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inquinamento della valle del sacco - Agenzia di Sanità Pubblica ...

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Comune<br />

<strong>di</strong> Segni<br />

Comune<br />

<strong>di</strong> Colleferro<br />

<strong>inquinamento</strong><br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>valle</strong> <strong>del</strong> <strong>sacco</strong><br />

risposte alle domande più frequenti<br />

che pongono i citta<strong>di</strong>ni<br />

Comune<br />

<strong>di</strong> Gavignano


Nel marzo 2005 è stato riconosciuto lo stato <strong>di</strong><br />

emergenza per la <strong>valle</strong> <strong>del</strong> fiume Sacco a seguito<br />

dei risultati analitici <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> latte crudo <strong>di</strong><br />

un’azienda agricola che evidenziavano livelli <strong>di</strong><br />

beta-esaclorocicloesano (β-HCH) molte volte<br />

superiori a quelli previsti dalla legge.<br />

Sulla base dei controlli eseguiti si è accertato un<br />

<strong>inquinamento</strong> ambientale <strong>di</strong> ampia estensione<br />

legato alla contaminazione <strong>del</strong> fiume Sacco. Gli<br />

stu<strong>di</strong> fino ad ora effettuati hanno <strong>di</strong>mostrato<br />

l’esistenza <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> causa-effetto tra la<br />

presenza nei se<strong>di</strong>menti e nelle acque <strong>del</strong> fiume<br />

Sacco <strong>del</strong>le molecole HCH (alfa-beta-gamma) e la<br />

contaminazione dei terreni agricoli prossimi al<br />

fiume e successivamente il possibile trasferimento<br />

all’uomo attraverso la catena alimentare (dal<br />

foraggio ai prodotti animali).<br />

E’ stato <strong>di</strong> recente concluso il progetto “Salute<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione nell’area <strong><strong>del</strong>la</strong> Valle <strong>del</strong> Sacco”<br />

condotto dalla ASL Roma G, ASL FR e<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Epidemiologia <strong><strong>del</strong>la</strong> ASL RME, su<br />

incarico <strong><strong>del</strong>la</strong> Regione Lazio, per valutare lo stato<br />

<strong>di</strong> salute <strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione. I risultati <strong>del</strong>l’indagine<br />

hanno messo in evidenza valori <strong>di</strong> concentrazioni<br />

ematiche <strong>di</strong> β-HCH più elevati per coloro che<br />

risiedono in prossimità (entro un km) <strong>del</strong> fiume<br />

Sacco. La concentrazione <strong>di</strong> β-HCH aumenta con<br />

l’età dei soggetti ad in<strong>di</strong>care che la<br />

contaminazione ha caratteristiche croniche con<br />

accumulo.<br />

Con questo opuscolo si desidera dare alcune<br />

risposte alle domande più frequenti che i citta<strong>di</strong>ni<br />

rivolgono alle Autorità competenti.


che cosa è il<br />

beta-esaclorocicloesano<br />

(β-HCH)?<br />

L’esaclorocicloesano tecnico (HCH) è una miscela <strong>di</strong> vari<br />

isomeri tra cui alfa (α), beta (β), <strong>del</strong>ta (δ) e gamma (γ),<br />

quest’ultimo noto come lindano. Sia l’HCH tecnico che il γ-HCH<br />

sono stati utilizzati in tutto il mondo come insettici<strong>di</strong> a partire<br />

dagli anni 50’ <strong>del</strong> secolo scorso. Un Decreto Ministeriale nel<br />

1975 ne ha fortemente limitato l’uso in agricoltura in Italia, e<br />

all’inizio degli anni 2000 una <strong>di</strong>rettiva europea ne ha decretato il<br />

<strong>di</strong>vieto assoluto.<br />

La tossicità dei vari isomeri è variabile: nelle esposizioni acute il<br />

più tossico è il gamma (γ-HCH) mentre in quelle croniche è il<br />

beta (β-HCH) che ha una maggiore persistenza ed una<br />

maggiore capacità <strong>di</strong> accumulo nel tempo. L’isomero beta (β), o<br />

