La vista su Manhattan dalle stanze dell’Hotel Le BleuBROOKLYN, APPUNTI DI VIAGGIOChi ha già avuto modo <strong>di</strong> conoscere <strong>New</strong> <strong>York</strong> City – e non è quin<strong>di</strong> irresistibilmenteattratto da un hotel nel cuore <strong>di</strong> Manhattan – può scegliere una sistemazione aBrooklyn, l’ideale per godersi le atmosfere <strong>di</strong> una ‘città nel<strong>la</strong> città’ in continua ascesa.L’offerta alberghiera va però valutata con cura, privilegiando le zone <strong>di</strong> maggioreinteresse. In perfetto stile design (curato da Andreas Escobar & Associates), con cameregran<strong>di</strong> e confortevoli, superbamente rivolto verso <strong>la</strong> skyline <strong>di</strong> Manhattan ma a duepassi dal<strong>la</strong> movida <strong>di</strong> Park Slope, l’Hotel Le Bleu (340 4th avenue, tel. 718.625.1500,www.hotellebleu.com) rappresenta una soluzione ottimale. La struttura, aperta da pocoe <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, ha un appeal <strong>di</strong> grande piacevolezza, ottimi servizi e arre<strong>di</strong>curatissimi. Tra poche settimane verrà anche inaugurato un ristorante panoramicoall’ultimo piano.Nel<strong>la</strong> stessa zona – ma proprio <strong>di</strong> fronte a Prospect Park – consigliamo un delizioso bed& breakfast a gestione italiana: ‘At Home In Brooklyn’ (15 Prospect Park West, tel.718.622.5292, AtHomeInBrooklyn.com). Il proprietario, Marco Crocchianti, vi accoglierànell’incanto <strong>di</strong> una <strong>di</strong>mora vittoriana: arre<strong>di</strong> in stile, ricca libreria, possibilità <strong>di</strong> utilizzare<strong>la</strong> cucina comune e uno charme d’altri tempi.Per esplorare con como<strong>di</strong>tà <strong>la</strong> zona <strong>di</strong> Williamsburg si può far tappa all’Hotel Le Jolie(www.hotellejolie.com): sistemazione basica, stanze piuttosto piccine, ma tantacortesia. D’altra parte <strong>la</strong> zona – estremamente <strong>di</strong>namica <strong>la</strong> sera e ricca <strong>di</strong> fermentiartistici e culturali, tutta da scoprire – non ha un’offerta così variegata da rispondereal<strong>la</strong> domanda turistica e, forse proprio per questo, mantiene ancora il fascino idealeper gli esploratori urbani.IL MEGLIO DI PARK SLOPEI suggerimenti in elenco – vera mappa <strong>di</strong> situazioni originali e accattivanti – li abbiamoselezionati grazie al<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong> Rena Grossfield, <strong>la</strong> nostra cortesissima guida <strong>di</strong>Big Apple Greeter, una delle più belle realtà newyorkesi sul fronte dell’accoglienza.Attivi in tutti i Borough, i Greeters sono volontari che hanno l’obiettivo <strong>di</strong> far conoscereai visitatori <strong>la</strong> città nel<strong>la</strong> sua <strong>di</strong>mensione più genuina. I tour sono gratuiti e – se sietefortunati – condotti anche in italiano. Per prenotarsi (occorrono dalle tre alle quattrosettimane <strong>di</strong> anticipo) è sufficiente consultare il loro sito www.bigapplegreeter.org otelefonare al numero 212.669.8159.FOODBierkraft, 191 quinta avenue, birre e formaggi da capogiroLodybird Babery, 1112 ottava street, deliziosi prodotti da fornoABBIGLIAMENTOBrooklyn Industries, 206 quinta avenue, il top del casualOak, 668 President, abbigliamento uomo e donnaDiana Kane, 2298 quinta avenue, gioielleria e lingerieBird, 430 settima avenue, abbigliamento donnaBeacon’s Closet, 220 quinta avenue, vintage<strong>Al</strong>lure on, 233 quinta avenue, vintageHooti Couture, 321 F<strong>la</strong>thbush Avenue, vintageBab + Ju<strong>di</strong>’s Coolectibles, 227 quinta avenue, antiquariatoThe C<strong>la</strong>y Pot, 162 settima avenue, gioelleriaRISTORANTI<strong>Al</strong> <strong>di</strong> <strong>là</strong>, 248 quinta avenue, cucina italianaConvivium, 68 quinta avenue, sapori me<strong>di</strong>terraneiRose Water, 787 Union Street, new americanMoutarde, 239 quinta avenue, bistrotA.O.C. Bistro, 259 quinta avenue, bistrotBelleville, 350 quinta street, cucina franceseSong, 295, quinta avenue, cucina thaiRachel’s, 408 quinta avenue, sapori messicaniBonnies, 278 quinta avenue, hamburger in stile on the roadLOCALI CON MUSICAUnion Hall, 702 Union StrettBarbes, 376 nona streetIngresso e sa<strong>la</strong> ristorante dell’Hotel Le Bleu
