12.07.2015 Views

acta ordinis fratrum minorum - OFM

acta ordinis fratrum minorum - OFM

acta ordinis fratrum minorum - OFM

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

A07FrontespizioOK:ACTAORDINIS 16/5/07 16:47 Page 1ACTA ORDINISFRATRUM MINORUMVEL AD ORDINEM QUOQUO MODO PERTINENTIAIUSSU ET AUCTORITATEFr. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLOTOTIUS ORD. FR. MIN. MINISTRI GENERALISIN COMMODUM PRAESERTIM RELIGIOSORUM SIBI SUBDITORUMIN LUCEM AEDITAVeritatem facientes in caritate (Eph. 4,15).Peculiari prorsus laude dignum putavimus,dilecte Fili, consilium quo horum Actorumcollectio atque editio suscepta est.(Ex Epist. LEONIS PP. XIII ad Min. Gen.)ROMACURIA GENERALIS ORDINIS


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 44 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IVita in Cristo, 648) di quello che ha portatoil Figlio di Dio ad unirsi a noi fino al puntodi soffrire come proprie le conseguenze deinostri delitti?“Colui che hanno trafitto”Cari fratelli e sorelle, guardiamo a Cristotrafitto in Croce! È Lui la rivelazione piùsconvolgente dell’amore di Dio, un amorein cui eros e agape, lungi dal contrapporsi,si illuminano a vicenda. Sulla Croce è Diostesso che mendica l’amore della sua creatura:Egli ha sete dell’amore di ognuno dinoi. L’apostolo Tommaso riconobbe Gesùcome “Signore e Dio” quando mise la manonella ferita del suo costato. Non sorprendeche, tra i santi, molti abbiano trovato nelCuore di Gesù l’espressione più commoventedi questo mistero di amore. Si potrebbeaddirittura dire che la rivelazione dell’erosdi Dio verso l’uomo è, in realtà, l’espressionesuprema della sua agape. Inverità, solo l’amore in cui si uniscono il donogratuito di sé e il desiderio appassionatodi reciprocità infonde un’ebbrezza che rendeleggeri i sacrifici più pesanti. Gesù hadetto: «Quando sarò innalzato da terra, attireròtutti a me» (Gv 12,32). La risposta cheil Signore ardentemente desidera da noi èinnanzitutto che noi accogliamo il suo amoree ci lasciamo attrarre da Lui. Accettare ilsuo amore, però, non basta. Occorre corrisponderea tale amore ed impegnarsi poi acomunicarlo agli altri: Cristo “mi attira asé” per unirsi a me, perché impari ad amarei fratelli con il suo stesso amore.Sangue ed acqua«Volgeranno lo sguardo a Colui che hannotrafitto». Guardiamo con fiducia al costatotrafitto di Gesù, da cui sgorgarono“sangue e acqua” (Gv 19,34)! I Padri dellaChiesa hanno considerato questi elementicome simboli dei sacramenti del Battesimoe dell’Eucaristia. Con l’acqua del Battesimo,grazie all’azione dello Spirito Santo, sidischiude a noi l’intimità dell’amore trinitario.Nel cammino quaresimale, memori delnostro Battesimo, siamo esortati ad uscireda noi stessi per aprirci, in un confidente abbandono,all’abbraccio misericordioso delPadre (cfr S. Giovanni Crisostomo, Catechesi,3,14 ss.). Il sangue, simbolo dell’amoredel Buon Pastore, fluisce in noi specialmentenel mistero eucaristico: «L’Eucaristiaci attira nell’atto oblativo di Gesù…veniamo coinvolti nella dinamica della suadonazione»” (Enc. Deus caritas est, 13).Viviamo allora la Quaresima come un tempo‘eucaristico’, nel quale, accogliendo l’amoredi Gesù, impariamo a diffonderlo attornoa noi con ogni gesto e parola. Contemplare“Colui che hanno trafitto” cispingerà in tal modo ad aprire il cuore aglialtri riconoscendo le ferite inferte alla dignitàdell’essere umano; ci spingerà, in particolare,a combattere ogni forma di disprezzodella vita e di sfruttamento dellapersona e ad alleviare i drammi della solitudinee dell’abbandono di tante persone. LaQuaresima sia per ogni cristiano una rinnovataesperienza dell’amore di Dio donatociin Cristo, amore che ogni giorno dobbiamoa nostra volta “ridonare” al prossimo, soprattuttoa chi più soffre ed è nel bisogno.Solo così potremo partecipare pienamentealla gioia della Pasqua. Maria, la Madre delBell’Amore, ci guidi in questo itinerarioquaresimale, cammino di autentica conversioneall’amore di Cristo. A voi, cari fratellie sorelle, auguro un proficuo itinerarioquaresimale, mentre con affetto a tutti inviouna speciale Benedizione Apostolica.Dal Vaticano, 21 novembre 2006BENEDICTUS PP. XVI[© Copyright 2006 - Libreria Editrice Vaticana]2. Pace e BenePiazza San Pietro, Angelus,lunedì, 1° gennaio 2007Cari fratelli e sorelle!All’inizio del nuovo anno sono lieto dirivolgere a tutti voi, presenti in Piazza SanPietro, e a quanti sono collegati con noi mediantela radio e la televisione i più cordiali


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 5EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS5auguri di pace e di bene! La luce di Cristo,Sole apparso all’orizzonte dell’umanità, illuminiil vostro cammino e vi accompagnilungo l’intero 2007!Con felice intuizione, il mio veneratoPredecessore, il Servo di Dio Paolo VI, havoluto che l’anno si aprisse sotto la protezionedi Maria Santissima, venerata comeMadre di Dio. La Comunità cristiana, che inquesti giorni è rimasta in orante adorazionedinanzi al presepe, guarda oggi con particolareamore alla Vergine Madre. Si immedesimacon Lei mentre contempla il Bambinoappena nato, avvolto in fasce e deposto nellamangiatoia. Come Maria, anche la Chiesaresta in silenzio, per cogliere e custodirele risonanze interiori del Verbo fatto carne enon disperdere il calore divino-umano chesi sprigiona dalla sua presenza. E’ Lui laBenedizione di Dio! La Chiesa, come laVergine, non fa altro che mostrare a tuttiGesù, il Salvatore, e su ciascuno riflette laluce del suo Volto, splendore di bontà e diverità.Quest’oggi contempliamo Gesù, nato daMaria Vergine, nella sua prerogativa di vero«Principe della Pace» (Is 9,5). Egli «è lanostra pace», venuto ad abbattere il «murodi separazione» che divide gli uomini e ipopoli, cioè «l’inimicizia» (Ef 2,14). Perquesto, sempre Paolo VI, di venerata memoria,volle che il 1° gennaio diventasseanche la Giornata Mondiale della Pace: perchéogni nuovo anno incominci nella lucedi Cristo, il grande pacificatore dell’umanità.Rinnovo quest’oggi il mio augurio dipace ai Governanti e ai Responsabili delleNazioni e degli Organismi internazionali ea tutti gli uomini e le donne di buona volontà.Lo faccio particolarmente con lo specialeMessaggio che ho preparato insiemeai miei collaboratori del Pontificio Consigliodella Giustizia e della Pace, e che quest’annoha per tema: «La persona umana,cuore della pace». Esso tocca un punto essenziale,il valore della persona umana, cheè la colonna portante dell’intero grande edificiodella pace. Oggi si parla molto di dirittiumani, ma spesso si dimentica che essihanno bisogno di un fondamento stabile,non relativo, non opinabile. E questo nonpuò che essere la dignità della persona. Il rispettoper questa dignità comincia dal riconoscimentoe dalla tutela del suo diritto avivere e a professare liberamente la propriareligione.Alla Santa Madre di Dio rivolgiamo confiducia la nostra preghiera, perché si sviluppinelle coscienze il sacro rispetto per ognipersona umana e il fermo ripudio dellaguerra e della violenza. Aiutaci, Maria, Tuche hai dato al mondo Gesù, ad accogliereda Lui il dono della pace e ad essere sincerie coraggiosi costruttori di pace.BENEDETTO XVI3. Omelia a conclusione della settimanadi preghiera per l’unità dei cristianiPatriarcale Basilica di San Paolo fuori le Mura,25.01.2007Cari fratelli e sorelle!Durante la “Settimana di preghiera”, chequesta sera si conclude, si è intensificata,nelle varie Chiese e Comunità ecclesiali delmondo intero, la comune invocazione al Signoreper l’unità dei cristiani. Abbiamo meditatoinsieme sulle parole del vangelo diMarco proclamate poc’anzi: «Fa udire i sordie fa parlare i muti» (Mc 7,37), tema biblicoproposto dalle Comunità cristiane delSud Africa. Le situazioni di razzismo, di povertà,di conflitto, di sfruttamento, di malattia,di sofferenza, nelle quali esse si trovano,per la stessa impossibilità di farsi comprenderenei propri bisogni, suscitano inloro un acuta esigenza di ascoltare la paroladi Dio e di parlare con coraggio. Essere sordomuto,non poter cioè né ascoltare né parlare,non può infatti essere un segno di mancanzadi comunione e un sintomo di divisione?La divisione e l’incomunicabilità,conseguenza del peccato, sono contrarie aldisegno di Dio. L’Africa ci ha offerto quest’announ tema di riflessione di grande importanzareligiosa e politica, perché “parlare”e “ascoltare” sono condizioni essenzialiper costruire la civiltà dell’amore.Le parole «Fa udire i sordi e fa parlare imuti» costituiscono una buona notizia, che


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 66 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iannuncia la venuta del Regno di Dio e laguarigione dalla incomunicabilità e dalladivisione. Questo messaggio si ritrova intutta la predicazione e l’opera di Gesù, ilquale attraversava villaggi, città e campagne,e dovunque giungeva «ponevano gliinfermi nelle piazze e lo pregavano di poterglitoccare almeno la frangia del mantello;e quanti lo toccavano guarivano» (Mc6,56). La guarigione del sordomuto, su cuiabbiamo meditato in questi giorni, avvienementre Gesù, lasciata la regione di Tiro, sidirige verso il lago di Galilea, attraversandola cosiddetta “Decapoli”, territorio multi–etnicoe plurireligioso (cfr Mc 7,31). Unasituazione emblematica anche per i nostrigiorni. Come altrove, pure nella Decapolipresentano a Gesù un malato, un uomo sordoe difettoso nel parlare (moghìlalon) e lopregano di imporgli le mani, perché lo consideranoun uomo di Dio. Gesù conduce ilsordomuto lontano dalla folla, e compie deigesti che significano un contatto salvifico –pone le dita nelle orecchie, tocca con la propriasaliva la lingua del malato –, e poi, volgendolo sguardo al cielo, comanda: «Apriti!».Pronuncia questo comando in aramaico(“Effatà”), verosimilmente la linguadelle persone presenti e dello stesso sordomuto,espressione che l’evangelista traducein greco (dianoìchthēti). Le orecchie delsordo si aprirono, si sciolse il nodo della sualingua: «e parlava correttamente» (orthōs).Gesù raccomanda che non si dica nulla delmiracolo. Ma più lo raccomandava, «più essine parlavano» (Mc 7,36). Ed il commentomeravigliato di quanti avevano assistitoricalca la predicazione di Isaia per l’avventodel Messia: «Fa udire i sordi e fa parlarei muti» (Mc 7,37).Il primo insegnamento che traiamo daquesto episodio biblico, richiamato anchenel rito del battesimo, è che, nella prospettivacristiana, l’ascolto è prioritario. Al riguardoGesù afferma in modo esplicito:«Beati coloro che ascoltano la parola di Dioe la mettono in pratica» (Lc 11,28). Anzi, aMarta preoccupata per tante cose, Egli diceche «una sola è la cosa di cui c’è bisogno»(Lc 10,42). E dal contesto risulta che questaunica cosa è l’ascolto ubbidiente della Parola.Perciò l’ascolto della parola di Dio èprioritario per il nostro impegno ecumenico.Non siamo infatti noi a fare o ad organizzarel’unità della Chiesa. La Chiesa nonfa se stessa e non vive di se stessa, ma dellaparola creatrice che viene dalla bocca diDio. Ascoltare insieme la parola di Dio;praticare la lectio divina della Bibbia, cioèla lettura legata alla preghiera; lasciarsi sorprenderedalla novità, che mai invecchia emai si esaurisce, della parola di Dio; superarela nostra sordità per quelle parole chenon si accordano con i nostri pregiudizi e lenostre opinioni; ascoltare e studiare, nellacomunione dei credenti di tutti i tempi; tuttociò costituisce un cammino da percorrereper raggiungere l’unità nella fede, come rispostaall’ascolto della Parola.Chi si pone all’ascolto della parola diDio può e deve poi parlare e trasmetterlaagli altri, a coloro che non l’hanno maiascoltata, o a chi l’ha dimenticata e sepoltasotto le spine delle preoccupazioni e degliinganni del mondo (cfr Mt 13,22). Dobbiamochiederci: noi cristiani, non siamo diventatiforse troppo muti? Non ci mancaforse il coraggio di parlare e di testimoniarecome hanno fatto coloro che erano i testimonidella guarigione del sordomuto nellaDecapoli? Il nostro mondo ha bisogno diquesta testimonianza; attende soprattutto latestimonianza comune dei cristiani. Perciòl’ascolto del Dio che parla implica anchel’ascolto reciproco, il dialogo tra le Chiese ele Comunità ecclesiali. Il dialogo onesto eleale costituisce lo strumento imprescindibiledella ricerca dell’unità. Il Decreto sull’ecumenismodel Concilio Vaticano II hasottolineato che se i cristiani non si conosconoreciprocamente non sono neppureimmaginabili dei progressi sulla via dellacomunione. Nel dialogo infatti ci si ascoltae si comunica; ci si confronta e, con la graziadi Dio, si può convergere sulla sua Parolaaccogliendone le esigenze, che sonovalide per tutti.Nell’ascolto e nel dialogo i Padri conciliarinon hanno intravisto un’utilità indirizzataesclusivamente al progresso ecumenico,ma hanno aggiunto una prospettiva riferitaalla stessa Chiesa cattolica: «Da questo


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 7EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS7dialogo – afferma il testo del Concilio - appariràanche più chiaramente quale sia lavera situazione della Chiesa cattolica»(Unitatis redintegratio, 9). E’indispensabilecerto «esporre con chiarezza tutta la dottrina»per un dialogo che affronti, discuta esuperi le divergenze esistenti tra i cristiani,ma al tempo stesso «il modo ed il metodo dienunciare la fede cattolica non deve in alcunmodo essere di ostacolo al dialogo coni fratelli» (ibid., 11). Bisogna parlare correttamente(orthōs) e in modo comprensibile.Il dialogo ecumenico comporta l’evangelicacorrezione fraterna e conduce a un reciprocoarricchimento spirituale nella condivisionedelle autentiche esperienze di fedee di vita cristiana. Perché ciò avvenga occorreimplorare senza stancarsi l’assistenzadella grazia di Dio e l’illuminazione delloSpirito Santo. E’ quanto i cristiani del mondointero hanno fatto durante questa speciale“Settimana”, o faranno nella Novena cheprecede la Pentecoste, come pure in ognicircostanza opportuna, elevando la loro fiduciosapreghiera affinché tutti i discepolidi Cristo siano una cosa sola, e affinché,nell’ascolto della Parola, possano dare unatestimonianza concorde agli uomini e alledonne del nostro tempo.In questo clima di intensa comunionedesidero rivolgere il mio cordiale saluto atutti i presenti: al Signor Cardinale Arcipretedi questa Basilica, al Signor CardinalePresidente del Pontificio Consiglio per laPromozione dell’Unità dei Cristiani e aglialtri Cardinali, ai venerati Fratelli nell’Episcopatoe nel sacerdozio, ai Monaci benedettini,ai religiosi e alle religiose, ai laiciche rappresentano l’intera comunità diocesanadi Roma. In modo speciale vorrei salutarei fratelli delle altre Chiese e Comunitàecclesiali che prendono parte alla celebrazione,rinnovando la significativa tradizionedi concludere insieme la “Settimana diPreghiera”, nel giorno in cui commemoriamola folgorante conversione di san Paolosulla via di Damasco. Sono lieto di sottolineareche il sepolcro dell’Apostolo dellegenti, presso il quale ci troviamo, è stato recentementeoggetto di indagini e di studi, inseguito ai quali si è voluto renderlo visibileai pellegrini, con un opportuno interventosotto l’altare maggiore. Per questa importanteiniziativa esprimo le mie congratulazioni.All’intercessione di san Paolo, infaticabilecostruttore dell’unità della Chiesa,affido i frutti dell’ascolto e della testimonianzacomune che abbiamo potuto sperimentarenei molti incontri fraterni e dialoghiavvenuti nel corso del 2006, tanto con leChiese d’Oriente quanto con le Chiese eComunità ecclesiali in Occidente. In questieventi è stato possibile percepire la gioiadella fraternità, insieme alla tristezza per letensioni che permangono, conservandosempre la speranza che ci infonde il Signore.Ringraziamo quanti hanno contribuitoad intensificare il dialogo ecumenico con lapreghiera, con l’offerta della loro sofferenzae con la loro infaticabile azione. E’ soprattuttoal nostro Signore Gesù Cristo cherendiamo fervide grazie per tutto. La VergineMaria faccia sì che quanto prima possarealizzarsi l’ardente anelito di unità del suodivin Figlio: «Che tutti siano una cosa sola…affinché il mondo creda»” (Gv 17,21).BENEDICTUS PP. XVI[© Copyright 2007 - Libreria Editrice Vaticana]4. Messaggio per la XXII Giornata Mondialedella Gioventù del 1° aprile 2007Dal Vaticano, 27 Gennaio 2007«COME IO VI HO AMATO,COSÌ AMATEVIANCHE VOI GLI UNI GLI ALTRI»Cari giovani,in occasione della XXII Giornata Mondialedella Gioventù, che sarà celebrata nelleDiocesi la prossima Domenica delle Palme,vorrei proporre alla vostra meditazionele parole di Gesù: “Come io vi ho amato,così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv13,34).È possibile amare?Ogni persona avverte il desiderio diamare e di essere amata. Eppure quant’è


