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Arconaleno 04/2016

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ARCOBALENO<br />

voci e percorsi delle branche assoraider<br />

Periodico dell’Associazione Italiana di Scautismo Raider - www.assoraider.it N°4 Anno XXII - novembre <strong>2016</strong><br />

all’interno:<br />

Fratellanza contro Terrorismo<br />

La Zampa di Akela<br />

Lo Scelto di Chiara<br />

La Compagnia Volscos ... si presenta<br />

Speciale PugliaCamp<strong>2016</strong><br />

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/03 (conv. in L.27/02/20<strong>04</strong>) n° 46 art. 1 comma 1 - DCB Cagliari


Associazione Italiana<br />

di Scautismo Raider<br />

“ASSORAIDER”<br />

Sede Centrale<br />

00071 Pomezia (RM) - Italy<br />

Via Cavour, 28/B<br />

Tel. +39 06 9122550<br />

Fax + 39 178 2254948<br />

segreterianazionale@assoraider.it<br />

www.assoraider.it<br />

ARCOBALENO<br />

è dedicata ai giovani<br />

e a tutti coloro che<br />

intendono reagire<br />

al dilagare di egoismi e<br />

vogliono dimostrare la<br />

possibilità di una<br />

fraternità mondiale<br />

come quella scaut.<br />

La rivista contiene inserti<br />

riservati ai lupetti,<br />

esploratori ed esploratrici,<br />

rover e scolte,<br />

raider e nautici.<br />

ARCOBALENO<br />

voci e percorsi delle branche assoraider<br />

Arcobaleno - Redazione e Amministrazione:<br />

09122 Cagliari - Via Marini, 11 - Tel. 070 522212 - Fax 178 6014514<br />

arcobaleno@assoraider.it<br />

Anno XXII - Numero 4 - novembre <strong>2016</strong>. Autorizzazione del Tribunale<br />

di Cagliari n. 24 del 23.06.1995. ASSORAIDER - Associazione Italiana di<br />

Scautismo Raider - iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione<br />

in data 13/07/2011 con numero 21321 presso Ufficio ROC del Corecom<br />

Lazio. Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale<br />

D.L.353/03 (conv. in L.27/02/20<strong>04</strong>) n° 46 art. 1 comma 1 - DCB Cagliari.<br />

Direttore Responsabile: Franceco Cerlienco<br />

Direttore di Redazione: Salvatore Roggero - naz.pubblicazioni@assoraider.it<br />

Capiredattori:<br />

<br />

<br />

jaw@assoraider.it<br />

Jedi@assoraider.it<br />

<br />

<br />

vogliadistrada@assoraider.it<br />

osare@assoraider.it<br />

<br />

ARCOBALENO<br />

vuole assolvere alla<br />

funzione di collegamento<br />

fra tutti gli iscritti<br />

all’Associazione<br />

nonché<br />

con i genitori dei più<br />

giovani iscritti<br />

perché seguano<br />

quanto viene offerto<br />

ai loro figli in fatto<br />

di formazione del<br />

carattere del<br />

futuro cittadino.<br />

cfq@assoraider.it<br />

Immagine di Copertina: 40° Sezione di Pomezia<br />

Progetto grafico e realizzazione, stampa e allestimento: S&D sas<br />

simodei@tiscali.it / simonetti@deidda studio grafico pubblicitario<br />

Questo numero è stato consegnato alla stampa il 30.11.<strong>2016</strong><br />

La tiratura di questo numero è di 2.000 copie.<br />

Impegnano la responsabilità della rivista solamente gli editoriali e<br />

gli articoli non firmati. Per gli articoli firmati la responsabilità rimane<br />

all’autore. La riproduzione di articoli, foto e disegni pubblicati su<br />

questa rivista è ammessa a condizione che ne venga citata la fonte.<br />

Il materiale inviato ad Arcobaleno non si restituisce.<br />

Arcobaleno è una rivista inviata gratuitamente agli iscritti dell’Assoraider<br />

- Associazione Italiana di Scautismo Raider. Tesseramento<br />

Anno Scaut <strong>2016</strong>/2017 Euro 38,00 - pagamento con bonifico - IBAN:<br />

IT44Y0501803200000000137328 - Banca Etica/Filiale di Roma, conto intestato<br />

ad ASSORAIDER Associazione Italiana di Scautismo Raider con<br />

Causale: censimento. Abbonamento annuale alla rivista “ARCOBALENO”<br />

(4 numeri) - Euro 12,00 - Il pagamento dell’abbonamento si può effettuare<br />

con le stesse modalità del tesseramento con Causale: abbonamento riviste.


Fratellanza contro Terrorismo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

