<strong>scarp150</strong>Costituzione, architrave d’Italia. I genitori del sindaco di Napolihanno contribuito a scriverla. E lei l’ha raccontato a Scarp...La Carta di Rosetta,sindaco bambinadi Laura GuerraSembra di vederli quei due bambini, Rosetta e il fratello più piccolo, cheaspettano il suono della campana di Montecitorio a Roma, in un giorno di dicembredel 1947. Con i genitori, Angelo e Maria, dentro le sale del palazzo a firmare unodegli atti di nascita della Repubblica. «Finalmente la campana suonò – racconta Rosetta– e noi bambini con l’ingenuità dei nostri pochi anni ci aspettavamo che tuttocambiasse subito e come per magia. Anche noi avevamo partecipato a un eventostorico. E per premio, per festeggiare, mamma e papà ci comprarono un cono gelato,che per quel periodo era davvero una cosa eccezionale».Inizia così il racconto di Rosa Iervolino Russo, sindaco di Napoli, che intorno a untavolo ovale, la prima sera di primavera, ha raccontato in esclusiva per noi di Scarpl’atto di nascita della Costituzione italiana.Dietro la bella convivialità di un caffè dio garantito a tutti, come vera leva die del suo semplice eloquio, la ricchezza emancipazione e indipendenza. E poidi una lectiotutta per noi, redazione partenopeadi Scarp. La descrizione dell’I-definito un “momento tristissimo”, chec’è anche l’attualità: il conflitto libico,talia del dopoguerra distrutta e povera, rimanda all’articolo 11 della Costituzione:“L’Italia ripudia la guerra”. «Tutti cidove tutti desideravano libertà, pace,giustizia, uguaglianza, solidarietà e lavoro.Ed ecco i principi fondamentali del-male a partecipare, stiamo cercando distiamo chiedendo se facciamo bene ola Carta, scritti nella prima parte di un proteggere il diritto alla democrazia e allalibertà di quel popolo. Ma quella deglidocumento che ebbe, fra gli estensori,proprio i suoi genitori. La donna delle aerei che partono dalla basi militari nonistituzioni, sottolinea anche le conquistedelle donne, per realizzare una parità smante, è un fallimento della democra-è mai una soluzione né bella né entusia-che partisse anzitutto dal diritto allo stuziae dei rapporti con gli altri».CarosindacoO’ caro Sindacol’ho conosciuta solo adessoe dire che avevo un complessodi avvicinarmi a lei.Ma tutto questo è svanitoal primo impattoquindi ho graditoe non c’è stato alcuno distacco.Lei ci ha resi importantinon ci ha fatto sentire a disagioed è proprio l’agioche ci ha fatto sentirepiù galanti.Abbiamo domandatoci siamo presentatima senza nessunavelleitàed è per questoche ha riscontratoin noiuna certa genuinità.In tutta questa ipocrisiale resta un grande vantoessere la figliadi una Costituzioneimportante.Antonio PirozziA lezionedi CostituzioneIl gruppo di Scarp Napoliinsieme al sindaco,Rosa Russo Iervolino.Altri “echi” dell’incontrosaranno pubblicatisul prossimo numeroaprile 2011 <strong>scarp150</strong>.31
Scarpisti d’ItaliaPomeriggio a palazzo San Giacomo:«La Costituzione nacque dai desideri»Lunedì, primo giorno di primavera, intorno alle 18, dopo aver sorseggiatoun caffè in un bar vicino a piazza Municipio, me ne stavo seduto su unapanchina di fronte a Palazzo San Giacomo. A un tratto la mia attenzioneè stata richiamata da una voce squillante. Antonio avanzava con tutti gli altricolleghi che sembravano prodi condottieri, si pararono davanti a metogliendomi la visuale di Palazzo San Giacomo. Dopo tutti insieme, con farescherzoso, ci siamo avvicinati all’équipe di Scarp. Ma cosa ci facevamoalle 18.30 a piazza Municipio? Non dovevamo partecipare a una festa,oppure andare a teatro o al cinema per vedere un film. Ma fare qualcosadi diverso, di grandioso. Un evento insolito e irripetibile ci teneva uniti comeuna grande famiglia. Eravamo in attesa, come un papà che aspetta un figliofrutto del suo amore, come uno stormo di rondini che annuncianola primavera. Dovevamo incontrare il primo cittadino della città di Napoli:il sindaco Rosa Iervolino Russo.Intorno a un tavolo ovale, in una sala illuminata da grandi lampadari dicristallo, ci ha raccontato della sua infanzia, del dopoguerra, dei suoi genitoriAngelo e Maria che partecipavano alle riunioni dell’assemblea