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Il Giornale di Via Margutta

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L’intervista<br />

Durante la II E<strong>di</strong>zione de “<strong>Il</strong> Sanpietrino d'oro<br />

marguttiano”, de<strong>di</strong>cata a Nino Manfre<strong>di</strong>, il<br />

Maestro Gigi Magni come Presidente Onorario, e<br />

il comitato organizzatore del Premio, hanno selezionato<br />

tra coloro che “lavorano <strong>di</strong>etro le quinte”,<br />

i premiati del 2007.<br />

Vitaliana Patouche e Alberto Anzellotti, due dei<br />

premiati, hanno avuto modo <strong>di</strong> presentare il<br />

loro progetto <strong>di</strong>dattico: “I Mestieri del Cinema”,<br />

scuola <strong>di</strong> cinema volta all'educazione degli<br />

aspetti cinematografici davanti e <strong>di</strong>etro il set,<br />

con lo scopo <strong>di</strong> garantire una preparazione tale<br />

da far giustizia ad un “vero e autentico” modo<br />

<strong>di</strong> proporre cinema.. Con loro parliamo <strong>di</strong> questo<br />

progetto.<br />

Come avete cominciato a lavorare<br />

per il cinema?<br />

Alberto: la mia è una vera e propria tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

famiglia, lavoro da ben 57 anni per il cinema!<br />

Vitaliana: io da 52... avevo 14 anni e stu<strong>di</strong>avo canto al teatro<br />

dell'Opera <strong>di</strong> Roma, le possibilità <strong>di</strong> continuare a stu<strong>di</strong>are non erano<br />

molte e il parrucchiere del teatro, Enrico Paglialunga mi propose <strong>di</strong><br />

insegnarmi il suo mestiere. Da quel giorno ho scoperto un lavoro affascinante<br />

che mi ha dato molte sod<strong>di</strong>sfazioni. Appena <strong>di</strong>ciottenne ho<br />

cominciato a lavorare nel teatro <strong>di</strong> Visconti, per <strong>di</strong>eci anni, e poi nel<br />

cinema, con maestri come Pietro Germi e Federico Fellini e tanti altri.<br />

Che cosa è cambiato tra il cinema dei registi <strong>di</strong> ieri e quello <strong>di</strong> oggi?<br />

Alberto: La preparazione. Quando facevamo il cinema noi, l'efficienza<br />

e la sud<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> ogni ruolo era fondamentale per la produzione<br />

e la lavorazione <strong>di</strong> un film sul set. Ora il cinema italiano ha completamente<br />

<strong>di</strong>menticato figure come quella del macchinista o della<br />

parrucchiera. Tendono a sminuirci. È subentrata una sorta <strong>di</strong> caporalato:<br />

alla produzione contemporanea interessano molto poco le<br />

maestranze e le tecniche per la lavorazione <strong>di</strong>etro le quinte. Ormai è<br />

sufficiente che ci siano attori e registi. Inoltre all'estero è molto più<br />

facile mantenere le spese limitate: chiedono alla gente del posto <strong>di</strong><br />

occuparsi delle attrezzature, improvvisandoli tecnici. Puntano sulla<br />

bassa manovalanza per risparmiare, li pagano comunque molto<br />

poco. Quanto a noi, o accetti la somma che ti propongono, spesso<br />

molto bassa, o niente. È per questo che il cinema italiano va a rotoli.<br />

Durante la premiazione avete presentato il vostro progetto I<br />

mestieri del cinema. Di cosa si occupa questa scuola?<br />

Vitaliana: La scuola è strutturata in <strong>di</strong>versi corsi che occupano tutte<br />

le professioni e mestieri del lavoro cinematografico, sul set e <strong>di</strong>etro<br />

le quinte. Dunque ci sarà il corso <strong>di</strong> <strong>di</strong>zione così come il corso <strong>di</strong><br />

costumista e acconciature; hanno una durata che va dai quattro agli<br />

otto mesi, <strong>di</strong>pende dai tipi <strong>di</strong> corsi. La finalità <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>dattica punta<br />

ad in<strong>di</strong>rizzare gli allievi verso le loro capacità. Ciò che inoltre caratterizza<br />

la scuola è la possibilità per tutti <strong>di</strong> lavorare <strong>di</strong>rettamente sul<br />

campo: “impariamo lavorando” è il motto che ci contrad<strong>di</strong>stingue.<br />

