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riceviamo e pubblichiamo - Lo Scirocco

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Spesso, in Italia, quando si parla di<br />

sanità efficiente, si è soliti pensare<br />

ai servizi ospedalieri del Nord del<br />

Paese, mettendo in ombra realtà di assoluta<br />

eccellenza presenti al Sud. Il reparto<br />

di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale<br />

di Casarano è la prova di<br />

quanto simili affermazioni siano il<br />

frutto di generalizzazioni. Unico nel nostro<br />

territorio, è in grado di offrire un<br />

servizio di grande responsabilità, avvalendosi<br />

di una équipe di personale<br />

medico e infermieristico di elevato livello,<br />

guidata dal primario Guglielmo<br />

Paradies. È a lui che abbiamo rivolto al-<br />

cune domande.<br />

Quando è stato realizzato a Casarano<br />

il reparto di Chirurgia Pediatrica?<br />

Nel 1982, tra mille difficoltà di ordine<br />

amministrativo, ma grazie alla caparbietà<br />

dei primari di Pediatria e di<br />

Chirurgia, rispettivamente il professore<br />

Corvaglia e il professore Benegiamo, e<br />

del dottor Rini, che ha diretto questo<br />

reparto sino al 2006.<br />

Perché tale reparto, che ha raggiunto<br />

livelli di eccellenza, è così importante<br />

per il nostro territorio?<br />

Siamo l’unica unità in tutto il Salento<br />

e a sud di Bari dove si eseguono<br />

P R I M I P I A N I<br />

O S P E D A L E “ F . F E R R A R I ” C A S A R A N O<br />

La chirurgia a misura di bambino<br />

Il reparto di eccellenza sanitaria raccontato da Guglielmo Paradies, primario di Chirurgia Pediatrica<br />

