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Il Giornale di Via Margutta

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Caravaggio in <strong>Via</strong> <strong>Margutta</strong><br />

L'altra sera avevo mangiato fuori, tanto e tutte cose buone, pesanti da <strong>di</strong>gerire.<br />

Mi sono addormentato con pensieri sul lavoro, regali da comperare per<br />

Natale e una confusione generale nella testa. Non ricordo i sogni quasi mai,<br />

solo quelli provenienti da colossali in<strong>di</strong>gestioni e mentre il mio cervello vagava<br />

nella nebbia del Chianti evaporato all'interno dello stomaco, ho incontrato<br />

Caravaggio.<br />

Era notte fonda e addosso mi sentivo ventanni, passati ormai da trenta ma nei<br />

sogni tutto può essere e camminavamo in gruppo, un gruppetto <strong>di</strong> giovani<br />

amici che vanno a <strong>di</strong>vertirsi. Le facce <strong>di</strong> quelle persone ora non le ricordo più<br />

ma li conoscevo quasi tutti molto bene. Camminavamo a passo spe<strong>di</strong>to, traversando<br />

S.Lorenzo in Lucina, verso Platea Trinitatis, cioè piazza <strong>di</strong> Spagna. Roma<br />

era creata, nella mia fantasia corretta dal soffritto, da una serie <strong>di</strong> immagini<br />

che si sovrapponevano fra la fine del 500 e i giorni nostri. Eravamo partiti da<br />

<strong>Via</strong> della Torretta, oggi sede dell'Or<strong>di</strong>ne dei Giornalisti e nel sogno, lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

Giuseppe Cesari chiamato il Cavalier d'Arpino. Lui, Cesari, non era voluto uscire<br />

con il gruppo, era andato a dormire al terzo piano nelle stanze dove si trovano<br />

<strong>di</strong>rezione e amministrazione dell'Or<strong>di</strong>ne dei Giornalisti. Cesari è un montato,<br />

sempre allegro, spensierato, non dà confidenza ai poveri e corre se l'invita un<br />

Car<strong>di</strong>nale. La sua pittura, da sveglio, l'ho sempre considerata molto decorativa,<br />

una pittura che mette appetito, roba da sala da pranzo per intenderci. Da<br />

S.Lorenzo girammo a sinistra costeggiando il palazzo Ruspoli e Michelangelo<br />

cominciò a spintonare i due che gli camminavano davanti. Senza fermarsi anzi<br />

spedendo ancora <strong>di</strong> più il passo uno dei due, Belloro, si chiamava così nel<br />

sogno, si girò verso <strong>di</strong> noi e <strong>di</strong>sse: “Tenetelo fermo altrimenti finisce a coltellate<br />

come ieri”. Fu in quel momento che sognando afferrai per un braccio<br />

Caravaggio. Alto come me, forse più robusto <strong>di</strong> me e tutto nero. I suoi occhi<br />

neri erano lanterne fra ciglia foltissime e capelli lunghi, sporchi e scarmigliati<br />

proprio come il suo autoritratto. Michelangelo aveva fretta d'andare a bere al<br />

Caffè Greco per raggiungere subito dopo le amichette all'Augusteo. Io, non so<br />

come o perché, avevo paura <strong>di</strong> andare con lui a piazza Augusto<br />

Imperatore.Temevo la sua reazione nel vedere <strong>di</strong>strutto il porto <strong>di</strong> Ripetta, le<br />

costruzioni <strong>di</strong> Morpurgo intorno al mausoleo <strong>di</strong> Augusto e soprattutto l'opera<br />

<strong>di</strong> Mayer, il Museo dell'Ara Pacis. <strong>Il</strong> gruppo aveva guadagnato una cinquantina<br />

<strong>di</strong> metri davanti a noi e così convinsi, nel sogno, Caravaggio a svegliare altri<br />

amici, Fiamminghi, che andavano a letto presto la sera e abitavano in certe<br />

stalle riadattate sotto al Pincio. Superammo l'angolo con <strong>Via</strong> Condotti e mi resi<br />

conto che Caravaggio passeggiava con me sul Corso che non esisteva all'epoca<br />

sua, superammo Largo Goldoni, che ancora non era nato e imboccando <strong>Via</strong><br />

Vittoria, Michelangelo si mise a ridere e <strong>di</strong>sse: “Matto si ma grullo non mi puoi<br />

neanche sognare”. ” Rallentò il passo e proseguì: “Tu<br />

sogni, sogni <strong>di</strong> me come <strong>di</strong><br />

tutti quelli che hai cercato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are. Io, nel tuo sogno, sono il tuo<br />

