ARCOBALENO
voci e percorsi delle branche assoraider
Periodico dell’Associazione Italiana di Scautismo Raider - www.assoraider.it N°3 Anno XXIII - Giugno 2017
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Curiosi CUB
In partenza per il CNE
Verso il Rover Moot
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è dedicata ai giovani
e a tutti coloro che
intendono reagire
al dilagare di egoismi e
vogliono dimostrare la
possibilità di una
fraternità mondiale
come quella scaut.
La rivista contiene inserti
riservati ai lupetti,
esploratori ed esploratrici,
rover e scolte,
raider e nautici.
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Anno XXIII - Numero 3 - giugno 2017. Autorizzazione del Tribunale di
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perché seguano
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Questo numero è stato consegnato alla stampa il 26.06.2017
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RUBRICHE ALL’INTERNO:
RUBRICHE ALL’INTERNO: Hathi Racconta
Hathi Racconta Gioca pag. con 5 Bagheera
Gioca con Bagheera pag. Baloo 6 Risponde
Baloo Risponde Girnalista pag. 7 del Mese
La Zampa di Akela pag. La 8/9 Zampa di Akela
Disegnando qua e là ... pag. 10
Kaa-pacità
Kaa-pacità pag. 11/12
Le “Curiosi Cub”
3
Era notte e non riusciva a dormire. Si era svegliato più volte ed alla fine
aveva deciso di uscire dalla tana. La Giungla era silenziosa nella notte e
si incamminò giù per il sentiero. Raggiunse dopo poco il primo e vi
si arrampicò. Passò di in , saltando da un all’altro, finché
raggiunse una piccola radura. Al centro dello spiazzo circondato dagli
c’era una delle , il popolo senza legge. Sembrava ferita e sbuffava
rumorosamente, come se stesse soffrendo. Vicino a lei giacevano delle
in frantumi. Probabilmente era stata vittima di uno di quegli scherzi
che alle piacevano molto. Esse bisticciavano fra loro in continuazione,
si denigravano e schernivano. La poveretta doveva essere stata bersagliata
da alcune che le altre sue simili avevano lanciato per puro
divertimento. Ora quella povera giaceva lì, immobile ed ansimante.
ripensò a quando, da ragazzo, aveva creduto di poter trovare
saggezza nelle . Aveva imparato, dopo la sua esperienza, che delle
scimmie non ci si poteva fidare. Quasi gli sembrava di sentire ancora la
voce di , il vecchio orso, che lo metteva in guardia dal popolo senza
legge. Decise che sarebbe stato meglio andarsene, ma poi, appena si voltò,
gli venne in mente che le potevano anche non avere una legge, ma
lui la aveva. Lui seguiva la Legge della Giungla. Non poteva abbandonare
così la . Doveva aiutarla. Scese allora dall’albero e spostò la
all’ombra degli stessi, per ripararla dalla che stava
cominciando a cadere dal cielo. Preparò con alcune grandi foglie che trovò
in giro un giaciglio e fabbricò, intrecciando e foglie, delle coperte di
fortuna, che pose sopra la . Si era addormentata, ora, ed anche se
non aveva ricevuto un ringraziamento, sapeva di aver fatto la cosa
giusta. Risalì nuovamente sull’ dal quale era sceso e ritornò alla sua
tana, dove riuscì finalmente ad addormentarsi.
4
...Gioca con
Bagheera
ari personaggi a voi molto familiari
Vsi sono persi nella giungla qualcosa,
aguzzate la vista per trovarli!!! Baloo l’orso
vecchio e saggio va matto per qualcosa,
ma cos’è?
Chil il postino ha perduto un messaggio
importante, dove sarà? Bagheera dopo una
caccia nella giungla ha lasciato un pezzo
della sua succulenta preda per Mowgli, ma
dove sarà? Mamma Raksha ha smarrito
un suo cucciolo se guardi bene lo troverai
sicuramente! Mowgli è coraggio e sconfigge
Shere Khan, cerca bene e troverai la sua
arma segreta! Le Bandar sono molto golose
di cosa? Ne avranno lasciata qualcuna il
giro, troviamola!
BRANCO Delle SORti - Deleg. Di CASSiNe
Baloo Risponde
5
Lupi siete carichiiii??
Fra pochi giorni
partiamo per le
Vacanze di Branco!!!!
SIIIIIIIIIII!!!
Baloo ci divertiremo un
sacco!!! Non vediamo
l’ora!!!!
Baloo io ho
un po’ paura…
non so cosa
facciamo, e se
mi mancano i
miei genitori?
Non ti preoccupare
Marta!
Facciamo
tantissime
cacce per tutto il giorno,
mangiamo e dormiamo
tutti insieme, facciamo
laboratori, facciamo i giochi
d’acqua, e ci saranno
tante sorprese che non
vi aspettereste mai! Non
avrai il tempo di pensare
ai tuoi genitori perché ti
divertirai un sacco!
Si Marta è
così! Anche io
l’anno scorso
avevo un sacco
paura, però mi
sono fatto coraggio
e sono andato,
poi non volevo
più tornare a casa ma
volevo rimanere al campo
con i miei fratellini!
Ci siamo noi con te!!!
Bravo Tommy!
Ma ditemi un po’,
lo zaino lo state
preparando?
Mamma lo sta
facendo, è praticamente
pronto, mi
ha detto che deve
finire di mettere la
roba per lavarmi!
E no! Lupi
lo zaino
lo dovete
fare anche
voi con i vostri genitori,
se no poi una volta arrivati
al campo non trovate
nulla e buttate tutto
alla rinfusa per la tana!
Io l’anno scorso
non trovavo
le magliette,
ma quest’anno ci
siamo organizzati
con mamma,
lei mi passa la roba
e la metto io nello zaino,
così so dove è!
Perfetto!!!! Capito
lupi? Cercate
di farlo con i
vostri genitori
lo zaino! Ma ripetetemi
una cosa: SIETE
PRONTI PER LE VACAN-
ZE DI BRANCO????
SIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!
BRANCO DellA Rupe - SeZ. Di SORA
6
Giornalista
del mese
deBoRah
Sezione
di Statte
SeZiONe Di BARlettA
Giornalista
del mese
7
LaRa
delegaz.
di Cassine
SAN giORgiO 2017
8
La Zampa
di akela
S
The
WINNeRS
iete stati
numerosissimi
....... Vi
aspettiamo per
altre divertentissime
cacce
per il concorso
della Zampa di
Akela …........
Buona Caccia, fumettisti... anche
questa Zampa di Akela è terminata e
come sapete un gruppo di vecchi lupi ha
esaminato attentamente i vostri meravigliosi
lavori e ha decretato i 3 vincitori
di questa edizione del concorso.
Il premio che riceverete sarà la bellissima
maglietta della Zampa, che vi consegnerà
direttamente Akela. Inoltre vedrete
pubblicate sul giornalino le vostre
storie a fumetti, ma non quelle dei vincitori....
ebbene si , vista la fantasia, l’impegno,
e la bellezza dei vostri lavori abbiamo
deciso di pubblicarli tutti, ovviamente a turno,
aspettate quindi gli altri numeri e vedrete pubblicato
il vostro fumetto. In questo numero sarà pubblicato
quello del primo classificato …..........3................2..............1.......... il
premio per la prima posizione se lo aggiudica la lupetta
Rebecca Basile del Branco Seonee
di Statte il premio per il II° posto se lo aggiudica il
lupetto Michele Spinazzola del Branco Giungla Viva di
Barletta e al III° posto con pochissimi punti di differenza
dal secondo sale sul podio il lupetto Nicola Cabiddu del
Branco Roccia della Pace di Cagliari 24.
