<strong>Strade</strong> <strong>Aperte</strong> n. 4/<strong>2007</strong>24Vita delle Regioni e delle ComunitàFesta diocesanadella famigliaGiuseppe NalinComunità <strong>MASCI</strong> Roma 14Anche quest’anno il nostro ParrocoDon Mario, scusate nonci siamo presentati siamo laComunità <strong>MASCI</strong> Roma 14, locatapresso la Parrocchia GesùDivino Maestro alla PinetaSacchetti, come dicevo al Parrocoviene affidato l’incarico diallestire la Festa Diocesana dellaFamiglia come ha già fattol’anno precedente presso il SantuarioMariano della Madonna del Divino Amore inRoma. Richiama in servizio tutti coloro che gravitanoin parrocchia: Adolescenti, Azione Cattolica, Teatrantima soprattutto per l’accoglienza chiama dinuovo noi del <strong>MASCI</strong>, le comunità Roma 4, Roma 6e noi Roma 14 che giochiamo in casa. Piccola riunionecon il Parroco il sottoscritto e mia moglie (ilMagister), poche parole su cosa si deve fare, ormaisiamo esperti dopo la scorsa manifestazione. Il tempoè inclemente, piove da una settimana, speriamoin un miracolo per domenica. Il venerdì antecedentela domenica si va al Santuario per sopralluogocon le altre comunità e anche per allestire,insieme ad altri stand, uno del <strong>MASCI</strong>, per spiegarein poche parole ma semplici chi siamo cosa facciamo.Continua a piovere, ma ecco arriva la domenica,miracolo!! Ha smesso di piovere. Guardacaso è la festa della Madonna di Lourdes, che abbiavoluto farci il miracolo, e noi ne siamo grati. Lagiornata è un pò freddina ma tutto sommato comesi dice a Roma e adatta per “una gita for de porta”.Allestiamo in poco tempo i due gazebo per l’accoglienza,ci distribuiamo chi per l’accoglienza chi perlo stand, iniziano ad arrivare le famiglie, si censisconoe ai bimbi si offrono dolci, i giovani della parrocchiavestiti da pagliacci offrono caramelle e fannospettacolo. Ma all’improvviso un rullo di tamburi,arrivano gli Sbandieratori del gruppo Agesci Roma122 che sono sempre della nostra parrocchia,hanno ormai fama, hanno sbandierato anche sbandieratodinnanzi al Santo Padre Giovani Paolo II, ein Campidoglio, restano con noi fino all’ora di pranzodando prova dello loro abilità. La festa continuale famiglie continuano ad arrivare, alle ore 11.00la Santa Messa officiata da S.E. Mons. Luigi Moretti– Vicereggente di Roma, e poi il clou della festaai bambini si consegna un palloncino e un fogliodi carta dove scriveranno un messaggio di pacee amicizia che verrà legato al palloncino e poitutti insieme, che spettacolo favoloso, vengono rilasciatiliberi di salire sull’azzurro cielo. È ora dipranzo un po’ di calma, attrezziamo un tavolo permangiare (vedi foto) e invitiamo al desco anche ilnostro Parroco Don Mario e alcuni giovani della parrocchia.Nel pomeriggio la festa si sposta in teatroper vedere lo spettacolo offerto da varie parrocchie,c’è anche l’estrazione dei numeri della lotteria, alle18.00 è tutto finito. Le famiglie tornano a casa,a noi resta l’ultima fatica di dare una mano a pulire.Alle 19.00 si spengono le luci, ritorna il silenzionel Santuario. In macchina con mia moglie si fail punto della situazione sia dei difetti e dei pregidel lavoro svolto, ma tutto sommato è andato tuttobene. Alla fine di febbraio il Vicariato di Roma inviaal nostro Parroco una lettera da consegnare anoi, all’interno il Vicariato ringrazia il <strong>MASCI</strong> per illavoro svolto. Ci rende lieti, perché è nostro essereScout ci invita a fare sempre del nostro meglio.CantandoLa VisailleDino Di CiccoSR. <strong>MASCI</strong> PiemonteIl giorno 23 di febbraio dell’anno <strong>2007</strong>, centesimodell’era scout, un giornalista, abbastanza credibile,dal nome evocativo di Dante Pedante, che non sapevaniente di scoutismo, si incontrò con un improbabileclone di B.P. che lo condusse in un viaggio, all’internodello scoutismo di oggi, attraverso 19 gironicanori di un inferno scout in cui tutti cantano, dailupetti agli adulti.
L’incontro avvenne al teatro Valdocco di Torino, in occasionedi una gara di cori scout dall’appassionantetitolo di “100 anni come in un musical” che concorrevanoalla celebrazione dei 100 anni dello scoutismo.Era una notte calma e senza vento, ma nei camerinidel teatro era tempesta di cori e di canti e nonsolo, c’era anche un’affannosa ricerca di panini edi pizzette, di un posto in cui sedersi o di un sempliceappiglio su cui appendere giacconi e maglioncini.Su tutto questo si vedevano aleggiarelampi di flash e si sentiva qualche timido squillodi cellulare dimenticato. Non è il caso di addentrarsiin una cronaca puntuale della serata, chemagari sarà ripresa da Mario Sica nella prossimaedizione della Storia dello Scoutismo nelle sue nefandezzee nei suoi lati oscuri, ma voglio fermarmisu un aspetto che sicuramente Dante Pedantenon conosce, e fare un breve cenno al finale “folgorante”della serata.PREMESSAIl girone canoro numero 14 era quello dedicato ai“Ciaparàt”. Avendo, chi scrive, difficoltà ad addentrarsinelle selve linguistiche, mi sono fatto aiutareda internet per penetrare nell’idioma Piemontese.Ciaparàt: letteralmente acchiappa-topi significato vero:fanfarone, incapace.Ed ecco la storia che ho, poi, trovato: Qualche tempofa giunse, all’orecchio di un A.S. del Piemonte, lavoce che si voleva celebrare il centenario dello scoutismocon una gara di Cori scout. Avendo saputo,quello stesso A.S., che gli scout rendono possibilel’impossibile, riunì i più improbabili e “incapaci” coristidella zona ovest del Piemonte e li chiuse in parrocchiaper una cura intensiva di “bel canto”. Saràperché il maestro era veramente capace, sarà perchéB.P., dall’alto, si era stufato di sentire tali stonature,sarà per qualche altro motivo che non è datodi conoscere, ma il coro si fece. Molti particolaridella storia non sono acusticamente riferibili, allorapassiamo al finale. Si racconta che i numerosissimipresenti al teatro Valdocco non si siano minimamenteaccorti che quei venticinque pellegrini erano effettivamente“ciaparàt”, stà di fatto che li accolsero conattenzione e con applausi, e, stà di fatto, che il CoroMasci Piemonte Occidentale finì per classificarsiterzo!FINALEAdesso B.P. riposa in pace e non sente, tutti i lunedìed i venerdì, le note, ripetute fino alla noia, della Visailleche giungevano fino a lui, interrompendo i festeggiamentiper i suoi 150 anni.È arrivato un biglietto di ringraziamento.<strong>Strade</strong> <strong>Aperte</strong> n. 4/<strong>2007</strong>25Vita delle Regioni e delle Comunità