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ARCOBALENO<br />
voci e percorsi delle branche assoraider<br />
Periodico dell’Associazione Italiana di Scautismo Raider - www.assoraider.it N°3 Anno XXII - luglio <strong>2016</strong><br />
all’interno:<br />
La serietà<br />
Baloo risponde<br />
Incarichi di pattuglia<br />
RS... spuntini<br />
L’etica e l’estetica del capo<br />
Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/<strong>03</strong> (conv. in L.27/02/2004) n° 46 art. 1 comma 1 - DCB Cagliari
Associazione Italiana<br />
di Scautismo Raider<br />
“ASSORAIDER”<br />
Sede Centrale<br />
00071 Pomezia (RM) - Italy<br />
Via Cavour, 28/B<br />
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segreterianazionale@assoraider.it<br />
www.assoraider.it<br />
ARCOBALENO<br />
è dedicata ai giovani<br />
e a tutti coloro che<br />
intendono reagire<br />
al dilagare di egoismi e<br />
vogliono dimostrare la<br />
possibilità di una<br />
fraternità mondiale<br />
come quella scaut.<br />
La rivista contiene inserti<br />
riservati ai lupetti,<br />
esploratori ed esploratrici,<br />
rover e scolte,<br />
raider e nautici.<br />
ARCOBALENO<br />
voci e percorsi delle branche assoraider<br />
<strong>Arcobaleno</strong> - Redazione e Amministrazione:<br />
09122 Cagliari - Via Marini, 11 - Tel. 070 522212 - Fax 178 6014514<br />
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Anno XXII - Numero 3 - luglio <strong>2016</strong>. Autorizzazione del Tribunale di<br />
Cagliari n. 24 del 23.06.1995. ASSORAIDER - Associazione Italiana di<br />
Scautismo Raider - iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione<br />
in data 13/07/2011 con numero 21321 presso Ufficio ROC del Corecom<br />
Lazio. Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale<br />
D.L.353/<strong>03</strong> (conv. in L.27/02/2004) n° 46 art. 1 comma 1 - DCB Cagliari.<br />
Direttore Responsabile: Franceco Cerlienco<br />
Direttore di Redazione: Salvatore Roggero - naz.pubblicazioni@assoraider.it<br />
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<br />
ARCOBALENO<br />
vuole assolvere alla<br />
funzione di collegamento<br />
fra tutti gli iscritti<br />
all’Associazione<br />
nonché<br />
con i genitori dei più<br />
giovani iscritti<br />
perché seguano<br />
quanto viene offerto<br />
ai loro figli in fatto<br />
di formazione del<br />
carattere del<br />
futuro cittadino.<br />
cfq@assoraider.it<br />
Immagine di Copertina: archivio <strong>Arcobaleno</strong><br />
Progetto grafico e realizzazione, stampa e allestimento: S&D sas<br />
simodei@tiscali.it / simonetti@deidda studio grafico pubblicitario<br />
Questo numero è stato consegnato alla stampa il 30.06.<strong>2016</strong><br />
La tiratura di questo numero è di 2.000 copie.<br />
Impegnano la responsabilità della rivista solamente gli editoriali e<br />
gli articoli non firmati. Per gli articoli firmati la responsabilità rimane<br />
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questa rivista è ammessa a condizione che ne venga citata la fonte.<br />
Il materiale inviato ad <strong>Arcobaleno</strong> non si restituisce.<br />
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- Associazione Italiana di Scautismo Raider. Tesseramento<br />
Anno Scaut 2015/<strong>2016</strong> Euro 38,00 - pagamento con bonifico - IBAN:<br />
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(4 numeri) - Euro 12,00 - Il pagamento dell’abbonamento si può effettuare<br />
con le stesse modalità del tesseramento con Causale: abbonamento riviste.
La Serietà<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
in cui viviamo mi hanno invitato<br />
a riflettere molto sul tema di<br />
tempi<br />
questo secondo editoriale su <strong>Arcobaleno</strong>.<br />
Viviamo in un’epoca di sbandierati<br />
cambiamenti eppure ho la sensazione<br />
viscerale che, in realtà, la società sia<br />
ferma, immobile ed accartocciata intorno<br />
a punti fissi, o presunti tali, che in realtà<br />
hanno la forza di tenuta pari a quella<br />
di un filo di seta assai sottile. Guardando<br />
la tv, leggendo i giornali, ascoltando la<br />
radio mi torna in mente una frase ricorrente:<br />
“ci vorrebbe un po’ più di serietà;<br />
le persone dovrebbero essere più serie;<br />
se ci fosse più serietà”. Poi mi torna in<br />
mente Pasolini, scrittore che non amo<br />
molto, ma che sicuramente ha contribuito<br />
a “togliere il gesso” ad una società<br />
ugualmente immobile, ma per imposizione<br />
di idee fisse e non per mancanza<br />
delle stesse, come ai nostri giorni. Sì, l’ho<br />
detto. Oggi mancano le idee. E quelle che<br />
ci sono, al di là di un forte spirito propagandistico,<br />
sanno di nuovo come un maglione<br />
della nonna tirato fuori dalla naftalina.<br />
Allora leggendo le poche parole di<br />
Pasolini che vi riporto mi torna in mente<br />
la mia esperienza scaut, il mio cammino<br />
(personale e su strada!) insieme a dei<br />
compagni d’avventura con cui ho condiviso<br />
pane e valori, in nome di una Legge<br />
che ha il poco modesto obiettivo di creare<br />
dei buoni cittadini. “La Parola dello<br />
Scaut è Sacra!”. Ah, se lo fosse anche<br />
quella del commerciante, del giornalista,<br />
dell’insegnante, del politico etc… Probabilmente<br />
contribuirebbero anche loro a<br />
lasciare questo mondo un po’ migliore di<br />
come lo abbiano trovato. Però, per essere<br />
buoni cittadini, occorre avere anche delle<br />
buone idee. Idee che puntino al bene<br />
comune, all’interesse di una società che<br />
vuol vivere serenamente ed in armonia,<br />
