Sulle orme del Pellicano
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Breve viaggio nella vita Scaut di Aldo Marzot<br />
Fondatore <strong>del</strong>l’ASSORAIDER<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Lo Scautismo <strong>del</strong>la prima ora<br />
Aldo Marzot, nasce nel 1904 a<br />
Vicenza si e affaccia nel mondo Scaut nel 1918,<br />
quando in pieno conflitto bellico (al quale<br />
partecipa, come Scaut, nei servizi ausiliari di<br />
guerra) si iscrive al Corpo Nazionale dei Giovani<br />
Esploratori Italiani.<br />
Primo giglo dei Giovani Esploratori<br />
Italiani<br />
Nel 1920 partecipa con la Sezione al concorso<br />
ginnico nazionale in cui gli Scaut di Vicenza<br />
vinceranno la Coppa Brandolin.<br />
1914-1918<br />
Servizi Scaut Ausiliari di Guerra<br />
Il primo “totem” (nome con cui<br />
si chiamano gli Scaut)<br />
di Marzot fu Quinto Lupo.<br />
Qui di fianco è riprodotta la<br />
firma.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Nel 1919 Consegue le specialità di segnalatore, elettrotecnico, eliografista,<br />
disegnatore. Il 5 Febbraio 1919 riceve la Medaglia al Merito<br />
come Allievo Esploratore con la seguente motivazione: “Il 17 agosto<br />
1917, con pericolo <strong>del</strong>la vita traeva in salvo dal Natisone un soldato in<br />
procinto di affogamento, e nel settembre successivo tentava nello<br />
stesso fiume il salvataggio di altri due soldati, portandone a riva i<br />
cadaveri. Durante l’occupazione austriaca teneva alto contegno<br />
patriottico riuscendo a nascondere la sua divisa da Esploratore, alcune<br />
armi e le bandiere nazionali che furono date al sole nel giorno<br />
glorioso <strong>del</strong> ritorno <strong>del</strong>le truppe italiane” .<br />
Nel 1921 viene<br />
Nominato Capo<br />
Reparto Novizi<br />
(Capo Branco).<br />
La branca Novizi era,<br />
in Italia, agli albori e la<br />
metodologia utilizzata<br />
era inizialmente una<br />
traslazione <strong>del</strong> metodo<br />
Esploratori per i<br />
bambini più piccoli. Si<br />
deve a Villetti, Capo<br />
Scaut di quel periodo<br />
lo studio <strong>del</strong> sistema<br />
di B.-P.<br />
Marzot instaura un<br />
Rapporto con Villetti,<br />
“Papà Akela”, che<br />
influenzerà tutta la<br />
sua vita Scaut.<br />
Il Reparto Novizi<br />
prenderà il Nome<br />
di G. Lusetti,<br />
giovane volontario<br />
perito durante<br />
la prima guerra<br />
modiale.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Nel 1923 durante il campo di sezione a Tonezza ed alla presenza <strong>del</strong> Capo Scaut i G.E.I. di<br />
Vicenza si adoperano per il recupero di alcune salme dissepolte di soldati sul “Cimone”.<br />
Dopo il lavoro svolto in questa Impresa Marzot si guadagna nel 1925 il totem di<br />
“<strong>Pellicano</strong> <strong>del</strong> Cimone”.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Nel 1924 Quinto Lupo viene nominato Capo<br />
reparo <strong>del</strong> 2° Reparto “Baden-Powell”<br />
Le indubbie<br />
capacità<br />
artistiche di<br />
Aldo reserò<br />
tutte le<br />
circolari di<br />
attività dei<br />
piccoli<br />
gioiellini<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Composizione disegnata dal “<strong>Pellicano</strong> <strong>del</strong> Cimone” dei Reparti G.E.I. di Vicenza.<br />
Marzot<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Nel 1925 Marzot partecipa al campo scuola per dirigenti Scaut<br />
organizzato a Cainallo durante il quale ricevette la nomina<br />
ufficiale a Capo Reparto dopo aver pronunciato il<br />
giuramento <strong>del</strong>l’Ipise, l’impegno per i capi ideato da B-P.<br />
Ritratti realizzati da Aldo dei Capi di Cainallo, quello a destra è<br />
Villetti.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
La rivista Scout (SII PREPARATO) dopo<br />
un 1924 molto difficile, cambia nome<br />
nel più nazionalista “Giovinezza<br />
d’Italia” la redazione si sposta a<br />
Vicenza e Marzot firma quasi tutti i<br />
disegni e le testate <strong>del</strong>le rubriche.<br />
“Camoscio Vagante” nomina Marzot<br />
primo, e unico, responsabile <strong>del</strong><br />
C.A.D.A.S. - Clan Amici Dell’Arte Scout<br />
- gruppo di “artisti” Scout che lavorerà<br />
in maniera razionale per l’immagine<br />
<strong>del</strong> C.N.G.E.I.<br />
Il 26 Maggio gli viene conferita la<br />
“Croce di Benemerenza” per il lavoro<br />
artistico svolto su “Giovinezza<br />
d’Italia”<br />
Il 9 Agosto 1926. Laurea in Ingegneria<br />
all’Università di Padova, in quel<br />
momento è il più giovane laureato in<br />
Ingegneria a livello Nazionale.<br />
Nel 1927 Marzot fece attività<br />
“in trasferta, in quanto, dopo la laurea<br />
si trasferì e continuò a seguire<br />
il reparto per lettera. Il reparto per le<br />
leggi sull’autarchia cambiò nome da<br />
Baden-Powell in “Ortigara” (luogo di<br />
battaglia durante il primo conflitto<br />
mondiale).<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
La Giungla Silente<br />
Per evitare la chiusura forzata da parte regime fascista Il 31 Marzo <strong>del</strong> 1927 il G.N.G.E.I si<br />
autoscioglie mentre Marzot è in servizio Militare da Allievo Ufficiale a Bergamo. È sua la<br />
formula <strong>del</strong> solenne giuramento prestato al momento <strong>del</strong>la chiusura <strong>del</strong>le Associazioni<br />
Scaut. Si tagliò la bandiera <strong>del</strong> gruppo ed ognuno ne prese un pezzo giurando di ritrovarsi,<br />
per ricomporre la bandiera, quando le attività, alla caduta <strong>del</strong> Fascismo sarebbero state<br />
nuovamente legali.<br />
Lo stralcio <strong>del</strong>la<br />
lettera che segue<br />
è molto toccante,<br />
rappresenta<br />
l’inizio <strong>del</strong>la fine<br />
