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Ottobre 2009 - Masci

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O T T O B R E <strong>2009</strong>scoperto per donarsi, è in gradodi ottenere ottimi risultati.Al campo abbiamo lavoratoassieme a molti altri volontari didiverse associazioni In particolarevogliamo citare Elisa, volontariadella Chiesa Valdese. Il rapportocon lei è stato speciale enon dimenticheremo i momentidi preghiera “ecumenica” con cuiassieme iniziavamo la giornata.A BRUZZO <strong>2009</strong>Campo di Servizio aPettino L’AquilaCOMUNITÀ TERAMO 1Il campo di servizio ha permesso all’intera comunità dicommentare e discutere ogni sera sulla giornata trascorsa,sapendo soprattutto sottolineare il clima di appartenenza e dicondivisione per una azione assolutamente arricchente sotto ilprofilo umano e sociale.Mentre noi eravamo aCamarda, altri A.S. delFriuli Venezia Giulia eranoa Paganica, nel campo 5:Daniele Fantin, Comunitàdi Pradamano, RenatoOrnella, Comunità di Sacilee Giorgio Ruzzier, Comunitàdi Trieste, anche lorohanno prestato servizio,affrontando con pazienzala difficile situazione diconvivenza tra gli italiani ei macedoni nella stessatendopoli.Lunedì 3 agosto la Comunità diTeramo 1 si insedia a Pettinorispondendo ad un invito di DonDante Di Nardo Parroco di SanFrancesco d’Assisi, l’unica chiesarimasta in piedi in tutto il comprensorioaquilano, sede di CaritasParrocchiale e Caritas diocesana,dove opera anche la CaritasUmbria.Una tendopoli diversa quella diPettino: un luogo di aggregazionedi cittadini che hanno deciso diessere protagonisti della lororicostruzione, reagendo al terremotofino dal 6 aprile, assicurandoin quello stesso drammaticogiorno, un primo piatto per centopersone.Il popolo di Pettino fin dal primogiorno non si dà per vinto e reagiscecomprendendo che solo sesaprà essere luogo di aggregazionee socializzazione in autonomia,potrà vincere la sfida conquesta drammatica prova dellavita.Un quartiere spettrale, che dinotte assume un suo sinistrofascino, con tutte quelle casespente e prive di vita che in granparte andranno demolite.Un quartiere che è stato capace diessere centro di coagulo dimigliaia di giovani, dalle piùdiverse sigle e dai più variegatistili associativi, ma tutti capaci didare un aiuto in spirito di gioia edi solidarietà autentica.I volontari, ce ne sono fin troppi,ma per tutti Don Dante, Antonio,Arnaldo, Marcella, Eugenio etanti altri trovano cosa far lorofare, dal magazzino, alla mensa,alla gestione del campo, al lavoropresso edifici all’interno dellazona rossa.La Comunità MASCI di Teramo 1comprende che lì c’è bisognoanche di adulti che sappianoimpegnarsi per lenire un carico dilavoro che questo quartiere deL’Aquila sta assumendosi in proprio:quattro adulte scout si dividonofra mensa (soprattutto) emagazzino e cinque, poi ottoadulti scout andranno a sistemarediverse ali di un monastero dellesuore agostiniane del Convento diSant’Amico, per renderle disponibilialla impresa che ristruttureràdue aree di questo immenso stabile,che sono destinate allaSovraintendenza delle Belle Artied alla Protezione Civile, che nondispongono di una sede agibile.Passano i giorni e gli A.S. delMASCI si fanno stimare edapprezzare per la assoluta disponibilitàe per la volontà di lasciareun segno di costruttiva collaborazione.23

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