In una recente occasione, ben prima<br />

che i tremendi fatti di Parigi<br />

o Bruxelles scuotessero il cuore<br />

dell’Europa, Papa Francesco ha indicato<br />

la Fratellanza quale strumento di<br />

lotta al terrorismo.<br />

Alla luce degli episodi recenti che, in<br />

qualche maniera stanno condizionando<br />

la nostra società e la nostra vita,<br />

vorrei affrontare in questo editoriale il<br />

tema. Reputo opportuno partire proprio<br />

dall’indicazione del Papa che, in<br />

quanto scaut, possiamo condividere<br />

e fare nostra. Già BP infatti, consapevole<br />

delle atrocità della guerra, aveva<br />

indicato nella fratellanza scaut la possibilità<br />

di coesione internazionale tra<br />

popoli, identificando<br />

negli ideali<br />

del movimento il<br />

comune denominatore<br />

su cui costruire<br />

un rapporto con<br />

tradizioni, culture<br />

e, soprattutto, credi<br />

religiosi differenti.<br />

In una conversazione<br />

tra scaut,<br />

l’editoriale sarebbe<br />

concluso qui: abbiamo<br />

trovato la<br />

soluzione, anzi tra<br />

scaut non abbiamo<br />

problemi, la nostra<br />

fratellanza batte il<br />

terrorismo. Tuttavia,<br />

la società in cui<br />

siamo inseriti va in<br />

una direzione differente, poco chiara.<br />

Si erigono muri, si evocano barriere, si<br />

instaurano politiche economiche che<br />

penalizzano taluni a vantaggio di altri.<br />

Oppure si propongono soluzioni di<br />

apparente buon cuore, si pronunciano<br />

parole di grande levatura morale, ma le<br />

soluzioni al problema non si vedono.<br />

Eppure sono sotto gli occhi di tutti: lo<br />

viviamo nello scautismo. Bisogna tornare<br />

al comune denominatore di uomini<br />

e donne che vogliono vivere in pace.<br />

Bisogna rifarsi alle regole del vivere<br />

comune, la famosa e ormai scomparsa<br />

educazione civica ad esempio, in cui,<br />

su un tappeto di educazione condivisa<br />

si costruisce la convivenza delle diver-<br />

L’EDITORIALE 3


sità. Ce lo insegna lo scautismo: non<br />

esiste uno scaut cristiano, musulmano,<br />

ebreo, induista che non condivida o<br />

rispetti la legge scaut.<br />

D’altronde, chi non condivide valori<br />

quali l’onore, il rispetto, la tutela del<br />

debole e dell’ambiente? Dovrebbero<br />

essere il patrimonio interiore di ogni<br />

uomo e di ciascuna donna.<br />

Non è così? Cerchiamo di capire il perché<br />

e troviamo una soluzione affinché<br />

ciò sia possibile.<br />

Si tratta di aprire quella che tecnicamente<br />

si chiama “concertazione”, ovvero<br />

una trattativa.<br />

Ma se le parti in campo condividono,<br />

credono nella stessa legge e ne rispettano<br />

il contenuto, la trattativa avrà<br />

delle buone possibilità di successo.<br />

Senza giochi, senza scherzi, senza interessi<br />

latenti e subdoli.<br />

Chi crede nella legge scaut non si siede<br />

al tavolo con questo spirito.<br />

In conclusione, noi scaut abbiamo una<br />

grande possibilità: quella di spiegare<br />

alla società ed al mondo cosa ci ha fatto<br />

interiorizzare la nostra legge, una<br />

regola di vita condivisibile “indipendentemente<br />

da razza, religione o condizione”,<br />

sperando che, gettandone il<br />

seme intorno a tutti noi, possa rapidamente<br />

fiorire nel cuore di tutti.<br />

Vittorio Sanese<br />

4 L’EDITORIALE<br />

FONDAZIONE<br />

BROWNSEA<br />

ONLUS<br />

Lo Scautismo educa alla fratellanza<br />

tra i popoli, alla lealtà nelle relazioni,<br />

all’economicità dei processi, alla<br />

gratuità del servizio. La Fondazione<br />

Brownsea svolge azioni di solidarietà<br />

che si fondano su questi principi dal<br />

1983, quando un gruppo di Scout aprì<br />

il primo progetto di Cooperazione Internazione<br />

all’autosviluppo in Kenya.<br />

Il modello di cooperazione della rete<br />

Harambee-Browsea si fonda sul metodo<br />

scout ed è caratterizzato da un<br />

approccio educativo verso i soggetti<br />

coinvolti; è ispirato a valori di solidarietà,<br />

fratellanza internazionale,<br />

valorizzazione delle diversità e risoluzione<br />

pacifica dei conflitti.<br />

Harambee in swahili significa “lavorare<br />

insieme”, è il motto che accomuna<br />

i progetti che nel tempo si sono<br />

creati nei diversi Paesi, è il basarsi su<br />

piccole o grandi azioni concrete progettate<br />

assieme alla popolazione ne-<br />

gli obiettivi, nelle metodologie, nelle<br />

realizzazioni e nella gestione.<br />

Per questo la Fondazione Brownsea<br />

invita a scoprire un nuovo modo di es-<br />

sere solidali, e non solo di fare solida-<br />

riet<br />

à,<br />

per essere sì mani, ma soprat-<br />

tutt<br />

tt<br />

o occhi e orecchie in terra d’Africa,<br />

per sfruttare al meglio l’occasione<br />

un<br />

ica che avrete di capire una realtà,<br />

non solo con la testa, ma con tutti voi<br />

stessi, col corpo e con il cuore.<br />

www.brownsea.it


uona caccia, sono Chiara un’esploratrice del Reparto James<br />

Cook di Barletta. Sono al mio ultimo anno di reparto e sto<br />

per arrivare alla fine del sentiero che mi porterà al raggiungimento<br />

della mia meta, la Compagnia. Questi quattro anni nel reparto<br />

sono stati anni caratterizzati da avventure, insegnamenti, giochi,<br />

soddisfazioni e obbiettivi che ho raggiunto alle volte anche con fatica,<br />

cercando, nonostante le difficoltà lungo il percorso, di andare<br />

avanti sempre con il sorriso sulle lebbra. Ho imparato che lavorando<br />

con il sorriso il lavoro riesce meglio, ma mi ci è voluto un po’ per capirlo,<br />

e credo che quest’anno l’abbia capito più che mai. Essere arrivata<br />

quasi alla fine di questo percorso dopo aver raggiunto il sogno,<br />

l’ambizione di tutti coloro che mettono piede nel reparto è molto<br />

gratificante. Ancor di più sorprendente è stato ricevere il distintivo<br />

simbolo dell’enorme fatica fatta per raggiungere l’obbiettivo in un<br />

occasione del tutto straordinaria. Ricevere il distintivo dell’Esploratore<br />

Scelto è un emozione che non si prova tutti i giorni, è una sensazione<br />

bellissima ed è molto emozionante riceverlo davanti al tuo reparto, ma riceverlo durante la cerimonia di<br />

apertura del campo Interregionale svoltosi dal 31 luglio all’8 agosto è un’altra cosa. Non mi sarei mai aspettata<br />

di dover ricevere il distintivo e la pergamena che attesta il termine dell’Impresa Personale davanti a tutta la<br />

regione, è stato bellissimo. Mi sono emozionata parecchio. Diventare Esploratore Scelto significa continuare a<br />

mettersi in gioco più di prima, e ciò forse viene dalla scelta della propria Impresa Personale. La scelta della mia<br />

Impresa è stata abbastanza difficile, in quanto non avevo la più pallida idea di cosa avrei potuto realizzare.<br />

Dopo qualche notte in bianco e attente osservazioni, la mia attenzione è caduta sulla modernizzazione di un<br />

gazebo presente all’interno della mia sezione. È stato molto divertente utilizzare materiali mai visti in vita<br />

mia… mi sono sentita importante quando ho preso in mano la smerigliatrice, colei che mi ha fatto compagnia<br />

per quasi metà del lavoro svolto. Aver reso il gazebo un bel posto accogliente dotato di panche con schienale,<br />

tavolino arricchito da un disegno raffigurante una Rosa Dei Venti orientata, un tetto costituito da una rete<br />

metallica sovrastata da una pianta rampicante e aver aggiunto quattro tavole rappresentanti i simboli delle<br />

quattro branche sulla cima del tetto è stato un lavoro molto faticoso. Sono stata impegnata per circa 5 mesi,<br />

mesi che hanno portato soddisfazioni ma anche delusioni e parecchi errori. Mi è capitato più di una volta,<br />

soprattutto nella fase della progettazione, di sbagliare e commettere errori. Non ci si deve mai arrendere a<br />

causa delle difficoltà che si possono incontrare durante il percorso. Quando ho terminato il lavoro e ho visto<br />