<strong>del</strong> movimento<br />
Scaut in Italia.<br />
Fine a cui<br />
nessuno voleva<br />
credere.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
1928-1944. Trasferito a Narni per lavoro (società <strong>del</strong> Linoleum) mantiene corrispondenza sia con i<br />
“suoi” esploratori, sia con i quadri <strong>del</strong>l’ex C.N.G.E.I. Partecipa all'organizzazione "Criptoscaut"<br />
LUPERCALE insieme a Villetti, Pirotta, Tedeschi, Sartori ed altri. Si attua una Circolare denominata<br />
ALERE FLAMAN - Rovers d’Italia - (il termine Rover era appena stato introdotto in Inghilterra e,<br />
non diede nell’occhio, come nome Scout). Si reca spesso a Roma ad ascoltare la parola di Papà<br />
Akela e mantiene i contatti, anche, con scaut esteri. Molti avvenimenti segnano questo lungo<br />
periodo di "Giungla Silente". Dapprima le nozze, poi la nascita di un primo bimbo, poi di un<br />
secondo, indi un terzo, un quarto ed un quinto. È richiamato più volte in servizio militare è diventa<br />
Capitano d’Artiglieria Alpina.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Dedica di Roberto Villetti a Marzot durante la “Giungla Silente”.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Tutte la corrispondenza di quel periodo è contraddistinta da un profondo senso di amarezza,<br />
dovuto soprattutto al fatto di sentirsi “traditi” dalla nazione che gli Scaut servivano.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Il LUPERCALE termina tutte le sue attività<br />
nel 1940 sotto la pressione <strong>del</strong>la polizia<br />
fascista. Si continuerà a festeggiare il San<br />
Giorgio in maniera epistolare, tutte le<br />
lettere cominciano con “Dalla deserta<br />
Rupe <strong>del</strong> Consiglio...”. Nel lavoro si dedica<br />
all’organizzazione industriale, con speciale<br />
riguardo alla meccanica di precisione e<br />
diventa dirigente d’azienda; deposita<br />
diversi brevetti industriali italiani ed esteri.<br />
Consegue i brevetti di Pilota Civile e di<br />
Volo a Vela.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Nella lettera qui sopra, di<br />
Falco Nero da Udine ,tutti i<br />
riferimenti allo scautismo<br />
sono “criptati” per paura<br />
<strong>del</strong>la polizia politica.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
La rinascita<br />
Alla fine <strong>del</strong>la seconda guerra modiale tutti gli aderenti al<br />
LUPERCALE lavorarono per la rinascita <strong>del</strong> movimento.<br />
1945. Alla ripresa<br />
<strong>del</strong>le attività è Vice<br />
Delegato per l’Alta<br />
Italia e ricostituisce<br />
la Sezione <strong>del</strong><br />
C.N.G.E.I di Milano.<br />
1946. È Vice<br />
Commissario<br />
Regionale per il<br />
Veneto e poi per<br />
l’Emilia.<br />
1947. Fonda la<br />
Sezione di Pieve di<br />
Cadore. Capo <strong>del</strong><br />
Contingente C.N.G.E.I.<br />
al 6° Jamboree di<br />
Moisson (Francia) - il<br />
Jamboree <strong>del</strong>la Pace.<br />
È nominato Senior<br />
d’Italia.<br />
1948. È Commissario<br />
Regionale per<br />
l’Emilia Romagna.<br />
1949. È Commissario Regionale per la Lombardia, fonda la Sezione di Pavia, partecipa come Capo<br />
Contingente al Rover Moot di Skjak in Norvegia, il 24 Aprile 1949 è nominato Cavaliere <strong>del</strong>l’Ordine<br />
di San Giorgio.<br />
1950. Frequenta la Scuola Capi Francese "Cappy" a Tlemcen in Algeria dove ottiene il brevetto di<br />
Lupettista.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
1951. Insegna alla Scuola Capi<br />
G.N.G.E.I. di Sori (GE) collabora con il<br />
Direttore Antonio Viezzoli facendo<br />
parte <strong>del</strong>la leggendaria "Pattuglia<br />
Gigliucci". Il 24 Aprile 1951 ottiene la<br />
nomina a Collare <strong>del</strong>l’Ordine di San<br />
Giorgio.<br />
1952. È Vice Capo Scaut <strong>del</strong> C.N.G.E.I.<br />
1953. Frequenta 216° Corso Capi di<br />
Gilwell, dove ottiene il Brevetto di<br />
"Woord Badge" (brevetto N° 14.727<br />
<strong>del</strong> 23 Marzo 1954). Capo Contingente<br />
al Rover Moot di Kandesterg in<br />
Svizzera. Partecipa alla Conferenza<br />
Internazionale di Scautismo a Vaduz<br />
nel Liechtenstein. Insegna alla Scuola<br />
Capi di Opicina.<br />
1954. Il 18 Giugno ottiene il Brevetto<br />
di “Deputy Camp Chief” - primo per il<br />
C.N.G.E.I. in Italia da: J. Thurman e<br />
D.C. Spry (brevetto N° 1652). Il conseguimento<br />
<strong>del</strong> brevetto pone la Scuola<br />
Capi <strong>del</strong> C.N.G.E.I. nelle condizioni di<br />
rilasciare Brevetti Internazionali<br />
seguendo la numerazione di Gilwell.<br />
È nominato Commissario Centrale<br />
alla Branca Rover <strong>del</strong> C.N.G.E.I., branca<br />
che rifonda,<br />
dandogli nuovo impulso e metodo.<br />
Nel 1956 Marzot è<br />
Capo sottocampo Rover al 3°<br />
Campo Nazionale <strong>del</strong> C.N.G.E.I a<br />
Rasiglia (Umbria).<br />
Sotto la sua guida nasce la rivista<br />
di branca rover “Veglie”.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
1957. Partecipa alla Conferenza<br />
Internazionale di Scautismo a<br />
Cambridge.<br />
1958. Portatore di grandi esperienze,<br />
gran conoscitore <strong>del</strong>le problematiche<br />
internazionali è nominato<br />
Commissario Internazionale <strong>del</strong><br />
C.N.G.E.I.<br />
1959. Partecipa al triunvirato con<br />
Pirotta e Tagliati per assicurare la<br />
continuità nella direzione <strong>del</strong><br />
C.N.G.E.I. dopo le dimissioni da Capo<br />
Scaut di Cesare Rossi.<br />
1960. Il 25 Febbraio è nominato Capo<br />
Scaut <strong>del</strong> C.N.G.E.I.<br />
1961-1962. È Membro <strong>del</strong> Comitato<br />
Europeo <strong>del</strong>lo Scautismo Mondiale.<br />
1962. Maggio, dimissioni da Capo<br />