il viaggio torino magazineNEW YORK DI CARTANYC e i libri su NYC, un capitolo a sé.Difficile trovare un’altra destinazione chevanti un così alto numero <strong>di</strong> titoli: guide,saggi, romanzi, racconti <strong>di</strong> viaggio…Ci limitiamo a qualche suggerimentod’obbligo, alcuni da seguire anche in loco.Per le guide non c’è storia,l’aggiornatissima <strong>New</strong> <strong>York</strong> City <strong>di</strong> LonelyP<strong>la</strong>net è il prodotto <strong>di</strong> riferimento: 500pagine <strong>di</strong> informazioni, curiosità, in<strong>di</strong>rizzi,schede, ma anche utilissimiapprofon<strong>di</strong>menti su storia, musica, societàe cultura. Significativamente <strong>la</strong> nuovae<strong>di</strong>zione ha aperto i battenti a tutti iquartieri del<strong>la</strong> città, con un’ampiatrattazione <strong>di</strong> ciò che si può visitare aBrooklyn, nei Queens e al Bronx. Per <strong>la</strong>saggistica resta fondamentale il raffinato ecoinvolgente ‘I misteri <strong>di</strong> <strong>New</strong> <strong>York</strong>’ <strong>di</strong>Corrado Augias (Mondadori).Toccante, profondo, rigoroso e avvincente,non ci sono altri aggettivi per descrivere‘American Ground’ (Adelphi) <strong>di</strong> WilliamLangewiesche: il giornalista che, più <strong>di</strong>ogni altro, si è ca<strong>la</strong>to nei drammi del post11 settembre. Difficilmente reperibile(il titolo è del 1995, ma con un po’ <strong>di</strong>pazienza…) ‘<strong>New</strong> <strong>York</strong> l’iso<strong>la</strong> delle colline’(Il Saggiatore), personalissimo reportage <strong>di</strong>Mario Maffi. Sul fronte <strong>dei</strong> romanzi,impossibile non citare lo struggente amourfou <strong>di</strong> ‘Tre camere a Manhattan’ (GeorgesSimenon, Adelphi). Attualissimo,irresistibile, <strong>di</strong>vertente, amaro, drammaticoil ‘Follie <strong>di</strong> Brooklyn’ <strong>di</strong> Paul Auster(Einau<strong>di</strong>) ci porta, incantati, tra le vie <strong>di</strong>Park Slope. Durante il vostro viaggio a <strong>New</strong><strong>York</strong> fate un salto in libreria e procuratevidue chicche che vi saranno preziose:NFT (Not For Tourist Guide) – formatomoleskine, grafica raffinatissima e tutto,ma proprio tutto, sul<strong>la</strong> Big Apple – e Zagat,<strong>la</strong> più qualificata, accattivante e‘scientificamente corretta’ guida suiristoranti newyorkesi (per le fashion victimesiste anche un’e<strong>di</strong>zione ‘tuttoshopping’…). A <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> cosarappresenti oggi Brooklyn, i due prodottihanno una doppia versione:quel<strong>la</strong> generalista e un’altra de<strong>di</strong>cataesclusivamente al Borough degliemergenti. Pesa il giusto nonostante ilformato compatto, non è esattamentemaneggevole con le sue oltre mille pagine,ma non c’è nient’altro che descriva contanta cura ogni e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> <strong>New</strong> <strong>York</strong> cheabbia un pregio storico o architettonico:‘AIA Guide to <strong>New</strong> <strong>York</strong> City’ (Three RiversPress). I bibliofili, infine, troveranno pienasod<strong>di</strong>sfazione da ‘Strand 18 miles ofbooks’ (828 Broadway, all’altezza del<strong>la</strong>12th street): nata nel 1927, questasconfinata libreria propone, a prezzifortemente scontati, una marea <strong>di</strong> volumi<strong>di</strong> ogni genere, dalle e<strong>di</strong>zioni rare airomanzi, dal<strong>la</strong> saggistica ai fumetti.La vera Biblioteca <strong>di</strong> Babele, imper<strong>di</strong>bile.206prensorio <strong>di</strong> Staten Is<strong>la</strong>nd). Perché