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scarp150 - Caritas Torino

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che gli ospiti manifestavano il desideriodi gestire gli spazi morti, il tempo libero.Un problema che era stato sollevato piùvolte e aveva portato a scrivere una letteraall’assessore Giovanni Giuliari, cheaveva poi richiesto esplicitamente, nelbando per affidare la nuova gestionedella struttura, progetti di attività e intrattenimento,dimostrando sensibilitàal problema. «Stiamo cominciando amettere in piedi una biblioteca – ha raccontatoin proposito Pilli –, a creare spaziin cui gli ospiti possano usare il computer,in cui possano essere aiutati ascrivere un curriculum vitae, a iniziareun percorso per l’accesso al mondo dellavoro». Queste iniziative sono assegnatea tre operatrici sociali.Senza colloquio finisci per stradaAccanto ad alcuni limiti burocratici,emerge dunque la sincera volontà, daparte della nuova gestione dell’Albergo,di aiutare chi è in difficoltà, soprattuttoattraverso nuove iniziative, volte a crearepercorsi individuali sia per l’accessoal lavoro, sia per irrobustire la rete di relazionidegli ospiti. Atteggiamento cheovviamente incrementa l’autostima e ladignità delle persone coinvolte. Certo,c’è da augurarsi che la burocrazia trovi ilcoraggio di ammorbidirsi, proprio confrontandosicon questo spirito di umanità.Le regole sono necessarie per ilbuon funzionamento di centri e strutture,ma vanno pensate per favorire lepersone e diminuire il disagio, che cambianel tempo le sue forme. Per questo iregolamenti comunali andrebbero rivistipiù spesso. .<strong>scarp150</strong>vicenzaIl raccontoIn psichiatria per la cannabisDroghe leggere? No, bugiardeSi dice, forse più per abitudine che per reale conoscenza dellasostanza, che i cannabinoidi siano droghe “leggere”. Bisogna in effettivedere con che spirito si affronta la questione: di certo si può solo asserireche tali droghe non portano alla morte o a gravi malattie fisiche.Questa è ovviamente una forte discriminante che le differenzia da tuttele altre droghe. Ma non siamo fatti di solo corpo, e il benessere è un lungocontinuum tra vita e morte. Lo stesso vale per il malessere. Porrei cannabinoidi nel punto corretto di questo continuum è difficile, perchébisogna tirare in ballo la psiche, un ambito ben più complesso del corpo.Restando al campo della psiche, mi sento allora di dire che i cannabinoidinon sono affatto droghe leggere, anzi sono sostanze che stimolanoil cervello e lo attivano fino a portarlo al parossismo. Giocano sul tonodell’umore alzandolo per poi abbassarlo di colpo, creano sopore, ma,per contro, alla lunga portano invece all’insonnia. Soprattutto, promettonoserenità, e invece molto spesso ti danno inquietudine, panico, ansia.Sono droghe bugiarde, pericolosissime. Si portano via brandelli di memoriaa ogni “fumata”. Possono far esplodere psicosi latenti e catapultareventenni in psichiatria. Ho conosciuto Giorgio che, dopo due settimanedi uso di cannabis, si era convinto di avere l’Aids. Mi ha telefonato in predaal terrore, una vera e propria paranoia. Quella volta ho cercatodi rassicurarlo, ma dopo due giorni ho scoperto che era stato ricoveratoal servizio psichiatrico. Da quel momento Giorgio non è più statolo stesso. Anche a Riki è andata male: fumava parecchio, non proprio tuttii giorni, ma quasi. Dopo qualche mese gli è esploso un disturbo schizoidea causa del quale era convinto di poter comunicare mentalmente conCarlos Castaneda. E che dire di Roby, che fumava per non piangere, e dopola terza boccata si ritrovava in lacrime su una panchina? O di Dado, chesi sentiva costantemente inseguito dalla polizia? Saranno anche “leggere”,’ste droghe, ma nella mia esperienza vi posso dire che il rischio intrinsecoè davvero molto pesante. Ti illudono, credi di poter ingigantire la tua vistainteriore, e invece te la opacizzano, te la distorcono. Creano paranoie e fobiecliniche. La cannabis non uccide? Sì, dico io, uccide qualcosa che a mioavviso è più importante dei nostri polmoni: uccide la nostra anima.Chiara LambroccoRifugio notturnoLa sede dell’Albergo cittadinodi Vicenza: la strutturadel comune per l’accoglienzadei senza dimora è oggigestita da Cosep,una cooperativa padovana<strong>scarp150</strong> aprile 2011.45

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