il risultato finale mi sono sentita al settimo cielo, è stata una<br />

soddisfazione immensa vedere che nonostante le difficoltà, i<br />

pianti e le notti in bianco il lavoro sia uscito bene, e che magari<br />

abbia superato le tue aspettative, è una delle cose più belle<br />

al mondo. Ma ciò è stato possibile grazie al supporto, alla pazienza<br />

e alla disponibilità dei miei Capi Reparto. Ringrazio loro<br />

per avermi supportato e sopportato sette giorni su sette e per<br />

avermi ascoltato e consigliato. Concludo dicendo che diventare<br />

Esploratore Scelto non significa aver terminato di imparare,<br />

di mettersi in gioco e di sbagliare, ma significa aver raggiunto<br />

una propria maturità interiore e aver capito che la strada per<br />

raggiungere la propria meta sarà sempre piena di difficoltà, ma<br />

il cammino verso la meta dipende da te, non farti scoraggiare<br />

dalle difficoltà, guarda avanti e continua con il sorriso e vedrai<br />

che la strada sarà meno difficile. Buona Caccia!<br />

Chiara - Reparto James Cook - Barletta


uona caccia! Siamo la pattuglia Toro,<br />

composta da capi, vice capi e (per l’occasione)<br />

terzi di pattuglia del Reparto<br />

Turus di Roma 2.<br />

Siamo appena tornati dal Teknicamp <strong>2016</strong> del Lazio,<br />

svoltosi il 2,3 e 4 settembre nella base scaut<br />

“La Valletta”, a nord di Roma.<br />

Eccezionalmente quest’anno il Teknicamp si è<br />

svolto in concomitanza con il campo delle Space<br />

Skills, al quale hanno partecipato le sei pattuglie<br />

vincitrici dell’attività nazionale dell’anno<br />

2015/<strong>2016</strong>. Nonostante avessimo attività diverse,<br />

nei momenti comuni, come i pasti e i fuochi<br />

di bivacco, abbiamo avuto la possibilità di conoscere<br />

pattuglie di altre regioni d’Italia ed è stato<br />

davvero interessante!<br />

Siamo molto entusiasti nel raccontarvi questa<br />

fantastica esperienza, che è stata allo stesso<br />

tempo divertente ed istruttiva per tutti noi, infatti<br />

abbiamo avuto modo di apprendere molte<br />

nozioni utili per il conseguimento delle specialità<br />

di PIONERISMO e METEOROLOGIA, intervallando<br />

momenti di lavoro con momenti di svago.<br />

Il gruppo di PIONERISMO si è esercitato con le<br />

legature e ha realizzato due costruzioni pioneristiche<br />

ed i relativi modellini in scala.<br />

Sono stati due progetti frutto di duro lavoro, fra<br />

il legare e il sollevare i pali sotto al sole cocente.<br />

Invece il gruppo di METEOROLOGIA si è dedicato<br />

allo studio di vari fenomeni atmosferici, prima<br />

dal punto di vista teorico e poi mettendo in pratica<br />

le nozioni apprese, attraverso la realizzazione<br />

di strumenti che messi assieme compongono<br />

una stazione meteorologica. Abbiamo imparato<br />

come realizzare un pluviometro (per misurare la<br />

pioggia), un barometro (per la pressione atmosferica)<br />

ed un anemometro (per la velocità del<br />

vento). Abbiamo svolto delle simulazioni e dei<br />

giochi “rinfrescanti”. Inoltre a fine campo, abbiamo<br />

ospitato per una notte le pattuglie Falco e<br />

Pipistrello del Reparto Kamelot (Cagliari 1) nella<br />

nostra sede. Il giorno seguente insieme a loro e<br />

all’ alta pattuglia del Reparto La Rocca (Ardea),<br />

abbiamo fatto un giro di Roma a tappe, divisi in<br />

3 gruppi, tra i monumenti più importanti. È stata<br />

una gita davvero istruttiva per chi (come alcuni<br />

dei nostri ospiti) non aveva mai visitato la città,<br />

ma anche un’opportunità per noi di Roma di rivedere<br />

i monumenti in un modo “non tradizionale”<br />

e un’occasione per conoscere meglio esploratori<br />

di altri reparti.<br />

Pattuglia Toro - Reparto Turus - Roma2


uona caccia a tutti!! Sono Lorenzo della Pattuglia<br />

Falco. Oggi vi racconto del campo che questo<br />

Settembre abbiamo svolto insieme alle altre cinque<br />

Pattuglie che hanno vinto l’Attività Nazionale. Come premio<br />

siamo stati per tre giorni in una base Scaut vicino a Roma,<br />

facendo un campo incentrato sulla sopravvivenza. Per poter<br />

dormire durante questo campo avremmo dovuto evitare di<br />

utilizzare le Jamboree tranne se avesse piovuto. Per questo<br />

il pomeriggio abbiamo dovuto costruirci un riparo dalla<br />

forma semisferica utilizzando canne abbastanza flessibili<br />

e un rivestimento che lo rendesse impermeabile solo che<br />

non avendolo terminato quella notte abbiamo dormito<br />

in Tenda. La mattina successiva li abbiamo terminati con<br />

qualche difficoltà dovuta alle canne che si spezzavano…<br />

Il pomeriggio abbiamo costruito dopo le opportune<br />

spiegazioni una trappola per animali efficace e semplice.<br />

La notte, dopo cena, abbiamo fatto una grande e divertente<br />

partita di “Caccia al Guidone” insieme agli esploratori del<br />

TK Lazio; quando questa partita è terminata i capi ci hanno<br />

fatto uno scherzo dicendoci di prepararci per l’Hike, ma<br />

immediatamente dopo ci hanno richiamato per metterci<br />

al corrente dello scherzo, così tutti quanti siamo andati a<br />

dormire nelle tende, sollevati. Il giorno seguente, domenica,<br />

abbiamo costruito un fornello di emergenza e provato ad<br />

accendere il fuoco con mezzi di fortuna, facendo la scintilla<br />

con una batteria e una spugnetta d’acciaio. Dopo l’ultimo<br />

Ammaina Bandiera abbiamo caricato i materiali e tutti<br />

quanti sono tornati nelle proprie città, tranne il mio reparto,<br />

perché noi quella notte siamo stati ospitati per dormire<br />

nella Sezione di Roma 2. L’indomani mattina verso le 8:30<br />

eravamo pronti a partire per una grandissima caccia al Tesoro<br />

svoltasi nel centro della capitale. Ogni pattuglia seguiva<br />

tappe diverse. La mia è partita dal Circo Massimo di cui<br />

abbiamo dovuto misurare il perimetro nel modo più veloce<br />

possibile, successivamente siamo saliti sull’Aventino nel<br />

Giardino degli Aranci dove si trova una terrazza che presenta<br />

un grandissimo effetto ottico: dalla terrazza si vede in<br />

lontananza la cupola della Basilica di San Pietro, ma se ti<br />

allontani dalla terrazza la cupola sembra molto più vicina.<br />

Dopodichè siamo andati al Colosseo dove abbiamo dovuto<br />

chiedere a dei turisti dei proverbi tipici della loro nazione e<br />

farceli scrivere sul Quaderno di Caccia, secondo me è stata<br />

tra le più difficili perché le persone non capivano bene la<br />

richiesta ma in compenso abbiamo trovato un gruppo di<br />

Scaut Portoghesi. Poi siamo andati alla bellissima fontana di<br />

Trevi dove abbiamo dovuto lanciare una monetina nell’acqua<br />

poi esprimere un desiderio, scriverlo su dei bigliettini in<br />

forma anonima, pescarli, leggerli e tenerli per noi. Dopo<br />

questa prova ci è stato comunicato di andare a raggiungere i<br />

capi per il pranzo nel Pincio, vicino a Villa Borghese.È stato,<br />

nel complesso, molto emozionante e avventuroso, e ci ha<br />

permesso di vivere una grandiosa esperienza di “scautismo<br />

urbano” in una delle più belle città del mondo.<br />

Lorenzo, Ptg Falco - Reparto Kamelot - Sezione Cagliari 1


Posti d’Azione<br />

<br />

uona Caccia Esploratori! In questo numero<br />

parleremo degli ultimi due posti d’azione che<br />

si possono occupare in un campo o in un’uscita:<br />

naturalista e topografo.<br />

Il topografo sa orientarsi trovando<br />

il punto sulla carta , tra<br />

marce all’azimuth e percorsi<br />

rettificati, organizza giochi e<br />

attività di orientamento per<br />

insegnare ai piedi teneri.<br />

Ovviamente sa usare la bussola<br />

e ne conosce i vari tipi ,<br />

possiede un ottimo spirito di<br />

osservazione e cura il materiale<br />

topografico della pattuglia.<br />

Il naturalista è un ottimo<br />

osservatore, sa riconoscere<br />

piante e animali, conduce<br />

ricerche sulla fauna e la flora<br />

della zona in cui farete il<br />

campo. Ma non solo: conosce<br />

la flora della nazione con particolare<br />

riferimento alla regione<br />

in cui vive. Inoltre, durante<br />

il campo ,si occupa anche di<br />

adottare tutte quelle norme<br />

e piccoli accorgimenti per<br />

ridurre al massimo l’impatto<br />

ambientale: uso di prodotti<br />

biodegradabili, raccolta differenziata<br />

e riciclaggio.


