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Sussidio per il rinnovo dei Consigli Pastorali ... - Diocesi di Brescia

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DIOCESI DI BRESCIA<strong>Sussi<strong>di</strong>o</strong> in preparazioneal <strong>rinnovo</strong> <strong>dei</strong><strong>Consigli</strong> Parrocchiali2010-2015<strong>Sussi<strong>di</strong>o</strong>in preparazioneal <strong>rinnovo</strong><strong>dei</strong> <strong>Consigli</strong>parrocchiali2010


SCHEDEIN PREPARAZIONEAL RINNOVODEI CONSIGLIPARROCCHIALI2010 - 20151. Comunione e responsab<strong>il</strong>itànella parrocchia2. La comunità come soggetto unitarioe <strong>il</strong> progetto pastorale3. Presiedere e consigliare nella comunità:i <strong>Consigli</strong> parrocchiali


Le tre schede che seguono sono uno strumento <strong>per</strong> la preparazionee l’animazione della comunità parrocchiale, <strong>dei</strong> gruppi,<strong>dei</strong> laici e <strong>dei</strong> consacrati che sono presenti in parrocchia,in vista della formazione <strong>dei</strong> nuovi <strong>Consigli</strong> Parrocchiali:<strong>Consigli</strong> <strong>Pastorali</strong> Parrocchialie <strong>Consigli</strong> Parrocchiali <strong>per</strong> gli Affari Economici.Le scadenze previste <strong>per</strong> tutta la <strong>di</strong>ocesi sono le seguenti:domenica 18 apr<strong>il</strong>e 2010(III domenica <strong>di</strong> Pasqua)vi saranno le elezioni <strong>dei</strong> <strong>Consigli</strong> <strong>Pastorali</strong> Parrocchiali.Tra <strong>il</strong> mese <strong>dei</strong> apr<strong>il</strong>e e <strong>il</strong> mese <strong>di</strong> giugno 2010andranno rinnovati i <strong>Consigli</strong> Parrocchiali <strong>per</strong> gli Affari Economici.Tutto questo <strong>per</strong> far sì che nel mese <strong>di</strong> settembre 2010,con l’avvio del nuovo anno pastorale,entrambe i <strong>Consigli</strong> possano iniziare le loro attività.Punto <strong>di</strong> riferimento imprescin<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e restano<strong>il</strong> Direttorio <strong>per</strong> i <strong>Consigli</strong> <strong>Pastorali</strong> Parrocchialie <strong>il</strong> Regolamento <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Consigli</strong>o Parrocchiale <strong>per</strong> gli Affari Economici,promulgati dal Vescovo <strong>il</strong> 1° <strong>di</strong>cembre 2004.Le presenti schede intendono introdurre,soprattutto con una riflessione <strong>di</strong> carattere pastorale,agli aspetti essenziali, che stanno sullo sfondo del temadella partecipazione e della corresponsab<strong>il</strong>ità nella Chiesa.Si possono, al riguardo, in<strong>di</strong>viduare tre aspetti <strong>per</strong> ricostruirel’ambito entro cui sensib<strong>il</strong>izzare alla corresponsab<strong>il</strong>itànella conduzione delle comunità cristiane:1. Comunione e corresponsab<strong>il</strong>ità nella parrocchia.2. La comunità soggetto dell’azione pastorale e <strong>il</strong> progetto pastorale.3. Presiedere e consigliare nella comunità: i <strong>Consigli</strong> parrocchiali.


1Comunionee corresponsab<strong>il</strong>itànella parrocchiaIl tema della comunione e della corresponsab<strong>il</strong>ità sicolloca sullo sfondo della rinnovata coscienza ecclesiologicaconc<strong>il</strong>iare e delle scelte che la Chiesa è andatacompiendo nel suo recente cammino. Significativo appare,al riguardo, quanto si legge nel documento Comunicare<strong>il</strong> Vangelo in un mondo che cambia:La Chiesa è totalmente orientata alla comunione. Essa è edev’essere sempre, come ricorda Giovanni Paolo II, «casae scuola <strong>di</strong> comunione».La Chiesa è casa, e<strong>di</strong>ficio, <strong>di</strong>mora ospitale che va costruitame<strong>di</strong>ante l’educazione a una spiritualità <strong>di</strong> comunione.Questo significa far spazio costantemente al fratello,portando «i pesi gli uni degli altri» (Gal 6,2). Ma ciò èpossib<strong>il</strong>e solo se, consapevoli <strong>di</strong> essere peccatori <strong>per</strong>donati,guar<strong>di</strong>amo a tutta la comunità come alla comunione<strong>di</strong> coloro che <strong>il</strong> Signore santifica ogni giorno. L’altro nonsarà più un nemico, né un peccatore da cui separarmi,bensì «uno che mi appartiene». Con lui potrò rallegrarmidella comune misericor<strong>di</strong>a, potrò con<strong>di</strong>videre gioie e dolori,contrad<strong>di</strong>zioni e s<strong>per</strong>anze. Insieme, saremo a poco apoco spinti ad allargare <strong>il</strong> cerchio <strong>di</strong> questa con<strong>di</strong>visione,a farci annunciatori della gioia e delle s<strong>per</strong>anza che in-5


sieme abbiamo sco<strong>per</strong>to nelle nostre vite grazie al Verbodella vita.Soltanto se sarà davvero «casa <strong>di</strong> comunione», resa saldadal Signore e dalla Parola della sua grazia, che ha <strong>il</strong> potere<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare (cfr. At 20,32), la Chiesa potrà <strong>di</strong>ventareanche «scuola <strong>di</strong> comunione». E’ importante che ciò avvenga:in ogni luogo le nostre comunità sono chiamate adessere segni <strong>di</strong> unità, promotori <strong>di</strong> comunione, <strong>per</strong> ad<strong>di</strong>tareum<strong>il</strong>mente ma con convinzione a tutti gli uomini laGerusalemme celeste, che è al tempo stesso la loro «madre»(Gal 4,26) e la patria verso la quale sono incamminati.[…]Ma non <strong>di</strong>mentichiamo l’avvertimento <strong>di</strong> Giovanni PaoloII: «Non ci facciamo <strong>il</strong>lusioni: senza questo camminospirituale, a ben poco servirebbero gli strumenti esterioridella comunione. Diventerebbero apparati senz’anima,maschere <strong>di</strong> comunione più che sue vie <strong>di</strong> espressione e <strong>di</strong>crescita». [n. 65]Tutto questo rende consapevoli come sia necessarioo<strong>per</strong>are un profondo cambiamento <strong>di</strong> mentalità daparte <strong>di</strong> tutti, laici e preti, giovani e adulti, <strong>per</strong>chétutti si <strong>di</strong>venti «soggetti» della missione della Chiesa,più che i «destinatari» <strong>di</strong>stratti <strong>di</strong> un’improbab<strong>il</strong>evita cristiana. E’ quin<strong>di</strong> necessario su<strong>per</strong>are una certo«cristianesimo <strong>dei</strong> bisogni» <strong>per</strong> approdare ad un «cristianesimodelle responsab<strong>il</strong>ità». Il primo, assai <strong>di</strong>ffuso,è sod<strong>di</strong>sfatto quando si è esau<strong>di</strong>to <strong>il</strong> proprio bisognoreligioso (<strong>di</strong> amicizia, serenità, conforto, ritrovamento<strong>di</strong> sé e, <strong>per</strong>ché no?, anche <strong>di</strong> Dio); <strong>il</strong> secondo cominciaquando ci si accorge che non si può essere cristiani solo<strong>per</strong> se stessi, quando <strong>il</strong> prendersi cura della fede e dellavita degli altri non è un lusso <strong>per</strong> chi è <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e, <strong>per</strong><strong>il</strong> cristiano “impegnato”, <strong>per</strong> quello che ha tempo <strong>per</strong>la parrocchia. Un «cristianesimo della vocazione e dellaresponsab<strong>il</strong>ità» è quello che ha trovato che la vita cri-6


