<strong>Strade</strong> <strong>Aperte</strong> n. 4/<strong>2007</strong>16Assisi per noi…Ma voi credete davvero che il Padre ci ha donato lesue parole che ci parlano tutte dell’esperienza di unintero popolo in cammino con Lui e verso di Lui, scritteda mani umane per farci crescere alla Sua luce,ma scritte in modo tale che sia difficile o quasi impossibilecapirle? Sarebbe un controsenso, si tratterebbedi un sadico. No. Queste pagine sono lì peressere lette, meditate e vissute. Non c’è nessun’altralettura al mondo che le supera in importanza perla nostra vita, e per il nostro cammino di fede. Tant’èche, nella Sua incredibile fantasia creatrice, Lui stessosi è fatto Parola!Ma per coglierne il senso fino in fondo, occorre rimboccarsile maniche. Occorre aver voglia di crescere,come Gesù, che ogni giorno cresceva in grazia esapienza. Ogni giorno.Quando si va in montagna a camminare o a sciare,ci si prepara studiando l’itinerario, facendo ginnastica,organizzando il nostro equipaggiamento per“essere pronti” a qualsiasi evenienza. E cosìè anche per lo studio della Bibbia. Primadi arrivare su una vetta, quanta fatica; mache meraviglia quando, dopo molto cammino,si arriva a contemplare la pianuradall’alto di una cima conquistata. Epoi ci attende un’altra vetta, un’altraconquista reale o metaforica: questaè la vita. Parallelamente, che gioiaquando una pericope o una frase dellaBibbia, prima oscura, ti si svela intutta la sua profondità e ti dà finalmenteuna dritta per continuare il tuocammino secondo la volontà di Dio e conil Suo sorriso che ti accompagna serenamente!Ma per arrivarci occorre moltavolontà, perseveranza, studio, pazienza.“La Scrittura cresce con chi la legge” disse SanGregorio Magno. E noi, ciascuno di noi, ha il bellissimocompito di farla crescere e di crescere con lei. Finoalla fine dei nostri giorni, e, a detta di un commentoebraico, anche dopo: Quando i discepoli chiesero alloro maestro come era il Paradiso, egli li portò con séin sogno oltre la vita; camminarono a lungo e infine arrivaronoin un fitto bosco. Addentrandosi videro lontanolontano una capanna con dentro un grande rabbino,morto qualche secolo prima, che leggeva un grandelibro al lume di una candela (La Bibbia). “Questo èil Paradiso” disse loro il maestro. “Ma come, abbiamostudiato tutta la vita, e ci toccherà continuare afarlo anche dopo? Ma allora che differenza c’è?” esclamaronoi discepoli. “La differenza – riprese il maestro– è che adesso lui capisce ciò che legge”.Secondo gli studi esegetici più moderni, anche Diocresce col tempo, o meglio cresce la comprensionedi Dio da parte di Israele, che all’inizio Lo ha vistocome geloso, vendicatore, eroe di guerra, poi comesposo amante e tradito, come padre e madre pienodi tenerezza, e infine sofferente con i sofferenti. Cresconoanche gli alberi, gli animali, e anche i nostriAD UNADULTO SCOUT CHECAMMINA – INTENDO INSENSO FISICO MA ANCHE INSENSO SPIRITUALE – BASTAAVERE IL FAZZOLETTONE COMECARTA D’IDENTITÀ, LOSPAZZOLINO DA DENTI PERL’IGIENE, E UNA BIBBIACOMECOMPAGNAanni. Ma la conoscenza del Signore resta spessoquella del vecchio catechismo. Questo fa di noi dellepersone disarmoniche. E alle volte tristi, disincantate,senza speranza, stagnanti.Bene, mi direte. Abbiamo capito. Ma, in concreto, cosafare per iniziare questo cammino che non finiscemai, ma che sembra essere indispensabile per avvicinarcimeglio alla conoscenza di Dio, dei Suoi gusti,della Sua volontà, e diventare ciò per cui siamo nati:“Sua immagine e somiglianza”? Come intraprenderelo studio della Bibbia che sembra a prima vista tantodifficile, da soli? Prima di tutto, non importa, anzi nonè saggio farlo da soli, anche perché “là dove due o tresono riuniti nel mio nome, là io sono” dice il Signore.