Siamo <strong>di</strong>sposti a offrire la possibilità ai ragazzi <strong>di</strong> vedere praticamente<br />

come ci si trova a girare un film.<br />

P via margutta [eventi] ...via<br />

\<br />

margutta “events”<br />

I Mestieri del Cinema Una scuola-laboratorio <strong>di</strong> formazione<br />

Vitaliana Patouche, parrucchiera e Alberto Anzellotti, macchinista raccontano la loro professione<br />

nel cinema. DI FLAVIA MONTECCHI<br />

A chi si rivolge la scuola?<br />

V: La scuola è aperta a tutti. È previsto un colloquio<br />

preliminare da parte della coor<strong>di</strong>natrice ai<br />

corsi Eleonora Rossi, e può partecipare chiunque.<br />

Sono previsti anche corsi speciali per sordomuti<br />

ed ex detenuti che vogliano re-inserirsi nel<br />

mondo del lavoro. Noi puntiamo all'educazione<br />

comportamentale sul set; aspetto che oggi si è<br />

perso completamente.<br />

Quando è prevista l'apertura della scuola?<br />

Vitaliana: I corsi inizieranno a gennaio, abbiamo<br />

già un numero alto <strong>di</strong> iscritti. L'unico problema è<br />

che ancora non abbiamo tutte le aule che ci servono,<br />

compreso il teatro. Siamo nella attesa <strong>di</strong><br />

risposte da parte delle Istituzioni, che al momento<br />

però non hanno mostrato grande interesse.<br />

Alberto: Vorremmo poter usare teatri abbandonati;<br />

ce ne sono molti a Roma che non vengono<br />

MESTIERI NASCOSTI utilizzati come nella X Circoscrizione <strong>di</strong> Piazza<br />

Cinecittà o l'ex Istituto Luce, ma il Comune non<br />

sembra così intenzionato a metterceli a <strong>di</strong>sposizione.<br />

V: La sede <strong>di</strong> riferimento per ora è a <strong>Via</strong>le Appio Clau<strong>di</strong>o 249, nella<br />

attesa <strong>di</strong> una collocazione definitiva<br />

Quali sono i vostri ruoli all'interno della scuola?<br />

Vitaliana: Io sono la docente responsabile del corso acconciatura e<br />

mi occupo anche <strong>di</strong> gestire le pubbliche relazioni con gli altri collaboratori<br />

Abiel e Danilo. La prof.ssa Eleonora Rossi è la coor<strong>di</strong>natrice<br />

dei corsi e coreografa della scuola, mentre il prof. Mario Pastorini, è<br />

responsabile della parte <strong>di</strong>dattica. Altri docenti sono prof. Roberto<br />

Pariante per la regia, prof. Sauro per il montaggio <strong>di</strong>gitale e su pellicola,<br />

prof.ssa Angela Cavo per <strong>di</strong>zione e recitazione, prof.ssa Gianna<br />