Buona Caccia a Tutti !!!!!
Kaa-pacità 9
BUONA CACCIA a Tutti CARI LUPI ! ssssscommetto che
durante le vosssstre Vacanze di Branco avete fatto delle
caccie bellissssime. Vi va di raccontarci quelle che avete
trovato più incredibili ? Però prima dobbiamo imparare a
ssssscrivere un articolo come un vero giornalissssta!
OCCORRENTE:
Una Penna, un foglio di carta
Conclusione
Bene!
Ora che sapete
come scrivere
un bell’articolo,
non resta che
raccontarci
delle
entusiasmati
cacce
che avete
condotto nelle
vostre Vacanze
di Branco!!!
1
3 2
Ora dovrete scegliere
una cosa
importantissima per il
vostro articolo,
il Titolo!
Scegliere un bel titolo
è molto importante,
perché deve attirare
e catturare l’attenzione
di chi sta leggendo!
Scrivete sul foglio di carta tutto ciò che
vi ricordate di quello che avete fatto o
che avete visto, non è importante che sia
tutto ordinato in questa fase, ci servirà‡ per
avere una brutta copia dell’articolo. Ricordate
di rispondere alle famose 5 “W”!
Riordina le informazioni che hai scritto
al passo precedente seguendo l’ordine
della piramide nell’immagine accanto.
Metti all’inizio le informazioni
importanti, devi far capire di cosa stai
parlando, nella parte successiva
racconta bene tutto quello che hai
fatto o visto e infine puoi inserire
dettagli e approfondimenti!
10 Kaa-pacità
Carisssssimi lupi, è cominciata l’essssstate!!!
Ed esstate per me ssssignifica cambio della pelle,
ma anche Vacanze di Branco!!!! Per conssssservare
i ricordi delle vacanze di branco dovremo fare
tante belle foto, ma anche avere un luogo ssssicuro in
cui cusssssstodirle sssenza che si sssgsssualcisssscano, in
modo da poterle guardare quando vogliamo!!! Io ne ho appena
cosssstruito uno... Ora vi faccio vedere come in 4 sssssemplici
mosssssse. Ci servono: 4 o più buste di carta (da pane o frutta, dimensioni
almeno 20 x 35). Bucatrice. Nastro colorato o spago. Forbici. Colla.
1
Metti le buste una sopra l’altra,
alternando il bordo chiuso
con il bordo aperto. Poi piegale
a metà... Cerca di essere preciso
e di renderle molto sottili!
Incolla le buste nei bordi delle
parti aperte.
2
Prendi il nastro e fallo passare attraverso i buchi. Puoi fare
un fiocco o un nodo, usare lo spago o il nastro del colore
che vuoi: questa sarà la rilegatura del tuo album!
Ora puoi personalizzarlo: decora la copertina come ti piace
di più, oppure se le buste sono grandi puoi ritagliarle e
avere tutti i bordi delle pagine frastagliati!
Usa la bucatrice per fare
due buchi sul lato della
piega.
3
4
Ora non ti rimane che fare
tante taaaante foto,
stamparle e incollarle nell’
ALBUM PERSONALIZZATO
delle Vacanze di Branco!!!
Le "Curiosi Cub"
dai Voli di Chil
"La Fuga di SaveGaGa"
“Siamo dello stesso sangue, fratellino tu ed io”
11
SAVEGAGA era un bimbo che abitava su un pianeta lontano dalla Terra. Questo pianeta
si chiamava VIOLETTA e ogni città aveva un nome che conteneva la parola
VIOLETTA. SAVEGAGA conosceva BALLAVIOLETTA , DORMIVIOLETTA , … e così
via, un pianeta tutto color viola, e guai a chi osava utilizzare parole che non contenessero la
parola VIOLETTA. Il suo villaggio era circondato da grandi alberi viola, con braccia e occhi per
impedire a chiunque di oltrepassare quella linea di confine del pianeta e ogni cosa all’interno
era stranamente di colore scuro. Tutti gli anziani del villaggio non avevano voglia di parlare
dell’esterno e si limitavano a sapere che li a casa loro andava tutto bene e non avevano bisogno
d’altro. Persino il cielo era viola, ma in realtà non era cielo ma una enorme copertura di
vetro che impediva a tutti di sapere come fosse realmente il suo colore.
A cena c’erano solo lamponi, prugne, patate viola, uva viola.
Ma questo villaggio era troppo strano per SaveGAGA, che era un bambino molto curioso e
a volte anche disubbidiente, perché cercava ripetutamente di oltrepassare gli alberi animati
protettori del villaggio per vedere cosa ci fosse aldilà di quelle grandi chiome viola. Ma nulla
non ci riusciva mai, veniva riconsegnato dai rametti poliziotti ai suoi genitori che lo rimproveravano
in continuazione.
Ma un giorno tutto avrebbe potuto cambiare la sua vita, il meccanismo della copertura del
villaggio aveva qualcosa che non andava e il vento cominciò a soffiare talmente forte che
parte della copertura si staccò e avreste dovuto vedere quante erano le cose che fluttuavano
nell’aria. Uno spettacolo insolito e destabilizzante per gli abitanti di VIOLETTA tanto che fu
ordinato loro di rinchiudersi nelle proprie case ( sempre viola) e non uscire per tutta la durata
dell’uragano. Fu proprio questo
che suscitò curiosità in SAVE-
GAGA , che al posto di chiudere
le finestre al piano di sopra
della sua abitazione, le lasciò
spalancate e rimase immobile
sul cornicione della finestra ad
ammirare il magnifico fenomeno.
Il vento soffiava talmente
forte che SAVEGAGA stava
per perdere l’equilibrio mentre
gli si catapultava addosso una
enorme palla di un colore diverso
dal viola ma soprattutto
aveva le piume e SAVEGAGA
non sapeva nemmeno cosa fossero
le piume. Era un tacchino
12
Le "Curiosi Cub"
dai Voli di Chil
gigante, bianco e grigio catapultato dal
vento nella stanza del bambino. Una
volta ripresi i sensi il tacchino si accorse
che SAVEGAGA lo stava analizzando
e l’aveva legato alla sedia. Potete
immaginare quanta curiosità suscitava
in SAVEGAGA quel tacchino bello grassottello.
Comincio a fargli mille domande
, ma il tacchino impaurito era stizzito,
ma sembrava capisse ogni singola
parola del bambino. SAVEGAGA capì di
averlo spaventato e si calmo, gli diede dell’acqua color viola da bere e lo mise a suo agio.
Il tacchino aveva capito tutte le domande e piano piano incominciò a rispondere. Proveniva
dall’altra parte della collina da un pollaio di una fattoria e il vento aveva fatto volare tutti gli
altri polli e tacchini, infatti era preoccupato per gli altri. Il tacchino si guardò intorno e chiese
a SAVEGAGA il motivo per il quale era tutto viola e il perché attorno al villaggio ci fosse un
cerchio di alberi con grandi chiome e rami viola che abbracciavano la città.
