Mansueto Sartori di anni 44, residente a Godenzo.Gino Zoanetti di anni 29, residente a Premione.Arnaldo Zucchelli di anni 26, da Torbole, residente allacantoniera del Limarò.Ancora quattro operai, dipendenti dell’impresa IGCI Bertini,perdono la vita nel corso dei <strong>lavori</strong> per aprire la nuova variantestradale in galleria alla forra della Scaletta in destra delSarca, investiti senza scampo da un vasto distacco della pareterocciosa del monte S. Martino.8 maggio 1956 A meno di un anno dal tragico franamento di roccia anzidettoe a poche decine di metri di distanza, nella stessa stretta,profonda e lunga forra, erosa dal fiume Sarca, dove si stavanoapprontando le fondazioni della diga di Ponte Pià, lo scoppioritardato di una volata di mine, forse causato da miccia difettosa,investe ed uccide altri sei operai:Giovanni Bertelli di anni 32, di Ragoli.Ettore Dalfior di anni 25, di Bivedo nel Bleggio.Silvio Farina di anni 33, di Balbido nel Bleggio.Giuseppe Martini di anni 21, di Ragoli.Luigi Peroni di anni 34, di Stenico.Gabaldo Valnerino di anni 21, di Idro (BS).30 gennaio 1957 Eber Morelli di anni 43, di Seo, viene colpito da un’assecaduta da un’impalcatura nel cantiere della diga di Ponte Pià.Muore il 7 febbraio dopo alcuni giorni di agonia.21 dicembre 1960 Giulio Binelli di anni 16, di Pinzolo, muore sotto una valangaal cantiere di Bocca Vallina d’Amola in Val Nambrone. Èil più giovane di una squadra di tecnici e operai, sei in tutto,impegnati nei <strong>lavori</strong> di sondaggio stratigrafico in previsionedell’inizio dei <strong>lavori</strong> al Cornisello. Viene travolto assieme alcollega e compaesano Marcello Maturi nel distacco di unaplacca di neve mentre assieme a tutti gli altri attraversa uncanalone. Mentre il Maturi viene estratto semiassiderato, maquasi incolume, il Binelli è ritrovato dopo due ore, ormaisenza vita.Questo povero ragazzo che ha chiuso la sua breve esistenza al lavoro sotto la Presanella,una delle più belle montagne del Trentino, chiude questo triste elenco di personeche hanno perso la vita, in uno dei modi più degni di rispetto, mentre guadagnavanoil pane per loro e le loro famiglie nei cantieri della SISM in Giudicarie. Va tuttaviadoverosamente rimarcato che in questa ciclopica impresa che ebbe come protagonistipiù di 8000 operai, vi furono altre vittime che ci sono state segnalate dai compagni dilavoro i quali tuttavia non sono in grado di fornire dati precisi trattandosi di persone61
non del luogo. Le modalità di questi infortuni ci sfuggono dal momento che non venneroriportati dai giornali, principali fonti della nostra ricerca, talvolta perché la mortesopravvenne anche parecchi giorni dopo l’incidente. Le spietate statistiche dell’epocaponevano in bilancio un morto al chilometro e questo gli operai lo sapevano bene.Ricordiamoli perché il nostro benessere è dovuto anche al loro sacrificio.Lago di MolvenoIl monumento voluto <strong>dalla</strong> SISM per ricordare i suoi dipendenti caduti sul lavoro.è posto sulla statale presso l’accesso ai pozzi che scendono nella galleria di derivazione62