uona caccia! Siamo Nicole e Claudia della Pattuglia<br />

Tigre del Reparto Pegaso (Lido dei Pini) e vogliamo<br />

condividere con voi la nostra esperienza del campo<br />

estivo di quest’anno! Il giorno 21 luglio ci siamo riuniti nella<br />

nostra sede scaut, assieme alla nostra Compagnia Black<br />

Hills, per partire alla volta di Presenzano, in provincia di Caserta.<br />

Abbiamo incontrato lì il Reparto Nuvola Rossa – della<br />

neonata Sezione di Ariccia - suddiviso in due pattuglie,<br />

Orsi e Puma, e assieme alla loro Compagnia Navee. Dopo<br />

aver scaricato abbiamo pranzato tutti insieme e abbiamo<br />

cominciato a fare giochi di conoscenza; quello come molti<br />

altri momenti, ci è stato molto utile per conoscere un nuovo<br />

Reparto, soprattutto perché loro provenivano da un’altra<br />

associazione scautistica, con tradizioni ed esperienze<br />

diverse dalle nostre: ci sono stati infatti molti momenti di<br />

confronto e di conoscenza per tutti!<br />

Il secondo giorno abbiamo fatto ginnastica con Enrica (the<br />

very B.P. excercises!), colazione e poi finito l’angolo della<br />

pattuglia. Il tema del fuoco di quella sera era libero.<br />

Il terzo giorno abbiamo fatto ginnastica con Flavia (enduro<br />

da rugbisti potenti!), e i Capi Reparto ci hanno chiamato<br />

per presentarci il tema del campo: Enrica e Susanna, i<br />

nostri Capi Reparto, e Flavia, il Capo Reparto di Ariccia, si<br />

sono travestite da archeologhe e ci hanno annunciato che<br />

il tema sarebbe stato “Indiana Jones e i Misteri di Presenzano”.<br />

Ecco che magicamente eravamo in Egitto e, dopo<br />

aver mangiato cibi tipici, ci siamo riuniti sotto una quercia<br />

con l’altro reparto per conoscerci meglio grazie alle attività.<br />

Quella sera il tema del fuoco era “ La Sfinge”.<br />

Il quinto giorno i nostri capi pattuglia ci hanno detto che<br />

saremmo partiti per l’hike: tutti nel panico, abbiamo iniziato<br />

a preparare gli zaini e siamo partiti. Quel giorno abbiamo<br />

fraternizzato ancora di più con l’altro reparto e ci<br />

siamo trovati benissimo. Il sesto giorno è stata la volta<br />

della gara di cucina.<br />

Quella sera, dopo il fuoco di Bivacco , e dopo essere andati<br />

a dormire, i nostri capi hanno chiamato la nostra Ptg fuori<br />

dalla tenda perché era arrivato il momento in cui il nostro<br />

capo pattuglia (Martina) continuasse la sua Strada, passando<br />

in Compagnia. È stato un momento molto emozionante<br />

e triste allo stesso tempo... Il giorno 28 luglio, ultimo<br />

giorno del campo, siamo rientrati insieme alla Sezione di<br />

Ariccia e ci siamo dovuti salutare con le lacrime agli occhi:<br />

siamo stati molto dispiaciuti perché questo campo è stato<br />

indimenticabile grazie ai nostri capi e anche ai nostri nuovi<br />

fratelli scaut di Ariccia, con i quali speriamo di condividere<br />

altre esperienze come questa! Buona Caccia.<br />

Nicole & Claudia


Sez.<br />

UONA CACCIA, siamo l’Alta Pattuglia del Reparto<br />

Phoenix di Milano 2. Verso metà giugno siamo<br />

andati a Malta. Il viaggio è andato bene nonostante<br />

la paura di volare per qualcuno.<br />

Appena arrivati la prima cosa che abbiamo notato è stato<br />

il caldo soffocante che ci ha demoralizzati un pochino<br />

e, anche se c’era vento, non cambiava niente.<br />

Abbiamo conosciuto George, il capo reparto della sezione<br />

di Malta (Baden-Powell Scouts), che ci ha fatto visitare<br />

l’isola, e conoscere il suo Reparto, con cui abbiamo<br />

fatto attività.<br />

Ci ha accompagnato in un paesino dove c’era la festa<br />

in onore di Santa Caterina: c’era la banda, tanto cibo,<br />

tante persone e tutti gli interni delle chiese erano drappeggiati<br />

di rosso in onore della Santa. Ad un certo punto<br />

hanno acceso dei grandi fuochi d’artificio: erano delle<br />

grandi girandole a terra, alle quali davano fuoco facendole<br />

girare e creando vari disegni. Non avevamo mai visto<br />

questo genere di fuochi d’artificio.<br />

Poi, George ci ha accompagnati a Gozo,un’isola vicina,<br />

dove abbiamo visto “L’Occhio Azzurro” che è una falesia<br />

molto bella attraverso la quale si vedeva il mare. Questa<br />

parte della visita ci è piaciuta molto perché era una cosa<br />

nuova e ci siamo divertite ad arrampicarci fra le rocce ed<br />

il sale cristallizzato (che è rimasto attaccato).<br />

Sempre a Gozo siamo andati in una chiesa dove le persone<br />

che erano guarite o si erano salvate miracolosamente<br />

avevano lasciato dei voti (come stampelle, fotografie,<br />

documenti) alla santa.Oltre a tutto ciò abbiamo<br />

fatto un giro nella capitale, La Valletta: la Città Vecchia<br />

è circondata da mura, dalle quali c’è una bellissima vista.<br />

Ci siamo persi per un pelo il tradizionale sparo del<br />

cannone a mezzogiorno (avevamo fame).<br />

Durante le visite, George ci ha spiegato che la lingua<br />

maltese è un misto di arabo, inglese e altre lingue. Per<br />

questo tutti a Malta parlano l’inglese molto bene, nonostante<br />

tutto noi ce la siamo cavata abbastanza bene.<br />

Una cosa strana è stato vedere delle cabine telefoniche<br />

inglesi un po’ dappertutto (questo perché era una<br />

colonia inglese, infatti mantengono tuttora la guida a<br />

destra).<br />

Il cibo era buono…tranne una disastrosa piadina presa<br />

senza nemmeno sapere cosa ci fosse dentro (si sa quel<br />

che si lascia, non si sa quel che si trova).<br />

Ci siamo divertiti davvero molto e speriamo di tornarci il<br />

più presto possibile.<br />

Buona Caccia!!!!!!!!!!!!!<br />

Milano 2


STATTE


uona strada a tutti! Per raccontarvi<br />

la nostra storia, dobbiamo partire<br />

da una fredda sera di settembre del<br />

2013, anno in cui è nata la nostra compagnia.<br />

Mancava poco all’apertura del nuovo anno<br />

scaut e l’inizio delle attività, così cresceva la<br />

necessità di fondarla. Volevamo creare una<br />

compagnia che si ispirasse ai nostri valori e<br />

ai nostri ideali. Scegliere il nome, il fazzolettone<br />

e la Carta di Compagnia ci ha portato<br />

via molte sere. Finalmente, dopo numerose<br />

idee, siamo giunti ad una conclusione.<br />

Il nostro nome è Merak che, in indonesiano,<br />

significa pavone e rappresenta la rinascita<br />

poiché, nella nostra sezione sarebbe stata<br />

fondata la seconda compagnia.<br />

Il nostro fazzolettone è prevalentemente<br />

arancione e presenta, alle estremità, strisce<br />

di colore verde, grigio, bianco e blu. Ogni<br />

colore è associato a determinati valori: l’arancione<br />

rappresenta la forza della giovinezza,<br />

il verde la speranza e la natura, il grigio i<br />

momenti bui e il loro superamento, il bianco<br />

la purezza e il blu la saggezza. Per quanto<br />

riguarda l’ambientazione, abbiamo inventato<br />

una storia intitolata “I cacciatori di Stambecchi”<br />

ispirata alla mentalità del roverismo<br />

e ai quattro punti di B.P. Quando un rover<br />

è pronto a prendere l’impegno, dopo aver<br />

chiesto di firmare la Carta, è consapevole<br />

di aver superato e dimostrato tutte le prove<br />

basate sui valori dell’ambientazione e dello<br />

spirito di compagnia.<br />

La nostra tradizione prevede che davanti al<br />

fuoco il rover che ha preso l’impegno beve<br />

per primo dalla “grolla dell’amicizia”, un<br />

recipiente di legno con diverse bocche che<br />

contiene una bevanda molto calda. Dopo di<br />

lui, gli altri rover che hanno preso l’impegno<br />

ripetono la cerimonia, rafforzando lo spirito<br />

del consiglio degli anziani di compagnia. Per<br />

concludere il tutto, il Capo Compagnia consegna<br />

al rover un ciondolo a forma<br />

di fiocco di neve, in memoria<br />

della rigida temperatura che i<br />

giovani Cacciatori di stambecchi<br />

dovevano combattere durante le<br />

loro imprese.<br />

I valori della compagnia tratti<br />

dall’ambientazione, ai quali<br />

ci ispiriamo sono: il coraggio,<br />

l’Intraprendenza, l’ amicizia, la<br />

condivisione, la fiducia e l’altruismo.Siamo<br />

lieti di esserci<br />

presentati, auguriamo a tutti<br />

Buona Strada!<br />

La compagnia Merak<br />

Sezione di Andria<br />

22 VOGLIA DI STRADA


Carissimo padre, di recente mi hai domandato<br />

perché mai sostengo di avere<br />

paure di te. […] Ti pareva che stesse più<br />

o meno così: tu hai lavorato sodo per tutta<br />

una vita, hai sacrificato ogni cosa per i tuoi<br />

figli, sopratutto per me; di conseguenza io<br />

ho fatto la bella vita, ho avuto la massima<br />

libertà di studiare quello che volevo, non ho<br />

dovuto né procurarmi il cibo né di qualsiasi<br />

altra cosa; tu non pretendevi per questo la<br />

mia gratitudine, la conosci la “gratitudine dei<br />

figli”, ma almeno un po’ di gentilezza, qualche<br />

accenno di compassione, e invece io mi<br />

sono sempre rifugiato davanti a te, in camera<br />

mia, tra i miei libri, coi miei amici stravaganti,<br />

nelle mie idee eccentriche; non ti ho mai<br />

parlato apertamente, non mi sono mai messo<br />

accanto a te nel tempio né ti sono mai venuto<br />

a trovare a Franzensbad. […] per te non muovo<br />

un dito, per gli amici faccio di tutto. Riassumendo<br />

il tuo giudizio su di me, ne emerge<br />

che non mi rimproveri, a dire il vero, qualcosa<br />

di davvero sconveniente o malvagio, ma freddezza,<br />

distanza, ingratitudine.”<br />

Franz Kafka - Lettera al padre<br />

Franz Kafka (Praga, 3 luglio 1883 – Kierling, 3 giugno 1924)<br />

è stato uno scrittore praghese di lingua tedesca. È ritenuto<br />

una delle maggiori figure della letteratura del XX secolo, esponente<br />

chiave del modernismo e del realismo magico.<br />

uona strada a tutti! Iniziamo subito facendo<br />

una piccola introduzione a questa particolare<br />

rubrica: il nostro intento è quello di stuzzicare<br />

la vostra fame di conoscenza con citazioni famose (e<br />

non), con nomi di quadri, di film, canzoni, eccetera,<br />

tutto ciò seguito, quando serve, da spiegazioni e<br />

descrizioni. Piccoli “Spunti-ni” da leggere, degustare<br />

e digerire o magari riutilizzare per qualche<br />

vostra piacevole discussione a lume di fuocherello<br />

o se sarete interessati a conoscere il parere di<br />

altri R/S di altre compagnie non dimenticate il<br />

gruppo facebook dedicato a voi Rover e le Scolte!<br />

VOGLIA DI STRADA 23


iao a tutti! Noi siamo la Compagnia Volscos<br />

della Sezione di Sora, nel Lazio. Sorgiamo<br />

dalle ceneri della Compagnia Braveheart,<br />

la quale si è sciolta lo scorso anno. Infatti, per un<br />

po’ di tempo nella nostra sezione vi erano solo<br />

due branche: lupi ed esploratori. Col passare del<br />

tempo però, il numero degli iscritti è aumentato,<br />

sicché, noi della vecchia alta pattuglia siamo<br />

passati in terza branca per formare una nuova<br />

Compagnia.Attualmente la nostra Compagnia<br />

è composta da cinque Rover: Francesco, Omar,<br />

Francesco, Angelo e Federico; sette scolte: Laura,<br />

Chiara, Ilaria, Barbara, Beatrice, Giulia e Simona;<br />

ed infine il nostro capo compagnia Alessandro, e il<br />

suo braccio destro, il vice capo compagnia Davide.<br />

La nostra prima riunione è passata molto velocemente,<br />

ma il più grande problema è stato decidere<br />

il nome. Inizialmente volevamo ispirarci ai<br />

cavalieri della tavola rotonda, ma questa idea fu<br />

bocciata. Dopo tante indecisioni, alla fine siamo<br />

arrivati ad una conclusione: ispirarci alla nostra<br />

terra natia. I Volsci, che erano un antico popolo<br />

italico di origine indoeuropee, riconducibile alle<br />

genti osco-umbre. Essi, attraverso le valli appenniniche<br />

raggiunsero il mar Tirreno. Diedero luogo<br />

a due entità: dei Volsci ecetrani e dei Volsci anziati.<br />

Furono fra i nemici più pericolosi della Roma<br />

arcaica, alleati frequentemente con gli Equi. Secondo<br />

Tito Livio erano “ferocior ad rebellandum<br />

quam bellandum gens” ovvero un popolo più ferocemente<br />

incline nel ribellarsi<br />

che nel combattere, da cui deriva<br />

il nostro grido attuale “Volscos,<br />

ferocior ad rebellandum”.<br />

Anche il nostro fazzolettone si<br />

ispira ai colori della nostra zona,<br />

il bianco e il nero sono i colori della<br />

città di Sora, mentre il bianco<br />

e il rosso sono i colori di un’altra<br />

cittadina vicina, Isola del Liri.<br />

In accordo con la nostra ambientazione<br />

di compagnia, tra le nostre<br />

attività prevalenti spiccano<br />

il trekking e l’hiking in alta montagna.<br />

Come sappiamo, gli antichi<br />

Volsci migrarono dalle valli<br />

molisane del Sannio e dell’Alto<br />

Volturno per raggiungere le colline<br />

dell’entroterra laziale, attraversando<br />

le Mainarde Molisane<br />

e l’imponente Appennino Abruzzese. Sono<br />

molto frequenti infatti, campi mobili nel Parco<br />

Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Meteorologicamente<br />

permettendo organizziamo uscite e<br />

pernottamenti di compagnia per almeno una volta<br />

al mese. Durante la stagione estiva ci occupiamo<br />

di attività di servizio in alcuni rifugi montani<br />

della zona: come la manutenzione ordinaria degli<br />

immobili o la sistemazione della segnaletica di<br />

alcuni sentieri escursionistici. Un altro appuntamento<br />

fisso che abbiamo durante l’anno, sempre<br />

per quanto riguarda il servizio, è la partecipazione<br />

all’organizzazione del campo nazionale inter-associativo<br />

organizzato dallo staff della base scout<br />

“Brownsea Park” di Villavallelonga in provincia<br />

de L’Aquila. Non mancano neanche le numerose<br />

attività di autofinanziamento che portiamo avanti<br />

durante l’anno. Insomma, questi siamo noi!<br />

Semplici e divertenti! Ora aspettiamo tutti voi per<br />

numerosissime scampagnate nella natura più incontaminata<br />

e vivere insieme una fantastica avventura!<br />

Buona Strada<br />

La Compagnia Volscos - Sezione di Sora<br />

24 VOGLIA DI STRADA


Villavallelonga (AQ)