applicando a fratellanza universale cui<br />
L’EDITORIALE 3
ambisce lo Scautismo. Affinché le idee<br />
siano “buone”, tuttavia, occorre che abbiano<br />
un comune denominatore, che siano<br />
incastellate in uno schema di valori<br />
davvero universali e condivisibili da tutti.<br />
Mi torna in mente la Legge Scaut, sono<br />
recidivo. Questo Scautismo mi ha davvero<br />
condizionato l’esistenza! Provo a<br />
ripensare alla frase di Pasolini, quell’opzione<br />
categorica che torna anche in altri<br />
scrittori: si è o no qualcosa che non si può<br />
fingere o imporre di essere. E come tra<br />
Scaut, ci cado ancora!<br />
La Legge non è qualcosa che si impone,<br />
non si può fingere di rispettare. O ti entra<br />
nelle vene, la fai tua, la vivi tutti i giorni o<br />
sei fuori. Categorico.<br />
E la sua bellezza rientra nella sua capacità<br />
propositiva che, sempre perché sono<br />
recidivo, viene esaltata nella nostra Legge<br />
Raider. Le regole di questo gioco si<br />
propongono, non impongono.<br />
Appurato che le idee sullo Scautismo mi<br />
sono abbastanza chiare, torno al punto<br />
iniziale: le (scarse) idee della nostra società,<br />
scarse proprio perché non fondate<br />
su valori condivisi e condivisibili, ma frutto<br />
di dinamiche e contrapposizioni che<br />
non puntano alla fratellanza universale.<br />
Se ci fosse una buona dose di Scautismo,<br />
quello vero, quello basato sulle idee di<br />
B.-P., le cose probabilmente andrebbero<br />
meglio. In un percorso a ritroso dei pensieri<br />
condivisi in queste poche righe, pertanto,<br />
mi sento di dire che Pasolini non<br />
aveva del tutto ragione. La serietà, quella<br />
vera, quella in cui si è davvero qualcosa<br />
di buono e positivo per la società, non<br />
è affatto una qualità minore, un valore<br />
di serie B, anzi: è uno dei valori fondanti<br />
del nostro essere uomini, su cui impiantare<br />
un sistema di valori che ci guidi a<br />
concepire idee positive e condivisibili<br />
per la società. Almeno così mi hanno insegnato<br />
agli Scaut.<br />
Vittorio Sanese<br />
<br />
Come lo scautismo ha molto opportunamente<br />
dettato una legge<br />
morale, sostituendo a una serie di<br />
divieti - poco appetibili ai ragazzi<br />
- una Legge Scaut costituita da<br />
una decina di affermazioni che<br />
sono più in sintonia con lo spirito<br />
giovanile; così il raiderismo, esprime<br />
la sua regola di vita in termini<br />
di libertà con un etica filosofica<br />
più congeniale all’indole individualistica,<br />
anticonformista e un<br />
tantino ribelle del giovane di oggi.<br />
Ma ciò - si noti bene - non tanto<br />
per un aspetto formale, quanto<br />
per un’aderenza sostanziale alla<br />
sua visione spirituale.<br />
Eccone il testo:<br />
IL RAIDER È UN UOMO LIBERO:<br />
- LIBERO DALL’INGANNO<br />
- LIBERO DALL’EGOISMO<br />
- LIBERO DALL’ODIO<br />
- LIBERO DALLA PAURA<br />
- LIBERO DAL MATERIALISMO<br />
- LIBERO DALL’ORGOGLIO<br />
- LIBERO DALLA CRUDELTÀ<br />
- LIBERO DAL PESSIMISMO<br />
- LIBERO DALL’INDOLENZA<br />
- LIBERO DALLA SCHIAVITÙ DEI<br />
SENSI<br />
IL RAIDER È LIBERO DA SE STESSO<br />
4 L’EDITORIALE
LEOPARDI,<br />
della foresta noi siamo i cacciatori!<br />
LEOPARDI<br />
di forza e lealtà, noi siamo i portatori!<br />
uona caccia a tutti ... ci presentiamo:<br />
siamo la Pattuglia<br />
Leopardi del Reparto Avalon<br />
della Sezione di Pomezia, creata ormai<br />
da ben tre lunghissimi anni fatti<br />
di avventure e peripezie. Eravamo un<br />
gruppo di personaggi giovani, timidi e<br />
simpatici ma molto “stilosi” tanto da<br />
conquistare la fiamma di reparto ono-<br />
portata dal campo invernale<br />
revolmente<br />
sino<br />
al San Giorgio del 2014. Ben presto la<br />
pattuglia nazionale ci ha messo subito alla<br />
prova con una mega attività difficilissima che<br />
mai pensavamo di poter realizzare: una serie di<br />
cortometraggi. Il ricordo oggi è vago, l’ impresa è<br />
stata realizzata con onore, la pattuglia ha lavorato<br />
unita, e alla fine ci siamo riusciti. Ma ben presto ci<br />
trovammo ad affrontare un’altra ATTIVITÀ NAZIO-<br />
NALE!!! Questa volta “libera scelta”: un’impresa di<br />
pattuglia sulle specialità di scienze naturali, guida,<br />
trekking. Noi, avendo scelto trekking, abbiamo deciso<br />
di conquistare la vetta del monte Circeo; impresa<br />
non da poco perché se pure una montagna<br />
non tanto alta presenta ostilità e difficoltà tecniche.<br />
Nonostante ciò la nostra bandiera ha sventolato<br />
sulla vetta, e siamo ritornati a casa tutti sani<br />
e salvi. In tutti questi anni i pattugliotti sono cresciuti,<br />
qualcuno è andato via, molti hanno preso<br />
tante specialità. Oggi siamo in cinque e, a parte gli<br />
ultimi due arrivati, siamo tutti ricchi di specialità.<br />
Tommaso che è il capo e luca il vice insieme a Lorenzo<br />
(il nostro terzo di ptg) hanno le specialità di<br />
cucina e campismo, questo ci consente di sopravvivere<br />
ai campi, dormendo e mangiando discretamente<br />
bene non senza qualche sporadica scottatura...<br />
Per fortuna Tommaso con la specialità di<br />
primo soccorso è in grado di porre rimedio. Il nostro<br />
vice capo ptg Luca, sta prendendo animazione per<br />
aiutare la pattuglia a migliorare nei fuochi di bivacco.<br />
Il nostro angolo è molto vivace, poiché porta i<br />
colori della nostra pattuglia che sono arancione e<br />
verde. Sappiamo che il futuro della Ptg non sarà<br />
in discesa ma noi contiamo di migliorare in tutto.