solo comprendendoBrooklyn, i Queens ed il Br onx <strong>la</strong> ‘città totale’ rive<strong>la</strong> sestessa, raccontando qualcosa <strong>di</strong> importante sul suo presentee <strong>di</strong> fondamentale su ciò che avverrà nel propriofuturo. La metamorfosi risale al<strong>la</strong> metà degli anni Novanta,con il boom delle aziende del settor e informatico e<strong>la</strong> brusca sterzata sul fronte del<strong>la</strong> sicurezza (<strong>la</strong> sin tropponota ‘tolleranza zero’) imposta dal sindaco Giuliani.L’accoppiata si tradusse in un rinnovato sviluppo e<strong>di</strong>lizio,nel decollo inarrestabile <strong>dei</strong> prezzi <strong>di</strong> Manhattan (nuovoluogo benedetto del lusso, del g<strong>la</strong>mour e <strong>di</strong> ogni moda,assai ben rappresentato dalle protagoniste <strong>di</strong> ‘Sex andthe City’), nel<strong>la</strong> potente ripresa economica che <strong>la</strong>sciò –passata l’ebbrezza <strong>dei</strong> primi anni – numerose vittime sulselciato, inteso come luogo metaforico e non solo… Lapopo<strong>la</strong>zione, arricchita da robuste ondate migratorie, presea riassestarsi seguendo nuove rotte ed i Borough periferici,resi progressivamente più sicuri, oggetto <strong>di</strong> bril<strong>la</strong>ntioperazioni sul fronte dell’archeologia industriale, <strong>di</strong>venneroattraenti opportunità contr o i vertiginosi pr ezzi almetro quadrato <strong>di</strong> Manhattan. L’esodo ebbe per protagonistigiovani manager, artisti, professionisti neo<strong>la</strong>ureati,ristoratori, galleristi, tutti pronti a colonizzare ‘perblocchi’ creando nuovi agglomerati omogenei e vivacissimi,qualche volta ben inseriti nel tessuto urbano circostante,in altri casi alieni o competitivi con <strong>la</strong> realtà preesistente.Un ribollire <strong>di</strong> energie non sempr e gra<strong>di</strong>to dairesidenti (ma ormai, persino dai trasferiti <strong>di</strong> ‘prima generazione’…),dato che lo sviluppo e <strong>la</strong> trasformazione portarono‘progetti pubblici <strong>di</strong> miglioramento’ ma, in parallelo,l’aumento del costo per gli immobili, con il costanterischio <strong>di</strong> ‘espulsioni’ verso l’esterno. Ma veniamo aduna mappa più dettagliata.A pagina 6 del<strong>la</strong> Lonely P<strong>la</strong>net <strong>di</strong><strong>New</strong> <strong>York</strong>, nel box ‘tipiciargomenti <strong>di</strong> conversazione’, <strong>la</strong> prima frase riportatacita: «Quando vi trasferite a Brooklyn?». Perché oggi èproprio qui che tutti vorrebbero andare. In termini strettamenteurbanistici questo Borough è una vera e pr o-pria ‘metropoli nel<strong>la</strong> metropoli’: amata da Truman Capote,Walt Withman, Arthur Miller e, più recentemente, daifratelli Coen, in<strong>di</strong>pendente fino al 1898, Br ooklyn contadue milioni e mezzo <strong>di</strong> abitanti (il quarto centr o abitato<strong>di</strong> tutti gli States, con <strong>la</strong> più alta densità <strong>di</strong> single sottoi 35 anni <strong>di</strong> NYC…), un coloritissimo panorama etnico(ben ra<strong>di</strong>cata <strong>la</strong> comunità russa, potentissima quel<strong>la</strong>ebraica), istituzioni culturali <strong>di</strong> prim’or<strong>di</strong>ne (il BrooklynMuseum of Arts, <strong>la</strong> Brooklyn Academy of Music), un parcoimmenso (Pr ospect Park, realizzato dagli stessiarchitetti <strong>di</strong> Central Park, che qui corr essero gli ‘errori’del gemello…) e due centri propulsivi meritevoli <strong>di</strong> ogniattenzione: Williamsburg e Park Slope. Se siete <strong>dei</strong> nostalgicinon perdetevi l’escursione a Coney Is<strong>la</strong>nd: il suo grandeluna park demodé (con l’ottovo<strong>la</strong>nte Cyclon, inauguratonel 1927) verrà presto sostituito da un’avveniristica‘capitale del <strong>di</strong>vertimento’ voluta dal sindaco Bloomberg.Chi invece vuole respirare l’atmosfera degli immensiloft dove nasce l’arte contemporanea farà tappa al