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Se si parla di viaggio partiamo<br />
da quello in treno,<br />
con cui il mio rapporto è<br />
cambiato di recente. Lo<br />
apprezzo da qualche anno e per<br />
me è stato una riscoperta. Per<br />
molto tempo ho girato tutta Italia e<br />
il mondo con aerei, auto, imbarcazioni<br />
e vari mezzi di locomozione.<br />
Il treno invece lo guardavo con sospetto.<br />
Ora ho imparato a usarlo,<br />
soprattutto per i collegamenti tra le<br />
grandi città. Ho ritrovato il piacere<br />
di spostarmi sui binari, che adesso<br />
preferisco di gran lunga, perché in<br />
questo modo posso lavorare, scrivere,<br />
inviare e-mail. È come star-<br />
TRAVEL<br />
Io viaggio da donna<br />
di Donatella<br />
Bianchi<br />
[Conduttrice<br />
televisiva]<br />
sene in ufficio. L’unico limite è che non sempre posso<br />
raggiungere facilmente le destinazioni della trasmissione<br />
Lineablu, di solito paesi o piccole località sulla costa.<br />
Il treno, se fosse possibile, vorrei portarmelo appresso.<br />
E poi mi riporta alla mia infanzia. Sono nata a <strong>La</strong> Spezia,<br />
e la ferrovia era l’unico mezzo per raggiungere le<br />
Cinque Terre, rifugio del tempo libero. Andare al mare<br />
per noi spezzini significava raggiungere Portovenere, in<br />
vaporetto, o Monterosso, in treno. Le minuscole stazioni<br />
Riomaggiore, Manarola, Corniglia e Vernazza sbucavano<br />
all’improvviso dal buio della galleria. Nei miei ricordi<br />
di bambina c’è quella ferrovia, stretta tra le montagne<br />
e il mare, cuore pulsante di queste zone, preziosa alleata<br />
nei momenti più difficili come l’alluvione dell’ottobre<br />
2011. Il treno e la stazione, più dei porti, hanno dato la<br />
possibilità di raggiungere centri isolati per i soccorsi o<br />
di mettersi in salvo anche da piccoli borghi. Da 19 anni<br />
Photo © ansa per gentile concessione ufficio Stampa rai<br />
sono pendolare del mare. Il mio è<br />
un approccio molto femminile, che<br />
rispetta l’equilibrio della natura e<br />
consente di approfondire i rapporti<br />
con il territorio e le persone.<br />
In tutti questi anni ho avuto la fortuna<br />
di conoscere l’Italia. Dove<br />
c’è la sintesi delle meraviglie del<br />
mondo. Sulla nostra Penisola ce le<br />
abbiamo tutte, visibili da ogni prospettiva,<br />
dalle montagne alle isole,<br />
dai paesaggi desertici a quelli ricchi<br />
di vegetazione. Guardando il<br />
reticolo ferroviario, per tornare al<br />
nostro treno, dal quel finestrino si<br />
Il mio modo<br />
di viaggiare è<br />
connotato da una<br />
curiosità di donna.<br />
E dal bisogno di<br />
trasferire ai figli un<br />
mondo migliore<br />
e sostenibile<br />
possono vedere tutti questi panorami.<br />
Una varietà unica, perché il<br />
Belpaese non ha soltanto il 60%<br />
del patrimonio culturale del Pianeta,<br />
ma, secondo me, anche l’80%<br />
di quello paesaggistico. Mi riferisco<br />
ai fondali, alle coste e ai centri, anche<br />
moderni, urbanizzati in modo<br />
controllato e rispettoso sul piano<br />
dell’impatto ambientale. Penso a<br />
Sperlonga, dove c’è una grande<br />
tradizione anche per la raccolta<br />
differenziata, un modello da imitare.<br />
E penso a paradisi meravigliosi,<br />
come le isole minori che, purtroppo,<br />
spesso non sono tutelate.<br />
[www.lineablu.rai.it]<br />
OTT2012 LF<br />
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