stiana è logicamente consequenziale ad una fede adultae matura, capace <strong>di</strong> farsi carico della testimonianza che<strong>il</strong> Vangelo porta con sé.La corresponsab<strong>il</strong>ità è dunque capacità <strong>di</strong> rispondereinsieme: gli uni agli altri e tutti al Signore e all’umanità,<strong>il</strong> Signore ha destinato la salvezza <strong>di</strong> cui la Chiesa èmissionaria e portatrice. Per questo corresponsab<strong>il</strong>itàsignifica capacità e <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità a collaborare, rispondendoda adulti <strong>di</strong> quel che la Chiesa ma soprattutto <strong>il</strong>Signore ci chiede. Implica <strong>di</strong> sa<strong>per</strong> obbe<strong>di</strong>re, guardandoogni cosa con un orizzonte più vasto della nostravisone <strong>per</strong>sonale. Implica la coscienza della grandezza<strong>di</strong> ciò che ci è affidato da compiere, che non sarà eseguitotanto meglio quanto più meccanica sarà l’esecuzione,ma quanto più le nostre capacità e i doni delloSpirito saranno giocati in pienezza nell’o<strong>per</strong>a comune.Implica anche <strong>il</strong> coraggio <strong>di</strong> segnalare e <strong>di</strong> proporre,<strong>di</strong> obiettare e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssentire, con coscienziosa um<strong>il</strong>tà esenza spezzare la comunione, <strong>per</strong>ché questa si conservinon come conformismo, ma come obbe<strong>di</strong>enza comuneal Vangelo e alla missione.Accanto al tema della comunione-corresponsab<strong>il</strong>ità vaconsiderato anche quello della parrocchia, come luogopriv<strong>il</strong>egiato <strong>per</strong> l’esercizio <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>mensione peculiaredell’es<strong>per</strong>ienza cristiana oggi.A tal proposito, torna ut<strong>il</strong>e <strong>il</strong> richiamo a quanto dettonel documento <strong>dei</strong> Vescovi italiani Il volto missionariodelle parrocchie in un mondo che cambia:La parrocchia è definita giustamente come «la Chiesastessa che vive in mezzo alle case <strong>dei</strong> suoi figli e delle suefiglie». La parrocchia è una scelta storica della Chiesa,una scelta pastorale, ma non è una pura circoscrizioneamministrativa, una ripartizione meramente funzionaledella <strong>di</strong>ocesi: essa è la forma storica priv<strong>il</strong>egiata della lo-7


calizzazione della Chiesa particolare. Con altre forme laChiesa risponde a molte esigenze dell’evangelizzazione edella testimonianza: con la vita consacrata, con le attività<strong>di</strong> pastorale d’ambiente, con le aggregazioni ecclesiali. Maè la parrocchia a rendere visib<strong>il</strong>e la Chiesa come segnoefficace dell’annuncio del Vangelo <strong>per</strong> la vita dell’uomonella sua quoti<strong>di</strong>anità e <strong>dei</strong> frutti <strong>di</strong> comunione che nescaturiscono <strong>per</strong> tutta la società. Scrive Giovanni PaoloII: la parrocchia è <strong>il</strong> «nucleo fondamentale nella vita quoti<strong>di</strong>anadella <strong>di</strong>ocesi».La parrocchia è una comunità <strong>di</strong> fedeli nella Chiesa particolare,<strong>di</strong> cui è «come una cellula», a cui appartengonoi battezzati nella Chiesa cattolica che <strong>di</strong>morano in undeterminato territorio, senza esclusione <strong>di</strong> nessuno, senzapossib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> elitarismo. In essa si vivono rapporti <strong>di</strong> prossimità,con vincoli concreti <strong>di</strong> conoscenza e <strong>di</strong> amore, e siaccede ai doni sacramentali, al cui centro c’è l’Eucaristia;ma ci si fa anche carico degli abitanti <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> territorio,sentendosi mandati a tutti. [n. 3]La scelta priv<strong>il</strong>egiata della parrocchia coincide dunquecon la scelta del primato della pastorale or<strong>di</strong>naria, cheva intesa come cura della comunità e <strong>di</strong> tutte le <strong>per</strong>sone,come attenzione a tutte le tappe dell’esistenzae alle <strong>di</strong>verse forme della vita cristiana. Tutto questo,tuttavia, non certo a prezzo <strong>di</strong> una banalizzazione degliobiettivi pastorali, quasi che nella pastorale or<strong>di</strong>nariaessi rimanessero generici e rinunciatari.Possono essere tre le <strong>di</strong>rettrici su cui è chiamata a viaggiarela parrocchia nel realizzare <strong>il</strong> suo peculiare servizioall’annuncio del Vangelo:a) Una comunità che annuncia e celebraLa prima linea del cammino della pastorale parrocchialeva in<strong>di</strong>viduata nel suo essere una comunità chearriva e parte dall’Eucaristia. La comunione tra i cre-8


denti trova nell’Eucaristia la sua sorgente e la sua metaverso cui tutti sono invitati a tendere. La fraternità chesi sv<strong>il</strong>uppa nella costruzione delle relazioni sociali, favoritedal vivere sullo stesso territorio, viene vissuta inuna maniera del tutto singolare da una comunità chesi stringe attorno allo stesso altare.b) Una comunità <strong>di</strong> credenti responsab<strong>il</strong>iVissuta così, la comunità <strong>di</strong> altare <strong>per</strong>metterà <strong>di</strong> farcrescere carismi e ministeri al servizio dell’unico annunciodel Vangelo. La maturazione della responsab<strong>il</strong>itàecclesiale, come si è già detto, è segno <strong>di</strong> una fedeadulta e matura, che sa farsi carico del bonum Ecclesiaecome valore da costruire con pazienza e tenacia.c) Una comunità <strong>di</strong> missioneLa circolarità tra comunione e missione è la grandelegge della Chiesa e, dunque, anche della parrocchia.Questa è, in fondo, la scommessa della parrocchia delfuturo: che essa realizzi meno un cristianesimo <strong>per</strong> sé e<strong>di</strong> più un cristianesimo che, proprio <strong>per</strong>ché si fa caricodegli altri, finisce <strong>per</strong> ritrovare la sua giusta <strong>di</strong>mensione.9


