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IL MANUALE PRATICO DEL BENESSERE - Iperedizioni.it

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ciente condividere una coorte di sintomi per considerarsi ‘come’ glialtri, anche nella reattiv<strong>it</strong>à alle cure, comunque sperimentate da altrepersone. Ogni cura, infatti, che porti a un sicuro beneficio, si basasu una specifica diagnosi ed è sempre personalizzata, cioè adattatacompletamente alla persona valutata, con specifiche caratteristichepsicofisiche, anche personologiche, in quel particolare momento eche vive in un determinato ambiente.Infine si riscontra anche che terapeuti (spesso neo laureati o sedicent<strong>it</strong>ali) dispensano facilmente consigli e prescrizioni, anche fuori dallostretto luogo di cura, con disponibil<strong>it</strong>à più umana che deontologica,verso persone sofferenti che chiedono aiuto per una serie di sintomidisturbanti, indipendentemente da un percorso diagnostico e da uninquadramento clinico-metodologico secondo accred<strong>it</strong>ati protocolli.Tanto più la persona soffre disperatamente quanto più è propensaa seguire, acr<strong>it</strong>icamente, le indicazioni di chicchessia, soprattutto sevanta una laurea in medicina o psicologia.All’interno del variegato mondo del “fai da te” non si può non considerarel’interesse sempre più crescente verso quelle “terapie naturali”basate sull’estrazione di principi attivi da determinate piante (o partidi esse), rispetto alle cure convenzionali basate su farmaci di sintesi.Tuttavia le stesse piante, anche quelle che vivono nel nostro ambiente,hanno potenti caratteristiche biochimiche che le possono renderea noi amiche o, al contrario, anche nemiche, tossiche e velenose, seraccolte o inger<strong>it</strong>e incautamente o assunte ingiustificatamente e senzail competente consiglio dell’esperto f<strong>it</strong>oterapeuta nelle modal<strong>it</strong>à, tempidi cura e dosi consigliate. Infatti il termine “naturale”, per l’elevata richiestadi rimedi non convenzionali, per la libera vend<strong>it</strong>a senza ricetta(anche tram<strong>it</strong>e Internet), per la pseudo informazione scientifica svoltadai mass-media, induce a una diffusa convinzione di sicurezza e innocu<strong>it</strong>à;ma naturale non è sempre sinonimo di sicuro né di innocuo.L’errata opinione che i rimedi naturali siano salutari, sicuri e innocuispinge le persone ad assunzioni “ricreazionali” (uso improprio) e allapiù diffusa pratica dell’auto-medicazione. Spesso, per la diffusa convinzioneche ciò che è naturale sia esente da rischi, vengono assuntianche da persone che si considerano sane, a scopo “preventivo”,prodotti acquistati o derivati da raccolta spontanea di piante oppuresi assumono preparazioni “tradizionali“ fai-da-te, sol<strong>it</strong>amente dopo lalettura di riviste o la visione di trasmissioni televisive. Tali comporta-532

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