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 88 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Idifficile amare, quanti errori e fallimenti devonoregistrarsi nell’amore! C’è persino chigiunge a dubitare che l’amore sia possibile.Ma se carenze affettive o delusioni sentimentalipossono far pensare che amare siaun’utopia, un sogno irraggiungibile, bisognaforse rassegnarsi? No! L’amore è possibilee scopo di questo mio messaggio è dicontribuire a ravvivare in ciascuno di voi,che siete il futuro e la speranza dell’umanità,la fiducia nell’amore vero, fedele e forte;un amore che genera pace e gioia; unamore che lega le persone, facendole sentirelibere nel reciproco rispetto. Lasciate allorache percorra insieme a voi un itinerario,in tre momenti, alla “scoperta” dell’amore.Dio, sorgente dell’amoreIl primo momento riguarda la sorgentedell’amore vero, che è unica: è Dio. Lo ponebene in evidenza san Giovanni affermandoche “Dio è amore” (1Gv 4,8.16); oraegli non vuol dire solo che Dio ci ama, mache l’essere stesso di Dio è amore. Siamoqui dinanzi alla rivelazione più luminosadella fonte dell’amore che è il mistero trinitario:in Dio, uno e trino, vi è un eternoscambio d’amore tra le persone del Padre edel Figlio, e questo amore non è un’energiao un sentimento, ma una persona, è lo SpiritoSanto.La Croce di Cristo rivela pienamente l’amoredi DioCome si manifesta a noi Dio-Amore?Siamo qui al secondo momento del nostroitinerario. Anche se già nella creazione sonochiari i segni dell’amore divino, la rivelazionepiena del mistero intimo di Dio è avvenutacon l’Incarnazione, quando Diostesso si è fatto uomo. In Cristo, vero Dio evero Uomo, abbiamo conosciuto l’amore intutta la sua portata. Infatti “la vera novitàdel Nuovo Testamento – ho scritto nell’EnciclicaDeus caritas est - non sta in nuoveidee, ma nella figura stessa di Cristo, che dàcarne e sangue ai concetti - un realismoinaudito” (n. 12). La manifestazione dell’amoredivino è totale e perfetta nella Croce,dove, come afferma san Paolo, “Dio dimostrail suo amore verso di noi perché, mentreeravamo ancora peccatori, Cristo èmorto per noi” (Rm 5,8). Ognuno di noi puòpertanto dire senza tema di sbagliare: “Cristomi ha amato e ha dato se stesso per me”(cfr Ef 5,2). Redenta dal suo sangue, nessunavita umana è inutile o di poco valore,perché tutti siamo amati personalmente daLui con un amore appassionato e fedele, unamore senza limiti. La Croce, follia per ilmondo, scandalo per molti credenti, è invece“sapienza di Dio” per quanti si lascianotoccare fin nel profondo del proprio essere,“perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapientedegli uomini, e ciò che è debolezza diDio è più forte degli uomini” (cfr 1Cor1,24-25). Anzi, il Crocifisso, che dopo la risurrezioneporta per sempre i segni dellapropria passione, mette in luce le “contraffazioni”e le menzogne su Dio, che si ammantanodi violenza, di vendetta e di esclusione.Cristo è l’Agnello di Dio, che prendesu di sé il peccato del mondo e sradica l’odiodal cuore dell’uomo. Ecco la sua veritiera“rivoluzione”: l’amore.Amare il prossimo come Cristo ci amaEd eccoci ora al terzo momento della nostrariflessione. Sulla croce Cristo grida:“Ho sete” (Gv 19,28): rivela così un’ardentesete di amare e di essere amato da ognunodi noi. Solo se arriviamo a percepire laprofondità e l’intensità di un tale mistero, cirendiamo conto della necessità e dell’urgenzadi amarlo a nostra volta “come” Luici ha amati. Questo comporta l’impegno didare anche, se necessario, la propria vita peri fratelli sostenuti dall’amore di Lui. Giànell’Antico Testamento Dio aveva detto:“Amerai il tuo prossimo come te stesso” (Lv19,18), ma la novità di Cristo consiste nelfatto che amare come Lui ci ha amati significaamare tutti, senza distinzioni, anche inemici, “fino alla fine” (cfr Gv 13,1).Testimoni dell’amore di CristoVorrei ora soffermarmi su tre ambiti dellavita quotidiana dove voi, cari giovani,siete particolarmente chiamati a manifestarel’amore di Dio. Il primo ambito è la Chiesache è la nostra famiglia spirituale, com-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 9EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS9posta da tutti i discepoli di Cristo. Memoridelle sue parole: “Da questo tutti saprannoche siete miei discepoli, se avrete amore gliuni per gli altri” (Gv 13,35), alimentate,con il vostro entusiasmo e la vostra carità,le attività delle parrocchie, delle comunità,dei movimenti ecclesiali e dei gruppi giovaniliai quali appartenete. Siate solleciti nelcercare il bene dell’altro, fedeli agli impegnipresi. Non esitate a rinunciare con gioiaad alcuni vostri svaghi, accettate di buonanimo i sacrifici necessari, testimoniate ilvostro amore fedele per Gesù annunciandoil suo Vangelo specialmente fra i vostri coetanei.Prepararsi al futuroIl secondo ambito, dove siete chiamatiad esprimere l’amore e a crescere in esso, èla vostra preparazione al futuro che vi attende.Se siete fidanzati, Dio ha un progettodi amore sul vostro futuro di coppia e di famigliaed è quindi essenziale che voi lo scopriatecon l’aiuto della Chiesa, liberi dalpregiudizio diffuso che il cristianesimo, coni suoi comandamenti e i suoi divieti, pongaostacoli alla gioia dell’amore ed impediscain particolare di gustare pienamente quellafelicità che l’uomo e la donna cercano nelloro reciproco amore. L’amore dell’uomo edella donna è all’origine della famigliaumana e la coppia formata da un uomo e dauna donna ha il suo fondamento nel disegnooriginario di Dio (cfr Gn 2,18-25). Impararead amarsi come coppia è un camminomeraviglioso, che tuttavia richiede un tirocinioimpegnativo. Il periodo del fidanzamento,fondamentale per costruire la coppia,è un tempo di attesa e di preparazione,che va vissuto nella castità dei gesti e delleparole. Ciò permette di maturare nell’amore,nella premura e nell’attenzione versol’altro; aiuta ad esercitare il dominio di sé, asviluppare il rispetto dell’altro, caratteristichetutte del vero amore che non ricerca inprimo luogo il proprio soddisfacimento néil proprio benessere. Nella preghiera comunechiedete al Signore che custodisca ed incrementiil vostro amore e lo purifichi daogni egoismo. Non esitate a rispondere generosamentealla chiamata del Signore, per-ché il matrimonio cristiano è una vera e propriavocazione nella Chiesa. Ugualmente,cari giovani e care ragazze, siate pronti a dire“sì”, se Iddio vi chiama a seguirlo sullavia del sacerdozio ministeriale o della vitaconsacrata. Il vostro esempio sarà di incoraggiamentoper molti altri vostri coetanei,che sono alla ricerca della vera felicità.Crescere nell’amore ogni giornoIl terzo ambito dell’impegno che l’amorecomporta è quello della vita quotidianacon le sue molteplici relazioni. Mi riferiscosegnatamente alla famiglia, alla scuola, allavoro e al tempo libero. Cari giovani, coltivatei vostri talenti non soltanto per conquistareuna posizione sociale, ma ancheper aiutare gli altri “a crescere”. Sviluppatele vostre capacità, non solo per diventarepiù “competitivi” e “produttivi”, ma per essere“testimoni della carità”. Alla formazioneprofessionale unite lo sforzo di acquisireconoscenze religiose utili per poter svolgerela vostra missione in maniera responsabile.In particolare, vi invito ad approfondirela dottrina sociale della Chiesa, perché daisuoi principi sia ispirata ed illuminata la vostraazione nel mondo. Lo Spirito Santo virenda inventivi nella carità, perseveranti negliimpegni che assumete, e audaci nelle vostreiniziative, perché possiate offrire il vostrocontributo per l’edificazione della “civiltàdell’amore”. L’orizzonte dell’amore èdavvero sconfinato: è il mondo intero!“Osare l’amore” seguendo l’esempio deisantiCari giovani, vorrei invitarvi a “osarel’amore”, a non desiderare cioè niente dimeno per la vostra vita che un amore forte ebello, capace di rendere l’esistenza interauna gioiosa realizzazione del dono di voistessi a Dio e ai fratelli, ad imitazione diColui che mediante l’amore ha vinto persempre l’odio e la morte (cfr Ap 5,13). L’amoreè la sola forza in grado di cambiare ilcuore dell’uomo e l’umanità intera, rendendoproficue le relazioni tra uomini e donne,tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. Questotestimonia la vita dei Santi che, veriamici di Dio, sono il canale e il riflesso di


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 1010 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iquesto amore originario. Impegnatevi a conoscerlimeglio, affidatevi alla loro intercessione,cercate di vivere come loro. Mi limitoa citare Madre Teresa che, per affrettarsi arispondere al grido di Cristo “Ho sete”, gridoche l’aveva profondamente toccata, iniziòa raccogliere i moribondi nelle strade diCalcutta, in India. Da allora l’unico desideriodella sua vita divenne quello di estinguerela sete d’amore di Gesù non a parole, macon atti concreti, riconoscendone il volto sfigurato,assetato d’amore, nel viso dei piùpoveri tra i poveri. La Beata Teresa ha messoin pratica l’insegnamento del Signore:“Ogni volta che avete fatto queste cose auno solo di questi miei fratelli più piccoli,l’avete fatto a me” (cfr Mt 25,40). E il messaggiodi questa umile testimone dell’amoredivino si è diffuso nel mondo intero.Il segreto dell’amoreAd ognuno di noi, cari amici, è dato diraggiungere questo stesso grado di amore,ma solo ricorrendo all’indispensabile sostegnodella Grazia divina. Soltanto l’aiuto delSignore ci consente, infatti, di sfuggire allarassegnazione davanti all’enormità delcompito da svolgere e ci infonde il coraggiodi realizzare quanto è umanamente impensabile.Soprattutto l’Eucaristia è la grandescuola dell’amore. Quando si partecipa regolarmentee con devozione alla SantaMessa, quando si passano in compagnia diGesù eucaristico prolungate pause di adorazioneè più facile capire la lunghezza, la larghezza,l’altezza e la profondità del suoamore che sorpassa ogni conoscenza (cfr Ef3,17-18). Condividendo il Pane eucaristicocon i fratelli della comunità ecclesiale si èpoi spinti a tradurre “in fretta”, come fece laVergine con Elisabetta, l’amore di Cristo ingeneroso servizio ai fratelli.Verso l’incontro di SidneyIlluminante è al riguardo l’esortazionedell’apostolo Giovanni: “Figlioli, nonamiamo a parole, né con la lingua, ma coifatti e nella verità. Da questo conosceremoche siamo nati dalla verità” (1Gv 3, 18-19).Cari giovani, è con questo spirito che vi invitoa vivere la prossima Giornata Mondialedella Gioventù insieme con i vostri Vescovinelle vostre rispettive Diocesi. Essarappresenterà una tappa importante versol’incontro di Sydney, il cui tema sarà:“Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderàsu di voi e mi sarete testimoni” (At1,8). Maria, Madre di Cristo e della Chiesa,vi aiuti a far risuonare ovunque il grido cheha cambiato il mondo: “Dio è amore!”. Viaccompagno con la preghiera e di cuore vibenedico.Dal Vaticano, 27 Gennaio 2007BENEDICTUS PP. XVI[© Copyright 2007 - Libreria Editrice Vaticana]5 Discorso in occasione della GiornataMondiale della Vita consacrataBasilica Vaticana, 2 febbraio 2007Cari fratelli e sorelle,vi incontro volentieri al termine dellaCelebrazione eucaristica, che vi ha riuniti inquesta Basilica anche quest’anno, in un’occasionetanto significativa per voi che, appartenendoa Congregazioni, Istituti, Societàdi vita apostolica e Nuove Forme divita consacrata, costituite una componenteparticolarmente significativa del Corpo misticodi Cristo. L’odierna liturgia ricorda laPresentazione del Signore al Tempio, festascelta dal mio venerato predecessore, GiovanniPaolo II, come “Giornata della VitaConsacrata”. Con vivo piacere rivolgo aciascuno di voi, qui presenti, il mio cordialesaluto, a cominciare dal Signor CardinaleFranc Rodé, Prefetto del vostro Dicastero,al quale sono grato per le cordiali paroleche mi ha indirizzato a vostro nome. Salutopoi il Segretario e tutti i membri della Congregazione,che dedica la sua attenzione aun settore vitale della Chiesa. L’odierna ricorrenzaè quanto mai opportuna per chiedereinsieme al Signore il dono di una semprepiù consistente ed incisiva presenza deireligiosi, delle religiose e delle persone consacratenella Chiesa in cammino sulle stradedel mondo.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 11EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS11Cari fratelli e sorelle, la festa che oggicelebriamo ci ricorda che la vostra testimonianzaevangelica, perché sia veramente efficace,deve scaturire da una risposta senzariserve all’iniziativa di Dio che vi ha consacratia sé con uno speciale atto d’amore. Comegli anziani Simeone e Anna erano desiderosidi vedere il Messia prima della loromorte e parlavano di lui «a quanti aspettavanola redenzione di Gerusalemme» (cfrLc 2,26.38), così anche in questo nostrotempo è diffuso, soprattutto tra i giovani, ilbisogno di incontrare Dio. Coloro che sonoscelti da Dio per la vita consacrata fannoproprio in modo definitivo questo anelitospirituale. In essi abita infatti una sola attesa:quella del Regno di Dio: che Dio regninelle nostre volontà, nei nostri cuori, nelmondo. In essi brucia un’unica sete d’amore,che solo l’Eterno può appagare. Con illoro esempio proclamano a un mondo spessodisorientato, ma in realtà sempre più allaricerca d’un senso, che Dio è il Signore dell’esistenza,che la sua «grazia val più dellavita» (Sal 62,4). Scegliendo l’obbedienza,la povertà e la castità per il Regno dei cieli,mostrano che ogni attaccamento ed amorealle cose e alle persone è incapace di saziaredefinitivamente il cuore; che l’esistenzaterrena è un’attesa più o meno lunga dell’incontro“faccia a faccia” con lo Sposo divino,attesa da vivere con cuore sempre vigileper essere pronti a riconoscerlo e ad accoglierloquando verrà.Per natura sua, dunque, la vita consacratacostituisce una risposta a Dio totale e definitiva,incondizionata e appassionata (cfrVita consecrata, 17). E quando si rinuncia atutto per seguire Cristo, quando gli si dà ciòche si ha di più caro affrontando ogni sacrificio,allora, come è avvenuto per il divinMaestro, anche la persona consacrata chene segue le orme diventa necessariamente“segno di contraddizione”, perché il suomodo di pensare e di vivere è spesso in contrastocon la logica del mondo, come si presentanei mezzi di comunicazione sociale,quasi sempre. Si sceglie Cristo, anzi ci si lascia“conquistare” da Lui senza riserve. Dinanzia un simile coraggio, quanta gente assetatadi verità resta colpita ed è attratta dachi non esita a dare la vita, la propria vita,per ciò in cui crede. Non è questa la radicalefedeltà evangelica a cui é chiamata, anchein questo nostro tempo, ogni personaconsacrata? Rendiamo grazie al Signoreperché tanti religiosi e religiose, tante personeconsacrate, in ogni angolo della terra,continuano ad offrire una suprema e fedeletestimonianza di amore a Dio e ai fratelli,testimonianza che non raramente si tingedel sangue del martirio. Ringraziamo Dioanche perché questi esempi continuano asuscitare nell’animo di molti giovani il desideriodi seguire Cristo per sempre, in modointimo e totale.Cari fratelli e sorelle, non dimenticatemai che la vita consacrata è dono divino, eche è in primo luogo il Signore a condurla abuon fine secondo i suoi progetti. Questacertezza che il Signore ci conduce a buon fine,nonostante le nostre debolezze; questacertezza deve esservi di conforto, preservandovidalla tentazione dello scoraggiamentodinanzi alle inevitabili difficoltà dellavita e alle molteplici sfide dell’epoca moderna.In effetti, nei tempi difficili chestiamo vivendo non pochi Istituti possonoavvertire una sensazione di smarrimentoper le debolezze che ritrovano nel loro internoe per i molti ostacoli che incontranonel portare a compimento la loro missione.Quel Bambino Gesù, che oggi viene presentatoal Tempio, è vivo tra noi oggi e inmodo invisibile ci sostiene perché cooperiamofedelmente con Lui all’opera dellasalvezza e non ci abbandona.L’odierna liturgia è particolarmente suggestivaperché contrassegnata dal simbolodella luce. La solenne processione dei ceri,che avete compiuto all’inizio della celebrazione,sta a indicare Cristo, vera luce delmondo, che risplende nella notte della storiae che illumina ogni cercatore di verità.Cari consacrati e consacrate, ardete di questafiamma e fatela risplendere con la vostravita, perché dappertutto brilli un frammentodel fulgore irradiato da Gesù, splendoredi verità. Dedicandovi esclusivamente a Lui(cfr Vita consecrata, 15), voi testimoniate ilfascino della verità di Cristo e la gioia chescaturisce dall’amore per Lui. Nella con-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 1212AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iverse sere, ci parlavano per aiutarci a trovareil cammino della meditazione, non dandociuna meditazione già fatta, ma deglielementi che potevano aiutare ognuno apersonalizzare le Parole del Signore che sarebberostate oggetto della nostra meditazione.Così il percorso giorno per giorno; poinaturalmente c’erano le grandi feste conuna bella liturgia, musica… Ma, mi sembra,e forse ritornerò su questo alla fine, che siamolto importante avere una disciplina chemi precede e non dovere ogni giorno, dinuovo, inventare cosa fare, come vivere;c’è una regola, una disciplina che già miaspetta e mi aiuta a vivere ordinatamentequesto giorno.Adesso, quanto alle mie preferenze, naturalmenteseguivo con attenzione, in quantopotevo, le lezioni. Inizialmente, nei dueprimi anni la filosofia, mi ha affascinato, findall’inizio soprattutto la figura di Sant’Agostinoe poi anche la corrente agostiniananel Medioevo: San Bonaventura, i grandifrancescani, la figura di San Francescod’Assisi.Per me era affascinante soprattutto lagrande umanità di Sant’Agostino, che nonebbe la possibilità semplicemente di identificarsicon la Chiesa perché catecumeno findall’inizio, ma che dovette invece lottarespiritualmente per trovare man mano l’accessoalla Parola di Dio, alla vita con Dio,fino al grande sì detto alla sua Chiesa.Questo cammino così umano, dove ancheoggi possiamo vedere come si cominciaad entrare in contatto con Dio, come tutte leresistenze della nostra natura debbano essereprese sul serio e poi debbano anche esserecanalizzate per arrivare al grande sì al Signore.Così mi ha conquistato la sua teologiamolto personale, sviluppata soprattuttonella predicazione. Questo è importante,perché inizialmente Agostino voleva vivereuna vita puramente contemplativa, scriverealtri libri di filosofia…, ma il Signore nonl’ha voluto, l’ha fatto sacerdote e vescovo ecosì tutto il resto della sua vita, della suaopera, si è sviluppato sostanzialmente neldialogo con un popolo molto semplice. Eglidovette sempre, da una parte, trovare persotemplazionee nell’attività, nella solitudinee nella fraternità, nel servizio ai poveri eagli ultimi, nell’accompagnamento personalee nei moderni areopaghi, siate pronti aproclamare e testimoniare che Dio è Amore,che dolce è amarlo. Maria, la Tota pulchra,vi insegni a trasmettere agli uomini edalle donne di oggi questo fascino divino,che deve trasparire dalle vostre parole e dallevostre azioni. Nell’esprimervi il mio gratoapprezzamento per il servizio che rendetealla Chiesa, vi assicuro il mio costante ricordonella preghiera e di cuore tutti vibenedico.BENEDETTO XVI[L’Osservatore Romano, 4 febbraio 2007, p. 5]6. Incontro con il Seminario Maggiore diRomaS. Giovanni in Laterano, 17 febbraio 2007IL FASCINO DIFRANCESCO DI ASSISI– Padre Santo, come era articolata lasua vita nel periodo della formazione al sacerdozioe quali interessi coltivava? Considerandol’esperienza fatta, quali sono ipunti cardine della formazione al sacerdozio?In particolare, Maria, quale posto occupain essa?(Claudio Fabbri, 2° anno diFilosofia).Io penso che la nostra vita, nel nostro seminariodi Frisinga, era articolata in modomolto simile al vostro, anche se non conoscoprecisamente il vostro orario quotidiano. Sicominciava, mi sembra, alle 6.30, alle 7, conuna meditazione di una mezz’ora, nella qualeognuno in silenzio parlava col Signore,cercava di predisporre l’animo alla Sacra Liturgia.Poi seguiva la Santa Messa, la colazionee poi, nella mattinata, le lezioni.Nel pomeriggio seminari, tempi di studio,e poi ancora la preghiera comune. Lasera, i cosiddetti “puncta“, cioè il direttorespirituale o il rettore del seminario, nelle di-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 13EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 13nalmente il significato della Scrittura e, dall’altra,tenere conto della capacità di questagente, del loro contesto vitale, e arrivare aun cristianesimo realistico e nello stessotempo molto profondo.Poi, naturalmente per me era molto importantel’esegesi: abbiamo avuto due esegetiun po’ liberali, ma tuttavia grandi esegeti,anche realmente credenti, che ci hannoaffascinati. Posso dire che, realmente, la SacraScrittura era l’anima del nostro studioteologico: abbiamo realmente vissuto conla Sacra Scrittura e imparato ad amarla, aparlare con essa. Poi ho già detto della Patrologia,dell’incontro con i Padri. Anche ilnostro insegnante di dogmatica era personaallora molto famosa, aveva nutrito la suadogmatica con i Padri e con la Liturgia. Unpunto molto centrale era per noi la formazioneliturgica: in quel tempo non c’eranoancora cattedre di Liturgia, ma il nostro professoredi Pastorale ci ha donato grandi corsidi liturgia e lui, al momento, era ancheRettore del seminario e così, liturgia vissutae celebrata e liturgia insegnata e pensataandavano insieme. Questi, insieme con laSacra Scrittura, erano i punti scottanti dellanostra formazione teologica. Di questo sonosempre grato al Signore, perché insiemesono realmente il centro di una vita sacerdotale.Altro interesse era la letteratura: era obbligatorioleggere Dostoevskij, era la modadel momento, poi c’erano i grandi francesi:Claudel, Mauriac, Bernanos, ma anche laletteratura tedesca; c’era anche una edizionetedesca del Manzoni: non parlavo in queltempo italiano. Così abbiamo un po’, inquesto senso, anche formato il nostro orizzonteumano. Un grande amore era anche lamusica, come pure la bellezza della naturadella nostra terra. Con queste preferenze,queste realtà, in un cammino non semprefacile, sono andato avanti. Il Signore mi haaiutato ad arrivare fino al sì del sacerdozio,un sì che mi ha accompagnato ogni giornodella mia vita”.BENEDETTO XVI[L’Osservatore Romano, 10-20 febbraio 2007]7. Discorso ai Penitenzieri delle quattroBasiliche pontificie romaneCittà del Vaticano, Sala Clementina,19 febbraio 2007IL CONFESSORE:PADRE, GIUDICE SPIRITUALE,MAESTRO, EDUCATORECari fratelli!Sono lieto di accogliervi e vi saluto tutticon affetto, ad iniziare dal Cardinale JamesFrancis Stafford, Penitenziere Maggiore,che ringrazio per le cortesi parole poc’anzirivoltemi. Con lui saluto il Reggente, Mons.Gianfranco Girotti, e i membri della PenitenzieriaApostolica. Questo incontro mi offrel’opportunità di esprimere vivo compiacimentosoprattutto a voi, cari Padri Penitenzieridelle Basiliche Papali dell’Urbe, peril prezioso ministero pastorale, che con solertededizione svolgete. Al tempo stesso miè caro estendere un cordiale pensiero a tuttii sacerdoti del mondo che si dedicano conimpegno al ministero del confessionale.Il Sacramento della penitenza, che tantaimportanza ha nella vita del cristiano, rendeattuale l’efficacia redentrice del Mistero pasqualedi Cristo. Nel gesto dell’assoluzione,pronunciata a nome e per conto della Chiesa,il confessore diventa il tramite consapevoledi un meraviglioso evento di grazia.Ottemperando con docile adesione al Magisterodella Chiesa, egli si fa ministro dellaconsolante misericordia di Dio, evidenzia larealtà del peccato e manifesta al tempo stessola smisurata potenza rinnovatrice dell’amoredivino, amore che ridona la vita. Laconfessione diventa quindi una rinascitaspirituale, che trasforma il penitente in unanuova creatura. Questo miracolo di graziasolo Dio può operarlo, e lo compie attraversole parole e i gesti del sacerdote. Sperimentandola tenerezza e il perdono del Signore,il penitente è più facilmente spinto ariconoscere la gravità del peccato, più decisonell’evitarlo per restare e crescere nellariannodata amicizia con Lui.In questo misterioso processo di rinnovamentointeriore il confessore non è spettatorepassivo, ma persona dramatis, cioè


