SFP_010_ConfBook_08I 2-11-2010 14:13 Pagina 76 WORLD CONFERENCE - 2 a EDIZIONE 2010 FABRIZIO BATTISTELLI Professore <strong>di</strong> Sociologia, Università La Sapienza, Roma Fabrizio Battistelli è professore or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> sociologia (corso avanzato) nella Facoltà <strong>di</strong> Sociologia della Sapienza Università <strong>di</strong> Roma, dove insegna anche Sociologia dell’organizzazione e Organizzazione internazionale e dove <strong>di</strong>rige il Dipartimento Innovazione e Società - DIeS. Sin dalla tesi <strong>di</strong> laurea <strong>di</strong>scussa nel 1972 con Franco Ferrarotti, si è occupato degli aspetti sociali e politici della gestione dei conflitti e della sicurezza. Su questi temi ha compiuto ricerche e svolto at-tività <strong>di</strong> insegnamento in numerose università italiane ed estere. Ha pubblicato, prevalentemente su temi strategici, 18 libri e un centinaio <strong>di</strong> articoli. Tra i titoli principali: “Armi: nuovo modello <strong>di</strong> sviluppo?” Einau<strong>di</strong>, 1980 (II ed. 1982); “Armi e armamenti”, E<strong>di</strong>tori Riuniti, 1984; “Marte e Mercurio. Sociologia dell’organizzazione militare”, Angeli, 1990; “Soldati. Sociologia dei militari italiani nell’era del peace-keeping”, Angeli, 1996; “Donne e Forze Armate” (a cura), Angeli, 1997; “Gli italiani e la guerra. Tra senso <strong>di</strong> insicurezza e terrorismo internazionale”, Carocci, 2004. A partire dal 2001 la sua prospettiva <strong>di</strong> ricerca include anche la sicurezza/insicurezza interna, al cui ambito appartiene il recente La fabbrica della sicurezza, Angeli, 2008. Oltre ai propri stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> carattere teorico ed empirico, ha fondato e <strong>di</strong>rige presso l’E<strong>di</strong>tore Franco Angeli la Collana <strong>di</strong> sociologia militare nella quale ha tradotto o fatto tradurre alcuni tra i principali autori internazionali del settore. Assertore <strong>di</strong> una politica della sicurezza democraticamente partecipata nell’ambito interno e, nell’ambito internazionale, <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> <strong>per</strong> il controllo degli armamenti su basi <strong>di</strong> reciprocità e multilateralità, nel 1982 Battistelli ha fondato l’Istituto <strong>di</strong> ricerche internazionali Archivio Disarmo, <strong>di</strong> cui è attualmente presidente. 76 COME LE RELAZIONI ECONOMICHE POSSONO PROMUOVERE LA PACE 77 ABSTRACT Ufficialmente l’utilità <strong>di</strong> esportare una quota più o meno ampia degli armamenti prodotti <strong>per</strong> le esigenze della <strong>di</strong>fesa nazionale viene giustificato dai governi e dalle industrie sulla base <strong>di</strong> 3 argomenti: 1. la riduzione del costo unitario degli armamenti, sulla base dell’economia <strong>di</strong> scala conseguita me<strong>di</strong>ante una reiterazione del medesimo prodotto in più esemplari, alcuni dei quali destinati alla ven<strong>di</strong>ta all’estero; 2. l’autofinanziamento degli elevati costi sostenuti dall’industria bellica nel cruciale ambito della ricerca e dello sviluppo; 3. il contributo al riequilibrio della bilancia commerciale con l’estero da parte del paese esportatore. Accanto a queste motivazioni manifeste ne esistono altre, non meno rilevanti, definibili come latenti, basate sulle caratteristiche quantitative e qualitative dei profitti ricavabili dalle transazioni internazionali <strong>di</strong> armamenti. Da un lato vi è l’entità dei profitti, particolarmente elevata in un ambito fortemente politico come quello delle armi che, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto avviene in un mercato <strong>di</strong> singoli consumatori, ha come clienti pochi decisori politici. Dall’altro v’è la natura <strong>di</strong> transazioni internazionali che rende ulteriormente opache le o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> export-import in quanto i governi dei paesi tollerano solitamente l’esistenza <strong>di</strong> rilevanti overheads su ciascuna transazione, ufficialmente destinate agli interme<strong>di</strong>ari. Tutto ciò alimenta la corruzione sia presso i paesi importatori, in cui gli acquirenti sono spesso destinatari <strong>di</strong> “incentivi” illegali, sia presso i paesi esportatori, ai quale tende a ritornare una quota delle stesse overheads. Proposte da sottoporre alla Science for Peace World Conference: 1. Controllo del traffico illegale <strong>di</strong> armi e regolamentazione del commercio legale attraverso la stipula nel quadro ONU del Trattato Internazionale sui Trasferimenti <strong>di</strong> Armi (ATT-Arms Trade Treaty). 2. Imposizione, su ogni transazione internazionale che ha <strong>per</strong> oggetto le armi, <strong>di</strong> una tassa pari all'1% del valore della transazione. Le somme così raccolte saranno destinate a finanziare <strong>per</strong> metà progetti <strong>di</strong> sviluppo e <strong>per</strong> metà l’attività dell’UNIDIR – United Nations Institute for Disarmament Research. Presso ciascuno dei 10 paesi maggiori esportatori mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> armamenti UNIDIR promuoverà un programma <strong>di</strong> monitoraggio dell’export-import <strong>di</strong> armamenti avvalendosi dei centri <strong>di</strong> ricerca in<strong>di</strong>pendenti o<strong>per</strong>anti nei suddetti paesi.
SFP_010_ConfBook_08I 2-11-2010 14:13 Pagina 78 WORLD CONFERENCE - 2 a EDIZIONE 2010 78 79