uona Caccia, noi siamo la<br />
Pattuglia Volpi della Sezione<br />
di Andria. I colori della nostra<br />
ptg. sono verde e giallo - colori riportati<br />
anche nel nostro angolo di ptg.<br />
Il nostro angolo è composto da una<br />
struttura divisa in due parti, una è utilizzata<br />
per l’angolo della nostra ptg. e l’altra è<br />
per la ptg. Falchi. L’esterno è stato pitturato<br />
con il colore verde, la porta invece è gialla.<br />
Entrando, subito si può notare - di fronte<br />
all’uscio - un tavolo di medie dimensioni<br />
anch’esso giallo e verde.<br />
Sulla parete sinistra, invece, c’è la zona dedicata<br />
agli scaffali e cassa di ptg all’interno<br />
della quale c’è tutto il nostro materiale che<br />
usiamo più spesso (accette, corde, etc.) e<br />
quello che usiamo più raramente (pentolame,<br />
tenda di ptg.). Ogni anno cerchiamo<br />
sempre di migliorare il nostro angolo e lo<br />
facciamo con grande successo.
y Usignolo Amichevole<br />
<br />
uona Caccia Esploratori! Eccoci di nuovo con la rubrica<br />
che vi aiuterà ad essere sempre preparati all’azione!<br />
In questo numero parleremo di due posti d’azione<br />
molto importanti, ma soprattutto utili per le sfide tra le pattuglie,<br />
uscite e pernotti e l’attività conclusiva che è il campo<br />
estivo. Questi sono: il Cuciniere e il Messaggero.<br />
Il MESSAGGERO è colui che deve essere sempre<br />
informato sugli avvenimenti del reparto e della<br />
pattuglia per riuscire a mantenere sempre le comunicazioni<br />
attive tra<br />
i due. È il più veloce<br />
della pattuglia ,e<br />
deve conoscere molto<br />
bene anche lui i<br />
mezzi e i metodi per<br />
segnalare. Nel caso<br />
in cui la segnalazione<br />
non dovesse essere<br />
possibile, deve curare<br />
l’allenamento della<br />
pattuglia, per aiutarlo<br />
nel suo incarico.<br />
Il CUCINIERE è una risorsa<br />
fondamentale per la pattuglia,<br />
perché è colui che<br />
si dimostri essere un bravo<br />
cuoco ma soprattutto<br />
una persona che conosce<br />
molte ricette, dalle classiche<br />
alle più originali.<br />
Ovviamente, non si occuperà<br />
solo del cucinare, ma<br />
anche del funzionamento<br />
stesso della cucina a<br />
seconda della tipologia.<br />
Quindi dovrà conoscere i<br />
vari metodi ,che sono propri<br />
agli esploratori: dalla<br />
cucina classica con l’uso<br />
delle pentole a quella più<br />
avventurosa e complessa<br />
che è alla trapper.
...
!!!<br />
<br />
...<br />
<br />
STATTE
i presentiamo! Siamo la Compagnia<br />
Helios di località Barone in Catanzaro<br />
Lido e vogliamo raccontarvi la<br />
nostra storia. Il nostro gruppo nasce 4 anni<br />
fa e agli inizi c’erano solo lupi ed esploratori.<br />
In quel periodo, non avendo nessun posto<br />
in cui poterci vedere per fare le riunioni,<br />
abbiamo usufruito delle aule di una scuola<br />
elementare. Col passare del tempo, però, il<br />
nostro gruppo si è ingrandito, ci siamo trasferiti<br />
nella sede che è diventata la nostra<br />
Casa, ed è lì che i nostri capi hanno deciso<br />
che alcuni di noi erano pronti per salire di<br />
grado e che quindi era il momento di formare<br />
la Compagnia. Ma come chiamarci?<br />
Il nome è stato un problema, tante idee, una<br />
più bella dell’altra e tanta indecisione su<br />
quale scegliere. Alla fine siamo giunti ad una<br />
conclusione e abbiamo scelto di chiamarci<br />
come la divinità della religione greca Helios,<br />
il dio del Sole, perché il Sole rappresenta in<br />
pieno il momento della nostra vita, perché il<br />
Sole è vita ed è per essa che noi dobbiamo<br />
condividere la Strada.<br />
Al momento la nostra Compagnia è composta<br />
da 8 elementi: Antonio P., Antonio<br />
R., Emanuele, Simone, Matteo, Luigi, Greta<br />
e Federica e ovviamente<br />
due persone<br />
formidabili, i nostri<br />
capi Cinzia e Tonino.<br />
Entrambi saggi,<br />
pronti ad aiutare e<br />
ad aiutarci e a mettere<br />
sempre al primo<br />
posto la famiglia<br />
scaut prima di qualsiasi<br />
altra cosa. Lo<br />
ammettiamo, siamo<br />
dei ragazzi abbastanza<br />
vivaci, ma<br />
dove li trovano dei<br />
soggetti come noi?<br />
Siamo allo stesso<br />
tempo un gruppo<br />
operoso e attivo: collaboriamo con la protezione<br />
civile della nostra città praticando<br />
volontariato, organizziamo eventi per raccogliere<br />
fondi e intanto ci prepariamo per i<br />
numerosi campi mobili che mensilmente<br />
affrontiamo. Le nostre uscite sono le situazioni<br />
che ci piacciono maggiormente, certo<br />
è faticoso dover camminare con uno zaino<br />
sulle spalle, sotto il sole, per diversi km, ma<br />
tuttavia è ormai diventata per noi quel momento<br />
della nostra vita che ci strappa fuori<br />
dalle comodità in cui ogni giorno ci adagiamo<br />
e che ci ridona il gusto di vivere.<br />
Per noi ragazzi, inoltre, che ormai viviamo<br />
in una società all’insegna della tecnologia,<br />
è importante uscire dalla quotidianità, ed<br />
è ancor più importante il saper relazionarsi<br />
con la natura e con il mondo esterno.<br />
Come in tutte le compagnie Assoraider vi<br />
sono elementi unici, pronti ad aiutare il prossimo,<br />
e a migliorare la natura circostante.<br />
Noi sentiamo di far parte di questa unicità,<br />
proprio perché nel nostro piccolo riusciamo<br />
