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Al di là dei suoi ponti, la New York di domani - 2007 - Guido Barosio

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Il privé <strong>di</strong> Benoit© Eric LaignelLa grande sa<strong>la</strong> <strong>di</strong> Adour e, sotto, l’area bar© Eric LaignelBenoitSAPORI D’AUTORE, NOVITA’ ECCELLENTI<strong>New</strong> <strong>York</strong> City si può considerare <strong>la</strong> nuova capitale del<strong>la</strong> ristorazione internazionale?Fino a <strong>di</strong>eci anni fa il quesito poteva <strong>la</strong>sciare perplessi gli europei (italiani, francesi espagnoli in partico<strong>la</strong>re), ma ormai il verdetto sembra essere senza appello. LaGrande Me<strong>la</strong> si è guadagnata il primato esprimendo al massimo i quattro fattori checonsentono primeggiare: varietà (tutti i sapori del mondo rappresentati, sovente ai massimi livelli), eccellenza (ai più elevatistandard internazionali nell’alta cucina), professionalità (un culto ormai consolidato), enorme potenzialità del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>(elevata affluenza business, set modaioli, mondo dello spettacolo, record <strong>di</strong> affluenze turistiche). Da non trascurare <strong>la</strong> politica<strong>dei</strong> prezzi, me<strong>di</strong>amente più convenienti rispetto ai nostri canoni; ne godono in partico<strong>la</strong>re i turisti grazie al vantaggioso cambioeuro/dol<strong>la</strong>ro. Il più atten<strong>di</strong>bile manuale per le food victim newyorkesi resta l’irrinunciabile guida Zagat: un libricino amarantotascabile che scheda ogni anno il meglio del<strong>la</strong> città con giu<strong>di</strong>zi accertati (in grado <strong>di</strong> condensare il parere del pubblico conquello degli esperti), recensioni fulminanti e punteggi separati per cibo, decoro, servizio e prezzo.Tra le novità degli ultimi mesi due riguardano <strong>Al</strong>ain Ducasse, il mito del<strong>la</strong> cucina globale. Il solo ad aver ottenuto(contemporaneamente) <strong>la</strong> trip<strong>la</strong> stel<strong>la</strong> Michelin. Dopo aver chiuso – all’apice del successo – il suo tito<strong>la</strong>tissimo Essex House,lo chef createur transalpino si è <strong>la</strong>nciato in una nuova avventura inaugurando (il 28 gennaio 2008) Adour presso l’HotelSt.Regis (Two East 55th street all’incrocio con <strong>la</strong> quinta strada, tel. 212.710.2277, www.adour-stregis.com). Per sua stessaammissione è un ristorante concepito ‘con <strong>la</strong> mente nel vino’. Il nome, lo stesso <strong>di</strong> un fiume del sud est francese, richiama <strong>la</strong>propria infanzia, mentre le scelte gastronomiche (come i sofisticati arre<strong>di</strong> ideati dal gruppo Rockwell, giocati sulle tonalità delBorgogna e dello Chardonnay) puntano ad un risoluto connubio tra i piaceri <strong>di</strong> Bacco e quelli del<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong>. L’executive chef TonyEsnault (trentaseienne, già braccio destro <strong>di</strong> Ducasse all’Essex House) <strong>la</strong>vora su ogni portata in stretta sinergia con il wine<strong>di</strong>rector Thomas Combescot, andando ben al <strong>di</strong> <strong>là</strong> <strong>dei</strong> c<strong>la</strong>ssici gemel<strong>la</strong>ggi cibo-vino. Qui sono i dettagli, le cotture, lesofisticatissime marinate, gli accor<strong>di</strong> meto<strong>di</strong>camente ricercati ad andare al potere. Su tutto si impone il concetto <strong>di</strong> una cucinarigorosamente stagionale, <strong>di</strong> scuo<strong>la</strong> francese ma fermamente attenta a valorizzare i migliori prodotti americani: funghidell’Oregon, aragosta del Maine, foie gras canadese, frutta e verdura dell’Ohio, agnello del Colorado… Per ogni piatto vengonoproposti due vini ‘ideali’, uno rosso e l’altro bianco. Sempre in tema enologico (l’Adour ha 500 referenze in lista, l’80% sonostatunitensi e francesi) va segna<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> possibilità (per i clienti abituali) <strong>di</strong> ospitare nelle cave del locale le proprie bottigliepreferite in attesa <strong>di</strong> una prossima visita. Ultima annotazione per i prezzi: il menù degustazione <strong>di</strong> cinque portate vieneproposto a 110 dol<strong>la</strong>ri, probabilmente il rapporto prezzo-qualità migliore <strong>di</strong> tutta Manhattan.<strong>Al</strong>tra novità legata al Gruppo Ducasse è <strong>la</strong> recentissima (21 aprile 2008) apertura del<strong>la</strong> versione newyorkese <strong>di</strong> Benoit(60 West 55th street, tel. 646.943.7373, www.benoitny.com), celebre bistrot parigino (il primo a vantare una stel<strong>la</strong> Michelin).In quel<strong>la</strong> che fu <strong>la</strong> sede de ‘La Côte Basque’, il nuovo locale offre una tipica cucina francese: pâté en croûte (secondo <strong>la</strong> ricetta<strong>di</strong> Lucien Tendret del 1887), asparagi ver<strong>di</strong> in salsa vinaigrette o mousseline, pollo arrosto farcito <strong>di</strong> erbe aromatiche ‘sotto <strong>la</strong>pelle’, frites ‘de mon ami Louis’, <strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zionale tarte tatin. Monsieur Ducasse (de<strong>di</strong>candosi personalmente agli arre<strong>di</strong>) ha volutoricostruire con cura il decoro ‘inizio Novecento’ del Benoit parigino, dai carrelli <strong>di</strong> servizio al<strong>la</strong> boiserie,dagli sgabelli in velluto e cuoio rosso ai <strong>la</strong>mpadari d’epoca.Se volete provare un ristorante informale ma elegante, che rappresenti assai bene l’evoluzione del<strong>la</strong> cucina americana <strong>di</strong> questiultimi anni, affrontate senza tentennamenti l’Icon <strong>New</strong> <strong>York</strong> presso il W Hotel The Court (130 East 39th street all’incrocio con <strong>la</strong>Lexington, tel. 212.592.8855). Avrete così modo <strong>di</strong> provare le gioiose invenzioni dell’executive chef Michael Wurster, unpersonaggio il cui personale mantra recita: ‘ingre<strong>di</strong>enti semplici efreschi, assortimenti <strong>dei</strong> migliori prodotti locali, grande qualitànel<strong>la</strong> preparazione e <strong>di</strong>sciplina nell’esecuzione’.Noi ci permettiamo <strong>di</strong> aggiungere: altrettanto grande fantasianel creare varianti originali e sorprendenti. Da non perdere gliapertivi ‘c<strong>la</strong>ssicamente innovativi’ (come lo sfrontato Martini allychees…) e le fantasiose proposte che reinventano i tipicialimenti del<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione americana: salmone, aragosta, granchio,pollo… Imper<strong>di</strong>bile <strong>la</strong> golosa versione del confit d’anatra, portatoin tavo<strong>la</strong> ‘col suo fumo’, pronto ‘a rive<strong>la</strong>rsi’ al momento delservizio quando il cameriere lo libera da un bicchiere capovolto...I vini in abbinamento (statunitensi ed europei) sono eccellenti;per una cena ricca <strong>di</strong> piacevoli tentazioni <strong>di</strong>fficilmentespenderete più <strong>di</strong> 50 dol<strong>la</strong>ri.207Icon

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