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 1414 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Istrumento attivo della misericordia divina.Pertanto, è necessario che egli unisca aduna buona sensibilità spirituale e pastoraleuna seria preparazione teologica, morale epedagogica che lo renda capace di comprendereil vissuto della persona. Gli è poiassai utile conoscere gli ambiti sociali, culturalie professionali di quanti si accostanoal confessionale, per poter offrire idoneiconsigli ed orientamenti spirituali e pratici.Non dimentichi, il sacerdote, che in questoSacramento egli è chiamato a svolgere ilcompito di padre, di giudice spirituale, dimaestro e di educatore. Ciò esige un costanteaggiornamento: a questo voglionoprovvedere anche i corsi del cosiddetto “forointerno” promossi dalla PenitenzieriaApostolica.Cari sacerdoti, questo vostro ministeroriveste soprattutto un carattere spirituale.Alla saggezza umana, alla preparazioneteologica occorre pertanto unire unaprofonda vena di spiritualità alimentata dalcontatto orante con Cristo, Maestro e Redentore.In virtù dell’Ordinazione presbiterale,infatti, il confessore svolge un peculiareservizio “in persona Christi”, con unapienezza di doti umane che vengono rafforzatedalla Grazia. Suo modello è Gesù, l’inviatodel Padre; la sorgente a cui attinge abbondantementeè il soffio vivificante delloSpirito Santo. Dinanzi a così alta responsabilitàle forze umane sono sicuramente inadeguate,ma l’umile e fedele adesione ai disegnisalvifici di Cristo ci rende, cari fratelli,testimoni della redenzione universale daLui operata, attuando il monito di san Paoloche dice: «È stato Dio a riconciliare a séil mondo in Cristo … affidando a noi la paroladella riconciliazione» (2Cor 5, 19).Per adempiere tale compito dobbiamoanzitutto radicare in noi stessi questo messaggiodi salvezza e lasciare che ci trasformiprofondamente. Non possiamo predicareil perdono e la riconciliazione agli altri,se non ne siamo personalmente penetrati.Se è vero che nel nostro ministero ci sonovari modi e strumenti per comunicare ai fratellil’amore misericordioso di Dio, è perònella celebrazione di questo Sacramentoche possiamo farlo nella forma più completaed eminente. Cristo ci ha scelti, cari sacerdoti,per essere i soli a poter perdonare ipeccati in suo nome: si tratta allora di unospecifico servizio ecclesiale al quale dobbiamodare la priorità.Quante persone in difficoltà cercano ilconforto e la consolazione di Cristo! Quantipenitenti trovano nella confessione la pacee la gioia che rincorrevano da tempo!Come non riconoscere che anche in questanostra epoca, segnata da tante sfide religiosee sociali, vada riscoperto e ripropostoquesto Sacramento? Cari fratelli, seguiamol’esempio dei santi, in particolare di coloroche, come voi, si dedicavano quasi esclusivamenteal ministero del confessionale. Tragli altri, san Giovanni Maria Vianney, sanLeopoldo Mandic, e più vicino a noi, sanPio da Pietrelcina. Siano essi ad aiutarvi dalcielo perché sappiate dispensare abbondantementela misericordia e il perdono di Cristo.Vi ottenga Maria, Rifugio dei peccatori,la forza, l’incoraggiamento e la speranzaper continuare generosamente questa vostraindispensabile missione. Io vi assicuro dicuore la mia preghiera, mentre con affettotutti vi benedico.BENEDETTO XVI[L’Osservatore Romano, 19-20 febbraio 2007, p. 9]8. Incontro di Benedetto XVI con i Parrocied il Clero di RomaCittà del Vaticano, Aula della Benedizione,22 febbraio 2007SAN FRANCESCO ERA SCOMODO[...]– Il tema dei Movimenti Ecclesiali e delleNuove Comunità, come dono provvidenzialeper i nostri tempi, è stato proposto daPadre Gerardo Raul Carcar, appartenentealla Comunità dei Padri di Schönstatt, arrivatoa Roma sei mesi fa dall’Argentina, eoggi vicario cooperatore della Parrocchiadi San Girolamo a Corviale. Si tratta direaltà che hanno uno slancio creativo, vi-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 15EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS15Sono particolarmente lieto di ricevervicosì numerosi in questa Udienza, che sisvolge alla vigilia del cinquantesimo anniversariodella firma dei Trattati di Roma,avvenuta il 25 marzo 1957. Si compiva allorauna tappa importante per l’Europa,uscita stremata dal secondo conflitto mondialee desiderosa di costruire un futuro dipace e di maggiore benessere economico esociale, senza dissolvere o negare le diverseidentità nazionali. Saluto Mons. Adriavonola fede e cercano nuove forme di vitaper trovare una giusta collocazione missionarianella Chiesa. Al Papa il religioso hachiesto un consiglio su come inserirsi persviluppare realmente un ministero di unitànella Chiesa universale.Dunque, vedo che devo essere più breve.Grazie per questa domanda. Mi sembra cheLei abbia citato le fonti essenziali di quantoposso dire sui Movimenti. In questo sensola sua domanda è anche una risposta.Vorrei subito precisare che in questi mesiricevo i Vescovi italiani in visita «ad limina»e così posso un po’ meglio impararela geografia della fede in Italia. Vedo tantebelle cose insieme con i problemi che conosciamotutti. Vedo soprattutto come la fedesia ancora profondamente radicata nel cuoreitaliano, anche se, naturalmente, in moltimodi è minacciata nelle odierne situazioni.I Movimenti accettano anche bene la miafunzione paterna di Pastore. Altri sono piùcritici e dicono che i Movimenti non si inseriscono.Penso che realmente le situazionisono diverse, dipende tutto dalle personein questione.Mi sembra che abbiamo due regole fondamentali,delle quali Lei ha parlato. La primaregola ce l’ha dato San Paolo nella PrimaLettera ai Tessalonicesi: non spegnere icarismi. Se il Signore ci da nuovi doni dobbiamoessere grati, anche se a volte sonoscomodi. Ed è una bella cosa che, senza iniziativadella gerarchia, con una iniziativadal basso, come si dice, ma con una iniziativaanche realmente dall’Alto, cioè comedono dello Spirito Santo, nascono nuoveforme di vita nella Chiesa, come del restosono nate in tutti i secoli.Inizialmente erano sempre scomode: ancheSan Francesco era molto scomodo e peril Papa era molto difficile dare, finalmente,una forma canonica ad una realtà che eramolto più grande dei regolamenti giuridici.Per San Francesco era un grandissimo sacrificiolasciarsi incastrare in questo scheletrogiuridico, ma alla fine è nata così unarealtà che vive ancor oggi e che vivrà in futuro:essa da forza e nuovi elementi alla vitadella Chiesa.Voglio solo dire questo: in tutti i secolisono nati Movimenti. Anche San Benedetto,inizialmente, era un Movimento. Si inseriscononella vita della Chiesa non senzasofferenze, non senza difficoltà. San Benedettostesso ha dovuto correggere l’inizialedirezione del monachesimo. E così anchenel nostro secolo il Signore, lo Spinto Santo,ci ha dato nuove iniziative con nuoviaspetti della vita cristiana: vissuti da personeumane con i loro limiti, esse creano anchedifficoltà.Prima regola dunque: non spegnere i carismi,essere grati anche se sono scomodi.La seconda regola è questa: la Chiesa è una;se i Movimenti sono realmente doni delloSpirito Santo si inseriscono e servono laChiesa e nel dialogo paziente tra Pastori eMovimenti nasce una forma feconda dovequesti elementi diventano elementi edificantiper la Chiesa di oggi e di domani.[...][L’Osservatore Romano, 24 febbraio 2007, pp. 6-7]9. Discorso ai partecipanti al Congressopromosso dalla Commissione degliEpiscopati della Comunità Europea(COMECE)Città del Vaticano, Sala Clementina,24 marzo 2007EDIFICATE UNA NUOVA EUROPASignori Cardinali,Venerati Fratelli nell’Episcopato,Onorevoli Parlamentari,Gentili Signore e Signori!


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 1616 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Inus Herman van Luyn, Vescovo di Rotterdam,Presidente della Commissione degliEpiscopati della Comunità Europea, e loringrazio per le gentili parole che mi ha rivolto.Saluto gli altri Presuli, le distinte personalitàe quanti prendono parte al Convegnopromosso in questi giorni dalla COME-CE per riflettere sull’Europa.Dal marzo di cinquant’anni or sono, questoContinente ha percorso un lungo cammino,che ha condotto alla riconciliazionedei due “polmoni” – l’Oriente e l’Occidente– legati da una storia comune, ma arbitrariamenteseparati da una cortina d’ingiustizia.L’integrazione economica ha stimolatoquella politica e ha favorito la ricerca, ancorafaticosamente in corso, di una strutturaistituzionale adeguata per un’Unione Europeache, ormai, conta 27 Paesi ed aspira adiventare nel mondo un attore globale.In questi anni si è avvertita sempre piùl’esigenza di stabilire un sano equilibrio frala dimensione economica e quella sociale,attraverso politiche capaci di produrre ricchezzae d’incrementare la competitività,senza tuttavia trascurare le legittime attesedei poveri e degli emarginati. Sotto il profilodemografico, si deve purtroppo constatareche l’Europa sembra incamminata su unavia che potrebbe portarla al congedo dallastoria. Ciò, oltre a mettere a rischio la crescitaeconomica, può anche causare enormidifficoltà alla coesione sociale e, soprattutto,favorire un pericoloso individualismo,disattento alle conseguenze per il futuro. Sipotrebbe quasi pensare che il Continenteeuropeo stia di fatto perdendo fiducia nelproprio avvenire. Inoltre, per quanto riguarda,ad esempio, il rispetto dell’ambiente oppurel’ordinato accesso alle risorse ed agliinvestimenti energetici, la solidarietà vieneincentivata a fatica, non soltanto nell’ambitointernazionale ma anche in quello strettamentenazionale. Il processo stesso di unificazioneeuropea si rivela non da tutti condiviso,per l’impressione diffusa che vari“capitoli” del progetto europeo siano stati“scritti” senza tener adeguato conto delleattese dei cittadini.Da tutto ciò emerge chiaramente che nonsi può pensare di edificare un’autentica “casacomune” europea trascurando l’identitàpropria dei popoli di questo nostro Continente.Si tratta infatti di un’identità storica,culturale e morale, prima ancora che geografica,economica o politica; un’identitàcostituita da un insieme di valori universali,che il Cristianesimo ha contribuito a forgiare,acquisendo così un ruolo non soltantostorico, ma fondativo nei confronti dell’Europa.Tali valori, che costituiscono l’animadel Continente, devono restare nell’Europadel terzo millennio come “fermento” di civiltà.Se infatti essi dovessero venir meno,come potrebbe il “vecchio” Continentecontinuare a svolgere la funzione di “lievito”per il mondo intero? Se, in occasione del50.mo dei Trattati di Roma, i Governi dell’Unionedesiderano “avvicinarsi” ai lorocittadini, come potrebbero escludere un elementoessenziale dell’identità europea qualè il Cristianesimo, in cui una vasta maggioranzadi loro continua ad identificarsi? Nonè motivo di sorpresa che l’Europa odierna,mentre ambisce di porsi come una comunitàdi valori, sembri sempre più spesso contestareche ci siano valori universali ed assoluti?Questa singolare forma di “apostasia”da se stessa, prima ancora che da Dio, nonla induce forse a dubitare della sua stessaidentità? Si finisce in questo modo perdiffondere la convinzione che la “ponderazionedei beni” sia l’unica via per il discernimentomorale e che il bene comune sia sinonimodi compromesso. In realtà, se ilcompromesso può costituire un legittimobilanciamento di interessi particolari diversi,si trasforma in male comune ogniqualvoltacomporti accordi lesivi della naturadell’uomo.Una comunità che si costruisce senza rispettarel’autentica dignità dell’essere umano,dimenticando che ogni persona è creataad immagine di Dio, finisce per non fare ilbene di nessuno. Ecco perché appare semprepiù indispensabile che l’Europa si guardida quell’atteggiamento pragmatico, oggilargamente diffuso, che giustifica sistematicamenteil compromesso sui valori umaniessenziali, come se fosse l’inevitabile accettazionedi un presunto male minore. Talepragmatismo, presentato come equilibra-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 17EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS17Finora abbiamo riflettuto solo sulla primametà della prima Beatitudine, «Beati ipoveri in spirito»; in Matteo come in Lucala promessa corrispondente è: «vostro (diessi) è il regno di Dio (il regno dei cieli)»(Lc 6,20; Mt 5,3). Il «regno di Dio» è la categoriafondamentale del messaggio di Gesù;qui essa entra nelle Beatitudini: tale contestoè importante per capire correttamentequesta espressione molto discussa. L’abbiamogià visto esaminando più da vicino il significatodella parola «regno di Dio» e dovremoricordarlo ancora qualche volta anchenelle riflessioni seguenti.Ma forse è bene – prima di continuarenella meditazione sul testo – rivolgere ancoraper un attimo l’attenzione a quella figuranella storia della fede che ha tradottotale Beatitudine nell’esistenza umana inmodo più intenso: Francesco d’Assisi. Isanti sono gli autentici interpreti della SacraScrittura. Il significato di un’espressione sirende comprensibile in modo più chiaroproprio nelle persone che ne sono statecompletamente conquistate e l’hanno realizzatanella propria vita. L’interpretazionedella Scrittura non può essere una faccendapuramente accademica e non può essere relegatanell’ambito esclusivamente storico.La Scrittura porta in ogni suo passo un potenzialedi futuro che si dischiude soloquando le sue parole vengono vissute e soffertefino in fondo. Francesco d’Assisi hacolto la promessa di questa Beatitudine neltoe realista, in fondo tale non è, proprioperché nega quella dimensione valoriale edideale, che è inerente alla natura umana.Quando, poi, su un tale pragmatismo si innestanotendenze e correnti laicistiche e relativistiche,si finisce per negare ai cristianiil diritto stesso d’intervenire come tali neldibattito pubblico o, per lo meno, se nesqualifica il contributo con l’accusa di volertutelare ingiustificati privilegi. Nell’attualemomento storico e di fronte alle moltesfide che lo segnano, l’Unione Europeaper essere valida garante dello stato di dirittoed efficace promotrice di valori universali,non può non riconoscere con chiarezzal’esistenza certa di una natura umana stabilee permanente, fonte di diritti comuni atutti gli individui, compresi coloro stessiche li negano. In tale contesto, va salvaguardatoil diritto all’obiezione di coscienza,ogniqualvolta i diritti umani fondamentalifossero violati.Cari amici, so quanto difficile sia per icristiani difendere strenuamente questa veritàdell’uomo. Non stancatevi però e nonscoraggiatevi! Voi sapete di avere il compitodi contribuire a edificare con l’aiuto diDio una nuova Europa, realistica ma non cinica,ricca d’ideali e libera da ingenue illusioni,ispirata alla perenne e vivificante veritàdel Vangelo. Per questo siate presenti inmodo attivo nel dibattito pubblico a livelloeuropeo, consapevoli che esso fa ormai parteintegrante di quello nazionale, ed affiancatea tale impegno un’efficace azione culturale.Non piegatevi alla logica del poterefine a se stesso! Vi sia di costante stimolo esostegno l’ammonimento di Cristo: se il saleperde il suo sapore a null’altro serve chead essere buttato via e calpestato (cfr Mt5,13). Il Signore renda fecondo ogni vostrosforzo e vi aiuti a riconoscere e valorizzaregli elementi positivi presenti nell’odierna civiltà,denunciando però con coraggio tuttociò che è contrario alla dignità dell’uomo.Sono certo che Iddio non mancherà di benedirelo sforzo generoso di quanti, con spiritodi servizio, operano per costruire una casacomune europea dove ogni apporto culturale,sociale e politico sia finalizzato al benecomune. A voi, già coinvolti in diversi modiin tale importante impresa umana ed evangelica,esprimo il mio sostegno e rivolgo il miopiù vivo incoraggiamento. Soprattutto vi assicuroun ricordo nella preghiera e, mentreinvoco la materna protezione di Maria, Madredel Verbo incarnato, imparto di cuore avoi ed alle vostre famiglie e comunità la miaaffettuosa Benedizione.BENEDETTO XVI[L’Osservatore Romano, 15 marzo 2007, p. 5]10. Francesco di Assisi: traduzione del«Beati i poveri in spirito»