La comunitàcome soggettodell’azionepastorale e <strong>il</strong>progetto pastorale2Un secondo aspetto, inteso a favorire un’adeguata preparazioneal <strong>rinnovo</strong> <strong>dei</strong> <strong>Consigli</strong>, riguarda non piùsolo <strong>il</strong> significato teologico-pastorale <strong>di</strong> comunione ecorresponsab<strong>il</strong>ità nella parrocchia, ma la sua concretaattuazione. Il fatto che la pastorale non sia appannaggioesclusivo <strong>dei</strong> pastori ma sia impegno <strong>di</strong> tutti i credentideriva dalla comune ra<strong>di</strong>ce battesimale. Tale consapevolezzaconsente <strong>di</strong> su<strong>per</strong>are la mentalità della delegao della cooptazione nella partecipazione <strong>dei</strong> credenti –preti e laici – all’azione pastorale della comunità parrocchiale.E questo non solo a motivo della comune <strong>di</strong>gnitàbattesimale <strong>dei</strong> credenti, ma insieme in ragione dellospecifico dono vocazionale <strong>di</strong> ciascuno. In tal modo, glisposi, i consacrati, i catechisti, i <strong>di</strong>aconi, le <strong>di</strong>verse vocazionimissionarie e <strong>di</strong> servizio, non partecipano allacomune azione pastorale della comunità in virtù <strong>di</strong> unadelega o a motivo dell’attuale <strong>di</strong>minuzione del numero<strong>dei</strong> sacerdoti, ma nativamente in virtù del battesimo edel carisma sv<strong>il</strong>uppato nel cammino <strong>di</strong> fede.10


Scegliere una effettiva presenza <strong>dei</strong> laici nella pastoralerichiede una conversione anche nel pastore circa la suaconsapevolezza ministeriale e <strong>il</strong> suo servizio ecclesiale.In questo senso si deve <strong>di</strong>re che non è possib<strong>il</strong>e “farspazio ai laici” senza una profonda riconversione delruolo <strong>dei</strong> ministeri or<strong>di</strong>nati.Tuttavia bisogna anche fare attenzione al fatto chequando si parla della comunità come soggetto unitariodell’azione pastorale nella parrocchia non si vuol certocadere in un genericismo o in un democraticismo dovetutti sono responsab<strong>il</strong>i allo stesso titolo e allo stessomodo. Il ruolo del parroco, in questo senso, <strong>di</strong>ventaquanto mai in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e nella sua funzione <strong>di</strong> guidae <strong>di</strong> responsab<strong>il</strong>e ultimo del cammino dell’intera comunità.La sua capacità <strong>di</strong> far sintesi <strong>dei</strong> vari carismie ministeri si evidenzia in modo particolare nell’esercizioconcreto della presidenza: egli <strong>di</strong>venta veramentecome <strong>il</strong> <strong>di</strong>rettore d’orchestra dove ognuno trova <strong>il</strong> suospazio e <strong>il</strong> suo tempo <strong>di</strong> intervento e l’azione comunecostruisce armonia.Significative sono, al riguardo, le parole <strong>dei</strong> Vescoviitaliani nel documento Comunicare <strong>il</strong> Vangelo in unmondo che cambia, là dove parlando <strong>dei</strong> sacerdoti lisi invita ad essere «servi della comunione ecclesiale,coloro che conducono a unità i carismi e i ministerinella comunità, gli educatori missionari <strong>di</strong> cui tuttiabbiamo bisogno»; [n. 53] mentre ai laici viene rivoltal’esortazione a «crescere nella capacità <strong>di</strong> leggere nellafede e sostenere con sapienza <strong>il</strong> cammino della comunitànel suo insieme».[n. 54]Un elemento strategico in grado <strong>di</strong> favorire un’azionepastorale centrata sulla comunione-corresponsab<strong>il</strong>ità alivello <strong>di</strong> parrocchia è senz’altro <strong>il</strong> progetto pastorale.Anzitutto <strong>il</strong> progetto pastorale vuole favorire una mentalità<strong>di</strong> collegialità, nel senso che l’agire pastorale non11


può essere che <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> convergenza <strong>di</strong> molteplic<strong>il</strong>etture e scelte e non l’arbitrio esclusivo solo <strong>di</strong> qualcuno,fosse anche <strong>il</strong> parroco. È <strong>il</strong> senso della storiaconcreta <strong>di</strong> una comunità, al <strong>di</strong> là del cambiamento<strong>dei</strong> suoi pastori, che ha bisogno della memoria viva <strong>di</strong>tutti i credenti; è <strong>il</strong> riferimento al <strong>di</strong>scernimento concretodelle situazioni che esige l’intervento concorde <strong>di</strong>più competenze; è la storia della fede delle <strong>per</strong>sone cheinvoca l’attenzione premurosa <strong>di</strong> molte presenze; è <strong>il</strong>compito educativo verso ragazzi e giovani che richiedelo sforzo unanime <strong>dei</strong> genitori e degli educatori; è l’attenzioneagli ultimi che necessita <strong>di</strong>verse collaborazionicon <strong>il</strong> territorio. Il progetto pastorale è quin<strong>di</strong> primauna mentalità che un programma; anzi, potrebbe esseredefinito un programma che si alimenta continuamenteo muore penosamente se manca <strong>di</strong> questa mentalità ese non nasce da molte sinergie.Un progetto pastorale parrocchiale si fonda sulle lineetracciate dalla Chiesa universale e da quella <strong>di</strong>ocesanaed è precisato sul cammino della parrocchia, riconoscendoe determinando gli obiettivi e gli strumenti, lemodalità della collaborazione e le occasioni <strong>di</strong> revisionedel cammino fatto. Se si vuol far ricorso alla citataimmagine dell’esecuzione musicale, si potrebbe paragonare<strong>il</strong> progetto pastorale allo spartito che i componentidell’orchestra sono chiamati a seguire; lo spartitogarantisce una uniformità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo nell’esecuzionee, al tempo stesso, <strong>per</strong>mette ad ogni singolo strumentista<strong>di</strong> trovare <strong>il</strong> suo spazio specifico nella coralità dell’insieme.Il risultato, ancora una volta, non può cheessere armonia.Quando poi si passa al progetto pastorale concreto bisognaessere coscienti che esso è uno strumento infunzione dell’e<strong>di</strong>ficazione della comunità e della curadella fede. Le linee che guidano <strong>il</strong> cammino <strong>di</strong> una12


comunità devono essere continuamente rinnovate inrisposta al mutare delle situazioni. Tutto questo <strong>di</strong>ce lanecessità <strong>di</strong> un continuo ripensamento e <strong>di</strong> una continuariformulazione in sintonia con <strong>il</strong> <strong>di</strong>namismo dellastessa azione pastorale.13