È molto utile, almeno all’inizio, trovare un maestro.Può essere un corso in parrocchia, un campo Bibbiadel Masci o dell’Agesci, un corso di studi biblici perprincipianti, un biblista che accompagna i vostri passi,la vostra comunità che decide di intraprendereseriamente lo studio della Bibbia con l’aiutodi un esperto. Oggi ci sono molte occasioni.Se proprio questo non fosse possibile,ci si può munire di un buon commentoda tenere in una mano, e nell’altramano la Bibbia, e procedere passopasso secondo le indicazioni che ci vengonofornite. Oppure si può iniziare,sempre da soli, la lettura e lo studio(importante in questo caso leggere conattenzione anche le introduzioni e tuttele note) partendo da qualche libro piùfacile, come la Genesi e l’Esodo con lestorie dei patriarchi e di Mosè; i romanzidi Ester, Giuditta, Rut, Tobia, Giona; le 150preghiere contenute nel libro dei Salmi; ilgrande profeta Isaia; la storia d’amore del Canticodei cantici; i dubbi di fede del modernissimoQohelet; la storia della faticosa ricerca di Dio di Giobbeecc. Ricordando che “chi ben comincia è già a metàdell’opera”, la vostra sorellina ve lo garantisce, e vi dicecon affetto che non ve ne pentirete.BREVISSIMA BIBLIOGRAFIABibbia CEI, traduzione ufficiale della Conferenza EpiscopaleItaliana. Tra le tante edizioni, segnalo in particolarela Bibbia di Gerusalemme, Dehoniane, Bologna.Il Dizionario della Bibbia, a cura di P.J.Achtemeier, Zanichelli,San Lazzaro di Savena (Bologna) 2003. Opera di autoricristiani (cattolici e protestanti) ed ebrei, di impostazionescientifica, utile per trovare notizie esaurienti su luoghi,personaggi e parole chiave, ricca di schemi e di tabelle.E.Charpentier, Per leggere l’Antico Testamento, Borla, Roma1986. Quaderno elementare e schematico, ottimoper accompagnare una prima lettura dell’Antico Testamento.Idem, Per leggere il Nuovo Testamento.Biblia, Vademecum per il lettore della Bibbia, Morcelliana,Brescia1996. Libro ricco di risposte alle domande cheun lettore non accademico potrebbe fare a un maestrodi Sacra Scrittura.
Un Vescovo Scoutalla guidadella C.E.I.Alberto GuidelliComunità Pesaro 1 “L. Deli”GIOIA EDEMOZIONE NEL <strong>MASCI</strong>PER LA NOMINA DI MONSIGNORANGELO BAGNASCO APRESIDENTE DELLAC.E.I.Gioia ed emozione nel Movimento per la nominadi Monsignor Angelo Bagnasco aPresidente della Conferenza EpiscopaleItaliana. In particolare nella Pesaroscautistica che ricorda come l’arcivescovo,già alla vigilia del suo insediamentonella nostra diocesi, nel marzodel ‘98, dichiarava alla stampa di averconosciuto lo scautismo cattolico giovanile(prima l’ASCI e poi l’AGESCI) come assistentespirituale delle varie branche: dai lupetti, agliesploratori per finire ai rover. Ad una settimana dallasua nomina seppure preso da mille impegni che gliderivavano dal suo nuovo ministero, volle officiare laS.Messa in occasione del seminario nazionale sullascuola “Sentieri e pensieri per la scuola di domani”,organizzato a Pesaro da <strong>Strade</strong> <strong>Aperte</strong> con il contributodeterminante di Carlo Guarnieri e di Paolo Linati.Per monsignor Bagnasco fu l’occasione di conoscereil <strong>MASCI</strong> locale e i vertici del Movimento di allora.Successivamente i contatti si fecero sempre piùstretti e proficui.La nostra Comunità entrò a far partedella Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicalida lui fortemente voluta e appoggiata. Fummo anchecoinvolti, su sua indicazione, nella nascita, a Pesaro,dell’Associazione Genitori: i primi iscritti provenivanoquasi tutti dalle file del <strong>MASCI</strong>. Costante la sua presenzaattiva e costruttiva