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 20


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 2222AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IPara situarnos: Algunas paradojasHablar hoy de la autoridad no resulta fácilni cómodo, más bien todo lo contrario.Esta dificultad e incomodidad se debe, almenos en parte, a que comúnmente el términoautoridad evoca otro que en realidades ex<strong>acta</strong>mente su deformación: autoritarismo.Esto no deja de ser paradójico. De hechomientras etimológicamente autoridad indicala instancia que “hace crecer”, en el lenguajecomún a menudo se transforma en sinónimode un poder impuesto que limita laautorrealización o la misma libertad, perpetuando,de este modo, el infantilismo o minoríade edad más allá de lo normal.Todo esto provoca una “sospecha”, quebien podemos decir generalizada, ante laautoridad; una reacción, también bastantegeneralizada, con un mensaje que, abierta oveladamente, invita a liberarse, a emanciparse,a pensar y decidir por uno mismo.Esto explica en gran parte un hecho reconocidopor muchos: la crisis en que se encuentranla autoridad y la obediencia. Tambiénexplicaría el hecho de que muchos nosólo no deseen sino que incluso rechacenasumir cualquier tipo de autoridad/responsabilidad.Otra paradoja en relación con la autoridades que a veces ésta es pensada comoprivilegio en favor de quien la ejerce o dequien ayuda a conseguirla. Tampoco estono deja de ser extraño, ya que si autoridadsignifica, como ya hemos dicho, “hacer crecer”,desde el Evangelio y la espiritualidadfranciscana, no es en relación con quien esinvestido de autoridad, sino de aquellos quele son confiados.Esta concepción de la autoridad comoprivilegio es lo que explica que algunos labusquen por todos los medios, aún lo menosevangélicos, como las “alianzas” o “grupos”,que en vez de unir dividen; o que sehaga una “política”, que no dudamos en definir“sucia”, cuyo objetivo es hacerse conla “autoridad”, cueste lo que cueste, paraluego sacar provecho.¿Qué hacer para devolver a la autoridadel sentido original de “hacer crecer” a aquellosque han sido confiados a quienes la hanrecibido?Ejercer la autoridad es servirAquellos que han sido colocados sobrelos demás (Adm 4, 2), son llamados a servir.El paradigma, el único a seguir en laIglesia y en la Orden, para quienes han sidollamados a “presidir” a los hermanos, es elde Jesús. Él, Señor y Maestro (Jn 13, 14), sehace siervo: No he venido a ser servido, sinoa servir (Mt 20, 28). Él, siendo de condicióndivina, no retuvo ávidamente el serigual a Dios. Sino que se despojó de sí mismotomando la condición de siervo (Fil 2,6-7), y llegada la hora de pasar de estemundo al Padre (Jn 13, 1), lavó los pies asus discípulos, para que nosotros nos lavemoslos pies unos a otros (Jn 13, 14). Él novino a dominar, sino a servir y a dar su vidacomo rescate por muchos (Mt 20, 28).La tentación de utilizar la autoridad enpropio beneficio y del abuso de la propiaautoridad no sólo se da en los no cristianos;es igualmente un riesgo para el cristiano,como lo ha sido ya para los discípulos (cf.Mt 20, 25-27). Como tentación está vinculadatambién al cargo de “superior” en laOrden. Bien consciente de ello, Franciscoadvirtió, en repetidas ocasiones, sobre talpeligro, que amenaza el objetivo mismo dela vida franciscana:• Y el ministro procure proveer tal comoquerría que se hiciese con él si se encontraseen caso semejante. Y nadie sea llamadoprior, mas todos sin excepción llámensehermanos menores. Y lávense eluno al otro los pies (cf. Jn 13, 14 (1R 6,2-3).• Y recuerden los ministros que dice el Señor:‘No vine a ser servido sino a servir’(Mt 20, 28) (1R 4, 6).• Y ningún ministro [...] se apropie el serministro de los hermanos (1R 17, 4).• Y los ministro acójanlos caritativa y benignamente,y tengan para con ellos unafamiliaridad tan grande, que puedan loshermanos hablar y comportarse con losministros como señores con sus siervos;pues así debe ser, que los ministros sean


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 2424 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I3. Medios para ejercer el gobierno. Losmedios son muchos y variados. Toca discernircuáles son los apropiados, teniendoen cuenta las diversas circunstanciasy contextos en que se encuentran las personasy en los que viven las Entidades.Entre otros se podrían señalar los siguientes:capítulos, visitas, circulares,encuentros, relación personal, correspondencia…Pero teniendo en cuenta de que:• Todos estos son medios y no fin.• Todo esto debe encajar dentro de unproyecto de Provincia o Custodia, ydentro del proyecto de fraternidad,sin olvidar, en ningún caso el proyectode la Orden, tal y como aparece enlas Constituciones, Documentos Capitularesy Prioridades...• Que todo esto exige, además sintoníay sincronía entre todos los medios ytambién en los diversos niveles: local,provincial y general.Si no se cumplen estas condiciones en eluso de los medios puede ser que se estégobernando sólo para cumplir o paracontabilizar gestos, lo cual sería un graveerror.A este punto me parece muy importanteprestar atención a no ceder a la tentaciónde un gobierno virtual, hecho por teléfonoo por internet... Ninguno de estos mediospuede sustituir el contacto directocon los hermanos.4. Pedagogía en el ejercicio del gobierno.Ésta debe tener en cuenta a su vez:• La preocupación por centrar vocacionalmentea las personas y llevar a lasfraternidades a la plenitud de su vidaevangélica y a la plena realización dela misión confiada 6 . Pedagogía, pues,de fidelidad creativa, comunitaria yapostólica.• La preocupación por mantener activala cadena de animación, a través de lacontinua y armónica conexión entrelas distintas instancias provinciales ylocales, y la aludida coordinacióndescentralizada, a través del equilibrioentre autonomía y dependencia atodos los niveles.• La preocupación por conjugar sabiamenteuna doble mirada: una larga,con la que se hace cargo del conjunto,del proceso y, sobre todo, de los grandesretos; otra corta, que es el ejerciciode la prudencia al actuar en cadacaso o situación. El ministro tiene queinterpretar o discernir en cada casolas influencias del contexto social yeclesial.Objetivos de la autoridad como servicioSupuesto, como ya hemos dicho, que laautoridad está al servicio del crecimiento delas personas, de su itinerario espiritual(VFC 48), al servicio del progreso espiritualde cada uno (VFC 49), y al servicio dela edificación de la vida fraterna en la comunidad(VFC 49) y de la consecución desus fines espirituales y apostólicos (VFC48), el documento Vida fraterna en comunidadseñala tres objetivos de la autoridad alservicio de la persona y de la fraternidadque considero fundamentales: animaciónespiritual, crear unidad, y saber tomar la decisiónfinal y garantizar su ejecución.1. Animar espiritualmente a los hermanosLa autoridad tiene la misión principalde construir, junto con sus hermanos y hermanas,comunidades fraternas en las quese busque a Dios y se ame sobre todas lascosas (VFC 50).Desde hace mucho tiempo nuestra Ordenha subrayado la importancia y la prioridad,sobre cualquier otra prioridad, de la vidaespiritual. En esto, como en otras muchascosas, va de la mano con cuanto afirmala Iglesia: La vida espiritual debe ocupar elprimer puesto en el proyecto de las Familiasde vida consagrada, de tal forma quetodo Instituto y toda comunidad se presentencomo escuelas de verdadera espiritualidadevangélica (VC 93).Es necesario que la vida espiritual, quepara nosotros tiene como manifestación privilegiada“el espíritu de oración y devoción”-que muchas veces es primae in intentione,ultimae in executione-, deje de serla “prioridad de las prioridades” en teoría y


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 25EX ACTIS MINISTRI GENERALIS25pase a ser la “prioridad” real en nuestra vidade cada día, a nivel personal y a nivel defraternidad. Promover este paso ha de seruno de los primeros objetivos de quien ejerceel servicio de la autoridad. Sentirse unanimador espiritual ha de ser una de lasmetas a conseguir en quien se sienta verdaderoministro, consciente de que de esta opciónprioritaria [...] depende la fecundidadapostólica, la generosidad en el amor a lospobres y el mismo atractivo vocacional entrelas nuevas generaciones (VC 93).Para ello no basta con promover la fidelidada las prácticas de culto que expresan lafe, como tal vez era lo que se esperaba delsuperior en tiempos no muy remotos. En lavida espiritual y en el espíritu de oración ydevoción no basta la observancia. Dado quela fe hoy no es considerada un dato adquiridosino una búsqueda de Dios nunca totalmentealcanzada, una fe que necesita constantementede re-evangelización y de modalidadesnuevas en las que expresarse, elministro ha de ayudar al hermano a trabajarconstantemente, individualmente y en fraternidad,sobre su propia vida de fe, entendidaésta sobretodo en el sentido de la fidesqua creditur. El ministro ha de consideraruna trabajo prioritario el ayudar a los hermanosa vivir una vida profunda de fe y desdela lógica del don (cf. Shc, 14-25).En este proceso el ministro debe estaratento a no caer en algunas tentaciones:• De promover, ciertamente sin quererlo,el mero formalismo. No basta hacer cosas,hay que preguntarse por las motivacionesque están a la base de ciertas prácticas.• De desanimarse porque los frutos no seven inmediatamente. La vida de fe, la vidaespiritual, exige tiempos largos.• De renunciar a presentar propuestas espiritualesconsistentes, dejándose llevarde un cierto realismo basado en factorestales como la edad, el número... No esbueno esconderse detrás de la crisis delrealismo para diferir la conversión, esperandotiempos mejores y más propiciosinstitucionalmente. [...] A la crisisde realismo es necesario reaccionar conuna fidelidad también llena de realismo.Es necesario cultivar la cualidad de vidadentro de este contexto que es elnuestro, con una conciencia muy claraque es posible tener una calidad de vidadentro de la precariedad comunitaria einstitucional de la vida religiosa 7 .2. Crear unidadTambién aquí me sirvo del texto de Vidafraterna en comunidad: Una autoridadcreadora de unidad es la que se preocupa decrear un clima favorable para lacomunicación y la corresponsabilidad,suscita la aportación de todos a las cosas detodos, anima a los hermanos a asumir lasresponsabilidades y las sabe respetar, suscitala obediencia de los religiosos con reverenciaa la persona humana, los escucha de buengrado y promueve su colaboración concordepara el bien del Instituto y de la Iglesia,practica el diálogo y ofrece momentosoportunos de encuentro, sabe infundiraliento y esperanza en los momentos difíciles,y sabe también mirar hacia adelante paraabrir nuevos horizontes a la misión. Y,además, esta autoridad trata de mantener elequilibrio entre las diversas dimensiones dela vida comunitaria: oración y trabajo,apostolado y formación, compromisosapostólicos y descanso (VFC 50).Creo que no se puede decir más o mejoren tan pocas palabras. El texto enumera 12aspectos que el “superior” o ministro debetener en cuenta si quiere de verdad crearunidad. Por mi parte deseo sólo subrayaraquellos que me parecen más importantes.Escucha y diálogo. A mi modo de pensar,éste es el principal y fundamental deberde un superior, de un ministro. Un deber nosiempre cómodo y fácil pues, entre otras actitudesla escucha y el diálogo exigen: tiempo,atención, aceptar entrar en relación, respeto,sinceridad profunda. La escucha y eldiálogo no pueden nunca ser “diplomáticos”,medios para “estudiar” al otro y defendersede él, sino medios para mejor comprenderal otro.Suscitar responsabilidad. El superior oministro no es un “monarca absoluto”, sinoun hermano entre hermanos, que suscitaparticipación, particularmente entre los


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 2626 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Imiembros del definitorio, los guardianes ylos formadores, que juegan un papel importanteen la vida de las fraternidades, tal ycomo recuerda el documento final del Capítuloextraordinario El Señor nos habla en elcamino (Shc 51. 54). Este “suscitar responsabilidad”comporta una buena comunicaciónque, además de contenidos, lleva consigouna buena relación interpersonal 8 . Aveces hay demasiado “secretismo” por partede los ministros o del mismo Definitorio.En tales casos no nos puede extrañar quecuando se llama a los hermanos a la participacióndigan simplemente: videant consules!,o en “lengua vernácula”: que se arreglencomo puedan. Se impone una evaluacióncontinua de los modos y formas en quenos comunicamos (Shc 50). Sólo una comunicaciónprofunda podrá suscitar confianzay con ello el que otros hermanos asumanresponsabilidades (Shc 16). Por otraparte es muy importante crear espacios dediscernimiento comunitario. Éstos exigencompetencia humana, sabiduría espiritualy desprendimiento personal. Por todo elloel discernimiento, aun siendo un procedimientomuy útil, no por ello es fácil ni automático(VFC 50).Suscitar obediencia. “Suscitar” es muydistinto a “imponer”. Y es importante notarque no sólo Vida fraterna en comunidad utilizael verbo “suscitar”, sino que también loutiliza el mismo Código de Derecho Canónicoen al canon 618: [Los Superiores] rijana los súbditos suscitando su obedienciavoluntaria en el respeto de la persona humana.Este verbo está indicando que unadecisión debería ser presentada y motivadade tal forma que suscite en el súbdito unaadhesión total, de tal modo que la obedienciaarranque del mismo súbdito. Tampocoesto es fácil, máximo cuando se ha de respetarla persona y no sacrificarla en aras dela institución. Pero es el único camino si deverdad se desea el crecimiento de los demásy si lo que se busca es una obediencia responsable.Mantener el equilibro entre los diversosaspectos de la vida fraterna. Se trata de situarsedentro de un “proyecto ecológico” enel cual se desarrollen armónicamente todaslas dimensiones de la vida franciscana. A mimodo de ver aquí entra de lleno el tema delProyecto de Provincia y el Proyecto de vidafraterna que se han de elaborar en nuestrasEntidades. Es urgente buscar este equilibrio,particularmente entre las tres dimensionesfundamentales de nuestra vida: relacióncon Dios, vida fraterna, y evangelización.Tampoco esto es fácil (cf VCF 59). Sedebe aceptar esta dificultad como una “tensiónfecunda” dentro de nuestra “forma vitae”y al mismo tiempo se ha de favorecer,también aquí, el “discernimiento” constantede lo que somos y de lo que hacemos.Gestionar la diversidad. A este respectoes necesario tener presente que, como reconoceel documento El Señor nos habla en elcamino, la diversidad, lejos de ser un peligroo amenaza a la individualidad, es másbien una riqueza, alegre noticia de un Diossiempre fecundo (Shc 4). Si antes se esperabaque el superior fuese el “custodio” de launiformidad, hoy se pide, sobre todo, quesea promotor de un sano y enriquecedorpluralismo. Esta “promoción” del pluralismoha de manifestarse también en la composiciónde las fraternidades (no me parecemuy “franciscano” el que se creen fraternidadeshomogéneas), y en el saber afrontarlos conflictos.3. Saber tomar la decisión final y asegurarsu ejecución.El ministro no puede “delegar” todo enla fraternidad. El discernimiento comunitario,practicado desde la fe y la seriedad,puede ofrecer a la autoridad las mejorescondiciones para tomar las decisiones enorden al bien de la vida fraterna y de la misión(VFC 50), pero a veces tendrá que tomarla decisión final, incluso contra el parecerde los demás. El ministro, respetandocuanto pide el CIC sobre la necesidad deobtener el consenso (raras veces) o el consejo(más frecuente) en determinadas materias,debe asumir su propia responsabilidaden la toma de decisiones, aunque a veces sean“odiosas”. El ministro o custodio ha detener presente que ni debe poner al Definitorioo a los hermanos delante decisionestomadas sin más, ni debe abdicar de su co-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 27EX ACTIS MINISTRI GENERALIS27metido de primer responsable de la comunidad,como guía de los hermanos y hermanasen el camino espiritual y apostólico. Enla mayor parte de los casos, a él correspondela última palabra y también hacer respetarlas decisiones tomadas (VC 43).Por ello, una vez tomada la decisión [...]se requiere constancia y fortaleza por partedel superior para que lo decidido no sequede sólo en letra muerta (VFC 50). Esresponsabilidad del ministro acompañar laejecución de lo decidido y, por lo mismo,verificar y evaluar. Un proyecto sin evaluarpierde gran parte de su eficacia.4. Otros objetivosCaminar y hacer caminar. Caminar es lacondición de todo peregrino y forastero y,en cuanto tales (2R 6, 2), es la condición detodos los Hermanos menores. Caminar es loque se nos pide si queremos crecer en la vidaevangélica y en el seguimiento de Cristo(FP, 38), en fidelidad creativa (VC 37). Caminares lo que queremos con la celebraciónde la gracia de los orígenes: caminar,ir a la raíces, a los fundamentos de nuestrocarisma y, al mismo tiempo, caminar, ir alencuentro de los hombres y mujeres de hoy,para dar una respuesta evangélica y franciscanaa sus preguntas sobre el sentido de lahistoria, de la existencia y de la vida (Shc6). Contra la tentación de pararnos, propiade los tiempos en crisis como los nuestros,hoy se nos pide situarnos incansablementeen permanente discernimiento, en una evaluaciónconstante de nuestra vida (Shc 35),y una seria revisión de nuestra misión (Shc33). Se nos pide ser permanentes mendicantesde sentido (Shc 6). Somos llamadosa mantenernos siempre en una sana tensiónevangélica, la más propia del seguimiento(cf. Shc 38).Proyectar y osar. Por una parte hoy no sepuede improvisar, por otra no se puede pretendertener todas las seguridades antes deemprender el camino. Contra la improvisación,el ministro debe entrar en la mentalidaddel proyecto que partiendo de la realidadlleve a los hermanos a vivir fielmente loque han prometido. Un proyecto que nacede un discernimiento desde la fe, lo máscompartido posible por los hermanos. Contrala tentación de la seguridad está la necesidadde osar y la necesidad de ensayar caminosinéditos de presencia y testimonio(cf. Shc 33). Una osadía que nace de saberde quien nos hemos fiado (cf. 2 Tim 1, 12) yde la fe en aquel para el cual nada hay imposible(Lc 1, 37). Discernimiento/lucidez,fe/audacia exigencias básicas para ponernosen camino.Algunas atenciones particulares del serviciode la autoridadAún cuando algunas atenciones particularesen el ejercicio de la autoridad al serviciode la animación de la Provincia o Custodiaya se han señalado, para concretar todavíamás, y asumiendo el riesgo de larepetición, me parece importante subrayaralgunas atenciones particulares de los ministrosy custodios en estos momentos.1. Atención y cuidado de la persona de loshermanosEl ministro ha de tener como atenciónprioritaria la persona de los hermanos. Paraello ha de estar muy atento a no convertirseen mero “administrador” o “empresario”.Muchos aspectos de la administración deuna Provincia a Custodia se pueden delegaren el vicario, en un definidor, en el ecónomo,en el representante legal y en otros hermanos.El cuidado “materno” de los hermanoses una tarea prioritaria del ministro queno admite delegación posible. Este cuidadoha de manifestarse especialmente, a ejemplodel Buen Pastor, con los hermanos “heridos”y “lejanos”.El cuidado y la atención a los hermanosconlleva estar cerca de los hermanos, visitarloscon frecuencia, dedicarles tiempo para:escucharles con atención e interés y animarlosen todo momento a “pasar de lo buenoa lo mejor”, preocuparse de que elhermano “nutra” convenientemente su fidelidadvocacional, y corregirlos y amonestarlossiempre que sea necesario (cf 2R 10).En este cuidado la vida espiritual se hade poner en el primer lugar (cf. CdC 20-26).Aquí el ministro ha de recordar siempre que


