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Arcobaleno03/2017

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ARCOBALENO<br />

voci e percorsi delle branche assoraider<br />

Periodico dell’Associazione Italiana di Scautismo Raider - www.assoraider.it N°3 Anno XXIII - Giugno <strong>2017</strong><br />

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/03 (conv. in L.27/02/2004) n° 46 art. 1 comma 1 - DCB Cagliari<br />

all’interno:<br />

Curiosi CUB<br />

In partenza per il CNE<br />

Verso il Rover Moot<br />

Il CFQ del Cinquantesimo


Associazione Italiana<br />

di Scautismo Raider<br />

“ASSORAIDER”<br />

Sede Centrale<br />

00071 Pomezia (RM) - Italy<br />

Via Cavour, 28/B<br />

Tel. +39 06 9122550<br />

Fax + 39 178 2254948<br />

segreterianazionale@assoraider.it<br />

www.assoraider.it<br />

ARCOBALENO<br />

è dedicata ai giovani<br />

e a tutti coloro che<br />

intendono reagire<br />

al dilagare di egoismi e<br />

vogliono dimostrare la<br />

possibilità di una<br />

fraternità mondiale<br />

come quella scaut.<br />

La rivista contiene inserti<br />

riservati ai lupetti,<br />

esploratori ed esploratrici,<br />

rover e scolte,<br />

raider e nautici.<br />

ARCOBALENO<br />

voci e percorsi delle branche assoraider<br />

Arcobaleno - Redazione e Amministrazione c/o Salvatore Roggero:<br />

09122 Cagliari - Via Marini, 11 - naz.pubblicazioni@assoraider.it<br />

Anno XXIII - Numero 3 - giugno <strong>2017</strong>. Autorizzazione del Tribunale di<br />

Cagliari n. 24 del 23.06.1995. ASSORAIDER - Associazione Italiana di<br />

Scautismo Raider. Iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione<br />

in data 13/07/2011 con numero 21321 presso Ufficio ROC del Corecom<br />

Lazio. Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale<br />

D.L.353/03 (conv. in L.27/02/2004) n° 46 art. 1 comma 1 - DCB Cagliari.<br />

Direttore Responsabile: Salvatore Roggero<br />

Direttore di Redazione: Vittorio Sanese<br />

Redazione/Capiredattori:<br />

ARCOBALENO<br />

voci e percorsi delle branche assoraider<br />

arcobaleno@assoraider.it<br />

jaw@assoraider.it<br />

Jedi@assoraider.it<br />

vogliadistrada@assoraider.it<br />

osare@assoraider.it<br />

ARCOBALENO<br />

vuole assolvere alla<br />

funzione di collegamento<br />

fra tutti gli iscritti<br />

all’Associazione<br />

nonché<br />

con i genitori dei più<br />

giovani iscritti<br />

perché seguano<br />

quanto viene offerto<br />

ai loro figli in fatto<br />

di formazione del<br />

carattere del<br />

futuro cittadino.<br />

cfq@assoraider.it<br />

Immagine di Copertina: “Scelti” della Sezione di Taranto2<br />

Servizi di grafica, realizzazione e allestimento: simonettiantoniografico<br />

Questo numero è stato consegnato alla stampa il 26.06.<strong>2017</strong><br />

La tiratura di questo numero è di 2.000 copie.<br />

Impegnano la responsabilità della rivista solamente gli editoriali e<br />

gli articoli non firmati. Per gli articoli firmati la responsabilità rimane<br />

all’autore. La riproduzione di articoli, foto e disegni pubblicati su<br />

questa rivista è ammessa a condizione che ne venga citata la fonte.<br />

Il materiale inviato ad Arcobaleno non si restituisce.<br />

Arcobaleno è una rivista inviata gratuitamente agli iscritti dell’Assoraider<br />

- Associazione Italiana di Scautismo Raider. Tesseramento<br />

Anno Scaut 2016/<strong>2017</strong> Euro 38,00 - pagamento con bonifico - IBAN:<br />

IT44Y0501803200000000137328 - Banca Etica/Filiale di Roma, conto intestato<br />

ad ASSORAIDER Associazione Italiana di Scautismo Raider con<br />

Causale: censimento. Abbonamento annuale alla rivista “ARCOBALENO”<br />

(4 numeri) - Euro 12,00 - Il pagamento dell’abbonamento si può effettuare<br />

con le stesse modalità del tesseramento con Causale: abbonamento riviste.


RUBRICHE ALL’INTERNO:<br />

RUBRICHE ALL’INTERNO: Hathi Racconta<br />

Hathi Racconta Gioca pag. con 5 Bagheera<br />

Gioca con Bagheera pag. Baloo 6 Risponde<br />

Baloo Risponde Girnalista pag. 7 del Mese<br />

La Zampa di Akela pag. La 8/9 Zampa di Akela<br />

Disegnando qua e là ... pag. 10<br />

Kaa-pacità<br />

Kaa-pacità pag. 11/12<br />

Le “Curiosi Cub”<br />

3<br />

Era notte e non riusciva a dormire. Si era svegliato più volte ed alla fine<br />

aveva deciso di uscire dalla tana. La Giungla era silenziosa nella notte e<br />

si incamminò giù per il sentiero. Raggiunse dopo poco il primo e vi<br />

si arrampicò. Passò di in , saltando da un all’altro, finché<br />

raggiunse una piccola radura. Al centro dello spiazzo circondato dagli<br />

c’era una delle , il popolo senza legge. Sembrava ferita e sbuffava<br />

rumorosamente, come se stesse soffrendo. Vicino a lei giacevano delle<br />

in frantumi. Probabilmente era stata vittima di uno di quegli scherzi<br />

che alle piacevano molto. Esse bisticciavano fra loro in continuazione,<br />

si denigravano e schernivano. La poveretta doveva essere stata bersagliata<br />

da alcune che le altre sue simili avevano lanciato per puro<br />

divertimento. Ora quella povera giaceva lì, immobile ed ansimante.<br />

ripensò a quando, da ragazzo, aveva creduto di poter trovare<br />

saggezza nelle . Aveva imparato, dopo la sua esperienza, che delle<br />

scimmie non ci si poteva fidare. Quasi gli sembrava di sentire ancora la<br />

voce di , il vecchio orso, che lo metteva in guardia dal popolo senza<br />

legge. Decise che sarebbe stato meglio andarsene, ma poi, appena si voltò,<br />

gli venne in mente che le potevano anche non avere una legge, ma<br />

lui la aveva. Lui seguiva la Legge della Giungla. Non poteva abbandonare<br />

così la . Doveva aiutarla. Scese allora dall’albero e spostò la<br />

all’ombra degli stessi, per ripararla dalla che stava<br />

cominciando a cadere dal cielo. Preparò con alcune grandi foglie che trovò<br />

in giro un giaciglio e fabbricò, intrecciando e foglie, delle coperte di<br />

fortuna, che pose sopra la . Si era addormentata, ora, ed anche se<br />

non aveva ricevuto un ringraziamento, sapeva di aver fatto la cosa<br />

giusta. Risalì nuovamente sull’ dal quale era sceso e ritornò alla sua<br />

tana, dove riuscì finalmente ad addormentarsi.