Presiederee consigliarenella comunità:i consigliparrocchiali3In questa fase <strong>di</strong> <strong>rinnovo</strong> degli organismi ecclesiali <strong>di</strong>partecipazione sia a livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>ocesi che <strong>di</strong> parrocchieè quanto mai opportuna una riflessione su tali organismicapace <strong>di</strong> sfuggire sia ad una celebrazione semplicementeretorica <strong>dei</strong> valori della partecipazione, dellacorresponsab<strong>il</strong>ità, dell’impegno <strong>dei</strong> laici, sia a sfoghi <strong>di</strong>insod<strong>di</strong>sfazione e <strong>di</strong>sagio <strong>per</strong> l’insignificanza e la scarsavitalità degli organismi in questione. Alla luce soprattuttodelle nuove norme <strong>di</strong>ocesane che riguardanoin particolare i <strong>Consigli</strong> parrocchiali (CPP e CPAE),pare opportuno soffermare l’attenzione sui <strong>di</strong>namismiecclesiali che interessano questa singolare forma<strong>di</strong> partecipazione al <strong>di</strong>scernimento e all’agire pastorale,prestando inoltre debita attenzione alle <strong>di</strong>namicheconcrete <strong>di</strong> conduzione, <strong>di</strong> guida, <strong>di</strong> qualità del lavoroche emergono nei <strong>Consigli</strong>.14


A. I <strong>di</strong>namismi della presidenzae del consiglioLa presidenza della comunità fa riferimento alla titolaritàdel parroco, che ha <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> fungere da guida<strong>di</strong> tutte le attività della parrocchia, al fine <strong>di</strong> promuovereuna comunione <strong>di</strong> vocazioni, ministeri e carismi,in vista della formulazione e realizzazione del progettoparrocchiale. All’interno del CPP e del CPAE talepresidenza trova un momento <strong>di</strong> espressione del tuttosingolare, <strong>di</strong>mostrandosi soprattutto capace <strong>di</strong> promuovereuna sintesi armonica tra <strong>di</strong>verse posizioni. Ilfar convergere verso soluzioni mature nella comunionerichiede nel parroco una capacità <strong>di</strong> guida che è fatta <strong>di</strong>ascolto, paziente accoglienza, <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità al confronto,lungimiranza e <strong>per</strong>severanza. A delineare i tratti delcorretto esercizio dell’autorità nella Chiesa valgonole esortazioni dell’apostolo Pietro: «Esorto gli anziani(presbiteri) che sono tra voi, quale anziano come loro[..]: pascete <strong>il</strong> gregge <strong>di</strong> Dio che vi è affidato, sorvegliandolonon <strong>per</strong> forza ma volentieri secondo Dio;non <strong>per</strong> v<strong>il</strong>e interesse, ma <strong>di</strong> buon animo; non spadroneggiandosulle <strong>per</strong>sone a voi affidate, ma facendovimodelli del gregge» (1Pt 5, 1-3). Viceversa, la letteraagli Ebrei raccomanda: «Obbe<strong>di</strong>te ai vostri capi e stateloro sottomessi, <strong>per</strong>ché essi vegliano su <strong>di</strong> voi come chiha da renderne conto; obbe<strong>di</strong>te <strong>per</strong>ché facciano questocon gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso<strong>per</strong> voi» (Eb 13,17).Il tema del consigliare richiama l’impegno <strong>dei</strong> battezzatia mettere al servizio della crescita comune <strong>il</strong>singolare dono del “consiglio”. Dono dello Spirito, <strong>il</strong>consiglio <strong>di</strong>venta momento peculiare <strong>per</strong> realizzare uncorretto <strong>di</strong>scernimento pastorale. Il <strong>di</strong>scernimento pastorale(che cosa è meglio fare <strong>per</strong> vivere, qui ed oggi,<strong>il</strong> Vangelo) è un’o<strong>per</strong>azione complessa, nel senso che15


essa non può che essere <strong>il</strong> frutto <strong>di</strong> molteplici decisioni.Una decisione pastorale può essere in questo sensoconsiderata come <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> arrivo <strong>di</strong> molti elementi,frutto soprattutto <strong>di</strong> una accurata capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernerela realtà alla luce del Vangelo.B. Metodologie e <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> lavoroNon sembra fuori luogo riconoscere come la ster<strong>il</strong>itàe la scarsa incisività che interessa alcune es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong>CPP e <strong>di</strong> CPAE debba essere fatta risalire alla scarsaattenzione prestata alle <strong>di</strong>namiche che presiedono allacomunicazione <strong>di</strong> gruppo e alle metodologie capaci<strong>di</strong> favorire una migliore qualità del lavoro pastorale.Solo in apparenza possono essere ritenuti ininfluentisulla obiettiva vivacità e produttività <strong>di</strong> un CPP e <strong>di</strong>un CPAE, aspetti quali la scelta della sede dell’incontrocapace <strong>di</strong> coinvolgere i partecipanti, la <strong>di</strong>sposizionedelle se<strong>di</strong>e, la sud<strong>di</strong>visone <strong>dei</strong> ruoli, <strong>il</strong> rispetto deltempo massimo a <strong>di</strong>sposizione <strong>per</strong> i singoli interventi,la preoccupazione <strong>di</strong> favorire la partecipazione <strong>di</strong> tuttii membri, la capacità <strong>di</strong> arrivare a una delibera finale,ecc. Ciò non significa certo che la soluzione <strong>di</strong> ogniproblema sia da ricercare solo sul piano delle tecniche edelle metodologie: <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso investe più generalmentelo st<strong>il</strong>e ecclesiale ed <strong>il</strong> clima fraterno che si produceall’interno <strong>dei</strong> <strong>Consigli</strong> parrocchiali.C. La formazione <strong>di</strong> consiglieriIl tema della formazione <strong>di</strong> consiglieri merita <strong>di</strong> essereaffrontato all’interno dell’orizzonte più ampio dellosforzo a far crescere laici adulti nella fede e maturi nelsa<strong>per</strong>si assumere concrete responsab<strong>il</strong>ità ecclesiali.16


