Settori 8Per una corretta gestione dello spazio marino,invochiamo il pieno rispetto del principioprecauzionale e del cosiddettoapproccio ecosistemico, che impone ditener conto dell'insieme delle interazionidegli usi umani del mare in tutte le componenti,ivi compresa una rigorosa valutazionedell'impatto potenziale delle diverse attivitàche insistono sull'ambiente marino e sullesue risorse viventi.Le richieste e i permessi per le nuove trivellazionicui il decreto sviluppo dà via liberariguardano un'area di circa 28.000 kmq dimare che interessano tutto l'Adriatico centro-meridionale,il Mar Ionio, il Golfo di Oristanoe quel giacimento preziosissimo perla pesca rappresentato dal Canale di Sicilia.Si tratta di ecosistemi delicati e complessi,di elevata produttività per la pesca, importantiper le biocenosi bentoniche, per la produzionedi specie pelagiche e di speciepregiate, come il gambero rosa siciliano.Le attività estrattive offshore comportanogravi impatti sulla pesca, diretti, per la sottrazionedi aree di attività, ed indiretti, perle alterazioni di habitat sensibili (posidonieti,fondi detritici e coralligeni,) e di habitat critici(aree di riproduzione e aree di rifugio perl'accrescimento delle forme giovanili). Equesto senza considerare l'impatto irreversibiledi eventuali incidenti e disastri ambientali,che, insieme alla pesca, rischierebbero diipotecare il futuro di interi settori produttivi,come il turismo,strategici per uno sviluppo realmentesostenibile del nostro Paese.LEGAPESCACon la Riforma Fornero in arrivo l’indennitàper 20.000 disoccupatiLa piccola pesca,che rappresenta il 70% dellafiliera ittica mediterranea, vera e propria Cenerentolanel sistema previdenziale italiano,potrà godere di positive novità introdotte dallariforma Fornero (L.92/2012) in materia di tuteladel lavoro. Della nuova Assicurazione Socialeper l'Impiego (ASPI), che sostituiscel'istituto dell'indennità di disoccupazione pertutto il lavoro dipendente del settore privato,potranno beneficiare per la prima volta anchei soci lavoratori delle cooperative di piccolapesca di cui alla legge 250/58.La nuove disposizioni entreranno in vigore il 1gennaio 2013 e prevedono, per i lavoratoridella piccola pesca, l'esclusivo versamentodello 0,30% del contributo previdenziale a favoredei Fondi Interprofessionali per la formazionecontinua, come Foncoop, dal 2001promosso dalle maggiori organizzazioni di rappresentanzadelle imprese cooperative,AGCI,Confcooperative e <strong>Legacoop</strong>, e dai sindacatiCGIL, CISL e UIL. Il contributo ordinario di disoccupazionea carico delle imprese per il finanziamentodell'ASPI, pari ad una aliquotadell' 1,31%,per la piccola pesca viene di fattoazzerato, per effetto delle riduzioni del costodel lavoro operate dalla legge Finanziaria del2001 (n. 388/2000) e dalla Finanziaria 2006(n. 266/2005), che la norma ha mantenuto edi cui la piccola pesca non ha mai usufruito.E' un apprezzato riconoscimento delle gravissimedifficoltà occupazionali in cui si dibatte ilsettore ittico (in 10 anni si è registrata la perditadi 17.000 posti di lavoro,per un calo dell'occupazionedi oltre il 38%), che riteniamoperò solo un primo passo rispetto alla urgenzadi una più complessiva riforma della previdenzadel settore ittico, ferma ad una normativadel 1958 oggi del tutto anacronistica,cheè necessario ripensare completamente - dichiaraEttore Ianì, presidente nazionale diLega Pesca.E' vero che per i circa 20.000 pescatori artigianalidella piccola pesca, la riforma Fornerointroduce per la prima volta una forma di assicurazionecontro la disoccupazione. Ma i pescatori,sottolinea