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5 - Società Chimica Italiana

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146il compito di parlare da sé. È tuttaviascontato che Sklodowska e PierreCurie non furono alieni da fare le lorobrave (sintetiche) congetture suquanto stavano trovando, come sipuò leggere direttamente nei testi chesono stati tradotti, e come sottolineeremonelle brevi osservazioni dellaprossima sezione.I tre testi del 1898Abbiamo raccolto qui di seguito alcunenotizie e osservazioni che potrebberoagevolare la lettura dei trecontributi che sono stati tradotti perCnS. La traduzione della note del 12aprile 1898 è stata pubblicata con ilprimo articolo di questa serie.La nota del 12 aprileIn generale i minerali che compaiononel Tableau compilato da Sklodowskasono (ed erano) piuttosto esotici. Tralasciandoquelli di cui l’Autrice citala composizione nel testo ricordiamoalcuni dati essenziali: autunite, fosfatodi calcio e uranio; toriti, silicati ditorio con contenuto variabile di uranio;orangite, una varietà arancionedi torite; samarskite, ossido di ittrio,niobio, tantalio, cerio, uranio, ferro etitanio; fergusonite, niobato di ittrio,cerio e neodimio; monazite, fosfatocon contenuti variabili di cerio,lantanio, ittrio e torio; xenotimo, fosfatodi ittrio; niobite, niobato etantalato di ferro e manganese;eschinite, ossido di cerio, calcio, ferro,torio, titanio e niobio; cleveite, #ossido di uranio, piombo, bario e cerio.I punti scientificamente più rilevantidel breve articolo sono la scopertadella forte attività del torio, e la maggioreattività di certi minerali di uraniorispetto all’uranio metallico, che denunciacosì la presenza di ‘impurezze’che potrebbero risultare essere elementichimici ancora non noti. La comunicazionesi conclude con un forterilievo dato alla analogia fra i raggiuranici e i raggi secondari che emergonodai punti di impatto dei raggi X.L’intera analogia si basa sugli studicondotti da Georges Sagnac, un giovanefisico, coetaneo di Sklodowska.La note è firmata M me SklodowskaCurie.La nota del 18 luglioNel secondo contributo Sklodowskae Pierre Curie confermano la presenzanella pechblenda di un nuovo elemento.Gli Autori sottolineano che leprocedure chimiche di separazionesono state accompagnate e guidatedalle misure condotte con l’elettrometropiezoelettrico, in modo da avereun’indicazione quantitativa, ovveroun numero (un nombre), come diconoloro stessi. Il metodo di separazioneseguito inizialmente è quello dell’analisiqualitativa tradizionale, il cuischema risaliva alle proposte di KarlRemigius Fresenius (1818-1897). Nellanote gli Autori dichiarano di averesaminato la possibile attività di quasitutti i corpi semplici. Non sonoavanzate congetture sulla natura della‘radioattività’, ma nella discussionefinale fanno un insistito riferimentoalle ricerche dello spettroscopistaDemarçay, che aveva evidenziato leparticolarità dello spettro atomico dell’uranio,del torio e del tantalio (a quest’ultimogli Autori attribuivano unapossibile, debole attività). La note èora firmata da M. P. Curie e M me S.Curie. È singolare il fatto che il cognomeSklodowska sia ridotto adun’iniziale puntata, come se fosse unnome proprio.La nota del 26 dicembreIl terzo contributo fu presentato all’instancabileAcadémie il giorno diSanto Stefano. Come dono alla scienzaBecquerel portava la scoperta delradio. Al momento dell’annuncio gliAutori sono ancora molto lontanidall’essere riusciti a separare il radiodal bario, le cui proprietà chimichesono replicate nel nuovo elemento.Tuttavia i risultati di due metodi fisicidistinti sono di qualche conforto. Ladeterminazione dell’attività ionizzanteha stabilito che al termine di numerosecristallizzazioni frazionate un certocloruro è 900 volte più attivo dell’uraniometallico, mentre gli spettri, in unprimo tempo indistinguibili da quellidel bario, hanno presentato a partireda un campione 60 volte più attivodell’uranio, una nuova (sospirata)riga. Lo spettroscopista è ovviamenteDemarçay, che in una nota stampatasubito dopo quella dei nostri Autori,afferma recisamente che “la riga3814,8 conferma l’esistenza, in piccolaquantità, di un nuovo elemento nelcloruro di bario di M. e M me Curie”.[8]La note del 26 dicembre è firmata daM. P. Curie, M me P. Curie, e M. G.Bémont. Secondo l’uso correnteSklodowska ha perso completamentela propria identità anagrafica, diventandosemplicemente la parte femminile(M me ) di monsieur Pierre Curie.Sottolineiamo che questa abitudine,che a noi risulta fastidiosa, era veramenteradicata nel costume del tempo,tanto che gli stessi coniugi Curieriferendosi, nelle due note scritte insieme,alla prima, di pugno della solaSklodowska, la attribuiscono la primavolta correttamente a M meSklodowska Curie, la seconda a M meP. Curie, senza rispettare la fedeltàbibliografica. ** Sono curiosi i tempidella trasformazione: Marya e Pierresi erano sposati nel 1895, all’inizio del1898 Marya aveva ancora un’individualità,verso la fine dell’anno l’aveva,a livello ufficiale, persa completamente.Su una nuova sostanza radioattiva,contenuta nella pechblenda. iNota di M. P. Curie e di M me S. Curie,presentata da M. BecquerelAlcuni minerali contenenti uranio etorio (pechblenda, calcolite, uranite)sono molto attivi dal punto di vistadell’emissione dei raggi di Becquerel.In un lavoro precedente uno di noidue ha dimostrato che la loro attivitàè anche maggiore di quella dell’uranioe del torio, e ha espresso l’opinioneche questo effetto fosse dovutoa qualche altra sostanza molto attivaintrappolata in piccola quantità inquesti minerali. iiLo studio dei composti dell’uranio edel torio aveva dimostrato, infatti,che la proprietà di emettere raggi che#Questo minerale ha rilevanza storica per un secondo episodio, è stato infatti un elementodeterminante nella scoperta dell’elio.**Si confrontino le note ii e viiQuesto lavoro è stato eseguito all’École municipale de Physique et de Chimieindustrielles. Ringraziamo particolarmente M. Bémont, capo dei lavori di chimica, peri consigli e l’aiuto che ha gentilmente voluto darci.ii M me Sklodowska Curie, comptes rendus, t. CXXVI, p. 1101.CnS - La <strong>Chimica</strong> nella Scuola Novembre - Dicembre 2000

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