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Vedere in Molise - Il Giornale dell'Arte

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<strong>Vedere</strong> <strong>in</strong> <strong>Molise</strong>Per il direttore Sandro Arco la Fondazione deve«progettare la cultura, cioè l’<strong>in</strong>dustria di qualità del futuro»Assieme al Consiglio d’Amm<strong>in</strong>istrazione e allo staff di collaboratori il manager della Fondazione <strong>Molise</strong>Cultura vuole aprire tutte le porte dell’offerta culturale della sua regione con la conv<strong>in</strong>zione che saràla cultura ad arricchire non solo lo spirito e la conoscenza del s<strong>in</strong>golo ma economicamente l’<strong>in</strong>teroterritorio e tutta la collettivitàLa regione detiene un patrimonioculturale complesso: trova oraun punto fermo nella Fondazioneda Lei diretta?Esatto, la Fondazione è una sponda alsistema complessivo regionale, un <strong>in</strong>terlocutorerassicurante per tutti glioperatori culturali molisani, un catalizzatoredi tutta la bellezza del <strong>Molise</strong> e un veicolo per renderlafruttuosamente alla fruibilità di tutti, dal cittad<strong>in</strong>o alturista, dallo scolaro all’appassionato allo studioso. <strong>Il</strong> ruolodella Fondazione è anzitutto quello di rassettare il disord<strong>in</strong>ecreativo <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seco a questa complessità mettendo <strong>in</strong>ord<strong>in</strong>e le diverse vocazioni storiche, territoriali e culturalidella nostra regione per progettarne un nuovo sviluppo.Possiamo parlare qu<strong>in</strong>di di «progettazione culturale», unconcetto polivalente che sembra la chiave per alcune economievirtuose dell’immediato futuro?Certamente, la Fondazione crede nella progettazione culturalecosì come fosse una progettazione, che so, architettonica:deve dare un risultato esatto, valido, apprezzabile epratico; <strong>in</strong> questa azione seguiamo tre direttive, Musica,Teatro e Arti visive: per ciascuna di queste voci andiamo astilare un programma di attività, acquisizioni, recuperi e promozionidi eventi esistenti che <strong>in</strong>teressi tanto il patrimonioculturale stabile, come musei, siti storici e monumenti,quanto quello potenziale e d<strong>in</strong>amico, come rassegne, premi,festival, mostre temporanee e altro.In quest’ottica a quali operazioni culturali realizzate può fareriferimento?Sia come promotrice e sostenitrice che come ideatrice ecommittente, la Fondazione, istituzione <strong>in</strong> seno alla Regione<strong>Molise</strong>, ad oggi può contare su diversi traguardi raggiunti,ne cito solo qualcuno, come il recupero della strutturaex GIL di Campobasso, prossimo polo culturale di riferimentoper tutta la regione, l’Orchestra Stabile del <strong>Molise</strong>e i relativi cartelloni, la pubblicazione dei «Quadernidi autori molisani» partendo da Teodosio da Sep<strong>in</strong>o, la mostrasul <strong>Molise</strong> allestita a Roma nell’ambito di «Regioni eTestimonianze d’Italia» per i 150 anni del nostro Paese, maprima c’è stato il festival musicale «<strong>Molise</strong>live» e la formazionegratuita per tantissimi giovani operatori culturaliche ha permesso ad alcuni di loro di accedere al mondo dellavoro; mi fermo.E conferma qu<strong>in</strong>di la volontà di creare un sistema culturaleunitario per la regione, quello a cui mira il progetto europeodi cooperazione <strong>in</strong>terregionale «Sigma 3 C», al qualela Fondazione ha aderito?Certo, questa attività di progettazione culturale prosegueda diversi anni, prima con la sola Regione <strong>Molise</strong> e oraanche con la Fondazione <strong>Molise</strong> Cultura, e pian piano statrovando un suo metodo preciso di lavoro; il progetto«Sigma 3 C» parla appunto di «Cultura Creatività Competitività»e ha avuto un ruolo importante per la propulsionedelle nostre attività, le quali hanno come base il patrimonioculturale esistente, come potenzialità la creati-vità espressa dagli ambienti culturali molisani e come f<strong>in</strong>ela competitività con altri territori europei