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 29EX ACTIS MINISTRI GENERALIS29tiende a dar calidad a su vida. Esta ha de serla preocupación fundamental del ministro,aún cuando no siempre sea fácil: Descubrirel sentido y la calidad de vida consagradaes tarea fundamental de los superiores a losque ha sido confiado el servicio de la autoridad,un deber exigente y a veces contestado.Esto requiere una presencia constante,capaz de animar y de proponer, de recordarla razón de ser de la vida consagrada, deayudar a las personas que se les han confiadoa una fidelidad siempre renovada a lallamada del Espíritu. Ningún superior puederenunciar a su misión de animación, deayuda fraterna, de propuesta, de escucha,de diálogo (CdC 14).Estar presente, animar, proponer, recordar,suscitar responsabilidad, discernir, ayudar,escuchar, dialogar, osar, forman el “decálogo”del ministro, algunos de los verbosque han de conjugar cada día y en cada momento,y que permitirán hacer crecer a losdemás -la tarea más hermosa de la autoridad-,y, de este modo, crecer uno mismo,pues es dando como se recibe...FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro general1 Pido a los Ministros y Custodios que pongan especialatención a las orientaciones prácticas quecontiene el documento del Capítulo general extraordinarioEl Señor nos habla en el camino(=Shc), 48-60.2 Las de este sexenio han sido publicadas por elDefinitorio general con el título Seguidores deCristo por un mundo fraterno, Roma 2004.3 Los últimos Estatutos Generales han sido aprobadosen el Capítulo de 2003 y promulgados confecha del 8 de diciembre del mismo año.4 A esto puede ayudar mucho la elaboración al iniciodel trienio del Proyecto de Provincia o Custodiaque ayude a discernir bien los medios y afijar los tiempos de ejecución y de evaluación.5 Esto permitirá una animación personalizada, sise trata de la persona, e inculturada, cuando setrata de la Provincia o Custodia.6 El cuidado de la vida fraterna ha de ser otra de lasprioridades en la animación de un ministro o custodio.Ella necesita de una delicada atención(Shc 31), requiere acompañamiento y cuidadomaterno (Shc 32). El ministro es el primer llamadoa prestarle esa atención y asegurarle acompañamientoy cuidado.7 F. MARTÍNEZ DÍEZ, Vida Religiosa y Calidad devida ¿Bienestar o vida evangélica?, Edt. Frontera,Victoria 2005, pg. 16.8 El tema de la comunicación ha sido uno de losmás presentes en el Capítulo general extraordinario.Cf. El Señor nos habla en el camino 11.31. 32. 36.39-45. 50. 53.9 Sobre el particular, el documento El Señor noshabla en el camino se expresa así: “Queremosemprender proyectos que unan e integren nuestravocación, nuestra fraternidad y nuestra misiónen un único tejido” (Shc 49).3. Verso l’VIII centenario: inizio dellaseconda tappaRoma, Curia generale, 23.01.2007OSIAMO VIVERE IL VANGELO!Cari Fratelli,il Signore vi dia pace!Iniziamo oggi ufficialmente in questaFraternità di Santa Maria Mediatrice, allapresenza dei nuovi Ministri provinciali eCustodi, la seconda tappa del cammino checi prepara alla celebrazione, nel 2009, degli800 anni di fondazione dell’Ordine dei FratiMinori.Nell’anno 2006, prima tappa del nostrocammino, siamo stati chiamati a metterci inatteggiamento di discernimento e di ricerca,chiedendoci: «Signore, che vuoi che io faccia?»(3Comp 6), o «Che cosa dobbiamo fare,fratelli?» (At 2,37). Mossi dall’esempiodi san Francesco, anche noi siamo entratinella “grotta” per incontrare noi stessi e ilSignore (cf 3Comp 6) e, contemplando l’immaginedel Crocifisso di San Damiano cheha accompagnato il nostro cammino di quest’anno,abbiamo chiesto al Signore di illuminarele tenebre del nostro cuore, di farciconoscere la sua volontà e di darci la forzanecessaria per compierla (cf PCr 1). Moltevolte, in quest’anno appena concluso, abbiamoanche chiesto al Poverello: «fratelloe padre Francesco, cosa dobbiamo fare?» E


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 3030 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ilui, non solo individualmente, ma anche attraversoil Capitolo generale straordinarioche abbiamo celebrato da poco, ci ha rispostoun’altra volta, come un giorno a Bernardo:«prendiamo il libro del Vangelo e chiediamoconsiglio a Cristo» (cf 2Cel 15).Motivati da questa risposta, e continuandoil cammino di ricerca che abbiamo iniziato,in questo secondo anno del nostro itinerarioper la celebrazione dell’VIII Centenariodella fondazione del nostro Ordine, vogliamodavvero, perché ne abbiamo bisogno, assumereil Vangelo come criterio fondamentaledel nostro discernimento personale e fraterno.Nella preparazione al grande Giubilodella fondazione dell’Ordine dei Frati Minoriribadiamo la nostra ferma volontà di assumerecon rinnovato impegno il Vangelo comenostra «regola e vita» (Rb 1,1), perché,come Francesco, anche noi questo cerchiamoed è ciò che nel profondo del cuore vogliamomettere in pratica (cf 1Cel 22).In questi momenti sentiamo l’urgenza diri-creare e di ri-fondare la nostra vita e missionee, quindi, la necessità di tornare alVangelo, a Cristo. Siamo, infatti, ben consapevoliche solo così «la nostra vita riavràla poesia, la bellezza e l’incanto delle origini»(Spc 14) e la nostra missione sarà evangelicamentefeconda. In questo cammino,che ci porta a celebrare il dono della vocazionenell’anno 2008-2009, sentiamo l’urgentechiamata a convertirci, cioè a credereal Vangelo come Buona Notizia (cf Mc1,15), anzitutto per noi e poi per gli altri,poiché solo così la nostra vita e missione sarannosignificative e potranno suscitare“stupore”, come accadeva per la predicazionee la vita di Gesù (cf Mc 1,27). Vogliamoabbracciare il futuro con speranza, ma siamocoscienti che per questo abbiamo bisognodi vivere il presente con passione (cfNMI 1), perciò sentiamo l’urgenza di convertirci,di «nascere di nuovo» (Gv 3,3), diaccogliere lo Spirito e «di non addomesticarele parole profetiche del Vangelo per adattarlead un comodo stile di vita» (Sdp 2).Convertirci! Questa è la chiamata piùpressante che il Signore rivolge in questomomento a ciascuno di noi, Frati Minori, ea tutto l’Ordine, se davvero vogliamo gustarela grazia delle origini. Convertirci!Questa è la risposta che dobbiamo dare perpoter guardare alla realtà con occhi di fede(cf Spc 14), cosicché, lasciandoci interpellareda alcune realtà negative del contesto incui viviamo, e che in molti casi fanno parteanche della nostra stessa realtà, come «il rifiutodi ciò che è diverso, l’esclusione dell’altro,la negazione sistematica dell’alterità»,ci apriamo alla «ricerca incessante ecreativa di inserimento, prossimità, dialogo,comunione e abbraccio» (Sdp 9) con gliuomini e le donne del nostro tempo, soprattuttocon i poveri che «ci danno la forza diorientarci nella nostra ricerca» (Spc 5).Convertirci per poter alzare la nostra vocecon convinzione, profeticamente e con fermezzanel nostro mondo e anche nelle nostreFraternità, perché la sete di potere sitrasformi in desiderio di servizio, le divisioniin vita di comunione e fraternità, la mediocritàin fedeltà creativa, il fondamentalismoin dialogo e la violenza in desideri autenticidi pace, così da poter «fare sorgereuna nuova epoca», «suscitare una nuova visionedella vita e delle relazioni, fondatesulla giustizia e sull’amore» (Sdp 2).Fratelli, sono certo che tra noi continuaad essere vivo il desiderio di «riproporrecon coraggio l’intraprendenza, l’inventiva ela santità» di Francesco, «come risposta aisegni dei tempi emergenti nel mondo di oggi»(VC 37); continua ad essere vivo il desideriodi vivere il Vangelo secondo la formadi vita che abbiamo professato. Lo ascoltoda tanti Frati e lo vedo nell’impegno di moltialtri. Frati di ogni età che non si rassegnanoad assumere la mediocrità come misuradella loro esistenza e che vogliono e cercanoqualcosa di nuovo e più radicale per laloro vita e quella della Fraternità.Fratelli, osiamo vivere il Vangelo!Apriamo le porte delle nostre vite e dellenostre Fraternità al Vangelo. Apriamo leporte a Cristo! Non abbiamo paura di vivereil Vangelo nella sua radicalità, perché ciòche è impossibile agli uomini non è impossibilea Dio. Il nostro Dio è il Dio dell’impossibile(cf Lc 1,37) e per noi, che sappiamoin chi abbiamo riposto la nostra fiducia(cf 2Tm 1,12), tutto può essere possibile, se


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 31EX ACTIS MINISTRI GENERALIS31avremo la fede di un granellino di senapa(cf Lc 17,6).Sì Fratelli, accogliamo il Vangelo concuore povero e disponibile, come Maria (cfLc 1,38); nella sua immediatezza, sine glossa,come Francesco (cf 1Cel 22); con cuoredi fanciulli, poiché di essi è il Regno (cf Mc10,14). Lasciamoci interrogare dal Vangelo,prendendolo come libro di vita e, a partireda esso, facciamo «una valutazione costantedella nostra vita» (Spc 35) e «una seriarevisione della nostra missione» (Spc33). Usiamo il Vangelo come fonte per lanostra preghiera personale e fraterna, facendodella lettura orante della Parola il nostroquotidiano alimento. Ascoltiamo ilVangelo come «potenza di Dio per la salvezzadi chiunque crede» (Rm 1,16) e ci affretteremo,come Francesco, traboccanti digioia, ad attuare la parola che abbiamoascoltato (cf 1Cel 22).Osiamo vivere il Vangelo! Solo così potremorispondere alla vocazione a cui il Signorechiamò Francesco e anche noi: restaurarela sua Chiesa e nutrire, dal di dentro,mediante la forza liberatrice delVangelo, il nostro mondo diviso, disugualee affamato di senso, così come fecero nelloro tempo Francesco e Chiara d’Assisi»(Sdp 2). Osiamo vivere il Vangelo! Solo cosìpotremo rompere le catene che ci tengonoschiavi. Solo il Vangelo può liberarci da tuttele nostre schiavitù. Liberiamo il Vangeloe il Vangelo ci libererà dalle nostre infedeltà,dalla mediocrità, dalla routine, dallenostre stanchezze e rassegnazioni (cf Spc14). Osiamo vivere il Vangelo! Sarà lo stessoVangelo a metterci in moto, «con corsaveloce e passo leggero» (2Lch 12), dandocila forza di passare dal buono al meglio (cf1Lch 32).Insieme al Vangelo siamo invitati quest’annoad assumere la Regola come «il librodella vita, speranza di salvezza, midollodel Vangelo, via della perfezione, chiave delparadiso, patto di eterna alleanza» (2Cel208). Ma vogliamo assumerla come “libroaperto”, “libro incompiuto”, che si concludecon la nostra fedeltà creativa vissuta nelquotidiano (cf Spc 8) La Regola maturò nellavita quotidiana e fu vissuta nella quotidia-nità della vita. Per questo trova la sua interpretazionepiù autentica nella vita evangelicadi ogni Frate e di ogni Fraternità. In questimomenti in cui la Chiesa ci chiama aduna «fedeltà creativa» (VC 37) e l’Ordine cichiede di «tornare all’essenziale» (Sdp 2), iFrati e le Fraternità devono cercare gli strumentiperché la Regola, in quanto progettoevangelico di vita lasciatoci da Francesco,torni ad occupare il posto che gli spetta nellavita dell’Ordine, nella vita delle Fraternitàe nella vita di ciascun frate Minore.Dato che si tratta di un testo che orientacostantemente al Vangelo, una sua sintesivitale e una porta che ci permette l’accessograduale alla sua pienezza, la Regola rimaneper noi, che abbiamo promesso di «osservareil santo Vangelo», una sfida permanentea manifestare questa pienezza con inostri comportamenti personali e comunitari.Sono perciò convinto che un riferimentopiù chiaro ed esplicito alla Regola non soloci ricorderà il nostro proposito (cf 2Lch 11),ma ci sosterrà anche nel cammino di fedeltàalla forma di vita che abbiamo promesso.Cari fratelli, la nostra famiglia vive momentidi crisi: diminuzione numerica, incertezzesul futuro, tentazioni di rinuncia edi scoraggiamento… In situazioni così soloil ritorno al Vangelo, di cui la Regola è “midollo”,può aiutarci a rispondere con fiducia,creatività e audacia alle molteplici sfideche ci si presenteranno. Osiamo vivere lavita del Vangelo di Gesù Cristo (cf RnbProl. 2) che abbiamo promesso! Osiamo vivereil Vangelo!Signore, tu che hai ispirato al fratello epadre Francesco di assumere il Vangelo comeregola e vita e gli desti la grazia di metterein pratica quanto aveva ascoltato, finoa convertirlo in Vangelo vivente,a te ogni lode, onore e gloria.In questi ottocento anni di storia dellanostra Fraternità concedesti a molti Fratellie Sorelle la grazia di professare il Vangelocome regola e vita e, sull’esempio d Francescoe Chiara, di viverlo in radicalità e fedeltàcreativa,a te ogni lode, onore e gloria.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 3232 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. ISignore, guarda con occhi di bontà la famigliadei Frati Minori, che si prepara a celebrarela grazia delle origini, e quanti siispirano a Francesco per vivere il Vangelo.Amen, amen. Fiat, fiat.Dacci la grazia di convertirci e di credereal Vangelo.Amen, amen. Fiat, fiat.Dacci la grazia di tornare all’essenzialee di non addomesticare le parole profetichedel Vangelo.Amen, amen. Fiat, fiat.Apri la nostra intelligenza e il nostrocuore, con la luce del tuo Spirito, alla comprensionedi quanto ci dici attraverso la tuaParola.Amen, amen. Fiat, fiat.Dacci lucidità e audacia, coraggio e animoper vivere il Vangelo che abbiamo promesso.Amen, amen. Fiat, fiat.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLOMinistro generale4. Inaugurazione del nuovo ArchivioStorico <strong>OFM</strong>Roma, Curia generale, 26.01.2007UNA GRANDE STORIADA RACCONTARE E DA COSTRUIRECari Fratelli,il Signore vi dia pace!Inauguriamo oggi l’Archivio Storicodell’Ordine dei Frati Minori dedicato a Fr.Luca Wadding: per nascita illustre figliod’Irlanda, ma non meno illustre figlio dellaProvincia francescana di Santiago di Compostelaper la professione religiosa nell’Ordinedei Frati Minori.I locali del vecchio Archivio erano inadeguatialle esigenze di un Archivio moderno:per gli spazi, chiaramente insufficientiper custodire quanto di continuo arriva inquesto Archivio, e per la mancanza di misuredi sicurezza adeguate a proteggere i documentidi valore custoditi. Approfittandodella ristrutturazione della Curia generale<strong>OFM</strong>, avvenuta negli anni 2004-2006, ilDefinitorio generale ha considerato necessarioun rinnovamento totale dei locali dell’Archivio.L’opera è stata realizzata graziealla generosità degli amici croati, seguendoil progetto presentato dall’architetto ingegnereDott. Bonuso. In ogni momento ci siè, poi, avvalsi della consulenza dell’Archivistagenerale della Curia, Fr. Pedro Gil, alquale va il mio personale ringraziamentoper la passione che ha messo e mette nel suolavoro.Perché un Archivio storico? Un alberoha bisogno di radici per continuare a vivere.Un popolo, un’istituzione, ha bisogno diuna storia per avere un presente e un futuro.Questa coscienza non è nuova. La storia degliArchivi generali nel nostro Ordine risalea diversi secoli fa. Solo alcuni dati: il Capitologenerale di Valladolid (Spagna), celebratonel 1593, stabilì e ordinò che ogni Casae ogni Provincia avessero un proprio Archivio.In seguito il Capitolo generale del1621, facendosi eco delle disposizioni diPaolo V, emanate nel 1611, di creare un“Archivio generale della Chiesa”, vide lapossibilità di costituire un Archivio generale.La decisione venne presa nel Capitologenerale del 1651, che stabilì che ci fosserodue Archivi generali: uno all’Aracoeli, perla famiglia Cismontana, e l’altro a SanFrancisco el Grande a Madrid, per la famigliaUltramontana. Infine, il Capitolo generaledi Toledo, nel 1658, e, successivamente,le Costituzioni Sambucane, pubblicatenel 1663, dettarono norme ben precise sugliArchivi generali dell’Ordine, rimanendo invigore praticamente fino alla fine del XIXsecolo. Purtroppo entrambi gli Archivi andaronopersi. Quello dell’Aracoeli sparì,quasi completamente, a causa della soppressionenapoleonica e, poi, quella del governoitaliano; l’Archivio di Madrid scomparvecompletamente nella prima metà delXIX secolo. Dopo varie vicissitudini, dovutein parte al cambio di sede della Curia generale(prima ai Santi Quaranta e poi a