4<br />

...Gioca con<br />

Bagheera<br />

ari personaggi a voi molto familiari<br />

Vsi sono persi nella giungla qualcosa,<br />

aguzzate la vista per trovarli!!! Baloo l’orso<br />

vecchio e saggio va matto per qualcosa,<br />

ma cos’è?<br />

Chil il postino ha perduto un messaggio<br />

importante, dove sarà? Bagheera dopo una<br />

caccia nella giungla ha lasciato un pezzo<br />

della sua succulenta preda per Mowgli, ma<br />

dove sarà? Mamma Raksha ha smarrito<br />

un suo cucciolo se guardi bene lo troverai<br />

sicuramente! Mowgli è coraggio e sconfigge<br />

Shere Khan, cerca bene e troverai la sua<br />

arma segreta! Le Bandar sono molto golose<br />

di cosa? Ne avranno lasciata qualcuna il<br />

giro, troviamola!<br />

BRANCO Delle SORti - Deleg. Di CASSiNe


Baloo Risponde<br />

5<br />

Lupi siete carichiiii??<br />

Fra pochi giorni<br />

partiamo per le<br />

Vacanze di Branco!!!!<br />

SIIIIIIIIIII!!!<br />

Baloo ci divertiremo un<br />

sacco!!! Non vediamo<br />

l’ora!!!!<br />

Baloo io ho<br />

un po’ paura…<br />

non so cosa<br />

facciamo, e se<br />

mi mancano i<br />

miei genitori?<br />

Non ti preoccupare<br />

Marta!<br />

Facciamo<br />

tantissime<br />

cacce per tutto il giorno,<br />

mangiamo e dormiamo<br />

tutti insieme, facciamo<br />

laboratori, facciamo i giochi<br />

d’acqua, e ci saranno<br />

tante sorprese che non<br />

vi aspettereste mai! Non<br />

avrai il tempo di pensare<br />

ai tuoi genitori perché ti<br />

divertirai un sacco!<br />

Si Marta è<br />

così! Anche io<br />

l’anno scorso<br />

avevo un sacco<br />

paura, però mi<br />

sono fatto coraggio<br />

e sono andato,<br />

poi non volevo<br />

più tornare a casa ma<br />

volevo rimanere al campo<br />

con i miei fratellini!<br />

Ci siamo noi con te!!!<br />

Bravo Tommy!<br />

Ma ditemi un po’,<br />

lo zaino lo state<br />

preparando?<br />

Mamma lo sta<br />

facendo, è praticamente<br />

pronto, mi<br />

ha detto che deve<br />

finire di mettere la<br />

roba per lavarmi!<br />

E no! Lupi<br />

lo zaino<br />

lo dovete<br />

fare anche<br />

voi con i vostri genitori,<br />

se no poi una volta arrivati<br />

al campo non trovate<br />

nulla e buttate tutto<br />

alla rinfusa per la tana!<br />

Io l’anno scorso<br />

non trovavo<br />

le magliette,<br />

ma quest’anno ci<br />

siamo organizzati<br />

con mamma,<br />

lei mi passa la roba<br />

e la metto io nello zaino,<br />

così so dove è!<br />

Perfetto!!!! Capito<br />

lupi? Cercate<br />

di farlo con i<br />

vostri genitori<br />

lo zaino! Ma ripetetemi<br />

una cosa: SIETE<br />

PRONTI PER LE VACAN-<br />

ZE DI BRANCO????<br />

SIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!<br />

BRANCO DellA Rupe - SeZ. Di SORA


6<br />

Giornalista<br />

del mese<br />

deBoRah<br />

Sezione<br />

di Statte<br />

SeZiONe Di BARlettA


Giornalista<br />

del mese<br />

7<br />

LaRa<br />

delegaz.<br />

di Cassine<br />

SAN giORgiO <strong>2017</strong>


8<br />

La Zampa<br />

di akela<br />

S<br />

The<br />

WINNeRS<br />

iete stati<br />

numerosissimi<br />

....... Vi<br />

aspettiamo per<br />

altre divertentissime<br />

cacce<br />

per il concorso<br />

della Zampa di<br />

Akela …........<br />

Buona Caccia, fumettisti... anche<br />

questa Zampa di Akela è terminata e<br />

come sapete un gruppo di vecchi lupi ha<br />

esaminato attentamente i vostri meravigliosi<br />

lavori e ha decretato i 3 vincitori<br />

di questa edizione del concorso.<br />

Il premio che riceverete sarà la bellissima<br />

maglietta della Zampa, che vi consegnerà<br />

direttamente Akela. Inoltre vedrete<br />

pubblicate sul giornalino le vostre<br />

storie a fumetti, ma non quelle dei vincitori....<br />

ebbene si , vista la fantasia, l’impegno,<br />

e la bellezza dei vostri lavori abbiamo<br />

deciso di pubblicarli tutti, ovviamente a turno,<br />

aspettate quindi gli altri numeri e vedrete pubblicato<br />

il vostro fumetto. In questo numero sarà pubblicato<br />

quello del primo classificato …..........3................2..............1.......... il<br />

premio per la prima posizione se lo aggiudica la lupetta<br />

Rebecca Basile del Branco Seonee<br />

di Statte il premio per il II° posto se lo aggiudica il<br />

lupetto Michele Spinazzola del Branco Giungla Viva di<br />

Barletta e al III° posto con pochissimi punti di differenza<br />

dal secondo sale sul podio il lupetto Nicola Cabiddu del<br />

Branco Roccia della Pace di Cagliari 24.<br />

Buona Caccia a Tutti !!!!!


Kaa-pacità 9<br />

BUONA CACCIA a Tutti CARI LUPI ! ssssscommetto che<br />

durante le vosssstre Vacanze di Branco avete fatto delle<br />

caccie bellissssime. Vi va di raccontarci quelle che avete<br />

trovato più incredibili ? Però prima dobbiamo imparare a<br />

ssssscrivere un articolo come un vero giornalissssta!<br />

OCCORRENTE:<br />

Una Penna, un foglio di carta<br />

Conclusione<br />

Bene!<br />

Ora che sapete<br />

come scrivere<br />

un bell’articolo,<br />

non resta che<br />

raccontarci<br />

delle<br />

entusiasmati<br />

cacce<br />

che avete<br />

condotto nelle<br />

vostre Vacanze<br />

di Branco!!!<br />

1<br />

3 2<br />

Ora dovrete scegliere<br />

una cosa<br />

importantissima per il<br />

vostro articolo,<br />

il Titolo!<br />

Scegliere un bel titolo<br />

è molto importante,<br />

perché deve attirare<br />

e catturare l’attenzione<br />

di chi sta leggendo!<br />

Scrivete sul foglio di carta tutto ciò che<br />

vi ricordate di quello che avete fatto o<br />

che avete visto, non è importante che sia<br />

tutto ordinato in questa fase, ci servirà‡ per<br />

avere una brutta copia dell’articolo. Ricordate<br />

di rispondere alle famose 5 “W”!<br />

Riordina le informazioni che hai scritto<br />

al passo precedente seguendo l’ordine<br />

della piramide nell’immagine accanto.<br />

Metti all’inizio le informazioni<br />

importanti, devi far capire di cosa stai<br />

parlando, nella parte successiva<br />

racconta bene tutto quello che hai<br />

fatto o visto e infine puoi inserire<br />

dettagli e approfondimenti!


10 Kaa-pacità<br />

Carisssssimi lupi, è cominciata l’essssstate!!!<br />

Ed esstate per me ssssignifica cambio della pelle,<br />

ma anche Vacanze di Branco!!!! Per conssssservare<br />

i ricordi delle vacanze di branco dovremo fare<br />

tante belle foto, ma anche avere un luogo ssssicuro in<br />

cui cusssssstodirle sssenza che si sssgsssualcisssscano, in<br />

modo da poterle guardare quando vogliamo!!! Io ne ho appena<br />

cosssstruito uno... Ora vi faccio vedere come in 4 sssssemplici<br />

mosssssse. Ci servono: 4 o più buste di carta (da pane o frutta, dimensioni<br />

almeno 20 x 35). Bucatrice. Nastro colorato o spago. Forbici. Colla.<br />

1<br />

Metti le buste una sopra l’altra,<br />

alternando il bordo chiuso<br />

con il bordo aperto. Poi piegale<br />

a metà... Cerca di essere preciso<br />

e di renderle molto sottili!<br />

Incolla le buste nei bordi delle<br />

parti aperte.<br />

2<br />

Prendi il nastro e fallo passare attraverso i buchi. Puoi fare<br />

un fiocco o un nodo, usare lo spago o il nastro del colore<br />

che vuoi: questa sarà la rilegatura del tuo album!<br />

Ora puoi personalizzarlo: decora la copertina come ti piace<br />

di più, oppure se le buste sono grandi puoi ritagliarle e<br />

avere tutti i bordi delle pagine frastagliati!<br />

Usa la bucatrice per fare<br />

due buchi sul lato della<br />

piega.<br />

3<br />

4<br />

Ora non ti rimane che fare<br />

tante taaaante foto,<br />

stamparle e incollarle nell’<br />

ALBUM PERSONALIZZATO<br />

delle Vacanze di Branco!!!


Le "Curiosi Cub"<br />

dai Voli di Chil<br />

"La Fuga di SaveGaGa"<br />

“Siamo dello stesso sangue, fratellino tu ed io”<br />

11<br />

SAVEGAGA era un bimbo che abitava su un pianeta lontano dalla Terra. Questo pianeta<br />

si chiamava VIOLETTA e ogni città aveva un nome che conteneva la parola<br />

VIOLETTA. SAVEGAGA conosceva BALLAVIOLETTA , DORMIVIOLETTA , … e così<br />

via, un pianeta tutto color viola, e guai a chi osava utilizzare parole che non contenessero la<br />

parola VIOLETTA. Il suo villaggio era circondato da grandi alberi viola, con braccia e occhi per<br />

impedire a chiunque di oltrepassare quella linea di confine del pianeta e ogni cosa all’interno<br />

era stranamente di colore scuro. Tutti gli anziani del villaggio non avevano voglia di parlare<br />

dell’esterno e si limitavano a sapere che li a casa loro andava tutto bene e non avevano bisogno<br />

d’altro. Persino il cielo era viola, ma in realtà non era cielo ma una enorme copertura di<br />

vetro che impediva a tutti di sapere come fosse realmente il suo colore.<br />

A cena c’erano solo lamponi, prugne, patate viola, uva viola.<br />

Ma questo villaggio era troppo strano per SaveGAGA, che era un bambino molto curioso e<br />