SAVEGAGA era stizzito, stava parlando con qualcuno che non era del suo villaggio, o meglio
non pensava esistessero altre forme di vita oltre i suoi simili. Il tacchino gli raccontò che il
suo era un paese felice con mille colori, tanto cibo e molto sole (cosa che savegaga nemmeno
conosceva) , il tacchino capì che il villaggio di SAVEGAGA era strano e gli propose di portarlo
via con se, vedendo e capendo che era una vera e propria prigione. Si accordarono che non
appena passata la bufera e la notte sulle sue spalle il tacchino l’avrebbe portato via da li, sperando
che l’enorme buco spazio temporale creatosi con la bufera non si fosse chiuso definitivamente.
L’indomani partirono e una volta in volo la gente di VIOLETTA alzava lo sguardo e
capì che uno del loro villaggio stava scappando, i genitori uscirono urlando il nome di savegaga,
ma nulla lui non ascoltava nessuno, aveva capito
ce c’era dell’altro nel mondo, il suo cuore era pieno di
gioia e voleva solo fuggire, Il tacchino volò talmente
alto che nemmeno le chiome degli alberi poterono
fermarlo e fu così che passando dall’apertura della
cupola rotta, entrarono o meglio uscirono da quella
prigione e davanti agli occhi di SAVEGAGA una immensità
di cose che non aveva mai visto compreso il
grande cerchio nero di cui parlava il tacchino.
Dovevano sbrigarsi e raggiungerlo, solo così sarebbero
potuti tornare sulla terra.... passando dal buco
nero però SAVEGAGA si smaterializzò e sparì.
Fu così che il Tacchino fu così triste da inviare messaggi
a tutto il mondo per ritrovare il suo amico Savegaga
e magari aiutarlo per il resto della sua vita....
ops... suonano alla porta è arrivata la lettera del tacchino,
ci chiede di aiutare SAVEGAGA.
SAVEGAGA però strappò un ciuffo di piume e il tacchino
era certo che lo avrebbe trovato laddove avesse
seguito la scia delle sue piume.
AVVENTUREVERSOILSUCCESSO
CN
EE
RS
DUEMILADICIASSETTE
Il Campo Nazionale EE del 2017 si basa
sulle stesse parole scelte come motto:
“Beat your limits”... Supera i tuoi limiti
Località “Maraschiata”
Alpe del Nevegal - Ponte nelle Alpi (BL)
5-12 Agosto 2017
14
Lo Spirito del
Beat your limits
CAMPO
Il Campo Nazionale Esploratori del 2017 si basa
sulle stesse parole scelte come motto: “Beat your
limits”, supera i tuoi limiti. Ogni PTG quando affronta
una Missione, un’Impresa o una Avventura
deve superare i propri limiti per portarla a compimento.
E allora quale tema più azzeccato per il nostro
CNE?? Il nostro scopo è quello di far convergere tutte
le nostre Pattuglie nel Piano del Nevegal per far vivere
loro, insieme ai nostri fratelli scaut esteri, un raduno
fuori dai soliti schemi ricco di Avventura.
Pensiamo che questo sia uno dei punti di forza del
nostro Campo, l’internazionalità. Stiamo provando
a dare continuità dallo scorso CNE aumentando il
numero dei partecipanti
del contingente
estero per
dare un respiro più
ampio alle nostre
attività e portare
avanti il processo
di internazionalizzazione
iniziato con
l’ingresso in WFIS.
Questo non comporterà
una perdita
di identità: infatti
il contingente di ospiti sarà limitato, così da non rischiare
di sacrificare le nostre peculiarità metodologiche.
Svilupperemo un tema che verterà sulla ricerca,
da parte delle nostre PTG, del proprio supereroe.
Questo non deve essere inteso come scegliere il proprio
Avenger preferito o quale membro della Justice
League sia il più forte, bensì una ricerca del supereroe
di tutti i giorni. Quello che fa qualcosa per cambiare
il mondo tenendo fede ai propri ideali...in pieno Stile
Scaut! Riteniamo che la partecipazione vostra e dei
vostri ragazzi sia un grande gesto di fiducia nei confronti
della PTG Nazionale e dell’Associazione tutta.
Sappiamo che ci potranno essere errori da parte nostra,
ma ci auguriamo che comprendiate il nostro
sforzo per rendere tutto ottimale: il lavoro è tanto e
continuerà senza sosta da qui alla fine del Campo.
Crediamo che le premesse sono buone, sicuramente
il nostro morale è alle stelle!
Per fare in modo che la Missione
riesca nel modo migliore e
soprattutto con Stile basterà
seguire questi semplici consigli:
1 La Pattuglia marcia in fila con il capo
davanti e il vice a chiudere dietro...
Questo è Stile;
2 é bene che nessun elemento della Pattuglia
si allontani dagli altri (perdersi
durante un hike potrebbe non essere
divertente!);
3 la Pattuglia rispetta la natura, evitando
grida e facendo attenzione a
non rovinare piante e ciò che vive nel
bosco;
4 per portare a termine una Missione è
bene rispettare il percorso da svolgere
(senza inventare fantasiose “scorciatoie”)
e il tempo dato per svolgerla;
5 in caso d’infortunio di un componente
la Pattuglia si rispettano le indicazioni
date dal Capo Unità rispettando le
regole del primo soccorso;
6 durante la marcia è bene seguire il
passo del fratello Scaut più debole;
7 scegliere il posto dove accamparsi è
importantissimo... l’esperienza del
Capo Pattuglia aiuterà. Quando si dorme
all’addiaccio bisogna avere cura di
proteggere tutti gli indumenti dall’umidità
della notte sistemando tutto
nello zaino. Chiudi bene il sacco a pelo
... e con un cappello sarai sicuramente
più caldo;
8 dove è consentito è bene accendere
un piccolo fuoco per scaldarsi e godere
della calda atmosfera delle fiamme.
Avendo poi cura di spegnerlo prima di
dormire;
9 ricordati lo Scaut lascia sempre il
posto migliore di come l’ha trovato;
10 l’hike è avventura e rispettando
queste semplici regole, sarà la tua
avventura più bella.
Passare una notte
all’ADDIACCIO
Beat your limits
15
Per trascorrere una confortevole
notte nel mezzo della natura, se non
si ha a disposizione una tenda, è
necessario tenere a mente dei piccoli
accorgimenti....
Per scegliere dove accamparsi, costruire
una capanna o un rifugio è
necessario tener presente alcuni punti
fondamentali:
1 Scegli un posto che sia abbastanza
pianeggiante per poter dormire comodamente.
2 Cerca di sistemarti in un punto che sia
facilmente raggiungibile da eventuali
mezzi di soccorso.
3 Evita di accamparti nel letto di un torrente
(anche se privo di acqua; sotto una
parete rocciosa da cui potrebbero cadere
sassi o sotto alberi isolati.
4 Scegli un posto in prossimità di una
sorgente di acqua potabile e con disponibilità
di legna.
La costruzione di un riparo di fortuna
necessita di piccole cose, ma ben fatte.
