Pierre Noël de la Houssaye L'EVOCAZIONE DI ARSINOE ... - Esolibri
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Ben azzimato nel<strong>la</strong> sua tonaca, protetto dagli attacchi <strong>de</strong>l maligno dal suo colletto bianco, il religioso<br />
incarnava ai miei occhi il pilota che discetta di venti e maree, ma <strong>de</strong>ntro al porto, riparato da qualsiasi<br />
tempesta.<br />
Io ero andato in avanscoperta; avevo rischiato di persona. Mi era stato <strong>de</strong>tto: c'è un luogo proibito<br />
infestato dai Mani, ero penetrato in quel luogo. Avevo dato il mio sangue, avevo sofferto, mi ero<br />
battuto come un leone contro un altro leone; poiché c'era un guardiano da ucci<strong>de</strong>re o da impietosire, sia<br />
all'andata che al ritorno.<br />
Ero rientrato in porto, le vesti strappate, coll'albero di bompresso spezzato, ma vincitore! Con che<br />
diritto questo pilota canzonava così un corsaro?<br />
Ripresi il discorso in tono aspro:<br />
"I trattati di necromanzia, da quel giorno, sono lettera morta per me, ma non ri<strong>de</strong>teci affatto sopra,<br />
reverendo Padre, ve ne prego. Se ho avuto a che fare con Satana, ebbene i loro insegnamenti mi hanno<br />
messo in guardia e prevenuto; non c'è alcuna fantasmagoria ch'essi ignorino o non spieghino fin nei<br />
partico<strong>la</strong>ri, foss'anche l'apparizione terribile e inaspettata <strong>de</strong>l guardiano.<br />
"Par<strong>la</strong>temi di questo guardiano, caro amico", mi disse il prete con maggiore dolcezza.<br />
"Ah! – ricominciai, quasi sogghignando -, "vorrei ve<strong>de</strong>rvi, non fosse che per dieci secondi, e assistere<br />
al vostro faccia a faccia! Immagino che non vi basterebbero tutte le preghiere <strong>de</strong>l vostro breviario per<br />
restare al vostro posto; ma che dico! Quei terrori vi rimarranno ignoti fino all'ultimo istante <strong>de</strong>l<strong>la</strong> vostra<br />
vita terrena, perché voi non varcherete mai <strong>la</strong> soglia dove si trova il ramo d'oro".<br />
"Perché assumete questo tono, amico mio, che vi ho fatto? In cosa vi ho offeso?".<br />
"Reverendo Padre, chiedo scusa: reagisco al<strong>la</strong> vostra ironia!".<br />
"Ma, io non ironizzo affatto, sia chiaro, <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ro troppo <strong>la</strong> vostra guarigione per far questo".<br />
"Va bene!" – dissi -, "se è così, al fine di esaurire l'argomento, sappiate, reverendo Padre, che noi<br />
incontreremo entrambi un guardiano <strong>de</strong>l<strong>la</strong> soglia il giorno <strong>de</strong>l<strong>la</strong> nostra morte. Questo non perdona e<br />
solo <strong>la</strong> Chiesa può ammansirlo; ho avuto troppa paura <strong>de</strong>ll'altro per non temere pure questo… e<br />
confesso umilmente che in questo timore si trova, probabilmente, il germe <strong>de</strong>l mio pentimento".<br />
"Caro amico, a<strong>de</strong>sso state facendo <strong>de</strong>l<strong>la</strong> teologia… e che teologia! teologia eretica, vi smarrite<br />
nell'eresia. Nondimeno, ciò che vi manda in collera mi permette di sondare <strong>la</strong> profondità <strong>de</strong>l male; si<br />
tratta di proporzionare di conseguenza l'immensità <strong>de</strong>lle grazie necessarie per il vostro stato.<br />
"Ripren<strong>de</strong>te, per favore, il vostro racconto.<br />
"Come lo credo io stesso, voi cre<strong>de</strong>te, reverendo Padre, che vedo Arsinoe, che tocco le sue carni, che<br />
<strong>la</strong>mbisco <strong>la</strong> sua veste, che aspiro il suo fiato? Vi aspettate l'effusione finale di due anime che si<br />
chiamano l'un l'altra dalle due rive <strong>de</strong>ll'eternità?"<br />
"Ma no! io sto sul<strong>la</strong> soglia, ma non l'ho varcata".