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 33EX ACTIS MINISTRI GENERALIS33Sant’Antonio in via Merulana), nel 1884 sicominciò a ricostituire i fondi dell’Archiviogenerale dell’Ordine. Un passo decisivo inquesto senso fu una lettera del 1947 dell’alloraMinistro generale, Fr. Pacifico Perantoni,in cui si davano severe istruzioni per lariorganizzazione e la conservazione delleBiblioteche e degli Archivi dell’Ordine.In questo momento l’Ordine sente il bisognodi conservare e mettere a disposizionedei ricercatori i documenti che ci sonogiunti, per conoscere meglio la nostra storiae perché le nostre Biblioteche e gli Archivipossano diventare dei veri strumenti al serviziodello studio e dell’evangelizzazione,come indicato anche dalla Ratio Studiorumdell’Ordine, pubblicata nel 2001, (cf nn.130-136).Noi, Frati Minori, mentre ci prepariamoa celebrare nel 2009 l’VIII Centenario dellafondazione dell’Ordine, siamo coscientiche, per gustare la grazia delle origini, scopodella celebrazione, dobbiamo conosceremeglio la nostra storia. Ciò rafforzerà il nostrosenso di appartenenza a questa Famigliae, insieme, guardando alle meraviglieche il Signore ha compiuto attraverso l’attivitàdi quanti ci hanno preceduto, potremovivere con maggior passione il presente, rivivendooggi la loro creatività e il loro ardoreapostolico, e abbracciare con fiducia ilfuturo.Quando cerchiamo, con lucidità e audacia,di ri-creare e ri-fondare la nostra vita emissione per meglio rispondere alle esigenzedel nostro carisma e alle sfide che ci lanciala cultura di oggi, non possiamo accontentarcidi conoscere Francesco e Chiara,benché questo sia imprescindibile. L’avventuraevangelica, cominciata ad Assisicon Francesco e Chiara, è proseguita in tuttii continenti da migliaia di migliaia di loroseguaci che, lungo questi 800 anni che ci separanoda Francesco, hanno cercato di servireDio e il mondo sempre «soggetti ai piedidella medesima santa Chiesa» (Regolabollata 12,4). Come dice molto bene il Documentodel Capitolo generale straordinario,celebrato nel 2006, senza conoscere lenostre fonti e le nostre tradizioni corriamoil pericolo di cadere nel fondamentalismo enelle tendenze emotive del presente (cf IlSignore ci parla lungo il cammino 13). Perquesto considero importante che l’Ordinedei Frati Minori abbia un Archivio storicoadeguato alle esigenze del momento e lostesso vale per tutte le Province dell’Ordine.Un Archivio che possa mettere a disposizionedei Frati e dei ricercatori il nostropatrimonio documentale e storico.Perché un Archivio generale dell’Ordinededicato a Fr. Luca Wadding? La ragione èmolto semplice per chi conosce l’opera delWadding. Non è il momento di descriverel’attività di quest’uomo veramente eccezionale.Basti dire che i suoi Annales OrdinisMinorum gli hanno meritato il titolo di padredella storiografia moderna del nostroOrdine. Conviene, però, ricordare un fattostorico che, in un certo senso, lo fece diventareanche il primo Archivista dell’Ordine eil fondatore del suo primo Archivio. Nel1619 Fr. Bernardino da Genova invitò tuttele Province francescane ad inviare documentie codici a Fr. Luca, perché potessescrivere una storia dell’Ordine. Le Provincefurono generose e nacque così, a Roma,il ricchissimo Archivio del Collegio diSant’Isidoro, che, a quanto ne so, è il piùantico e anche il più prezioso dell’Ordineper quanto riguarda il suo fondo, conservatofino ad oggi in ottime condizioni grazieai suoi gelosi custodi, i Frati della Provinciad’Irlanda. Colgo questa occasione per ringraziarlidi aver concesso che il Collegio diSant’Isidoro, con il suo archivio, diventasse,è poco più di un anno, una Casa direttamentedipendente dal Ministro generale.Approfittando dell’inaugurazione delnuovo Archivio generale dell’Ordine deiFrati Minori, presentiamo il libro Fascinod’Oriente della Dottoressa Daniela Fabrizio,esperta conoscitrice di un altro preziosoe ricco Archivio dell’Ordine, quello dellaCustodia di Terra Santa a Gerusalemme.E dato che di tutto ciò ci parlerà il Custodedi Terra Santa, Fr. Pierbattista Pizzaballa,desidero solamente esprimere le più vivefelicitazioni alla Dottoressa Fabrizio per ilsuo lavoro.Chiedo al Signore che la grande storiache i Frati Minori hanno scritto in questi


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 3434 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I800 anni continui ad essere gloriosa nei secolifuturi.Grazie della vostra presenza.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale5. Informe al encuentro con las Conferenciasde Ministros provinciales deAmérica LatinaSão Paulo, Brasil, 26.02-01.03.2007Quito, Ecuador, 02-06.03.2007VOLVER A LO ESENCIALEl Capítulo general 2003 pidió que el Definitoriogeneral se encontrase, al menos unavez en el sexenio, con las distintas Conferenciasde la Orden. Creo que a la base deesta decisión está el deseo de un mayor acercamientoentre el Definitorio general y lasConferencias y, como consecuencia, un mayorconocimiento de la realidad concreta denuestras Provincias y, al mismo tiempo, unamayor coordinación entre gobierno generaly Entidades. Estoy convencido que este encuentrodel Definitorio con las Conferenciasde América Latina ayudará a todo ello.En nombre del Definitorio general, tambiénde los hermanos que por otros compromisosen favor de la Orden están ausentesen estos momentos, os saludo a todos, conel saludo tan familiar a Francisco y a nosotrossus hijos y hermanos: El Señor os dé lapaz. En vosotros también saludamos a loshermanos de las distintas Entidades aquí representadas.A vosotros y a ellos mi personalgratitud por todo lo que hacéis en estastierras de América Latina donde la vidafranciscana tuvo una influencia decisiva enel pasado y en el presente, y seguramentetendrá en el futuro.El VIII Centenario de la fundación de nuestraOrdenEste encuentro tiene lugar dentro de lacelebración de la gracia de los orígenes,proyecto con el cual los Hermanos menoresde la Fraternidad universal, nos estamospreparando, desde el 2006, para conmemorar,en el 2009, los 800 años de la fundaciónde nuestra Fraternidad, con la aprobaciónde la Protorregla.Dicho proyecto, como bien sabemos,comprende tres objetivos principales en tresmomentos bien concretos: discernir (2006),proyectar (2007), celebrar (2008-2009). Estostres objetivos, y como consecuencia lostres momentos, no pueden separarse entreellos. Los tres se complementan y se justificanentre si. Sin discernimiento no hay proyectoposible, y sin proyecto no podrá habercelebración.Se hace necesario, por tanto, subrayar laimportancia del discernimiento para saberdónde estamos y hacia dónde queremos caminar.Es significativo que el documento ElSeñor nos habla en el camino insiste muchasveces en la necesidad de discernir y deverificar: discernir y verificar nuestra misión(Shc 33), discernimiento y evaluaciónconstante de nuestra vida y de nuestrasprácticas en el seno de nuestra fraternidad(Shc 35), discernimiento vocacional encuanto fraternidad-en-misión (Shc 48), discernimientopara descubrir las orientacionesmás adecuadas para el propio crecimiento(Shc 49/3), evaluar el camino queestamos recorriendo para celebrar los 800años de nuestra historia (Shc 49/3), evaluacióncontinua de nuestras formas de comunicación(Shc 50), evaluar nuestros ministerios(Shc 51).Llamados como estamos a “escudriñarnuevos caminos de actuación del Evangelio”(VC 84) y a reproducir con audacia lacreatividad y santidad de Francisco (cf VC37), como respuesta a los signos de lostiempos y de los lugares (cf Sdp 6), el discernimientoes la condición de quienes, comonosotros, se sienten por vocación “hermanosen camino”: “peregrinos y extranjeros”(2R 6,2; Test 24), “mendicantes desentido” (Shc 6), en profunda comunióncon los pobres que “tienen la fuerza deorientarnos en nuestras búsquedas” (Shc 5).Por otra parte es también absolutamentenecesario para:• vivir en fidelidad creativa, tal y comonos pide la Iglesia (VC 37);


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 35EX ACTIS MINISTRI GENERALIS35• ponernos en camino y mantenernossiempre dentro de una sana tensiónevangélica (Shc 38) que nos lleve a encontrarel camino de la concreción históricade nuestro carisma (Shc 46), y a daruna respuesta evangélica y franciscana alas preguntas de nuestros contemporáneos“sobre el sentido de la historia, dela existencia y de la vida”, preguntas queson también las nuestras (Shc 6);• refundar nuestra vida y misión, tal y comonos hemos propuesto con el proyectoLa gracia de los orígenes, yendo anuestras raíces más profundas, a los fundamentosde nuestro carisma, y, al mismotiempo, caminar al encuentro con loshombres y mujeres de hoy.¿Qué hemos hecho en el campo del discernimientoen el 2006? ¿Qué estamos dispuestosa hacer en adelante? Una responsabilidadde los ministros y custodios que noadmite dilación es la de sentirse ellos mismosen discernimiento y poner a los hermanosque le han sido confiados en la mismaactitud de preguntarse: “Señor, ¿qué quieresque haga?” (TC 6) “¿qué hemos de hacer,hermanos?” (Hch 2, 37).Tengo la impresión que muchas veces nosdejamos llevar de la inercia, del “mañana veremos”,o del “ya lo harán los demás”. Tengola impresión de que nos da miedo asumirel discernimiento como dinámica de vida,pues ciertamente ello conlleva inseguridad.Tengo la impresión, y en muchos casos lacerteza, de que muchos hermanos han cedidoa la tentación de sentarse a la vera del caminocon cara de resignados a ver lo que pasa;de que muchos otros tienen un caminar monótonoy rutinario; y que otros viven sin esperanzaen el futuro y que el pesimismo y eldesencanto se ha adueñado de sus vidas.En muchos casos veo como una misiónimportante y fundamental de los ministros ycustodios la de sembrar esperanza y crearcondiciones de futuro en las Entidades. Y paraello, vuelvo a decir, es imprescindible eldiscernimiento que está a la base de un proyectosólido, basado en el Evangelio, en laRegla, en las Constituciones generales y enlas Prioridades de la Orden –objetivo del2007, dentro del proyecto la gracia de losorígenes-, y poder así celebrar, en espíritu derestitución, el don de nuestra vocación en laIglesia y en el mundo, objetivo este que noshemos propuesto para el 2008-2009.Cuidar la calidad de nuestra vida y misiónEl objetivo último de la celebración de lagracia de los orígenes está en mejorar la calidadde nuestra vida y misión, pasando delo bueno a lo mejor. Ese mismo objetivo esel que nos proponemos alcanzar con el discernimiento,del que hemos hablado.En este contexto se coloca la llamada,siempre actual, de Jesús a sus discípulos:“Convertíos y creed al Evangelio” (Mc 1,15); la llamada a “nacer de nuevo” (Jn 3, 3),tanto a nivel personal como instituciones; lallamada a acoger el Espíritu para “no domesticarla palabras proféticas del Evangeliopara adaptarlas a un estilo de vida cómodo”(Sdp 2); la llamada a volver a loesencial de nuestra experiencia de fe y denuestra espiritualidad” y, de este modo, podernutrir desde dentro, con la oferta liberadoradel Evangelio, a nuestro mundo [...]hambriento de sentido” (Sdp 2).Os pido, queridos ministros y custodios,que consagréis vuestras mejores energías yla mayor parte de vuestro tiempo a esta misiónhermosa y nada fácil a la vez: cuidar lacalidad de vida y misión de los hermanos.No seáis meros “empresarios” o “administradores”,sed, ante todo, animadores yacompañantes espirituales de los hermanosque os han sido confiados, recordandosiempre que vosotros sois los “custodios”del carisma de Francisco en vuestras Entidades,y que a vosotros, como a mí, se nosha confiado “el cuidado de las almas de loshermanos” (1R 4,6).Este cuidado de la calidad de vida y misiónde los hermanos ha de tener presenteslos elementos esenciales, las prioridades, denuestra forma vitae: Espíritu de oración ydevoción, vida fraterna en comunidad, minoridad-solidaridad-pobreza,evangelización-misióny formación.1. Espíritu de oración y devociónEl “espíritu de oración y devoción” es la


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 3636 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iexpresión más acabada de la vida de fe. Sinla fe no es posible “tener el corazón constantementevuelto hacia el Señor”, objetivoúltimo del “espíritu de oración y devoción”.Basándonos en los Informes que los visitadoreshacen después de las Visitas Canónicashemos de constatar con profundatristeza que muchas veces la que en teoríaes “la prioridad de las prioridades”, en la realidadmuy a menudo se convierte en la realidadconcreta de nuestra vida en “la últimade las prioridades”. Es fácil constatar, porejemplo, el poco tiempo reservado a la oraciónpersonal y comunitaria en nuestras fraternidades,el descuido en prepararla y larutina con que se hace, así como la facilidadcon que se “salta” la oración para atender aotras “necesidades inmediatas”. El activismo,que no el trabajo, se está mostrando comoel gran enemigo del espíritu de oracióny devoción.¿Qué está sucediendo? Creo que a la basede esta situación está una falta de fe y, talvez incluso, una falta de encuentro real conla persona de Jesús. La refundación denuestra vida y misión que ardientementeanhelamos, comporta, entre otras cosas, unaexperiencia de fe en Dios, realizada a travésde un encuentro personal con Jesús. El proyectoevangélico de nuestra vida, desdecualquier punto de vista que se mire (oración,fraternidad, pobreza, opción por lospobres...), nos reenvía a la fe. En la raíz denuestra opción de vida está la fe. Una fe,nos recuerda el documento La vocación dela Orden hoy, “no es puro conocimiento racionalo reflexión teológica o una ciega adhesiónvoluntarista, sino un descubrimientogradual y vital de la acogida de la realidadde Dios y del hombre a la luz de Jesucristo”(VOh 6). La fe es el único fundamento sólidode la vida de oración, de castidad, de fraternidad,de pobreza y de servicio. ¿Nos hemospreguntado alguna vez por la razónprofunda de tantos abandonos, de tantosconflictos en la fraternidad, de las infidelidadescontra los votos? El Capítulo generalextraordinario insistió mucho sobre la fe yen él se dijo que la crisis de la Orden no estáen el descenso numérico y en la necesidadde reestructurar nuestras presencias acausa de dicha disminución, sino que la crisisauténtica y profunda que estamos sufriendoes la crisis de fe. Tal vez, antes derevisar nuestra vida de oración, nuestra vidade fraternidad, nuestra fidelidad a cuantohemos prometido, tal vez antes hemos depreguntarnos si realmente tenemos fe. Hoyno podemos dar nada por descontado.Pero la fe se alimenta con la vida de oraciónpersonal y comunitaria, y con la vida sacramental,por eso os pido que prestéis particularatención a ambos aspectos. Un hermanoque no ora no puede decirse evangelizador,una fraternidad que no ora no se puedellamarse ni considerarse fraternidad-enmisión.No sólo somos fraternidad-en-misión,sino una fraternidad-contemplativa-enmisión.Por ello y como muy acertadamentedice el documento del Capítulo general extraordinario,El Señor nos habla en el camino,partiendo del ejemplo de la Samaritana,hemos de recordar siempre que sólo la sedsaciada puede ser mensaje (cf n. 17).¿Qué debemos hacer para que el espíritude oración y devoción sea realmente dimensiónfundante y fundamental de nuestra viday de nuestra misión, tanto a nivel individualcomo de fraternidad?. El proyecto defraternidad debe garantizar unos medios paraque esta dimensión vaya convirtiéndoserealmente en prioritaria en la vida de cadahermano y de cada fraternidad. Los Ministrosy Custodios están llamados a vigilar paraque esto se dé.2. La vida fraterna en comunidad.Nuestra Orden es una fraternidad(CCGG 1, 1), y nosotros hermanos que vivenen fraternidad. “El Señor nos ha llamadoa vivir según el Evangelio, no solos, sinoen una comunidad de hermanos” (VOh 12).Y es en la fraternidad donde se realiza nuestravocación, pues ella es el lugar privilegiadode encuentro con Dios.De lo dicho se desprende que un hermanono puede vivir sólo. La fraternidad es unsigno, un “sacramento”, y como tal ha deser visible. No basta decir que somos hermanosy que pertenecemos a una fraternidad,es necesario que nos presentemos comotales. Pero tampoco basta estar uno al


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 37EX ACTIS MINISTRI GENERALIS37lado del otro para decir que somos fraternidad.Es necesario estar los unos “vueltos”hacia los otros, demostrándonos respeto,manifestando con sencillez y familiaridadnuestras necesidades, sirviéndonos unos alos otros con sencillez, evitando las disputas,murmuraciones, juicios negativos; ensíntesis, debemos amarnos con las obras yno sólo de palabra (cf VOh 12).Por experiencia sabemos que esto no esfácil, por ello acertadamente el Capítulo generalextraordinario habla en su documentofinal, El Señor nos habla en camino, de la necesidadde cuidar la vida fraterna: “Nuestrafraternidad necesita de una delicada atenciónde nuestra parte” (n. 31). ¿Qué significa esto?Es el mismo Capítulo quien nos responde.Cuidar la vida fraterna significa, entreotras cosas, prestar mucha atención a la comunicaciónentre los hermanos, una comunicaciónque ha de ser profunda, que nos llevea “cuestionarnos por el talante de nuestravida” (Shc 3), a “superar el individualismo yel aislamiento que a menudo caracterizannuestras vidas y nuestras obras” (Shc 49/1),a compartir “las alegrías y las dificultades deser hermanos y a reflexionar sobre nuestravocación personal y a profundizar juntosnuestro seguimiento de Cristo y nuestra feen Dios” (Shc 51), a “compartir y celebrar lavida en todas sus dimensiones” (Shc 32), apronunciar una palabra auténtica de lo quecada uno lleva dentro de sí (cf. Shc 43). Lametodología de Emaús que nos presenta eldocumento del Capítulo general extraordinario,como método “piedra angular paranuestro crecimiento como Hermanos Menores”(Shc 491) y “escuela de fraternidad”(Shc 51) y que como tal “camino y métodoque nos guiará hacia el futuro” (Shc 39), nosayudará a todo ello, si la ponemos en prácticaa nivel de fraternidades y de Provincia.Cuidar la vida fraterna significa tambiéncuidar las relaciones humanas, que a vecesson bastante deficitarias entre nosotros, viviendolas virtudes humanas comunes de: laeducación, amabilidad, sinceridad, confianzamutua, alegre sencillez, capacidad dediálogo, control de sí, delicadeza, sentidodel humor, adhesión a una benéfica disciplina(VFC 27. 28; CCGG 39).Cuidar la vida fraterna significa descubrirlas raíces teológicas de la fraternidad,pues como dice el documento del Capítulogeneral extraordinario “el hecho de reconocernoscomo hermanos nace de la fe en unDios que es Padre de todos. Desde la fe reconocemosal otro y podemos decir comoFrancisco: ‘el Señor me dio hermanos’ (Test14)(Shc 26).Cuidar la vida fraterna significa lucharcontra toda clase de divisiones, que ciertamenteno son algo ajeno a nuestra vida fraterna(Shc 31). En un mundo fragmentado ydividido como el nuestro, sólo es posibleser signo profético si superamos cualquierdivisión entre nosotros y si somos verdaderospuentes de comunión entre todos (cf Shc31). Las diferencias, lejos de ser amenazascontra la individualidad, son “buena noticiade un Dios siempre fecundo” (Shc 4).Cuidar la vida fraterna significa, cuandonuestra realidad personal, comunitaria y socialestén marcadas por la finitud y el pecado(cf. Shc 24), algo tan sencillo como elperdón y la búsqueda de camino de comunión(Shc 31.53).Cuidar la fraternidad significa utilizaradecuadamente los instrumentos que nuestralegislación pone a nuestra disposición,tales como: La formación permanente, elcapítulo local, la corrección fraterna...En este cuidado de la vida fraterna pidoque se presente especial atención al individualismo.Hay hermanos que llevan una vidamuy en función de sí mismos, a veces inclusocon cierto “secretismo” o “espaciosno transparentes”. Nadie debe olvidar quenuestra realización pasa necesariamente porla vida fraterna en comunidad, o, como hemosprometido el día de nuestra profesión,por entregarnos de todo corazón a la fraternidad.Pido a los Ministros que evalúenconstantemente la vida de fraternidad y susconcretas manifestaciones. En ello nos podemosestar jugando nuestra credibilidad.3. Minoridad, pobreza y solidaridad“No es suficiente decir que somos hermanos–nos recuerda el Capítulo generalextraordinario- sino que somos hermanos