sempre a dare del nostro meglio, sapendo<br />
che di meglio si può sempre dare! Un saluto<br />
ai lettori<br />
La Compagnia Helios di Barone.<br />
24 VOGLIA DI STRADA
il quadro scelto é:<br />
Coppia sulla Spiaggia - Otto Mueller 1914<br />
Otto Mueller (Lubawka, 16 ottobre 1874 – Breslavia, 24 settembre 1930) è stato un pittore<br />
tedesco. Figlio di un ufficiale tedesco e di una donna di etnia sinti, la personalità artistica<br />
di Otto Müller sarà marcata dalla fuga dal mondo rigido di suo padre verso<br />
l’universo appassionato di sua madre. Pittore della scuola “Die Brücke”<br />
è stato precursore dell’espressionismo in Germania.<br />
uona strada a tutti! Iniziamo subito facendo<br />
una piccola introduzione a questa particolare<br />
rubrica: il nostro intento è quello di stuzzicare<br />
la vostra fame di conoscenza con citazioni famose (e<br />
non), con nomi di quadri, di film, canzoni, eccetera,<br />
tutto ciò seguito, quando serve, da spiegazioni e<br />
descrizioni. Piccoli “Spunti-ni” da leggere, degustare<br />
e digerire o magari riutilizzare per qualche<br />
vostra piacevole discussione a lume di fuocherello<br />
o se sarete interessati a conoscere il parere di<br />
altri R/S di altre compagnie non dimenticate il<br />
gruppo facebook dedicato a voi Rover e le Scolte!<br />
VOGLIA DI STRADA 25
UNA GIORNATA CON<br />
I PIÙ BISOGNOSI<br />
Buona strada Fratelli e Sorelle Scaut, per chi<br />
non ci conoscesse, noi siamo la Compagnia<br />
Vulcano della Sezione “Andrea Tavera” di<br />
Ittiri, una Compagnia composta da cinque<br />
Rover, tre Scolte e due capi.<br />
La nostra Compagnia ha come simbolo principale<br />
il Vulcano, oltre a questo ha voluto<br />
identificarsi nella formica, che rappresenta<br />
quello che vorremmo essere, ovvero persone<br />
riconosciute per la loro laboriosità ed operosità.<br />
Per questo ispirandoci alla nostra formica<br />
e agli ideali che contraddistinguono il<br />
nostro motto “Servire”, da un anno a questa<br />
parte abbiamo deciso di prestare servizio<br />
presso la mensa dei poveri delle Suore Vincenziane<br />
di Sassari. Vi descriveremo in questo<br />
breve articolo la nostra giornata trascorsa<br />
alla mensa: Domenica 6 Marzo ci siamo<br />
recati a Sassari alla mensa dei poveri, dove<br />
Suor Lucia (la coordinatrice della mensa)<br />
insieme ai suoi collaboratori, ci ha accolto<br />
e successivamente spiegato cosa avremmo<br />
dovuto fare nell’arco della mattinata. Ognuno<br />
di noi aveva un compito da svolgere, come<br />
ad esempio: apparecchiare i tavoli, tagliare il<br />
pane, accogliere le persone, servire loro i vari<br />
pasti e infine aiutare nella risistemazione e<br />
pulizia dei locali.<br />
Riassumendo la nostra giornata, ci siamo<br />
resi conto che, per noi questa esperienza è<br />
stata decisamente formativa e motivo di orgoglio,<br />
perché molte volte diamo per scontato<br />
le cose più semplici, come un pezzo<br />
di pane all’ora di pranzo, un pasto caldo e<br />
l’accoglienza e il calore umano che solo una<br />
famiglia potrebbe darci. Per questo pensiamo<br />
che per molte persone, il servizio dato da<br />
questa piccola comunità di Suore, rappresenti<br />
un aiuto concreto e indichi un punto di<br />
riferimento per coloro che hanno più bisogno.<br />
Ai giorni d’oggi il numero delle persone<br />
che versano in tali situazioni economiche e<br />
sociali, purtroppo, è in costante aumento,<br />
ed è importante su queste problematiche<br />
aiutarci a vicenda e sensibilizzare la popolazione.<br />
Infine, vogliamo raccontarvi un piccolo<br />
episodio che ci ha colpito particolarmente<br />
durante il servizio alla mensa.<br />
Mustafa un ragazzo ospite della mensa,<br />
dopo aver finito di mangiare si è trattenuto<br />
con noi e si è offerto di aiutarci a sistemare<br />
e pulire la sala. Questa persona nonostante<br />
la sua situazione ha dimostrato di aver dentro<br />
di sé l’ideale che rispecchia ogni Rover e<br />
Scolta sulla terra: “Il bisogno di Servire”.<br />
Buona Strada. La Compagnia Vulcano<br />
Sezione Andrea Tavera Ittiri<br />
26 VOGLIA DI STRADA
LA COMPAGNIA<br />
YANONÉ<br />
Buona strada a tutti, siamo la compagnia<br />
Yakoné di Barletta e vogliamo raccontarvi la<br />
nostra storia. Era il 21 ottobre 2015,quando<br />
la compagnia Brenthis si accingeva a partecipare<br />
alla cerimonia dei passaggi della<br />
nostra sezione. Nessuno si aspettava che<br />
la Brenthis sarebbe stata chiusa e, che chi<br />
avrebbe dovuto creare una nuova compagnia<br />
saremmo dovuti essere proprio noi, ex<br />
membri Brenthis, con l’entrata di nuovi elementi.<br />
Il primo compito affidatoci era quello<br />
della scelta di un tema e di un nome con il<br />
quale ci saremmo potuti esprimere al meglio<br />
delle nostre personalità.<br />
Dopo lunghe indecisioni, la nostra scelta è<br />
ricaduta sul nome “Yakonè”. Ambientato<br />
in un piccolo villaggio Inuit, il nome Yakonè<br />
simboleggia un particolare tipo di aurora boreale<br />
di colore rosso. Per le popolazioni locali<br />
questo tipo di aurora richiama alla leggenda<br />
della volpe Yakonè. La leggenda narra di<br />
una volpe che ,trovandosi in tremendo ritardo<br />
per l’annuale festival invernale, correva<br />
veloce fra le montagne imbiancate di neve<br />
