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5 - Società Chimica Italiana

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UNO SGUARDO DALLA CATTEDRATempodiÈ tempo di curricoli e, nel momento incui la scuola dovrebbe professare autonomiae flessibilità e i docenti rivendicareil diritto ad un maggior poteredi decisione, tutti si precipitanoa fornire la ricettina, a tentare di imporreuno schema didattico piuttostoche un altro, a mettere in guardia controi falsi profeti. Insomma nessuno èconvinto che i docenti siano capacidi cavarsela da soli.Perché allora la SCI si è adeguata aquest’andazzo, insediando una CommissioneCurricoli?Essenzialmente per due motivi: ultimamentec’è stato un eccesso di propostee bisogna mettere un minimod’ordine; dobbiamo avanzare delleproposte prima che altri “cultori dellachimica” le avanzino al nostro posto.In altre parole la <strong>Chimica</strong> esercita unfascino irresistibile!Tuttavia oggi non sono in vena di riflessionisistematiche e, se mi è concesso,vorrei procedere riflettendo inordine sparso.Il lavoro della Commissione Curricoliè in pratica terminato, ma i CurricoliSCI stanno compiendo, secondo unoscontato copione ministeriale, unasorta di percorso di guerra fatto difiltri, adattamenti e compromessi.L’augurio è di riuscire a riconoscereancora i frutti del nostro lavoro al terminedi queste operazioni.Intanto la commissione ristretta prepostaha dovuto effettuare una primaserie di adattamenti per recepire le indicazionidel ministero della PubblicaIstruzione, vale a dire il tutto è statoristrutturato introducendo NucleiNovembre - Dicembre 2000CurricoliFondanti e Competenze (vedere il numeroprecedente della rubrica), inoltreper poter rientrare nei limiti di stampadegli Annali della Pubblica Istruzionei curricoli hanno subito una robustacompressione. Una prima informativasi può trovare nel secondovolume della Scuola Estiva di <strong>Chimica</strong>2000 di Pisa (SE<strong>Chimica</strong> 2000).Successivamente comincerà un percorsotutto da scoprire cioè bisognerà“contrattare” l’impostazione con lealtre associazioni interessate vale adire AIF e ANISN.Per chiarezza bisogna premettere che illavoro della commissione è stato collettivoe non privo di condizionamentiper cui non riflette o riflette in modomolto limitato le convinzioni personalidi ciascuno di noi. Questo non ci impediscedi trepidare per la sorte cheattende il frutto delle nostre fatiche.Un contributo a parte, pubblicato suquest numero di CnS, è stato elaboratoda due nostri soci, una propostadi ottimo livello, epistemologicamentealta, che richiede tuttavia alcune riflessionisul piano della politica scolasticae un approfondimento dalpunto di vista della fattibilità.Siamo di fronte ad una trama a maglielarghe che, per essere convertita inun curricolo operativo, richiede ancoramolto lavoro di tessitura; all’attualestato di avanzamento è difficiledire se la proposta è suscettibile difunzionare. La didassi, ossia la praticadidattica, è complessa ed alle voltenei dettagli si annidano le vere difficoltà.In particolare, per ciò che è dato dicapire, si nota che la fascia d’insegnamentointermedia corrispondenteal biennio iniziale della scuola secondariae quindi al completamentodell’obbligo, è indicata come livellofenomenologico ossia un livello in cuinon si affronta ancora la strutturaparticellare della materia o per lo meno(il progetto non entra in molti dettagli)non si affronta la struttura dellemolecole. Sembra di capire che la cauteladegli autori è dettata dalla incompletamaturazione cognitiva degli studentiquattordicenni.Tuttavia i cittadini all’uscita dallascuola dell’obbligo dovranno usarele loro conoscenze per capire al megliomolte informazioni che quotidianamentevengono riversate dai massmedia, per essere in grado di fare dellescelte, ad esempio votare un referendumsui cibi geneticamente modificati,per decidere se una etichetta,su cui è scritto che il prodotto è senzazucchero perché contiene fruttosioinvece di saccarosio, è mendace o altreamenità di questo tipo.Dobbiamo quindi chiederci: qualecorredo culturale deve essere loroconsegnato?Nella sua lezione su “I due livelli dellachimica”, tenuto durante laSE<strong>Chimica</strong> 2000 il prof. Mirone afferma“...in un corso introduttivo dichimica...una delle preoccupazioniprincipali dell’insegnante dovrebbeessere quella di fare acquisire ai suoiallievi una visione equilibrata dei duelivelli della disciplina...sottolineandola necessita’ di non confonderli in nessuncaso...” e poi aggiunge“L’acquisizione di una buona padronanzadi questo aspetto della chimicaè uno degli obiettivi più importanti acui dovrebbe tendere un corsointroduttivo...”.Siamo evidentemente di fronte ad unodi quei casi nei quali bisogna trovareun adeguato compromesso didattico,a meno di voler fare terminare la scuoladell’obbligo a diciotto anni.Vorrei aggiungere una osservazioneche suggerirebbe una maggiore audaciadidattica o, se vogliamo, unamaggiore fiducia nelle capacità deglistudenti.Il livello microscopico non è più solamenteun momento esplicativo (modelli)del livello fenomenologicomacroscopico, grazie alle modernestrumentazioni sta divenendo essostesso un livello fenomenologico, siCnS - La <strong>Chimica</strong> nella Scuola175

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