Ovviamente la cosa fondamentale
è la realizzazione di una copertura
per potersi riparare dall’umidità della
notte e da un’eventuale pioggia.
Se si ha a disposizione un telone impermeabile
e si trovano quattro alberi questo
può essere legato ai quattro alberi avendo
cura di legarlo più basso da un lato in moda
da far scolare l’acqua piovana; se non si
trovano quattro alberi come nel caso precedente
bisogna trovare comunque un modo
per mantenere sollevata la copertura come
illustrato a lato.
16
Vita da
CAMPO!
Beat your limits
UTILIZZARE UN BIDONE IN
METALLO COME CUCINA
Prendete un bidone di latta o di lamiera
ed utilizzatelo in verticale. Realizzate
in basso un’apertura per infilare la
legna ed in alto praticate quattro buchi
per gli alari. Questo sistema è molto
buono perché il fuoco resta concentrato
ed il calore non si disperde.
Consigliamo di fissare
i bidoni alla
struttura della cucina
con del fil di
ferro. Accendere un
fuoco può sembrare
semplice. Non è
sempre così. Non
sempre si dispone dei moderni mezzi
di accensione. Prendiamo pertanto in
esame il materiale occorrente ed i me-
todi per l’accensione di un fuoco.
Vi ricordiamo che è VIetAtO accendere fuochi con l’aiuto di materiali
pericolosi (alcool, benzine, petrolio, ecc.) e sotto gli alberi
per il pericolo di incendi improvvisi!
Accendere un fuoco può sembrare semplice.
Non è sempre così. Non sempre si
dispone dei moderni mezzi di accensione.
Prendiamo pertanto in esame il materiale
occorrente ed i metodi per l’accensione
di un fuoco. Esca: è composta
principalmente da materiale asciutto,
facilmente infiammabile. Alcuni esempi
di buone esche: paglia, rami sottili, pigne,
polvere di legno, felci, carta, cotone,
ecc... Accensione: per legna da accensione
si intendono rami, tronchi, assi o
tavole di limitate dimensioni che favoriscono
lo svilupparsi della fiamma.
Per far sviluppare correttamente il fuoco
e mantenerlo, fate attenzione a non
soffocarlo; evitate di mettere sull’esca o
sul materiale d’accensione legna troppo
pesante.
Mantenimento: il materiale di mantenimento
è costituito da tronchi o rami
di generose dimensioni, più adatti alla
produzione di braci. Il fuoco deve essere
alimentato costantemente e senza
sprechi, NON UTILIZZANDO LIQUIDI IN-
FIAMMABILI!!!
Vita da
CAMPO!
Beat your limits
17
COME PREPARARE
UN’ESCA PER IL FUOCO:
Prendi alcune pagine di un quotidiano
arrotolalo e taglialo a strisce.
Lega dello spago, ogni 5-6 cm, intorno
al rotolo di carta, lasciando la corda
lunga una decina di centimetri dopo il
nodo (servirà da “miccia”). Squaglia in
un pentolino a bagno-maria delle candele...
non usare un pentolino “buono”
perché - dopo, non riuscirai mai a pulirlo
del tutto.
Taglia il rotolo di carta lasciando le micce
al centro di ogni pezzo. Immergi i rotolini
di quotidiano nella cera fusa, reggendoli
per il cordino, e adagiali su un
IL CAPPELLONE. Un simbolo
dell’esploratore è sicuramente il nostro
cappellone, il CNE è l’occasione di riscoprire
quanto sia bello, utile e funzionale,
il nostro tradizionale copricapo. Il Cappellone
a tese dritte era molto amato dallo
stesso B-P, che ne riconosceva molteplici
funzioni. Ma il cappellone va tenuto e
conservato bene, la prima cosa è preservare
la sua forma, la sua punta e le tese
dritte. Ogni esploratore dovrebbe curare
la manutenzione del suo cappellone, per
conservare la sua migliore forma è sufficiente
bagnarlo e farlo asciugare al sole
appoggiandolo su una superficie piatta,
le tese torneranno magicamente dritte,
mentre per rifare al meglio la sua punta...
una volta bagnato possiamo aiutarci con
delle mollette e dei panni per impedire
che rimangano i segni della molletta sul
cappellone. Ogni Cappellone deve essere
segnato con il fregio metallico opportuno,
un esploratore apporrà al centro il “giglio”,
foglio di carta forno a freddare.
Una volta che la cera si è solidificata
prendi i rotolini e riponili in un contenitore
per portatelo al campo... questa
esca è fantastica, fa bruciare la legna
più ostinata e dura parecchio tempo!
mentre un’esploratrice userà il “trifoglio”.
Anche il laccetto di cuoio che assicura il
cappellone al nostro capo, merita una particolare
cura, magari attraverso un nodo
particolare che possa fare bella mostra di
se sulla tesa anteriore, io consiglio un po’ a
tutti il nodo “Carrik”, che è un nodo molto
bello ...anche se richiede una certa abilità.
Stile ... Facce da scaut a confronto
Cappellone
Sorriso a
52 denti
Sguardo
attento
Fazzolettone
Distintivi
testa al sole
Inespressione
Niente
distintivi,
nessuna
volontà
Mani in tasca.
é obbligatorio!!
Sguardo
“vi sto
facendo
un favore”
Albero
di natale
al collo
Sedia da campo!
TAVOLI!!
Angolo giorno
Angolo notte
Verso il
Rover Moot
20 VOGLIA DI STRADA
Chi viene da noi, viene per Servire, chi sceglie
di Servire liberamente, è un uomo Libero
L’essenzialità della strada - Rover Moot 2017
Il Roverismo è un modo di essere, di concepire le cose, di pensare e di
agire. Ma prima di tutto il Roverismo è preparazione alla vita e ricerca della
vita. La Compagnia lo vive costantemente a livello comunitario infondendolo
poi, in ogni suo singolo componente. Così ciascun R/S diventa
attore della propria formazione.
Dalla Strada verso il Successo, testo base del Roverismo, che voi tutti
ben conoscete, apprendiamo, tra l’altro, uno dei maggiori insegnamenti
di Baden-Powell: “I Rover si fanno da soli carico di sè stessi. Riducendo,
poco a poco il ruolo del gruppo...” Il Roverismo è gioia nel far bene
le piccole cose e nel vivere con
amore l’essenzialità della strada,
ossia lo spirito del pellegrinaggio
inteso come viaggio alla ricerca
di sè stessi. Sicuramente, all’interno
di una compagnia, si vive il
Roverismo tanto in sede quanto
durante le imprese. Ma la massima
espressione della formazione
R/S non possiamo che trovarla
attraverso l’asprezza della strada,
nell’essenzialità che da essa ne
deriva e nella formazione spirituale
che deriva dal senso stesso del
pellegrinare. Il Roverismo è uno stile di vita che, se pienamente incarnato,
fa dei R/S uomini e donne Liberi. Chi viene da noi, viene per Servire... Chi
sceglie di Servire liberamente, è un uomo Libero! Compagnia, Servizio e
Strada sono i tre punti cardine della nostra formazione; formazione che
non è fine a sè stessa ma che porta i R/S ad entrare nel mondo adulto.
La spiritualità del Roverismo si realizza proprio in questo continuo protendere
la propria mente verso l’alto, discostandosi il più possibile dai
falsi valori del materialismo, imposti dalla società consumistica in cui viviamo.