nell’offertaculturale, un elemento decisivo per la crescita di questaregione.Nella relazione f<strong>in</strong>ale si legge che la «Regione <strong>Molise</strong> hautilizzato tempestivamente i risultati, anche parziali e <strong>in</strong>termedi,del progetto». Lei è d’accordo?Sì, grazie alla stretta collaborazione e s<strong>in</strong>ergia tra istituzioni,imprese e operatori culturali molisani, sia pubbliciche privati, siamo riusciti a recepire al meglio i risultatidelle analisi territoriali del «Sigma 3 C», prestando attenzioneai punti di «forza» e «debolezza», alle «opportunità»e alle «m<strong>in</strong>acce», cioè ai cosiddetti SWOT, dati da fattori<strong>in</strong>terni ed esterni alla nostra terra: questo sistema ci hapermesso di scegliere al meglio gli strumenti per far conosceree far funzionare questa regione attraverso le suepossibilità culturali.La cultura come nuova grande <strong>in</strong>dustria per il <strong>Molise</strong>, allora:forse esageriamo?<strong>Il</strong> sistema culturale molisano può davvero essere il nuovomotore dello sviluppo locale, può attrarre <strong>in</strong>vestimenti privatie creare occupazione di buon livello, può essere un’<strong>in</strong>dustriadi qualità, con un attivo non <strong>in</strong>differente che oltrea «produrre» ricchezza conserva, contemporaneamente, ilpatrimonio esistente quale «mezzo di produzione»; un sistemavirtuoso capace davvero di cambiar volto alla realtàdi questa splendida terra.Per il rettore dell’Università del <strong>Molise</strong> Giovanni Cannata«l’Ateneo deve fornire gli operatori culturali del futuro»A trent’anni dalla fondazione l’Unimol è pronta a formare operatori culturali all’avanguardia,per la stessa regione ma anche per altri territori <strong>in</strong> Italia e all’estero6Che ruolo ha oggi l’Unimol nel panoramaregionale?F<strong>in</strong> dalla prima facoltà, quella diAgraria, la conv<strong>in</strong>ta attenzione versole esigenze della nostra regione ha determ<strong>in</strong>atoun costante arricchimentodell’offerta didattica con una completaarticolazione sul territorio, la realizzazionedi strutture di avanguardia, la ricerca di un rapportonumerico ottimale docenti-studenti. La recente riformaè stata affrontata concretamente e rapidamente e il nostronuovo Statuto ha <strong>in</strong> grande considerazione i rapporticon l’ambito regionale, ribadendo che l’Università contribuiscealla crescita culturale, sociale ed economica del <strong>Molise</strong>,nello spirito di appartenenza alle matrici culturali europee;concorre allo sviluppo della competitività dei sistemiterritoriali favorendo, <strong>in</strong> particolare, il trasferimentodelle conoscenze, dei prodotti della ricerca e dell’<strong>in</strong>novazione;e contribuisce al potenziamento della governanceterritoriale.Come sono organizzati i corsi di laurea <strong>in</strong>dirizzati alla conoscenza,tutela e valorizzazione dei beni culturali?<strong>Il</strong> corso di studio triennale Lettere e Beni Culturali si fondasulla necessità di <strong>in</strong>tegrare <strong>in</strong> un unico percorso formativola dimensione degli studi storico-letterari e quella deibeni culturali; obiettivo generale del primo <strong>in</strong>dirizzo è laconoscenza dei fenomeni l<strong>in</strong>guistici, letterari e culturali delmondo antico e moderno, attraverso una formazione <strong>in</strong>centratasull’acquisizione delle competenze più tradizionalidell’<strong>in</strong>segnamento f<strong>in</strong>o a quelle di contesti aziendali che sioccupano di <strong>in</strong>formazione, istruzione e pubbliche relazioni.L’obiettivo formativo pr<strong>in</strong>cipale dell’<strong>in</strong>dirizzo di beniculturali, <strong>in</strong>vece, è l’acquisizione di adeguate conoscenzenelle tematiche della ricerca archeologica e storico-artisti-ca, con abilità nel settore delle nuove tecnologie applicate.Per quanto riguarda il secondo livello di laurea, poi, offriamoun corso di studi magistrale <strong>in</strong> Archeologia, Beni Culturalie Turismo, <strong>in</strong> collaborazione tra il Dipartimento diScienze