riceviamo e pubblichiamo - Lo Scirocco
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO<br />
Pubblichiamo la lettera della professoressa Antonella Latino, che racconta di irregolarità riscontrate<br />
durante un concorso di dottorato tenutosi presso l’Università del Salento e al quale lei stessa ha partecipato,<br />
riservandoci di approfondire il fatto sul prossimo numero de <strong>Lo</strong> <strong>Scirocco</strong>.<br />
Dottore commercialista e insegnante di ruolo in economia aziendale decido di<br />
partecipare al bando per dottorati di ricerca (XXIV ciclo presso l’Università del Salento<br />
- Gazzetta Ufficiale IV serie speciale del 21.11.08). In palio c’erano 6 posti di<br />
cui 3 senza borsa. Essendo dipendente statale decido, per approfondire le mie conoscenze,<br />
anche a vantaggio dei miei alunni, di partecipare. Presento domanda, mi<br />
procuro le tracce dei precedenti dottorati, mi preparo.<br />
Mi presento il 29/01/09 presso la sede dell’università per sostenere lo scritto.<br />
Veniamo convocati in ordine alfabetico, siamo in 14 rispetto ai 28 che avevano fatto<br />
domanda. Tutto è solenne come in qualsiasi concorso pubblico e lo dice chi ne<br />
ha fatti diversi, dal sorteggio della traccia alla consegna delle buste, dal sorteggio<br />
della lettera per l’orale (la A) alle raccomandazioni di rito del professor Di Cagno,<br />
Direttore del dipartimento di Economia Aziendale, sul corretto svolgimento dell’esame<br />
scritto. Affronto lo scritto con serenità. Torno a casa sicura di averlo superato, inizio<br />
a ripetere un po’ di lingua straniera per l’esame orale e attendo i risultati dello<br />
scritto. Arriva il giorno designato (il 13.02.09) e scopro, mio malgrado di NON<br />
essere stata ammessa all’orale. Rileggo il bando e scopro di non poter neanche chiedere<br />
accesso agli atti, perché all’art. 5 è scritto “a giudizio insindacabile della commissione”<br />
viene accertata la preparazione dei candidati. Decido di recarmi lo stesso<br />
in facoltà il giorno degli orali (il 18.02.09) per chiedere, gentilmente alla commissione,<br />
la visione dell’elaborato scritto.<br />
Potete solo immaginare il mio stupore, quando ho constatato che a sostenere l’orale<br />
c’erano persone mai viste e che NON avevano svolto con me l’esame scritto (almeno<br />
tre). Infatti, considerato il poco tempo trascorso fra lo scritto e l’orale, considerato<br />
che eravamo stati convocati in ordine alfabetico, e che l’orale seguiva lo<br />
stesso ordine di colloqui, vi assicuro che quelli entrati prima di me, li avevo guardati<br />
in faccia tutti...<br />
Ora questa mia vuole essere una denuncia. So che non servirà a niente perché<br />
per quei soggetti presenti SOLO all’orale, sicuramente ci sarà da qualche parte un<br />
elaborato che verrà tirato fuori al momento opportuno per parare le spalle a chi<br />
permette che tutto ciò succeda anche solo non vigilando come dovrebbe.<br />
Leggo che l’attuale rettore, Domenico Laforgia, intende, col Senato Accademico,<br />
dotare l’Università del Salento di un CODICE ETICO per fronteggiare fenomeni<br />
di nepotismo e favoritismo. Mi chiedo “dov’era quando tutto ciò succedeva?” Non<br />
è questo forse un provvedimento di FACCIATA che serve a nascondere quanto succede?<br />
Lascio a voi ogni ulteriore considerazione... Sono di ruolo, come già ho detto,<br />
e forte di questo vi assicuro che mi sento di dover lamentare quanto mi è successo.<br />
Grazie per il tempo che dedicherete alla lettura di questa mia che vuole essere<br />
solo il racconto di un’esperienza tra le più assurde della mia vita.<br />
Cordiali saluti, Antonella Latino<br />
Cerchiamo corrispondenti<br />
dalle diverse cittadine del Salento, giornalisti o aspiranti tali,<br />
che vogliano collaborare con la redazione de “<strong>Lo</strong> <strong>Scirocco</strong>”<br />
r e d a z i o n e @ l o s c i r o c c o . i t<br />
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO<br />
Vi prego di pubblicare la lettera che segue come risposta all’articolo “Per un bacio<br />
mai dato” ne <strong>Lo</strong> <strong>Scirocco</strong> di Marzo. Grazie<br />
Risposta al “non” buon senso<br />