appiamo tutti come la scuola sia un non<br />

luogo, non ha una sede ufficiale e stabile<br />

per i nostri corsi e anche se l’avesse la sostanza<br />

del non luogo non cambierebbe. Proprio<br />

come una stazione, ci passano tante persone ma<br />

non vi sono persone stabili che la abitano. Così<br />

è per la scuola; essa non è viva, attiva, sempre<br />

aperta e fatta di persone che vi appartengono<br />

come una sezione. Per questo potrei definirla un<br />

luogo morale, concettuale. Non esiste fisicamente,<br />

ma tutta l’Associazione ci tiene molto; auspica<br />

che tutti i suoi dirigenti vi passino per viverla e<br />

per contribuire a mentenerla viva e vegeta.<br />

Dalla partecipazione di quest’anno si può sostenere<br />

che la scuola gode ottima salute, stima<br />

e considerazione. Dopo anni abbiamo attivato<br />

ben due preliminari, ma attenzione! non è mai<br />

il numero che fa la qualità, tuttavia questo serve<br />

a consolare chi si era allarmato negli anni precedenti<br />

sottolineando cali numerici, quando invece<br />

occorreva aspettare che la nuova scansione delle<br />

età entrasse a regime.<br />

È bello vedere arrivare tutti questi nuovi corsisti,<br />

così alla spicciolata, incuriositi, un po’ incerti,<br />

ognuno rimane con i fratelli scaut che conosce<br />

meglio e osserva tutti gli altri cosa fanno e come<br />

si comportano. Tutti gli altri, per l’appunto, sono<br />

i corsisti al secondo o terzo anno, docenti e logistica.<br />

Il loro approccio è totalmente differente, ci<br />

si saluta con maggiore confidenza, si intersecano<br />

abbracci e schioccano pacche fraterne. In poco<br />

tempo, al fischio del primo alza bandiera, formati<br />

i corsi, la macchina è partita e la magia della<br />

marmellata scaut si rinvera come ogni anno,<br />

come in tutte queste circostanze. Alla scuola<br />

siamo tutti di passaggio, c’è chi dice che siamo i<br />

soliti aggiungendo differenti aggettivi: fortunati,<br />

perché è vero, spesso le ferie non lo consentono;<br />

i soliti passionari, perché della scuola si sono innamorati<br />

e non ne possono fare a meno; i soliti<br />

funamboli che tra mille salti mortali permettono<br />

che tutto questo abbia vita.<br />

Insomma c’è chi va e chi viene, chi si fa tre anni<br />

di fila e poi arrivederci, chi fa un corso e ritorna<br />

dopo anni, chi fa il bis di un corso per approfondire,<br />

chi si prende un anno sabbatico (perché anche<br />

il mare non è niente male) e chi è una costante.<br />

Chi si arrabbia e chi si appassiona, chi se la prende<br />

e mette il broncio. Ma come si fa? La scuola<br />

ha il suo carattere, non è facile da gestire, tanti<br />

animi, tanti occhi e punti di vista ma certi e saldi<br />

sono alcuni principi irremovibili.<br />

La scuola è servizio umile, maturo, disinteressato.<br />

Non c’è carriera, non c’è scatto di anzianità,<br />

non vi è ricompensa se non nelle risa attorno al<br />

fuoco e nelle chiacchierate con gli allievi. Direttore<br />

e logista hanno la stessa dignità e importanza,<br />

per non parlare dei cuochi e della segreteria. Lo<br />

spirito è lo stesso è deve essere così.<br />

Che cosa muove il più giovane dei corsisti fino<br />

ad arrivare al direttore? A mio parere due forme<br />

di servizio. Il primo è un servizio immediato: dar<br />

vita alla scuola, ai corsi ed al trapasso di nozioni<br />

per i nostri futuri dirigenti. Il secondo servizio è<br />

meno immediato, è rivolto a tutta l’Associazione,<br />

a tutte le realtà esistenti e praticamente a<br />

tutti i nostri ragazzi. Perché la nostra Associazione<br />

possa essere sempre migliore grazie alla<br />

nuova linfa che la rigenera, più attenta e capace<br />

di giocare al meglio questo gioco magnifico che<br />

prende il nome di scautismo.<br />

I risultati si vedranno tra anni, con pazienza, cercando<br />

di rispondere di volta in volta alle sempre<br />

nuove esigenze che i tempi propongono. Una<br />

bella sfida! Stimolante e avvincente, a tratti avventurosa<br />

che solo con lo spirito giusto si potrà<br />

affrontare. Lo spirito di servizio, la semplicità e<br />

la gioia del gioco.<br />

Questo 49° Corso di Formazione mi è parso proprio<br />

un’ottima annata e la speranza rimane sempre<br />

la stessa: poter rivedere quei volti stretti nella<br />

catena dell’ultimo ammaina bandiera anche<br />

l’anno successivo; poter rivedere visi nuovi e vecchie<br />

facce quest’anno assenti. Perché il CFQ è un<br />

non luogo bellissimo ma ha bisogno di tutti noi<br />

per vivere e far giocare insieme giovani e meno<br />

giovani per il domani.<br />

26 IL MASTIO


arlando di fratellanza nella vita scaut le<br />

prime persone che mi vengono in mente<br />

sono quelle che mi ritrovo accanto più o<br />

meno tutti i giorni; quelle che non serve nemmeno<br />

un appuntamento, basta passare nei pressi<br />

della sede per ritrovarsi e chiacchierare. Le stesse<br />

persone con cui però, a volte, diventa troppo facile<br />

discutere anche per le più piccole cose. Perché,<br />

pur non volendo ci capita di riversare lo stress<br />

accumulato in giornata sulla prima persona che<br />

incontriamo, senza crudeltà, magari un semplice<br />

commento non così gentile; parole che dette in<br />

un altro momento, con un altro tono avrebbero<br />

fatto tutto un altro effetto: non sarebbero state<br />

fonte di disguido, ma spunto per crescere. Fratellanza<br />

è incontrare estranei ad un campo con altre<br />

sezioni e rendersi conto che la parola estranei ha<br />

senso per i primi cinque minuti, ad essere esagerati.<br />

Non è necessario conoscere completamente<br />

l’altro; quei cinque minuti sono sufficienti a ricordare<br />

che se ci si è incontrati in questo contesto<br />

è perché si è tutti un po’ svitati allo stesso<br />

modo. Ricordare perché non devi capirlo, lo sai<br />

già, lo sai dal momento in cui hai incrociato il suo<br />

sguardo per la prima volta e già allora ti rendevi<br />

conto che stava cercando di dirti: “Hai un calzettone<br />

su e uno giù, ti pare questo il modo di venire<br />

in quadrato…” Tutto questo con uno sguardo sorridente,<br />

perché in quel quadrato si è tutti sulla<br />

stessa barca: una barca che si è scelta, una barca<br />

che ha come struttura dieci piccole frasi che<br />

sono in grado di tenere insieme, sorreggere ed<br />

accompagnare una quantità immensa di persone.<br />

A queste dieci si aggiungono, come collante,<br />

concetti importanti come il servizio, il sacrificio,<br />

la spensieratezza e la fratellanza stessa. Fratellanza<br />

è il rapporto che si instaura con i ragazzi,<br />

scaut in miniatura che quando li guardi desideri<br />

vederli un giorno accanto a te come pari, al tuo<br />

posto, pronti a trasmettere quel che apprenderanno<br />

durante il loro percorso in questa realtà.<br />

Magari ti piacerebbe vedere quello stesso bambino,<br />

o ragazzo che sia, crescere e diventare una<br />

persona migliore rispetto a quanto non ti senta<br />

tu stesso. Fratellanza è quella che si crea con il<br />

genitore, il genitore che si fida di te e ti affida<br />

suo figlio, mettendoti tra le mani qualcosa che,<br />

probabilmente, è il bene più prezioso per quel<br />

genitore. Quello stesso genitore che sceglie di<br />

prendere le parti del capo nel momento in cui,<br />

per un motivo o per un altro genitore a lamentarsi<br />

di qualcosa; non lo fa perché conosce il capo, lo<br />

scaut, che ha davanti, ma perché si fida di questo<br />

e della realtà che rappresenta. Il genitore che in<br />

uno dei momenti più tristi della sua vita ti passa<br />

davanti, stringendo tra le braccia quel pezzo di<br />

stoffa gialla che agli occhi dei più non dice nulla.<br />

Nonostante tutto questi riesce a sorriderti e a<br />

dirti grazie e lì in quel momento oltre che tremare<br />

non sai cosa altro fare. Perché in fin dei conti<br />

pensi di non aver fatto nulla di straordinario,<br />

ma quello che per te è stato niente ha riempito il<br />

cuore di qualcuno. Sentirsi fratelli di persone che<br />