a volte anche disubbidiente, perché cercava ripetutamente di oltrepassare gli alberi animati<br />

protettori del villaggio per vedere cosa ci fosse aldilà di quelle grandi chiome viola. Ma nulla<br />

non ci riusciva mai, veniva riconsegnato dai rametti poliziotti ai suoi genitori che lo rimproveravano<br />

in continuazione.<br />

Ma un giorno tutto avrebbe potuto cambiare la sua vita, il meccanismo della copertura del<br />

villaggio aveva qualcosa che non andava e il vento cominciò a soffiare talmente forte che<br />

parte della copertura si staccò e avreste dovuto vedere quante erano le cose che fluttuavano<br />

nell’aria. Uno spettacolo insolito e destabilizzante per gli abitanti di VIOLETTA tanto che fu<br />

ordinato loro di rinchiudersi nelle proprie case ( sempre viola) e non uscire per tutta la durata<br />

dell’uragano. Fu proprio questo<br />

che suscitò curiosità in SAVE-<br />

GAGA , che al posto di chiudere<br />

le finestre al piano di sopra<br />

della sua abitazione, le lasciò<br />

spalancate e rimase immobile<br />

sul cornicione della finestra ad<br />

ammirare il magnifico fenomeno.<br />

Il vento soffiava talmente<br />

forte che SAVEGAGA stava<br />

per perdere l’equilibrio mentre<br />

gli si catapultava addosso una<br />

enorme palla di un colore diverso<br />

dal viola ma soprattutto<br />

aveva le piume e SAVEGAGA<br />

non sapeva nemmeno cosa fossero<br />

le piume. Era un tacchino


12<br />

Le "Curiosi Cub"<br />

dai Voli di Chil<br />

gigante, bianco e grigio catapultato dal<br />

vento nella stanza del bambino. Una<br />

volta ripresi i sensi il tacchino si accorse<br />

che SAVEGAGA lo stava analizzando<br />

e l’aveva legato alla sedia. Potete<br />

immaginare quanta curiosità suscitava<br />

in SAVEGAGA quel tacchino bello grassottello.<br />

Comincio a fargli mille domande<br />

, ma il tacchino impaurito era stizzito,<br />

ma sembrava capisse ogni singola<br />

parola del bambino. SAVEGAGA capì di<br />

averlo spaventato e si calmo, gli diede dell’acqua color viola da bere e lo mise a suo agio.<br />

Il tacchino aveva capito tutte le domande e piano piano incominciò a rispondere. Proveniva<br />

dall’altra parte della collina da un pollaio di una fattoria e il vento aveva fatto volare tutti gli<br />

altri polli e tacchini, infatti era preoccupato per gli altri. Il tacchino si guardò intorno e chiese<br />

a SAVEGAGA il motivo per il quale era tutto viola e il perché attorno al villaggio ci fosse un<br />

cerchio di alberi con grandi chiome e rami viola che abbracciavano la città.<br />

SAVEGAGA era stizzito, stava parlando con qualcuno che non era del suo villaggio, o meglio<br />

non pensava esistessero altre forme di vita oltre i suoi simili. Il tacchino gli raccontò che il<br />

suo era un paese felice con mille colori, tanto cibo e molto sole (cosa che savegaga nemmeno<br />

conosceva) , il tacchino capì che il villaggio di SAVEGAGA era strano e gli propose di portarlo<br />

via con se, vedendo e capendo che era una vera e propria prigione. Si accordarono che non<br />

appena passata la bufera e la notte sulle sue spalle il tacchino l’avrebbe portato via da li, sperando<br />

che l’enorme buco spazio temporale creatosi con la bufera non si fosse chiuso definitivamente.<br />

L’indomani partirono e una volta in volo la gente di VIOLETTA alzava lo sguardo e<br />

capì che uno del loro villaggio stava scappando, i genitori uscirono urlando il nome di savegaga,<br />

ma nulla lui non ascoltava nessuno, aveva capito<br />

ce c’era dell’altro nel mondo, il suo cuore era pieno di<br />

gioia e voleva solo fuggire, Il tacchino volò talmente<br />

alto che nemmeno le chiome degli alberi poterono<br />

fermarlo e fu così che passando dall’apertura della<br />

cupola rotta, entrarono o meglio uscirono da quella<br />

prigione e davanti agli occhi di SAVEGAGA una immensità<br />

di cose che non aveva mai visto compreso il<br />

grande cerchio nero di cui parlava il tacchino.<br />

Dovevano sbrigarsi e raggiungerlo, solo così sarebbero<br />

potuti tornare sulla terra.... passando dal buco<br />

nero però SAVEGAGA si smaterializzò e sparì.<br />

Fu così che il Tacchino fu così triste da inviare messaggi<br />

a tutto il mondo per ritrovare il suo amico Savegaga<br />

e magari aiutarlo per il resto della sua vita....<br />

ops... suonano alla porta è arrivata la lettera del tacchino,<br />

ci chiede di aiutare SAVEGAGA.<br />

SAVEGAGA però strappò un ciuffo di piume e il tacchino<br />

era certo che lo avrebbe trovato laddove avesse<br />

seguito la scia delle sue piume.


AVVENTUREVERSOILSUCCESSO<br />

CN<br />

EE<br />

RS<br />

DUEMILADICIASSETTE<br />

Il Campo Nazionale EE del <strong>2017</strong> si basa<br />

sulle stesse parole scelte come motto:<br />

“Beat your limits”... Supera i tuoi limiti<br />

Località “Maraschiata”<br />

Alpe del Nevegal - Ponte nelle Alpi (BL)<br />

5-12 Agosto <strong>2017</strong>


14<br />

Lo Spirito del<br />

Beat your limits<br />

CAMPO<br />

Il Campo Nazionale Esploratori del <strong>2017</strong> si basa<br />

sulle stesse parole scelte come motto: “Beat your<br />

limits”, supera i tuoi limiti. Ogni PTG quando affronta<br />

una Missione, un’Impresa o una Avventura<br />

deve superare i propri limiti per portarla a compimento.<br />

E allora quale tema più azzeccato per il nostro<br />

CNE?? Il nostro scopo è quello di far convergere tutte<br />

le nostre Pattuglie nel Piano del Nevegal per far vivere<br />

loro, insieme ai nostri fratelli scaut esteri, un raduno<br />

fuori dai soliti schemi ricco di Avventura.<br />

Pensiamo che questo sia uno dei punti di forza del<br />

nostro Campo, l’internazionalità. Stiamo provando<br />

a dare continuità dallo scorso CNE aumentando il<br />

numero dei partecipanti<br />

del contingente<br />

estero per<br />

dare un respiro più<br />

ampio alle nostre<br />

attività e portare<br />

avanti il processo<br />

di internazionalizzazione<br />

iniziato con<br />

l’ingresso in WFIS.<br />

Questo non comporterà<br />

una perdita<br />

di identità: infatti<br />

il contingente di ospiti sarà limitato, così da non rischiare<br />

di sacrificare le nostre peculiarità metodologiche.<br />

Svilupperemo un tema che verterà sulla ricerca,<br />

da parte delle nostre PTG, del proprio supereroe.<br />

Questo non deve essere inteso come scegliere il proprio<br />

Avenger preferito o quale membro della Justice<br />

League sia il più forte, bensì una ricerca del supereroe<br />

di tutti i giorni. Quello che fa qualcosa per cambiare<br />

il mondo tenendo fede ai propri ideali...in pieno Stile<br />

Scaut! Riteniamo che la partecipazione vostra e dei<br />

vostri ragazzi sia un grande gesto di fiducia nei confronti<br />

della PTG Nazionale e dell’Associazione tutta.<br />

Sappiamo che ci potranno essere errori da parte nostra,<br />

ma ci auguriamo che comprendiate il nostro<br />

sforzo per rendere tutto ottimale: il lavoro è tanto e<br />

continuerà senza sosta da qui alla fine del Campo.<br />

Crediamo che le premesse sono buone, sicuramente<br />

il nostro morale è alle stelle!<br />

Per fare in modo che la Missione<br />

riesca nel modo migliore e<br />

soprattutto con Stile basterà<br />

seguire questi semplici consigli:<br />

1 La Pattuglia marcia in fila con il capo<br />

davanti e il vice a chiudere dietro...<br />

Questo è Stile;<br />

2 é bene che nessun elemento della Pattuglia<br />

si allontani dagli altri (perdersi<br />

durante un hike potrebbe non essere<br />

divertente!);<br />

3 la Pattuglia rispetta la natura, evitando<br />

grida e facendo attenzione a<br />

non rovinare piante e ciò che vive nel<br />

bosco;<br />

4 per portare a termine una Missione è<br />

bene rispettare il percorso da svolgere<br />

(senza inventare fantasiose “scorciatoie”)<br />

e il tempo dato per svolgerla;<br />

5 in caso d’infortunio di un componente<br />

la Pattuglia si rispettano le indicazioni<br />

date dal Capo Unità rispettando le<br />

regole del primo soccorso;<br />

6 durante la marcia è bene seguire il<br />

passo del fratello Scaut più debole;<br />

7 scegliere il posto dove accamparsi è<br />

importantissimo... l’esperienza del<br />

Capo Pattuglia aiuterà. Quando si dorme<br />

all’addiaccio bisogna avere cura di<br />

proteggere tutti gli indumenti dall’umidità<br />

della notte sistemando tutto<br />

nello zaino. Chiudi bene il sacco a pelo<br />

... e con un cappello sarai sicuramente<br />

più caldo;<br />

8 dove è consentito è bene accendere<br />

un piccolo fuoco per scaldarsi e godere<br />

della calda atmosfera delle fiamme.<br />

Avendo poi cura di spegnerlo prima di<br />

dormire;<br />

9 ricordati lo Scaut lascia sempre il<br />

posto migliore di come l’ha trovato;<br />

10 l’hike è avventura e rispettando<br />

queste semplici regole, sarà la tua<br />

avventura più bella.