Scaut CNGEI.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
1965. Dopo anni di riflessione<br />
e preparazione l’otto giugno<br />
con Rogito <strong>del</strong> Notaio<br />
Misurale N° 16665<br />
Repertorio N° 215322 registrato<br />
il 22 giugno 1965<br />
fonda l’Assoraider -<br />
Associazione Italiana di<br />
Scautismo Raider con sede<br />
in Roma Via Urali, 15. I soci<br />
fondatori sono: Ing. Aldo<br />
Marzot (Presidente); Sig.na<br />
Caterina Baldi, Dr. Ruggero<br />
Cocorda, Sig. Guido Cafiero,<br />
Maggiore Gino Mancinetti<br />
(Consiglieri). Primo<br />
Presidente d’Onore è<br />
l’Onorevole Luigi Durand De<br />
La Penne.<br />
L’ASSORAIDER<br />
Aldo Marzot, anche alla luce <strong>del</strong>le sue esperienze lavorative e<br />
degli studi sulle professionalità future compiuti per conto<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio Mondiale di Ginevra, intuì che la quarta branca non<br />
sarebbe dovuta essere un pezzo dopo o un pezzo prima <strong>del</strong>la<br />
branca esploratori o <strong>del</strong>la branca rover.<br />
Egli pensò che ai fini <strong>del</strong>l’effettivo ed indolore ingresso dei<br />
giovani nella vita, nella società, nel mondo <strong>del</strong> lavoro occorresse<br />
una branca che agevolasse tali obiettivi. Quindi una<br />
branca indipendente dalle altre che fosse l’anello di giunzione<br />
fra lo scautismo tradizionale ed uno scautismo più idoneo ai<br />
tempi. Uno scautismo che riuscisse a tenere il passo con la<br />
società degli uomini che aveva subito, nel novecento. un’accelerazione,<br />
in termini di progresso, che nessun secolo aveva<br />
mai registrato.<br />
La primissima idea fu quella<br />
di creare dei<br />
“Raider club”.<br />
Le branche giovanili non<br />
erano assolutamente<br />
previste.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Egli pensò ad una branca composta<br />
da giovani impegnati in imprese difficili<br />
e fuori dal comune. Il cui campo di<br />
attività spaziasse dal campo scientifico<br />
al tecnico, dall’artistico al sociale<br />
senza tralasciare il mondo <strong>del</strong>lo spirito.<br />
Pensò ad una branca composta da<br />
giovani che si preparano con serietà e<br />
responsabilità a svolgere il proprio<br />
servizio di Uomo Scaut all’interno<br />
<strong>del</strong>la Società degli Uomini operando<br />
selettivamente sulle proprie inclinazioni,<br />
scegliendo al di fuori <strong>del</strong>l’assillo<br />
<strong>del</strong>la ricerca <strong>del</strong> posto di lavoro, una<br />
congegnale specializzazione o trasformando<br />
il proprio hobby in un produttivo<br />
apporto ad un apposito programma<br />
o impresa.<br />
La quarta branca, da sola, non poteva,<br />
però, risolvere il problema.<br />
Occorreva dare interesse ai più grandi<br />
dilatando sino ai trenta anni l’età di<br />
permanenza all’interno di essa. Ed<br />
occorreva, anche, ridurre le età dei<br />
lupi, degli scaut e dei rover per anticipare<br />
la naturale precocità <strong>del</strong>le generazioni<br />
rispetto alle precedenti.<br />
La quarta branca, il Raiderismo, pertanto,<br />
riesce a saldare, con caratteristiche<br />
proprie originali, il metodo<br />
scaut nell’ultimo periodo evolutivo<br />
<strong>del</strong> giovane concorrendo, nel contempo,<br />
a formare l’individuo maturo. A<br />
formare, al termine <strong>del</strong>la progressione<br />
evolutiva scaut, l’Uomo Libero che<br />
saprà inserirsi da protagonista nella<br />
Società degli Uomini.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Il Raiderismo<br />
“ … da Raider, cioè partecipante ad un Raid. … “. Così Aldo Marzot<br />
presentava il Raiderismo. E per Raid non intendeva né la veloce e<br />
audace azione bellica, né la spregiudicata speculazione di titoli e<br />
valori. Anche se di entrambe, probabilmente, apprezzava le difficoltà,<br />
la preparazione, l’abilità, l’efficienza, la professionalità e la<br />
velocità. Per Raid intendeva la realizzazione di un’ Impresa non<br />
comune, dopo averla ideata, studiata ed organizzata. Un’Impresa<br />
imperniata sull’altruismo, sulla fratellanza e sull’utilità sociale. Una<br />
Impresa che per competenza, capacità e responsabilità può essere<br />
osata solo da pochi. Una sfida che non sa placarsi, che brucia con la<br />
passione. Una sfida per violare e frantumare i propri limiti. Per guardare<br />
sempre più in alto.<br />
E per Raid intendeva una organizzazione, un’entità, un gruppo di<br />
scaut che finalizza il raggiungimento di un obiettivo non facile comune<br />
a tutti i suoi aderenti. Una unità di scaut che si impegna al limite<br />
<strong>del</strong>le proprie capacità dopo<br />
essersi preparato e specializzato.<br />
Che sceglie i propri interessi<br />
in relazione alle inclinazioni<br />
dei suoi componenti spaziando<br />
dalle scienze alle tecniche,<br />
dalle arti allo spirito, dal<br />
lavoro allo sport ed al tempo<br />
libero. Che privilegia l’impegno<br />
nel sociale e nell’ambiente, la<br />
ricerca scientifica, il progresso<br />
e le innovazioni in ogni<br />
campo. Che sente il fascino<br />
<strong>del</strong>la sfida, <strong>del</strong>l’avventura. Che<br />
vuole affrontare, per approfondire<br />
il noto e scoprire l’ignoto.<br />
Il Raiderismo é, pertanto, una originale, esigente ed impegnativa<br />
forma di scautismo che prevede uno stile di vita improntato alla<br />
franchezza, alla generosità, all’amore incondizionato per la Libertà.<br />
E’ la naturale ed ovvia giunzione fra lo scaut ancora giovane e lo<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
scaut che sta diventando Uomo. E’ uno scautismo<br />
che privilegia il coraggio, il desiderio di<br />
elevazione, l’abnegazione, l’autodisciplina e<br />