non conosci o che non hai mai visto è un atto d’amore<br />

che non tiene conto di ciò che pensi, parte<br />

direttamente da ciò che sei, dai principi su cui hai<br />

promesso, dalla legge che hai inciso sul tuo cuore<br />

in quel giorno. Primo e Secondo Preliminare<br />

IL MASTIO 27


’era una volta un Corso Tecnico. Questo<br />

corso era composto da scaut molto diversi<br />

tra loro, quasi una barzelletta: c’erano<br />

un Sardo, un Leone e un SagiDario. Un gruppo<br />

improbabile insomma, ma, che proprio della sua<br />

improbabilità decise di farne un punto di forza.<br />

E’ attraverso il confronto con gli altri che siamo<br />

stimolati al cambiamento, e quindi alla crescita.<br />

Entrare in contatto con generazioni diverse, realtà<br />

diverse, dialetti diversi, modi di pensare diversi…cosa<br />

vuoi di più dalla vita?<br />

Sono assolutamente convinta del fatto che questo<br />

corso tecnico abbia fatto proprio il tema della<br />

fraternizzazione. Molti di noi sono partiti dalle<br />

relative sezioni ansiosi, se non tristi: “Sono sola,<br />

con chi farò amicizia? Non conosco nessuno…”.<br />

Poi, però, qualcosa è cambiato. Siamo andati via<br />

consapevoli di aver trovato in questi giorni una<br />

famiglia, cosa che all’esterno non accade con così<br />

tanta semplicità. E’ lo scautismo che permette di<br />

unirsi molto più velocemente e in modo completo.<br />

E’ stata l’ennesima conferma dell’impossibilità<br />

di raggruppare la fratellanza ed i sentimenti di<br />

amicizia per fascia d’età; tutti abbiamo la stessa<br />

età quando c’è sincera amicizia. Il nostro fondatore<br />

ci aveva visto lungo. Quale altro movimento<br />

è in grado di farci rapportare con idee diverse,<br />

creando così un confronto che ci porti a cercare il<br />

punto in comune, piuttosto che ciò che ci divide?<br />

Sin da quando siamo lupetti, ci insegnano cosa è<br />

la fratellanza dicendoci “siamo dello stesso sangue<br />

fratellino tu ed io”. Probabilmente siamo in<br />

grado di comprendere questo concetto solo da<br />

adulti e si concretizza nei legami che vengono a<br />

crearsi tra persone praticamente sconosciute in<br />

breve tempo, legami che sembrerebbe impossibile<br />

creare al di fuori dello scautismo.<br />

È come se ogni volta venisse tessuta una ragnatela<br />

invisibile che ci tiene legati e ci fa sentire che<br />

in fondo siamo tutti fratelli, perché condividiamo<br />

le stesse esperienze, crediamo negli stessi<br />

ideali e perseguiamo gli stessi obiettivi, legati<br />

da un affetto incomparabile. Essere fratelli scaut<br />

significa condividere la stessa passione per lo<br />

scautismo, lo stesso amore per i ragazzi, la stessa<br />

voglia di fare. È un amore che non ha età, non<br />

ha religione, non ha una lingua specifica e non<br />

ha confini.<br />

Al Brownsea Park l’aria era pregna di Spirito<br />

Scaut, ossia ricerca, voglia di cooperare con gli<br />

altri, desiderio di progettare e costruire, impegno<br />

per risolvere i problemi, fratellanza ... questo ho<br />

respirato.<br />

Grazie 49° CFQ!<br />

28 IL MASTIO


nche la Puglia, in occasione del 50° Anniversario della<br />

Fondazione dell’ASSORAIDER, ha effettuato – sebbene<br />

con un anno di ritardo – il suo Campo estivo regionale,<br />

peraltro con la piacevolissima partecipazione della Sezione<br />

di Campobasso. Il campo si è svolto in un angolo meraviglioso<br />

della SILA GRANDE, nei pressi del Lago Cecita, avvolti<br />

in una natura incontaminata, nella quale, fauna e flora<br />

la fanno da padrona.<br />

Nelle vesti di Commissario Regionale io, e di organizzatore–<br />

coordinatore e capocampo Giuseppe Mancarella (il quale<br />

con incredibile entusiasmo ha rindossato uniforme e fazzolettone<br />

dopo ben 15 anni), nonché con la impareggiabile<br />

collaborazione di Tonio Convertino e di Michele Salcone,<br />

abbiamo immaginato e messo su questo Campo regionale<br />

che ha raggiunto appieno l’obiettivo prefissatoci: il divertimento,<br />

l’affiatamento e la gioia dei nostri circa 250 ragazzi<br />

partecipanti.<br />

Le realtà associative che vi hanno preso parte sono state<br />

quelle di Barletta, Campobasso, San Severo, San Severo 2,<br />

Taranto 1 (è dispiaciuta non poco l’assenza – per i motivi più<br />

vari – delle altre realtà pugliesi). Per detto entusiasmante<br />

risultato devo ringraziare i Presidenti Commissari di Sezione,<br />

i componenti gli staff logistico ed amministrativo (con<br />

particolare riguardo agli scaut: “Medico di campo”, Dr. Massimo<br />

Basile; “cuochi” Pietro Miani e Piero Bailardi, “tuttofare”<br />

Gaspare Barracchia), tutti i capi unità e relativi staff di<br />

branca, i numerosi scaut adulti. Insomma, senza la fattiva<br />

collaborazione di tutte queste “forze”, in realtà, non avrei<br />

potuto fare molto.<br />

Un breve cenno alle attività svolte durante il campo (meglio<br />

di me lo faranno gli stessi ragazzi ed i responsabili delle<br />

Unità):<br />

Campo mobile incredibilmente bello per le Compagnie;<br />

Escursioni e giochi, anche notturni;<br />

Attività culturale presso “Il Cupone” dell’Ente Parco<br />

Sila e Corpo Forestale dello Stato, con visite guidate al<br />

Museo Naturalistico e al Parco Geologico;<br />

<br />

Visita alla caratteristica cittadina di Camigliatello Silano.<br />

Mi preme evidenziare che la bellissima avventura del Campo<br />

regionale è stata impreziosita dalla costante presenza<br />

della Vice Presidente Capo Scaut e Tesoriera Nazionale, Loretta<br />

Angelini; del Commissario Nazionale all’Equipaggiamento<br />

e Patrimonio, Antonio Convertino; dei Commissari<br />

Centrali alla Branca Rover/Scolte, Saverio Curci e alla Branca<br />

Raider, Francesco Vitobello.<br />

Ma la “ciliegina sulla torta” è stata la presenza, nella giornata<br />

di chiusura, del Presidente Capo Scaut, Michele Moscati,<br />

il quale ha avuto parole di elogio per tutti coloro che,<br />

con amore, elevato spirito di sacrificio e tanto impegno,<br />

hanno consentito la realizzazione del nostro Campo regionale<br />

regalando a lupetti, esploratori, rover e raider una indimenticabile<br />

settimana di vera vita scaut.<br />

Un grazie di cuore a tutti.<br />

Carmelo Mancarella (Commissario Regionale Puglia)<br />

30 Campo Reionale Puglia - <strong>2016</strong>


pettacolare il “Pugliacamp <strong>2016</strong>”: campo regionale<br />

cui hanno partecipato le Sezioni di Barletta,<br />

Taranto 1, San Severo 1, San Severo 2 e Campobasso.<br />

Chi vi scrive sono i ragazzi della Compagnia<br />

“Roraima” di Barletta, i quali vogliono raccontarvi<br />

la fantastica esperienza vissuta sulla Sila, Parco<br />

Nazionale, situato in Calabria. Iniziato il 31 luglio, il<br />

campo ha messo alla prova, sin da subito, noi delle<br />

Compagnie “Roraima”, “ Yakonè”, “Kel Tamahaq” e<br />

“Full Sails”, in un faticoso ma soddisfacente campo<br />

mobile che ci ha permesso di ammirare i tanti meravigliosi<br />

paesaggi ed una Natura incontaminata. Il<br />

percorso per giungere alla prima tappa è stato tutto<br />

in salita, e per giungere a destinazione (Botte Donato<br />

1872 m.) abbiamo percorso un tratto a bordo di ovovia;<br />

in seguito, i capi hanno scelto di dividere le quattro<br />

compagnie per alcuni chilometri in modo tale da<br />

incrementare lo spirito di compagnia. Ciò è avvenuto<br />

anche durante la seconda tappa con destinazione<br />

San Giovanni in Fiore: una località situata in riva ad<br />

un lago incantevole. Da qui in poi, i rover sono stati<br />

incaricati di gestire l’approvvigionamento per tutto<br />

il resto del campo mobile. La tappa del terzo giorno<br />

ha avuto termine in un borgo di nome “Silvana Mansio”,<br />

carinissima località dotata di un parco nel quale<br />

ci è stato consentito di accamparci. Siamo ripartiti<br />

il quarto giorno verso una pineta distante 9 km da<br />

“Zarella” nei pressi di un ruscello: fantastica location<br />

per vivere momenti di spiritualità di compagnia<br />

sotto un incantevole cielo stellato. Infine, dopo aver<br />

