Bilancio 2014
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nel segno di Carlo Scarpa<br />
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Durante la 14. Mostra Internazionale<br />
di Architettura la Fondazione<br />
Querini Stampalia ha esposto al<br />
pubblico nelle sale ristrutturate da<br />
Carlo Scarpa, un nucleo di schizzi<br />
e disegni del proprio archivio, che<br />
documentano la fase di concepimento<br />
di quegli stessi ambienti da parte del<br />
famoso architetto veneziano.<br />
La mostra non è nata per essere<br />
solamente pura esposizione della<br />
genesi progettuale di quegli spazi,<br />
ma dimostrazione di come il segno,<br />
antico e moderno insieme, che<br />
Scarpa ha impresso, continui a<br />
stimolare chi con quel segno si<br />
confronta.<br />
Gli spazi scarpiani hanno influenzato<br />
i successivi interventi architettonici<br />
di Valeriano Pastor e Mario Botta<br />
a Palazzo Querini e hanno creato<br />
nel tempo un confronto avvincente<br />
con altri, diversissimi linguaggi:<br />
arte, fotografia, video, musica,<br />
danza, grafica. La contaminazione<br />
tra sguardi e punti di vista<br />
apparentemente distanti ha sempre<br />
suggerito nuove chiavi interpretative.<br />
nel segno di Carlo Scarpa ha voluto<br />
raccontare la relazione fra il maestro<br />
veneziano e gli architetti e gli artisti<br />
contemporanei che da lui si sono<br />
lasciati ispirare: Margarita Andreu,<br />
Ivana Franke, Candida Höfer, Giulio<br />
Paolini, Michelangelo Pistoletto, Remo<br />
Salvadori, Haris Epaminonda. Ma<br />
anche la coreografa Sasha Waltz,<br />
il compositore Atsuhiko Gondai con<br />
il violoncellista Mario Brunello, la<br />
fotografa Alessandra Chemollo, il<br />
regista Riccardo De Cal, il grafico<br />
Giorgio Camuffo.<br />
Tutti hanno instaurato un vero e<br />
proprio dialogo con il maestro<br />
veneziano, approdando ad una<br />
lettura inedita e sorprendente del suo<br />
linguaggio.<br />
La Fondazione ha approfondito<br />
la lezione del maestro anche con<br />
un ciclo di quattro incontri, tesi<br />
ad indagare come l’attualità degli<br />
insegnamenti di Scarpa è stata<br />
accolta e portata avanti dai suoi<br />
collaboratori, ma anche da chi, pur<br />
non avendolo conosciuto di persona,<br />
si confronta ora con la sua opera.<br />
Il pubblico ha potuto ascoltare le<br />
personali esperienze di Valeriano<br />
Pastor in un dialogo con Maura<br />
Manzelle; di Mario Botta con<br />
Mario Gemin; di Renata Codello<br />
e infine degli studenti della Scuola<br />
di dottorato dell’Università Iuav<br />
di Venezia, Silvia Bertolone, Vito<br />
Ciringione, Lorenzo Mingardi,<br />
Alessandra Rampazzo.<br />
La figura di Scarpa è emersa<br />
come quella dell’ultimo architetto<br />
rinascimentale, per i suoi legami<br />
con la classicità, e come quella di<br />
un sapiente artigiano, per la sua<br />
attenzione ai particolari e ai materiali<br />
più umili. Ne è uscita una Venezia,<br />
patria dell’antico e laboratorio del<br />
contemporaneo, in cui i progetti di<br />
qualità possono dare nuova linfa<br />
alla città, in risposta alla politica di<br />
gestione del turismo che rischia di<br />
farle perdere la sua identità.