S O L I D A R I E T À E R A C C O L T A F O N D I<br />

La professionalità<br />

è solo oltre oceano?<br />

Il rischio di speculazioni è sempre possibile anche se si tratta<br />

di malattie. Ne parliamo con Antonio Montonato<br />

Abbiamo contattato il presidente<br />

dell’associazione di volontariato<br />

Idee Valori e Solidarietà, con<br />

sede a Taurisano, per riflettere su quella<br />

che è ormai una prassi: la raccolta fondi<br />

per aiutare chi ha bisogno di cure, a<br />

quanto pare possibili solo in America.<br />

L’input ci viene da una sua lettera,<br />

inviata alla nostra redazione, dal titolo<br />

“Se è l’America ad aver trovato l’Italia...”<br />

in cui Antonio Montonato esprime<br />

il suo punto di vista sulle campagne<br />

di solidarietà organizzate da privati o<br />

da varie associazioni per la raccolta di<br />

fondi destinati a curare, presso una clinica<br />

statunitense, la Ocean Hyperbaric<br />

Neurologic Center di Fort Lauderdale in Florida,<br />

chi è affetto da gravi malattie.<br />

Avendo anche noi de <strong>Lo</strong> <strong>Scirocco</strong> fatto<br />

un appello per aiutare Francesco, un<br />

bambino di 7 anni malato di tetraparesi<br />

spastica, abbiamo ritenuto doveroso<br />

approfondire l’argomento.<br />

Cosa vuole trasmettere la sua lettera?<br />

Nasce come segno di protesta o<br />

per dare la speranza che in Italia sia<br />

possibile utilizzare fondi per la ricerca<br />

e la cura di molte malattie?<br />

La mia lettera parte da un dato di<br />

fatto: sono stato coinvolto in una raccolta<br />

fondi per poter curare una bambina<br />

in America. Ho avuto dunque la<br />

possibilità di leggere il preventivo della<br />

clinica: si richiedono migliaia di euro<br />

per pagare un certo numero di ore di<br />

fisioterapia. La questione è che si può<br />

essere sottoposti allo stesso trattamento<br />

anche in Italia! Così come per<br />

l’ossigenazione iperbarica che, richiesta<br />

come terapia, esiste anche a<br />

Lecce! Capisco lo stato d’animo di genitori,<br />

che, pur di vedere migliorare i<br />

propri figli, si aggrappano anche alla<br />

più esile speranza, ma non condivido<br />

l’inerzia dei medici italiani dinanzi a<br />

casi del genere. Non credo che la professionalità<br />

e gli strumenti necessari<br />

per guarire siano solo in America.<br />

Cosa non funziona? Da dove partire<br />

per smuovere le coscienze?<br />

La questione è che, dietro la richiesta<br />

di soldi, spesso ci sono forti speculazioni<br />

da parte di associazioni e da<br />

parte di chi lo fa in proprio. L’informazione<br />

è importante ma anche i<br />

medici devono riuscire a fare qualcosa.<br />

Occorrono dibattiti in cui specialisti<br />

del settore medico affrontino la questione<br />

malattia, fornendo gli strumenti<br />

utili a fronteggiarla.<br />

La sua associazione opera nel sociale<br />

in senso ampio. Quali le vostre<br />

azioni nella nostra realtà salentina?<br />

Noi valutiamo ed accettiamo le richieste<br />

di aiuto e poi ci adoperiamo per<br />

dare un contributo concreto a chi lo necessita.<br />

Ad esempio, il 2 maggio si terrà<br />

a Taurisano Insieme per la Vita. Saranno<br />

vendute delle magliette ed il ricavato<br />

servirà a sostenere la famiglia di<br />

un ragazzo affetto da leucemia.<br />

Emanuela Marrocco<br />

interventi di alta chirurgia come la correzione<br />

di gravi malformazioni (esofagee,<br />

dell’intestino, diaframma, ecc.)<br />

incompatibili con la vita. La nostra unità<br />

operativa copre un bacino di utenza<br />

che coinvolge le provincie di Lecce,<br />

Brindisi e Taranto, senza contare i<br />

pazienti che giungono da Bari, Foggia<br />

e dalla Basilicata. Si è ridotta, così, negli<br />

anni una buona fetta di emigrazione<br />

sanitaria.<br />

Che differenza esiste tra il curare un<br />

bambino e il curare un adulto?<br />

Diceva Sir Burlington Ward nel<br />

1840, “Treat the adults like children is a benefit,<br />

the opposite is a disaster” (trad. “Curare<br />

gli adulti come i bambini è un vantaggio,<br />

il contrario è un disastro”). Il<br />

Chirurgo Pediatra è un chirurgo un<br />

po’ “speciale” che quotidianamente, insieme<br />

ai genitori, prende decisioni<br />

fondamentali per la sopravvivenza e la<br />

salute dei bimbi; cura organismi in crescita,<br />

dal neonato di peso inferiore al<br />

chilo, sino al ragazzo di quattordici o<br />

sedici anni con peso simile all’adulto.<br />

Quanto conta la preparazione e la<br />

specializzazione del personale ospedaliero<br />

e della sua équipe nei risultati<br />

conseguiti?<br />

Diciamo che il cardine, il volano per<br />

garantire un giusto livello di assistenza,<br />

sono il costante aggiornamento<br />

scientifico, la partecipazione a master<br />

con frequenza presso grossi centri<br />

universitari. L’acquisizione di tecniche<br />

come la chirurgia video assistita, la microchirurgia,<br />

il costante aggiornamento<br />

anche del personale infermieristico,<br />

con partecipazione attiva ai<br />

congressi, allineano questo reparto<br />

su standard di qualità.<br />

Incontrate delle difficoltà nello<br />

svolgere il vostro lavoro?<br />

Sicuramente negli anni una direzione<br />

di presidio e generale illuminate,<br />

ci hanno permesso di progredire<br />

con l’approvvigionamento di nuove attrezzature.<br />

Di quanti posti letto attualmente disponete?<br />

Il reparto dispone di 20 posti letto,<br />

di cui 17 per ricoveri ordinari e d’ur-<br />

18<br />

Il succo d'arancia<br />

senza arance<br />

Il Senato ha approvato l'art. 21 della<br />

legge comunitaria, che ne abroga<br />

una italiana del 1961, nella quale si<br />

garantiva ai consumatori almeno il<br />

12% di succo d'arancia nelle bibite.<br />

Una scelta in controtendenza con le<br />

campagne governative a favore di<br />

un'alimentazione sana e con l’iniziativa<br />

della UE per la diffusione di<br />

frutta e verdura nelle scuole.<br />

genza e 3 per l’attività di Day Surgery.<br />

Dispone, inoltre, di un ambulatorio di<br />

Endoscopia Digestiva e Manometria<br />

ano rettale e di un ambulatorio per lo<br />

studio dei disturbi della minzione.<br />

Quali servizi intendete garantire<br />

con il protocollo d’intesa realizzato con<br />

l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce?<br />

Con il “V. Fazzi” siamo un’unica<br />

ASL, operiamo i neonati a Lecce perché<br />

lì è presente l’unità di Terapia Intensiva<br />

Neonatale, non presente ancora<br />

al “F. Ferrari” di Casarano. Abbiamo invece<br />

una convenzione con il “Perrino”<br />

di Brindisi, che ci permette di operare<br />

presso le loro sale operatorie il<br />

neonato con patologia di interesse<br />

chirurgico, ricoverato presso la loro Terapia<br />

Intensiva Neonatale e non trasportabile.<br />

Svolgiamo insomma un<br />

servizio al piccolo paziente, spostando<br />

l’équipe chirurgica e non il malato.<br />

Cosa, secondo lei, potrebbe migliorare<br />

la qualità della sanità pugliese?<br />

Ci vuole più amore per la nostra disciplina,<br />

non un atteggiamento da<br />

erogatore di servizio a tempo. La sanità<br />

pugliese non è ridotta male, bisogna<br />

che per primi però ci credano gli operatori<br />

sanitari. Una buona fetta di disagio<br />

lo crea la cosiddetta medicina difensiva,<br />

che con frasi come “Signora, è<br />

meglio che vada in un’altra città, lì sono<br />

più organizzati…” provoca due reazioni:<br />

fa lievitare di molto i costi della<br />

sanità e fa spostare l’utenza verso altri<br />

centri fuori regione.<br />

Laura Marrocco

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