attraversato un percorso franato, come ultima tappa,<br />

siamo giunti al campo base stremati ma felici di aver<br />

raggiunto un traguardo sia personale, sia di compagnia.<br />

Questo campo mobile ci ha dato la possibilità di<br />

socializzare con le altre compagnie e di vivere appieno<br />

la Strada. Nonostante i vari ed interessantissimi<br />

momenti di spiritualità e di aggregazione, abbiamo<br />

rilevato delle diversità tra le compagnie, ma lo spirito<br />

di fratellanza scout che è in ciascuno di noi ha reso le<br />

stesse diversità dei veri e propri punti di forza.<br />

Compagnia “Roraima” – Sez. di Barletta<br />

<strong>2016</strong> - Campo Reionale Puglia 31


l tutto ha avuto inizio con un’idea lanciata<br />

dall’allora Capo Scaut Antonello Simonetti:<br />

per i 50 anni di Associazione proporre dei campi<br />

regionali nelle parti d’Italia dove l’Assoraider è<br />

più presente. La proposta fu accolta anche dai<br />

Commissari della Puglia proprio all’apertura di<br />

ben due anni fa, ma si decise di realizzarlo nel<br />

<strong>2016</strong>, anziché nel 2015, per esigenze organizzative.<br />

Inutile dire che questi due anni sono volati<br />

e anche il campo, dopo incontri e riunioni di organizzazione,<br />

è adesso ormai nella memoria di<br />

chi l’ha vissuto e può dire “…io c’ero!”.<br />

Non è stato semplice organizzare il tutto, eravamo<br />

oltre 240 partecipanti; presenti le sezioni<br />

di Taranto “Deri”, San Severo e San Severo<br />

2, Campobasso e quella di Barletta. Non nascondo<br />

che qualcuno, e parlo dei miei capi, diceva:<br />

“ma non è meglio un campo di sezione?”<br />

Certo più intimo, più facile da organizzare e da<br />

gestire. Eppure, io ho voluto portare avanti quel<br />

sì detto con fiducia e sicurezza da Carmelo e da<br />

Rina già due anni or sono. Ho voluto rimarcare<br />

quella fiducia, nelle capacità delle realtà presenti<br />

in Puglia, per la realizzazione di un campo<br />

che eguagliava i numeri di un Rover Moot. Così<br />

come la sicurezza nel suo successo finale.<br />

Ora, a fuochi spenti, possiamo dire che quella<br />

fiducia e quella sicurezza non sono state smentite.<br />

Il campo è stato in grado di regalare ai nostri<br />

ragazzi un’esperienza difficilmente replicabile;<br />

essi hanno vissuto un campo in un luogo<br />

mozzafiato, quale il Parco Nazionale della<br />

Sila, con tanti altri fratellini di città diverse e,<br />

quindi, vivendo cacce e avventure di un tono<br />

totalmente diverso rispetto ad un campo di<br />

sezione o un campo nazionale. Hanno avuto la<br />

possibilità di condividere. E questa è un’esperienza<br />

che non può passare in secondo piano.<br />

Condividere non vuol dire solo vivere insieme<br />

ma anche fare esperienza insieme, venirsi incontro<br />

e conoscersi, stringere amicizie e legami<br />

che vanno oltre i compagni della propria unità.<br />

Vedere 70 lupi in caccia insieme, 80 esploratori<br />

sfidarsi in tornei all’”ultimo sangue”, camminare<br />

per la stessa strada 30 e passa rover, ha<br />

dato la risposta all’interrogativo che mi sono<br />

posto al primo alza bandiera: raggiungeremo<br />

l’obiettivo? Obiettivo certamente raggiunto,<br />

guardando gli sguardi e la percependo la gioia<br />

dei ragazzi; gli abbracci prima della partenza,<br />

l’entusiasmo di 200 voci anche quando<br />

la pioggia bagnava le nostre tende. E visto che<br />

il nostro scopo è quello di educare, in questi<br />

giorni di campo i nostri giovani avranno sicuramente<br />

vissuto delle esperienze che non solo<br />

ricorderanno per sempre, ma che saranno state<br />

anche utili alla formazione del loro carattere. Di<br />

questo ne sono certo.<br />

Ma non solo ai ragazzi sarà servito questo campo,<br />

penso anche ai più grandi, a noi capi unità e<br />

ai dirigenti di sezione: ci siamo dovuti confrontare<br />

con un campo così particolare. Facile un<br />

campo di sezione che segue le sue routine ormai<br />

consolidate; altrettanto semplice un capo<br />

nazionale la cui organizzazione è affidata agli<br />

organi centrali. In questo caso tutto si è basato<br />

su precisi aspetti specifici quali: la comunione<br />

di esperienze e di programmi nelle attività, attraverso<br />

i molti incontri dei vari staff di branca;<br />

la capacità e l’ingegno per quello che ha riguardato<br />

la parte logistica; il tempo e la precisione<br />

per la parte amministrativa e di rifornimenti.<br />

Non ci sono stati disguidi o intoppi e questo<br />

vuol dire che tutto ha funzionato bene; massima<br />

la concentrazione nei vari momenti della<br />

giornata ognuno per il proprio incarico, ma la<br />

sera era bello vedersi attorno al fuoco mentre si<br />

consumavano gli ultimi tizzoni ammirando un<br />

cielo stellato ipnotico e sognante.<br />

E tra quei volti, è stato un vero piacere per noi<br />

rivedere un nostro vecchio scaut, Giuseppe<br />

Mancarella, che per parecchi anni ha dovuto<br />

appendere il cappellone al chiodo per esigenze<br />

di lavoro. Ebbene, è stato bello rivederlo dopo<br />

16 anni prendere parte a questa esperienza con<br />

lo spirito di un ragazzo, nonostante l’ònere e<br />

l’onòre del ruolo di capo campo, dimostrazione<br />

che quella pura fiamma mai si spegne in chi ha<br />

lo scautismo nel sangue. Parte del merito della<br />

riuscita del campo è senza dubbio sua.<br />

Chiedetemi allora se rifarei un altro campo regionale,<br />

nonostante gli sforzi e la fatica, la mia<br />

risposta è senza esitazione Sì! Perché sono fermamente<br />

convinto che è molto più bello giocare<br />

insieme. Perché se lo diciamo ai nostri ragazzi<br />

allora noi grandi dobbiamo essere i primi a<br />

dare l’esempio. Perché in Assoraider ne siamo<br />

capaci e quindi, io, sì lo rifarei.<br />

Francesco Vitobello (Grillo Loquace)<br />

32 28 IL Campo MASTIO Reionale Puglia - <strong>2016</strong>


Il 31 luglio, noi lupetti con gli esploratori e le<br />

compagnie, siamo partiti da Barletta per il mio<br />

primo campo scout, destinazione: Camigliatello<br />

Silano in Calabria.<br />

Il pulman era già alla sede ad aspettare che<br />

tutti arrivassero. Durante il viaggio ci siamo<br />

fermati varie volte per far salire gli scout di Taranto<br />

e per fare merenda.<br />

Una volta arrivati abbiamo trovato un grande<br />

caseggiato che ci avrebbe ospitato e una chiesetta<br />

immersa tra i boschi; ci siamo sistemati<br />

con i borsoni e gli zaini e poi abbiamo fatto l’alza<br />

bandiera. Dopo i capi ci hanno spiegato che<br />

ogni branco doveva fare un ban, una canzone o<br />

una scenetta per il fuoco di bivacco.<br />

Il giorno seguente, dopo aver fatto colazione,<br />

ginnastica e alza bandiera, ci hanno detto il<br />

tema del campo: il viaggio nel tempo sul treno<br />

Orient-Express.<br />

Le cacce più belle per me sono state: il Far<br />

West, Atlantide e il Luna Park.<br />

Il primo mi è piaciuto perché ci siamo travestiti<br />

da cow boy, fatto il pane twist cioè, arrotolato<br />

attorno a una canna di bamboo un po’ di impasto<br />

della pizza cotto al fuoco, cotte le patate<br />

al cartoccio nella carta stagnola nella cenere<br />

calda, arrostito i wurstel e infine abbiamo<br />

mangiato una banana ricoperta di zucchero a<br />

velo. In Atlantide c’erano tanti giochi d’acqua;<br />

il mio preferito è stato quello in cui si dovevano<br />

far passare i bicchieri su un trasportatore<br />

instabile, mentre gli altri lanciavano i palloncini<br />

d’acqua per far cadere il bicchiere o chi lo trasportava.<br />

Il terzo gioco mi è piaciuto perché potevi<br />

giocare liberamente dove volevi e mangiare<br />

pop corn, lecca lecca e marshmallow arrosto.<br />

Il mercoledì e il giovedì siamo usciti; mercoledì<br />

siamo andati al parco geologico e al Lago Cecita<br />

e giovedì ci siamo diretti in paese per fare<br />

delle cacce.<br />

Il luogo che più mi è piaciuto è stato il parco<br />

geologico. Tornati al campo abbiamo preparato<br />

una torta con nutella con philadelphia: non mi<br />

è piaciuta tanto.<br />