Umanistiche, Sociali e della Formazione ed il Dipartimentodi Bioscienze e Territorio: si fonda sulla necessitàdi <strong>in</strong>tegrare <strong>in</strong> un unico profilo professionale la dimensionedei beni culturali e del turismo; gli studenti devonoqu<strong>in</strong>di coniugare la conoscenza delle metodologie teorichee pratiche connesse con il settore archeologico e storicodell’arte, con le competenze di progettazione, promozionee gestione dei sistemi e dei distretti turistici nei diversi contestiregionali.C’è un programma di tiroc<strong>in</strong>i e stage legato a istituzioni,musei e siti culturali della regione?In <strong>Molise</strong> è presente un rilevante patrimonio paesaggisticoe archeologico, ma anche storico-artistico e architettonico,archivistico e librario, che certo facilita l’esperienza«sul campo»: i tiroc<strong>in</strong>i e gli stage, per i corsi di laurea umanistici,possono essere svolti, eventualmente anche all’estero,presso un’azienda, un ente pubblico o privato, o pressola stessa Università per avvic<strong>in</strong>are lo studente ad esperienzeprofessionali. È prevista anche la partecipazione a sem<strong>in</strong>aried esercitazioni tenuti da esperti nazionali e <strong>in</strong>ternazionali<strong>in</strong> cui gli studenti hanno la possibilità di avvalersidei più aggiornati sussidi bibliografici su tematiche l<strong>in</strong>guistico-letterarie,storiche e documentarie, e della conoscenza,conservazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali.Numerose sono le ricognizioni archeologiche e lecampagne di prospezione geofisica e di scavo, sia <strong>in</strong> territoriomolisano che al di fuori, per le quali la nostra Universitàè titolare di concessione m<strong>in</strong>isteriale, e le attività pratichee di laboratorio presso sopr<strong>in</strong>tendenze, musei, archivie biblioteche.Che rapporti ci sono tra l’Università e le altre istituzioniculturali regionali?Proprio per <strong>in</strong>centivare l’acquisizione di avanzate competenzeda parte dei nostri studenti è sempre più rafforzata las<strong>in</strong>ergia con la Direzione Regionale per i Beni Culturali ePaesaggistici del <strong>Molise</strong> e le diverse Sopr<strong>in</strong>tendenze cheoperano per la tutela del territorio; sono numerosi i nostritiroc<strong>in</strong>anti presso le sedi molisane del M<strong>in</strong>istero per i Benie le Attività Culturali, così come molteplici sono le <strong>in</strong>iziativescientifiche <strong>in</strong> collaborazione. Stanno nascendo ancheforme di cooperazione nel campo della fruizione di sitidi notevole valore, come ad esempio il Museo del Paleoliticodi Isernia. Attiva e costante è poi la collaborazionecon la Regione <strong>Molise</strong>, con le due istituzioni prov<strong>in</strong>ciali econ tanti Comuni.Quale bagaglio di conoscenze e capacità può offrire un laureatodell’Unimol che vuole entrare nel mondo del lavoroculturale, regionale e non?<strong>Il</strong> nostro laureato sa comunicare <strong>in</strong>formazioni e idee, pianificaree presentare progetti di ricerca e di studio nell’ambitodi enti culturali diversi, italiani e stranieri, anche utilizzandoi mezzi della comunicazione di massa e i nuovimedia onl<strong>in</strong>e; sa <strong>in</strong>teragire con sopr<strong>in</strong>tendenze e musei perricerche bibliografiche o d’archivio e per la catalogazionedi reperti archeologici e di manufatti artistici e architettonicie sa comunicare contenuti d’<strong>in</strong>teresse culturale anche<strong>in</strong> manifestazioni pubbliche o svolgendo il ruolo di guidaturistica; sa promuovere un’offerta turistico-culturale <strong>in</strong>tegrata,organizzare e gestire sistemi territoriali locali. Ed èproprio nel campo umanistico e dei beni culturali che, sesi riesce a creare una forte e conv<strong>in</strong>ta s<strong>in</strong>ergia di tutte leistituzioni, può trovarsi una parte importante del futuro dellenuove generazioni. L’auspicio è che i nostri studenti sianogli attori pr<strong>in</strong>cipali di questo processo.

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