Avventura, essenzialità della Strada, Compagnia, Servizio, verranno
così spogliati della loro condizione strumentale-materiale per rivestire
una dimensione di profondità dell’essere.
Nell’asprezza della strada i R/S coglieranno i valori della fisicità, dell’amore
verso il proprio io, in rapporto alla stanchezza ed alla durezza della
vita. Attraverso l’avventura e la vita all’aria aperta, se ben preparata e ben
vissuta, i R/S impareranno ad essere prudenti ed accorti nel compimento
dei propri passi discernendo il valore del bene oggettivo e scegliendo il
giusto sentiero da seguire per il suo raggiungimento.
Nella vita comunitaria, quella di Compagnia, incarnerà il senso di giusti-
zia e quello di solidarietà,
necessari consiglieri
nei rapporti con il prossimo
e fonte di semplicità,
ed ordine nelle
relazioni con la società.
Il Roverismo non è un
fine (guai a considerarlo
tale), ma strumento
e veicolo di crescita e
formazione. In quanto
tale esso è un aiuto, un
sostegno ma anche uno
stimolo per il Rover/
Scolta a cui fornisce forza
e coerenza. B.-P. immagina la vita come una canoa che scivola lungo
un fiume impetuoso dal quale affiorano, di tanto in tanto, pericolosi scogli.
Sono gli scogli della vita; alcuni facili da vedere ed aggirare, altri, più
insidiosi, sono meno visibili e quindi più pericolosi.
Il Roverismo insegna a governare con fiducia in sè stessi e negli altri, la
propria canoa: “rema nella tempesta con la testa, il cuore e i nervi saldi,
senza scostarti dalla tua rotta”.
Non ci sono molte alternative: o farsi trascinare o essere trascinatori.
La prima ipotesi è sicuramente la più “comoda”: non richiede scelte precise
e consente di uniformarsi passivamente a tutte le novità e mode del
momento. Vita vissuta all’insegna della mediocrità, monotona, fatta di
stimolazioni artificiali e videocomandate ma tutto sommato tranquilla.
La seconda scelta è sicuramente più impegnativa: richiede carattere, spirito
d’avventura, intraprendenza, e non ultima, la conoscenza delle insidie
che si celano tra le facili promesse di una
società consumista. Il Roverismo deve preparare
a questa seconda scelta, altrimenti è un
gioco temporaneo ed inutile. Attraverso la formazione
personale in tutti i suoi aspetti, il Roverismo
punta a fare del ragazzo/a abili esperti
nella conduzione della pro-pria canoa, affinché
sia da esempio e guida per chi dalla corrente si
è sempre e solo fatto trascinare.
Formazione personale vuol dire anche formazione
culturale: essa non deve essere sottovalutata.
Conoscere ed approfondire tematiche sociologiche, fatti storici
e contemporanei rientra perfettamente nel piano di formazione di terza
branca. Tutto questo con il preciso scopo di partecipare concretamente
alla realizzazione dell’utopia di... Lasciare il mondo migliore di come è
stato trovato.
VOGLIA DI STRADA 21
NEWS ROVER MOOT 2017
I luoghi che ci ospiteranno dal 5 al 11
agosto 2017 per il prossimo Rovermoot.
Il nostro campo base sarà in località Nevegal, comune di Belluno, nota
meta turistica estiva ed invernale. Quest’altipiano si estende sulle Prealpi
Bellunesi, rivolgendosi verso nord alle Dolomiti, con altitudini attorno ai 1000
m s.l.m. (coordinate campo base 46° 05’ 52.0” N – 12° 16’ 14.5” E). Il Nevegal
è il Colle di Belluno:
la terrazza della città
sulle Dolomiti che
si aprono a schiera a
nord e che sovrastano
la valle del Piave.
Distante poco più di
mezz’ora dal centro
cittadino, il Nevegal
con le sue cime
tra i 1000 e i 1700 m
s.l.m. del Col Visentin,
offre un’interessante
proposta turistica adatta a chiunque voglia trascorrere delle giornate
all’insegna dello sport, del divertimento e del contatto con la natura.
Nella stagione invernale piste da sci con impianti ben attrezzati sia per i
grandi che per i più piccoli, offrono la possibilità di godere della neve a due
passi da Belluno; lo sci alpinismo, lo snowboard e i pendii per lo slittino insie-
22 VOGLIA DI STRADA
me ai percorsi con le ciaspe e le racchette arricchiscono l’offerta.
Un comprensorio che offre 30 chilometri di piste perfettamente battute,
con una comoda seggiovia che porta gli sciatori verso la cima del Nevegal da
dove si può ammirare la Valbelluna scendendo comodamente con gli sci o lo
snowboard anche in notturna lungo una pista illuminata.
Inoltre, dalla primavera fino all’autunno, i numerosi sentieri di varie difficoltà
soddisfano la passione degli escursionisti di ogni età con panorami
mozzafiato verso i monti dell’Alpago, il lago di Santa Croce, le Dolomiti, la
pianura veneta, fino a scorgere, nelle giornate più limpide, la laguna di Venezia.
Bicicletta, nordic walking, arrampicata, orienteering, calcio, tiro con
l’arco sono solo alcuni degli sport e dei passatempi che si possono praticare
in Nevegal, oltre alla possibilità di assaporare piatti tipici e gusti tradizionali
nei rifugi e nei punti di ristoro che si incontrano su tutta l’area del Colle. Gli
amanti delle quattro ruote non possono perdere la Cronoscalata dell’Alpe del
Nevegal, gara automobilistica in salita di assoluto rilievo europeo organizzata
annualmente in agosto.
Il campo mobile ci porterà a scoprire luoghi di grande interesse storico e
naturalistico, come i percorsi nella zona del Parco Nazionale delle Prealpi
Bellunesi (patrimonio dell’Unesco), Belluno (città in cui riposa il nostro fondatore
Aldo Marzot), Longarone e la Diga del Vajont con le vicende legate a
questi suggestivi luoghi. Non mancheranno forti momenti di Spiritualità, di
Servizio, e attività tecnico-ludiche.
Belluno, Belùn in veneto bellunese,
Belum in ladino è un comune italiano
di 35.876 abitanti, capoluogo della
provincia omonima in Veneto. Fondata
come municipium romano nel I
secolo a.C. è attualmente il comune
più abitato della provincia e il settimo
e più settentrionale tra i capoluoghi di
provincia del Veneto. La città è situata
alla confluenza del torrente Ardo e del
fiume Piave, posizione difensiva strategica
per la quale è stata protagonista
nelle due guerre mondiali.
L’area più settentrionale del territorio
comunale fa parte sia del Parco nazionale
delle Dolomiti Bellunesi dal 1988
(si tratta, tra l’altro, dell’unico capoluogo
di provincia in Italia il cui territorio
comunale sia in un Parco nazionale),
sia del patrimonio dell’umanità delle
Dolomiti dichiarato dall’UNESCO nel
2009. Belluno inoltre è stata insignita
del titolo di città alpina dell’anno 1999.