Lega Pesca, continuano adessere l'unica categoria che ancora oggi nongode di indennità economica di malattia, cosìcome del riconoscimento dell'attività quale lavorousurante. Sono obiettivi su cui LegaPesca rilancia fin d'ora il suo impegno sui tavoliistituzionali del ministero del Lavoro, insiemealle altre Associazioni del movimentocooperativo e ai Sindacati.LEGAPESCADopo il decreto per piani di gestionelocali, subito i bandi regionaliAvremmo preferito poter dare il nostro contributoall'elaborazione del testo, ma Lega Pescaaccoglie con favore la pubblicazione in Gazzettadel decreto ministeriale che disciplina letipologie di misure tecniche dei Piani di gestionelocali (PGL). I PGL, spiega Ettore Ianì,presidente dell'Associazione, rappresentanouno strumento molto importante per promuovereforme di autoregolamentazione del prelievoe migliorare così la sostenibilità dellapesca, potendo beneficiare del supporto dellemisure di accompagnamento socio-economicofinanziabili dalle Regioni a valere sui fondieuropei del Fondo Europeo della Pesca (FEP).Al di là del merito, ora che il Ministero ha definitoil procedimento e i limiti per l'adozionedelle possibili misure tecniche da inserire neiPGL, viene a cadere ogni alibi per mettere inmoto questa misura finora sottovalutata. Ricadendoil finanziamento sotto competenzaregionale, sollecitiamo fin d'ora le Regioni,continua Ianì, a fare con sollecitudine la loroparte, provvedendo ad una rapida emanazionedei bandi, che consenta di dare operatività aiPiani e alle relative misure di accompagnamentoentro la fine del periodo di programmazionedel FEP (2013). Alle Regioni LegaPesca ricorda che la redazione dei Piani di gestionechiama in causa la disponibilità di solideconoscenze tecniche e biologiche sullostato delle risorse, che suggeriscono unamaggiore attenzione alla ricerca scientifica ealla nascita e alla valorizzazione degli OsservatoriRegionali Pesca e Acquacoltura, spessofinora rimasti sulla carta.I Piani di Gestione Locali consentono di finanziaremisure di accompagnamento per un ventagliodi misure tecniche finalizzate a limitarel'esercizio dell'attività di pesca e volte a garantirela rinnovabilità degli stock, la riduzione dellosforzo di pesca e degli impatti sugli ecosistemi.Si va dalla razionalizzazione dell'impiego degliattrezzi per garantire una maggiore selettività(numero di autorizzazioni, maglie e lunghezzadelle reti, numero di ami, etc.), alla definizionedi calendari di pesca e fermi temporanei persegmento, fino alla chiusura alla pesca di areedi nursery e ripopolamento.Un successivo decreto ha dato via libera all'adozionedi 10 Piani di Gestione locali approvatidalla Regione Sicilia. Il testo deiprovvedimenti è consultabile on line sul sitowww.legapesca.it.Primo piano <strong>Legacoop</strong> Settori Territori Imprese Sondaggio
Territori9>> Friuli Venezia Giulia>> Piemonte>> Lombardia>> Lombardia>> Veneto>> Liguria>> Marche>> Toscana>> Lazio>> Abruzzo>> Basilicata>> Puglia>> Sicilia>> Bologna>> Forlì>> Modena>> Cesena>> Reggio Emilia>>Fano>>Ostia>> LancianoFRIULI VENEZIA GIULIAA Monfalcone “Gli appalti nel sociale,tra norme europee e locali”“Gli appalti nel sociale, tra norme europeee locali”. Questo il tema del seminario organizzatoda <strong>Legacoop</strong>sociali con il patrociniodel Comune di Monfalcone, inoccasione della presentazione del libro:“Imprese pubbliche & autogestite. La CooperazioneSociale nel Friuli Venezia Giulia” acura di Gian Luigi Bettoli, che si terrà lunedì17 settembre a Monfalcone, presso la SalaPalazzetto Veneto (Via S. Ambrogio, 12), coninizio alle ore 17.00.Interverranno:- Gian