Gissi per i costumi, elettricista responsabile del teatro prof. Marcello<br />

Belli, arredamento e attrezzeria prof. Gianni Fiumi, prof. Bruno<br />

Tarallo per il trucco, prof.ssa Marisa Merci per l'e<strong>di</strong>zione e altri<br />

ancora… la madrina e grande amica della scuola è la Sig.ra Erminia<br />

Manfre<strong>di</strong>.<br />

Per la loro carriera cinematografica, cosa consigliereste<br />

ai giovani <strong>di</strong> oggi?<br />

Vitaliana: Umiltà, che non vuol <strong>di</strong>re servilismo, ma educazione, e<br />

tanto amore e impegno per questo lavoro che è il Cinema, e che<br />

solo con questi criteri dà molte sod<strong>di</strong>sfazioni!<br />

SCUOLA “I MESTIERI DEL CINEMA”<br />

PRESSO “COOPERATIVA VIE” - VIALE APPIO CLAUDIO, 249<br />

TEL. 06 7100715 - CELL 340 3494238<br />

Flavia Montecchi (22 anni)<br />

Nipote dell'artista Mario Montuori, <strong>di</strong>rettore della fotografia per il cinema italiano dagli<br />

anni '50. Mario collaborò con registi tra cui Alberto Lattuada, Gillo Pontecorvo, Eduardo<br />

De Filippo, Gianni Puccini e Roberto Rossellini. La sua vocazione fotografica in realtà deriva<br />

dal padre, il Maestro Carlo Montuori, figlio del neorealismo italiano degli anni '40;<br />

prima fotografo e poi operatore, lavorò con Vittorio De Sica in film quali L'oro <strong>di</strong> Napoli, i<br />

<strong>Il</strong> tetto e primo fra tutti Ladri <strong>di</strong> biciclette, nel quale Mario, giovanissimo, lo assisteva sul<br />

set. Tre generazioni che si uniscono attraverso l'amore per la magia del cinema.<br />

“<strong>Il</strong> ricordo silenzioso dell’arte: Mario Montuori”<br />

Un'arte dalle molteplici sfaccettature <strong>di</strong> ispirazioni pittoriche: astrattismo, plein air e corpi <strong>di</strong> donne incontrano il pennello <strong>di</strong> Mario<br />

Montuori fin da quando era ragazzo; oli su tela a ricordare che il <strong>di</strong>namico <strong>di</strong>rettore della fotografia non lavorava solo <strong>di</strong>etro al set, ma<br />

soprattutto sulla tela. Una chiesetta del tardo seicento, ad Anguillara Sabazia, ha raccontato brevemente, i primi giorni <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, quella<br />

poetica artistica che lo ha cresciuto pittore modesto e silenzioso, ospitando trenta tele sulle pareti <strong>di</strong> un'unica e piccola navata.<br />

La mostra, patrocinata dall'assessorato alla cultura della Regione Lazio, dal Comune <strong>di</strong> Anguillara e presentata dall'Associazione Culturale<br />

Cinem'art, espone paesaggi collinari con casette dal tratto semplice e barche <strong>di</strong> legno su azzurri lacustri, avvolgendo il tutto in una delicata<br />

malinconia. Tra i pochi nu<strong>di</strong> in mostra, anche quattro <strong>di</strong>segni in acquarello e matita raffiguranti donne dalle forme primor<strong>di</strong>ali, <strong>di</strong> una<br />

roton<strong>di</strong>tà primitiva e geometrica quasi a ricordare le mele <strong>di</strong> Cezanne, da cui Mario trae ispirazione per le sue nature morte, esposte<br />

anch'esse sulle pareti della chiesetta. Ad accompagnare i colori del Maestro, una serie <strong>di</strong> foto lo ritraggono sul set con Rossellini, De Filippo,<br />

Soldati e un'affascinante Virna Lisi, documentando gli anni più intensi della sua carriera cinematografica. Un'artista a 360 gra<strong>di</strong> che amava<br />

raccontare il suo mondo attraverso quello dell'immagine, <strong>di</strong>pinta e fotografata per tutti coloro che avevano voglia <strong>di</strong> osservarla, ed ora il suo<br />

mondo d'immagine potrà finalmente tornare a raccontarsi. (Mario Montuori, 1920 - 1997)<br />

Archivio Montuori<br />

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