quando, ad un tratto, si stancò di tenere in<br />
alto la coda. Successe così che ad ogni passo<br />
la coda della volpe, urtando la coltre di neve,<br />
provocava un bagliore conosciuto comunemente<br />
come aurora rossa. Una volta scelto il<br />
nome, abbiamo proseguito con la creazione<br />
della stanza, preferendo come colori dominanti<br />
il lilla, il rosso e il bianco. Lilla come le<br />
sfumature dell’aurora nel cielo, rosso come<br />
la volpe e bianco come la neve. La nostra<br />
compagnia è molto legata agli usi e costumi<br />
della popolazione Inuit, che sotto la luce<br />
dell’aurora rossa condivide un unico ideale:<br />
SERVIRE.<br />
VOGLIA DI STRADA 27
mmaginate un gruppo di ragazzi che<br />
nel lontano 1981,uniti dall’amicizia e<br />
dalla voglia di fare scautismo e spinti<br />
dall’idea di poter dare un nome, dei colori<br />
e dei principi fondamentali al loro gruppo...<br />
al loro stare insieme per un ideale,decidono<br />
di dare vita<br />
alla “Compagnia<br />
Voyager<br />
II “di<br />
Messina...<br />
Il nome della compagnia è stato ispirato dal<br />
nome della sonda spaziale “Voyager II” ,sorella<br />
de<br />
lla “Voyager I”, che nella contemporaneità<br />
del momento ha rappresentato per<br />
l’umanità l’inizio dell’esplorazione del nostro<br />
sistema solare ... ben oltre i confini fino<br />
ad allora conosciuti.<br />
Un orizzonte così ampio che ogni uomo lo<br />
aveva potutoto soltantoto immaginare...<br />
Questa impresa vista con gli occhi di un ragazzo<br />
ha assunto un significato ancor più<br />
profondo rispetto alle ambizioni della scienza<br />
,rivolgendosi anche all’esplorazione del<br />
pr<br />
oprio universo interiore.<br />
Ispirati da questi sentimenti ,osservando<br />
nella notte il cielo stellato, quasi a voler<br />
scorgere<br />
la piccol<br />
ola na<br />
vicella che a gran<br />
velo-<br />
cità iniziava il suo viaggio, fu subito chiaro<br />
ai loro occhi che il blu<br />
dellolo spazio profondo<br />
sarebbe stato uno dei colori che avrebbe ca-<br />
ratterizzato<br />
il fazzolettone<br />
di questa<br />
nuova<br />
compagnia... e il bianco della luce delle stelle<br />
che avrebbe illuminato il cammino, sarebbe<br />
stato senza alcun dubbio il colore giusto da<br />
mettere accanto.<br />
Dopo 35 anni, oggi sappiamo che quella che<br />
doveva essere pe<br />
r la “Voyager II” solo una<br />
missione esplorativa che doveva giungere al<br />
compimen<br />
to nel gir<br />
o di pochi<br />
anni,invi<br />
ando<br />
quante più immagini possibili ,per poi disat-<br />
tivarsi, ha avuto tutt’altro<br />
destino...<br />
Inspiega<br />
bilmente questo viaggig o non ha mai<br />
avuto fine ma continua ancora...anche in<br />
questo<br />
momento.<br />
La nostra piccola navicella ha ormai supe-<br />
rato<br />
da tempo i confiinini del<br />
sistema<br />
solare e<br />
continua ancora a mandare immagini verso<br />
la terra. Potrà sembrare incredibile ma la nostra<br />
compagnia ha seguito lo stesso destino<br />
e anch’essa inspiegabilmente<br />
,generazione<br />
dopo generazione ,ha continuato a rappre-<br />
sentare per tutti coloro che ne hann<br />
o fa<br />
tto<br />
parte un principio di identificazione sempre<br />
attuale ed inesauribile. 35 anni... “A<br />
lla scoperta<br />
di nuovi orizzonti”<br />
28 VOGLIA DI STRADA
49° CFQ 20/28 AGOSTO <strong>2016</strong><br />
Brownsea Park - Villavallelonga (AQ)
Il CFQ torna in Abruzzo<br />
I Corsi avranno inizio sabato 20 agosto<br />
alle ore 17,30 e si concluderanno domenica<br />
28 agosto con Cerimonia prevista in<br />
tarda serata. Come ogni anno la Scuola<br />
richiede a tutti noi uno sforzo maggiore<br />
nella puntualità con cui farete pervenire<br />
le schede di adesione, che Vi preghiamo<br />
di far compilare in ogni suo campo avendo<br />
cura di sottolineare eventuali intolleranze/allergie<br />
alimentari o altre particolari<br />
necessità. Ricordiamo inoltre che:<br />
- possono accedere al Corso Preliminare<br />
gli scaut in regola con il censimento<br />
che abbiano completato il<br />
percorso formativo in Compagnia<br />
ed abbiano in ogni caso compiuto il<br />
diciannovesimo anno di età;<br />
- al Corso Tecnico e Superiore coloro i<br />
quali avranno partecipato e superato<br />
positivamente il corso precedente<br />
(dunque Corso Preliminare per accedere<br />
al Corso Tecnico e quest’ultimo<br />
per partecipare al Corso Superiore).<br />
Le adesioni dei partecipanti dovranno<br />
pervenire via mail agli indirizzi indicati<br />
di seguito entro la data del 20 luglio<br />
<strong>2016</strong>, unitamente alla ricevuta dell’avvenuto<br />
bonifico della quota di partecipazione<br />
alla Scuola Capi (l’iban è lo<br />
stesso che si usa per i censimenti. Indicare<br />
la causale “SCUOLA CAPI <strong>2016</strong><br />
e NOMINATIVO DEL PARTECIPANTE”),<br />
che si ricorda è di euro 135,00. Le mail<br />
a cui inviare il tutto sono: direttore.<br />
cfq@assoraider.it e centrale.cfq@assoraider.it<br />
(vanno inviate ad entrambe<br />
le mail). Per quanto riguarda i rimborsi<br />
relativi alle spese di viaggio - verranno<br />
rimborsate le spese oltre i 50 Euro -<br />
con modalità che verranno comunicate<br />
successivamente dal Centrale alla Formazione<br />
