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Strade Aperte 4-2007 - MASCI PIEMONTE

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<strong>Strade</strong> <strong>Aperte</strong> n. 4/<strong>2007</strong>12Assisi per noi…anche riconsiderare l’importanzadell’impegno nei ruoli pubblicie istituzionali, in quegli ambientiin cui si formano decisioni collettivesignificative e in quellodella politica, intesa nel sensoalto del termine, come oggi è auspicatoda molti. Non si può infattidimenticare che sono propriedella vocazione del fedelelaico la conoscenza e la messain pratica della dottrina socialedella Chiesa e, quindi, anche lapartecipazione alla vita politicadel Paese, secondo i metodi egli strumenti del sistema democratico.Alcuni poi sono chiamatia uno speciale servizio allacomunità civile, assumendodirettamente ruoli istituzionali incampo politico». La “partecipazione”avviene perciò a un duplicelivello: al livello di politicagenerale, che concerne l’edificazione della comunità,nel quale tutti, indistintamente, secondo le propriecapacità e attitudini, sono tenuti a partecipare, e alivello prettamente di partito, nel quale sono tenutia partecipare soltanto coloro che lo desiderano e chene abbiano le qualità necessarie.Tuttavia tra i due livelli non c’è separazione quasi chei soggetti di partiti abbiano in esclusiva il carisma dioperatori politici e tutti gli altri ne siano beneficiari inbene e in male. La distinzione è puramente formale.“Tutti” i cittadini devono interessarsi vivamente allapolitica della propria comunità, anche se in massimaparte le scelte – per effetto della democrazia rappresentativa– sono delegate a un gruppo qualificatodi persone, che però sia espressione della volontàpopolare ed eletto periodicamente e in piena libertàdai cittadini.Tutta la politica, a qualunque livello la si eserciti, haper obiettivo il bene comune, losviluppo della comunità, la crescitaculturale e migliori condizionidi vita. Verrebbe meno al doveredi solidarietà e derogherebbealle proprie responsabilità chipensasse di rinchiudersi nel propriomondo e di aver fatto il propriodovere quando ha espletatole funzioni elettorali.Dopo quanto detto è conseguenzialeche tutti i credenti inCristo hanno il dovere di approfondirecontinuamente il messaggio,l’opera e la persona diCristo in rapporto ai problemi cheincontrano nella vita; hanno il doveredi valutare i “segni dei tempi”alla luce della Parola di Dio;hanno il dovere di coltivare conla preghiera e con i sacramentila loro vita spirituale per poterosservare tutto l’ordine morale;hanno il dovere di una continuaconversione e liberazionedal peccato e dalle passioni.Tutto questo riguarda anche icristiani impegnati nella societàumana.In questo quadro si colloca anchela necessità di ricercare efavorire momenti e luoghi doveci si possa incontrare e confrontarecome componenti dellaChiesa, per trovare orientamentie comportamenti concreti,il più possibile comuni. Si trattadi mettere in opera un dialogoe un confronto dove le diversecompetenze dottrinali e le diverseesperienze pastorali e socialipossono concorrere all’arricchimento spirituale,morale e sociale di tutti gli operatori dei diversi settoridella vita sociale.In tale direzione è evidente quanto giovi una seria formazionesociale e spirituale di tutti. Si impone l’esigenzadi una forte e limpida spiritualità e di una formazionedi laici maturi che, in comunione coi pastorie consapevoli della specifica responsabilità dellapropria vocazione, sappiano coniugare il rapporto trafede e vita civile e politica. La dottrina sociale deveessere posta alla base di un’intensa e costante operadi formazione, soprattutto di quella rivolta ai cristianilaici. Tale formazione deve tener conto del loroimpegno nella vita civile, spetta a loro, attraverso laloro libera iniziativa e senza attendere passivamenteconsegne o direttive, di penetrare di spirito cristianola mentalità e i costumi, le leggi e le strutture delleloro comunità di vita. Il primo livello dell’opera formativarivolta ai cristiani laici deverenderli capaci di affrontare efficacementei compiti quotidianinegli ambiti culturali, sociali, economicie politici, sviluppando inloro il senso del dovere praticatoal servizio del bene comune. Unsecondo livello riguarda la formazionedella coscienza politica perpreparare i cristiani laici all’eserciziodel potere politico: «Coloroche sono o possono diventare idoneiper la carriera politica, difficilema insieme nobilissima, vi sipreparino e cerchino di seguirlasenza badare al proprio interessee al vantaggio materiale» (Gaudiumet Spes 75).

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