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 3838 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Imenores” (Shc 28). La fraternidad no puedesepararse de la minoridad. Si la fraternidaddefine el modo de realizar nuestra vocacióny misión –llamados a ser hermanos y a ir almundo como hermanos-, la minoridad “esla forma concreta que cualifica nuestra relaciónfraterna y la práctica de nuestros ministerios”(Shc 28). Esto es válido para todoslos hermanos, clérigos y laicos, y paratodos los ministerios que realizan los hermanos,tanto dentro como fuera de la fraternidad(cf. Shc 30). La minoridad, “apuestapersonalmente asumida para que nada ennosotros interrumpa la epifanía del otro”,nos permite “descalzarnos constantementeante el misterio del otro en quien el Misteriose hace diáfano” (Shc 28), y “proteger ladignidad del otro” (Shc 29).Nuestra opción por la minoridad no esuna opción sociológica, el paradigma de laminoridad no es otro que el de Cristo” (Shc29). Nuestra opción por la minoridad ha deser, pues, una opción eminentemente cristológica,con repercusiones también de tiposociológico. Desde nuestro ser franciscanohemos de decir claramente no a una minoridadpuramente sociológica, como hemos dedecir igualmente no a una minoridad puramenteespiritual. La minoridad que iniciacon la contemplación de Cristo que se hacemenor (cf Fil 2, 6-11), gracias también al“contacto con la realidad dolorosa y esperanzadorade cada persona” (cf Shc 11), terminacon una opción de vida y misión bienconcreta: “menores entre los menores de latierra” (Shc 30).El documento del Capítulo general extraordinarionos invita reiteradamente a caminarcon los menores, haciendo nuestrassus alegrías y también su dolor (cf Shc 5).Esto exige no solamente el que les escuchemos,sino también un esfuerzo real por sersolidarios con ellos y compartir su mismavida, recordándonos que “nuestra opciónfundamental hoy es la de vivir el Evangeliocomo menores entre los menores” (Shc 33).A la luz de lo dicho hemos de preguntarnos:¿Dónde estamos? ¿Nuestras entidadeshan abrazado la liminalidad y la marginalidad?(cf Shc 33) ¿Con quiénes nos identificamos?¿Con quiénes nos identifica la gente?Personalmente creo que esta opción es laque hace comprensible nuestra pobreza,aunque ésta no se puede reducir a aquella.El tema de la minoridad, pobreza y solidaridadme lleva a señalar a vuestra atenciónel tema de la economía. Una economíaque quiera ser franciscana ha de tener, en miopinión, al menos tres características: transparente,solidaria y austera.La transparencia lleva consigo decir unclaro no a economías personales o a doblescontabilidades. La solidaridad pide que todolo que un hermano recibe, por cualquiertítulo que sea, se considere de la fraternidad,y que entre las fraternidades locales yla Provincia haya una verdadera solidaridad,lo mismo que de éstas con la Curia general.Para asegurar esta solidaridad creoque sea necesario la institución de un “fondocomún”, formado con las aportacionesde todas las Fraternidades. La austeridadconlleva que nuestra economía se base en laley del trabajo, que para nosotros además es“gracia” (cf 2R 5), y que no nos separe nuncade los pobres.4. EvangelizaciónLos franciscanos tenemos en AméricaLatina una rica tradición de presencia y deacción evangelizadora en los más variadosaspectos: evangelización misionaria propiamentedicha, evangelización educativa,evangelización parroquial, en el campo dela promoción humana y en otras muchas actividadessocio-culturales. Ha habido unaclara opción por renovar las tareas evangelizadorasa la luz del Vaticano II, EvangeliiNuntiandi, y las directrices del CELAM yde la Orden. Un camino largo y fructífero seha hecho en este campo. Sin embargo haytambién algunas lagunas a las que prestaratención y no pocos desafíos a los que responder.Lagunas. Entre las lagunas más significativasque veo yo en este campo de laevangelización os invito a reflexionar sobrelas siguientes:• Creo que está bastante ausente en nuestraspresencias la dimensión propiamentemisionera, prevaleciendo la pastoralsacramental en parroquias, santuarios...


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 39EX ACTIS MINISTRI GENERALIS39Esta misma laguna se nota en la escasaparticipación en los proyectos misionerosde la Orden.• Por lo que yo puedo conocer, en la mayoríade las Entidades falta un Proyectode Evangelización en clave franciscana(cf. Shc 34); un proyecto que, además detener en cuenta lo que debe ser prioritariopara nosotros (espíritu de oración,fraternidad y minoridad), tenga en cuentanuestras fuerzas y posibilidades reales,y asegure un carácter específicamentefranciscano a nuestra evangelización.• Desde los inicios de la evangelizaciónlos frailes estuvimos presentes en mediode los pueblos nativos. Con el correr deltiempo hubo un desplazamiento haciaotros sectores. Hoy parece que hay un tímidore-acercamiento. Espero que en todoello se den pasos significativos y creativos.Lo mismo se diga con respecto alas poblaciones afro-americanas, que enalgunos lugares son muy significativas.• Algo que caracterizó desde los inicios denuestra presencia en América Latina hasido la labor educativa. Hoy, en AméricaLatina, tenemos bastantes y significativaspresencias educativas (190 en total).Creo sin embargo que falta la concienciaen la fraternidad provincial de que estetrabajo es tarea evangelizadora. Con demasiadafrecuencia este trabajo es consideradocomo un trabajo aislado e individual.También creo que falta un claroproyecto educativo en clave franciscana.• La Orden desea y necesita la interprovincialidad(Cf. Shc 38). Estoy plenamenteconvencido que es necesario darpasos más valientes en promover nuevasformas y presencias de evangelizacióninterprovinciales. Llamo vuestra atenciónsobre la situación de los Vicariatosy sobre algunas presencias en AméricaLatina necesitadas, tales como la de laAmazonas, Angola y Cuba.• Finalmente, teniendo en cuenta la realidadlatino-americana actual, caracterizadapor un gran pluralismo religioso ycultural, creo que hay una cierta deficienciaen la promoción del diálogo, tantoecuménico como interreligioso.Desafíos. Las lagunas apuntadas señalanya desafíos importantes. Pero deseo señalaralgunos que me parecen más importantes enestos momentos:• Los grandes movimientos migratoriosque se observan en la sociedad latinoamericana (del campo a la ciudad, deuna región a otra, de un país a otro...)están exigiendo mayor capacidad de movimientoy mayor ardor misionero porparte de los hermanos. Creo necesarioque “salgamos” de nuestras sacristíaspara ir al encuentro de nuestras gentes,abriendo presencias “en medios fronterizosy conflictivos”, así como “en losnuevos areópagos” (Shc 36). Creo necesariotambién que América Latina setransforme en “sujeto” activo y creativode la misión “ad gentes”: Tierra Santa,Marruecos, Thailandia, China, Miamar,Sudán...• El continente está marcado por grandesconcentraciones urbanas (megalópolis,con sus periferias, con fenómenos demarcada violencia y marginación), porescandalosas desigualdades socioeconómicas,por cambio políticos contradictorios,por un nuevo pluralismo religioso ycultural, por grandes cambios en el campode los valores y de los comportamientos...Todo esto exige una evangelizacióncon nuevos métodos, nuevo ardor,nuevas expresiones... Exigecreatividad, preparación, y formacióncualificada en todas las dimensiones dela persona: humana, cristiana, franciscanae intelectual.• Los hermanos deberán involucrarse enla VAsamblea del CELAM, tanto a nivelde preparación como de sugerencias. Nopodemos quedarnos al margen. Tambiénespero una participación activa en elCongreso misionero que se está preparandopara América Latina a nivel de<strong>OFM</strong>.• Hay que aumentar la colaboración entrenuestras Entidades, tanto a nivel de proyectosde evangelización interprovincialy de la Orden, como a nivel de iniciativasen el campo de los medios de comunicaciónsocial, santuarios significativos...


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 4040 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I• Revisar nuestras presencias para darlesun carácter marcadamente evangélico yfranciscano y “tener la osadía de encontrarcaminos inéditos de presencia y detestimonio” (cf. Shc 33. 34. 35).• Prestar gran atención para que el trabajoeducativo sea realmente expresión de lamisión evangelizadora de la Fraternidad,y sea realmente “actividad evangelizadora”,especialmente para las nuevas generaciones.5. Formación y EstudiosComo siempre decimos, en la formación,tanto permanente como inicial, nos jugamosel presente y el futuro de nuestra viday misión. Éstas serán lo que es en estemomento la formación. De ahí la necesidadde asumirla como prioridad en todas las Entidades.El Señor os da el don de vocaciones,al menos en algunas Entidades, lo queexige, por vuestra parte, el que hagáis unaclara opción en el campo de la formación,sacrificando, si fuera necesario, otras prioridadesen la Provincia o Custodia.Me consta que en América Latina en general,y en vuestras Conferencias en particular,se ha hecho un gran esfuerzo en elcampo de la formación. Pienso que se estáasumiendo la necesidad de cualificar la formacióny los formadores. En vistas de elloos señalo algunos puntos en los que creoque debéis seguir trabajando.Madurez humana. En general nuestroscandidatos provienen de las franjas más pobresde la sociedad. Muchas veces vienende familias desestabilizadas, tanto a nivelhumano, como moral. Esto exige un cuidadoparticular en el campo del discernimientovocacional. Este cuidado, entre otras cosas,comporta: continuar cualificando el“aspirantado”, existente en muchas Entidades,y, por supuesto, el postulantado; prestaruna atención particular en todo lo relacionadocon la dimensión humana, y, dentrode ésta, al campo afectivo y sexual. Creoque es necesario estar atentos a la orientaciónsexual de los candidatos, dado los muchoscasos denunciados por el formadores.No tengáis prisa en que los candidatos pasena las siguientes etapas formativas.Madurez cristiana. A decir de los formadoresde América Latina, generalmente laformación cristiana es bastante superficial.Abunda el devocionalismo. Éste no puedesustituir una necesaria sólida formacióncristiana, particularmente en lo que se refierea los sacramentos y en la Sagrada Escritura.Es importante tener en cuenta que bastantescandidatos provienen de movimientosde tipo carismático, para mediar conadecuados contenidos formativos de tipofranciscano, y asegurar una clara pertenenciaa la Orden. Siempre en el campo de lamadurez cristiana y, teniendo una vez másen cuenta los informes que dan los formadores,creo necesario insistir en: formar auna experiencia fuerte de fe; dar más importanciaal primado del espíritu de oracióny devoción en las casas de formación, particularmenteen las de profesos temporales;colocar en el centro de la vida espiritual lacelebración de la Eucaristía y la oración dela Iglesia; cuidar una adecuada formaciónlitúrgica y una conveniente creatividad eneste campo; educar a una lectura y análisisde la realidad desde una visión de fe (cf Shc14); cuidar el acompañamiento espiritual,con la presencia y la preparación de acompañantesadecuados; integrar mejor la formaciónpsicológica, intelectual, y social,con una formación espiritual sólida.Madurez vocacional. Justamente enAmérica Latina se enfatiza la importanciade la dimensión evangelizadora, con numerosasactividades y experiencias en estecampo. Sin que estas experiencias vengan amenos, creo, después de hablar con los jóvenesy formadores de vuestras Conferencias,que sea necesario prepararlas mejor,acompañarlas más de cerca, y evaluarlasconstantemente. Otro aspecto que creo importanteson las “fraternidades de inserción”.Estas me parecen muy positivas porlo que comportan de cercanía a la gente, ypor el tenor de vida sobria que se viven enestas fraternidades. Partiendo de lo que hecompartido con vuestros formadores, os pidohacer un atento balance de estas experienciaspara corregir posibles fallos y teniendoen cuenta la realidad de los jóvenesde hoy, que no es la misma de hace algunos


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 41EX ACTIS MINISTRI GENERALIS41años: menos sensibles a la dimensión social,más frágiles afectivamente, menosfundamentados en una experiencia profundade fe y eclesial. Un problema al que deberéisestar muy atentos, para prestarles laatención que se merece, es la ausencia deacompañantes estables en algunas de estasfraternidades, y el que a veces son demasiadojóvenes en cuanto a la vida franciscana.También es fundamental que estas “fraternidadesde inserción” no se vean sólo comouna obligación para los jóvenes. Si la realidadprovincial está de espaldas a todo estediscurso de inserción, estas experiencias nopasarán de ser “experimentos” que dejaránsólo lo que encuentren.Estudios. Hay una buena sensibilidadsobre el particular. Tenemos diversos estudiospropios e interprovinciales. Esto lo veomuy positivo. Pero también aquí pediríauna mayor cualificación, es necesario seguirinvirtiendo en profesores bien preparados,en la investigación, en las bibliotecas yen las exigencias académicas. Por otra partees necesario asegurar que la laguna quenuestros candidatos traen, en cuanto a laformación intelectual básica, sea adecuadamentecolmada para que puedan realizar losestudios de filosofía y teología. Creo necesarioy urgente, también, que los estudios defilosofía y teología sean completados concontenidos franciscanos.En todo este campo de la formación y losestudios, considero imprescindible e innegociable:una opción clara por la formaciónpermanente, pues ella es el “humus” de laformación inicial; una adecuada formacióna los formadores; asegurar el acompañamientoespiritual y vocacional, y asegurarfraternidades formativas que ayuden anuestros jóvenes a crecer en la vida y misiónfranciscanas.Queridos hermanos: Mucho es el caminorecorrido, largo es todavía el tramo quenos queda para refundar realmente nuestravida y misión. Entremos en una mentalidadde permanente discernimiento y de constanteevaluación de nuestra vida y misión(cf. Shc 35). “Mendicantes de sentido”, enprofunda comunión con nuestros contemporáneos(cf Shc 6), mantengámonos en ca-mino, pues éste es el lugar propicio para encontrarnoscon el Señor, escuchar lo quenos pide en estos momentos, y, de este modo,tener “una mejor comprensión de la propiavocación” (Shc 10).FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro general6. Omelia per la conclusione del Capitolodelle Stuoie delle Case dipendentidal Ministro generaleRoma, Salesianum, 18.03.2007ASSUMERE IL VANGELOCOME VITA E REGOLAGio 5, 9-12; Sal 33, 2-7; 2Cor 5, 17-21Carissimi confratelli,il Signore vi dia pace.Alla fine di questo Capitolo delle Stuoiedelle Case dipendenti dal Ministro generale– Roma (Santa Maria Mediatrice, Sant’Antonio,P. Gabriele M. Allegra e Laterano),Grottaferrata, Istanbul, Bruxelles, USA –ringrazio il Signore per il dono degli oltre250 Frati che vivono e lavorano in questeCase. Ringrazio tutti e ciascuno di voi per ilvostro servizio all’Ordine, per la vostra testimonianzadi vita francescana. Grazie ancheper aver partecipato, così numerosi, aquesto Capitolo.Vivendo questo “tempo forte”, liturgicamenteparlando, di quaresima e questo tempodi grazia in cui ci prepariamo a celebraregli 800 anni della fondazione del nostro Ordine,seguendo quanto ci ha chiesto il recenteCapitolo generale straordinario, siamochiamati a fare una seria revisione della nostravita e della nostra missione, ad interrogarcisulla nostra vita (cf. Spc 3), per passaredal buono al meglio. Abbiamo bisogno dimetterci in cammino, per essere visitati, anchenoi, dalla speranza e così tornare ai nostriconfratelli per annunciare loro quanto ilSignore ci ha comunicato lungo il cammino.In questo impegno la Parola, ascoltatacon fede, diventa luce per i nostri passi, peril nostro cammino. Abbiamo ascoltato una


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 4242 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Idelle pagine più belle del Vangelo, quellaerroneamente chiamata la “parabola del figlioprodigo”, perché in realtà, stando al testo,si tratta della “parabola del padre misericordioso”.È vero che nel testo si toccanoi sentimenti più diversi del figlio più giovane:la vergogna, l’estrema necessità, la nostalgia,il pentimento e il coraggio di tornare.Ma è anche vero che il protagonista ditutto il racconto è il padre: è lui a rispettarela scelta del figlio minore, dividendo le sostanze;è lui a scorgere il figlio, quando eraancora lontano; è lui ad andarli incontro; èlui a gettargli le braccia al collo; è lui che lobacia ed ordina che gli vengano messi nuovivestiti e che gli venga messo l’anello aldito, restituendogli così la dignità di figlio.In tal modo possiamo ben dire che questaparabola è un canto alla misericordia del padre,un canto che diventa festa per quantivogliono essere complici del suo amoresenza limiti, scandalo per coloro che, comeil figlio maggiore, si sentono in regola e nonsentono il bisogno di essere perdonati e,forse, neppure di essere amati. Sì, siamo difronte a un canto all’amore, alla misericordiae al perdono di Dio; un canto al Dio“sempre pronto al perdono”, perché “riccodi misericordia”, come spesso ci ricordano iSalmi; un canto al “Dio amore”, come lodefinisce san Giovanni.Ma se il padre è il protagonista, il leitmotivdella parabola è la gioia, una gioiaprofonda che diventa festa. Anzi la gioia è illeitmotiv delle tre parabole del capitolo 15di Luca: gioia è il sentimento sperimentatodal pastore che recupera la pecora smarrita;gioia è il sentimento profondo che prova ladonna quando ritrova la dracma perduta;gioia è il sentimento del padre nell’abbracciareil figlio che aveva abbandonato la casapaterna; gioia, infine, di Dio per un peccatoreche si converte.A questo punto dobbiamo domandarci:qual è la fonte, la sorgente della gioia di cuisi parla nella nostra parabola? Ripensandoal brano del Vangelo di oggi, è evidente chela ragione ultima della gioia è la comunionecon il padre e con i fratelli. Comunione che,secondo la parabola, viene infranta sia daicomportamenti del figlio più giovane, cheparte “per un paese lontano” e là sperpera“le sue sostanze”, sia dall’atteggiamentodel figlio maggiore che, pur restando in casa,non parla il linguaggio del padre: “questotuo figlio…”. Senza la comunione il primosi trova nell’estremo bisogno e il secondoè vittima dell’autoreferenzialità e forseanche della gelosia. Senza la comunione nél’uno né l’altro possono far festa. Il più giovanefarà festa soltanto dopo essere statoabbracciato dal padre, il secondo farà festasoltanto se, riconoscendo nell’altro il fratello,si decide a entrare con il padre nella saladel banchetto.In quale dei due figli ci riconosciamo?Forse ci troviamo a più agio nella veste delfiglio “più giovane”. E allora, avremo la luciditàe l’audacia di alzarci e tornare dal padre?Forse ci riconosciamo nella veste del“figlio maggiore”. Se è così, avremo il coraggiodi entrare nella sala del banchetto,per fare festa con un fratello anche se diversoe forse peccatore? Forse ci riconosciamoin tutti e due. Che importa? Nel primo o nelsecondo caso, o in entrambi, la cosa certa èche i due sono invitati ad “entrare in se stessi”e a cambiare atteggiamento verso il padree verso il fratello. A questo punto pensoche tutti noi, se abbiamo un minimo di capacitàper “entrare in noi stessi”, ci sentiremointerpellati a “nascere di nuovo” (Gv3,3), come con forza ci ha chiesto il Capitologenerale 2003; a lasciarci riconciliarecon Dio, come ci supplica Paolo nella secondalettura di questa domenica (2Cor5,20); a convertirci, cioè, a cambiare il cuore,trasformando il cuore di pietra, insensibileal volere di Dio, in un cuore di carne,docile al suo volere; a cambiare la mente,affinché i nostri pensieri corrispondano aquelli del Signore; a cambiare i nostri atteggiamenti,affinché i nostri comportamentisiano in sintonia con il progetto di Dio su dinoi. Siamo chiamati, in definitiva, a “convertircie a credere al Vangelo” (Mc 1,15),assumendolo come “vita e regola” (Rb 1,1),come centro della nostra esistenza, comecriterio primo ed ultimo del nostro discernimento.Siamo chiamati, particolarmente inquesto secondo anno di preparazione allacelebrazione dell’VIII Centenario della