VOGLIA DI STRADA 23
24 VOGLIA DI STRADA
VajONT 9 OTTOBRE 1963 UNa CaTaSTROFE
IMMaNE, UNa TRaGEDIa UMaNa*
L’evento fu dovuto ad una frana caduta dal versante settentrionale del
monte Toc, situato sul confine tra le province di Belluno (Veneto) e Udine
(all’epoca dei fatti, ora Pordenone, Friuli-Venezia Giulia), staccatasi a
seguito di un inopportuno innalzamento del lago artificiale oltre quota
700 metri (slm), che combinato a una situazione di abbondanti e sfavorevoli
condizioni meteo (forti precipitazioni), sommato a gravi negligenze,
consapevoli e colpevoli, nella gestione dei
possibili pericoli dovuti al particolare assetto
idrogeologico del versante del monte Toc, innescò
il disastro.
Alle ore 22.39 di quel giorno, circa 270 milioni
di m³ di roccia (un volume quasi triplo
rispetto all’acqua contenuta nell’invaso) scivolarono,
alla velocità di 30 m/s(108 km/h),
nel bacino artificiale sottostante creato dalla
diga del Vajont (che conteneva circa 115 milioni
di m³ d’acqua al momento del disastro),
provocando un’onda di piena tricuspide che
superò di 100 m in altezza il coronamento
della diga e che in parte risalì il versante opposto
distruggendo tutti gli abitati lungo le
sponde del lago nel comune di Erto e Casso,
in parte (circa 25-30 milioni di m³) scavalcò il
manufatto (che rimase sostanzialmente intatto
seppur privato della parte sommitale)
riversandosi nella valle del Piave, distruggendo
quasi completamente il paese di Longarone
e i suoi limitrofi. Vi furono 1910 vittime
di cui 1450 a Longarone, 109 a Codissago e
Castellavazzo, 158 a Erto e Casso e quasi 200 originarie di altri comuni.
Lungo le sponde del lago del Vajont, vennero distrutti i borghi di Frasègn,
Le Spesse, Il Cristo, Pineda, Ceva, Prada, Marzana, San Martino, Faè e la
parte bassa dell’abitato di Erto. Nella valle del Piave, vennero rasi al suolo
i paesi di Longarone, Pirago, Maè, Villanova, Rivalta. Profondamente
danneggiati gli abitati di Codissago, Castellavazzo, Fortogna, Dogna e
Provagna.
Danni anche nei comuni di Soverzene, Ponte nelle Alpi e nella città di
Belluno dove venne distrutta la borgata di Caorera, e allagata quella di
Borgo Piave.
Nel febbraio 2008, nel corso della presentazione dell’Anno internazionale
del pianeta Terra (International Year of Planet Earth) dichiarato
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il 2008, il disastro del
Vajont fu citato - assieme ad altri quattro - come un caso esemplare di
“disastro evitabile” causato dalla scarsa comprensione delle scienze della
terra e - nel caso specifico - dal «fallimento di ingegneri e geologi nel
comprendere la natura del problema che stavano cercando di affrontare».
SpUNTI DI VEGLIa
L’uomo dovrebbe rispettare l’ambiente in cui vive e, ritenendolo la sua
casa, instaurare con esso un rapporto privilegiato di sana convivenza, evitando
di usarlo indiscriminatamente.
Nel considerare l’ambiente solo una risorsa da sfruttare senza alcun limite
si rischia di minacciarne la capacità ospitale soprattutto per le future
generazioni. Se questo vale per tutti gli abitanti del pianeta, per noi Scaut
il rispetto della natura diventa impegno ineludibile.
L’uomo, è considerato custode responsabile dell’ambiente in cui è posto
a vivere. E quindi, l’uso di “casa” e di “risorsa” della natura è quello di un
oculato e saggio depositario e non di un padrone assoluto.
La somma, la risultante delle azioni umane sull’habitat naturale rappresenta
l’ambiente in cui viviamo, il corretto agire nei confronti del creato
e la tutela dell’ambiente – a partire dalle azioni locali – costituiscono
un imperativo morale del quale dovremmo prendere coscienza tutti.
È necessario acquisire il concetto che la responsabilità etica investe le
nostre azioni e quindi il nostro “ambiente”. La questione ambientale è
questione sociale, perché coinvolge la vita e lo sviluppo dell’umanità
A nostro avviso, se vogliamo invertire questa nefasta tendenza della distruzione
dell’habitat naturale, dobbiamo convicerci che: “tutti siamo responsabili
della protezione e della cura del creato. Perciò, anche in questo
campo, è fondamentale l’educazione: per imparare a rispettare la natura,
orientarsi sempre più a costruire la pace a partire dalle scelte di ampio
raggio a livello personale, familiare, comunitario e politico”.
*[…] Io ho trascorso una vita felicissima e desidero che ciascuno di voi
abbia una vita altrettanto felice. Credo che il Signore ci abbia messo in
questo mondo meraviglioso per essere felici e godere la vita.
La felicità non dipende dalle ricchezze né dal successo, né dalla carriera,
né dal cedere alle nostre voglie.
Un passo verso la felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza
finché siete ragazzi, per poter essere utili e godere la vita pienamente una
volta fatti uomini.
Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio
ha riempito il mondo per la vostra felicità. Contentatevi di quello che avete
e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle
cose e non al lato brutto.
*Tratto da “L’ultima lettera di Baden Powell”
VOGLIA JEDI STRADA 27 25
EqUIpaGGIaMENTO pERSONaLE
A delle Compagnie esperte come le vostre è inutile indicare un elenco
dettagliato dell’equipaggiamento personale da inserire nello zaino.
Sicuramente occorrerà ricordare ai ragazzi di essere ben equipaggiati
per far fronte sia a climi troppo caldi che a quelli più freschi.
Essendo l’acqua un bene quanto mai prezioso lungo il cammino, si suggerisce
di portare con sé anche una seconda borraccia quale riserva.
Come riempire lo zaino da trekking
Riducendo all’essenziale il materiale da portare e preparando lo zaino nella
maniera adeguata, il trasporto del carico risulta più semplice. Fondamentale
posizionare nell’ordine giusto i diversi oggetti, sistemando, ad esempio, le
cose leggere come il sacco letto e i vestiti sul fondo dello zaino, e gli articoli
pesanti come gli utensili da cucina, i viveri o la tenda, nella parte superiore,
in modo tale che aderiscano il più possibile al dorso. Occorre fissare un limite
di peso proporzionato alle proprie forze fisiche e alla durata dello
sforzo: generalmente per un’escursione lunga e dovendo camminare
per molti giorni di continuo, non bisogna superare i 12
kg; per una marcia media si può arrivare a 15 kg; per una marcia
corta a 20 kg.
Ecco alcune regole per riempire uno zaino:
SI !!!
1. Riponete gli oggetti che utilizzate più raramente, come i
soldi, le chiavi e i documenti, nella tasca porta documenti
posta all’interno del cappuccio.
2. Nelle tasche laterali e del cappuccio sistemate tutto
quello che vi serve sempre a portata di mano: carta igienica,
vestiti extra, borraccia, cartine topografiche, bussola,
snack.
3. Fissate gli oggetti lunghi come la paleria o i bastoncini da
trekking (se non vi servono) con le cinghie di compressione
sul lato dello zaino, in modo che le estremità siano
inserite nelle tasche. Fissate gli oggetti più ingombranti
materassino isolante, tenda) con le cinghie di compressione
all’esterno dello zaino.
