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due giorni per parlare di pace e proporre soluzioni concrete.

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SFP_010_ConfBook_08I 2-11-2010 14:13 Pagina 34<br />

WORLD CONFERENCE - 2 a EDIZIONE 2010<br />

STEFANO SILVESTRI<br />

Presidente IAI - Istituto Affari Internazionali <strong>di</strong> Roma<br />

Stefano Silvestri è Presidente dell'Istituto Affari Internazionali dal 2001. È e<strong>di</strong>torialista de Il Sole<br />

24 Ore dal 1985. È stato Sottosegretario <strong>di</strong> Stato alla Difesa (gennaio 1995 - maggio 1996),<br />

consigliere del Sottosegretario agli Esteri incaricato <strong>per</strong> gli Affari Europei (1975), e consulente<br />

della Presidenza del Consiglio sotto <strong>di</strong>versi governi. Ha svolto e svolge lavoro <strong>di</strong> consulenza<br />

sia <strong>per</strong> il Ministero degli Esteri che <strong>per</strong> quelli della Difesa e dell'Industria. Come giornalista<br />

professionista, è stato anche inviato e notista del Globo (1982), membro del comitato <strong>di</strong>rettivo<br />

de l'Europeo (1979), collaboratore <strong>di</strong> numerosi quoti<strong>di</strong>ani nazionali sui temi <strong>di</strong> politica estera<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa. È stato anche docente sui problemi <strong>di</strong> sicurezza dell'area me<strong>di</strong>terranea, presso<br />

il Bologna Center della Johns Hopkins University (1972-76) e ha lavorato (1971-72) presso<br />

l'International Institute for Strategic Stu<strong>di</strong>es <strong>di</strong> Londra. È membro del Consiglio<br />

d'Amministrazione dell'Associazione Industrie Aerospaziali e Difesa (AIAD) e della<br />

Commissione Trilaterale.<br />

Pubblicazioni<br />

Tra le sue principali pubblicazioni ricor<strong>di</strong>amo molteplici lavori sul Me<strong>di</strong>terraneo come “L'uso<br />

politico della forza nel Me<strong>di</strong>terraneo”, (1973), o “Il fianco sud della Nato”, con Maurizio<br />

Cremasco, (1979); sulla sicurezza europea “La sicurezza Europea” (1969), “La strategia<br />

sovietica, teoria e pratica” (1970 e 1980); sul problema dello scudo <strong>di</strong>fensivo stellare “SDI e<br />

Europa” (1985) e le sue ricerche più recenti su “Il futuro della <strong>di</strong>ssuasione nucleare in Europa”<br />

e “Nuovi modelli della <strong>di</strong>fesa italiana”, ambe<strong>due</strong> pubblicate a Roma nel 1990; “Le forze multinazionali”,<br />

Roma (1993). “Sistema <strong>di</strong> sicurezza dei paesi del Golfo - Riflessi <strong>per</strong><br />

l'Occidente”, Roma (1994); “L'organizzazione e l'architettura C3I <strong>per</strong> il vertice decisionale<br />

nazionale”, Roma (1995).<br />

34<br />

VERSO UN ESERCITO UNICO EUROPEO<br />

E MAGGIORI CAPACITÀ CIVILI?<br />

35<br />

ABSTRACT<br />

L'Unione Europea (UE) è sempre più presente nelle o<strong>per</strong>azioni internazionali <strong>di</strong> gestione delle<br />

crisi, in proprio, accanto alla NATO o attraverso i suoi stati membri. Ciò delinea la necessità<br />

e l'opportunità <strong>di</strong> razionalizzare e migliorare le sue capacità, caratterizzate da una forte integrazione<br />

delle componenti civile e militare. Allo stesso tempo richiede un collegamento chiaro<br />

ed esplicito tra le istituzioni <strong>di</strong> gestione della Politica Estera e <strong>di</strong> Sicurezza Comune (PESC) e<br />

le strutture della Politica <strong>di</strong> Sicurezza e <strong>di</strong> Difesa Comune (PSDC), sulla base delle innovazioni<br />

introdotte dal nuovo Trattato <strong>di</strong> Lisbona. In questo processo va incluso anche un più forte rapporto<br />

con il Parlamento Europeo.<br />

Questi sviluppi possono costituire un modello <strong>di</strong> grande interesse, in almeno <strong>due</strong> <strong>di</strong>rezioni.<br />

Da un lato, <strong>per</strong> la gestione delle crisi, l'es<strong>per</strong>ienza dell’UE suggerisce un approccio integrato<br />

e multi<strong>di</strong>mensionale in tali o<strong>per</strong>azioni, più nell’ottica <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> tipo umanitario, <strong>di</strong> statebuil<strong>di</strong>ng<br />

e <strong>di</strong> sicurezza, rispetto a missioni unicamente o prevalentemente militari. Garantire un<br />

maggiore coor<strong>di</strong>namento della politica estera e <strong>di</strong> sicurezza con le azioni esterne dell’Unione<br />

in settori quali la coo<strong>per</strong>azione allo sviluppo e il commercio è uno degli obiettivi del nuovo<br />

Servizio <strong>di</strong>plomatico europeo. Tuttavia, l’UE deve ancora sviluppare una strategia unitaria che<br />

possa orientare il ruolo internazionale e renderla un partner cre<strong>di</strong>bile nel mantenimento della<br />

<strong>pace</strong> e della stabilità.<br />

Per i Paesi europei, tutto ciò può aprire la strada ad una razionalizzazione delle politiche e<br />

delle spese <strong>per</strong> la <strong>di</strong>fesa, la sicurezza e la gestione delle crisi. Questo obiettivo può essere facilitato<br />

dalla messa in comune delle risorse e attraverso progetti <strong>di</strong> sviluppo congiunto delle capacità,<br />

facilitati dai meccanismi e dalle strutture dell’Unione. Sul fronte interno, l’UE è anche chiamata<br />

ad assicurare una partecipazione democratica efficace alle scelte <strong>di</strong> politica estera,<br />

soprattutto quelle che hanno implicazioni <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong>fesa, attraverso un maggior coinvolgimento<br />

dei citta<strong>di</strong>ni e dei rappresentanti <strong>di</strong>rettamente eletti nei consessi parlamentari nazionali<br />

e sopranazionali.

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