<strong>Vedere</strong> <strong>in</strong> <strong>Molise</strong>8A Campobasso r<strong>in</strong>asce laUn <strong>in</strong>gresso con il logo della ex GIL; mantenuto semplicemente come GIL, privato dell’orig<strong>in</strong>ario significato, è il nome che contraddist<strong>in</strong>guequesto nuovo polo culturale di riferimento per la regione <strong>Molise</strong>.Veduta della corte aperta dalla rampa di accesso raggiungibile, oltrepassato il portico, direttamente dalla strada; si pone qu<strong>in</strong>di comepiazza cittad<strong>in</strong>a, elemento di raccordo tra la GIL e il contesto urbano.La Sala conferenze funge anche da Auditorium; con circa 260 posti a sedere è servita dalle migliori tecnologie.Un concerto nella Sala conferenze/Auditorium della nuova GIL; all’<strong>in</strong>terno dell’edificio ha la propria sede, per le prove ma anche perni, l’Orchestra Stabile del <strong>Molise</strong>, di recente costituzione, la formazione musicale di punta dell’<strong>in</strong>tera regione.<strong>Il</strong> progetto di recupero dell’ex GilVeduta d’<strong>in</strong>sieme del progetto di recupero:dall’auditorium ai parcheggi, dalcentro espositivo alla nuova piazza f<strong>in</strong>oagli spazi <strong>in</strong>terni dest<strong>in</strong>ati ad aule,il progetto di recupero dell’ex GILespone la volontà di una struttura polivalente,un nuovo centro direzionale,didattico, espositivo e musicale perl’<strong>in</strong>tero <strong>Molise</strong>.Qui accanto il corpo centrale, rem<strong>in</strong>iscenzaormai fatiscente della strutturaorig<strong>in</strong>aria dell’architetto Filippone:nell’<strong>in</strong>tervento di recupero si è provvedutoa ricostruire i due corpi lateraliseguendo il progetto orig<strong>in</strong>ale, rimodellandogli spazi <strong>in</strong>terni secondo lenuove esigenze.
9ex Gil<strong>Vedere</strong> <strong>in</strong> <strong>Molise</strong>Qui si progetteràil futuro della culturaLa Regione ha voluto il recupero della struttura pubblicadi epoca fascista. Dopo l’<strong>in</strong>augurazione del 2 giugno scorsodiventerà il nuovo quartier generale della cultura del <strong>Molise</strong>una nuovaUn particolare del prospetto pr<strong>in</strong>cipale, con l’<strong>in</strong>gresso; i colori scelti per l’<strong>in</strong>tonaconella ristrutturazione, prediligono t<strong>in</strong>te che rimandano alle orig<strong>in</strong>ali colorazionidell’epoca.Ogni architettura conserva la propria carica esteticae la propria funzionalità urbana f<strong>in</strong>tanto che è godibilenella sua <strong>in</strong>terezza ed è vissuta; mutila e arresaalla fatiscenza <strong>in</strong>vece, per quanto architettonicamentevalida e potenzialmente fruibile, diventa solo un notadistratta se non un <strong>in</strong>gombro nel tessuto della città.Era questa l’idea che ognuno poteva farsi della ex GILdi Campobasso, un edificio pubblico costruito <strong>in</strong> epocafascista (come testimoniano anche gli affreschi recuperatidi Pepp<strong>in</strong>o Piccolo) secondo gli <strong>in</strong>dirizzi architettonicipiù cari al Regime (il cosiddetto stile Novecento,nonostante ci siano dei richiami razionalisti) sulla basedi un apprezzato progetto dell’architetto Domenico Filippone(1903-1970), noto professionista napoletano chevide <strong>in</strong>augurato il palazzo nel 1938. Poi, negli ultimi anni,per volontà della Regione <strong>Molise</strong>, si è pensato diriconsegnare alla collettività la GIL, attraverso il recuperofunzionale, il consolidamento e il restauro (curatodal professor Paolo Rocchi e dalla locale Sopr<strong>in</strong>tendenza)dello storico palazzo della Gioventù Italianadel Littorio, sito nel centro della città tra via Milano,via Gorizia, via Trieste e via Zara, una vera e propriaricostruzione (alcune parti erano state abbattute nel 1992)e ristrutturazione che ha contemplato il riutilizzo virtuosodegli spazi <strong>in</strong>terni ed esterni esistenti, nonché il fedeler<strong>in</strong>novamento