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Anno III - n. 1 in formato pdf - Consiglio dell'Ordine degli Avvocati ...

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32op<strong>in</strong>ioni a confronto marzo 200633marzo 2006Historiaet Antiquitatesdi Luigi Maria Cioffizione, di vigilanza o di custodia, il m<strong>in</strong>ore è affidato oche abbia, con quest’ultimo, una relazione di convivenza... Nei casi di m<strong>in</strong>ore gravità la pena è dim<strong>in</strong>uita f<strong>in</strong>oa due terzi”. Gia prima facie, dunque, l’art. 609 quatersembra disegnare un’ipotesi “residuale” rispettoa quella di cui all’art. 609 bis (sulla violenza sessuale):ne ricorrono, <strong>in</strong>fatti, gli estremi solo quandol’atto sessuale non sia coartato con violenza,m<strong>in</strong>accia o abuso di autorità, o con <strong>in</strong>duzione(nei modi di cui all’art. 609 bis, co. 2) e la vittimasia consenziente.Una precisazione, di non poco conto, è d’obbligo:il Legislatore muove da una “presunzione di <strong>in</strong>capacità”di una consapevole prestazione del consensoda parte dei m<strong>in</strong>ori che si trov<strong>in</strong>o nelle condizioni<strong>in</strong>dicate ai numeri 1 e 2 di detta disposizione.La violenza sessuale viene, cioè, “presunta”.Ecco il nodo della questione: la Corte diCassazione sbaglia proprio quando ribadisce cheil rapporto sessuale nella vicenda de qua è statoconsumato con la volontà della m<strong>in</strong>orenne, laquale aveva, ella stessa, scelto le modalità consumativedella relazione.Ad abundantiam, valga, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, comunque precisareche, perché possa parlarsi di dim<strong>in</strong>uente del“fatto di m<strong>in</strong>ore gravità”, non è sufficiente far riferimentoesclusivamente alla materialità del fatto: sidevono, <strong>in</strong>vece, analizzare sia le modalità chehanno caratterizzato la condotta crim<strong>in</strong>osa, sia ildanno cagionato alla vittima dell’abuso soprattutto<strong>in</strong> considerazione dell’età della stessa, conobbligo, da parte del giudicante, di puntualemotivazione.Ad ogni modo, subito dopo la pubblicazione diquesta sentenza, da numerosi quotidiani si èappreso che diversi giudici della Cassazioneavrebbero fatto trapelare l’<strong>in</strong>dicazione che la sentenzanon troverà mai spazio nel Massimario (cheraccoglie le sentenze più significative), perché“esempio negativo di come una sentenza non dovrebbeessere mai scritta né motivata” 10 .Sono puntualmente seguite smentite e c’è chi hasostenuto che la sentenza <strong>in</strong> questione, seppurop<strong>in</strong>abile, ha comunque esam<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> modo logicotutte le circostanze e che, perciò, sarebbe eccessivoil polverone che attorno ad essa si è alzato 11 .Quale che sia la tesi prescelta, una verità, anche sespicciola, rimane: la violenza resta violenza erisulta sempre difficile trovarvi delle attenuanti.Nel diritto civile si <strong>in</strong>segna che la violenza, comevizio del volere (vis compulsiva), cioè la violenzamorale, consiste nella m<strong>in</strong>accia che <strong>in</strong>duce a volereper timore 12 .Nel diritto penale quest’assunto può ritenersiconservato anche nella presunzione di <strong>in</strong>capacitàdisposta dall’art. 609 quater c.p.Ebbene, si può forse negare che la convivenza trauna ragazza appena quattordicenne ed il compagnodella madre non abbia generato una soggezionepsicologica della prima al secondo, che, perciò stesso, abbia tolto valore al consenso che, <strong>in</strong>teoria, ci fosse stato?Di più. Si può forse negare che l’ipotesi <strong>in</strong> questionefaccia presumere l’<strong>in</strong>capacità della m<strong>in</strong>orea prestare consapevolmente il proprio consenso?Se sì, si difenda pure