quadri. Per qualsiasi ulteriore<br />
richiesta di informazioni non esitate a<br />
contattare il Centrale alla Formazione<br />
Quadri. Come sempre si rinnova l’invito<br />
ai Tizzonati della nostra Associazione<br />
previa comunicazione entro il termine<br />
su indicato “a partecipare”; con la certezza<br />
del significato importante che<br />
una tale presenza potrebbe avere per<br />
tutti oltreché costituire una preziosa<br />
occasione di trapasso di nozioni ed<br />
esperienze.<br />
30 IL MASTIO
POSIZIONE. La Base Scout/ Centro<br />
di Educazione Ambientale Brownsea<br />
Park é ubicata in località “Tricaglio”<br />
nel Comune di Villavallelonga (AQ)<br />
nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio<br />
e Molise. La “Vallelonga” si trova ad<br />
un’altitudine di circa 1.100 mt. s.l.m.<br />
ed è caratterizzata da bellissimi boschi<br />
di Querce (Quercus cerris, Quercus<br />
pubescens), Faggi (Fagus sylvatica) ed<br />
Aceri di monte (Acer pseudoplatanus);<br />
non da meno sono le specie floreali<br />
che “invadono” la zona in tutti i periodi<br />
dell’anno, mettendo in bella mostra<br />
ciclamini (Cyclamen europaeum), orchidee<br />
selvatiche (Dactylorhiza), zafferano<br />
(crocus), colchico (Colchicum<br />
alpinum), agrifoglio (Ilex aquifolium) e<br />
tante altre specie che non aspettano<br />
altro che essere ammirate. La “Vallelonga”<br />
si inoltra tra le più belle montagne<br />
dell’Appennino Centrale con conformazioni<br />
di rara bellezza geologica<br />
(vedi m.te Marcolano mt.1.940 s.l.m.-<br />
m.te Balzo di Ciotto mt.1.944 s.l.m.<br />
- m.te Serrone mt. 1.929 s.l.m.) oltre<br />
che zoologica. Vivono infatti in pianta<br />
stabile l’Orso bruno (Ursus arctos), il<br />
Cervo (Cervus elaphus hippelaphus), il<br />
Capriolo (Capreolus capreolus), la Volpe<br />
(Vulpes vulpes), il Cinghiale (Sus<br />
scrofa), il Lupo (Canis lupus italicus)<br />
ed il Tasso (Meles meles).<br />
Come raggiungere Brownsea Park<br />
In auto. Per chi arriva da Roma: percorrere<br />
l’autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo<br />
fino al casello di Avezzano,<br />
superata la barriera autostradale proseguire<br />
in direzione Sora per circa 3,5<br />
Km e svoltare allo svincolo per Luco<br />
dei Marsi / Area Industriale. Proseguire<br />
lungo la strada statale che attraversa<br />
il paese e proseguire per Trasacco /<br />
Collelongo. Superato il distributore del<br />
gas gpl Perinetti, dopo circa 300 mt<br />
svoltare a destra su via Pecorale. Dopo<br />
circa 2 km svoltare a destra per Collelongo,<br />
superato il paese dirigersi verso<br />
Villavallelonga distante circa 3 km.<br />
Giunti nella piazza del paese (Piazza<br />
IV Novembre) inoltrarsi nella strettoia<br />
costeggiata da case, dopo averla superata<br />
girare a destra e continuare per<br />
circa 4 km direzione prati D’Angro.<br />
Per chi arriva da Napoli: percorrere<br />
l’autostrada A1 Napoli-Roma fino al<br />
casello di Cassino, superata la barriera<br />
autostradale proseguire in direzione<br />
Sora/Avezzano. Uscire allo svincolo<br />
per Luco dei Marsi / Area Industriale.<br />
Proseguire lungo la strada statale che<br />
attraversa il paese e proseguire per<br />
Trasacco / Collelongo. Superato il distributore<br />
del gas gpl Perinetti, dopo<br />
circa 300 mt svoltare a destra su via<br />
Pecorale. Dopo circa 2 km svoltare a<br />
destra per Collelongo, superato il paese<br />
dirigersi verso Villavallelonga distante<br />
circa 3 km. Giunti nella piazza<br />
del paese (Piazza IV Novembre) inoltrarsi<br />
nella strettoia costeggiata da<br />
case, dopo averla superata girare a destra<br />
e continuare per circa 4 km direzione<br />
prati D’Angro.<br />
Con trasporto pubblico da Roma:<br />
Treno da Roma Tiburtina-Avezzano<br />
- cambio con Pullman Arpa da Avezzano-Villavallelonga.<br />
Disponibile anche<br />
un autobus Arpa Roma Tiburtina-Avezzano<br />
(ma non c’è diretto da<br />
Roma a Villavallelonga, necessario il<br />
cambio). Per dettaglio orari e varie:<br />
- http://www.trenitalia.com<br />
- http://www.arpaonline.it<br />
Ci vediamo al CFQ ... Buona Caccia a<br />
tutti!<br />
IL MASTIO 31
32 IL MASTIO<br />
i sono tappe di passaggio obbligate<br />
nella vita di un Capo riferite al<br />
suo percorso di crescita personale<br />
e scautistica, ciascuna indissolubilmente<br />
legata all’altra poiché la tecnica, da sola<br />
non basta, a creare una figura versatile e<br />
completa adatta a guidare giovani scaut.<br />
Ciò non toglie l’importanza fondamentale<br />
del possedere gli strumenti metodologici<br />
senza i quali l’Educatore si sveste dei<br />
panni di Capo e finisce per assomigliare a<br />
tante altre figure formative - presenti in<br />
altri contesti dello sviluppo del ragazzoche<br />
non sono tuttavia in grado di offrire<br />
le peculiarità dello scautismo.<br />
Ciò premesso però occorre focalizzarsi su<br />
un aspetto che spesso passa in secondo<br />
piano: il fattore umano. Esso inteso<br />
quale sintesi di abilità personali, attitudini<br />
caratteriali e percorsi esperenziali influenza<br />
fortemente la qualità del nostro<br />
essere Capi e deve essere posto al centro<br />
dell’autovalutazione che lo Scaut, che si<br />
appresti a voler diventare Capo, effettua.<br />
