Progetto In-Contro - Save the Children Italia Onlus
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PROGETTO IN-CONTRO. INSIEME CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA23professionali hanno pertanto lavorato sia nella relazione individuale che con il gruppo a partiredal sostegno scolastico rinviando, laddove ritenuto proficuo, i ragazzi e le ragazze ad unsuccessivo colloquio individuale. Alcuni casi specifici hanno richiesto che il colloquio fosseesteso a un familiare o che le problematiche emerse fossero restituite al gruppo dei pari perlavorare insieme sulle dinamiche di relazione ritenute a rischio. Il lavoro svolto con i singolie con il gruppo si è fondato sul rispetto reciproco e dei rispettivi ruoli, sulla condivisionedelle regole necessarie per vivere uno spazio comune, sull’inclusione e sulla valorizzazionedelle risorse di ciascuno.• Servizi alla famiglia. I servizi alla famiglia, trasversali a tutta l’attività di supporto scolastico,hanno preso in esame le fasi che vanno dall’accoglienza e informazione ai colloqui individuali,passando per l’avvio di percorsi strutturati di sostegno alla genitorialità (mirati nellesituazioni più a rischio). Si sono svolti, poi, degli incontri periodici con gli Assistenti Domiciliarie si è apportato un contributo negli incontri con la scuola e consulenza nell’ambitodella mediazione dei conflitti.Nel CFP Nathan la gestione dell’attività di supporto scolastico si è svolta un pomeriggio asettimana. Con i docenti delle singole materie ci si è confrontati per avere un quadro generaledel livello di preparazione dei ragazzi, per raccogliere i programmi dettagliati, materialie libri di testo utilizzati, per spiegare e concordare le modalità di svolgimento del recuperoe di coinvolgimento dei ragazzi che ne hanno maggiormente bisogno, sottolineando l’importanzadi motivare i ragazzi a partecipare, valorizzandone l’impegno da parte dei docentistessi.• L’attività sportiva. Per l’adesione trasversale a questa attività, i minori coinvolti e suddivisiin diversi gruppi sportivi hanno elaborato un Regolamento interno che premia nello sportchi ha osservato un buon comportamento e una partecipazione collaborativa nell’attivitàsettimanale del sostegno scolastico. Si è giunti cioè alla elaborazione di un vero e proprioRegolamento “condiviso” come strumento educativo e funzionale alla individuazione di regoleminime volte a facilitare il superamento delle difficoltà rilevate durante lo svolgimentodell’attività sportiva e frutto della predisposizione “partecipata” tra operatori ed utenti. Si èdeciso di privilegiare dunque l’aspetto aggregativo/educativo a quello agonistico. Promuovereinoltre una cultura di appartenenza - giocare insieme con uno scopo comune - ha permessodi rafforzare la coesione del gruppo abbassando la soglia del conflitto. <strong>In</strong> primavera iragazzi sono stati invitati a partecipare ad un mini-torneo sportivo organizzato in rete conaltre realtà territoriali, ed è stato loro richiesto di collaborare a diffondere l’iniziativa ad altriadolescenti del Laurentino38; in questa occasione, si è previsto di ospitare un gruppo digiovani ragazzi eritrei allenati da Aweis A. Mohamed per uno scambio interculturale checoniughi lo sport con la contaminazione culturale.