questa pronuncia............................................1 Cass. pen., <strong>III</strong> Sez., n. 6329 del 17.02.2006.2 Gli artt. 519 e 521 c.p. sono stati, appunto, abrogati, r<strong>in</strong>viandosi perla relativa discipl<strong>in</strong>a agli artt. 609 bis e seguenti. Si rimanda, <strong>in</strong> proposito,alla nota n. 6 del presente lavoro.3 E. Bruno, I delitti di violenza sessuale dopo la l. n. 66 del 1996. <strong>in</strong> particolare:i rapporti tra la “violenza sessuale di gruppo” (art. 609 octies c.p.) e lenorme sul concorso di persone nel reato, <strong>in</strong> Diritto&Diritti, settembre2003.4 Donatella Colasanti è morta pochi mesi fa, consumata dagli <strong>in</strong>cubidi quella notte e dalla malattia, col rimpianto, l’<strong>in</strong>cubo e la rabbia d<strong>in</strong>on aver visto i suoi aguzz<strong>in</strong>i scontare la loro pena: Andrea Ghira èsempre rimasto latitante (nel novembre dello scorso anno la suasalma, ritrovata <strong>in</strong> Marocco, è stata sottoposta all’esame del DNA);Gianni Guido dopo la condanna è evaso e, poi, è stato nuovamentearrestato; Angelo Izzo, beneficiando <strong>in</strong>credibilmente del regime disemilibertà, nell’aprile del 2005 seviziò e uccise una madre con lapropria figlia.5 M. Boneschi, Santa pazienza. La storia delle donne italiane dal dopoguerraad oggi, Milano, 1998, p. 224 e ss.6 Dagli anni Trenta ai Settanta, vi è stato un <strong>in</strong>dirizzo dottr<strong>in</strong>alemolto diffuso, che riconosceva nel matrimonio la fonte di obblighidi mutua assistenza fisica e morale. Tra questi obblighi si <strong>in</strong>cludevanoquelli relativi alla reciproca dedizione sessuale. L’unione carnale,pertanto, era considerata un diritto, mentre il reato di violenzacarnale veniva <strong>in</strong>dividuato nei soli casi di costrizione del coniugead atti sessuali estranei ai f<strong>in</strong>i procreativi del matrimonio, comequelli contro natura.7 La legge de qua, <strong>in</strong>titolata “Norme contro la violenza sessuale”, ha compresoil reato di violenza sessuale nell’ambito dei delitti sessuali previstie discipl<strong>in</strong>ati nel nostro codice penale dall’articolo 609 bis al609 decies, collocati nel titolo XII del secondo libro, dedicato ai delitticontro la persona. Nel Codice Rocco, <strong>in</strong>vece, esso era collocato neltitolo IX, riservato, appunto, ai reati contro la moralità pubblica edil buon costume. Questa riqualificazione dei delitti a sfondo sessualeè stata fortemente voluta anche <strong>in</strong> nome di una sentita volontàdi adeguamento alle previsioni della nostra Carta Costituzionale,che avevano da tempo reso anacronistica la qualificazione autoritario-pubblicisticadei delitti sessuali come reati contro la moralitàpubblica.8 In verità, la storia conta anche altre sparute decisioni, che ben pocopeso hanno trovato nella giurisprudenza penale maggioritaria: siallude, per esempio, alla sentenza n. 1636 del 10 febbraio 1999, chesi riferiva al caso di una donna che <strong>in</strong>dossava i blue-jeans duranteuna violenza: per la Cassazione, non si poteva parlare di stupro, poichéera “dato di comune esperienza” che questo tipo di pantaloni nonsi possono sfilare “nemmeno <strong>in</strong> parte, senza la fattiva collaborazione dichi li porta”. Quest’orientamento fu, ovviamente, presto ribaltato: exmultis, Cass. pen., Sez. <strong>III</strong>, 06.11.2001, <strong>in</strong> Foro It., 2002, II, p. 287.9 C.d.A. di Cagliari, sent. del 25 novembre 2003.10 Ex multis, Corriere della Sera del 18.02.2006; La Repubblica del18.02.2006.L’eruzione vesuviana del 1631.Prima parteNel dicembre del 1631, la notte tra il 15 e 16, tuttii paesi dell’area vesuviana furono svegliati disoprassalto da terribili scosse di terremoto che,per la potenza <strong>in</strong>audita e per