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le terme di Sardara all'inizio del XX secolo - Centro Studi SEA

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Roberto IbbaIl Distretto <strong>del</strong><strong>le</strong> miniere per la Sardegna, con sede a Ig<strong>le</strong>sias, invitò, quin<strong>di</strong>, ilComune <strong>di</strong> <strong>Sardara</strong>, con <strong>le</strong>ttera <strong>del</strong> 28 giugno 1929, a presentare, entro due mesi, larichiesta per la concessione perpetua <strong>del</strong><strong>le</strong> acque termali 23 .Il Comune raccolse la documentazione richiesta e rispose al Ministero il 23 agosto1829, integrando,con <strong>le</strong> mappe, il 26 agosto 24 .Il Ministero comunicò che la richiesta si sarebbe potuta accogliere solo parzialmente:non avendo denunciato, entro i termini <strong>di</strong> <strong>le</strong>gge, <strong>le</strong> proprie sorgenti, il Comuneavrebbe potuto ottenere solo una concessione temporanea 25 .L’istanza per la concessione fu portata avanti con tante <strong>di</strong>fficoltà, dovute soprattuttoal fatto che <strong>le</strong> cinque sorgenti erano <strong>di</strong>stribuite tra terreni <strong>di</strong> proprietà comuna<strong>le</strong> eterreni <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Don Libero Rodriguez.Tutto questo comportò <strong>di</strong>versi intoppi nel proce<strong>di</strong>mento e la produzione <strong>di</strong> numerosevisure catastali, sia da parte <strong>del</strong> Comune che da parte <strong>del</strong> concessionario. Alla già<strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> ricostruzione, si sommava il rior<strong>di</strong>no dei catasti, avvenuto negli anni Venti,che aveva introdotto il sistema dei mappali e dei fogli.L’ingegnere capo <strong>del</strong> Distretto <strong>del</strong><strong>le</strong> Miniere, ing. Leone, richiese a più riprese nuovadocumentazione, per chiarire al meglio il confine <strong>del</strong>la zona su cui sarebbe ricadutala concessione.Finalmente la domanda <strong>di</strong> concessione fu pubblicata, secondo <strong>le</strong> <strong>di</strong>sposizioni<strong>del</strong>l’epoca, sul Foglio Annunzi Legali <strong>del</strong>la Prefettura <strong>di</strong> Cagliari. L’area occupatadalla concessione comprendeva gli appezzamenti <strong>di</strong> terreno e i fabbricati in<strong>di</strong>cati coni mappali N. 25, 35, 76, 61, 72, 14, 12, Foglio XII e N. 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18,19, 20, 21, 23, Foglio <strong>XX</strong>IV per una superficie comp<strong>le</strong>ssiva <strong>di</strong> 13 ettari, 3 are e 10centiare, intestata nel catasto a Libero Rodriguez 26 , che ovviamente manifestòl’opposizione alla concessione.Nel mese <strong>di</strong> ottobre, il Comune <strong>di</strong> <strong>Sardara</strong> lamentò il mancato inserimento nell’area<strong>del</strong>la concessione <strong>del</strong> mappa<strong>le</strong> N. 25, Foglio <strong>XX</strong>IV, per cui richiese l’imme<strong>di</strong>atarettifica. Il giorno 20 novembre 1930, un funzionario <strong>del</strong> Distretto <strong>del</strong><strong>le</strong> miniere sirecò nell’area terma<strong>le</strong> per fare <strong>le</strong> opportune verifiche.Dalla relazione inviata al Comune emerse l’insufficienza <strong>del</strong>l’area per cui era statarichiesta la concessione, suggerendo <strong>di</strong> estenderla per 200 metri verso sud, 400 metriverso nord e 500 metri verso ovest 27 .Il Comune <strong>di</strong> <strong>Sardara</strong> riprese allora a lavorare sull’ampliamento <strong>del</strong>l’area, con ilpodestà Orrù che cercava <strong>di</strong> risolvere prob<strong>le</strong>mi interni ed esterni.Nel frattempo anche la richiesta <strong>di</strong> concessione da parte <strong>di</strong> Rodriguez fu sospesa:l’articolo 63 <strong>del</strong> R.D. 29 luglio 1927, n. 1443, prevedeva infatti la prelazione per laconcessione al precedente proprietario <strong>del</strong><strong>le</strong> sorgenti, ovvero il Comune <strong>di</strong> <strong>Sardara</strong>,qualora ne avesse presentato richiesta. Ed era questo il caso. L’ing. Leone confermòtuttavia la vali<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>la concessione per lo sfruttamento <strong>del</strong><strong>le</strong> acque fino allascadenza <strong>del</strong> 1958, secondo quanto previsto dall’accordo tra Birocchi e il Comune.Le rettifiche catastali presentate da Tancre<strong>di</strong> Orrù non furono sufficienti, e con nota<strong>del</strong> 5 marzo 1931, il Distretto per <strong>le</strong> miniere suggerì <strong>di</strong> estendere ulteriormentel’area.23 Ivi, Lettera 25 giugno 1929, prot. 1385.24 Ivi, Lettera <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Sardara</strong> <strong>del</strong> 26 agosto 1929.25 Ivi, Lettera <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Economia <strong>del</strong> 4 settembre 1929.26 Ivi, copia <strong>del</strong> Foglio Annunzi Legali <strong>del</strong>la Prefettura <strong>di</strong> Cagliari, n. 30-31 <strong>di</strong> merco<strong>le</strong>dì 2 luglio 1930.27 Ivi, <strong>le</strong>ttera <strong>del</strong> 28 novembre 1930, prot. 2280. L’area era ritenuta insufficiente perché non garantiva l’integrità<strong>del</strong><strong>le</strong> sorgenti termali e non c’era lo spazio per realizzare eventuali scavi per ricerche minerarie.256

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