In questa linea, una robusta catechesi, l’attenzione allacrescita spirituale e lo stimolo ad una progressiva assunzione<strong>di</strong> compiti ed uffici nella vita della comunitàcostituiscono requisiti fondamentali <strong>per</strong> ricoprire <strong>il</strong>ruolo <strong>di</strong> membro del CPP e del CPAE. Inoltre, è beneche ai membri <strong>dei</strong> vari <strong>Consigli</strong> venga offerta la possib<strong>il</strong>ità<strong>di</strong> partecipare a giornate <strong>di</strong> ritiro e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,<strong>di</strong> confronto con testi del Magistero da approfon<strong>di</strong>resingolarmente e comunitariamente, ecc.D. L’informazione e <strong>il</strong> coinvolgimentodella comunitàQuello della comunicazione costituisce un nodo crucialee <strong>di</strong> non fac<strong>il</strong>e soluzione <strong>per</strong> l’attività <strong>dei</strong> <strong>Consigli</strong>Parrocchiali, non soltanto sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o delle <strong>di</strong>namiche<strong>di</strong> lavoro all’interno <strong>dei</strong> <strong>Consigli</strong>, ma ugualmentein or<strong>di</strong>ne al compito <strong>di</strong> informare e rendere partecipela comunità della riflessione, della progettazione edelle decisioni adottate. Certamente, concorrono unasvariata serie <strong>di</strong> ragioni a complicare una tale o<strong>per</strong>azione(mancanza <strong>di</strong> tempo, scarsa organizzazione, esitonegativo o insufficiente delle soluzioni prospettate,linguaggio o tematiche accessib<strong>il</strong>i solo <strong>per</strong> addetti a<strong>il</strong>avori, scarso interesse <strong>dei</strong> parrocchiani).E’ ragionevole comunque rivedere che una breve sintesi<strong>dei</strong> lavori <strong>di</strong> ogni seduta del CPP sia <strong>di</strong>vulgata nelleforme opportune (es. me<strong>di</strong>ante affissione in bacheca,pubblicazione sul bollettino parrocchiale, etc.) a tuttii parrocchiani, in particolare a quanti svolgono attivitàpastorale o fanno parte <strong>di</strong> gruppi ecclesiali. Lo stesso puòvalere, in forme e mo<strong>di</strong> appropriati, anche <strong>per</strong> <strong>il</strong> CPAE.In ultima analisi resta la convinzione che <strong>il</strong> problemadella comunicazione non può essere soltanto in sensouni<strong>di</strong>rezionale (solo dai <strong>Consigli</strong> alla comunità), ma17


18anche viceversa. La comunicazione non costituiscesolo un fatto tecnico-organizzativo: <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso investela fisionomia della comunità, che in un clima <strong>di</strong>fraternità e <strong>di</strong> corresponsab<strong>il</strong>ità, deve <strong>di</strong>venire luogo<strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento e <strong>di</strong> comunicazionenella fede.


INDICAZIONIDI PERCORSOPER IL RINNOVODEI CONSIGLIPARROCCHIALI2010 - 2015


PremessaQuanto segue intende essere una sorta <strong>di</strong> vademecum,<strong>di</strong> fac<strong>il</strong>e consultazione, rivolto alle comunità parrocchiali<strong>per</strong> sostenerle e accompagnarle nel <strong>rinnovo</strong> <strong>dei</strong><strong>Consigli</strong> <strong>Pastorali</strong> Parrocchiali e <strong>dei</strong> <strong>Consigli</strong> Parrocchiali<strong>per</strong> gli Affari Economici. Esso si presenta sud<strong>di</strong>visoin tre parti:• Fase della preparazione (marzo – apr<strong>il</strong>e 2010)• Fase della costituzione (apr<strong>il</strong>e – giugno 2010)• Fase dell’avvio delle attività (settembre 2010)A. Fase della preparazione(marzo – apr<strong>il</strong>e 2010)• Nei mesi <strong>di</strong> marzo – apr<strong>il</strong>e 2010 è prevista la preparazionedelle elezioni <strong>dei</strong> CPP e CPAE. La coincidenzacon <strong>il</strong> tempo della quaresima e del tempo pasqualenon dovrebbe essere <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo al lavoro <strong>di</strong> preparazione,che consiste fondamentalmente nell’informarela comunità dell’appuntamento elettorale <strong>di</strong> domenica18 apr<strong>il</strong>e ( <strong>per</strong> le elezioni <strong>dei</strong> CPP) e del <strong>rinnovo</strong> <strong>dei</strong>CPAE ( tra maggio e giugno).Può inoltre fare da guida quanto previsto nel nuovoDirettorio <strong>dei</strong> CPP, che al punto 3.1. così recita :“Il primo passo <strong>per</strong> una corretta costituzione del CPP èun’adeguata preparazione e riflessione sulla natura e missionedella Chiesa, sul compito del clero e <strong>dei</strong> laici, e sullanatura e funzione del CPP stesso. Tale sensib<strong>il</strong>izzazionee formazione vanno offerte in modo esteso a tutti i fedelidella parrocchia, in particolare ai gruppi, alle associazionie ai movimenti ecclesiali. Sarà necessario inoltre, inspirito <strong>di</strong> fede, pregare <strong>per</strong> <strong>il</strong> nuovo <strong>Consigli</strong>o, sia comunitariamenteche in<strong>di</strong>vidualmente”.20


• In questo <strong>per</strong>iodo è inoltre necessario pre<strong>di</strong>sporre leliste <strong>dei</strong> can<strong>di</strong>dati <strong>per</strong> <strong>il</strong> CPP. Il Direttorio, al riguardo,così recita: La lista verrà formata in base a designazioneda parte <strong>dei</strong> membri della comunità o <strong>per</strong> can<strong>di</strong>datura<strong>per</strong>sonale. Si lascerà un tempo adeguato <strong>per</strong> la presentazione<strong>dei</strong> can<strong>di</strong>dati.Già nella formazione della lista si dovrà tener presenteuna adeguata rappresentatività, in relazione non soloall’età e al sesso, ma anche ai vari ruoli esistenti nellacomunità parrocchiale. Il <strong>Consigli</strong>o Pastorale deve infattirisultare immagine della parrocchia e <strong>per</strong>tanto deve comprenderetutte le componenti: ministri or<strong>di</strong>nati, consacratie laici. A proposito <strong>di</strong> questi ultimi, va sottolineato che nel<strong>Consigli</strong>o devono essere rappresentate le varie con<strong>di</strong>zion<strong>il</strong>aicali: uomini e donne, giovani e anziani, associazioni,professioni, es<strong>per</strong>ienze, nonché le varie zone, i rioni e lefrazioni, i vari ministeri <strong>di</strong> fatto (lettori, catechisti, educatori<strong>di</strong> oratorio ecc.). Il numero <strong>dei</strong> membri del <strong>Consigli</strong>oè determinato in base alla consistenza numerica dellaparrocchia:- 9 membri (<strong>di</strong> cui almeno 5 eletti) <strong>per</strong> parrocchie finoa 1.000 abitanti;- 15 membri (<strong>di</strong> cui almeno 8 eletti) <strong>per</strong> parrocchie finoa 2.500 abitanti;- 19 membri (<strong>di</strong> cui almeno 10 eletti) <strong>per</strong> parrocchiefino a 5.000 abitanti;- 25 membri (<strong>di</strong> cui almeno 13 eletti) <strong>per</strong> parrocchieoltre i 5.000 abitanti.Possono essere membri del <strong>Consigli</strong>o Pastorale Parrocchialecoloro che, battezzati e cresimati, abbiano compiutoi <strong>di</strong>ciotto anni e siano canonicamente domic<strong>il</strong>iati nellaparrocchia od o<strong>per</strong>anti stab<strong>il</strong>mente in essa.I membri del <strong>Consigli</strong>o Pastorale si <strong>di</strong>stingueranno <strong>per</strong>vita cristiana, volontà <strong>di</strong> impegno, capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo econoscenza <strong>dei</strong> concreti bisogni della parrocchia.21