A few days ago I got back from one of those sumptuous Roman<br />

feasts. In ad<strong>di</strong>tion to a bad <strong>di</strong>gestion I dozed off thinking about<br />

the classic missing Christmas present added to that never<br />

Merisi's appearance can be summed up by his starry black eyes<br />

seen so many times in his self-portrait. By his long, dark, scruffy<br />

and hardly washed hair. r<br />

P via margutta g [curiosità]<br />

Caravaggio e non<br />

Milchelangelo Merisi che<br />

mostrava sangue invece <strong>di</strong><br />

angeli sonatori lunghissime<br />

trombe fra le nuvole del<br />

Para<strong>di</strong>so.” Devo aver sognato<br />

questa parte del racconto in<br />

un momento <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>fficoltà<br />

dell'apparato <strong>di</strong>gerente<br />

perché continuò: ”<strong>Il</strong> vero<br />

Caravaggio, che tu sai <strong>di</strong> non<br />

conoscere, è dentro l'anima <strong>di</strong><br />

chi ha cancellato la bellezza<br />

del fiume che allaga la città, è nell'architettura <strong>di</strong> Morpurgo e <strong>di</strong> Mayer è<br />

anche dentro <strong>di</strong> te, quello che cre<strong>di</strong> <strong>di</strong> sentire è solo ciò che resta delle imma-<br />

gini della mia opera impresse nella memoria”. ” Pochi metri e traversammo quel-<br />

la che ancora non era <strong>Via</strong> del Babuino, in un attimo comparì <strong>Via</strong> <strong>Margutta</strong>.<br />

“I Fiamminghi sono dalla parte opposta verso la piazzetta Vaselli?” Chiese<br />

Caravaggio in un sorriso, non risposi, la strada era com'è ora, le vetrine <strong>di</strong><br />

Enigma sulla destra all'angolo con <strong>Via</strong> Alibert. Non ebbi il coraggio <strong>di</strong> chiedere<br />

nulla e lui continuò: “<strong>Il</strong> trascorrere del tempo rappresenta una ricchezza, per<br />

possederla basta conoscere la storia. Qui, in <strong>Via</strong> <strong>Margutta</strong>, è più facile proiettarsi<br />

a ritroso, nel passato, vedere con i propri occhi l'ambiente antico conciliarsi<br />

con l'evoluzione del gusto, del senso del bello che è in ciascun uomo, insieme<br />

alla natura”. Alzò un braccio in<strong>di</strong>cando le pen<strong>di</strong>ci del Pincio che, a tratti, nel<br />

buio, confondevano chiome <strong>di</strong> alberi lontani fra nuvole illuminate dalla luna.<br />

Caravaggio proseguì <strong>di</strong>cendo: “Vorrei esporre qualche opera in una galleria, mi<br />

piacerebbe provare da Russo, da Morabito o dove <strong>di</strong>cevi prima dall'altra parte <strong>di</strong><br />

<strong>Via</strong> <strong>Margutta</strong>, da To<strong>di</strong>. Forse litigherei anche con loro”. Camminando lungo la<br />

strada verso piazza del Popolo <strong>di</strong>ssi: “Secondo me potresti esporre dovunque,<br />

pensa come sarebbero contenti Tortori, Vangelli o Cocozza <strong>di</strong> mettere una tua<br />

Madonna con Bambino in vetrina”. “Sbagli” Rispose subito Caravaggio e proseguì:<br />

“Se mi presentassi in queste gallerie non lo potrei fare da grande artista,<br />

sarei un giovane ventenne spiantato pieno d'ambizioni e con il desiderio <strong>di</strong> partire<br />

per New York. <strong>Il</strong> mondo cammina e trasforma tutto quello che merita d'essere<br />

considerato dall'opinione pubblica. Te l'ho detto, Michelangelo Merisi è già<br />

nella cultura <strong>di</strong> tutti. La ribellione agli stereotipi <strong>di</strong> oggi non so se riuscirei a<br />

ricrearla come feci -ieri-. <strong>Via</strong> <strong>Margutta</strong> però mi piacerebbe affrontarla con i<br />

suoi critici, le sue gallerie, una clientela che viene dal mondo intero”. E all'improvviso<br />

mi sono sentito a bordo del traghetto per Ischia nel canale <strong>di</strong> Procida<br />

con il mare in tempesta, il sogno era cambiato.<br />

piazzetta VVaselli?”he<br />

inquired cheerfully - the street looked like<br />

it does today, y with the Enigma shop windows on the right of <strong>Via</strong><br />

Alibert. My fears took the best of me once again so I dared not<br />

\<br />

17<br />

via margutta “curiosity”

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