che spinge a migliorarsi utilizzando con costanza<br />
le più moderne tecniche <strong>del</strong>le attività<br />
<strong>del</strong>l’Uomo. E’ un modo nuovo di interpretare lo<br />
scautismo che proietta dentro un futuro, ormai<br />
più che prossimo, con la forza e la serenità dei<br />
valori <strong>del</strong>lo spirito e con la con la conoscenza e<br />
l’uso e dei metodi e <strong>del</strong>le tecniche più moderne<br />
ed avanzate.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
1967. Al Mastio di Pratomagno,<br />
Pontassieve (FI) organizza e dirige il primo<br />
Corso Formazione Quadri <strong>del</strong>l’Assoraider<br />
CFQ, vi partecipano 12 capi. Predispone le<br />
dispense di Tecnica <strong>del</strong> Comando e di<br />
Raiderismo.<br />
1968. Istituisce all’interno <strong>del</strong>l’Assoraider<br />
le Branche Lupetti e Ponies. Questul’tima<br />
fu sotituita quasi immediatamente dalle<br />
“Lupette”<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
1969. Incontro a Ginevra, tra Marzot e<br />
Laszlo Nagy (Segretario Generale<br />
BSWB), per trovare una soluzione<br />
sulla situazione <strong>del</strong>l’Assoraider.<br />
Istituisce all’interno <strong>del</strong>l’Assoraider la<br />
Branca Esploratori e Guide. Si tenne<br />
in gran considerazione il lavoro sperimentale<br />
<strong>del</strong>l’ASCI sulla branca<br />
Ranger ed il raduno di quell’anno a<br />
Caserta per lo studio <strong>del</strong>le problematiche<br />
dei sedicenni. Primo tentativo<br />
di affiliazione al C.N.G.E.I. su suggerimento<br />
<strong>del</strong> BSWB (ora WOSM) di<br />
Ginevra. Proposta di Marzot (16<br />
Dicembre) di inserire dei consiglieri<br />
G.N.G.E.I. nell’organico Assoraider.<br />
1970. Al Mastio di Pratomagno, Marzot, organizza<br />
un “Convegno sullo Sviluppo<br />
<strong>del</strong>l’Assoraider”. Tema <strong>del</strong> convegno: dopo 5<br />
anni di attività <strong>del</strong>l'Assoraider che cosa proporre<br />
per lo sviluppo <strong>del</strong>l'Associazione e per<br />
allargare la partecipazione dei giovani alla<br />
parte direttiva per l’affermazione di uno scautismo<br />
rinnovato, ma sempre nello spirito <strong>del</strong>la<br />
Legge Scaut.<br />
1971. In occasione <strong>del</strong>la 23ª Conferenza<br />
Mondiale <strong>del</strong>lo Scautismo a Tokio, Marzot,<br />
invia comunicazioni sul contenuto <strong>del</strong>le metodiche<br />
formative tipiche <strong>del</strong>l’Assoraider.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Il Raider e’ un Uomo Libero<br />
Libero<br />
dall’Inganno<br />
Dall’Egoismo<br />
Dall’Odio<br />
Dalla Paura<br />
Dal Materialismo<br />
Dall’Orgoglio<br />
Dalla Cru<strong>del</strong>tà<br />
Dal Pessimismo<br />
Dall’Indolenza<br />
Dalla Schiavitù dei Sensi<br />
Il Raider è Libero da Sé Stesso.<br />
Il Raiderismo ha scelto di esprimere la sua<br />
Regola di Vita coniugandola con la parola<br />
libertà. E’ una norma positiva. Senza divieti.<br />
Così come la morale <strong>del</strong>la Legge Scaut è in sintonia<br />
con lo spirito dei più giovani, la Legge dei<br />
Raider, richiamando etiche filosofiche ed esprimendosi<br />
in termini di libertà, è più congegnale<br />
allo spirito dei giovani che sono prossimi a<br />
divenire uomini. E ciò non per un mero aspetto<br />
formale ma per una voluta e sostanziale aderenza<br />
alla visione spirituale <strong>del</strong>la vita.<br />
Infatti il Raider orientando la sua vita ai contenuti<br />
<strong>del</strong>la sua Legge e acquisirà gli elementi<br />
per potere valutare e giudicare se stesso e …<br />
gli altri. Senza condizionamenti. Senza compromessi.<br />
In libertà.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Formazione alla Liberta’<br />
Il Raiderismo è vera formazione alla libertà. E’ scuola di vita. E’ capacità di fare le proprie scelte e di<br />
prendere le proprie decisioni in base ai principi <strong>del</strong>la Legge dei Raider. Che è Legge di Libertà.<br />
I Raider<br />
Chi sono i Raider?<br />
I Raider sono giovani, uomini e donne, di età compresa fra i<br />
diciotto ed i trenta anni, organizzati in unità chiamate “Raid”,<br />
in cui hanno liberamente accettato di vivere lo scautismo in<br />
una forma particolarmente adatta sia all’attuale epoca che<br />
alla loro età e verso il quale li conducono i seguenti motivi<br />
liberamente e coscientemente da loro accettati:<br />
Adesione ai principi <strong>del</strong>la Legge Scaut<br />
Altruismo e senso universale <strong>del</strong>la Fratellanza<br />
Qualificazione per la futura professione<br />
Camminare assieme alle forze giovanili più sane<br />
Alleviare le sofferenze di ogni uomo<br />
I Raider ispirano la loro vita a principi e ideali universali che<br />
condividono con tanti altri uomini, in Italia e nel Mondo,<br />
anche non scaut. Tali principi sono:<br />
Fierezza di sentirsi cittadini <strong>del</strong> Mondo<br />
Avversione a qualunque forma di genocidio<br />
Rispetto consapevole dei diritti <strong>del</strong>l’Uomo<br />
Osservanza e pratica di una fede religiosa<br />
I Raider vivono lo scautismo in sintonia con le più alte aspirazioni<br />
<strong>del</strong>l’UOMO e <strong>del</strong>l’UMANITA’, con i valori <strong>del</strong>lo Spirito,<br />
che sono connaturati con la Creatura Umana, con la volontà<br />
di impegnarsi in una cosciente ed impegnativa impresa nella<br />
quale apportano efficienza e competenza.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Aldo ci ha regalato innumerevoli tavole grafiche ancora oggi usate da molte associazioni Scaut.<br />
Suoi sono i disegni di tutti i distintivi <strong>del</strong>l’Assoraider e di quasi tutti <strong>del</strong> CNGEI.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