β-HCH, è scarsamente solubile in acqua e viene assorbito nella<br />

frazione organica dei terreni. La molecola migra lentamente nel<br />

suolo e può essere trasportata solo dalle piogge e dalle acque <strong>di</strong><br />

irrigazione.<br />

L’esposizione umana al β-HCH avviene principalmente<br />

attraverso gli alimenti. Nei paesi industrializzati è stato stimato<br />

che il 90% <strong>del</strong>l’assorbimento avviene attraverso il cibo e che le<br />

concentrazioni misurate nelle acque potabili sono trascurabili.<br />

Per la sua capacità <strong>di</strong> legarsi ai tessuti grassi il β-HCH tende ad<br />

accumularsi nel corpo anche in ragione <strong><strong>del</strong>la</strong> sua lenta<br />

eliminazione da parte <strong>del</strong>l’organismo.


come mai<br />

sono state riscontrate<br />

elevate concentrazioni <strong>di</strong> β-HCH<br />

nella popolazione che vive<br />

lungo l’asse <strong>del</strong> fiume <strong>sacco</strong>?<br />

Lo stabilimento industriale <strong>di</strong> Colleferro è stato per lunghi anni<br />

sede <strong>di</strong> una importante industria chimica che ha prodotto, tra<br />

l’altro, insettici<strong>di</strong> organo clorurati tra cui l’HCH o<br />

esaclorocicloesano. L’attività <strong>di</strong> produzione, lo smaltimento dei<br />

residui <strong>di</strong> lavorazione e l’utilizzo <strong>di</strong> ampie zone <strong>del</strong>l’area<br />

industriale come <strong>di</strong>scariche incontrollate <strong>di</strong> rifiuti industriali<br />

hanno prodotto negli anni una grave contaminazione <strong>di</strong> vaste<br />

aree (<strong>del</strong> perimetro industriale).<br />

Le acque <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento dei terreni e dei piazzali <strong><strong>del</strong>la</strong> fabbrica<br />

hanno trascinato l’esaclorocicloesano dapprima nel fosso Cupo,<br />

un fosso interno <strong>del</strong>lo stabilimento industriale, e da questo<br />

successivamente al fiume Sacco. Le esondazioni <strong>del</strong> fiume<br />

Sacco hanno determinato la contaminazione dei suoli agricoli<br />

posti in prossimità <strong>del</strong> fiume attraverso i se<strong>di</strong>menti fluviali.<br />

La trasmissione <strong>del</strong>l’esaclorocicloesano all’uomo è avvenuta<br />

secondo il seguente schema: dai se<strong>di</strong>menti e dalle acque fluviali<br />

ai suoli agricoli, da questi ai foraggi, quin<strong>di</strong> agli animali che<br />

tendono a concentrare il contaminante nelle parti grasse (latte e<br />

grasso) e infine all’uomo in quanto consumatore dei prodotti<br />

alimentari contaminati.


quali sono<br />

i possibili effetti <strong>del</strong> β-HCH<br />

sulla salute?<br />

I dati scientifici <strong>di</strong>cono che si tratta <strong>di</strong> una sostanza tossica che<br />

rimane nell’organismo per <strong>di</strong>verso tempo perché si accumula nei<br />

tessuti grassi. Questa sostanza tossica può avere degli effetti<br />

negativi sulla salute, ma i dati scientifici sono molto incerti. Le<br />

ragioni per cui i dati sono incerti è che esistono poche<br />

osservazioni sulla popolazione generale e la gran parte <strong>del</strong>le<br />

ricerche sono state effettuate su animali, su lavoratori addetti<br />

alla produzione <strong>di</strong> sostanze chimiche, o su persone che avevano<br />

avuto una ingestione accidentale e quin<strong>di</strong> con livelli <strong>di</strong><br />

esposizione molto elevati.<br />

Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibili sull’uomo descrivono una ampia gamma <strong>di</strong><br />

possibili effetti ma è <strong>di</strong>fficile definire chiaramente quali siano gli<br />

organi più interessati dalla tossicità.<br />

Gli stu<strong>di</strong> sugli animali in<strong>di</strong>cano che il sistema nervoso è il<br />