Il Capo scaut deve principalmente conoscere<br />
se stesso, i propri limiti, la meta che<br />
si prefigge e i mezzi di cui dispone per far<br />
bene il proprio lavoro, tenendo conto anche<br />
delle difficoltà a cui andrà incontro e<br />
non perdendo di vista una delle quattro<br />
qualità essenziali che B.P. indicava nel<br />
Taccuino, “la capacità di dare l’esempio”.<br />
E l’esempio oggi non passa solo attraverso<br />
l’immagine tradizionale dell’esploratore<br />
che osserva con ammirazione il Capo<br />
Reparto, seguendolo ed imitandolo ma<br />
scorre attraverso i canali di comunicazione<br />
che caratterizzano l’attuale rete delle<br />
relazioni sociali. In tal senso “l’estetica”<br />
del Capo si amplia perché non si tratta<br />
semplicemente di indossare correttamente<br />
un’uniforme, ma vi è la necessità<br />
di prestare attenzione a questa nuova<br />
accezione di “esempio” tarando la propria<br />
idoneità anche sulla base della capacità<br />
di gestire con equilibrio le “mille vite”<br />
che la dimensione personale (off-line ed<br />
on-line) ci assegna.<br />
Del resto non si tratta semplicemente di<br />
“dare l’esempio” ma di “essere di esempio”<br />
sapendo di essere costantemente<br />
osservato e di dover coerentemente fare<br />
ciò che si dichiara. Ciò detto altrettanto
importante è l’etica intesa quale capacità<br />
di assumere la decisione giusta, tenuto<br />
conto delle regole e degli ideali che condividiamo<br />
in seno all’associazione i quali,<br />
nel riecheggiare in ogni verso il concetto<br />
di “libertà”, ci impongono un serio esercizio<br />
di autolimitazione e rispetto.<br />
Rispetto dei ruoli, rispetto delle idee<br />
diverse da quelle che ci appartengono,<br />
rispetto dei percorsi personali. Ed autolimitazione<br />
intesa quale “pegno” che l’educatore<br />
deve pagare nella misura in cui<br />
non può e non deve innalzare la propria<br />
scelta di vita a modello universale. Troppo<br />
spesso si giudicano gli altri prendendo<br />
a parametro di riferimento ciò che ci appartiene,<br />
dimenticando così quella abilità<br />
di equilibrismo ed equidistanza a cui<br />
siamo chiamati.<br />
In questo non ci aiuta la dimensione virtuale<br />
in cui si sviluppa maggiormente la<br />
nostra socialità poiché, in una società<br />
in cui lo spazio temporale ha ridotto la<br />
durata della riflessione che precede l’interazione;<br />
in cui la cultura si confonde<br />
sempre più con il concetto di informazione<br />
acquisita velocemente al ritmo di un<br />
post; in cui – nel bene o nel male – tutti<br />
partecipiamo a spazi di condivisione delle<br />
idee, esercitando un naturale diritto di<br />
critica, se da un lato stiamo acquisendo<br />
un sempre crescente accesso all’informazione<br />
e alla libera espressione, dall’altro<br />
rischiamo di perdere punti in termini<br />
di autocoscienza e capacità di riflessione<br />
ed attesa. Perché la fluidità delle relazioni<br />
contemporanee ci ha abituati a<br />
ridurre ad un “mi piace” un processo di<br />
confronto ben più articolato e soprattutto<br />
convinto che “tutti sono in grado di<br />
poter dire tutto”. Ne deriva molto spesso<br />
un’autoesaltazione che spinge alcuni a<br />
ritenere “di saper tutto” e di non aver bisogno<br />
di insegnamenti, distraendoli - tra<br />
l’altro - dall’attenzione per il proprio percorso<br />
personale che li porta ad una forma<br />
di (iper) fiducia in sé stessi controproducente<br />
(per il proprio corretto sviluppo). Il<br />
buon Capo è infatti colui che è in grado<br />
parallelamente di costruire la propria<br />
vita personale, al fianco di quella scaut e<br />
quest’ultima non rappresenta un rifugio<br />
dalla prima, ma un suo completamento<br />
ed arricchimento. Egli inoltre sa decidere<br />
da sé, emancipandosi dal gruppo anche<br />
a costo di assumere decisioni non<br />
condivisibili dagli altri membri poiché è<br />
consapevole che il ruolo di Capo serve a<br />
guidare, non ad acquisire consensi tra i<br />
simili. Del resto c’è chi ha parlato proprio<br />
della “solitudine del Capo” per esprimere<br />
quanta individualità - e dunque forza – ci<br />
debba essere nel comandare.<br />
Il percorso di crescita e formazione di<br />
un Capo dunque non finisce mai perché<br />
il Capo prima di essere leader di altri, è<br />
leader di sé stesso. E per far ciò occorre<br />
costante entusiasmo nell’apprendimento,<br />
umiltà, capacità di mettersi in gioco,<br />
autocritica, fiducia negli altri e senso del<br />
dovere. Quest’ultimo è collegato al ricorrente<br />
concetto di responsabilità: altro<br />
aspetto connesso alla figura del Capo,<br />
che in molti oggi analizzano alla luce della<br />
precarietà che presenta l’attuale mondo<br />
del lavoro e da cui deriva una crescente<br />
difficoltà ad assumersi responsabilità<br />
a lungo termine. Il “calcio all’im-possibile”<br />
e la certezza nel miglioramento risentono<br />
fortemente della realtà circostante<br />
caratterizzata esattamente da valori opposti<br />
e degenerativi. Ciò può pregiudicare<br />
enormemente la nostra missione di Capi<br />
laddove non si è in grado di sviluppareed<br />
assicurare- una progettualità durevole<br />
nel tempo.<br />
Perseveranza dunque perché educare richiede<br />
anche, impegno, tempo e continuità.<br />