Passare una notte<br />

all’ADDIACCIO<br />

Beat your limits<br />

15<br />

Per trascorrere una confortevole<br />

notte nel mezzo della natura, se non<br />

si ha a disposizione una tenda, è<br />

necessario tenere a mente dei piccoli<br />

accorgimenti....<br />

Per scegliere dove accamparsi, costruire<br />

una capanna o un rifugio è<br />

necessario tener presente alcuni punti<br />

fondamentali:<br />

1 Scegli un posto che sia abbastanza<br />

pianeggiante per poter dormire comodamente.<br />

2 Cerca di sistemarti in un punto che sia<br />

facilmente raggiungibile da eventuali<br />

mezzi di soccorso.<br />

3 Evita di accamparti nel letto di un torrente<br />

(anche se privo di acqua; sotto una<br />

parete rocciosa da cui potrebbero cadere<br />

sassi o sotto alberi isolati.<br />

4 Scegli un posto in prossimità di una<br />

sorgente di acqua potabile e con disponibilità<br />

di legna.<br />

La costruzione di un riparo di fortuna<br />

necessita di piccole cose, ma ben fatte.<br />

Ovviamente la cosa fondamentale<br />

è la realizzazione di una copertura<br />

per potersi riparare dall’umidità della<br />

notte e da un’eventuale pioggia.<br />

Se si ha a disposizione un telone impermeabile<br />

e si trovano quattro alberi questo<br />

può essere legato ai quattro alberi avendo<br />

cura di legarlo più basso da un lato in moda<br />

da far scolare l’acqua piovana; se non si<br />

trovano quattro alberi come nel caso precedente<br />

bisogna trovare comunque un modo<br />

per mantenere sollevata la copertura come<br />

illustrato a lato.


16<br />

Vita da<br />

CAMPO!<br />

Beat your limits<br />

UTILIZZARE UN BIDONE IN<br />

METALLO COME CUCINA<br />

Prendete un bidone di latta o di lamiera<br />

ed utilizzatelo in verticale. Realizzate<br />

in basso un’apertura per infilare la<br />

legna ed in alto praticate quattro buchi<br />

per gli alari. Questo sistema è molto<br />

buono perché il fuoco resta concentrato<br />

ed il calore non si disperde.<br />

Consigliamo di fissare<br />

i bidoni alla<br />

struttura della cucina<br />

con del fil di<br />

ferro. Accendere un<br />

fuoco può sembrare<br />

semplice. Non è<br />

sempre così. Non<br />

sempre si dispone dei moderni mezzi<br />

di accensione. Prendiamo pertanto in<br />

esame il materiale occorrente ed i me-<br />

todi per l’accensione di un fuoco.<br />

Vi ricordiamo che è VIetAtO accendere fuochi con l’aiuto di materiali<br />

pericolosi (alcool, benzine, petrolio, ecc.) e sotto gli alberi<br />

per il pericolo di incendi improvvisi!<br />

Accendere un fuoco può sembrare semplice.<br />

Non è sempre così. Non sempre si<br />

dispone dei moderni mezzi di accensione.<br />

Prendiamo pertanto in esame il materiale<br />

occorrente ed i metodi per l’accensione<br />

di un fuoco. Esca: è composta<br />

principalmente da materiale asciutto,<br />

facilmente infiammabile. Alcuni esempi<br />

di buone esche: paglia, rami sottili, pigne,<br />

polvere di legno, felci, carta, cotone,<br />

ecc... Accensione: per legna da accensione<br />

si intendono rami, tronchi, assi o<br />

tavole di limitate dimensioni che favoriscono<br />

lo svilupparsi della fiamma.<br />

Per far sviluppare correttamente il fuoco<br />

e mantenerlo, fate attenzione a non<br />

soffocarlo; evitate di mettere sull’esca o<br />

sul materiale d’accensione legna troppo<br />

pesante.<br />

Mantenimento: il materiale di mantenimento<br />

è costituito da tronchi o rami<br />

di generose dimensioni, più adatti alla<br />

produzione di braci. Il fuoco deve essere<br />

alimentato costantemente e senza<br />

sprechi, NON UTILIZZANDO LIQUIDI IN-<br />

FIAMMABILI!!!


Vita da<br />

CAMPO!<br />

Beat your limits<br />

17<br />

COME PREPARARE<br />

UN’ESCA PER IL FUOCO:<br />

Prendi alcune pagine di un quotidiano<br />

arrotolalo e taglialo a strisce.<br />

Lega dello spago, ogni 5-6 cm, intorno<br />

al rotolo di carta, lasciando la corda<br />

lunga una decina di centimetri dopo il<br />

nodo (servirà da “miccia”). Squaglia in<br />

un pentolino a bagno-maria delle candele...<br />

non usare un pentolino “buono”<br />

perché - dopo, non riuscirai mai a pulirlo<br />

del tutto.<br />

Taglia il rotolo di carta lasciando le micce<br />

al centro di ogni pezzo. Immergi i rotolini<br />

di quotidiano nella cera fusa, reggendoli<br />

per il cordino, e adagiali su un<br />

IL CAPPELLONE. Un simbolo<br />

dell’esploratore è sicuramente il nostro<br />

cappellone, il CNE è l’occasione di riscoprire<br />

quanto sia bello, utile e funzionale,<br />

il nostro tradizionale copricapo. Il Cappellone<br />

a tese dritte era molto amato dallo<br />

stesso B-P, che ne riconosceva molteplici<br />

funzioni. Ma il cappellone va tenuto e<br />

conservato bene, la prima cosa è preservare<br />

la sua forma, la sua punta e le tese<br />

dritte. Ogni esploratore dovrebbe curare<br />

la manutenzione del suo cappellone, per<br />

conservare la sua migliore forma è sufficiente<br />

bagnarlo e farlo asciugare al sole<br />

appoggiandolo su una superficie piatta,<br />

le tese torneranno magicamente dritte,<br />

mentre per rifare al meglio la sua punta...<br />

una volta bagnato possiamo aiutarci con<br />

delle mollette e dei panni per impedire<br />

che rimangano i segni della molletta sul<br />

cappellone. Ogni Cappellone deve essere<br />

segnato con il fregio metallico opportuno,<br />

un esploratore apporrà al centro il “giglio”,<br />

foglio di carta forno a freddare.<br />

Una volta che la cera si è solidificata<br />

prendi i rotolini e riponili in un contenitore<br />

per portatelo al campo... questa<br />

esca è fantastica, fa bruciare la legna<br />

più ostinata e dura parecchio tempo!<br />

mentre un’esploratrice userà il “trifoglio”.<br />

Anche il laccetto di cuoio che assicura il<br />

cappellone al nostro capo, merita una particolare<br />

cura, magari attraverso un nodo<br />

particolare che possa fare bella mostra di<br />

se sulla tesa anteriore, io consiglio un po’ a<br />

tutti il nodo “Carrik”, che è un nodo molto<br />

bello ...anche se richiede una certa abilità.<br />

Stile ... Facce da scaut a confronto<br />

Cappellone<br />

Sorriso a<br />

52 denti<br />

Sguardo<br />

attento<br />

Fazzolettone<br />

Distintivi<br />

testa al sole<br />

Inespressione<br />

Niente<br />

distintivi,<br />

nessuna<br />

volontà<br />

Mani in tasca.<br />

é obbligatorio!!<br />

Sguardo<br />

“vi sto<br />

facendo<br />

un favore”<br />

Albero<br />

di natale<br />

al collo


Sedia da campo!<br />

TAVOLI!!<br />

Angolo giorno<br />

Angolo notte


Verso il<br />

Rover Moot


20 VOGLIA DI STRADA<br />

Chi viene da noi, viene per Servire, chi sceglie<br />

di Servire liberamente, è un uomo Libero<br />

L’essenzialità della strada - Rover Moot <strong>2017</strong><br />

Il Roverismo è un modo di essere, di concepire le cose, di pensare e di<br />

agire. Ma prima di tutto il Roverismo è preparazione alla vita e ricerca della<br />