principale organo bersaglio nelle esposizioni a dosi molto<br />

elevate <strong>di</strong> β-HCH. Le esposizioni a livelli più bassi possono<br />

provocare un aumento <strong><strong>del</strong>la</strong> probabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi <strong>del</strong> fegato, <strong>del</strong><br />

rene, <strong>del</strong> cuore, <strong>del</strong> sistema immunitario, <strong>del</strong> sistema<br />

neurologico, <strong><strong>del</strong>la</strong> tiroide e <strong>di</strong> altre ghiandole endocrine. Le<br />

conoscenze relative alla possibilità che alcuni tipi <strong>di</strong> tumore<br />

potrebbero essere legati all’esposizione al β-HCH sono molto<br />

limitate.


è consigliabile<br />

l’allattamento al seno?<br />

L’allattamento al seno è consigliato e non deve essere interrotto.<br />

Infatti, per quanto riguarda il β-esaclorocicloesano (β-HCH) e gli<br />

altri inquinanti organici persistenti, non sono note in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong><br />

eventuali valori-limite <strong>di</strong> concentrazione oltre i quali<br />

l’allattamento al seno sia da considerarsi sconsigliabile.<br />

L’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale <strong><strong>del</strong>la</strong> Sanità (World Health<br />

Organization, WHO) ha ripetutamente sostenuto come il latte<br />

materno sia l’unico alimento che il bambino dovrebbe assumere<br />

per i primi sei mesi <strong>di</strong> vita senza far riferimento a dati quantitativi<br />

<strong>di</strong> contaminazione che in<strong>di</strong>chino la necessità <strong>di</strong> non<br />

intraprendere, o sospendere, l’allattamento. Anche importanti<br />

organizzazioni negli Stati Uniti (Environmental Protection<br />

Agency, <strong>Agenzia</strong> Americana per la Protezione <strong>del</strong>l’Ambiente,<br />

Accademia Americana <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria, American Accademy of<br />

Pe<strong>di</strong>atrics) considerano i benefici <strong>del</strong>l’allattamento al seno <strong>di</strong><br />

gran lunga superiori ai potenziali rischi<br />

che cosa è stato fatto per<br />

eliminare e/o ridurre<br />

le fonti <strong>di</strong> contaminazione ambientale<br />

e l’<strong>inquinamento</strong> <strong>del</strong> fiume <strong>sacco</strong>?<br />

A partire dal Novembre 2005, sulla base dei dati <strong>di</strong>sponibili e<br />

ricavati dalla caratterizzazione <strong>del</strong> sito, l’Ufficio Commissariale<br />

per l’Emergenza nel bacino <strong>del</strong> Fiume Sacco ha adottato le<br />

necessarie azioni <strong>di</strong> “messa in sicurezza d’emergenza” (MISE).<br />

Ciò ha permesso <strong>di</strong> attuare il confinamento <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

contaminazione all’interno <strong>del</strong>le matrici ambientali già<br />

compromesse e <strong>di</strong> attenuare, e in alcuni casi eliminare, le fonti <strong>di</strong><br />

contaminazione.


1.<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

7.<br />

8.<br />

9.<br />

Sono stati rimossi i se<strong>di</strong>menti contaminati dalla rete <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>lavamento dei piazzali industriali (nell’area <strong><strong>del</strong>la</strong> vecchia<br />

produzione chimica). Dette acque vengono depurate in appositi<br />

impianti prima <strong>del</strong>lo scarico nel fiume. Ciò consente <strong>di</strong> eliminare la<br />

principale fonte <strong>di</strong> contaminazione <strong>del</strong> fiume Sacco.<br />

Sono stati rimossi, e portati allo smaltimento presso impianti<br />

autorizzati, fuori Colleferro, circa 3400 mc <strong>di</strong> terreni contaminati.<br />

È stato altresì bonificato il giar<strong>di</strong>no <strong><strong>del</strong>la</strong> Scuola “Barchiesi” <strong>del</strong>lo<br />

Scalo.<br />

Sono state realizzate opere <strong>di</strong> sbarramento (Pozzi barriera) per<br />

arginare il rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong><strong>del</strong>la</strong> contaminazione verso l’esterno<br />

