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Mag. 2010 - Area Studenti - Collegio Universitario Don Nicola Mazza

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Nadir / <strong>Mag</strong>. <strong>2010</strong> 3COLLEGIOL’ ESPERIENZA DELLE RAGAZZE BRASILIANEStudio in Brasile:grande sfidaANNE SULIVAN LOPES DA SILVA REISELANE OLIVEIRA DE SOUZAStudiare in Brasile, il più grande paese dell’ America del Sud,non è una esperienza troppo facile perché bisogna essere nonsolo studente, ma anche lavoratore: c’è la necessità di mantenersie aiutare la famiglia fin da piccoli. Prima di entrare all’Universitàlo studente ha bisogno di parecchi soldi per pagare uncorso preparatorio per riuscire a passare un esame, chiamato“Vestibular”, che è obbligatorio per entrare all’ Università, perchèil sistema pubblico scolastico Brasiliano non fornisce una preparazioneadeguata di insegnamento di base.Per avere una idea, raccontiamo la nostra esperienza come studentesselavoratrici Brasiliane:Io mi chiamo Elane Souza, ho 26 anni, faccio il 7º semestre diPedagogia dell’ Università dello Stato di Bahia, nella città diSalvador, studio circa 5 ore al giorno. Il mio corso prevede intotale 4 anni. Abito in un quartiere con i miei genitori, lontanodall’Università, prendo due autobus all’andata e due al ritorno.Lavoravo in Brasile come supervisore amministrativo e di gruppiper 44 ore alla settimana, cioè nove ore al giorno. È difficile studiaree lavorare, perché non si ha molto tempo per lo studio, ese non si lavora non ci sono i soldi per mantenersi a casa oanche per studiare, perché bisogna prendere l’autobus, mangiarefuori e spendere soldì per materiale e attività didattiche.Invece io mi chiamo Anne Sullivan, ho 24 anni, sono nata adAmargosa, una città dell’entroterra della Bahia, seguo un corsodi Educazione Fisica presso l’Università dello Stato di Bahia, inAlagoinhas, a 6 ore dalla casa dei miei genitori; abito in una residenzauniversitaria pubblica con 6 ragazze in una camera piccolina,purtroppo. Studio alla mattina e lavoro al pomeriggio inun progetto con bambini di strada e alla sera nella universitàcome ricercatrice di Politica Pubblica. Con il soldi che guadagnoal mese (più o meno 200 euro) mantengo a me e aiuto la miafamiglia, è poco però è la unica possibilità. Vado a casa mia, duevolte all’anno in periodo di vacanze. Della mia esperienza vorreidire che non esistono parole che possano spiegarla, dico solamenteche dobbiamo vivere per imparare ogni giorno, anchecon le difficoltà, sempre nella prospettiva del cambiamento enella certezza della vittoria.Presso la nostra Università c’è un accordo bilaterale con l’universitàdi Padova, che prevede di vincere un concorso per arrivarein Italia. Questo è composto dall’esame orale e scritto diitaliano, un’intervista, una tesi sulla Educazione Brasiliana, l’analisicurricolare e tanti altri requisiti. L’Università di Padova in questoaccordo è responsabile per alloggio e alimentazione, invecela nostra è responsabile per i biglietti aerei e aiuti di costo nelvalore totale di 800 dollari, adesso l’unica cosa che la nostraUniversità fornisce per noi solamente i biglietti aerei, perchésecondo Lourisvaldo Valentim, il Rettore dell’Università delloStato di Bahia (UNEB):“Lo studente povero non fa uno scambio culturale; questa ècosa per lo studente che ha soldi, e voi lo dovreste già saperenel momento di fare la iscrizione per questo concorso”.Ma sappiamo che tutti le persone che hanno partecipato diquesto scambio per UNEB, l’Università pubblica e gratuita, finoall’anno scorso hanno ricevuto aiuti finanziari che lui, come rappresentantemaggiore ha negato a noi.Così siamo qui lo stesso e guardiamo l’altra realtà davvero diversadalla nostra, perché si può essere veramente studente,non bisogna lavorare, è comodo pranzare, risiedere con iconfort, dormire più di 4 ore, possiamo restare con il libro inmano per più di una settimana; se mancano alcuni libro spettaall’Università comprarlo, e arriva in 20 giorni e tante altre cose.In Brasile non è cosi.Per questo che, dopo la laurea, pensiamo in rimanere in Italiacon le borse del Dottorato, perché qui possiamo cominciare ilDottorato subito dopo la laurea, cosa che in Brasile è impossibile.Prima, infatti, bisogna fare una specializzazione (1 anno),dopo un Master (2 anni) al minimo, e solo dopo tentare di utilizzarequesto titolo, che in Brasile è valorizzato.Bene! Alle fine io, Anne, sarò diplomatica, vorrei aiutare nonsolo le persone di mio paese, ma tutte l’altre che necessitano diun incentivo al riconoscimento dei suoi diritti come esseri umaniche porta una grande e bella diversità.Invece io, Elane, siccome mi piace l’area che riguarda le risorseumane, vado trovare un luogo che possa soddisfare tutti i mieidesideri di gestire le persone come esseri sociali, politici e culturali.Ci troviamo l’anno prossimo Anne e Elane con nostre borse didottorato!!!Aspettiamo le risposte delle vostre Università. Arrivederci…Anne ed Elane

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