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Mag. 2010 - Area Studenti - Collegio Universitario Don Nicola Mazza

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Nadir / <strong>Mag</strong>. <strong>2010</strong> 13anche essere molto dissimile dall’idea originaria.Semplificando, una canzone si compone sostanzialmente di treparti: melodia, testo, arrangiamento.La melodia è la successione ragionata di note musicali (chiedoscusa ai Maestri presenti per lo scarso rigore), su cosa sia il testoc’è poco da spiegare, l’arrangiamentoè il modo in cui un branoviene eseguito. E’ questa una fase cruciale, che va necessariamentestudiata a tavolino principalmente per non annoiare l’ascoltatore.Ma non è questo il momento per parlarne, l’ho già fatto un po’ dinumeri fa su queste pagine. Ciò che mi premeva dire è che nellafase di pre-produzione si va generalmente ad intervenire sull’arrangiamento.Terminata la registrazione della bozza si ascolta criticamente quantosuonato. Qui inizia l’apporto di idee di ciascuno (“si potrebbe farecosì…”, “la chitarra in quel punto è troppo presente”, “si potrebbeinserire uno stacco di batteria, rallentarla, accelerarla…”). Si provanoad una ad una le modifiche (se necessario registrando di nuovo), inun processo iterativo fino a che non si è soddisfatti.L’idea cardine è che nulla deve essere lasciato al caso. Ogni singolanota, ogni singolo colpo deve avere un suo perché. Deve esserestato prima studiato.Terminata la pre-produzione si passa alla fase di registrazione verae propria. Tocca al batterista, di solito, rompere il ghiaccio. Attraversole cuffie riceve il click del metronomo e ascolta la parte melodicae possibilmente il cantato. In sala regia infatti gli altri musicistisuonano (perlomeno una chitarra o una tastiera) e vengono ripresi(ma non registrati) attraverso uno o più microfoni collegati allecuffie del batterista.Spesso la prima registrazione non è la definitiva. Ne seguono altre.Così per tutti gli altri musicisti. Ciascuno viene registrato su unatraccia separata, nell’ordine: batteria, basso, chitarra elettrica,chitarra acustica, voce principale, cori, eventuali effetti.In realtà non c’è all’uopo una regola perentoria, anche se la praticacomune suggerisce di iniziare sempre dalla parte ritmica per finirecon il cantato. Eventuali effetti vengono inseriti all’occorrenza perdare un “tocco” in più alla registrazione. Ho sottolineato all’occorrenzain quanto spesso si ritiene erroneamente che un pezzo peressere buono debba per forza essere caricato di effetti. Nulla di piùsbagliato! L’effettistica e la strumentazione al contorno possonovalorizzare una canzone come la possono rendere estremamenteconfusa e di conseguenza inascoltabile. Ecco pertanto l’utilità dellapianificazione (possibilmente corretta) dell’arrangiamento. Non èfacile, in quanto non c’è un modus operandi codificato (no best wayprocess). Serve esperienza, ma prima ancora buon gusto e sensodella misura.Completata questa fase (che tranquillamente sfora la giornata, inrelazione alla complessità del brano) si procede al missaggio.Mi preme sottolineare che di per sé la registrazione vera e propriarappresenta solo il 20% del lavoro di produzione. La parte più lungainizia adesso e denota la bravura di un tecnico del suono.Il missaggio non è la semplice regolazione del volume delle singoletracce e del volume di uscita finale (master volume). Già soloquesta operazione non è esente da sfide: mentre mixa i branil’orecchio del fonico esamina minuziosamente e senza sosta ilmissaggio di brani di altri gruppi musicali di matrice simile perbilanciare al meglio i vari strumenti, compresa la voce. Oltre allaregolazione dei volumi, dicevo, occorre integrare perfettamente ciòche si è registrato con numerose interfacce di effettistica dicontrollo. In fatto di quantità di comandi e di spie sembra d’essere inuno shuttle e senza un adeguato ordine mentale il rischio diperdersi è alto. Soundbreak Avenue e Guido GattoIndimenticabileIndimenticabili i momenti condivisi insieme a teI quali ricordi mi ristoranoCosì la tua assenza non mi rattristaAnzi, persiste l’aurora tuaCongelando ogni iniziativa della mente miaTranne, tranne, il pensar di te;Come un esploratore solitarioScopro in tal modo i luoghi più nascostiE la forza gravitazionale del nostro Essere.Indimenticabili i tuoi sorrisi onestiChe profumano l’aria di fragranzaDi Comprensione, Amicizia, Solidarietà, ed AmoreTingono le mie orecchie di suoni angeliciSuoni che portano pace e tranquillità allo spiritoSuoni che insieme alla visione dei tuoi occhiRivelano il fiume di sincerità che scorre nel tuo spiritoE la roccia di candida innocenza su cui giace tuo cuore,la cassaforte dei miei infimi segreti.Indimenticabili le dolcissime parole tue;Scandite con il ritmo del battito del tuo cuoreEstinguono il fuoco nell’animaCurando ogni ferita: mortali o non mortaliColorate come l’arcobaleno appaiono nelle oreIn seguito ad un diluvio suscitando,esultando ed aprendo nuovi orizzonti all’anima:Sono dolci sulla tua lingua rosaMa vini bianchi al cuore più ostile.Indimenticabile il tuo affettuoso abbraccio:Espandi le braccia lentamenteE la forza magnetica istaurataTra questi nostri due piccoli cuoriMi accelera verso di teSolo per sentire di più la sottile voce del tuo cuoreE tutto tace in un profondo silenzioQuelli attimi sembrano eterni:Eterni che non superano mai il nostro tempo.Unicamente indimenticabile sei tu,tesoro mio.(Mario Foroni)

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