vita. La Compagnia lo vive costantemente a livello comunitario infondendolo<br />

poi, in ogni suo singolo componente. Così ciascun R/S diventa<br />

attore della propria formazione.<br />

Dalla Strada verso il Successo, testo base del Roverismo, che voi tutti<br />

ben conoscete, apprendiamo, tra l’altro, uno dei maggiori insegnamenti<br />

di Baden-Powell: “I Rover si fanno da soli carico di sè stessi. Riducendo,<br />

poco a poco il ruolo del gruppo...” Il Roverismo è gioia nel far bene<br />

le piccole cose e nel vivere con<br />

amore l’essenzialità della strada,<br />

ossia lo spirito del pellegrinaggio<br />

inteso come viaggio alla ricerca<br />

di sè stessi. Sicuramente, all’interno<br />

di una compagnia, si vive il<br />

Roverismo tanto in sede quanto<br />

durante le imprese. Ma la massima<br />

espressione della formazione<br />

R/S non possiamo che trovarla<br />

attraverso l’asprezza della strada,<br />

nell’essenzialità che da essa ne<br />

deriva e nella formazione spirituale<br />

che deriva dal senso stesso del<br />

pellegrinare. Il Roverismo è uno stile di vita che, se pienamente incarnato,<br />

fa dei R/S uomini e donne Liberi. Chi viene da noi, viene per Servire... Chi<br />

sceglie di Servire liberamente, è un uomo Libero! Compagnia, Servizio e<br />

Strada sono i tre punti cardine della nostra formazione; formazione che<br />

non è fine a sè stessa ma che porta i R/S ad entrare nel mondo adulto.<br />

La spiritualità del Roverismo si realizza proprio in questo continuo protendere<br />

la propria mente verso l’alto, discostandosi il più possibile dai<br />

falsi valori del materialismo, imposti dalla società consumistica in cui viviamo.<br />

Avventura, essenzialità della Strada, Compagnia, Servizio, verranno<br />

così spogliati della loro condizione strumentale-materiale per rivestire<br />

una dimensione di profondità dell’essere.<br />

Nell’asprezza della strada i R/S coglieranno i valori della fisicità, dell’amore<br />

verso il proprio io, in rapporto alla stanchezza ed alla durezza della<br />

vita. Attraverso l’avventura e la vita all’aria aperta, se ben preparata e ben<br />

vissuta, i R/S impareranno ad essere prudenti ed accorti nel compimento<br />

dei propri passi discernendo il valore del bene oggettivo e scegliendo il<br />

giusto sentiero da seguire per il suo raggiungimento.<br />

Nella vita comunitaria, quella di Compagnia, incarnerà il senso di giusti-


zia e quello di solidarietà,<br />

necessari consiglieri<br />

nei rapporti con il prossimo<br />

e fonte di semplicità,<br />

ed ordine nelle<br />

relazioni con la società.<br />

Il Roverismo non è un<br />

fine (guai a considerarlo<br />

tale), ma strumento<br />

e veicolo di crescita e<br />

formazione. In quanto<br />

tale esso è un aiuto, un<br />

sostegno ma anche uno<br />

stimolo per il Rover/<br />

Scolta a cui fornisce forza<br />

e coerenza. B.-P. immagina la vita come una canoa che scivola lungo<br />

un fiume impetuoso dal quale affiorano, di tanto in tanto, pericolosi scogli.<br />

Sono gli scogli della vita; alcuni facili da vedere ed aggirare, altri, più<br />

insidiosi, sono meno visibili e quindi più pericolosi.<br />

Il Roverismo insegna a governare con fiducia in sè stessi e negli altri, la<br />

propria canoa: “rema nella tempesta con la testa, il cuore e i nervi saldi,<br />

senza scostarti dalla tua rotta”.<br />

Non ci sono molte alternative: o farsi trascinare o essere trascinatori.<br />

La prima ipotesi è sicuramente la più “comoda”: non richiede scelte precise<br />

e consente di uniformarsi passivamente a tutte le novità e mode del<br />

momento. Vita vissuta all’insegna della mediocrità, monotona, fatta di<br />

stimolazioni artificiali e videocomandate ma tutto sommato tranquilla.<br />

La seconda scelta è sicuramente più impegnativa: richiede carattere, spirito<br />

d’avventura, intraprendenza, e non ultima, la conoscenza delle insidie<br />

che si celano tra le facili promesse di una<br />

società consumista. Il Roverismo deve preparare<br />

a questa seconda scelta, altrimenti è un<br />

gioco temporaneo ed inutile. Attraverso la formazione<br />

personale in tutti i suoi aspetti, il Roverismo<br />

punta a fare del ragazzo/a abili esperti<br />

nella conduzione della pro-pria canoa, affinché<br />

sia da esempio e guida per chi dalla corrente si<br />

è sempre e solo fatto trascinare.<br />

Formazione personale vuol dire anche formazione<br />

culturale: essa non deve essere sottovalutata.<br />

Conoscere ed approfondire tematiche sociologiche, fatti storici<br />

e contemporanei rientra perfettamente nel piano di formazione di terza<br />

branca. Tutto questo con il preciso scopo di partecipare concretamente<br />

alla realizzazione dell’utopia di... Lasciare il mondo migliore di come è<br />

stato trovato.<br />

VOGLIA DI STRADA 21


NEWS ROVER MOOT <strong>2017</strong><br />

I luoghi che ci ospiteranno dal 5 al 11<br />

agosto <strong>2017</strong> per il prossimo Rovermoot.<br />

Il nostro campo base sarà in località Nevegal, comune di Belluno, nota<br />

meta turistica estiva ed invernale. Quest’altipiano si estende sulle Prealpi<br />

Bellunesi, rivolgendosi verso nord alle Dolomiti, con altitudini attorno ai 1000<br />

m s.l.m. (coordinate campo base 46° 05’ 52.0” N – 12° 16’ 14.5” E). Il Nevegal<br />

è il Colle di Belluno:<br />

la terrazza della città<br />

sulle Dolomiti che<br />

si aprono a schiera a<br />

nord e che sovrastano<br />

la valle del Piave.<br />

Distante poco più di<br />

mezz’ora dal centro<br />

cittadino, il Nevegal<br />

con le sue cime<br />

tra i 1000 e i 1700 m<br />

s.l.m. del Col Visentin,<br />

offre un’interessante<br />

proposta turistica adatta a chiunque voglia trascorrere delle giornate<br />

all’insegna dello sport, del divertimento e del contatto con la natura.<br />

Nella stagione invernale piste da sci con impianti ben attrezzati sia per i<br />

grandi che per i più piccoli, offrono la possibilità di godere della neve a due<br />

passi da Belluno; lo sci alpinismo, lo snowboard e i pendii per lo slittino insie-<br />

22 VOGLIA DI STRADA


me ai percorsi con le ciaspe e le racchette arricchiscono l’offerta.<br />

Un comprensorio che offre 30 chilometri di piste perfettamente battute,<br />

con una comoda seggiovia che porta gli sciatori verso la cima del Nevegal da<br />

dove si può ammirare la Valbelluna scendendo comodamente con gli sci o lo<br />

snowboard anche in notturna lungo una pista illuminata.<br />

Inoltre, dalla primavera fino all’autunno, i numerosi sentieri di varie difficoltà<br />

soddisfano la passione degli escursionisti di ogni età con panorami<br />

mozzafiato verso i monti dell’Alpago, il lago di Santa Croce, le Dolomiti, la<br />

pianura veneta, fino a scorgere, nelle giornate più limpide, la laguna di Venezia.<br />

Bicicletta, nordic walking, arrampicata, orienteering, calcio, tiro con<br />

l’arco sono solo alcuni degli sport e dei passatempi che si possono praticare<br />

in Nevegal, oltre alla possibilità di assaporare piatti tipici e gusti tradizionali<br />

nei rifugi e nei punti di ristoro che si incontrano su tutta l’area del Colle. Gli<br />

amanti delle quattro ruote non possono perdere la Cronoscalata dell’Alpe del<br />

Nevegal, gara automobilistica in salita di assoluto rilievo europeo organizzata<br />

annualmente in agosto.<br />

Il campo mobile ci porterà a scoprire luoghi di grande interesse storico e<br />

naturalistico, come i percorsi nella zona del Parco Nazionale delle Prealpi<br />

Bellunesi (patrimonio dell’Unesco), Belluno (città in cui riposa il nostro fondatore<br />

Aldo Marzot), Longarone e la Diga del Vajont con le vicende legate a<br />

questi suggestivi luoghi. Non mancheranno forti momenti di Spiritualità, di<br />

