<strong>Vedere</strong> a Campobasso10Campobasso<strong>Il</strong> Museo Sannitico raccontale orig<strong>in</strong>i del <strong>Molise</strong>Risale al 1881 l’orig<strong>in</strong>ariaraccolta del Museo Prov<strong>in</strong>cialeSannitico ma vicendealterne nel corso deidecenni ne hanno alterato lafisionomia f<strong>in</strong>o alla riorganizzazionedell’assettoattuale: ospitato dal 1995nell’antico Palazzo Mazzarotta,nel centro storicodi Campobasso, vanta unacollezione di 500 esemplariprovenienti da sitiarcheologici regionali comeSep<strong>in</strong>o, Campochiaro,Lar<strong>in</strong>o, Agnone e altri<strong>Il</strong> Palazzo che attualmente ospita il Museo Sannitico appartenne alla famigliaancora.nobiliare napoletana dei Mazzarotta di orig<strong>in</strong>e aragonese. Tra i reperti conservatiI reperti, databili dal VII nel Museo, una statuetta di bronzo raffigurante Ercole di epoca medioellenistica,secolo a.C. f<strong>in</strong>o all’Alto da Trivento; una statuetta fittile raffigurante Afrodite con due figure di PriapoMedioevo, sono divisi pertema (persona, casa, attività,culti): si tratta di c<strong>in</strong>turoni,spade, elmi, monili, vasellame,lucerne, utensili, statu<strong>in</strong>evotive, lapidi iscritte e altro ancora,tutto schedato f<strong>in</strong> dal 1889 daAntonio Sogliano e oggi consultabilenella pubblicazione curata daAngela Di Niro dal titolo «<strong>Il</strong> museoSannitico di Campobasso. Catalogodella collezione prov<strong>in</strong>ciale»(Carsa Edizioni, 2007). Dagliitalici ai longobardi questa raccoltaè un’immersione nella quotidianitàdelle orig<strong>in</strong>i.Museo Prov<strong>in</strong>ciale Sannitico di CampobassoPalazzo Mazzarotta, via Chiarizia 10, Campobasso; tel. 0874 427360; www.molise.beniculturali.it;aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17.30, <strong>in</strong>gresso gratuitoBaranelloUna collezione d’antanÈ stata la curiosità tipicadell’<strong>in</strong>tellettuale ottocentescoa far raccogliere all’architettoGiuseppe Barone(1837-1902) una collezionedi reperti storici, opered’arte e oggetti d’artigianatodonata al Comune diBaranello nel 1897 perfarneun museo.L’allestimento è stato curatoorig<strong>in</strong>ariamente daBarone nel palazzo di suaprogettazione, anch’essodonato alla collettività, cheattualmente espone la collezione,come allora, nelle salee lungo le scale seguendoun criterio divisorio per tipologiae provenienza deimanufatti.Dalla sezione archeologica(ricca di reperti <strong>in</strong> ceramica,decorazioni architettoniche, Una sala del Museo Civico «Giuseppe Barone»vasi, statuette, ornamentivari e iscrizioni) a quella numismatica (monete databili dall’età ellenistica a quella medioevale),dalle porcellane e ceramiche (orientali ed europee) f<strong>in</strong>o ai dip<strong>in</strong>ti (tra cuiopere di Giuseppe Palizzi e della cerchia di De Ribera), passando per una bibliotecaspecializzata, il Museo Civico «Giuseppe Barone», forte di circa 2000 pezzi studiati<strong>in</strong> catalogo («<strong>Il</strong> Museo civico di Baranello ord<strong>in</strong>ato, descritto e illustrato dall’architettoGiuseppe Barone», Pierro e Veraldi 1899), è una testimonianza significativa di uncollezionismo poliedrico dest<strong>in</strong>ato alla conoscenza di tutti.Museo Civico «Giuseppe Barone»Baranello (Campobasso), via Santa Maria 13; tel. 0874 460411; visitabile su prenotazione; <strong>in</strong>gresso gratuitoCampobasso<strong>Il</strong> contemporaneoè nei «Limiti <strong>in</strong>chiusi»Vuole essere un <strong>in</strong>centivo all’associazionismoculturale e alla dialettica traartisti molisani e non, la Galleriad’Arte Contemporanea di Campobasso,ospitata <strong>in</strong> un edificio di epocafascista, allora sede dell’Opera NazionaleMaternità ed Infanzia (ONMI), eoggi di proprietà comunale, proprietàpubblica che ha ben deciso di suddividerlo<strong>in</strong> sezioni