Pierre Noël de la Houssaye L'EVOCAZIONE DI ARSINOE ... - Esolibri
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celebrato il Cristo con <strong>la</strong> nostra specie e come sono privilegiato, reverendo Padre, di raccoglierne i<br />
benefici!".<br />
"Vi <strong>de</strong>vo fermare, caro amico. Mi spiace che prendiate Gesù ad esempio; <strong>la</strong> Chiesa non ci autorizza a<br />
mettere sullo stesso piano <strong>la</strong> Magia e <strong>la</strong> Re<strong>de</strong>nzione. Se vi sono <strong>de</strong>lle somiglianze, queste stanno solo<br />
nel<strong>la</strong> vostra fantasia, scambiando apparenze per realtà.<br />
"Rallegriamoci, al contrario. Perché senza il mistero <strong>de</strong>l<strong>la</strong> Re<strong>de</strong>nzione, noi due avremmo grosse<br />
difficoltà a dissolvere lo spettro di Arsinoe. Cercate, vi prego, di dissipare il dubbio in cui mi ha<br />
<strong>la</strong>sciato <strong>la</strong> vostra mezza confessione".<br />
"Volesse Iddio che si trattasse di uno spettro! Ma, - ahimè! – è ben altro. Non si tratta di un parto <strong>de</strong>l<strong>la</strong><br />
mia immaginazione, di una proiezione <strong>de</strong>l mio <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio, di una vana apparenza; come potrete<br />
giudicare presto, abbiamo a che fare con un fantasma, con una vera entità, <strong>la</strong> cui esistenza, innestatasi<br />
sul<strong>la</strong> mia, anima un corpo scomparso. Quel corpo, l'ho appassionatamente <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rato; per quel<strong>la</strong> forma<br />
ho bruciato di passione in lunghe notti insonni… non l'ho forse vista prima ancora di conoscer<strong>la</strong>? Sì,<br />
Padre mio, l'ho vista, come vedo voi, nuda, fremente, impudica, piena di concupiscenza sotto il suo<br />
velo; l'ho vista, come l'idolo di Isi<strong>de</strong> tra le rovine di Tebe, con in una mano il loto e nell'altra <strong>la</strong> croce<br />
ansata, <strong>la</strong> fronte cinta dal dia<strong>de</strong>ma, il naso dritto, le narici palpitanti, le <strong>la</strong>bbra di ciliegia e il mento di<br />
me<strong>la</strong>.<br />
"Nuda sotto il velo! ma era davvero un velo quel vapore, era davvero un corpo quel fumo <strong>la</strong> cui<br />
abbondanza occupa uno spazio sempre più gran<strong>de</strong> nel mio cerchio?<br />
"Ah! il sangue che mi co<strong>la</strong> dal palmo, con che voluttà si diffon<strong>de</strong> per te, sacerdotessa di Poti<strong>de</strong>a e di<br />
Sais! E' gioia o dolore che mi pren<strong>de</strong>? Sono entrambi, Padre mio! Nel momento stesso in cui quel<br />
sangue fresco colò dal<strong>la</strong> ferita, ne aspersi il cantharos mormorando:<br />
HOC EST SANGUIS MEUS; SUNT <strong>DI</strong>VITIAE CARNIS MEAE<br />
questo è il mio sangue; <strong>la</strong> ricchezza <strong>de</strong>l<strong>la</strong> mia carne<br />
ecco il mio sangue, <strong>la</strong> ricchezza <strong>de</strong>l<strong>la</strong> mia carne, prendile, regina <strong>de</strong>l Delta, e apparimi di fronte, a<strong>de</strong>sso<br />
ET TE CORAM ME OSTENDAS<br />
E apparimi di fronte<br />
"Esce il sangue; co<strong>la</strong> goccia a goccia, avverto un insopportabile bruciore. Ca<strong>de</strong> sull'ottodramma d'oro,<br />
sul meraviglioso profilo di questa donna che <strong>la</strong> mia paro<strong>la</strong> ha richiamato dagli inferi, guadando il fiume<br />
Lethe.<br />
EGO ANTHOS TOU PE<strong>DI</strong>OU<br />
CHRINON TON CHOILADON<br />
OS CHRINON EN MESO ACHANTHON<br />
sono il fiore <strong>de</strong>l<strong>la</strong> pianura<br />
il giglio <strong>de</strong>lle valli<br />
come un giglio in mezzo all'acanto