Per finire al campo abbiamo fatto il suc; io ho<br />

scambiato le tartarughe con dei bracciali. Questa<br />

prima esperienza mi è piaciuta molto e mi<br />

ha permesso di fare nuove amicizie.<br />

Gaetano Paolo Delzio<br />

Branco Alba D’Oro - Sez. Barletta<br />

<strong>2016</strong> - Campo Reionale Puglia 33


In data 31 luglio <strong>2016</strong> il reparto Livingstone<br />

della sezione "Deri Taranto 1" ha partecipato al<br />

campo regionale che si è svolto in Calabria in<br />

località La Fossiata . Una volta arrivati al campo<br />

noi giovani esploratori abbiamo cominciato<br />

subito a montare le tende. Nello stesso giorno<br />

abbiamo anche montato la cucina e abbiamo<br />

dovuto farlo anche in fretta altrimenti avremmo<br />

dovuto "vedercela" con Giulio e quindi era<br />

meglio non rischiare. Dopo queste attività, velocemente,<br />

ci siamo messi le uniformi e ci siamo<br />

recati per pattuglie, in fila indiana, dietro il<br />

capo reparto, in quadrato per dare inizio all'alza<br />

bandiera insieme a tutti gli altri reparti, compagnie<br />

e branchi di altre città. Arrivata sera tutte<br />

le pattuglie del nostro reparto insieme ai reparti<br />

di Barletta, Campobasso, San Severo e San<br />

Severo 2 si sono messe a cucinare. Il fuoco era<br />

bellissimo e io ho imparato nuovi bans, nuove<br />

canzoni e nuove battute; ho assistito anche<br />

al mio primo fuoco di Bivacco con il reparto<br />

mi sono sentita avvolta dalla felicità ma allo<br />

stesso tempo curiosa di conoscere nuovi canti.<br />

Sono stati giorni molto belli e divertenti. Durante<br />

il campeggio è anche arrivata una lettera<br />

che ci comunicava che saremmo dovuti partire<br />

per l'Hike e il percorso che avremmo dovuto affrontare<br />

era lungo 7 km. Ho provato tanta gioia<br />

perchè dovevo affrontare il mio primo percorso<br />

Hike con tutta la mia pattuglia a cui sono molto<br />

legata. Prima di iniziare il mio cammino a piedi<br />

ero molto curiosa di esplorare quell'ambiente<br />

che mi circondava ed ero anche emozionata<br />

finché non ho scoperto che il percorso era tutto<br />

in salita. Ovviamente io e la mia pattuglia abbiamo<br />

seguito il sentiero che ci aveva segnalato<br />

Giulio con cartelli piuttosto divertenti. Durante<br />

l'Hike mi sono molto divertita soprattutto<br />

quando io e la mia pattuglia siamo arrivati a<br />

destinazione dove abbiamo mangiato panini<br />

insieme ad altre pattuglie che hanno partecipato,<br />

anch'esse, all'Hike. Finito il campo sono<br />

stata un po' triste di tornare a casa perché, se<br />

dico la verità, mi sono ambientata bene ma allo<br />

stesso tempo sono stata anche felice di tornare<br />

a Taranto perché avrei rivisto tutti i miei parenti,<br />

i miei inseparabili amici (cioè i miei animali)<br />

ma sopratutto sarei tornata dal mio cuginetto.<br />

Dopo aver affrontato questa avventura con<br />

la mia pattuglia ho imparato molte cose, per<br />

esempio ho sperimentato il valore dell'amicizia,<br />

ho imparato che non bisogna mai arrendersi<br />

davanti alle difficoltà e che bisogna sempre<br />

dare il massimo (anche se hai raggiunto il<br />

tuo obbiettivo non vuol dire che devi mollare).<br />

Ho anche compreso che la tua pattuglia è come<br />

una famiglia a cui devi dare sempre una mano.<br />

Le sensazioni che ho provato durante il campo<br />

sono state tutte positive: è stata una bella<br />

emozione quella che ho provato affrontando<br />

il percorso Herbert oppure quello dell'Hike e<br />

quando ho ricevuto la promessa. Non potevo<br />

credere a miei occhi! In quel momento le mie<br />

emozioni sono state indescrivibili, ho provato<br />

felicità ma allo stesso tempo anche<br />

paura perché ho temuto di non ricordare bene<br />

la formula della promessa. Anche se in poco<br />

tempo ho capito, proprio grazie a questo campo,<br />

vissuto con tutti i componenti dell'Assoraider,<br />

che voglio essere sempre fedele alla legge<br />

Scout e che mi impegnerò per essere un buon<br />

membro della pattuglia.<br />

Terzo di pattuglia - Eleonora Pepe<br />

34 28 IL Campo MASTIO Reionale Puglia - <strong>2016</strong>


E ora sono qui sulla mia scrivania completamente<br />

ricoperta di ricordi, fotografie … Le immagini<br />

hanno ancora l’odore di carta stampata,<br />

e, l’aria qui intorno a me profuma di terra,<br />

un profumo che mi sta tanto a cuore, profumo<br />

di Sila. In mezzo a questi odori, questi ricordi,<br />

con un sorriso stampato sulla faccia, vi<br />

racconto l’esperienza più bella della mia vita,<br />

quell’esperienza che in qualche modo mi ha<br />

cambiata, mi ha ricordato i principali valori<br />

con i quali lo Scaut è un vero Scaut.<br />

Il mio primo campo è stato un campo regionale,<br />

e si è tenuto a Camigliatello (Calabria), più<br />

precisamente La Fossiata. I primi due giorni li<br />

abbiamo impiegati costruendo i tavoli, le cucine<br />

e montando le tende. Dal terzo giorno in<br />

poi ci siamo dati tutti e subito alla pazza gioia,<br />

abbiamo fatto conoscenza con gli altri reparti.<br />

Non potevano mancare le varie attività<br />

di primo soccorso, pionierismo, orienteering,<br />

Herbert e i vari giochi ideati dai capi reparti,<br />

come il gioco notturno … che risate!<br />

Ci siamo divertiti tutti come dei matti.<br />

Non dimentichiamoci delle varie battaglie affrontate<br />

per ottenere il primo posto: bandierina<br />

francese, roverino, palla scaut. E si, direi<br />

i momenti competitivi a livelli estremi. Ogni<br />

sera ovviamente ci sedevamo intorno al fuoco<br />

e presentavamo scenette, bans, canzoni …<br />

Il momento del fuoco è il momento più importante<br />

nella vita di uno scaut, perché è in quel<br />

momento che tutti gli scaut si divertono insieme,<br />

e, diventano a dir poco, una vera famiglia.<br />

Dunque, in sintesi, il montaggio della tenda,<br />

la costruzione dei tavoli, il fuoco, l’attività, le<br />

conoscenze, gli hike, i giochi, i saluti … definirei<br />

questo campo in tre parole: a dir poco<br />

meraviglioso … ops, sono quattro parole ah ah<br />

ah! Buona Cacca a tutti. Pattuglia Lince<br />

Capo Pattuglia - Giorgia Zizzi<br />

<br />

<br />

Ciao sono Giulia del Reparto Livigstone della<br />

Pattuglia Volpe. Il 31 luglio <strong>2016</strong> siamo partiti<br />

per il Campo Regionale che è svolto in Calabria<br />

precisamente in località La Fossiata. A questo<br />

campo hanno partecipato le sezioni di Taranto<br />

1 ,Barletta, Sansevero 1e 2e Campobasso.<br />

Per me è stata la prima esperienza da esploratrice<br />

è devo dire che è stata un esperienza<br />

fantastica. I giorni mi sono volati fra attività,<br />

giochi, scherzi, fuochi di bivacco ecc. Una delle<br />

attività è stata la giornata trapper, ci siamo<br />

cimentati a cucinare il pane twist e la salciccia<br />

avvolta nel bacon, un’ altra attività bella è<br />

stato l’hike, dopo tanto cammino siamo arrivati<br />

alla meta e ci siamo divertiti tantissimo.<br />

Siamo partiti di pomeriggio, abbiamo percorso<br />

un bel sentiero nel bosco e quando siamo<br />

arrivati sul posto per pernottare per la notte,<br />

ci siamo ritrovati con altre pattuglie, insieme<br />

abbiamo cenato e fatto un bellissimo fuco di<br />

bivacco. Dormire così, sotto un telo, è stato<br />

bellissimo!!!<br />

Anche fare il percorso Herbert è stato bellissimo<br />

all’inizio ho avuto un po’di paura, a passare<br />

sulla ragnatela sospesa fra gli alberi! Che<br />

esperienza emozionante. Certo è stato bello,<br />

faticoso e divertente .<br />

Partecipare ha questo campo è stato bellissimo<br />

ed emozionante, ho fatto nuove amicizie,<br />

insomma è stato il campo più bello che io abbia<br />

fatto in tutta la mia vita da scaut.<br />

Pattuglia Volpi<br />

Terzo di Pattuglia - Giulia Roandini<br />

Capo Pattuglia - Giorgia Zizzi<br />

<strong>2016</strong> - Campo Reionale Puglia 35


29<br />

ASSOCIAZIONE<br />

OSARE<br />

ITALIANA<br />

DI SCAUTISMO RAIDER<br />

www.assoraider.it

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