4. In mezzo sistemate invece gli utensili da cucina, i viveri, i
vestiti e gli oggetti personali, facendo attenzione a mettere
in alto le cose più pesanti, il più vicino possibile alla
schiena. Le cose che utilizzate più di rado (sacco bivacco
ecc.) possono essere riposte sul fondo, mentre il set di
pronto soccorso e gli indumenti protettivi devono essere
sempre a portata di mano, nella parte alta dello zaino.
5. Nel comparto inferiore, mettete gli oggetti leggeri come
il sacco letto o eventuale biancheria di ricambio.
NO !!!
26 VOGLIA DI STRADA
50 Anni e non Sentirli
La formazione in Assoraider
quest’anno festeggia il mezzo
secolo di vita: cinquant’anni
in cui sono racchiusi un mix di ideali,
esperienze, speranze, capitale
umano. E obiettivi. Perché poter oggi
contare e ricontare sulle dita di una
mano, il lungo viaggio fatto è segno
di conquista; è la prova che la perseveranza
fa andare lontano e che non
esiste futuro senza cultura, intesa
quale processo continuo di formazione
ed osservazione, acquisizione di
nuove tecniche e metodologie, quale
processo di rigenerazione.
Si rigenerazione. Perché inevitabilmente
i “50 fanno sentire il loro peso”
e potrebbero far correre il rischio di
pensare che la formazione sia un progetto
vecchio, non attuale, in fondo
superfluo. In una società che si nutre
della velocità del web in cui si impara
a navigare come in mare aperto, potrebbe
infatti crearsi l’illusione che
basti interrogare un motore di ricerca
o scaricare conoscenza per aver tutto
il necessario, commettendo così un
grave errore di valutazione. Perché
siamo sempre più avvezzi all’espressione
di pareri senza contraddittorio
colpiti dalla miopia sulle conseguenze
che ogni atto genera. Perché si pensa
che per “guidare qualcuno” serva saper
fare un nodo o avere qualche abilità
pratica.
Ma mai come oggi abbiamo bisogno
di modelli formativi che superino le
criticità degli strumenti contemporanei
e salvaguardino il valore del confronto,
dell’approfondimento e della
lentezza: come quella che sembra
far scorrere alle ore l’intera durata di
una scuola capi, quando un campo si
trasforma in una parentesi spaziotemporale
in cui si recuperano abilità
spesso sopite quale il confronto e la
riflessione. L’andare in profondità, il
fermarsi a riflettere, riscoprire la cu-
IL MASTIO 27
iosità di voler imparare qualcosa di
nuovo infatti rifioriscono all’ombra
di un fuoco di bivacco e fanno riassaporare
il gusto “dell’apprendere per
sapere domani donare”. E questo perché
quando si accede al percorso di
formazione non si sta sperimentando
una qualcosa di personale ma si sta
avviando un processo di generosità
che si traduce nel servizio dell’essere
Capi a propria volta, formatori.
Ecco che allora i cinquanta anni di
formazione non sono semplicemente
una ricorrenza, una data da commemorare
ma la formula di una missione
che continua a porsi obiettivi
ambiziosi, non accontentandosi di
reperire le informazioni utili al netto
di ogni sforzo, ma creando esperienze
di apprendimento. Anche al costo di
misurarsi con i propri limiti e le proprie
debolezze. E questo perché non
esiste percorso di crescita senza sacrificio
e non può esserci formazione
senza consapevolezza.
La missione formativa dunque non
si limita a trasferire nozioni ma ad
alimentare l’evoluzione: dei singoli e
dell’associazione che oggi non guarda
ai suoi “primi 50” come un traguardo
ma come un punto di partenza, in cui
questi cinque decenni non sono solo
che un assaggio del meglio che deve
ancora arrivare.
Il Centrale alla Formazione Quadri
2016 - Brownsea Park - Villavallelonga
2016 - Brownsea Park - Villavallelonga
2016 - Brownsea Park - Villavallelonga
2016 - Brownsea Park - Villavallelonga
28 IL MASTIO
Gli anniversari del
Corso Formazione Quadri
Tutto ha inizio il 21 Agosto del
1967 al Mastio di Pratomagno
– Diaceto (FI) dove Aldo Marzot
apre e dirige il 1° Corso di Formazione
Quadri dell’Assoraider. Ai corsi
partecipano 12 Scaut, tra i quali: Anna
Maria Adelfio Ronga (PA), Salvatore
Giambelluca (PA), Mario Ronga (PA),
Mimmo Basile (NA).
Quando il 30 Agosto si chiudono i
corsi, inizia la lunga storia della Formazione
Quadri dell’Assoraider che
ci porterà, il prossimo 21 agosto a
Pomezia all’apertura del 50° Corso di
Formazione Quadri.
29 IL MASTIO
JEDI 29
Dal 28.12.1977 al 4.01.1978 a Monte
Arrubiu – Soleminis (CA) organizziamo
il 10° Corso Corso di Formazione
Quadri. Nel 1987 per il ventennale del
CFQ abbiamo 2 momenti d’incontro
uno invernale a Matera e il consueto
appuntamento estivo in Agosto in
Loc. Sambuco – Bracciano (RM).
Per il trentennale del CFQ ci ritroviamo
dal 22 al 30 Agosto 1997 in Loc.
Bosco Mazzocca – Riccia (CB) in quella
che, ormai da anni, è la naturale
casa dei Corsi.
Passano gli anni e dal 23 al 31 agosto
2007 torniamo a Riccia (CB) per il
40° Corso di Formazione Quadri.
Non sembra vero ma da quel 21 agosto
1967 sono passati 40 anni e più
di 3500 scaut, in tutti questi anni,
hanno partecipato ai corsi. Per l’occasione
la Formazione edita il libro
“1967-2007 Quarant’anni di Scuola
Capi” un mix di: foto, disegni, pensieri
ed immagini tra le più significative
a ricordo di tanti CFQ. Sempre per i 40
anni della Scuola -viene composta la
canzone “40 anni di CFQ” …
Quarant’anni son passati dal primo
CFQ una favola che continua e non si
ferma più. Tra sessioni e chiacchierate
le giornate son passate ed ognuno
infine lascia un po’ di se.
Ritornello: Corso Formazione Quadri
quarant’anni son passati con un unico
ideale, tutti insieme ad Osare.
Ogni anno ci ritroviamo, una nuova
metà abbiamo con l’accetta ed il
tizzone è la nostra tradizione. Una
fiamma sempre accesa, che ci spinge
a continuare questo sogno ad occhi
aperti. Non veniteci a svegliare…
Ritornello: Corso Formazione Quadri
quarant’anni son passati con un unico
ideale,tutti insieme ad Osare.
Ed eccoci ad oggi, ricchi del nostro
bagaglio di esperienze e ricordi, ci
ritroveremo a Selva dei Pini – Pomezia
(RM) dal 21 al 29 agosto 2017 per
il 50° Corso di Formazione Quadri
dell’Assoraider.
