L a F o n d a z i o n eBanco di SardegnaLa Fondazione Banco di Sardegna, per la sua unicità nella Regione Sardegna, ha un ruoloprimario nello sviluppo economico e nella crescita <strong>del</strong> capitale umano, sociale e culturale<strong>del</strong> territorio sardo. Nel perseguire queste f<strong>in</strong>alità di utilità sociale e promozione economica,la Fondazione promuove <strong>in</strong> diversi settori la realizzazione e la gestione di <strong>in</strong>frastrutture e laproduzione di servizi che consentano il miglioramento <strong>del</strong>la qualità di vita <strong>del</strong>la sua comunità,la crescita endogena <strong>del</strong> territorio <strong>in</strong> tutti i suoi aspetti e l’<strong>in</strong>sediamento <strong>del</strong>le attivitàproduttive. Di norma agisce entro i conf<strong>in</strong>i regionali ma, eccezionalmente, può estendere, lasua operatività fuori di essi e anche all’estero.La Fondazione Banco di Sardegna persegue i suoi scopi, nell’ambito di prestabilite aree d’<strong>in</strong>tervento– Arte, Attività e beni culturali;·Ricerca scientifica e tecnologica;·Salute pubblica,medic<strong>in</strong>a preventiva e riabilitativa; Volontariato, filantropia e beneficenza – mediante l’assegnazionedi contributi o f<strong>in</strong>anziamenti a progetti e <strong>in</strong>iziative altrui, oppure mediante la promozionedi progetti e <strong>in</strong>iziative proprie. La particolare attenzione da sempre rivolta al settoreartistico e culturale è evidente nella decisione di dest<strong>in</strong>are ad esso il 42% <strong>del</strong> proprio fondoerogazioni e di contribuire alla divulgazione <strong>del</strong>la conoscenza <strong>del</strong> patrimonio artistico sardoattraverso una collezione dedicata pr<strong>in</strong>cipalmente all’Isola: dai grandi maestri <strong>del</strong> Novecentoalla più recente ricerca contemporanea.La Fondazione nella realizzazione dei propri obiettivi si ispira ad un sistema di valori etici diriferimento: la conoscenza, <strong>in</strong>tesa come motore di crescita e volano di sviluppo attraversol’<strong>in</strong>vestimento <strong>in</strong> capitale umano volto alla valorizzazione <strong>del</strong>le competenze, <strong>del</strong>le abilità e<strong>del</strong>le conoscenze presenti sul territorio; la relazionalità, <strong>in</strong>tesa come modalità operativa dipartecipazione a progetti ed <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong> partnership (l’<strong>in</strong>dirizzo <strong>in</strong>trapreso dalla Fondazioneprivilegia, <strong>in</strong>fatti, <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong> collaborazione s<strong>in</strong>ergica con enti territoriali al f<strong>in</strong>e di valorizzarei beni pubblici locali, ossia quei beni che sono <strong>in</strong>dissolubilmente legati ad un territoriotanto da def<strong>in</strong>irne l’Identità); la solidarietà, nella sua accezione tout-court quale pr<strong>in</strong>cipiofondante l’attività <strong>del</strong>la Fondazione <strong>in</strong> tutti i settori d’<strong>in</strong>tervento; la sussidiarietà, <strong>in</strong>tesa come“risorsa” <strong>in</strong> grado di aiutare le istituzioni sociali e civili a servire al meglio la propria comunità;la trasparenza, come valore cui uniformare ogni proprio comportamento nel rispetto <strong>del</strong>leprescrizioni normativeLa sede <strong>del</strong>la Fondazione Banco di Sardegna si trova a Sassari, <strong>in</strong> un palazzo storico costruito<strong>in</strong>torno alla metà <strong>del</strong> 1800, ubicato nelle immediate vic<strong>in</strong>anze di Piazza d’Italia, zona di primaespansione e centro nevralgico <strong>del</strong>la città di Sassari. <strong>Il</strong> palazzo, di gusto sobrio ed elegante,aveva <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e al proprio <strong>in</strong>terno un elegante teatro di ridotte dimensioni, noto come TeatroGoldoni, <strong>in</strong>augurato il 26 dicembre 1881. <strong>Il</strong> Teatro fu demolito dopo pochi anni per renderelo spazio funzionale alle operazioni bancarie e commerciali, vista la nuova dest<strong>in</strong>azione asede <strong>del</strong>la Banca d’Italia.Dalla Collezione <strong>del</strong>laFondazione Banco di Sardegna:opere di Aldo Cont<strong>in</strong>i e Mauro MancaAlcuni volumi <strong>del</strong>le Collane editoriali<strong>del</strong>la Fondazione Banco di Sardegna
Claudio Loilunedì 16 agosto ore 12.00BerchiddaPiazza Funtana NoaQuando il jazz diventa storiaPresentazione <strong>del</strong> libro Sard<strong>in</strong>ia <strong>Jazz</strong>Consueto appuntamento di <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong> con una novità editoriale: lunedì 16, a mezzogiorno, la piazza Funtana Noa di Berchidda fa da cornice allapresentazione di “Sard<strong>in</strong>ia <strong>Jazz</strong>”, il libro di Claudio Loi pubblicato di recente dall’editrice cagliaritana Aipsa e dedicato al panorama jazzistico isolano.Un libro che - come scrive Paolo Fresu nella sua <strong>in</strong>troduzione - racconta “quanto il jazz e i suoi derivati siano oggi parte <strong>del</strong> nostro DNA teso tra il passato<strong>del</strong>la musica tradizionale ed un presente sempre più lum<strong>in</strong>oso. Presente che prelude ad un futuro radioso fatto di coraggiose sperimentazioni e <strong>in</strong> grado didocumentare un giovane jazz <strong>in</strong> vertig<strong>in</strong>osa crescita”.E’ “un’opera monumentale”, secondo il trombettista di Berchidda, quella scritta da Claudio Loi, che documenta “la complessità <strong>del</strong>la produzione musicaleisolana (...) con pignoleria, amore e dedizione, fotografando un fenomeno unico - per qualità e ricchezza - nel panorama <strong>del</strong>la creatività cont<strong>in</strong>entale”.Claudio Loi è nato a Barum<strong>in</strong>i nell’anno <strong>in</strong> cui Eddie Cochran <strong>in</strong>cideva Summertime Blues e Domenico Modugno <strong>in</strong>vadeva il pianeta con Volare. Laureato<strong>in</strong> Scienze Politiche, per l’Aipsa Edizioni ha curato nel 2001 la pubblicazione <strong>del</strong> volume Su Nuraxi di Barum<strong>in</strong>i, 1950-2000 (2001) e nel 2008 L’Isola dei Dischi.Viaggio attraverso la produzione discografica <strong>in</strong> Sardegna, mentre è di quest’anno Sard<strong>in</strong>ia <strong>Jazz</strong>. <strong>Il</strong> jazz <strong>in</strong> Sardegna negli anni Zero. Musica, musicisti, eventi,discografia di base, con <strong>in</strong>terventi di Paolo Fresu e Stefano Fratta.flavio sorigatutti i giorni 12 >15 agosto ore 23.00 - 23.15BerchiddaPalco Piazzetta<strong>Il</strong> cuore dei jazzisti secondo Flavio SorigaLo scrittore racconta ogni sera il <strong>festival</strong> e i suoi d<strong>in</strong>torniUno scrittore che ha fatto <strong>del</strong>la ricerca <strong>del</strong> ritmo uno degli imperativi <strong>del</strong> suo stile, racconta, ogni sera,personaggi e <strong>in</strong>terpreti di <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong>. Curiosità, fatti accaduti e sognati, <strong>in</strong>contri e apparizioni: ventim<strong>in</strong>uti di read<strong>in</strong>g veloce come un assolo di Fresu, leggero come un pallonetto di Zola, esilarante comeun assolo di Emanuele Filiberto. Lo stile di Flavio Soriga è sempre stato def<strong>in</strong>ito, s<strong>in</strong> dal suo esordio, come“contam<strong>in</strong>ato” dai l<strong>in</strong>guaggi jazz e rock, veloce, s<strong>in</strong>copato, quasi, appunto, jazzistico.Flavio Soriga è nato a