In un momento in cui la cronaca giornaliera riporta di continuo aggressioni di<br />
tipo sessuale sulle donne, sui bambini e addirittura sui propri figli, quando la gente<br />
chiede a gran voce un inasprimento delle pene carcerarie per chi compie atti del<br />
genere è da brividi pensare che qualcuno possa giustificare, e chiedere clemenza<br />
per una persona che non solo usa la forza per ottenere un bacio, “che resta sempre<br />
uno scambio intimo tra due persone consenzienti”. Magari, dopo avere ottenuto<br />
un bacio, avrebbe potuto pretendere e prendere con la forza molto di più, inoltre,<br />
forza la porta di una casa privata dove vive la sua “ex moglie “ da cui é separato come<br />
definito dal giudice, condizione che fa di lei una persona libera di avere una vita<br />
morale e affettiva senza nessun vincolo. In un secolo in cui, purtroppo si parla ancora<br />
di lapidazione e di infibulazione, in un momento in cui le donne hanno timore<br />
di uscire di casa, dove la cronaca dimostra purtroppo molto spesso la bestialità di<br />
certi uomini, il BUON SENSO vuole che ognuno rifletta e si metta al posto di queste<br />
donne e delle loro famiglie e non chieda indulgenza su una pena che sicuramente<br />
non verrà scontata, ma provi ad essere moralmente e anche fisicamente se serve un<br />
difensore delle donne.<br />
E. P.<br />
Basterebbe proprio quel buon senso che nella lettera viene richiamato (sebbene nascondendosi<br />
dietro un triste e vile anonimato), a comprendere come la questione trattata nulla abbia<br />
a che vedere con la violenza sulle donne e con le bestialità a cui forzatamente si cerca di fare<br />
riferimento. Troviamo che sia proprio la demagogia, come quella che da questa missiva traspare,<br />
unitamente ad inutili pregiudizi che non aiutino alla risoluzione dei problemi richiamati.<br />
Rassicuriamo il mittente sulla nostra sensibilità e disponibilità, quando necessita, alla difesa<br />
di chiunque di qualsiasi età, genere e razza esso sia.<br />
Paolo Schiavano<br />
D A I N O S T R I L E T T O R I<br />
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO<br />
Egregio direttore,<br />
chiediamo cortese ospitalità sul suo apprezzato periodico perché diffondesse la nostra<br />
pacata e civile petizione indirizzata al nostro Sindaco. Solo due brevi considerazioni: se<br />
si considera l’aspetto estetico esso genera solo rabbia e disappunto per aver deturpato<br />
in così malo modo questa piccola e storica piazza, quasi fosse lo snodo di una movimentata<br />
e periferica arteria stradale. Se consideriamo l’aspetto economico esso è ancora più grave,<br />
quasi vi fosse un preciso disegno di fare allontanare sempre di più l’utenza da questa<br />
zona, anziché cercare di armonizzare e rivitalizzare tutte queste piccole realtà commerciali,<br />
già agonizzanti. Cerchiamo di onorarlo meglio questo nostro territorio, con<br />
opere che siano un vanto e che diano lustro a tutta la comunità ugentina. Siate ragionevoli,<br />
tornate sui vostri passi, visto che è tutto in fase sperimentale, così non offenderete<br />
oltre che un’intera comunità, neanche quei SANTI da cui queste PIAZZE hanno<br />
preso il nome, prima S. Vincenzo e ora S. Nicola.<br />
ILL. MO SIG. SINDACO DELLA CITTÀ DI UGENTO<br />
Noi sottoscritti, cittadini residenti e titolari di attività commerciali di piazza Porta<br />
San Nicola e zona adiacente<br />
CHIEDIAMO<br />
il disfacimento dell’attuale stato dei luoghi ed il ripristino della rotatoria, più curata<br />
e migliorata nei particolari estetici e funzionali. Riteniamo tale piazzetta per<br />
la sua configurazione storica, per le sue dimensioni, ma anche e soprattutto per il<br />
tessuto commerciale ivi inserito, NON IDONEA a simili esperimenti.<br />
Richiamiamo inoltre l’attenzione ai precisi doveri che ha l’Amministrazione verso<br />
i propri cittadini e le singole realtà che essi stessi rappresentano. Tali doveri prevedono<br />
non la mortificazione, ma il supporto ed il sostegno a quell’avanzato stato<br />
di precarietà commerciale-economica locale.<br />
Un gruppo di commercianti di piazza Porta San Nicola<br />
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