In occasione <strong>del</strong>la 23ª Conferenza Mondiale <strong>del</strong>lo Scautismo a Tokio (1971), la nostra Associazione<br />
inviò due brevi comunicazioni sul contenuto <strong>del</strong>le metodiche formative tipiche <strong>del</strong>l’Assoraider<br />
(Marzot), e sulla verifica <strong>del</strong> contenuto psicologico di base <strong>del</strong>la pedagogia scaut (Cafiero).<br />
Quella di seguito è la relazione di Aldo Marzot.<br />
Branche Scaut<br />
e Periodi Evolutivi<br />
Ora nella grande maggioranza <strong>del</strong>le Associazioni scaut, si attuano le tre branche:<br />
“Lupetti - esploratori - rover” con limiti d’età media situati approssimativamente<br />
sugli 8-11 per la prima branca 12-15, la seconda e 16-20 la terza tanto in campo<br />
maschile che femminile.<br />
Ecco le domande che ci siamo posti: “Coincidono tali età con quelle che in realtà<br />
separano psicofisiologicamente i periodi evolutivi dei giovani?” - “sono realmente<br />
tre i periodi evolutivi che contrassegnano il passaggio <strong>del</strong>l’infanzia alla maturità?”.<br />
Gli studi che abbiamo raccolto da psicologi, pedagoghi, medici, insegnanti e da studiosi<br />
di scautismo hanno portato a conclusioni bensì non omogenee a causa di differenze<br />
di clima, di cultura, di livello economico ecc., che si possono sintetizzare nei<br />
seguenti tre tempi:<br />
1) un deciso orientamento a riconoscere quattro periodi evolutivi contrassegnanti<br />
l’arco di tempo che va da 6 a 21 anni;<br />
2) un anticipo generale <strong>del</strong>le età di passaggio da un periodo all’altro;<br />
3) un ulteriore anticipo di tali passaggi in campo femminile rispetto al maschile.<br />
Le argomentazioni a favore di queste conclusioni sono molte e non può essere<br />
questa la sede per un’esauriente esposizione di esse; si può tuttavia condensarle<br />
nei seguenti punti.<br />
Premesso che contraddistinguiamo i quattro periodi con i nomi di<br />
“fanciullo”, “ragazzo”, “adolescente” e “giovane”, le età di trapasso dall’uno all’altro<br />
si presentano rispettivamente: 6-10, 11-14, 15-17 e 18-21 per i maschi e in parte<br />
anticipate per le ragazze.<br />
Le caratteristiche psicologiche di tali periodi dal punto di vista <strong>del</strong>la motivazione<br />
associativa, possono essere rappresentate rispettivamente dalla “ cricca ” pel fanciullo,<br />
dalla “ banda ” e dalla cavalleria pel ragazzo, dall’individualismo per l’adolescente<br />
e dal cooperativismo per il giovane.<br />
Dal punto di vista <strong>del</strong>l’atteggiamento volitivo si riscontra l’autocontrollo nel fanciul-<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
EmblemiAssoraider tratti<br />
dall’atto costitutivo<br />
<strong>del</strong>l’’associazione<br />
lo, il cameratismo e la lealtà personale nel ragazzo, la fiducia in sé stessi<br />
nell’adolescente, il comando nel giovane.<br />
Anche per quanto riguarda l’istintivo riconoscimento di superiorità, esso<br />
va al compagno più alto nel fanciullo, alla figura <strong>del</strong>l’eroe nel ragazzo,<br />
all’Io nell’adolescente e alla Società o allo Stato nel giovane.<br />
Ad ulteriore conferma <strong>del</strong>la quadruplice forma evolutiva, vi sono gli studi<br />
di diversi autori che, tra l’altro, ritengono si possa ritrovare concentrata<br />
nella giovinezza <strong>del</strong>l’individuo il travaglio <strong>del</strong>la umanità con analogie talvolta<br />
molto suggestive. A guadagno di tempo abbiamo riportato nel grafico<br />
A allegato, una scarna selezione di tali analogie, e precisamente quella<br />
di Feske sui periodi storici, le f<strong>orme</strong> di governo e l’evoluzione economico-industriale,<br />
di Calbot e di Wood Hutchinson su altre caratteristiche.<br />
Anche l’organizzazione<br />
<strong>del</strong>l’istruzione nei vari<br />
paesi coincide coi quattro<br />
periodi indicati: scuole<br />
elementari, medie<br />
inferiori, medie superiori,<br />
università. Ciò premesso<br />
riteniamo che il metodo<br />
scaut debba aderire ai<br />
periodi evolutivi che<br />
abbiamo individuati,<br />
anticipando le età di<br />
accesso alle tre branche<br />
giovanili e creandone<br />
una quarta.<br />
La questione <strong>del</strong>la quarta branca è <strong>del</strong> resto di vecchia data, e le varie<br />
iniziative, degli “over-fifteen”, dei senior, dei “venturer scouts”, ecc. stanno<br />
a dimostrare che il bisogno è sentito da tempo, benché sfocatamente.<br />
Tutto ciò non lede minimamente l’impostazione data dal fondatore, pienamente<br />
rispondente ai periodi evolutivi dei ragazzi di 60 anni fa: mezzo<br />
secolo di storia e l’avvento dei grandi mezzi d’informazione, quali il cinema<br />
e la radio televisione, hanno reso più precoci i ragazzi di oggi rispetto<br />
a quelli di allora. Un quadro completo <strong>del</strong>lo scautismo che segua lo sviluppo<br />
<strong>del</strong> fanciullo fino a farne un uomo, è dato sinotticamente nel grafico<br />
B allegato. L’importante è che la quarta branca risponda nei suoi programmi<br />
a quel grande salto fatto dal giovane di oggi rispetto al ragazzo<br />
di mezzo secolo fa. Pensiamo che attuare seriamente un’attività di ele-<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
zione, un hobby, trasportato però sul piano di una ricerca scientifica<br />
o artistica risponda ai desideri dei giovani di oggi e mantenga quel<br />
carattere di avventura che affascina a qualunque età, e si faccia<br />
accogliere come compito da Uomini (anche se non lo sono ancora) e<br />
non più da ragazzi. Può essere l’esplorazione speleologica abbinata<br />
a una ricerca geologica, la pesca subacquea a una ricerca archeologica<br />