costituenteraggiungendo Roma in treno in un lungo viaggio. Ci ha raccontato che quandola Costituzione è stata approvata, per festeggiare lei e il fratello più piccolohanno avuto in premio un cono gelato.Ci ha spiegato tante cose, facendoci esempi semplici. Soprattutto ci ha dettoche la prima parte della Costituzione, dove sono scritti i diritti fondamentali,non può essere modificata, mentre la seconda parte, che riguardal’organizzazione della Repubblica, si può modificare, stando però attentia non dimenticare quanto è scritto nella prima parte.Ci ha parlato del clima in cui è nata la Costituzione: dopo una guerrache aveva portato lutti, miseria e mancanza di libertà, tutti in Italiadesideravano la pace, la giustizia, l’uguaglianza. Su questi desideri nacquela Costituzione. All’uscita il freddo mi aspettava e la sua presenza gelidami fece rabbrividire, ma quel pomeriggio trascorso in un luogo così importantelascerà in me un ricordo indelebile.Sergio GattoSoffermandosi sulla seconda partedella Carta, il sindaco si è detta favorevolealla riduzione del numero dei parlamentari.E ricordando che la secondaparte della Costituzione può essere modificata,ha raccomandato di vigilaresempre anche come semplici cittadini,affinché attraverso i cambiamenti dell’organizzazionedello stato non si intacchinoe non si svuotino di senso i dirittifondamentali. Poi un passaggio sul benecomune e sulla bellezza dell’impegnopolitico in nome della collettività, unprincipio «che agli albori della Repubblicaera molto sentito; oggi sembra essersismarrito con la prevalenza di interessipersonali». Ma non si deve generalizzare:«La politica è fatta di gente perbenee di mascalzoni. Chi decide èsempre il popolo, che è sovrano».Giudstizia e uguaglianzaCon parole semplici, il sindaco ha condivisocon noi principi importanti; noipiù modestamente abbiamo condivisocon lei il nostro lavoro, le nostre storie, ledifficoltà nel perseguire giustizia socialee uguaglianza, ma anche le nostrepiccole e grandi conquiste. «Scarp de’ tenise l’Asilo notturno per senza dimoraattivo da oltre un anno all’IstitutoSant’Antonio La Palma, grazie al sostegnodel comune di Napoli, sono esempiotangibile del nostro lavoro», ha conclusoDanilo Tuccillo, presidente dellacooperativa La Locomotiva, che gestiscei servizi..L’incontroLe lotte delle donne,è stato un bel ripassoÈ stata una bellissima sorpresa per me; tuttiinsieme indovinate dove siamo andati? Noi “disagiati”a Palazzo San Giacomo a incontrare il sindaco di Napoli,Rosa Russo Iervolino. Non lo nascondo: avevo il cuore chemi batteva, grandi sale, scale imponenti e poi la Sala Giunta,dove siamo stati ricevuti e dove c’erano la bandiera italiana,quella europea e quella gialla e rossa del comune di Napoli.Abbiamo aspettato pochi minuti e il sindaco è arrivata; iomi sentivo molto agitata ed emozionata, ma ascoltandolami sono sentita subito più tranquilla. In verità non avrei maicreduto di trovarmi di fronte a lei, una donna così importante,conosciuta, capace. Ci ha spiegato la Costituzione e per me,che a scuola non studiavo molto, è stato un bel ripasso.Ce l’ha spiegata con modi e parole semplici. I suoi genitoriche facevano parte del gruppo di persone che l’ha discussa32.<strong>scarp150</strong> aprile 2011e approvata, andavanoda Napoli a Romafacendo viaggi difficili.Era appena finita laguerra e non era comeadesso che i politici vanno in giro con auto blu e scorte. Eraproprio un’altra epoca, ad esempio le donne non potevanolavorare nelle stesse professioni degli uomini e lottavano perconquistare il diritto di votare.Dal suo racconto ho capito che Rosa Iervolino ha studiatomolto e si è molto impegnata nei suoi ruoli istituzionali permigliorare le condizioni di tutte le donne. Difficoltà chelei capisce benissimo, essendo rimasta vedova giovanissimae con tre figli da crescere. Per questo ha sempre credutoche una donna che lavora è una donna indipendentee questo è importante.Il tempo è volato e mi è sembrato poco, anche se siamo staticon lei quasi due ore: avrei voluto chiederle tante cose.Mi è rimasta la bella sensazione di aver vissuto, con tantoentusiasmo, una serata importante. Marianna Palma