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Annuario statistico italiano 2012: Attività culturali e sociali varie

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8. Attività <strong>culturali</strong> e <strong>sociali</strong> <strong>varie</strong>ascoltatori tra i 6 e 10 anni (dal 40,2 per cento si passa al 35,5 per cento) e aumentanotra i 65-74 anni (dal 40,3 al 43,5 per cento). Per quanto concerne lafrequenza, coloro che dichiarano di ascoltare la radio tutti i giorni aumentano:dal 57,8 per cento si è passati al 59,0 per cento dei radioascoltatori.La lettura di librie quotidianiPer saperne di più...✦ ISTAT. La lettura di libri inItalia anno 2010. Roma:2011. (Statistiche in breve).http://www.istat.it/it.Per quanto concerne la lettura, si evidenziano caratteristiche diverse dellapopolazione di 6 anni ed oltre a secondo che si considerino i quotidiani o i libri.Il 52,1 per cento delle persone di 6 anni e più legge quotidiani almeno unavolta alla settimana. Questa abitudine è più diffusa al crescere dell’età finoai 74 anni (la quota maggiore si rileva tra i 55-59 anni con il 64,0 per cento),riguarda più gli uomini (il 58,0 per cento contro il 46,6 per cento registratotra le donne) e i residenti al Nord (59,2 per cento contro il 53,2 per cento delCentro e il 42,0 per cento del Mezzogiorno). Nel Mezzogiorno fa eccezione laSardegna dove la quota di lettori di quotidiani raggiunge il 63,1 per cento,superando quella di molte regioni settentrionali.Le persone che leggono i quotidiani 5 volte o più alla settimana sono il 36,7per cento del totale dei lettori (il 30,9 per cento delle lettrici e il 41,7 per centodei lettori). Anche in questo caso la percentuale cresce al crescere dell’età.Rispetto agli scorsi anni, prosegue e si accentua nel <strong>2012</strong> la generale flessionedella lettura di quotidiani (si passa dal 54,0 per cento del 2011 al 52,1per cento del <strong>2012</strong>), più evidente tra i maschi (dal 60,3 al 58,0 per cento) e trala popolazione residente nel Centro (si passa dal 55,9 al 53,2 per cento). Diminuisce,inoltre, anche la frequenza di lettura: gli abitudinari, cioè coloro chedichiarano di leggere almeno per 5 giorni nella settimana, erano il 39,0 percento nel 2011 e diventano il 36,7 per cento nell’anno successivo.La popolazione di 6 anni e più che, nel <strong>2012</strong>, si è dedicata alla lettura dilibri (per motivi non strettamente scolastici o professionali) nell’arco dell’ultimi12 mesi è pari al 46,0 per cento. Contrariamente a quanto accade per iquotidiani, in questo caso sono le donne a mostrare un interesse maggiore perla lettura (il 51,9 contro il 39,7 per cento degli uomini) e a leggere un numeromaggiore di libri rispetto agli uomini (il 15,7 per cento legge dodici libri o piùcontro il 12,9 per cento dei maschi).Le quote più alte di lettori si riscontrano, inoltre, tra i più giovani: il 60,8per cento tra gli 11 e i 14 anni e il 59,8 tra i 15 e i 17 anni.A livello territoriale, ancora una volta, bisogna mettere in evidenza la distanzache separa il Mezzogiorno dal resto del Paese: si dichiarano lettori dilibri nel tempo libero il 34,2 per cento dei residenti nell’Italia meridionale einsulare, quota che sale al 47,9 per cento nel Centro e raggiunge il 54,0 percento nel Nord.Sebbene la lettura dei libri sia l’unico consumo culturale, a livello nazionale,a non conoscere flessioni nel <strong>2012</strong> rispetto all’anno precedente, è necessariosegnalare l’aumento della quota di lettori di libri tra i residenti nel Mezzogiorno(era il 32,7 per cento nel 2011), che vede così diminuire in parte il divariocon il resto del Paese.Utilizzo delpersonal computere di InternetNel <strong>2012</strong>, il 52,3 per cento della popolazione di 3 anni e più dichiara di utilizzareil personal computer e il 52,5 per cento di quella di 6 anni e più dichiaradi fare uso di Internet (Tavola 8.17).L’uso del personal computer coinvolge soprattutto i giovani e raggiunge ilivelli più elevati nelle fasce di età 15-17 anni (87,7 per cento) e 18-19 anni(85,5 per cento). Dai 20 anni in poi la quota degli utilizzatori, pur mantenendosisu valori elevati, inizia a diminuire gradualmente fino a raggiungere ivalori più bassi nelle fasce d’età più anziane (il 17,2 per cento per la fasciad’età 65-74 anni e il 3,8 per cento per i 75 anni e più). Un andamento analogosi riscontra per l’uso di Internet.In linea con gli anni precedenti, si riscontrano forti differenze di genere.Il 57,9 per cento degli uomini dichiara di utilizzare il personal computer afronte del 47,1 per cento delle donne. In modo del tutto analogo, il 58,3 per221

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