di quelli precedentemente scomparsi,per una dest<strong>in</strong>azione <strong>in</strong> largo senso culturale, consapevoledelle nuove esigenze della struttura posta <strong>in</strong> relazionecon l’attuale assetto urbano.E proprio la composizione dei tre volumi pr<strong>in</strong>cipali, formantiun quadrilatero aperto con la corte che sa diventareelemento di collegamento tra il vecchio e il nuovo, tral’edificio nel suo complesso e il contesto civico, comefosse una nuova piazza del capoluogo, ha permesso dipensare alla ex GIL come al quartier generale dellacultura molisana, un centro di raccordo e coord<strong>in</strong>a-le esibiziomentodella progettazione culturale regionale ma ancheun centro idoneo per ospitare attività culturalitemporanee e permanenti.Tutto ciò grazie alla capacità di questa struttura di conservare,nella porzione superstite e grazie alle superficirisultate dalle precedenti demolizioni (<strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e i corpilaterali erano ad un solo livello e ospitavano il teatro e lapalestra), spazi adatti e sufficienti per essere studiati o riconvertiticome sale espositive (sfruttando il corpo basamentale),aule, sala conferenze fungente anche daauditorium (con circa 260 posti a sedere), locali di servizio,aree di sosta <strong>in</strong>terne per veicoli (un cent<strong>in</strong>aio)con appositi percorsi carrabili e aree esterne di disimpegnolasciate alla libera fruizione cittad<strong>in</strong>a; <strong>in</strong>sommauna superficie coperta e scoperta <strong>in</strong> grado di risponderealle diverse necessità di un polo culturaledirezionale, didattico, espositivo e musicale.Direzionale perché sarà la nuova sede della Fondazione<strong>Molise</strong> Cultura; didattico perché vuole ospitare unaserie di laboratori per le scuole, dalla materna alle superiori,e per i docenti, al f<strong>in</strong>e di costituire un centro per laformazione e l’educazione ai l<strong>in</strong>guaggi artistici; espositivoperché mira a veder realizzato al proprio <strong>in</strong>terno unmuseo dedicato alle arti visive con una collezione regionaleche abbraccia due secoli, dall’Ottocento ai giorn<strong>in</strong>ostri (un contenitore tra l’altro messo a disposizione ditutti gli artisti e i curatori di qualità attivi <strong>in</strong> regione perproporre mostre temporanee); <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la nuova GIL è unpolo culturale musicale perché è sede (di prove e di esibizioni)dell’Orchestra Stabile del <strong>Molise</strong>.Con il concerto che ha <strong>in</strong>augurato la nuova struttura <strong>in</strong>fatti,il 2 giugno 2012, è stato chiaro da subito il ruolodella GIL del futuro che, come qualcuno ha scritto, avràgrandi ripercussioni, e non solo culturali, sul suo territorio,a livello nazionale e <strong>in</strong> un’ottica di apertura <strong>in</strong>ternazionale.Due dei quattro affreschi firmati da Pepp<strong>in</strong>o Piccolo collocati nella struttura orig<strong>in</strong>ariadella GIL, di gusto fascista, dedicati ai temi della «gioventù italiana del littorio»,conservati e riproposti nel restauro del nuovo edificio.In senso orario.<strong>Il</strong> basamento della struttura è stato riconvertito <strong>in</strong> centro espositivo, uno spazio aperto ad esposizioni permanenti e temporanee con affaccio diretto sulla strada.Uno spaccato prospettico della nuova Sala conferenze, utilizzata anche come auditorium, con circa 260 posti a sedere, che ospiterà convegni, presentazioni, concertie altre manifestazioni culturali.Nella sezione si dist<strong>in</strong>guono i due livelli dest<strong>in</strong>ati ai parcheggi: i 52 posti auto del piano superiore e i 49 del piano <strong>in</strong>feriore sono raggiungibili con percorsi carrabiliaccessibili direttamente dalla strada.La nuova Sala conferenze a confronto con una fotografia d’epoca: la sala è stata riproposta ponendo attenzione alla previsione di uno spazio ulteriore (cavo) per leconferenze.