oppure una filodrammatica a una tesi sociale, il tutto sempre<br />
regolato dalla legge scaut che per l’occasione può assumere una<br />
veste più adeguata mantenendo inalterata la sostanza. Come il fondatore<br />
sentì l’opportunità di esprimere una regola morale, non più<br />
sotto forma di un elenco di divieti di infrazioni, ma di affermazioni<br />
<strong>del</strong>le corrispondenti virtù, così noi oggi, in un ambiente giovanile<br />
proteso alla libertà, prevalentemente ribelle a ogni costrizione, può<br />
costituire una forma più appetibile l’esprimere le stesse mete in termini<br />
di libertà: “Lo scaut è leale” può diventare “lo scaut è libero dall’inganno”<br />
e così via integrando con un invito alla “libertà da se stessi”<br />
che è un incentivo a un approfondimento <strong>del</strong>la lotta contro l’egoismo<br />
ed a una proficua interiorizzazione. Ecco un esempio di legge<br />
scaut rinnovata per i giovani di oggi ma non meno ortodossa di<br />
quella di B.P.<br />
Lo scaut è un uomo libero<br />
Libero dall’inganno<br />
Libero dall’egoismo<br />
Libero dall’odio<br />
Libero dalla paura<br />
Libero dal materialismo<br />
Libero dall’orgoglio<br />
Libero dalla cru<strong>del</strong>tà<br />
Libero dal pessimismo<br />
Libero dall’indolenza<br />
Libero dalla schiavitù dei sensi<br />
È libero da sé stesso<br />
Portata così la formazione scaut <strong>del</strong> “buon cittadino” fino alla maggiore<br />
età e probabilmente oltre se il programma è congeniale ai giovani<br />
degli anni ’70, potremo sperare di tamponare l’emorragia di<br />
iscritti che si verifica dopo i 15-16 anni e sperare in uomini e soprattutto<br />
dirigenti che operino nella società secondo l’etica scaut renden-<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Lo Stile Raider<br />
di Aldo Marzot<br />
Ultimo numero<br />
di Raid <strong>del</strong> “primo ciclo”<br />
Vorrei che queste pagine fossero<br />
nastri magnetici capaci di registrare<br />
un mutuo scambio di pensiero,<br />
diventato frequenza udibile per<br />
tutti noi, nastri da far scorrere<br />
anche attraverso un ipotetico neutralizzatore<br />
di tempo e di spazio<br />
(qualcuno ha detto che questi due<br />
concetti sono limitazioni <strong>del</strong>la<br />
nostra natura fisica) e quindi farci<br />
trovare uniti, assieme, in quell’atmosfera<br />
di profonda sincerità e<br />
autentica amicizia che sono il fondamento<br />
etico <strong>del</strong>la nostra maniera<br />
di vivere.<br />
In attesa di teleconversazioni<br />
audiospaziali simultanee, queste<br />
conversazioni possono surrogarli<br />
e, provvisoriamente permettere<br />
questi scambi di vedute su argomenti<br />
diversi, dandoci modo di<br />
sentirci vicini, sintonizzare opinioni,<br />
arricchire reciprocamente le<br />
nostre esperienze, realizzare cioè un’aristocrazia <strong>del</strong>l’amicizia.<br />
Ho detto aristocrazia <strong>del</strong>l’amicizia (ma avrei voluto dire “aristamicizia”<br />
se lo Zingarelli me lo avesse permesso) perché si può stringere una<br />
bella amicizia anche per fare un buon colpo a una banca, o per fare una<br />
potente bevuta in appoggio a una partita a scopa. Il nostro tipo di amicizia<br />
-che disdegna il colpo in banca, ma non disdegna la sobria bevuta<br />
o l’intelligente partita - è l’amicizia che nasce dalla concomitanza di un<br />
impegno liberamente assunto e dalla stessa regola di vita adottata: è<br />
l’amicizia che si qualifica con lo scopo, che si palesa nelle circostanze<br />
ostiche, che si concepisce a senso unico, quello <strong>del</strong> dare, per tutti.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Siamo nel 1967, al pari<br />
<strong>del</strong>l’Assoraider anche la<br />
rivista associativa compie<br />
due anni e con questo articolo,<br />
Aldo apre il numero<br />
1/2 di Raid.<br />
Siamo già entrati quasi inavvertitamente a considerare lo stile <strong>del</strong>l’amicizia,<br />
e quindi a trattare <strong>del</strong> “nostro” stile; mentre sul tema <strong>del</strong>l’amicizia<br />
ritorneremo, ecco il mio pensiero da un punto di vista generale. Come<br />
gli stili architettonici, sono tanto più espressivi, penetranti, ispiratori,<br />
quanto più sono figli di tempi forti, decisi, innovatori, così uno stile di<br />
vita lo sarà quanto più forte, decisa e originale è la personalità che lo<br />
esprime e lo genera.<br />
Mi pare, intanto, sia per noi ben chiaro che uno stile non è un abito che<br />
s’indossa e che dà quindi un’apparenza diversa a seconda <strong>del</strong>la scelta,<br />
in tutta incoerenza col carattere <strong>del</strong> contenuto.<br />
Uno stile di vita, per noi, è la naturale espressione esterna <strong>del</strong> modo<br />
interiore di pensare, di agire, di decidere, in risposta alle comunicazioni<br />
e agli urti che ci provengono dall’ambiente, così come il sorriso non<br />
deve essere una contrazione su commissione di certi muscoli facciali,<br />
ma la spontanea manifestazione di uno stato d’animo.<br />
Di fatto, tuttavia, il fenomeno è reversibile, per cui una disposizione<br />
muscolare improntata al sorriso finisce con l’influire sullo stato d’animo<br />
depresso e lo rende più sereno, analogamente al conduttore che, percorso<br />
da corrente elettrica, crea un campo magnetico e questo a sua<br />
volta induce una corrente elettrica in un conduttore che lo attraversi.<br />
Non solo, quindi, è lecito, ma costituisce una buona tecnica, l’imporre<br />
alle proprie azioni uno stile, pur non essendo<br />
spontaneo in un primo tempo, se (e solo se) esso<br />
rappresenta un metodo di vita che si intende<br />
adottare. Volendo dare, una definizione allo stile<br />
raider, mi piacerebbe che definizione e successivo<br />
