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Paesaggi dell'energia. I grandi lavori idroelettrici dalla ... - Sat

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SAFEV, mentre la Società Idroelettrica Sarca Molveno SISM, nata dall’unione dellaEdison di Milano con la Società Idroelettrica Piemonte e l’IRI, riprendendo il progettointerrotto dagli eventi bellici, dette inizio a quella che, nel bene e nel male,fu una realizzazione che al tempo non aveva precedenti in Europa, un grande edarticolato sistema di opere idroelettriche, destinate a permettere lo sfruttamentocapillare di tutte le risorse idriche del bacino imbrifero del Sarca per far funzionarele turbine della più grande centrale elettrica europea prevista a Santa Massenza.La “derivazione de l’Alta Sarca”Va doverosamente puntualizzato che l’idea non eracerto nuova, fu avanzata dall’ingegner Giuseppe Albertiancora nel 1907 e ripresa nel 1916 dall’ing. GaetanoGanassini per la Società Trentina di Elettricità e dall’ing.Luigi Stucchi Prinetti di Milano, mentre nel decenniosuccessivo fu da molti approfondita, ampliata e sviluppatatanto da generare tutta una serie di progetti avanzatida svariate società, progetti attentamente vagliatidalle competenti commissioni ministeriali che preseroatto anche delle numerosissime opposizioni avanzateda enti, comuni, ditte e privati 3 . Tra questi <strong>lavori</strong> neprevalsero due che sembrarono maggiormente rispondentiai requisiti richiesti; furono redatti dall’illustre ingegnerepavese Angelo Omodeo per la Società ElettricaBresciana e Lago d’Idro e dall’ing. Tommaso Stolcis diTrento per la Società Trentina di Elettricità.Omodeo, combinandosi con l’ing. Arnaldo Trebeschi,nel 1921 propose di utilizzare le acque dei bacini diVal Genova, della Presanella e del Brenta medianteuna centrale idroelettrica nell’Alta Rendena e quindi,prelevare a Strembo tutta la portata d’acqua del Sarca,stimata in 40 m 3 /sec., trasferendola direttamente in Valdel Chiese mediante una galleria che sbucava a montedell’abitato di Agrone. Parte di questa, circa 11 m 3 ,doveva essere deviata in un’altra galleria che immet-Ing. Tommaso Stolcis3. Vedi decreto di concessione del Presidente della Repubblica alla Società IdroelettricaSarca-Molveno (S.I.S.M.), del 3 agosto 1948, N. 4597. Da citare, uno per tutti, il progettopresentato il 22 ottobre 1919 per l’ILVA, dallo studio degli ingegneri Bruno Bonfioli eCarlo Riccabona che intendeva sfruttare i due Bedù, Finale, Maftina e Arnò su un saltodi 261 m. per una centrale da realizzarsi a Pelugo e il bacino imbrifero dell’Ambiez edel Bondai su un salto di 371 m. per una centrale alle Moline. L’ILVA passerà poi ilprogetto alla Cisalpina.11

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