Si preoccu<strong>per</strong>anno del bene dell’intera comunità, evitandolo spirito <strong>di</strong> parte o <strong>di</strong> categoria.Requisito del tutto ovvio e <strong>per</strong>altro assolutamente irrinunciab<strong>il</strong>eè la piena comunione con la Chiesa non solonegli elementi fondamentali della professione della stessafede e del riconoscimento <strong>dei</strong> sacri pastori (can. 205), maanche nelle in<strong>di</strong>cazioni autorevoli, dottrinali e pratiche,del momento concreto. Circa la situazione <strong>dei</strong> <strong>di</strong>vorziatirisposati, ci si attenga a quanto previsto dal Direttorio <strong>di</strong>pastorale fam<strong>il</strong>iare <strong>per</strong> la Chiesa in Italia, n. 218.Il Parroco si rende garante che non entrino nel <strong>Consigli</strong>oPastorale <strong>per</strong>sone che non abbiano i requisiti suddetti.Lo stesso Direttorio chiede che venga istituito un’appositaCommissione elettorale, presieduta dal parrococon i seguenti compiti:a) preparare la lista <strong>dei</strong> can<strong>di</strong>dati con i requisiti sopraesposti;b) portare a conoscenza della comunità non meno <strong>di</strong>quin<strong>di</strong>ci giorni prima del giorno delle elezioni la lista<strong>dei</strong> can<strong>di</strong>dati, in modo che gli elettori possano adeguatamenteinformarsi sui can<strong>di</strong>dati stessi;c) in<strong>di</strong>care con precisione <strong>il</strong> giorno e <strong>il</strong> luogo delle elezioni;d) allestire <strong>il</strong> seggio elettorale, che sarà posto nelle imme<strong>di</strong>atevicinanze della chiesa e sarà a<strong>per</strong>to nel tardo pomeriggiodel sabato fino alla conclusione dell’ultimaliturgia domenicale;e) provvedere allo spoglio delle schede in<strong>di</strong>cando <strong>il</strong> numero<strong>di</strong> voti ottenuti da ogni can<strong>di</strong>dato.Alle in<strong>di</strong>cazioni del Direttorio si possono aggiungere leseguenti annotazioni:- Nella scelta delle <strong>per</strong>sone da inserire nelle liste si dovràtener conto <strong>di</strong> quanto previsto dall’art. 3 dello Statuto<strong>di</strong>ocesano <strong>dei</strong> CPP, che così recita:22


Al <strong>Consigli</strong>o Pastorale Parrocchiale appartengono <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto:1) <strong>il</strong> parroco,2) i vicari parrocchiali,3) i <strong>di</strong>aconi che prestano servizio nella parrocchia,4) i presbiteri rettori delle chiese esistenti nel territorioparrocchiale,5) un membro <strong>di</strong> ogni comunità <strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> vita consacrataesistente nella parrocchia,6) <strong>il</strong> presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale,7) i membri del <strong>Consigli</strong>o Pastorale Diocesano appartenentialla parrocchia.Alcuni fedeli sono designati secondo le modalità proprie<strong>per</strong> la elezione <strong>dei</strong> membri del <strong>Consigli</strong>o Pastorale Parrocchiale.Alcuni membri possono essere designati liberamentedal parroco.I presbiteri che svolgono compiti all’interno della pastorale<strong>di</strong> più parrocchie (<strong>per</strong> es., in riferimento alla pastoralegiovan<strong>il</strong>e), hanno, a loro scelta e previo accordo con i singoliparroci, la facoltà <strong>di</strong> inserirsi come membri <strong>di</strong> <strong>di</strong>rittonei singoli <strong>Consigli</strong> <strong>Pastorali</strong> Parrocchiali.La presenza <strong>dei</strong> vari o<strong>per</strong>atori pastorali deve essere favoritain modo particolare. In caso <strong>di</strong> uno squ<strong>il</strong>ibrioderivante dalle elezioni, sarà compito del parroco, nellenomine <strong>dei</strong> consiglieri <strong>di</strong> sua competenza, fare inmodo che queste <strong>per</strong>sone siano presenti nel CPP.Se la parrocchia è sud<strong>di</strong>visa in zone o <strong>di</strong>aconie, potràessere opportuno riservare alcuni can<strong>di</strong>dati <strong>per</strong> ciascuna<strong>di</strong> esse.- Il criterio delle fasce d’età è quanto mai opportuno<strong>per</strong> non correre <strong>il</strong> rischio <strong>di</strong> avere nel CPP pochissimigiovani e un numero eccessivo <strong>di</strong> anziani.- Il numero <strong>dei</strong> consiglieri, a titolo in<strong>di</strong>cativo, è suggeritoal n° 3.2.a del Direttorio.23


È necessario comunque evitare <strong>di</strong> costituire un <strong>Consigli</strong>oeccessivamente ristretto o al contrario tropponumeroso.- Quando ci fosse in parrocchia un numero significativo<strong>di</strong> cattolici extracomunitari, ci si preoccupi che,tramite elezione o nomina del parroco, essi siano sufficientementerappresentati.- Pur lasciando la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> can<strong>di</strong>dature libere, attraversoautocan<strong>di</strong>dature o segnalazioni <strong>di</strong> fedeli dellaparrocchia, si dovrà osservare quanto stab<strong>il</strong>ito nel Direttorio(3.2.a) <strong>per</strong> quanto riguarda i requisiti <strong>dei</strong> can<strong>di</strong>dati.- Non si <strong>di</strong>mentichi, infine, che sarà importante favorireun’intelligente e opportuna alternanza <strong>dei</strong> membridel CPP.B. Fase della costituzione(apr<strong>il</strong>e - giugno 2010)Secondo <strong>il</strong> Decreto vescov<strong>il</strong>e del 3.12.2009, la data <strong>per</strong>le elezioni <strong>dei</strong> CPP è fissata in tutta la <strong>di</strong>ocesi <strong>per</strong> domenica18 apr<strong>il</strong>e 2010 (III domenica <strong>di</strong> Pasqua).Lo stesso Decreto prevede che da apr<strong>il</strong>e a fine giugno2010 si provveda alla costituzione <strong>dei</strong> nuovi CPP e <strong>dei</strong>nuovi CPAE.1. Costituzione <strong>dei</strong> nuovi CPPa. O<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> votoIl Direttorio prevede che “possono partecipare alle elezionidel CPP tutti coloro che, ricevuti e sacramenti del Battesimoe della Cresima, sono in comunione con la Chiesa,sono canonicamente domic<strong>il</strong>iati in parrocchia od o<strong>per</strong>antistab<strong>il</strong>mente in essa e hanno compiuto <strong>il</strong> 18° anno <strong>di</strong>età”.24