profilo, uscissero anche col vostro contributo, per<br />
cui io attendo che qualcuno chieda la parola.<br />
Io, intanto da parte mia, affermo che lo stile raider<br />
è lo stile di vita <strong>del</strong>l’uomo libero: libero da formalismi,<br />
conformismi e pregiudizi, ma libero sopratutto<br />
da sè stesso.<br />
Chi si impegna a far propria quella regola di vita<br />
che è la Legge Scaut <strong>del</strong> Raider, traccia indirettamente<br />
il profilo <strong>del</strong> suo stile che scaturisce dall’aver<br />
conquistato le dieci libertà fuse nella libertà<br />
da sè stesso.<br />
Così, chi vuol essere libero dall’inganno non può<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
assumere che uno stile improntato alla più<br />
completa lealtà; lealtà anche a costo di perdere<br />
una buona occasione per fregare l’amico<br />
anche, quando, con un imbroglio di poco<br />
conto, si avrebbe un vantaggio, anche quando<br />
la convenienza, materiale o no, sta dall’altra parte. E poiché vivere<br />
con stile non è vivere con mezze misure, la lealtà và intesa con tutti,<br />
tanto con quelli che non si lascerebbero imbrogliare da nessuno (facile!),<br />
che con i semplicioni, ma soprattutto con sé stessi (molto meno<br />
facile).<br />
Chi vuole essere libero dall’egoismo e dall’odio ha uno stile di vita<br />
improntato evidentemente alla generosità e all’amore, è lo stile di quell’amicizia<br />
di cui parlavamo all’inizio (e che, infatti, ha la stessa radice di<br />
amore), di chi nell’ordine progressivo dei vantaggi, pone prima l’amico e<br />
poi se stesso, e lo fa sempre, ma con particolare piacere quando qualcuno,<br />
che non vede più in là dei propri piedi, gli dà <strong>del</strong> fesso. Sul piano<br />
individuale basterebbe questa libertà per conquistare anche molte <strong>del</strong>le<br />
altre libertà e, sul piano sociale, per risolvere i grossi problemi che<br />
angustiano l’umanità e per proteggerla da quelle calamità che si chiamano<br />
guerre.<br />
Chi vuol essere libero dalla paura, ha nel suo stile il coraggio; coraggio<br />
fisico di ricominciare dopo una sconfitta, di dire la verità quando nuoce;<br />
coraggio di esser semplice coi bimbi davanti agli adulti, di pregare<br />
davanti agli atei, e di amare la propria terra tra chi la insulta.<br />
Chi vuol essere libero dal materialismo, darà ad ogni suo atto, anche<br />
materiale, un tono, un lieve tocco, un soffio inavvertito, ma sufficiente<br />
per far capire che egli sa che “non è tutto quì” anzi che i suoi cinque<br />
sensi, anche potenziati da strumenti, non gli fan percepire che una<br />
parte, e la più povera, <strong>del</strong> tutto.<br />
Chi vuol essere libero dall’orgoglio, ha uno stile, deciso sì, ma consapevole<br />
dei dirizzoni che l’orgoglio può fargli prendere; uno stile per cui l’umiltà<br />
non è umiliazione, ma dignità. E per paura di dimenticarsene<br />
marca, con un segno rosso i propri limiti.<br />
Chi vuol essere libero dalla cru<strong>del</strong>tà, ha stile anche con il suo cane, non<br />
solo, ma uccellini o anitre, quercie o licheni, rispetta la vita<br />
nelle sue infinite f<strong>orme</strong>, proprio per quel soffio…<br />
Chi vuol essere libero dal pessimismo, dà anche un colore al<br />
proprio stile, un colore allegro, vivace, intonato al buon<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
umore, alla fiducia in se stesso e nell’umanità. Egli<br />
accoglie in letizia anche le avversità, perché sa che<br />
ogni sofferenza ha il suo compenso, ogni esperienza<br />
la sua richiesta. Se la morte è ineluttabile, perché non<br />
andarle incontro con letizia? Perché aggiungere alla<br />
morte anche la tristezza?<br />
Chi vuol esser libero dalla schiavitù, dei sensi, completa<br />
il suo stile con quel gesto, con quel “no”, con quel<br />
“tirar via” quando occorre, perché è lui il padrone di se<br />
stesso e non le varie qualità di fame, di sete, di voglie,<br />
di freddo o di caldo, tutte munite di giustificazioni, sì,<br />
ma rilasciate da un’autorità subalterna e quindi ai<br />
suoi ordini e non viceversa.<br />
In poche parole, e come dicevo, il tuo stile è lo stile <strong>del</strong>l’uomo libero da<br />
se stesso: e quando saranno tue tutte le libertà, “allora - come ci ha<br />
lasciato scritto Rudyard Kipling - i Re, gli Dei, la Fortuna e la Vittoria<br />
saranno per sempre i tuoi schiavi sottomessi e, cosa che vale ancor più<br />
dei Re e <strong>del</strong>la Gloria, sarai un Uomo”.<br />
Prima bandiera<br />
associativa<br />
Assoraider<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Il nostro Scautismo<br />
Dopo aver preso conoscenza di quanto scrive Laszlo Nagy sui «due<br />
scautismi» sorge naturale nel lettore la domanda: «E gli “scautismi”<br />
italiani che “scautismi” sono? Spirituali o pragmatisti?».<br />
Già l’aver formulato la domanda così, presuppone trattarsi di più<br />
scautismi ossia presuppone l’esistenza di differenze fra l’indirizzo<br />
seguito da un’associazione e quello di un’altra.<br />
Vediamo di compiere un’analisi la più obiettiva possibile.<br />
Che vi siano <strong>del</strong>le differenze fra gli indirizzi dati da differenti associazioni<br />
nell’attuazione <strong>del</strong>lo scautismo è fuori di dubbio; non solo, ma<br />
saremmo portati a riconoscere indirizzi differenti, seppur simili,<br />
anche fra sezione e sezione <strong>del</strong>la stessa Associazione e perfino fra<br />
dirigente e dirigente <strong>del</strong>la stessa sezione nonché fra periodo e periodo<br />
di uno stesso dirigente.<br />
Siamo perfettamente consci che è praticamente impossibile stabilire<br />
una classificazione che costringa a porre un’associazione o una<br />
