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Paesaggi dell'energia. I grandi lavori idroelettrici dalla ... - Sat

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Nembia fu affidato all’Impresa Astaldi che realizzò le opere di presa dell’alto corsodel torrente Ambiez, assieme al proseguimento del canale fino alla biforcazione,o partitore, che serviva la centrale di Nembia ed anche qui, all’inizio del traforo,si incontrarono grosse difficoltà a causa di un marcato carsismo che causò diversiproblemi dovuti alle venute d’acqua dalle profondità della montagna 9 . In questotratto di galleria, investito con altri quattro colleghi dallo scoppio ritardato di unamina, morì il giovane Quinto Bosetti, ventunenne di San Lorenzo.L’ultima parte vide all’opera l’Impresa Leonardi Giannotti di Trento che completòil traforo fino allo sbocco nel Lago di Molveno e realizzò il partitore di Nembia,un sistema di deviazione che prevedeva l’invio di parte delle acque del canale digronda alla sottostante centrale. In questo luogo, il 14 gennaio 1949, lo scoppioanticipato di una mina investì quattro operai uno dei quali, Arduino Pace di Riva,morì sul colpo. La centrale di Nembia, che verrà realizzata qualche anno dopocompletamente in caverna, entrerà in servizio nel 1957 e, per aumentare l’altezzadella caduta, il gruppo elettrogeno turbina Kaplan-alternatore sarà sistemato sulfondo di un pozzo di 12 m di diametro e profondo circa 35 m.La galleria Lago di Molveno - S. MassenzaIl lago di Molveno, definito dal Fogazzaro “preziosa perla in più prezioso scrigno”e celebre per l’incredibile colore azzurro delle sue acque, venne quindi destinato atrasformarsi in un grande bacino di raccolta, della capacità di 234 milioni di metricubi, che avrebbe assicurato il funzionamento in ogni stagione delle potenti turbinedella centrale di Santa Massenza, già in avanzato stato di costruzione. Per primacosa si realizzò il traforo della galleria in pressione di circa 5 chilometri attraverso ilMonte Gazza. L’Impresa Gandini Vandoni fu incaricata dello scavo di due pozzi dimanovra verticali e paralleli che, partendo dal livello della strada statale a quota 846,scendevano al livello della galleria a quota 702. Il canale, del diametro interno di 5metri, fu scavato dall’Impresa Mottura Zaccheo che, per l’attacco alla galleria, aprìuna finestra, in discenderia, <strong>dalla</strong> sponda del lago sino al fondo dei due pozzi verticali.Con pendenza dell’1,5 ‰, praticamente in piano, si avanzò poi fino alla finestraGaggi che si apriva sopra gli abitati di Lon e Fraveggio, per proseguire, sempre inpiano, fino ai Cinque Roveri, dove fu realizzata la camera valvole ed il sovrastantepozzo piezometrico. Da qui si posarono due condotte forzate metalliche, muratenei cunicoli di posa in roccia, che raggiungevano la centrale con pendenza dell’85%ed un salto di 487 metri. Notevoli furono anche qui gli ostacoli affrontati a causadell’elevato carsismo della zona, tanto che alla progressiva 1100 metri <strong>dalla</strong> finestra9. Il tronco a valle della finestra dell’Ambiez Alto intercettò un vasto sistema di grotte e bacinisotterranei, successivamente battezzato dagli speleologi Grotte di Collalto, che, conil suo sviluppo finora esplorato superiore ai 5 km, lo mette tra i più vasti del Trentino.Il 17 aprile 1951 la finestra rimase allagata e si prosciugò al termine dello scioglimentodelle nevi.23

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