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DIALOGO CON MONS. RUGGERO FRANCESCHINI E ... - go to site

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4.2 Incontri-Francesch-Padovese pp 405-412 17-04-2008 9:56 Pagina 408408I FRATI CAPPUCCINI IN TURCHIAsta situazione ci ha impoveriti tutti, perché dinanzi all’opinione pubblicaed allo sta<strong>to</strong> turco non siamo stati in grado di avere un’unica voce forte,ma tante voci flebili. Segnali di un cambiamen<strong>to</strong> ci sono. E poi c’è il dialo<strong>go</strong>tra i semplici cristiani che vanno là dove trovano una chiesa, anchese non è la propria. Questa è, in particolare la situazione al sud della Turchiae sul mar Nero.In rappor<strong>to</strong> al dialo<strong>go</strong> interreligioso con l’islam, si sono organizzatinel passa<strong>to</strong> recente dei convegni ad Istanbul, ad Iskenderun e, tra qualchesettimana, di nuovo ad Istanbul. Ad Ankara e a Konia insegnano ohanno insegna<strong>to</strong> anche sacerdoti cat<strong>to</strong>lici. Resta nondimeno vero che undialo<strong>go</strong> teologico è assai difficile, a motivo delle distanze che ci separano.Per usare un’immagine, penso a dei binari che vanno paralleli e che nonsi possono mai avvicinare ma che, comunque, fanno arrivare il treno allastessa stazione.Ripe<strong>to</strong>, il dialo<strong>go</strong> teologico è pressoché impossibile, ma non lo è il dialo<strong>go</strong>che nasce dalla volontà di conoscersi, di rispettarsi e di cercare quan<strong>to</strong>ci unisce.La presenza della Chiesa cat<strong>to</strong>lica in Turchia è venuta in tempi recentialla ribalta in Italia per due eventi certamente diversi: l’assassinio didon Andrea San<strong>to</strong>ro nel febbraio 2006 e la visita del San<strong>to</strong> Padre Benedet<strong>to</strong>XVI a fine novembre dello stesso anno. Partiamo dal primo fat<strong>to</strong>.Cosa ques<strong>to</strong> even<strong>to</strong> tragico ha significa<strong>to</strong> per la Chiesa cat<strong>to</strong>lica, per ilsuo rappor<strong>to</strong> con l’Islam e anche per voi personalmente?Mons. Padovese: Ho vissu<strong>to</strong> in prima persona la triste vicenda dell’assassiniodi don Andrea, essendo egli un sacerdote della mia Chiesa. L’episodioci ha scossi e ci ha richiama<strong>to</strong> ad una verità spesso dimenticata: esserecristiani e volerlo essere non è questione di anagrafe parrocchiale, ma èuna scelta che può portare al sacrificio della propria vita. Questa realtà ci èapparsa qui in tutta la sua chiarezza. Don Andrea, morendo in chiesa e perla Chiesa, ci ha aper<strong>to</strong> gli occhi, e con il suo sacrificio ha convoglia<strong>to</strong> l’interessedell’opinione pubblica mondiale sulla nostra realtà di Chiesa piccola,povera e, per alcuni aspetti, ancora discriminata.Mons. Franceschini: Si è parla<strong>to</strong> troppo poco della presenza dellaChiesa Cat<strong>to</strong>lica nei paesi islamici. Solo ultimamente i due fatti sopracitati hanno risveglia<strong>to</strong> una certa attenzione verso questa presenza.L’assassinio di don Andrea San<strong>to</strong>ro non è mai sta<strong>to</strong> riconosciu<strong>to</strong> con rincrescimen<strong>to</strong>da quasi tutta la popolazione turca. Qualcuno non ha condiviso,ma si sono trovati mille motivi per dire che non è stata la cultura turca ad uccideredon Andrea, ma che quel fat<strong>to</strong> è sta<strong>to</strong> un semplice incidente di percorso.Per la Chiesa Cat<strong>to</strong>lica ques<strong>to</strong> è sta<strong>to</strong> un avvenimen<strong>to</strong> che poteva accaderein ogni momen<strong>to</strong>, perché ques<strong>to</strong> clima di ostilità era nell’aria, come testi-

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