<strong>del</strong> Comprensorio industriale quando le acque <strong>di</strong> falda sotterranee<br />

superano i limiti ammessi.<br />

Le acque emunte, circa 70.000 mc, sono avviate ad un impianto <strong>di</strong><br />

trattamento e riportate ai limiti <strong>di</strong> qualità previsti dalle Direttive<br />

Europee.<br />

Sono state emesse, e sono tuttora in essere, or<strong>di</strong>nanze per inter<strong>di</strong>re<br />

l’uso agricolo <strong>del</strong>le aree più prossime alle rive <strong>del</strong> fiume, per inibire<br />

l’uso <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong> fiume Sacco a fini irrigui e per inibire l’uso <strong>del</strong>le<br />

acque emunte da pozzi idropotabili se non preventivamente<br />

analizzate e certificate dall’ente <strong>di</strong> controllo (ARPA Lazio, ASL).<br />

Nelle aree agricole interdette alle attività umane, quale misura <strong>di</strong><br />

messa in sicurezza per la eliminazione <strong>del</strong> rischio <strong>di</strong><br />

contaminazione nella filiera agroalimentare e ulteriore forma <strong>di</strong><br />

tutela <strong><strong>del</strong>la</strong> salute pubblica e <strong>del</strong>l’ambiente, è stata attivata la<br />

coltivazione <strong>di</strong> biomasse destinate alla trasformazione<br />

agroenergetica (pioppi, Short Rotation Forestry).<br />

Nel mese <strong>di</strong> Gennaio 2009 sono stati consegnati i lavori per la<br />

bonifica <strong>di</strong> uno dei siti industriali in cui sono presenti le principali<br />

fonti attive <strong>di</strong> contaminazione (sito denominato ARPA1). I lavori <strong>di</strong><br />

bonifica si concluderanno entro il corrente anno.<br />

Sempre in ARPA 1 è in fase <strong>di</strong> completamento la realizzazione <strong>del</strong>le<br />

opere per la bonifica <strong><strong>del</strong>la</strong> falda acquifera me<strong>di</strong>a e profonda.


quale sono<br />

le iniziative prese dalla ASL<br />

a tutela <strong><strong>del</strong>la</strong> salute?<br />

E’ stato approvato dalla Regione Lazio un programma <strong>di</strong><br />

sorveglianza sanitaria che prevede il monitoraggio perio<strong>di</strong>co<br />

<strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> contaminazione dei residenti in prossimità <strong>del</strong><br />

fiume Sacco e la loro sorveglianza sanitaria attraverso<br />

controlli clinici, strumentali ed esami <strong>di</strong> laboratorio.<br />

Presso la ASL Roma G, Servizio Igiene degli Alimenti e <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Nutrizione, Via degli Esplosivi n° 9, è stato realizzato uno<br />

sportello informativo per garantire risposte chiare alle<br />

domande <strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione.<br />

Telefono: 06 97223500 - 06 97223537 - 06 97097686<br />

Presso la stessa sede è stato attrezzato un ambulatorio per i<br />

controlli perio<strong>di</strong>ci <strong>del</strong>le persone sottoposte a sorveglianza<br />

sanitaria<br />

Tutte le prestazioni sanitarie fornite alla popolazione<br />

nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong> sorveglianza sanitaria saranno offerte<br />

gratuitamente.


l’acqua potabile<br />

è sicura?<br />

Sì, l’acqua potabile è sicura in quanto tutti gli acquedotti<br />

comunali vengono, da sempre, continuamente controllati sia<br />

per i parametri microbiologici che per quelli chimici. I pozzi che<br />

forniscono l’acqua all’acquedotto comunale <strong>di</strong> Colleferro ed<br />

all’acquedotto “BPD”, il pozzo “La Mola” a Segni e il pozzo<br />

“Colle <strong>del</strong>le Torce” a Gavignano, oltre che essere controllati<br />

per i parametri chimici e microbiologici previsti dalla legge,<br />

vengono sottoposti a monitoraggio trimestrale per metalli<br />

pesanti ed insettici<strong>di</strong> organo clorurati, compreso il<br />

beta-esaclorocicloesano.<br />

In nessun caso è stata riscontrata la presenza <strong>di</strong> tali sostanze<br />

con valori superiori a quelli previsti dalla legislazione vigente.<br />

L’Ufficio Commissariale per la Valle <strong>del</strong> Sacco ha realizzato il<br />

censimento dei pozzi privati esistenti entro 1 km dal fiume ed il<br />

monitoraggio <strong>di</strong> tali pozzi viene effettuato dall’ARPA Lazio.