Alle in<strong>di</strong>cazioni del Direttorio si possono aggiungere leseguenti annotazioni:- Le schede elettorali devono contenere l’elenco completo<strong>dei</strong> can<strong>di</strong>dati, <strong>di</strong>visi secondo le liste (Cf. fac sim<strong>il</strong>e1).Si consiglia <strong>di</strong> allestire <strong>il</strong> seggio elettorale nei pressi dellachiesa e invitare a votare all’uscita delle celebrazionieucaristiche.In alternativa, si può invece consegnare la scheda elettoraleall’uscita della celebrazione eucaristica, far votarea casa, e invitare a riportare la scheda in un’urnapre<strong>di</strong>sposta in chiesa o nei pressi.- Le o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> voto sono svolte dalla commissioneelettorale.- I fedeli della parrocchia che <strong>per</strong> malattia o altro graveimpegno fossero impossib<strong>il</strong>itati a partecipare all’Eucaristia,potranno essere invitati a consegnare <strong>il</strong> loro votonel proprio domic<strong>il</strong>io a membri o a incaricati dallacommissione elettorale. La scheda verrà ritirata in bustachiusa e aggiunta alle altre nello scrutinio.b. ScrutinioIl Direttorio prevede che “risulteranno eletti coloro cheavranno ricevuto la maggioranza <strong>dei</strong> voti. In caso <strong>di</strong> paritàsi dovrà ricorrere al sorteggio.Ogni eletto dovrà sottoscrivere una formale accettazionedegli obblighi inerenti alla sua elezione”.Alle in<strong>di</strong>cazioni del Direttorio si possono aggiungere leseguenti annotazioni:- La commissione elettorale sceglie al proprio internoalcuni membri con funzioni <strong>di</strong> scrutatori, <strong>di</strong> cui unocome presidente e uno come segretario.- Gli scrutatori provvederanno allo spoglio delle sche<strong>dei</strong>n<strong>di</strong>cando <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> voti ottenuto da ogni can<strong>di</strong>dato<strong>per</strong> ciascuna lista. Risulteranno eletti <strong>per</strong> ciascunalista i primi nominativi che avranno riportato25


<strong>il</strong> maggior numero <strong>di</strong> voti fino al raggiungimento delnumero <strong>di</strong> eleggib<strong>il</strong>ità previsto. In caso <strong>di</strong> parità, si dovràricorrere al sorteggio.- Al temine dello scrutinio verrà redatto, a cura delsegretario, un sintetico verbale, con l’in<strong>di</strong>cazione delnumero <strong>dei</strong> votanti, <strong>dei</strong> voti ottenuti da ciascuno, delleeventuali schede nulle e bianche e <strong>di</strong> altre osservazioniinerenti lo scrutinio (Cf. fac sim<strong>il</strong>e 2).c. Nomina <strong>dei</strong> membri <strong>di</strong> <strong>per</strong>tinenza del parrocoIl Direttorio prevede che “susseguentemente alle elezioni<strong>il</strong> parroco provvederà alla nomina <strong>dei</strong> membri <strong>di</strong> sua <strong>per</strong>tinenza,previo consenso e sottoscrizione degli impegni daparte degli interessati”.d. Designazione <strong>dei</strong> rappresentanti degli istituti <strong>di</strong> vitaconsacrataIl Direttorio prevede che “entro la settimana seguente algiorno delle elezioni, gli Istituti <strong>di</strong> vita consacrata provvederannoa segnalare al parroco i nomi <strong>dei</strong> loro rappresentanti”.e. Accettazione della caricaOgni eletto e ogni consigliere designato dal parrocodovrà sottoscrivere una formale accettazione della caricae degli obblighi inerenti, da consegnare al parrocoantecedentemente alla prima sessione del CPP, ut<strong>il</strong>izzandol’apposito formulario (Cf. fac sim<strong>il</strong>e 3).In caso <strong>di</strong> non accettazione, i consiglieri saranno sostituiti:- se trattasi <strong>di</strong> eletti dalla comunità, con chi imme<strong>di</strong>atamenteli segue <strong>per</strong> numero <strong>di</strong> voti;- se trattasi <strong>di</strong> scelti dal parroco o dagli istituti <strong>di</strong> vitaconsacrata, con altre <strong>per</strong>sone scelte dagli stessi.26


f. Proclamazione del nuovo CPPIl Direttorio prevede che “i nomi del nuovo <strong>Consigli</strong>oPastorale verranno proclamati la domenica successiva durantela celebrazione eucaristica”.Quin<strong>di</strong> domenica 25 apr<strong>il</strong>e dovranno essere costituitii nuovi CPP, che resteranno in carica fino al 2010.g. Inse<strong>di</strong>amento del nuovo CPPGià nel mese <strong>di</strong> maggio <strong>il</strong> nuovo CPP dovrà inse<strong>di</strong>arsi<strong>per</strong> procedere ad un primo adempimento: la designazione<strong>di</strong> due suoi membri a far parte del nuovo CPAE,da costituirsi entro fine giugno 2010.Il nuovo CPP rinvierà poi a settembre l’avvio delle sueattività con la ripresa dell’anno pastorale.2. Costituzione <strong>dei</strong> nuovi CPAEIl Regolamento <strong>per</strong> i CPAE all’art.3 così recita:“Il CPAE è composto dal parroco, che <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto ne è <strong>il</strong>presidente, dai vicari parrocchiali, da due membri del<strong>Consigli</strong>o Pastorale Parrocchiale in<strong>di</strong>cati dal <strong>Consigli</strong>ostesso, e da alcuni fedeli competenti in ambito tecnicoamministrativoscelti dal parroco. Si raccomanda <strong>di</strong>mantenere <strong>il</strong> numero <strong>dei</strong> consiglieri in una proporzioneragionevole rispetto al numero <strong>dei</strong> componenti della comunitàparrocchiale”.Nella prima seduta del CPP nei mesi <strong>di</strong> apr<strong>il</strong>e – maggio2010 <strong>il</strong> <strong>Consigli</strong>o provvederà a designare due suoimembri che entrino a far parte, oltre nel CPP, anchenel CPAE. Entro la fine <strong>di</strong> giugno 2010 <strong>il</strong> parroco sceglierài consiglieri <strong>di</strong> propria nomina, facendo in modoche, <strong>per</strong> quanto è possib<strong>il</strong>e, nel CPAE siano presenti leseguenti competenze: giuri<strong>di</strong>ca (es. un legale), economico-finanziaria(es. un funzionario <strong>di</strong> banca), economico–amministrativa(es. un ragioniere o un commercialista),tecnica (es. un geometra o un architetto).27


