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Pof 2012-13 parte comune - Liceo Classico Statale "Paolo Sarpi"

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3il sarpi ieri e oggile ragioni di una proposta e di un metodoIl progetto educativo che il <strong>Liceo</strong> <strong>Classico</strong> <strong>Paolo</strong> Sarpi propone è fondato sullaconvinzione che non sia possibile costruire il futuro se non operando sul presente conconsapevolezza delle nostre radici culturali.Non sempre oggi i ragazzi mostrano di sapere che le loro condizioni di vita privilegiate e lapossibilità di vivere in una società avanzata non sono doni di natura, ma il risultato di tremillenni di progresso, di lotte, di errori e di conquiste della nostra civiltà: essa, pur con i suoilimiti, ha saputo creare condizioni di benessere, di libertà e di dignità umana. Ma occorresapere che non è sempre stato così, che non dappertutto è così, che non è certo che siasempre così. Sarebbe gravissima la mancanza di questa percezione della dimensione storica, el’unico antidoto a questo rischio è senz’altro la conoscenza del passato, che comporta lacoscienza che le nostre conquiste si possono assai più facilmente perdere che mantenere, econtemporaneamente la consapevolezza di quanto sia importante la trasmissione dei valori sucui la nostra civiltà si fonda.D’altra <strong>parte</strong>, lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni propone una serie di interrogativiche possono trovare soluzione solo se si sviluppa un’attenta conoscenza critica delle diverseforme della civiltà umana: e ciò ripropone l’esigenza di un’educazione che si muova in direzioneopposta all’utilitarismo e al conformismo culturale.Con questo non si vuole dire certamente che l’educazione si possa oggi esaurire nellostudio di ciò che ci ha preceduto, né che solo il liceo classico può dare il senso della storia, néd’altra <strong>parte</strong> che il liceo classico si occupa necessariamente solo del passato; si vuol direpiuttosto che un metodo come quello del liceo classico è oggi fortemente motivato dall’esigenzadi mettere le nuove generazioni in grado di affrontare i problemi nuovi e complessi dellacontemporaneità con spirito critico e autonomia di giudizio.Dal passato al presenteIl <strong>Liceo</strong> fu istituito in età napoleonica, il 15 novembre 1803, e trovò la sua primasistemazione nei locali della Misericordia, in via Arena, ereditando così una storia che, attraversoil Collegio mariano e, ancor prima, le scuole della Misericordia, risale addirittura al XIV secolo.Quando la primitiva sede si rivelò insufficiente, venne adattato a scuola il soppresso Conventodelle Clarisse in Piazza Rosate: qui il liceo svolse la propria attività dal 1816 al 1844, quando, suproposta del conte Pietro Moroni, podestà di Bergamo e direttore del ginnasio – liceo, ilConsiglio comunale approvò la demolizione dell’antico complesso conventuale e la costruzionedell’attuale edificio neoclassico, realizzato fra il 1845 e il 1852 dall’architetto Ferdinando Crivelli.Fin dalla sua origine, il liceo acquisì un ruolo di prestigio per la serietà dell’offerta formativa eper la presenza nella vita della città.Nei duecento anni della sua storia il <strong>Liceo</strong> ha più volte aggiornato il proprio progettoeducativo. In particolare in anni recenti, si è realizzato un sensibile rinnovamento del piano distudi: nel 1989 il liceo ha adottato la prosecuzione dello studio della Lingua straniera neltriennio; nel 1990 ha aderito al Piano nazionale di informatica, che prevede l'ampliamentodel programma di matematica e l’introduzione, nel biennio ginnasiale, di elementi di informatica;nel 1996 ha deliberato la sperimentazione di Educazione visiva, introducendo nel biennio lostudio dei beni culturali e del linguaggio delle immagini. Dal 1997 le sperimentazioni sono stateriorganizzate in due indirizzi che, oltre alla prosecuzione dell’insegnamento della lingua stranieranel triennio liceale, prevedono, il primo l’adeguamento del curricolo di Matematica el’introduzione nel ginnasio di elementi di informatica, il secondo l’inserimento nel ginnasiodell’insegnamento di Educazione visiva/Storia dell’arte. Nel 2001/2002, in seguito aun'approfondita riflessione sull'applicazione del regolamento dell'autonomia e in particolare sul

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