fra le associazioni ed i movimentiecclesiali e, in molti casi, consolatoria nei confrontidelle persone in difficoltà e nel dolore. Le primetelefonate del mattino, mi ricorda un amico, eranorivolte ai suoi sacerdoti per rincuorarli ed incoraggiarlinei problemi quotidiani. Io stesso, con grandesorpresa, lo incontrai un mattino di domenica, a casadi mia madre ultranovantenne, mentre colloquiavaamabilmente con lei. Frequenti gli incontri con monsignorBagnasco in occasione di eventi cittadini in cuiegli trovava sempre uno spazio per informarsi sullenostre attività. Anche l’incontro per strada, seppur veloce,terminava sempre con un “evviva il <strong>MASCI</strong>”.Consideravail nostro Movimento, la cui sede è collocatain un palazzo della Diocesi, accanto a molte altre aggregazionicattoliche, trainante per le altre identitàadulte. Bagnasco lasciò Pesaro nel 2003 per assumerel’incarico di Ordinario Militare per l’italia. All’epocafrequentando il Consiglio Nazionale, come segretariodel <strong>MASCI</strong> Marche, conobbi Francesco Marchettidal quale venni a sapere che, proprio nella sededell’Ordinariato Militare per l’Italia a Roma, in viasalita del Grillo 36, nel 1944, si gettarono le basi perla rinascita dell’ASCI e la nascita di un movimento diAdulti Scout che, inizialmente costituirono le Compagniedi San Giorgio. L’Arcivescovo fu felice di venirea conoscenza di questo evento della nostra storia esi rese disponibile per celebrare una Santa Messa inricordo di coloro (fra questi Mario Mazza, SalvatoreSalvatori, Osvaldo Monass e padre Agostino Ruggid’Aragona) che furono gli artefici di quelle giornate ei cui nomi sono, oggi, ricordati in un documentoesposto proprio nella stanza dove si riunironoper la prima volta. Alla Messa commemorativaparteciparono, oltre al PresidenteNazionale Littorio Prezioso, alcunicomponenti del Comitato Esecutivo,esponenti del <strong>MASCI</strong> romano, calabresee campano, mentre da Pesarovenne organizzato un pullman con gliAdulti Scout della diocesi. Nell’omelia monsignorBagnasco sostenne “la necessità dioperare nel segno della pace vera, del perdono, dellasperanza, così come addita il vangelo con un assolutosenso delle responsabilità che i cristiani, inparticolare gli scouts, devono avere nel mostrare ilvero volto di Dio”. Poi il recente incontro di Genova,in occasione del primo evento celebrativo per il centenariodello scautismo, con la significativa omelia tenutanella gremitissima cattedrale di San Lorenzo,quasi un atto di consegna al nostro Movimento, primadella nomina a Presidente della C.E.I., con un richiamoal metodo teso “alla costruzione dell’uomo,verso l’edificazione della persona che sa andare controvento, che sa resistere ai colpi della vita, che sasorridere nelle prove e guarda avanti con fiducia”. Allabase, la passione di educare ed educarsi ricordandole radici, l’origine del movimento, perché solo così“possiamo guardare avanti senza timore di perderela strada”; possiamo andare avanti avendo come modelloe proponendo come modello Gesù, “Colui che,essendo veramente Dio, ci rivela al meglio il vero voltodell’uomo”; ci dona la forza interiore per la costruzionedell’uomo celeste, l’uomo cioè che “respirail cielo, vive l’intima comunione con Dio, colui chesprigiona il meglio di sé e guarda con occhi nuovi, luminosi,intelligenti e fiduciosi, la terra”. L’uomo che,alimentato dalla preghiera (“che è stare cuore a cuorecon Cristo”), si fa dono per amore, diventa sale elievito, alza le vele e prende “il largo verso l’alto maredel Vangelo, del servizio, dell’amore a Gesù e allaChiesa, al mondo”.<strong>Strade</strong> <strong>Aperte</strong> n. 4/<strong>2007</strong>17Fede e Società