l’<strong>in</strong>fernale rumore,richiamarono alla memoria i precedenti e funestieventi che sempre avevano accompagnato talicalamità, ossia l’eruzione del monte di Somma,chiamato dai Romani Vesuvio 1 .Furono vari i fenomeni premonitori dell’eruzione:scuotimenti del terreno, fenditure nella montagnada cui usciva fumo e fuoco, scosse telluricheed altri frequenti e forti rantolii preannunciavanoun’imm<strong>in</strong>ente eruzione. Il vero prodromo,però, di tale sciagura fu il sollevamento del fondocraterico; il fenomeno potrebbe essere stato causatodalla sp<strong>in</strong>ta esercitata, nel condotto cratericoostruito, dal magma <strong>in</strong> ascesa che per giuntadeterm<strong>in</strong>ò un aumento di temperatura <strong>in</strong> superficie.Prova di ciò potrebbe essere la scomparsa siadei laghetti, già esistenti, sia della vegetazione chesi verificò <strong>in</strong> tutta l’area craterica. Nella notte trail 15 ed il 16 dicembre - come appena detto - furonoavvertiti boati e scuotimenti con tale frequenzache, <strong>in</strong> molti luoghi più vic<strong>in</strong>i al monte, se necontarono f<strong>in</strong>o a c<strong>in</strong>quanta di <strong>in</strong>tensità semprecrescente.Queste circostanze meteorologiche e geofisiche siriscontrarono nelle relazioni di alcuni “cronisti”dell’epoca che furono testimoni oculari di quellaprima terribile nottata e dell’<strong>in</strong>tera catastrofe,rappresentando una delle fonti di maggior <strong>in</strong>teressestorico che permettono di ricostruire cronologicamenteil susseguirsi <strong>in</strong>cessante dei fenomeniche accompagnarono l’eruzione.A causa del condizionamento climatico determ<strong>in</strong>atosi<strong>in</strong> seguito all’attività esplosiva, si ebberodelle violenti piogge che all’alba del mercoledì 17provocarono il deposito di prodotti alluvionali adopera di colate torrentizie, nei settori settentrionalie meridionali dell’apparato vulcanico. La lava<strong>in</strong> meno di tre ore giunse al mare. Nei d<strong>in</strong>torni delVesuvio si disseccarono i pozzi e per giorni letenebre coprirono i paesi circostanti.Diverse testimonianze illustrano l’<strong>in</strong>tera giornatadi martedì 16 dicembre, durante la quale cont<strong>in</strong>uaronole forti scosse di terremoto; era ilVesuvio che si scuoteva tutto con formidabili tremori,risvegliando negli animi del popolo, antichiterrori ed angosce. Accorsi all’aperto, agli abitantidei luoghi circostanti, si presentò uno spettacoloterribile ed affasc<strong>in</strong>ante, <strong>in</strong> quel matt<strong>in</strong>o didicembre non ancora illum<strong>in</strong>ato dalle luci delgiorno: una nuvola nera e biancastra si alzavaaltissima <strong>in</strong> cielo dalla cima del cono oscurandotutto il golfo. Allo stesso tempo saette di fuocoillum<strong>in</strong>avano il panorama notturno, grossi ed<strong>in</strong>candescenti massi venivano proiettati <strong>in</strong> altoprecipitando poi lungo i fianchi della montagna.Cenere, lapilli e sassi cadevano <strong>in</strong> direzione sudovestun po’ dovunque mentre un odore acre digas si propagava nell’aria.Molte fratture si aprirono alla base del cono. Glispettatori del fantastico evento raccontavano,nelle loro relazioni, gli avvenimenti che si susseguivanoora dopo ora «<strong>in</strong> Torre del Greco, allora floridissimacittad<strong>in</strong>a di duemila fuochi morirono più diduemila persone. La chiesa del Carm<strong>in</strong>e di TorreAnnunziata fu completamente distrutta; anche la cappelladella Pietà fu quasi completamente rasa al suolo. Ilmare arretrò di oltre c<strong>in</strong>quanta metri e scoprì una spiaggiaprofonda e piatta, facendo allontanare pertanto ilpalazzo dei D’Alagno, che prima dell’eruzione lambivala stessa spiaggia» 2 .

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