E passione. Ça va sans dire.<br />
Raffaella Grisafi<br />
IL MASTIO 33
00 anni fa , tutto prese<br />
forma... e ancora oggi<br />
il Lupettismo risulta<br />
essere assolutamente un<br />
metodo educativo efficace.<br />
Quale occasione migliore se<br />
non il i nostri primi 100 anni<br />
per scrivere di noi, della nostra<br />
Branca, non solo facendo<br />
riferimento ai festeggiamenti,<br />
che sono sempre la<br />
parte migliore, ma partendo da chi ogni<br />
giorno funge da motore per renderne<br />
possibile il funzionamento? Questa volta<br />
non citeremo corsi e ricorsi storici, che<br />
avrete sentito in tante versioni. Per una<br />
volta, scriviamo per coloro che lavorano<br />
per far funzionare il tutto, che applicano<br />
il metodo e che hanno come fine ultimo<br />
l’educazione del bambino. Gli educatori.<br />
Il primo passo verso l’approccio al compito<br />
di educatore nella prima Branca è<br />
quello di prendere coscienza del vero significato<br />
e degli sforzi che questo ruolo<br />
comporta. Dedizione, pazienza e buonsenso<br />
sono i primi ingredienti per iniziare<br />
il proprio percorso. Il tutto deve essere<br />
dettato dal fatto che ci vengono affidati<br />
dei bambini, che trovandosi in una fascia<br />
di età particolarmente malleabile,<br />
possono essere ben indirizzati per comprendere<br />
i valori per poi diventare buoni<br />
cittadini del domani.<br />
L’impegno dell’educatore scaut al contempo<br />
è supportato da strumenti esistenti<br />
che gli permettono di raggiungere<br />
gli obiettivi prefissati. A disposizione c’è<br />
già un “manuale di istruzioni” dal quale<br />
partire. Pertanto in qualità di Vecchi Lupi<br />
e di chi è in procinto di diventarlo, ad<br />
esempio chi alla Scuola Capi si appresta<br />
34 IL MASTIO<br />
poche<br />
regole,<br />
grandi<br />
risultati<br />
a frequentare il Corso Tecnico<br />
per la prima Branca, non<br />
bisogna fare altro che unire<br />
i tre ingredienti precedentemente<br />
elencati con una<br />
stretta osservanza delle regole<br />
e della loro applicazione<br />
e il tutto risulterà semplice.<br />
“Quando il sistema<br />
è applicato correttamente<br />
deve assolutamente riuscire:<br />
non può essere altrimenti!” B.P..... e<br />
aggiungo io “senza alcun tipo di interpretazione”.<br />
Oltre all’applicazione vi è<br />
la comprensione a 360° di ciò che si fa.<br />
Questo permetterà di applicare gli strumenti<br />
sempre al meglio e con maggiore<br />
responsabilità, tenendo a mente che l’obiettivo<br />
finale è l’educazione bambino.<br />
Tutto questo è possibile grazie ad uno<br />
sforzo estremo che però porterà sicuramente<br />
dei frutti. Il vecchio lupo, consapevole<br />
dello sforzo che dovrà fare nel
momento in cui sceglie la sua strada,<br />
saprà come cucire addosso ad ogni singolo<br />
bambino le stesse regole di un unico<br />
metodo, commisurandole però al bambino<br />
stesso e applicandole in maniera<br />
differente. Il vecchio lupo non dovrà mai<br />
dimenticare un altro concetto fondamentale,<br />
fare “tutto col gioco, nulla per<br />
gioco”... perché? Perché questa è la base<br />
dalla quale tutti dovremmo partire o RIpartire.<br />
Ripartire dal gioco, col gioco e<br />
non solo per gioco anche per i più esperti<br />
è il compito principale del Vecchio Lupo/<br />
Educatore, che deve in ogni momento<br />
entusiasmare il bambino, mettersi sul<br />
suo stesso piano, conquistando la sua<br />
fiducia e condurlo con il proprio esempio<br />
verso la giusta direzione. I comandanti<br />
dell’esercito con i bambini sono destinati<br />
a fallire, una sana e motivata guida<br />
invece è destinata ad avere successo.<br />
In virtù di quanto detto, un passaggio<br />
importante è la fase di formazione<br />
dell’educatore, dove gli si chiede “mettendosi<br />
in gioco” innanzitutto se è pronto<br />
ad impostare la sua funzione su quello<br />
che viene definito “esempio” ed è importante<br />
per lui comprendere il motivo per il<br />
quale gli viene chiesto di alternare i momenti<br />
formativi a quelli interpretativi.<br />
Questo esercizio di alternanza al quale<br />
viene sottoposto, gli permette di immedesimarsi<br />
a 360° in ciò che farà vivere<br />
ai suoi lupi senza mai prescindere dalla<br />
logica che regge il tutto. Non a caso ho<br />
cercato di riassumere nel titolo dell’articolo,<br />
un concetto chiaro; immaginiamo<br />
per un attimo di essere il motore di una<br />
grande macchina, senza di esso tutte le<br />
componenti, se pur ben assemblate non<br />
avrebbero di che muoversi, perché non<br />
avrebbero la forza per farlo …. e poi se<br />
funziona da 100 anni un motivo ci sarà.<br />
Pertanto, quale occasione migliore se<br />
non questa per riflettere e farci domande<br />
sulla nostra formazione, sull’evolversi<br />
di essa, visto che a breve ci apprestiamo<br />
nuovamente a tenere la Scuola Capi<br />
e per molti comincerà un percorso per<br />
diventare educatore?<br />
Interroghiamoci sempre sul nostro ruolo,<br />
senza mai dimenticare il fine ultimo delle<br />
cose che facciamo e su come lo facciamo<br />
con e per i nostri lupi.<br />
Volo di Pinguino<br />
Fabiana Grieco<br />
IL MASTIO 35
29<br />
ASSOCIAZIONE<br />
OSARE<br />
ITALIANA<br />
DI SCAUTISMO RAIDER<br />
www.assoraider.it