affidandone ciascunaad una associazione del luogo.Gli spazi dedicati all’arte contemporaneasono gestiti dall’AssociazioneCulturale «Limiti <strong>in</strong>chiusi»,fondata nel 1996 da un gruppo di artistimolisani, la quale cura annualmentela collettiva tematica «Fuoriluogo»,organizzata nei locali dellaLo spazio della Galleria d’Arte Contemporanea «Limiti <strong>in</strong>chiusi»Galleria già occupati dalla collezione della stessa.Nessun limite ovviamente: la Galleria mette a disposizione i propri spazi ad artisti e curatori,come un centro dedicato alla cultura del dialogo contemporaneo.Galleria d’Arte Contemporanea «Limiti <strong>in</strong>chiusi»Campobasso, via Muracchio 1; tel. 328 1413929; aperto dal mercoledì al lunedì dalle 17,30 alle 20,30; <strong>in</strong>gresso gratuitoGambatesaNel castello c’è un cuoreaffrescato<strong>Il</strong> Castello di Gambatesasorge al limite del centro dell’omonimopaese con affaccioprivilegiato sulla corsa deltorrente Tapp<strong>in</strong>o che affluiscenel fiume Fortore.Severo all’esterno, risultanzadelle trasformazioni subite neltempo, è <strong>in</strong>vece cortese e scenograficonegli <strong>in</strong>terni delpiano nobile, con pitture realizzateda Donato Decumbert<strong>in</strong>o,allievo di GiorgioVasari, su committenza diV<strong>in</strong>cenzo di Capua, esponentedella famiglia tenente titoloducale su Termoli e comitalesu Gambatesa e proprietariadal XVI secolo di questo fortilizioman mano edificato e riadattatoa residenza gentilizia(come racconta Franco Valentenel volume «<strong>Il</strong> Castello diGambatesa. Storia Arte Architettura»,Edizioni Enne 2003).L’<strong>in</strong>teressante ciclo di affreschi,di stampo manierista ecelebrativi del casato, raccontadi paesaggi e architetture,figure allegoriche del buongoverno (dalla Giustizia allaCarità alla Forza e cosìvia) e memorie della Romaantica.A partire dagli anniSettanta del Novecento,divenuto di proprietàdel M<strong>in</strong>istero dei BeniCulturali, il castello èstato restaurato e riconsegnatoalla fruizione collettivaanche grazie allanuova funzione espositivadegli spazi.<strong>Il</strong> Castello di Gambatesa decorato con gliaffreschi realizzati da Donato Decumbert<strong>in</strong>o,un allievo di Giorgio VasariCastello di GambatesaGambatesa (Campobasso), via Eustachio 7; tel. 0874 719261; <strong>in</strong>gresso gratuito
11<strong>Vedere</strong> a CampobassoTermoliUn premio per l’arte contemporaneaUna sala della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di TermoliTanto affacciata sulle rotte del mare Adriatico quanto suquelle dell’Arte Contemporanea, la federiciana Termolimerita davvero un premio per quest’ultima. A dire il vero,ha com<strong>in</strong>ciato a darselo da sé a partire dal 1955, con l’ormaifamoso «Premio Termoli» conferito ad artisti diventatispesso pag<strong>in</strong>e da enciclopedia. Più di c<strong>in</strong>quant’annidi vetr<strong>in</strong>e annuali per le nuove istanze artistiche, con largapartecipazione spesso confermata di altissima qualitàstorica, hanno permesso, dapprima con il sistema del premioacquisto e poi con la donazione spontanea delle opere,di mettere a segno una collezione costituente la GalleriaCivica d’Arte Contemporanea di Termoli. Un puntod’avvistamento sulla contemporaneità raccontato <strong>in</strong>due volumi nel catalogo curato da Carlo Fabrizio Carli,Daniela Fonti e Claudia Terenzi («Galleria Civicad’Arte Contemporanea. Catalogo generale»: volume 1 «Selezionedella raccolta» e volume 2 «Catalogo generale», DeLuca Editori d’Arte, 2005-2010).Ospitata nella ex chiesa di Sant’Antonio, la Galleria presentaa rotazione con criterio tematico antologie di operedella propria raccolta che, contando più di 400 pezzitra pittura e scultura, sarebbe impossibile sistemare <strong>in</strong>teramente<strong>in</strong> un allestimento completo e def<strong>in</strong>itivo.