Servizio, e attività tecnico-ludiche.<br />

Belluno, Belùn in veneto bellunese,<br />

Belum in ladino è un comune italiano<br />

di 35.876 abitanti, capoluogo della<br />

provincia omonima in Veneto. Fondata<br />

come municipium romano nel I<br />

secolo a.C. è attualmente il comune<br />

più abitato della provincia e il settimo<br />

e più settentrionale tra i capoluoghi di<br />

provincia del Veneto. La città è situata<br />

alla confluenza del torrente Ardo e del<br />

fiume Piave, posizione difensiva strategica<br />

per la quale è stata protagonista<br />

nelle due guerre mondiali.<br />

L’area più settentrionale del territorio<br />

comunale fa parte sia del Parco nazionale<br />

delle Dolomiti Bellunesi dal 1988<br />

(si tratta, tra l’altro, dell’unico capoluogo<br />

di provincia in Italia il cui territorio<br />

comunale sia in un Parco nazionale),<br />

sia del patrimonio dell’umanità delle<br />

Dolomiti dichiarato dall’UNESCO nel<br />

2009. Belluno inoltre è stata insignita<br />

del titolo di città alpina dell’anno 1999.<br />

VOGLIA DI STRADA 23


24 VOGLIA DI STRADA<br />

VajONT 9 OTTOBRE 1963 UNa CaTaSTROFE<br />

IMMaNE, UNa TRaGEDIa UMaNa*<br />

L’evento fu dovuto ad una frana caduta dal versante settentrionale del<br />

monte Toc, situato sul confine tra le province di Belluno (Veneto) e Udine<br />

(all’epoca dei fatti, ora Pordenone, Friuli-Venezia Giulia), staccatasi a<br />

seguito di un inopportuno innalzamento del lago artificiale oltre quota<br />

700 metri (slm), che combinato a una situazione di abbondanti e sfavorevoli<br />

condizioni meteo (forti precipitazioni), sommato a gravi negligenze,<br />

consapevoli e colpevoli, nella gestione dei<br />

possibili pericoli dovuti al particolare assetto<br />

idrogeologico del versante del monte Toc, innescò<br />

il disastro.<br />

Alle ore 22.39 di quel giorno, circa 270 milioni<br />

di m³ di roccia (un volume quasi triplo<br />

rispetto all’acqua contenuta nell’invaso) scivolarono,<br />

alla velocità di 30 m/s(108 km/h),<br />

nel bacino artificiale sottostante creato dalla<br />

diga del Vajont (che conteneva circa 115 milioni<br />

di m³ d’acqua al momento del disastro),<br />

provocando un’onda di piena tricuspide che<br />

superò di 100 m in altezza il coronamento<br />

della diga e che in parte risalì il versante opposto<br />

distruggendo tutti gli abitati lungo le<br />

sponde del lago nel comune di Erto e Casso,<br />

in parte (circa 25-30 milioni di m³) scavalcò il<br />

manufatto (che rimase sostanzialmente intatto<br />

seppur privato della parte sommitale)<br />

riversandosi nella valle del Piave, distruggendo<br />

quasi completamente il paese di Longarone<br />

e i suoi limitrofi. Vi furono 1910 vittime<br />

di cui 1450 a Longarone, 109 a Codissago e<br />

Castellavazzo, 158 a Erto e Casso e quasi 200 originarie di altri comuni.<br />

Lungo le sponde del lago del Vajont, vennero distrutti i borghi di Frasègn,<br />

Le Spesse, Il Cristo, Pineda, Ceva, Prada, Marzana, San Martino, Faè e la<br />

parte bassa dell’abitato di Erto. Nella valle del Piave, vennero rasi al suolo<br />

i paesi di Longarone, Pirago, Maè, Villanova, Rivalta. Profondamente<br />

danneggiati gli abitati di Codissago, Castellavazzo, Fortogna, Dogna e<br />

Provagna.<br />

Danni anche nei comuni di Soverzene, Ponte nelle Alpi e nella città di<br />

Belluno dove venne distrutta la borgata di Caorera, e allagata quella di<br />

Borgo Piave.<br />

Nel febbraio 2008, nel corso della presentazione dell’Anno internazionale<br />

del pianeta Terra (International Year of Planet Earth) dichiarato<br />

dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il 2008, il disastro del<br />

Vajont fu citato - assieme ad altri quattro - come un caso esemplare di<br />

“disastro evitabile” causato dalla scarsa comprensione delle scienze della<br />

terra e - nel caso specifico - dal «fallimento di ingegneri e geologi nel<br />

comprendere la natura del problema che stavano cercando di affrontare».


SpUNTI DI VEGLIa<br />

L’uomo dovrebbe rispettare l’ambiente in cui vive e, ritenendolo la sua<br />

casa, instaurare con esso un rapporto privilegiato di sana convivenza, evitando<br />

di usarlo indiscriminatamente.<br />

Nel considerare l’ambiente solo una risorsa da sfruttare senza alcun limite<br />

si rischia di minacciarne la capacità ospitale soprattutto per le future<br />

generazioni. Se questo vale per tutti gli abitanti del pianeta, per noi Scaut<br />

il rispetto della natura diventa impegno ineludibile.<br />

L’uomo, è considerato custode responsabile dell’ambiente in cui è posto<br />

a vivere. E quindi, l’uso di “casa” e di “risorsa” della natura è quello di un<br />

oculato e saggio depositario e non di un padrone assoluto.<br />

La somma, la risultante delle azioni umane sull’habitat naturale rappresenta<br />

l’ambiente in cui viviamo, il corretto agire nei confronti del creato<br />

e la tutela dell’ambiente – a partire dalle azioni locali – costituiscono<br />

un imperativo morale del quale dovremmo prendere coscienza tutti.<br />

È necessario acquisire il concetto che la responsabilità etica investe le<br />

nostre azioni e quindi il nostro “ambiente”. La questione ambientale è<br />

questione sociale, perché coinvolge la vita e lo sviluppo dell’umanità<br />

A nostro avviso, se vogliamo invertire questa nefasta tendenza della distruzione<br />

dell’habitat naturale, dobbiamo convicerci che: “tutti siamo responsabili<br />

della protezione e della cura del creato. Perciò, anche in questo<br />

campo, è fondamentale l’educazione: per imparare a rispettare la natura,<br />

orientarsi sempre più a costruire la pace a partire dalle scelte di ampio<br />

raggio a livello personale, familiare, comunitario e politico”.<br />

*[…] Io ho trascorso una vita felicissima e desidero che ciascuno di voi<br />

abbia una vita altrettanto felice. Credo che il Signore ci abbia messo in<br />

questo mondo meraviglioso per essere felici e godere la vita.<br />

La felicità non dipende dalle ricchezze né dal successo, né dalla carriera,<br />

né dal cedere alle nostre voglie.<br />

Un passo verso la felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza<br />

finché siete ragazzi, per poter essere utili e godere la vita pienamente una<br />

volta fatti uomini.<br />

Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio<br />

ha riempito il mondo per la vostra felicità. Contentatevi di quello che avete<br />

e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle<br />

cose e non al lato brutto.<br />

*Tratto da “L’ultima lettera di Baden Powell”<br />

VOGLIA JEDI STRADA 27 25


EqUIpaGGIaMENTO pERSONaLE<br />

A delle Compagnie esperte come le vostre è inutile indicare un elenco<br />

dettagliato dell’equipaggiamento personale da inserire nello zaino.<br />

Sicuramente occorrerà ricordare ai ragazzi di essere ben equipaggiati<br />

per far fronte sia a climi troppo caldi che a quelli più freschi.<br />

Essendo l’acqua un bene quanto mai prezioso lungo il cammino, si suggerisce<br />

di portare con sé anche una seconda borraccia quale riserva.<br />

Come riempire lo zaino da trekking<br />

Riducendo all’essenziale il materiale da portare e preparando lo zaino nella<br />

maniera adeguata, il trasporto del carico risulta più semplice. Fondamentale<br />

posizionare nell’ordine giusto i diversi oggetti, sistemando, ad esempio, le<br />

cose leggere come il sacco letto e i vestiti sul fondo dello zaino, e gli articoli<br />

pesanti come gli utensili da cucina, i viveri o la tenda, nella parte superiore,<br />

in modo tale che aderiscano il più possibile al dorso. Occorre fissare un limite<br />

