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Sorso - Sardegna Territorio

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PIANO STRATEGICO DELLA CITTÀ DI SORSOmano semplicemente “Profumo di <strong>Sardegna</strong>”. Nella parte più vicina al mare, la vegetazione diventa palustre,con preponderante presenza di cannucce, equiseto e fitte macchie verdi di Capelvenere immerso nelcorso del fiume. Nelle zone dunali, prevalgono i Mesembryanteum, la Palma nana, l’asfodelo oltre al caratteristicoGinepro e al Pino domestico e Marittimo.Geologia e MorfologiaL’area sottesa dal bacino del Silis sotto il profilo geologico risulta caratterizzato da formazioni vulcanichee sedimentarie che abbracciano un arco temporale compreso fra il Miocene e l’Olocene.Senza entrare nel dettaglio, la composizione stratigrafica, in generale, risulta costituita da formazioniAndesitoidi e Trachitoidi, caratterizzate da rocce color rosso vinacce o nerastre e da formazioni con screziaturebiancastre, che si rinvengono soprattutto nella parte di territorio corrispondente alla sorgente e alleprime porzioni di scorrimento del fiume. Mano a mano che ci si inoltra verso valle, subito dopo l’abitato diSan Lorenzo, cominciano a manifestarsi, diventando vieppiù predominanti i depositi sedimentari costituitida microconglomerato sabbioso, che viene industrialmente sfruttato da una importante cava di sabbia.Successivamente prevalgono potenti bancate marnose argillose e calcareee.Subito dopo aver oltrepassato il ponte Silis sulla strada provinciale Sennori – Nulvi, cominciano a compariredepositi eolici. In particolare, nella zona detta “li Fossi”, è possibile apprezzare la tipica stratificazioneincrociata dei depositi dunali.In fondo valle sono presenti depositi di versante caratterizzato da materiale ciottoloso più o meno arrotondatoin relazione alla diversa resistenza del materiale.L’agricolturaSotto il profilo dell’organizzazione agricola, il territorio si può grossolanamente dividere in due grosse settori,quello zootecnico, che fa riferimento ai comuni di Osilo e Nulvi e che interessa la parte alta del corsodel fiume, e quello prettamente arboricolo-ortivo, che fa riferimento alla parte più bassa del fiume. Il territorioappare punteggiato di fabbricati rurali di epoche e tipologie diverse: alcuni, più datati sono semplicistrutture realizzate in pietra locale che fungono da mero riparo dalle intemperie, altre, più recenti, e talvoltaanche piuttosto ingombranti sotto il profilo dell’impatto ambientale e visivo, utilizzate per il ricovero delbestiame o per accogliere le macchine e le attrezzature di pertinenza aziendale. Una fitta rete di strade rurali,la gran parte sterrate e in cattive condizioni di transitabilità, collegano i singoli poderi alle due grandiarterie che contornano il bacino, a est la strada provinciale che dalla ss.200 porta a Nulvi, e ad ovest laprovinciale Sennori –Nulvi.La stragrande maggioranza delle aziende è condotta dal proprietario coltivatore diretto, pastore o agricoltoreche si avvale della sola o prevalente manodopera familiare a ragione del fatto che la classe di ampiezzaaziendale più diffusa risulta inferiore ai 5 Ha. L'utilizzazione della SAU (dati cumulati) è così suddivisa:oltre 1300 Ha di seminativi di cui circa 850 a cereali, 400 ad ortive, 70 a foraggiere avvicendate. Circa 3000Ha sono a coltivazioni permanenti, 1600 a prati permanenti o pascoli e 323 Ha a bosco.Le principali colture arboree sono la vite (1200 Ha), l'olivo (1342 Ha), i frutteti (363 Ha), gli agrumeti (92Ha). Su un totale di 920 Ha potenzialmente irrigabili di fatto ne vengono irrigati 635 Ha quasi totalmenteper scorrimento con acque provenienti da pozzi e da emungimenti autorizzati, dal fiume.Per quanto riguarda il patrimonio zootecnico possiamo affermare che l'unico degno di nota è quello ovinoche conta circa 6000 capi seguiti da quello bovino, suino ed equino. Qust’ultimo, pur non rappresentandoun comparto economicamente rilevante, risulta particolarmente diffuso e interpreta in maniera modernal’antico vincolo delle popolazioni di questi luoghi al cavallo. L’allevamento avicolo è pressoché inesistenteo di livello familiare.In un ideale percorso che dalla sorgente ci conduce alla foce, spiccano immediatamente pascoli naturali dell’altopianonulvese dove sono presenti numerose aziende, anche ben strutturate sotto il profilo produttivo,con superfici notevoli a erbai polifiti che consentono il mantenimento di un numero consistente di capi inattività. Il latte delle aziende di questo territorio viene conferito quasi esclusivamente alla latteria socialeSan Pasquale di Nulvi, rinomata per la qualità dei formaggi che trovano un preciso riferimento nella bontàdei pascoli dell’altopiano nulvese. Il territorio che si incontra mano a mano che si prosegue, mantiene quasiIL PIANO 69

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