È qui esposto mezzo secolo del virtuoso secondo Novecento,dall’Astrattismo all’Arte Pop all’Arte concretaai diversi orizzonti della figurazione f<strong>in</strong>o ai nuovi traguardidell’Arte programmata, passando per correntie autori tra i più differenti e significativi: Carla Accardi,Getulio Alviani, Franco Angeli, Anselmo Anselmi, RenatoBarisani, Vasco Bend<strong>in</strong>i, Gastone Biggi, Luigi Boille,Giorgio Bompadre, Remo Br<strong>in</strong>disi, Antonio Calderara, CosimoCarlucci, Nicola Carr<strong>in</strong>o, Dadama<strong>in</strong>o, Piero Dorazio,Tano Festa, Virgilio Guidi, Fathi Hassan, Bice Lazzari, EdgardoMannucci, Gastone Novelli, Luigi Ontani, AchillePace, Achille Perilli, P<strong>in</strong>o P<strong>in</strong>elli, Gianni Pisani, ConcettoPozzati, Antonio Sanfilippo, Ruggero Sav<strong>in</strong>io, Mario Schifano,Tito, Jorrit Tornqu<strong>in</strong>st, Giulio Turcato, Giuseppe Unc<strong>in</strong>i,Nanda Vigo e davvero tanti altri.Ma la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termolitiene soprattutto alta la propria predisposizione allaricerca: spesso <strong>in</strong>fatti gli spazi espositivi lasciano postoa personali e collettive di giovani talenti oppure omaggi adartisti affermati e, come è ovvio durante l’estate, ospitanole proposte della corrente edizione del nazionale PremioTermoli.Galleria Civica d’Arte ContemporaneaTermoli (Campobasso), piazza Sant’Antonio, tel. 0875 712354; <strong>in</strong>gressogratuitoAcquaviva Collecroce,Carp<strong>in</strong>eto S<strong>in</strong>ello, Guilmie MontemitroArtisti e paesaggisono vis-à-visCasacalendaUn paesea regola d’arteLa Galleria «Franco Libertucci»e l’opera di Adrian Tranquilli del 1996Rivitalizzare il territorio diun Comune attraverso la progettazionedi opere contemporaneerealizzate appositamenteper un luogo specifico,che sappiano fondersicon l’anima degli spazi sucui <strong>in</strong>sistono esaltandol<strong>in</strong>uovamente: è questa la l<strong>in</strong>eache ha guidato, dal 1990,l’architetto Massimo Palumbo,ideatore e curatoredel progetto Kalenarte.Un museo all’aperto sviluppatosia <strong>in</strong> spazi urbanidi Casacalenda sia negliambienti naturali limitrofiche permette di far riscopriree rivivere angoli dimenticatioppure sconosciutidi questo comunegraziea un l<strong>in</strong>guaggio scultoreodifferenziato (per forma, materialee capacità evocativa)che ben si sposa con il contestonel quale s’<strong>in</strong>serisce. A confermare poi la vocazione diCasacalenda quale comune dedicato all’arte contemporanea,oltre al museo all’aperto Kalenarte c’è la Galleria Civicaospitata nell’ottocentesco Palazzo Comunale dedicataa Franco Libertucci, illustre scultore locale scomparsonel 2002. Una collezione composta da circa 54 opere(pitture, sculture, <strong>in</strong>stallazioni) donate per la maggioredagli artisti co<strong>in</strong>volti nel progetto Kalenarte come N<strong>in</strong>oBarone, Krysztof Bednarski, Elio Cavone, Baldo Diodato,Kerem Studio, Franco Libertucci, Achille Pace,H. H. Lim, Claudio Palmieri, Adrian Tranquilli, ElioSaba, Rivka R<strong>in</strong>n, Clayton Patterson e molti altri.Museo all’aperto Kalenarte e Galleria Civica «Franco Libertucci»Casacalenda (Campobasso), Palazzo Comunale, corso Roma 78; tel. 0874841456; www.kalenarte.it; <strong>in</strong>gresso gratuitoSanta Croce di MaglianoAnche quic’è un MuseumMerita senza dubbio una visitail Santa Croce ContemporaryArt Museum,più velocemente Sacrocam,perché è questa velocitàdi pensiero, i piedi nelborgo, la testa nel mondo,che ha sp<strong>in</strong>to Luigi Mastrangelo,cittad<strong>in</strong>o diSanta Croce di Magliano(Compobasso) trapiantatoa Bologna, a ideare ecurare una collezione diopere firmate da artisti<strong>in</strong>ternazionali della contemporaneitàdest<strong>in</strong>ataal Palazzo del vecchio Comunedel suo paese, ristrutturatoe trasformato<strong>in</strong> museo grazie al