Nella formazione del CPAE va inoltre tenuto presentequanto <strong>di</strong>sposto dal Regolamento <strong>per</strong> i <strong>Consigli</strong> Parrocchiali<strong>per</strong> gli Affari Economici, che all’art. 4 così recita:“ Non possono essere membri del CPAE i congiunti delparroco fino al quarto grado <strong>di</strong> consaguineità o affinità equanti hanno in essere rapporti economici con la parrocchia.Il parroco, sentito eventualmente <strong>il</strong> parere del <strong>Consigli</strong>oPastorale Parrocchiale, valuta la inopportunità chafacciano parte del CPAE <strong>per</strong>sone che ricoprono incarichi<strong>di</strong> <strong>di</strong>retta amministrazione nell’ambito civ<strong>il</strong>e locale.Circa la situazione <strong>dei</strong> <strong>di</strong>vorziati risposati, ci si attenga aquanto previsto nel Direttorio <strong>di</strong> pastorale fam<strong>il</strong>iare <strong>per</strong>la Chiesa in Italia al n. 218”.Si ricor<strong>di</strong> che <strong>il</strong> CPAE non decade nel caso <strong>di</strong> vacanzadella parrocchia. Inoltre, <strong>il</strong> mandato <strong>dei</strong> consiglierinon può essere revocato se non <strong>per</strong> giusti e documentatimotivi. Infine, va ricordato che i nomi <strong>dei</strong> membridel CPAE devono essere comunicati ogni anno inCuria in occasione della presentazione del ren<strong>di</strong>contoeconomico della parrocchia.C. Fase dell’avvio delle attività(settembre 2010)- In settembre, con la ripresa dell’anno pastorale, potrebbeessere ut<strong>il</strong>e che <strong>il</strong> CPP e <strong>il</strong> CPAE siano presentatialla comunità durante una celebrazione domenicale.Non si tratta <strong>di</strong> conferire un mandato (questo è già avvenutocon l’elezione e la nomina), ma <strong>di</strong> far conoscerele <strong>per</strong>sone elette o nominate alla comunità.- Il nuovo CPP in settembre – ottobre provvederà inoltrealla designazione della sua rappresentanza nel <strong>Consigli</strong>oPastorale Zonale.28


FAC-SIMILI1. Scheda <strong>per</strong> le votazioni2. Verbale delle elezioni3. Accettazione <strong>di</strong> carica


Fac-sim<strong>il</strong>e 1DIOCESI DI BRESCIAPARROCCHIA DI_________________SCHEDA ELETTORALE - <strong>Consigli</strong>o Pastorale ParrocchialeI Lista (18 – 35 anni) II Lista (36 – 60 anni) III Lista (61 anni e oltre)________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________Note:‣ La presente scheda è la sola che può essere votata da ogni elettore. Non sono ammessivoti a più schede.‣ L’elettore ha <strong>di</strong>ritto ad esprimere un voto <strong>per</strong> ogni lista, apponendo una “X” nellacasella o sul nome del can<strong>di</strong>dato.‣ Prima <strong>di</strong> riconsegnare, piegare con la parte scritta rivolta all’interno.


Fac-sim<strong>il</strong>e 2DIOCESI DI BRESCIAPARROCCHIA DI_________________VERBALE DELLE ELEZIONI - <strong>Consigli</strong>o Pastorale ParrocchialeNei giorni____________ si sono svolte le elezioni <strong>per</strong> la designazione<strong>dei</strong> membri eletti del <strong>Consigli</strong>o Pastorale Parrocchiale.Le o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> voto sono state seguite da:_________________________________ Presidente_________________________________ Segretario_________________________________ Scrutatore_________________________________ Scrutatore_________________________________ ScrutatoreLe elezioni hanno avuto inizio sabato ________________ alle ore _______e si sono concluse domenica ____________________ alle ore ________Alle ore ________ la Commissione elettorale ha provveduto allo spogliodelle schede, che ha dato <strong>il</strong> seguente risultato:1. Votanti nr. _________2. Schede bianche nr. _________Schede nulle nr. _________Schede valide nr. _________3. Hanno ricevuto voti:• Per la I lista (18 – 35 anni)____________________________________ nr. voti ___________________________________________ nr. voti ___________________________________________ nr. voti ___________________________________________ nr. voti _______


• Per la II lista (36 – 60 anni)____________________________________ nr. voti ___________________________________________ nr. voti ___________________________________________ nr. voti ___________________________________________ nr. voti _______• Per la III lista (61 anni e oltre)____________________________________ nr. voti ___________________________________________ nr. voti ___________________________________________ nr. voti ___________________________________________ nr. voti _______Risultano designati, tenendo conto del numero <strong>di</strong> consiglieri stab<strong>il</strong>ito<strong>per</strong> ciascuna lista, avendo accettato l’elezione:• Per la I lista (18 – 35 anni)______________ ______________ ____________________________ ______________ ____________________________ ______________ ______________• Per la II lista (36 - 60 anni)______________ ______________ ____________________________ ______________ ____________________________ ______________ ______________• Per la III lista (61 anni e oltre)______________ ______________ ____________________________ ______________ ____________________________ ______________ ______________Non hanno accettato la designazione :__________________________Alle ore ____________, completato <strong>il</strong> verbale, si chiudono le o<strong>per</strong>azioni<strong>di</strong> scrutinio.L.S.Per la Commissione elettorale______________ Presidente______________ Segretario______________ Scrutatore


Fac-sim<strong>il</strong>e 3DIOCESI DI BRESCIAPARROCCHIA DI_________________ACCETTAZIONE DI CARICA – <strong>Consigli</strong>o Pastorale ParrocchialeIo sottoscritto/a_____________________________________________nato/a________________________________ <strong>il</strong>___________________e residente in ______________ via_______________ tel.___________essendo stato/a chiamato/a a far parte del <strong>Consigli</strong>o Pastorale Parrocchialedella Parrocchia <strong>di</strong> ________________________________________ <strong>per</strong> Elezione Designazione del parrocoDichiaro <strong>di</strong> accettare la nomina e <strong>di</strong> impegnarmi a partecipare con fedeltàai lavori del <strong>Consigli</strong>o stesso <strong>per</strong> la durata dell’attuale mandato, in spirito<strong>di</strong> autentica corresponsab<strong>il</strong>ità.Con <strong>il</strong> presente atto <strong>di</strong>chiaro altresì <strong>di</strong> impegnarmi ad osservare le <strong>di</strong>sposizionidel <strong>di</strong>ritto vigente e le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong>ocesane, in particolare lenorme previste dal “Direttorio <strong>per</strong> i <strong>Consigli</strong> <strong>Pastorali</strong> Parrocchiali”.__________________________, <strong>il</strong>_______________(luogo)(data)In fede__________________

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