i prodotti alimentari locali<br />

sono sicuri?<br />

Va precisato che è stato <strong>di</strong>sposto l’assoluto <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> coltivare<br />

prodotti destinati al consumo umano e animale nelle aree <strong>di</strong><br />

maggior rischio lungo l’asse <strong>del</strong> fiume Sacco, cautelativamente<br />

perimetrate dall’Ufficio commissariale.<br />

Fermo restando tale <strong>di</strong>vieto, i prodotti locali possono essere<br />

consumati con tranquillità in quanto tutti gli alimenti destinati alla<br />

ven<strong>di</strong>ta, sia <strong>di</strong> origine animale che vegetale, sono sottoposti a<br />

continuo e rigoroso controllo da parte dei Servizi <strong>di</strong> vigilanza<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> ASL.<br />

Infatti, dall’inizio <strong>del</strong>l’emergenza fino a tutt’oggi, con l’attività <strong>di</strong><br />

controllo effettuata dai Servizi Veterinari <strong><strong>del</strong>la</strong> ASL sugli alimenti<br />

<strong>di</strong> origine animale (latte, carne, uova, miele) e sui foraggi<br />

destinati all’alimentazione zootecnica, si è provveduto da subito<br />

a mettere in sicurezza tutti i prodotti <strong>di</strong> origine animale ed i<br />

foraggi <strong>del</strong> circuito commerciale e per consumo aziendale con<br />

un monitoraggio capillare effettuato a cadenza perio<strong>di</strong>ca. Con<br />

tale attività <strong>di</strong> campionamento si impe<strong>di</strong>sce che vengano<br />

immessi sul mercato alimenti destinati all’uomo e agli animali<br />

non preventivamente testati.


quali sono<br />

le strutture regionali e locali<br />

che si stanno occupando<br />

<strong>del</strong> problema?<br />

. Ufficio Commissariale per l’Emergenza nel bacino<br />

<strong>del</strong> Fiume Sacco<br />

via <strong>del</strong> Caravaggio 99 . 00147 Roma<br />

e-mail: p<strong>di</strong>palma@regione.lazio.it<br />

. Dipartimento <strong>di</strong> Epidemiologia, Azienda Sanitaria Locale<br />

Roma E<br />

via <strong>di</strong> Santa Costanza, 53 . 00198 Roma<br />

. Azienda Sanitaria Locale Roma G<br />

via degli Esplosivi, 9 . 00034 Colleferro (RM)<br />

- Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione<br />

Dott. Francesco Blasetti . telefono: 06 97223500<br />

e-mail: francesco.blasetti@aslromag.it<br />

Dott.ssa Fiorella Fantini . telefono: 06 97097686<br />

e-mail: fiorella.fantini@aslromag.it<br />

- Area Sanità <strong>Pubblica</strong> Veterinaria Servizio Igiene<br />

allevamenti e produzioni zootecniche - Distretto<br />

<strong>di</strong> Colleferro<br />

Dott. Aldo Volpe . Dott.ssa Cristina Roffi Isabelli<br />

telefono: 06 97097662 . fax: 06 97097661<br />

e-mail: servetcolleferro@aslromag.it


<strong>inquinamento</strong><br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>valle</strong> <strong>del</strong> <strong>sacco</strong><br />

Redatto da:<br />

ASL Roma G - Dipartimento <strong>di</strong> Epidemiologia ASL Roma E<br />

Ufficio Commissariale per l'emergenza nel bacino <strong>del</strong> fiume <strong>sacco</strong><br />

grafica a cura <strong>di</strong> Barbara De Masi

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