di peso proporzionato alle proprie forze fisiche e alla durata dello<br />

sforzo: generalmente per un’escursione lunga e dovendo camminare<br />

per molti giorni di continuo, non bisogna superare i 12<br />

kg; per una marcia media si può arrivare a 15 kg; per una marcia<br />

corta a 20 kg.<br />

Ecco alcune regole per riempire uno zaino:<br />

SI !!!<br />

1. Riponete gli oggetti che utilizzate più raramente, come i<br />

soldi, le chiavi e i documenti, nella tasca porta documenti<br />

posta all’interno del cappuccio.<br />

2. Nelle tasche laterali e del cappuccio sistemate tutto<br />

quello che vi serve sempre a portata di mano: carta igienica,<br />

vestiti extra, borraccia, cartine topografiche, bussola,<br />

snack.<br />

3. Fissate gli oggetti lunghi come la paleria o i bastoncini da<br />

trekking (se non vi servono) con le cinghie di compressione<br />

sul lato dello zaino, in modo che le estremità siano<br />

inserite nelle tasche. Fissate gli oggetti più ingombranti<br />

materassino isolante, tenda) con le cinghie di compressione<br />

all’esterno dello zaino.<br />

4. In mezzo sistemate invece gli utensili da cucina, i viveri, i<br />

vestiti e gli oggetti personali, facendo attenzione a mettere<br />

in alto le cose più pesanti, il più vicino possibile alla<br />

schiena. Le cose che utilizzate più di rado (sacco bivacco<br />

ecc.) possono essere riposte sul fondo, mentre il set di<br />

pronto soccorso e gli indumenti protettivi devono essere<br />

sempre a portata di mano, nella parte alta dello zaino.<br />

5. Nel comparto inferiore, mettete gli oggetti leggeri come<br />

il sacco letto o eventuale biancheria di ricambio.<br />

NO !!!<br />

26 VOGLIA DI STRADA


50 Anni e non Sentirli<br />

La formazione in Assoraider<br />

quest’anno festeggia il mezzo<br />

secolo di vita: cinquant’anni<br />

in cui sono racchiusi un mix di ideali,<br />

esperienze, speranze, capitale<br />

umano. E obiettivi. Perché poter oggi<br />

contare e ricontare sulle dita di una<br />

mano, il lungo viaggio fatto è segno<br />

di conquista; è la prova che la perseveranza<br />

fa andare lontano e che non<br />

esiste futuro senza cultura, intesa<br />

quale processo continuo di formazione<br />

ed osservazione, acquisizione di<br />

nuove tecniche e metodologie, quale<br />

processo di rigenerazione.<br />

Si rigenerazione. Perché inevitabilmente<br />

i “50 fanno sentire il loro peso”<br />

e potrebbero far correre il rischio di<br />

pensare che la formazione sia un progetto<br />

vecchio, non attuale, in fondo<br />

superfluo. In una società che si nutre<br />

della velocità del web in cui si impara<br />

a navigare come in mare aperto, potrebbe<br />

infatti crearsi l’illusione che<br />

basti interrogare un motore di ricerca<br />

o scaricare conoscenza per aver tutto<br />

il necessario, commettendo così un<br />

grave errore di valutazione. Perché<br />

siamo sempre più avvezzi all’espressione<br />

di pareri senza contraddittorio<br />

colpiti dalla miopia sulle conseguenze<br />

che ogni atto genera. Perché si pensa<br />

che per “guidare qualcuno” serva saper<br />

fare un nodo o avere qualche abilità<br />

pratica.<br />

Ma mai come oggi abbiamo bisogno<br />

di modelli formativi che superino le<br />

criticità degli strumenti contemporanei<br />

e salvaguardino il valore del confronto,<br />

dell’approfondimento e della<br />

lentezza: come quella che sembra<br />

far scorrere alle ore l’intera durata di<br />

una scuola capi, quando un campo si<br />

trasforma in una parentesi spaziotemporale<br />

in cui si recuperano abilità<br />

spesso sopite quale il confronto e la<br />

riflessione. L’andare in profondità, il<br />

fermarsi a riflettere, riscoprire la cu-<br />

IL MASTIO 27


iosità di voler imparare qualcosa di<br />

nuovo infatti rifioriscono all’ombra<br />

di un fuoco di bivacco e fanno riassaporare<br />

il gusto “dell’apprendere per<br />

sapere domani donare”. E questo perché<br />

quando si accede al percorso di<br />

formazione non si sta sperimentando<br />

una qualcosa di personale ma si sta<br />

avviando un processo di generosità<br />

che si traduce nel servizio dell’essere<br />

Capi a propria volta, formatori.<br />

Ecco che allora i cinquanta anni di<br />

formazione non sono semplicemente<br />

una ricorrenza, una data da commemorare<br />

ma la formula di una missione<br />

che continua a porsi obiettivi<br />

ambiziosi, non accontentandosi di<br />

reperire le informazioni utili al netto<br />

di ogni sforzo, ma creando esperienze<br />

di apprendimento. Anche al costo di<br />

misurarsi con i propri limiti e le proprie<br />

debolezze. E questo perché non<br />

esiste percorso di crescita senza sacrificio<br />

e non può esserci formazione<br />

senza consapevolezza.<br />

La missione formativa dunque non<br />

si limita a trasferire nozioni ma ad<br />

alimentare l’evoluzione: dei singoli e<br />

dell’associazione che oggi non guarda<br />

ai suoi “primi 50” come un traguardo<br />

ma come un punto di partenza, in cui<br />

questi cinque decenni non sono solo<br />

che un assaggio del meglio che deve<br />

ancora arrivare.<br />

Il Centrale alla Formazione Quadri<br />

2016 - Brownsea Park - Villavallelonga<br />

2016 - Brownsea Park - Villavallelonga<br />

2016 - Brownsea Park - Villavallelonga<br />

2016 - Brownsea Park - Villavallelonga<br />

28 IL MASTIO


Gli anniversari del<br />

Corso Formazione Quadri<br />

Tutto ha inizio il 21 Agosto del<br />

1967 al Mastio di Pratomagno<br />

– Diaceto (FI) dove Aldo Marzot<br />

apre e dirige il 1° Corso di Formazione<br />

Quadri dell’Assoraider. Ai corsi<br />

partecipano 12 Scaut, tra i quali: Anna<br />

Maria Adelfio Ronga (PA), Salvatore<br />

Giambelluca (PA), Mario Ronga (PA),<br />

Mimmo Basile (NA).<br />

Quando il 30 Agosto si chiudono i<br />

corsi, inizia la lunga storia della Formazione<br />

Quadri dell’Assoraider che<br />

ci porterà, il prossimo 21 agosto a<br />

Pomezia all’apertura del 50° Corso di<br />

Formazione Quadri.<br />

29 IL MASTIO<br />

JEDI 29


Dal 28.12.1977 al 4.01.1978 a Monte<br />

Arrubiu – Soleminis (CA) organizziamo<br />

il 10° Corso Corso di Formazione<br />

Quadri. Nel 1987 per il ventennale del<br />

CFQ abbiamo 2 momenti d’incontro<br />

uno invernale a Matera e il consueto<br />

appuntamento estivo in Agosto in<br />

Loc. Sambuco – Bracciano (RM).<br />

Per il trentennale del CFQ ci ritroviamo<br />

dal 22 al 30 Agosto 1997 in Loc.<br />

Bosco Mazzocca – Riccia (CB) in quella<br />

che, ormai da anni, è la naturale<br />

casa dei Corsi.<br />

Passano gli anni e dal 23 al 31 agosto<br />

2007 torniamo a Riccia (CB) per il<br />

40° Corso di Formazione Quadri.<br />

Non sembra vero ma da quel 21 agosto<br />

1967 sono passati 40 anni e più<br />

di 3500 scaut, in tutti questi anni,<br />

hanno partecipato ai corsi. Per l’occasione<br />

la Formazione edita il libro<br />

“1967-2007 Quarant’anni di Scuola<br />

Capi” un mix di: foto, disegni, pensieri<br />

ed immagini tra le più significative<br />

a ricordo di tanti CFQ. Sempre per i 40<br />

anni della Scuola -viene composta la<br />

canzone “40 anni di CFQ” …<br />

Quarant’anni son passati dal primo<br />

CFQ una favola che continua e non si<br />

ferma più. Tra sessioni e chiacchierate<br />

le giornate son passate ed ognuno<br />

infine lascia un po’ di se.<br />

Ritornello: Corso Formazione Quadri<br />

quarant’anni son passati con un unico<br />

ideale, tutti insieme ad Osare.<br />

Ogni anno ci ritroviamo, una nuova<br />

metà abbiamo con l’accetta ed il<br />

tizzone è la nostra tradizione. Una<br />

fiamma sempre accesa, che ci spinge<br />

a continuare questo sogno ad occhi<br />