Luigi Bettoli, presidente di <strong>Legacoop</strong>socialiFvg e curatore del libro;- avvocato Franco Dalla Mura, su: “Lanuova direttiva europea in materia di appalti:profili di particolare interesse per lacooperazione sociale”.L’obiettivo del seminario è quello di metterea confronto esperienze e buone pratichesull’affidamento di lavori e forniture allacooperazione sociale.Si tratta di una problematica importante soprattuttoin riferimento alle pratiche di affidamentodi lavori atti ad occupare personein stato di svantaggio e disabilità, seguitedai servizi socio-sanitari pubblici. Lavoro eterapia sono strettamente legati, ed i percorsiterapeutici necessitano di sbocchi, inparticolare lavorativi, per completare il processodi abilitazione ed autonomia in curapresso i servizi pubblici.“Imprese pubbliche & autogestite. La CooperazioneSociale nel Friuli Venezia Giulia” èun libro rivolto a tutti gli operatori del settore:- ovviamente le cooperatrici ed i cooperatorisociali, cui vengono forniti materiali d’usoquotidiano, come la legislazione di settoreed una selezione di circolari amministrativeche regolano la vita del settore;- certamente agli amministratori ed al personaledegli enti pubblici, cui vengonomessi a disposizione una rassegna diesempi operativi, soprattutto in riferimentoalle procedure di affidamento di lavori e forniturealla cooperazione sociale;- ma anche per gli studiosi del settore ed ilegislatori, cui sono rivolte le riflessioni accumulatenel corso di una lunga esperienzaoperativa e critica;- ed infine per una collettività nel suo insieme,cui vanno restituiti i documenti,anche i più critici, di una storia poco conosciuta(anche se i mass media ce ne stannorestituendo un’immagine importante,quando non entusiastica).Il tentativo del libro è di cercare di evitareun approccio parziale o, peggio, celebrativoo confermativo dei risultati ottenuti, fornendopiuttosto uno strumento operativopolivalente, con l’ambizione di mettere inrelazione i tanti protagonisti, e far dialogarei vari piani di un lavoro comune. Un’impresa- appunto – di carattere ed interesse pubblico,basata sull’affiancamento alla PubblicaAmministrazione di migliaia di giovani(ed ormai non solo più giovani) operatori diun nuovo tipo di servizi pubblici, autogestitiattraverso uno strumento tanto tradizionalequanto versatile come la Cooperazione.Un libro, quindi, destinato a rafforzare le conoscenzetecniche con l’autocoscienza generaledi un sistema, che ha la necessità dimassimizzare le politiche di inclusione socialee di creazione di nuovo capitale socialecomunitario, attraverso la gestione diservizi sociali, sanitari, educativi e di inserimentolavorativo.Il quadro presentato dal libro avrà prestoun’innovazione, che ne esalterà gli elementiinnovativi, con l’approvazione definitiva dellanuova Direttiva europea in materia di appalti,che in più punti recepisce le conquistelegislative della cooperazione socialeitaliana. La Direttiva, destinata ad influenzareil quadro delle procedure di affidamento,con particolare attenzione al settoredei servizi sociali, sarà al centro del seminario.PIEMONTENuova sede green per la cooperativadi costruzioni ViridiaLa Cooperativa Viridia, impresa di costruzioni,insediata da anni a Volpiano e profondamenteradicata non solo sul territoriopiemontese, ma proiettata anche sul mercatonazionale ed europeo, venerdì 14 settembre,a partire dalle ore 11, presenteràla nuova sede in Strada Cebrosa 95 a SettimoTorinese. Alla cerimonia, nel corsodella quale la cooperativa illustrerà le suePrimo piano <strong>Legacoop</strong> Settori Territori Imprese Sondaggio