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Ottobre 2009 - Masci

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O T T O B R E <strong>2009</strong>S COUTISMO SENZA FRONTIEREIncontro interculturale promosso dallaComunità Lamezia Terme 2°ANTONIO CATAUDOE’ stata una iniziativa con cui il MASCI ha sicuramente dato il giusto apporto alla conoscenzadi una cultura diversa… così lontana, eppure a noi molto vicina!Khalid Elsheikh è un vice Imam chevive a Catanzaro (presente in Italia da20 anni), coordinatore di un serviziopubblico per il disbrigo di praticheburocratiche ai cittadini immigrati;Karima Benkhadija, nel nostro Paeseda 14 anni, è presidente di una comunitàimmigrati a Vibo Valentia; CissokhoSoungutouba (senegalese), da 15anni nella nostra Penisola, mediatoreculturale. Cosa hanno in comune tuttie tre? Semplicemente un incontrodialogoche la Comunità MASCILamezia Terme 2° ha promosso nell’ultimadecade di giugno nella Canonicadella chiesa del Carmine. I tre hanno avuto modo di confrontarsicon gli , presentinumerosi nella sala parrocchiale diCafaldo, sul tema “Verso una societàmulticulturale - Conoscere per capirsie amarsi”; e lo hanno fatto nel corsodi un incontro –ma più che un incontrosi è trattato di un dialogo tra culturediverse, apparentemente così lontane,ma sempre più vicine a noi-, coordinatoda Anna Maione, magister, chaha amalgamato il tutto, spronando afare domande e facilitando il dialogo,puntando soprattutto alla creazione direlazioni, per potersi conoscere più afondo e confrontarsi tra differentirealtà, in una sinergia di intenti. Aspiegare i motivi che hanno indotto laComunità Lamezia Terme 2° ad organizzarel’appuntamento, è stata unaesponente dello stessa Comunità,Maria Bevacqua, che ha voluto focalizzarel’attenzione, cercando di metteresul tappeto quelle basi conoscitive,dove è possibile costruire, ovvero“capirsi e potersi incontrare superandole barriere dell’immigrazione”. Lastoria dell’Islam, un religione nata1400 anni fa (sei secoli dopo la nascitadi Cristo) nella Mecca, cittadinadella penisola araba che viveva discambi e quindi di commercio, è statatracciata da Elsheikh, in un vero eproprio excursus su quanto c’era dasapere circa la religione, a cominciaredal termine , “che vuol diresottomissione alla volontà di Dio”,spiegando poi che in arabo “sono imusulmani, i sottomessi alla volontàdi Dio”. Sulle condizioni delle donnedell’Islam e sui loro diritti –all’eredità,al divorzio, di parlare in pubblico…–si è pronunciata la Benkhadija,soffermandosi anche a parlare delvelo, che la donna musulmanaporta per vari motivi:“uno, tra i tanti,è quello di proteggersidaglisguardi di tutti eproteggere le graziefemminili dai tentatividi violenza sessuale;insomma –ha chiuso-, ilvelo è per noi come un’identità,così come voi avete le vostresuore che lo portano per essereidentificate tali”. Poi è toccato aCissokho Soungutouba, che ha parlatodelle “difficoltà, che ci sarannosempre, fin quando la politica nonfarà il suo dovere, impegnandosi in undecisivo percorso di integrazione”. Eprima di dare spazio alle domande,don Pasquale Luzzo, parroco del Carmine,ha esortato ad “andare alle radicidi una fede, senza perdere di vistachi siamo, da dove veniamo e doveandiamo”. Le domande dei presentisono state tante e su diversi argomenti:dalle guerre alle divisioni; dall’, la fatidica data del 2001,che sembra aver cambiato le sorti dell’umanitàall’integralismo islamico., rapportando poi il tutto al nome stesso, cioè . E’ trascorsacosì una serata, dove il MASCI hasicuramente dato il giusto apporto allaconoscenza di una cultura diversa…così lontana, eppure a noi molto vicina!Sui diversi quesiti, il vice Imam hacitato il Corano, laddove dice che“chi ammazza una persona, è come seammazzasse un’intera comunità…”11

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