aperti. Non veniteci a svegliare…<br />

Ritornello: Corso Formazione Quadri<br />

quarant’anni son passati con un unico<br />

ideale,tutti insieme ad Osare.<br />

Ed eccoci ad oggi, ricchi del nostro<br />

bagaglio di esperienze e ricordi, ci<br />

ritroveremo a Selva dei Pini – Pomezia<br />

(RM) dal 21 al 29 agosto <strong>2017</strong> per<br />

il 50° Corso di Formazione Quadri<br />

dell’Assoraider.<br />

30 IL MASTIO 30 JEDI


Il Cinquantesimo<br />

Corso Formazione Quadri<br />

Il 50° Cfq - come già<br />

comunicato - si terrà<br />

a Pomezia, presso la<br />

struttura Selva Dei Pini I<br />

Corsi avranno inizio lunedì<br />

21 agosto con Cerimonia di<br />

apertura alle ore 17,00 e si<br />

concluderanno martedì 29<br />

agosto con la Cerimonia di<br />

chiusura alle ore 12,30. Si è<br />

scelto di iniziare il 21 agosto<br />

in maniera tale da tenerci<br />

per quanto possibile lontano<br />

dal termine delle attività nazionali (CNE<br />

e ROVERMOOT). Come ogni anno la Scuola<br />

richiede a tutti noi uno sforzo maggiore<br />

nella puntualità con cui farete pervenire le<br />

schede di adesione, che Vi preghiamo di far<br />

compilare in ogni suo campo avendo cura di<br />

sottolineare eventuali intolleranze/allergie<br />

alimentari o altre particolari necessità.<br />

Ricordiamo inoltre che: possono accedere<br />

al Corso Preliminare gli scaut in regola con<br />

il censimento che abbiano completato il<br />

percorso formativo in Compagnia ed abbiano<br />

in ogni caso compiuto il diciannovesimo<br />

anno di età. Possono accedere al Corso Tecnico<br />

e Superiore coloro i quali avranno partecipato<br />

e superato positivamente il corso<br />

precedente (dunque Corso Preliminare per<br />

accedere al Corso Tecnico e quest’ultimo<br />

per partecipare al Corso Superiore).<br />

Le adesioni dei partecipanti dovranno pervenire<br />

via mail agli indirizzi indicati di seguito<br />

entro la data del 20 luglio <strong>2017</strong> unitamente<br />

alla ricevuta dell’avvenuto bonifico<br />

della quota di partecipazione alla Scuola<br />

Capi che si ricorda è di euro 135,00 (l’IBAN<br />

è lo stesso che si usa per i censimenti - IN-<br />

DICARe NellA CAuSAle - SCuOlA CAPI<br />

<strong>2017</strong> e NOMINATIVO Del PARTeCIPANTe).<br />

le mail a cui inviare il tutto sono: direttore.cfq@assoraider.it<br />

e centrale.cfq@assoraider.it<br />

(vanno inviate ad<br />

entrambe le mail).<br />

Per quanto riguarda i rimborsi<br />

relativi alle spese<br />

di viaggio - verranno rimborsate<br />

le spese oltre i 50<br />

Euro - con modalità che<br />

verranno comunicate successivamente<br />

dal Centrale<br />

alla Formazione quadri. Per<br />

qualsiasi ulteriore richiesta<br />

di informazioni non esitate<br />

a contattare il Centrale<br />

alla Formazione Quadri. Come sempre si<br />

rinnova l’invito ai Tizzonati della nostra<br />

Associazione previa comunicazione entro il<br />

termine su indicato “a partecipare”; con la<br />

certezza del significato importante che una<br />

tale presenza potrebbe avere per tutti oltreché<br />

costituire una preziosa occasione di<br />

trapasso di nozioni ed esperienze.<br />

Come arrivare: da Roma attraverso via<br />

Pontina (Autobus dalla stazione metro<br />

Laurentina) si scende alla fermata del<br />

Cimitero Tedesco per poi arrivare al Campus.<br />

Oppure, sempre da Roma, treno fino<br />

alla stazione ferroviaria di Santa Paolomba<br />

e poi autobus locale n. 1 oppure 41.<br />

Attenzione la domenica non effettuano<br />

il servizio. Per chi viene in macchina dal<br />

Raccordo Anulare prendere la 148 Pontina<br />

fermarsi al km 30,00.<br />

IL MASTIO 31


1987 - Bracciano<br />

1991 - Castel Bottaccio<br />

1983 - Palena<br />

1991 - Castel Bottaccio<br />

1985 - Moruzzo<br />

1977 - Monte Arrubiu<br />

1990 - Pomezia<br />

1976 - Il Mastio


1990 - Taranto<br />

2005 - Montecastrilli<br />

1997 - Riccia<br />

2009 - Riccia<br />

2005 - Riccia


Dal 1967 al 1976 - Mastio di Pratomagno (FI)<br />

1977 Monte Arrubiu - Soleminis (CA) • 1978 Mastio di Pratomagno (FI)<br />

1979 S. Margherita del Guagno (UD) • 1980 la Crocetta - Pomezia (RM)<br />

1981 Floresta (ME) • Dal 1982 al 1983 - Fonte della Noce - letto Palena (CH)<br />

1984 Cirella (CS) • 1985 Moruzzo (uD)<br />

1986 Su Cantareddu - S. Antonio di Macomer (Nu) / Sanbuco - Bracciano (RM)<br />

1987 Matera / Sanbuco - Bracciano (RM)<br />

1988 Marta (RM) / Catanzaro Marina (CZ) / Opicina (TS)<br />

1989 Perd’e Pibera - Gonnosfanadiga (CA)<br />

1990 Batteria Cattaneo - Leporano (TA) • 1991 Castel Bottaccio (CB<br />

1992 Baruffini - Tirano (SO) • 1993 Monti Mannu - Villacidro (CA)<br />

1994 Torre di Ruggero (CZ) • 1995 Pratica di Mare - Pomezia (RM)<br />

Dal 1996 al 2003 - Bosco Mazzocca - Riccia (CB)<br />

2004 Milano • 2005 Montecastrilli (TR)<br />

2006 San leonardo - Santulussurgiu (OR)<br />

Dal 2007 al 2008 - Bosco Mazzocca - Riccia (CB)<br />

2009 Selva dei Pini - Pomezia (RM) • 2010 Bosco Mazzocca - Riccia (CB)<br />

2011 Selva dei Pini - Pomezia (RM) / Bosco Mazzocca - Riccia (CB)<br />

2012 Funtanamela - laconi (OR) / Brownsea Park - Villavallelonga (AQ)<br />

2013 Perticaro (KR) / Gallico (RC) / Bosco Mazzocca - Riccia (CB)<br />

2014 Bosco Mazzocca - Riccia (CB) • 2015 Ficuzza (PA)<br />

2016 Brownsea Park - Villavallelonga (AQ)<br />

<strong>2017</strong> Selva dei Pini - Pomezia (RM)


Sponsor Rover Moot <strong>2017</strong><br />

Dear brothers ans sisters in Scouting, this years´annual workshop will take place in<br />

Solanas / Sardegna. The organising team set up a number of workshops for you - you<br />

just need to register and choose the activity you like to do. So please register for the<br />

workshop as soon as possible. You will find the invitation documents attached to this<br />

email (also available as download from http:<br />

//www.wfis-europe.org/wordpress/?p=1453&lang=it)<br />

Use some extra days around the workshop to explore Sardegna.<br />

It is possible to stay at the venue before and after the workshop.<br />

Please contact - workshop<strong>2017</strong>@raiderismo.it - about costs and accomodation availablilities.<br />

The workshop fee is 60,00 Euro. Do not miss this unique event.<br />

Hope to see many of you at the Workshop.<br />

Yours in traditional Scouting on behalf of the organising team<br />

Marco Landsberger<br />

WFIS-Europe e.V. - Secretary<br />

Please pass this information on to your members


Cinquant’anni di Formazione Quadri<br />

... Conviene proseguire. Proseguire colpevoli di<br />

camminare per una strada dura, impopolare,<br />

svalutata; disinteressandoci dei compatimenti<br />

e delle ammirazioni e vedere anticipare ciò che<br />

gli altri ritengono utopia. Bene!!<br />

Una campionatura di quest’anticipazione la<br />

troverete in un’isola, isola non in senso geografico,<br />

ma figurativo che stiamo creando sulle pendici<br />

del Pratomagno, in Toscana, proprio fra l’Arno<br />

bambino del Falterona e l’Arno adulto di Firenze.<br />

Fra le macchie di castagni, vicino ad una<br />

sorgente, aggirato da un torrentello che ogni tanto<br />

indugia recuperando con balzi gorgoglianti,<br />

troverete un rifugio dove vige la nostra Legge,<br />

e dove l’accoglienza scaut è già stata,<br />

ma soprattutto continuerà ad essere fraterna,<br />

secondo la nostra tradizione ...<br />

Tratto da: “Il Mastio di Pratomagno”<br />

Anticipazione di un’Utopia<br />

Aldo Marzot - 1967<br />

1967-<strong>2017</strong><br />

1967<br />

2014<br />

2008<br />

1967<br />

2016<br />

1981 1992<br />

2015<br />

1967<br />

ASSOCIAZIONE ITALIANA<br />

DI SCAUTISMO RAIDER<br />

www.assoraider.it

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