sezione al di qua o al di là, di un ipotetico diaframma discriminante.<br />
Tuttavia, confortati dallo stesso Nagy, che, pur perfettamente consapevole<br />
dei pericoli insiti in ogni semplificazione, ritenne di poter individuare<br />
i due indirizzi più sopra indicati, chiediamo al lettore di voler<br />
accettare l’approssimazione <strong>del</strong>la classificazione giustificandola con<br />
la necessità di spiegarci più facilmente.<br />
A parte quindi, tutte le variazioni riscontrabili in realtà, crediamo di<br />
poter riconoscere che l’Associazione Scaut Cattolici Italiani rientra<br />
piuttosto fra quelle che Nagy ha battezzato spiritualiste, mentre il<br />
Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani apparterrebbe ai pragmatisti.<br />
Ecco il momento giusto per confermare che non ci sono elementi per<br />
dichiarare uno migliore <strong>del</strong>l’altro: ci limitiamo solo a costatare e<br />
ammettiamo subito che ci sono alcune isole spiritualiste nel GEI,<br />
come ce ne sono di pragmatiste nell’ASCI.<br />
E il nostro — quello <strong>del</strong>l’Assoraider — che scautismo è?<br />
L’Assoraider, fin dalla fondazione si è naturalmente preoccupata di<br />
precisare l’indirizzo che intendeva dare allo scautismo realizzato<br />
dalle sue unità e ha fatto la sua scelta.<br />
E non ha avuto dubbi — come non li abbiamo ora — sulla supre-<br />
Questo scritto <strong>del</strong> marzo 1975 è<br />
una considerazione di Aldo<br />
Marzot in seguito alla lettura di<br />
un articolo di Laszlo Nagy<br />
(Segretario Generale <strong>del</strong>l’Ufficio<br />
Mondiale <strong>del</strong>lo Scautismo di<br />
Ginevra). L’articolo in questione<br />
era “I due Scautismi” (Raid n. 3<br />
– 1975), articolo in cui il Nagy<br />
analizzava il movimento scaut<br />
nei vari paesi <strong>del</strong> mondo per<br />
arrivare alla conclusione che<br />
l’oggetto <strong>del</strong> suo lavoro, ossia<br />
«lo scautismo mondiale» in<br />
quanto tale non esisteva. Le<br />
considerazioni di Aldo sono<br />
nell’articolo che segue.<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
mazia dei valori spirituali di fronte a quelli materiali. Di ciò si potrebbe,<br />
se ce ne fosse bisogno trovare una controprova negli articoli di<br />
fondo di questa stessa rivista che ne è la voce. Ma anche dalla sintesi<br />
stessa fatta da Nagy, e cioè che gli uni vorrebbero fare le cose<br />
«giuste» e gli altri le cose «bene», si deve riconoscere che, all’estremo,<br />
è meglio fare imperfettamente una cosa giusta che perfettamente<br />
una cosa sbagliata.<br />
Fissato questo primo caposaldo e continuando ad utilizzare la stessa<br />
sintesi, l’Assoraider si propone di far «bene le cose giuste».<br />
Dopo questa affermazione degna <strong>del</strong> Marchese La Palisse necessita<br />
qualche seria considerazione.<br />
I valori spirituali, se sono di gran lunga più importanti, esigono tuttavia<br />
— come <strong>del</strong> resto afferma Nagy — un impegno personale<br />
imponente e, diciamo subito, pressoché impossibile da parte dei<br />
volontari.<br />
D’altro canto il ragazzo deve imparare a vivere in un mondo che è<br />
quello che è e dal quale non si può prescindere; ed ecco sorgere l’indirizzo<br />
definitivo che temperando un po’ I’aspetto spiritualista assume<br />
anche quello pragmatista, condizionando questo a quello, senza<br />
perdere di vista il carattere pratico <strong>del</strong>l’ambiente in cui il ragazzo —<br />
diventato adulto — sarà chiamato ad operare.<br />
In conclusione lo scautismo Assoraider tende a far acquisire al ragazzo<br />
quelle capacità pratiche che rispondano anzitutto alle sue motivazioni<br />
e lo mettano poi in grado di trarsi d’impaccio nella vita sempre<br />
alla luce dei valori spirituali o, se vogliamo, sempre «orientato» da<br />
essi.<br />
Superfluo, forse, ma non inutile per taluno, aggiungere che «valori<br />
spirituali» non significa necessariamente quelli di una data confessione.<br />
Queste precisazioni, probabilmente, rendono chiaro a tutti il perché<br />
di una terza associazione scaut in Italia.<br />
Questo — oltre rispondere ad un preciso indirizzo che riteniamo<br />
centrato proprio perché in mezzo a due estremismi, è confortato<br />
dalle conclusioni <strong>del</strong>lo stesso Nagy il quale perora iniezioni di spiritualismo<br />
in quelle pragmatiste; infine, cosa ancor più importante, è<br />
confortato dal fondatore che non ha mai perso di vista i valori spirituali<br />
a fianco d’ogni insegnamento pratico: basterebbe rileggere l’ultimo<br />
messaggio.<br />
Aldo MarzoT<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
Nel 1966 fonda la Rivista “Raid” testata storica <strong>del</strong>l’Assoraider che<br />
è inviata a Scaut adulti sia GEI sia ASCI.<br />
Raid<br />
Rivista Scaut per giovani n. 1 - 1966<br />
Centro Documentazione Assoraider
<strong>Sulle</strong> <strong>orme</strong> <strong>del</strong> <strong>Pellicano</strong><br />
1973-1974. Comunicazioni di Marzot sullo stato <strong>del</strong>l’Assoraider in cui spiega che i regolamenti <strong>del</strong>le<br />
varie Branche sono stati compilati ispirandosi: al “Policy, organisation and rules” <strong>del</strong>la “The Scout<br />
Association” - Inghilterra Ediz. 1964; al “Costitution and Bylaws of the Boy Scouts of America” ed i<br />
regolamenti degli “Scouts de France”, “Eclaireurs et Eclaireuses de France” e di altri paesi europei.<br />
Comunica, inoltre, che sono costituite Sezioni Assoraider a: Roma, Napoli, Torino, Cagliari.<br />
Sono in via di costituzione a Firenze, Pisa, La Spezia, Genova, Milano.<br />
1976. Il 13 luglio a Belluno, Aldo<br />
Marzot torna alla Casa <strong>del</strong> Padre.<br />
Centro Documentazione Assoraider