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Voci Fraterne - Frati Cappuccini Italiani

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<strong>Voci</strong> <strong>Fraterne</strong> ·5/2010fr. Claudio Favero: da Bassano del Grappa ad Asolo,docente, confessore;fr. Giorgio Semenzato: da Bassano del Grappa adAsolo, sarto provinciale, servizi fraterni;fr. Michele Munari: da Bassano del Grappa ad Asolo,assistente regionale OFS Veneto;fr. Elio Cella: da Asolo a Bassano del Grappa,pastorale locale;fr. Ivo Facci: da Asolo a Thiene, sacrista, pastoralelocale;fr. Massimo Saccardo: vicario della fraternità diLendinara e maestro dei postulanti;fr. Rino Panizzo: vicario della fraternità di Bassanodel Grappa, responsabile dell’infermeriafr. Severino Trentin: da Padova a Gorizia, pastoralelocale.Eseguito nella Basilica di S. Pietro in Vaticanoun brano musicale di fr. Giosuè Battistin. Altermine della consacrazione episcopale di mons.Valentino Di Cerbo, nominato vescovo di Alife-Caiazzo (Caserta), avvenuta il 1° maggio 2010 nellaBasilica di San Pietro in Vaticano, la Schola cantorumdiocesana di Alife ha cantato il solenne “Inno allaMadonna di campanile”, per voce o organo, compostonel 2001 dal nostro confratello Giosuè Battistin, inoccasione del 3° centenario dell’omonimo santuariomariano di Frasso Telesino (Benevento), paese nataledel presule.Festa di S. Francesco a Verona. Nella suggestivacornice del giardino, attorniato dalle mura merlatemedievali, antistante la chiesa di “San Bernardino” dei<strong>Frati</strong> Minori in Verona, nei vesperi della domenica 3ottobre 2010 tutti i francescani e le francescane dellacittà scaligera si sono dati appuntamento per celebrareil transito del Serafico Padre San Francesco per laprima volta tutti assieme sotto il segno del Poverello.Erano circa duecento. La celebrazione, presieduta daitre guardiani della città: Conventuali, Minori e<strong>Cappuccini</strong>, iniziata con una cena frugale, si èprotratta fino a notte con una veglia rallegrata daicanti, da una curata simbologia liturgica e con giochidi luce notturni. La nostra fraternità del “Barana” erapresente pressoché al completo. La stessa, il giornosuccessivo, nella solennità di San Francesco, hainvitato a pranzo tutti i sacerdoti diocesani delleparrocchie vicine al nostro convento.Festa di S. Francesco a Gorizia. Nell’ambito deifesteggiamenti in onore di San Francesco d’Assisi, neiquali si è voluto raccontare come la spiritualità delSerafico Padre vive oggi nei suoi figli, fr. AurelioBlasotti, la sera del 2 ottobre 2010, ha tenuto unaconferenza nella sala patronale “Pastor Angelicus”della parrocchia del duomo dal titolo significativo:«Come trasformare il dolore in amore, una disgrazia ingrazia e uno stato di disabilità in una potente energiadi salvezza – ovvero – L’esperienza mistica del doloredella francescana secolare venerabile Concetta Bertolida Mereto di Tomba». Moderatrice della serata ladottoressa Chiara Bregant dell’A.M.C.I. (AssociazioneMedici Cattolici <strong>Italiani</strong>) della sezione di Gorizia. Èseguito poi un interessante dibattito.Altri significativi momenti, molto partecipati chehanno qualificato la festività, sono stati la benedizionedegli animali, la liturgia del Transito di San Francescocon la benedizione e distribuzione degli “struki” (tipicidolci locali) in ricordo dei mostaccioli di Frate Jacopa,l’omaggio floreale al monumento al Santo antistante lachiesa e la solenne celebrazione eucaristica, presiedutadall’arcivescovo metropolita mons. Dino De Antoni,concelebrata dai sacerdoti della città e animata dallaCappella del Duomo, presenti autorità civili e militari.È seguito poi un assai assortito rinfresco aperto a tutti.Esperienza all’Eremo S. Leopoldo (16-22 agosto2010). “Chiamati sul monte” (a cura di LorenzoPellizzari, ora postulante a Lendinara).«Monte Bertiaga, 1350 metri d’altitudine. Eravamoin 16 giovani quest’anno a concludere l’anno diincontri vocazionali, regalandoci del tempo per starecon il Signore e metterci in ascolto del suoprogetto di vita per noi. Giovani tra i 19 e i 38 anni(alcuni che già frequentavano il convento ed altri allaprima esperienza con i frati), chiamati a condividerele nostre esperienze di vita, ma soprattutto ledifferenti modalità con cui il Signore si fa presentenelle nostre vite e ci invita a seguirlo sulla sua strada.Accompagnati da ff. Luciano Pastorello, AlessandroCarollo e altri frati, abbiamo convissuto per unasettimana suddividendoci i compiti per prenderci curadell’Eremo San Leopoldo, costruito dai frati conl’aiuto di molti volontari, che ci è stato amorevolmentemesso a disposizione e che ha rappresentato losplendido scenario delle nostre riflessioni.La vista dall’Eremo domina su tutta la pianasottostante, ma ci ha permesso di tenerci a distanza dairumori e dai ritmi di laggiù. Questo mi hainevitabilmente portato da una parte a pensareai frequenti “ritiri” di Gesù sul monte per pregare, edall’altra di fare un parallelismo con la vitacappuccina: ritirati sì a pregare, ma a due passidal mondo che resta così sempre a portata, pronti arituffarsi in esso, perché questa è la loro chiamata di“frati tra la gente”.Per la riflessione quotidiana ci hanno accompagnato lecatechesi preparate sapientemente da fr. Alessandro.Gli spunti per riflettere sulla nostra chiamataconsistevano ogni giorno in una semplice,ma “gustosa” lettura della vocazione dei primidiscepoli, della “vocazione” di Paolo e della VergineMaria, soffermandoci poi sulle due figure: quella di2

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