30 IL MASTIO 30 JEDI
Il Cinquantesimo
Corso Formazione Quadri
Il 50° Cfq - come già
comunicato - si terrà
a Pomezia, presso la
struttura Selva Dei Pini I
Corsi avranno inizio lunedì
21 agosto con Cerimonia di
apertura alle ore 17,00 e si
concluderanno martedì 29
agosto con la Cerimonia di
chiusura alle ore 12,30. Si è
scelto di iniziare il 21 agosto
in maniera tale da tenerci
per quanto possibile lontano
dal termine delle attività nazionali (CNE
e ROVERMOOT). Come ogni anno la Scuola
richiede a tutti noi uno sforzo maggiore
nella puntualità con cui farete pervenire le
schede di adesione, che Vi preghiamo di far
compilare in ogni suo campo avendo cura di
sottolineare eventuali intolleranze/allergie
alimentari o altre particolari necessità.
Ricordiamo inoltre che: possono accedere
al Corso Preliminare gli scaut in regola con
il censimento che abbiano completato il
percorso formativo in Compagnia ed abbiano
in ogni caso compiuto il diciannovesimo
anno di età. Possono accedere al Corso Tecnico
e Superiore coloro i quali avranno partecipato
e superato positivamente il corso
precedente (dunque Corso Preliminare per
accedere al Corso Tecnico e quest’ultimo
per partecipare al Corso Superiore).
Le adesioni dei partecipanti dovranno pervenire
via mail agli indirizzi indicati di seguito
entro la data del 20 luglio 2017 unitamente
alla ricevuta dell’avvenuto bonifico
della quota di partecipazione alla Scuola
Capi che si ricorda è di euro 135,00 (l’IBAN
è lo stesso che si usa per i censimenti - IN-
DICARe NellA CAuSAle - SCuOlA CAPI
2017 e NOMINATIVO Del PARTeCIPANTe).
le mail a cui inviare il tutto sono: direttore.cfq@assoraider.it
e centrale.cfq@assoraider.it
(vanno inviate ad
entrambe le mail).
Per quanto riguarda i rimborsi
relativi alle spese
di viaggio - verranno rimborsate
le spese oltre i 50
Euro - con modalità che
verranno comunicate successivamente
dal Centrale
alla Formazione quadri. Per
qualsiasi ulteriore richiesta
di informazioni non esitate
a contattare il Centrale
alla Formazione Quadri. Come sempre si
rinnova l’invito ai Tizzonati della nostra
Associazione previa comunicazione entro il
termine su indicato “a partecipare”; con la
certezza del significato importante che una
tale presenza potrebbe avere per tutti oltreché
costituire una preziosa occasione di
trapasso di nozioni ed esperienze.
Come arrivare: da Roma attraverso via
Pontina (Autobus dalla stazione metro
Laurentina) si scende alla fermata del
Cimitero Tedesco per poi arrivare al Campus.
Oppure, sempre da Roma, treno fino
alla stazione ferroviaria di Santa Paolomba
e poi autobus locale n. 1 oppure 41.
Attenzione la domenica non effettuano
il servizio. Per chi viene in macchina dal
Raccordo Anulare prendere la 148 Pontina
fermarsi al km 30,00.
IL MASTIO 31
1987 - Bracciano
1991 - Castel Bottaccio
1983 - Palena
1991 - Castel Bottaccio
1985 - Moruzzo
1977 - Monte Arrubiu
1990 - Pomezia
1976 - Il Mastio
1990 - Taranto
2005 - Montecastrilli
1997 - Riccia
2009 - Riccia
2005 - Riccia
Dal 1967 al 1976 - Mastio di Pratomagno (FI)
1977 Monte Arrubiu - Soleminis (CA) • 1978 Mastio di Pratomagno (FI)
1979 S. Margherita del Guagno (UD) • 1980 la Crocetta - Pomezia (RM)
1981 Floresta (ME) • Dal 1982 al 1983 - Fonte della Noce - letto Palena (CH)
1984 Cirella (CS) • 1985 Moruzzo (uD)
1986 Su Cantareddu - S. Antonio di Macomer (Nu) / Sanbuco - Bracciano (RM)
1987 Matera / Sanbuco - Bracciano (RM)
1988 Marta (RM) / Catanzaro Marina (CZ) / Opicina (TS)
1989 Perd’e Pibera - Gonnosfanadiga (CA)
1990 Batteria Cattaneo - Leporano (TA) • 1991 Castel Bottaccio (CB
1992 Baruffini - Tirano (SO) • 1993 Monti Mannu - Villacidro (CA)
1994 Torre di Ruggero (CZ) • 1995 Pratica di Mare - Pomezia (RM)
Dal 1996 al 2003 - Bosco Mazzocca - Riccia (CB)
2004 Milano • 2005 Montecastrilli (TR)
2006 San leonardo - Santulussurgiu (OR)
Dal 2007 al 2008 - Bosco Mazzocca - Riccia (CB)
2009 Selva dei Pini - Pomezia (RM) • 2010 Bosco Mazzocca - Riccia (CB)
2011 Selva dei Pini - Pomezia (RM) / Bosco Mazzocca - Riccia (CB)
2012 Funtanamela - laconi (OR) / Brownsea Park - Villavallelonga (AQ)
2013 Perticaro (KR) / Gallico (RC) / Bosco Mazzocca - Riccia (CB)
2014 Bosco Mazzocca - Riccia (CB) • 2015 Ficuzza (PA)
2016 Brownsea Park - Villavallelonga (AQ)
2017 Selva dei Pini - Pomezia (RM)
Sponsor Rover Moot 2017
Dear brothers ans sisters in Scouting, this years´annual workshop will take place in
Solanas / Sardegna. The organising team set up a number of workshops for you - you
just need to register and choose the activity you like to do. So please register for the
workshop as soon as possible. You will find the invitation documents attached to this
email (also available as download from http:
//www.wfis-europe.org/wordpress/?p=1453&lang=it)
Use some extra days around the workshop to explore Sardegna.
It is possible to stay at the venue before and after the workshop.
Please contact - workshop2017@raiderismo.it - about costs and accomodation availablilities.
The workshop fee is 60,00 Euro. Do not miss this unique event.
Hope to see many of you at the Workshop.
Yours in traditional Scouting on behalf of the organising team
Marco Landsberger
WFIS-Europe e.V. - Secretary
Please pass this information on to your members
Cinquant’anni di Formazione Quadri
... Conviene proseguire. Proseguire colpevoli di
camminare per una strada dura, impopolare,
svalutata; disinteressandoci dei compatimenti
e delle ammirazioni e vedere anticipare ciò che
gli altri ritengono utopia. Bene!!
Una campionatura di quest’anticipazione la
troverete in un’isola, isola non in senso geografico,
ma figurativo che stiamo creando sulle pendici
del Pratomagno, in Toscana, proprio fra l’Arno
bambino del Falterona e l’Arno adulto di Firenze.
Fra le macchie di castagni, vicino ad una
sorgente, aggirato da un torrentello che ogni tanto
indugia recuperando con balzi gorgoglianti,
troverete un rifugio dove vige la nostra Legge,
e dove l’accoglienza scaut è già stata,
ma soprattutto continuerà ad essere fraterna,
secondo la nostra tradizione ...
Tratto da: “Il Mastio di Pratomagno”
Anticipazione di un’Utopia
Aldo Marzot - 1967
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ASSOCIAZIONE ITALIANA
DI SCAUTISMO RAIDER
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