supportodell’amm<strong>in</strong>istrazionecomunale e dellaProv<strong>in</strong>cia di Campobasso.Inaugurato nel 2008, ilL’<strong>in</strong>gresso e una sala del Sacrocam diSanta Croce di MaglianoSacrocam vuole essere un contributo stabile e d<strong>in</strong>amicoper rilanciare il <strong>Molise</strong> sulla scena dell’arte contemporanea,sensibilizzando i visitatori, anzitutto regionali, ai l<strong>in</strong>guaggidi noti maestri e giovani artisti, ma anche per attrarre<strong>in</strong>teressi e curiosità d’oltre conf<strong>in</strong>e.Dalla Pop Art ai postmoderni alla pittura mediale f<strong>in</strong>oalla nuovissima figurazione, come racconta il Sacrocam,all’<strong>in</strong>terno di questi spazi ci si può soffermaresu opere di autori come Luigi Ontani, Tano Festa,Franco Angeli, Marcello Jori, Bruno Benuzzi, FeliceLev<strong>in</strong>i, Raimondo Galeano, P<strong>in</strong>o Salvatori, GiulioMacaione, Antonella Mazzoni, Fabrizio Passerella,Matteo Basilè e molti altri.Sacrocam, Santa Croce Contemporary Art MuseumSanta Croce di Magliano (Campobasso), via Colonna 5; tel. 338 8530817;<strong>in</strong>gresso gratuito«Luogo comune» di Emanuela Ascari (Guilmi, Chieti) e «Via Tutti» di ClaudioBeorchia (Acquaviva Collecroce, Campobasso) sono due dei quattro <strong>in</strong>terventirealizzati nel corso della prima edizione di «Vis A Vis Artists <strong>in</strong> Residence Project»L’attività più recente dell’Associazione Culturale «LimitiInchiusi» di Campobasso, sostenuta da importanti partneristituzionali, è il «Vis a Vis Artists <strong>in</strong> Residence Project»,un’idea di residenza d’artista per promuovere l’arte contemporaneadi giovani autori e unitamente valorizzare il territoriosul quale si opera.<strong>Il</strong> progetto, realizzato nell’estate 2012, il primo di unaserie di edizioni future, co<strong>in</strong>volge quattro artisti delle ultimegenerazioni abb<strong>in</strong>ati a quattro comuni, due molisanie due del conf<strong>in</strong>ante Abruzzo. Questi quattro centrisono stati scelti per la loro peculiare componente culturaleed etnoantropologica, nonché per la presenza di un contestoambientale di per sé spunto di ricerca e ispirazione; sonoi paesi di Guilmi e Carp<strong>in</strong>eto S<strong>in</strong>ello, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia diChieti, e quelli molisani, ma che conservano una m<strong>in</strong>oranzal<strong>in</strong>guistica di ceppo slavo, di Acquaviva Collecroce eMontemitro, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Campobasso.Agli artisti Claudio Beorchia (Acquaviva Collecroce),C<strong>in</strong>zia Laurelli (Carp<strong>in</strong>eto S<strong>in</strong>ello), Emanuela Ascari(Guilmi) e Virg<strong>in</strong>ia Zanetti (Montemitro), è stato chiestodi realizzare delle opere site-specific dest<strong>in</strong>ate a restarenel patrimonio dei comuni co<strong>in</strong>volti: ricerca, formazione,creatività, <strong>in</strong>terazione si esplicano mediante workshop,open studio, <strong>in</strong>contri, attività di laboratorio, sem<strong>in</strong>ari,appuntati nei diari d’artista f<strong>in</strong>o alla fase conclusiva,quando un evento pubblico presenta le opere dei partecipantialle s<strong>in</strong>gole mostre, raccontate poi con apparati criticie didascalici <strong>in</strong> una pubblicazione f<strong>in</strong>ale che documenta,nel suo <strong>in</strong>sieme, questo <strong>in</strong>teressante progetto contemporaneoper l’arte, il paesaggio e l’<strong>in</strong>tegrazione fra gliuom<strong>in</strong>i.Vis A Vis Artists <strong>in</strong> Residence ProjectAssociazione Culturale «Limiti Inchiusi», tel. 328 1413929;(www.visavisproject.it)Acquaviva Collecroce (Campobasso), tel. 0875 970128; Carp<strong>in</strong>eto S<strong>in</strong>ello(Chieti), tel. 0872 869135; Guilmi (Chieti), tel. 0872 869146; Montemitro (Campobasso),tel. 0874 877259