2 Vincitore di tappa Sponsor Auto ufficiale Partner Rosso / Red Nero / Black Gold Luxury 0/100/100/0 485 C 98/40/0/100 Process Black 30/35/70/0 Gold 875 C Media partner
Franco sempre con noi Franco for ever Non c’è più alle partenze e neanche agli arrivi, non c’è più agli angoli delle piazze e neanche sul ciglio delle strade, non c’è più dentro nei bar e neanche sotto l’ombrello, non c’è più in sala-stampa e neanche in tribuna d’onore, non c’è più in ammiraglia e neanche al telefono. Non c’è più alle presentazioni delle corse, alle premiazioni dei dilettanti, alle feste dei professionisti, ai concorsi dei bambini, alle gare delle donne, alle gimkane dei giovanissimi. Non c’è più al Giro né al Tour, non c’è più alla Vuelta né alla Sanremo, non c’è più alle Tre Valli Varesine né al Lombardia, non c’è più al Camaiore né alla Sabatini, non c’è più alla Tirreno- Adriatico né al Mondiale. Non c’è più a Bari, quartiere San Paolo, dove cento bambini scorrazzano in uno spiazzale a lui dedicato e con maglie a lui intitolate. Non c’è più al Trofeo Tandem e neppure al Giglio d’oro. Non c’è più a bere un caffè, a tenere una lezione, a parlare con i manager, a raccontare della Roubaix. Non c’è più ad ascoltare Martini, ad abbracciare Tafi, a ridere con Fornaciari, a duettare con Bettini, a salutare Squinzi, a rispondere a Saronni, a spiegare a Petacchi, a viaggiare con Vita. Non c’è più con i suoi basettoni, con i suoi jeans, con i suoi occhiali scuri. Non c’è più con i suoi “sicuramente”, con i suoi “ma dai”, con i suoi “vedi”. Perché Franco Ballerini c’era, c’era sempre, c’era ancora, c’era di più. Era uno, si divideva in due, ricominciava da tre, si faceva in quattro. Era unico, eppure si era come raddoppiato, triplicato, clonato. Perché andava e veniva, saliva e scendeva, presentava e presenziava, salutava e ospitava, accoglieva e raccoglieva. Da solo faceva gruppo, gruppetto, gruppettino. Era uno di noi, più di noi, meglio di noi. Franco passed away. We shall not see him anymore on the start line or on the finish line, we are going to miss him at each and every corner, at each roadside, in every bar and even under his umbrella; no more Franco in the press room, in the VIP stand, in the flagship car or on the phone. We will miss him at every race presentation, at every amateur prize awarding and at every pro bash, at every youngsters’ tournament, at every ladies’ race, at every kids’ contest. Franco will never be seen again at the Giro or at the Tour, neither at the Vuelta nor at the Sanremo; no more Franco at the Tre Valli Varesine or at the Lombardia, no more at the Camaiore or at the Sabatini, no more at Tirreno-Adriatico or at the World Championship. We will miss Franco in Bari’s San Paolo district where hundred kids are running about in a space named after him, wearing jerseys with his name. Franco will not be there anymore at the Tandem Trofeo and not even at the Giglio d’oro. No more coffee, no more lessons, no more discussions with the managers, no more Roubaix story telling. No more Franco to listen to Martini, to hug Tafi, to joke with Fornaciari, to duet with Bettini, to greet Squinzi, to answer to Saronni, to explain to Petacchi, to travel with Vita. How much we will miss the figure with the mutton-chops, the jeans, the dark lenses. And also the usual pet phrases: “sicuramente”, or “ma dai”, or “vedi”. Because we know that Franco Ballerini was always there, is still there, will always be there, and even more if possible. Franco was available for everybody, and always doing his utmost. Franco was a real unique character, able to be everywhere at a time, double, triple, and why not cloned! Going back and forth, and up and down, presenting and attending, greeting and hosting, welcoming and gathering. All by himself he was at the same time a cluster, a group, a team. All for one but one, Franco, for all. He was the best. Marco Pastonesi “La Gazzetta dello Sport” 3