Uta, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Cagliari, nel 1975. Vive a Roma. Ha pubblicato Diavoli di Nuraiò(<strong>Il</strong> Maestrale, 2000, Premio Italo Calv<strong>in</strong>o), Neropioggia (Garzanti, 2002 Premio Grazia Deledda Giovani),Sard<strong>in</strong>ia Blues (Bompiani, 2008, Premio Mon<strong>del</strong>lo Città di Palermo), L´amore a Londra e <strong>in</strong> altri luoghi (Bompiani,2009, f<strong>in</strong>alista Premio Pen Club, v<strong>in</strong>citore Premio Piero Chiara). <strong>Il</strong> suo ultimo libro, <strong>Il</strong> cuore dei briganti(uscito per Bompiani lo scorso marzo), racconta una vicenda storica ambientata alla f<strong>in</strong>e <strong>del</strong> Settecentocon una voce che sembra venire da un film di Tarant<strong>in</strong>o.Un suo racconto è presente nell´antologia di scrittori italiani e statunitensi <strong>Il</strong> lato oscuro, pubblicata daE<strong>in</strong>audi e curata da Roberto Santachiara. Nel 2004, con Giovanni Peresson, ha realizzato lo spettacoloe il CD Meridiani Inquieti. Collabora con i quotidiani La Nuova Sardegna e L´Unità. E´ stato uno degliideatori <strong>del</strong> <strong>festival</strong> letterario di Gavoi; da c<strong>in</strong>que anni organizza, con alcuni amici, il <strong>festival</strong> Settembredei Poeti di Seneghe. Nel febbraio 2007 gli è stata assegnata dall’Università di Vienna la donazioneper giovani scrittori <strong>del</strong>la Abraham Woursell Foundation di New York. Quest’anno ha v<strong>in</strong>to la borsadi studio <strong>del</strong>la Commissione Europea Halma network. I suoi libri sono tradotti <strong>in</strong> tedesco, galiziano,rumeno e croato.L’UNESCO, la massima istituzione mondiale <strong>in</strong> materia di tutela e valorizzazione <strong>del</strong>la cultura, attraverso il CNI - Commissione Nazionale Italiana per L’UNESCO, ha deciso anche quest’anno di conferire alFestival “<strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong>” il suo patroc<strong>in</strong>io a conferma <strong>del</strong> carattere eccezionale di questo evento.<strong>Il</strong> patroc<strong>in</strong>io è de facto la piu’ alta forma di supporto che l’UNESCO concede ad <strong>in</strong>iziative che possiedono un consolidato valore culturale, scientifico, educativo ed impatto e risonanza di livello <strong>in</strong>ternazionale.Ottenere il patroc<strong>in</strong>io <strong>del</strong>l’UNESCO significa non solo entrare <strong>in</strong> un selezionatissimo e prestigioso network ma soprattutto condividere e contribuire alla realizzazione dei pr<strong>in</strong>cipi <strong>del</strong>l’Organizzazione.L’UNESCO, attraverso il patroc<strong>in</strong>io, riconosce una comunione di <strong>in</strong>tenti con il Festival “<strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong>” e lo sostiene come:• luogo di <strong>in</strong>contro, di dialogo, di condivisione e rispetto <strong>del</strong>la diversità culturale e <strong>del</strong>l’ambiente;• percorso di <strong>in</strong>tegrazione tra tradizione ed <strong>in</strong>novazione, di co<strong>in</strong>volgimento <strong>del</strong>le realtà locali e <strong>del</strong> loro sviluppo socio-economico;• momento di crescita, riflessione e presa di coscienza collettiva sull’uso sostenibile <strong>del</strong>le risorse <strong>del</strong> patrimonio culturale e naturale.Inf<strong>in</strong>e, l’impegno <strong>del</strong> Festival a favore <strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong>le sue peculiarità, pone <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong> <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con gli impegni <strong>del</strong>l’UNESCO e <strong>del</strong>la CNI nell’Anno Internazionale <strong>del</strong>la Biodiversità.