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 43EX ACTIS MINISTRI GENERALIS43Hace apenas unos meses que nuestra Ordenha celebrado el Capítulo general extraordinario,un acontecimiento verdaderamentepascual para cuantos participamos enél y para toda la Fraternidad. Llevados de lamano por la experiencia de los discípulosde Emaús, cuyo icono (cf. Lc 24, 13- 35)nos acompañó durante todo el Capítulo (ElSeñor nos habla en el camino = Shc 3), hemossentido cómo el Señor nos habla en elcamino, y cómo la experiencia del caminonos ayuda a comprender mejor la propia vocación(cf. Shc 10). Como Cleofás y sucompañero, también nosotros hemos experimentadoque nos ardía el corazón al compartirel pan de la Palabra y el pan de la Eucaristía,y que poco a poco el Señor nos ibamostrando su rostro (cf. Shc 8). Como losdiscípulos de Emaús, “en el contexto de lafe compartida”, también nosotros hemosexpresado nuestros temores con libertad, ynuestro corazón se abrió al misterio del otro(cf Shc 3). Y como ellos, también nosotros,“mendicantes de sentido” (cf Shc 6), mientrascompartíamos nuestros interrogantes,nuestros cansancios y nuestras incertidumfondazionedell’Ordine, ad “osare di vivereil Vangelo”, cioè, a mettere al centro dellanostra vita personale e fraterna Cristo, ilVangelo del Padre all’umanità; aderire alsuo progetto di vita, in modo tale da evitareil rischio di “addomesticare la parole profetichedel Vangelo, per accomodarle a unostile comodo di vita” (Sdp 2).Fratelli, come Francesco continuiamo adomandarci: “Signore, che voi che io faccia?”(3Comp 6). Come Francesco e i suoiprimi compagni continuiamo a domandarcicome meglio possiamo osservare con sinceritàla Regola che abbiamo promesso, comemeglio possiamo condurre una vita santadavanti all’Altissimo (cf 1Cel 34). Rientriamoin noi stessi, come il figlio più giovanedella parabola, entriamo nella “grotta”, comeil giovane Francesco (cf 3Comp 6). Permettiamoche il Signore entri nel nostro“spazio vitale” (cf Spc 44). Come la samaritanaoffriamo a Lui ciò che siamo senzafinzioni (cf Spc 17). Sarà, allora, il Signoreche ci mostrerà, a noi “mendicanti di senso”(Spc 6), carichi di interrogativi, di stanchezzaaccumulata, di incertezze… (cf Spc 7), ilsuo volto (cf Spc 8) e così avremo una migliorecomprensione della nostra vocazionee missione (cf Spc 10). Torniamo alla centralitàdell’esperienza di Dio, come camminodi autentica trasformazione della nostravita e missione (cf Spc 38), e il Signore sazieràla nostra sete per sempre (cf Spc 17). Inostri occhi, pertanto, si apriranno e noi,poi, ritorneremo dai nostri fratelli e faremoanche noi la bella esperienza della condivisione:in comunione con il Signore e i fratellimangeremo i frutti della promessa (cfGio 5,12), faremo festa e benediremo persempre il Signore (Sal 33,2), annunciando atutti la bontà, la misericordia e la bellezza diColui che riceve i peccatori e mangia conloro. E, finalmente, la nostra conversioneprovocherà il sorriso di Dio, che ci viene incontroper abbracciarci per far grande festa,poiché ci eravamo persi e siamo stati ritrovati.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale7. Carta del Ministro general con motivode la Pascua 2007¡ES VERDAD,EL SEÑOR HA RESUCITADO!Es Pascua, la fiesta de la vida: “¿Por québuscáis entre los muertos al que está vivo?No está aquí, ha resucitado” (Lc 24, 5-6). EsPascua, nos visita la esperanza: “¿Por quéos turbáis, y por qué se suscitan dudas envuestro corazón?” (Lc 24, 38). “No temáis”(Mt 28, 10). “Sabed que yo estoy con vosotros...(Mt 28, 20)”. Es Pascua, se nos invitaa caminar. “Id y avisad a mis hermanos quesalgan para Galilea; allí me verán” (Mt 28,10; cf. Mc 16, 7).Queridos hermanos: ¡Que Cristo resucitadoilumine con su luz nuestro caminar,fortalezca con su presencia nuestra esperanza,y que su resurrección nos llene de vida,y vida en abundancia!Haciendo memoria


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 4444 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ibres (cf Shc 7), fuimos visitados por la esperanza“fundada en Cristo pobre y crucificado,y en sus representantes, los pobres y crucificadosde esta tierra” (Shc 9). Y entonces,con sorpresa y estupor, nos dimos cuenta deque recibimos la fuerza interior que brota dela Pascua y que nos hace retornar a los hermanoscon renovada ilusión (Shc 3), desvistiéndonos,poco a poco, del desencanto, asícomo del pragmatismo superficial y de losfáciles idealismos (cf. Shc 9).Pero el Capítulo ha querido ser un Capítuloabierto y como tal está llamado a continuaren cada Entidad y en cada hermano.De este modo, la experiencia pascual quehemos vivido juntos, durante nuestra “peregrinacióna los lugares que conservan elaroma original de nuestro carisma” (Shc 2),continuará experimentándose en nuestrasfraternidades locales y en el corazón de cadauno de nosotros. Esto será posible si acogemoslas invitaciones que nos ha hecho elCapítulo y ponemos en práctica las orientacionesque salieron de él. Para ayudarnos apasar de lo bueno a lo mejor, deseo compartircon vosotros algunas de esas llamadaso invitaciones.Conversaban entre sí, mientras iban de caminoLa Orden, con el proyecto la gracia delos orígenes, ha querido continuar un proceso,iniciado con la promulgación de lasactuales Constituciones Generales, de recreary re-fundar nuestra vida y misión, paravivir hoy nuestra identidad franciscanaen dinamismo y creatividad, fieles a Dios yal mundo, y siempre “sujetos a los pies de lasanta Iglesia” (2R 12, 4; cf Shc 8).De este modo queremos dar una respuestaevangélica a los signos de los tiempos, a travésde los cuales, “ráfagas de luz presentes enla noche oscura de nuestras vidas y de nuestrospueblos”, nos sentimos interpelados porDios (cf. El Señor os dé la paz 6), y, al mismotiempo, queremos “reproducir con valor laaudacia, la creatividad y la santidad” de Franciscoy Clara (cf Vita Consecrata 37).Para ello, el documento El Señor nos hablaen el camino nos recuerda que es necesariovivir en una actitud de “permanentediscernimiento”, a la vez creyente y creativo,evaluando constantemente nuestra vida(Shc 35) y nuestra misión (cf. Shc 33). Ellonos permitirá actualizar nuestro carisma “atono con los desafíos de un cambio de época”(Shc 1), y dar una respuesta evangélicay franciscana a las preguntas de nuestroscontemporáneos “sobre el sentido de la historia,de la existencia y de la vida”, preguntasque son también las nuestras (cf Shc 6).Frente a modelos estáticos de fidelidad, senos pide vivir en clave de proceso y, en consecuencia,de proyecto. Frente a la tentaciónde repliegue o de huida hacia adelante,somos llamados a vivir en clave de discernimiento,no sólo para proyectar nuestro futuro,sino, sobre todo, para intuir la voluntaddel Señor aquí y ahora (cf. Rm 12, 2),poniendo los ojos en el futuro (cf. VC 110).La re-creación y re-fundación de nuestravida y misión, exigen, ante todo y sobre todo,discernimiento para conocer la voluntaddel Señor, por eso, individualmente y comunitariamentesomos llamados a orarconstantemente con Francisco: “¡Oh alto yglorioso Dios! ilumina las tinieblas de micorazón... para que pueda conocer y cumplirtu santo y veraz mandamiento” (OrSD).Exigen también discernir lo más objetivamenteposible nuestra realidad. La realidadinterna: edad de los hermanos, presenciasy compromisos, posibilidades y fragilidadestanto de los hermanos como de lapropia Entidad. Y la realidad externa: elcontexto social, cultural y político en quenos movemos. Y a la luz de esta doble realidad,hemos de tomar las decisiones oportunas,con lucidez y audacia, aunque nosllegue a sangrar el corazón. En todo ello hemosde hacer un gran esfuerzo para no dejarnosllevar ni de idealismos sin fundamento,ni de un realismo asfixiante. Ante larealidad por la que atraviesan algunas Entidades,no podemos simplemente optar porreplegarnos para mantener las viejas estructuras,sino que hemos de permanecer creativospara abrirnos al futuro, aun en medio desituaciones adversas.Esto supone un acercamiento crítico a larealidad, pero siempre desde una visión de


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 45EX ACTIS MINISTRI GENERALIS45cuantos seguimos el carisma de Franciscola fraternidad, que está llamada a convertirseen ámbito privilegiado de encuentro delos hermanos con Dios (cf. CCGG 40), estambién ámbito privilegiado para vivir laalegría de la pascua y compartir con los demásla propia experiencia de fe. Por su parte,el documento final del Capítulo nos recuerdaque la fraternidad es un don que debemosacoger con gratitud, al mismotiempo que hemos de construirla con perseverantetenacidad. Dicho compromiso espresentado como “una de nuestras tareasfundamentales” (Shc 27). Formamos partede una fraternidad llamada a crecer constantemente.Somos llamados a ser constructoresde fraternidad y no sólo consumidores,máxime cuando nuestra realidad, personaly fraterna, está marcada siempre “porla finitud y el pecado” (Shc 24). En estecontexto se comprende muy bien la llamadacapitular a cuidar de la vida fraterna:“Nuestra fraternidad necesita de una delicadaatención de nuestra parte” (Shc 31), “requiereacompañamiento y cuidado materno”(Shc 32).¿Qué significa cuidar la vida fraterna? Eldocumento capitular nos da indicacionesimportantes para cumplir con ese mandato.Cuidar la vida fraterna significa cuidar lasrelaciones humanas, que entre nosotros sona veces deficitarias, y descubrir las raícesteológicas de la fraternidad, pues “el hechode reconocernos como hermanos nace de lafe en un Dios que es Padre de todos”. Es desdeesa convicción desde donde reconocemosal otro como hermano “y podemos decircomo Francisco: ‘el Señor me dio hermanos’”(Shc 26). Cuidar la vida fraternasignifica luchar contra toda clase de divisiones,que ciertamente no son algo ajeno anuestra vida fraterna (Shc 31). En un mundofragmentado y dividido como el nuestro, sóloes posible ser signo profético si superamoscualquier tipo de división entre nosotros,y somos verdaderos puentes de comuniónentre todos (cf Shc 31). Las diferencias,lejos de ser amenazas, son “buena noticia deun Dios siempre fecundo” (Shc 4). Cuidar lafraternidad significa utilizar adecuadamentelos instrumentos que nuestra legislación pofe,iluminados por la Palabra, en profundacomunión con Dios y con la Iglesia, pues,como bien nos recuerda el documento capitular,“para interpretar la vida no basta lacercanía a la realidad”, sino que “es precisomirarla con ojos de fe, es decir, vivirla enrelación profunda con Dios, con su Palabra,y en una comunión entrañable con la Iglesia”(Shc 14). Sólo una mirada de fe nospermitirá mirar al pasado con gratitud, vivirel presente con pasión, y abrazar el futurocon esperanza (cf. Novo millennioineunte 1).En todo discernimiento que quiera serfranciscano hemos de tomar el libro delEvangelio y pedir consejo a Cristo (cf 2Cel15). Este segundo año de preparación parael VIII Centenario de la Orden nos invita avivir el Evangelio con osadía: ¡Osemos vivirel Evangelio!, es el lema que nos acompañaráen este año. Vivir el Evangelio es dejarnosiluminar por él, y tomarlo como criterioprincipal de nuestro discernimientopersonal y fraterno.Queridos hermanos y hermanas: Dentrodel proyecto la gracia de los orígenes, duranteel año 2006 se nos invitaba a ponernosen actitud de discernimiento y a preguntarnos:“Señor, ¿qué quieres que haga?”. Estaactitud y esta pregunta han de acompañarnosdurante toda nuestra vida. Vivamos enactitud de discernimiento. Pongámonos encamino con la certeza de que el Señor va delantede nosotros (cf Mc 16, 7). Como losdiscípulos el primer día de la semana, y comolos dos de Emaús aquella misma tarde,corramos también nosotros (cf Jn 20, 4), levantémonosal instante (cf Lc 24, 33). Sóloen esta actitud podremos discernir lo que elSeñor quiere de nosotros y sólo así podremoscomunicar con convicción: “¡Es verdad!¡El Señor ha resucitado!” (Lc 24, 34).Al instante volvieron a Jerusalén y encontraronreunidos a los OnceCuando a los dos de Emaús se les abrieronlos ojos y reconocieron a Jesús, “levantándoseal momento, se volvieron a Jerusalén”para encontrarse con la comunidad dela que se habían alejado (cf Lc 24, 33). Para


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 4646 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ine a nuestra disposición, tales como: La formaciónpermanente, el capítulo local, y lacorrección fraterna. Cuidar la vida fraternasignifica algo tan sencillo, y a veces tan difícil,como el perdonarse recíprocamente y elbuscar en todo momento caminos de comunión(cf. Shc 31. 53).Pero consciente de que la mayor dificultaden la construcción de la fraternidad pareceestar en la falta de una comunicaciónprofunda entre nosotros y en la dificultad dehablar juntos, de manera justa y verdadera,sin reservas y con la necesaria confianza, apartir de nuestras pobrezas, el documentocapitular insiste sobre todo en la comunicación,como medio privilegiado en el cuidadode la vida fraterna. Una comunicaciónprofunda, que nos lleve: a cuestionar “el talantede nuestra vida” (Shc 3), a “superar elindividualismo y el aislamiento que a menudocaracterizan nuestras vidas y nuestrasobras” (Shc 49/1), a compartir “las alegríasy las dificultades de ser hermanos y a reflexionarsobre nuestra vocación personal y aprofundizar juntos en nuestro seguimientode Cristo y nuestra fe en Dios” (Shc 51), a“compartir y celebrar la vida en todas susdimensiones” (Shc 32), a pronunciar nosotrosmismos desde la fe lo que llevamosdentro (cf. Shc 43). La metodología deEmaús que el documento del Capítulo generalextraordinario presenta como “caminoy método que nos guiará hacia el futuro”(Shc 39), “piedra angular para nuestro crecimientocomo Hermanos Menores” (Shc49.1) y “escuela de fraternidad” (Shc 51),nos ayudará a todo ello si la ponemos enpráctica en las fraternidades y en las Provinciasy Custodias.Lo que pretendemos con la “re-fundación”es dar calidad a nuestra vida y misión,pero ésta sólo se puede alcanzar a través dela calidad de las relaciones, que a su vez dependede la calidad de la comunicación conuno mismo, con los demás y con Dios. De lacomunicación depende la vida fraterna, elrostro de nuestras fraternidades, y, por lomismo, nuestro testimonio fundamental enel mundo (cf Shc 34). Por eso el documentocapitular nos pide que evaluemos continuamentelos modos de nuestra comunicación.Comunicar es “salir de nosotros mismos alencuentro del otro, del distinto” (Shc 22);comunicar significa afirmar la necesidad delotro, reconocer que siempre somos deudores,confesar que el don de Dios nos precede(cf Shc 20). Sólo sabe comunicarse quien reconocecomo propia verdad fundamental lapropia pobreza por la que “nada nos pertenece,todo es un bien recibido, llamado a sercompartido y restituido” (Shc 19). Por otraparte la dimensión antropológica de la comunicaciónnos recuerda que comunicar es,ante todo, darse a los demás, hacer al otropartícipe de la propia vida, disponiéndose almismo tiempo a recibir de los otros. La comunicaciónno es, por tanto, un movimientounidireccional, sino circular, recíproco e interactivo.Los capitulares han sentido la urgenciade que nuestras fraternidades se conviertanen espacio de confrontación, de diálogoy de comunicación fraterna. Sólo asíreconstruiremos el tejido fundamental de laconfianza mutua (cf. Shc 16), y sólo así podremosfiarnos unos de otros, acogernosunos a otros, estimularnos recíprocamente,corregirnos cuando sea necesario, y amarnosen todo momento (cf. Shc 15).Contaron lo que había pasado en el caminoEn camino, y cuidando la vida fraternaen comunidad, somos llamados a salir y“llenar la tierra con el Evangelio de Cristo”(1Cel 97). Y puesto que “nos encontramosinmersos en un cambio de época, con nuevosparadigmas y categorías”, el Señor noshabla en el camino. Es Cristo resucitadoque nos hace una llamada apremiante a llevara cabo, con lucidez y audacia, a “una seriarevisión de nuestra misión” y a “ensayarcaminos inéditos de presencia y testimonio”(Shc 33), que nos ayuden a vivir elEvangelio como “fraternidad-en-misión alservicio de la Iglesia y del mundo” (Shc 58),como menores entre los menores de la tierra(cf. Shc 33). El documento capitular nosinvita a una “revisión crítica continua [...]de nuestros actuales ministerios” (Shc 58),de tal modo que podamos “reencontrar elcentro de nuestra misión”, “abrazar más decididamentelo liminal de nuestra vida”,


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 47EX ACTIS MINISTRI GENERALIS47“habitar la marginalidad como esencia denuestra identidad franciscana” (cf. Shc 33),y hacernos presentes “en medios fronterizosy conflictivos” y “en los nuevos areópagos”(cf. Shc 36).Como Francisco, todos nosotros estamosllamados a ir al encuentro del otro, a pasar ala otra orilla, a ser cruza-fronteras (cf. Shc36), ya sean geográficas, sociales, culturales,políticas o religiosas. Desde la lógicadel don y una espiritualidad de presencia yde anonadamiento, sin excluir a ninguno yabrazando a todos, “sin dejarnos encerrar enlas fronteras creadas por las ideologías deturno” (Shc 37), y sostenidos por las tradicionesfilosóficas, teológicas, místicas y artísticasde nuestro patrimonio franciscano,para no ser presa fácil del fundamentalismoy de las tendencias “emotivistas” del presente(cf. Shc 13), estamos llamados a predicarel Evangelio de palabra y de obra y, deeste modo, ser “faros de esperanza, en ofertade fe y de comunión” (Shc 37).Muchos son, queridos hermanos, los desafíosque nos lanza el documento final del Capítulogeneral extraordinario que acabamosde celebrar. Por motivos de espacio aquí sólohemos hecho referencia a algunos. ¿Tendremosla lucidez y audacia para dar respuesta atodos ellos? La esperanza, por la que hemossido visitados durante la celebración del Capítulo,así como el gran número de hermanosy hermanas que ya lo están intentando seriamente,me mueve al optimismo.Que a todos nos acompañe la bendicióndel Seráfico Padre San Francisco. ¡FelizPascua de Resurrección!Roma, 19 de marzo, fiesta de San José.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generalProt. N. 0976798. Lettera a Benedetto XVI in occasionedel suo compleannoRoma, 14 aprile 2007Beatissimo Padre,con la confidenza che mi ispira la Suapaterna bontà, e rendendomi interprete deisentimenti di filiale amore di tutti i FratiMinori, ho la gioia di presentare alla SantitàVostra, nella fausta circostanza del Suo 80°Genetliaco, i nostri fervidi voti augurali, accompagnandolicon una preghiera intensapari all’affetto, mentre chiedo al Pastore deipastori di moltiplicare in Lei i suoi doni digrazia.Aggiungendo una nuova strofa al “Canticodelle creature“, desideriamo lodarecon il nostro Padre Francesco la bontà diColui che l’ha scelto e l’ha donato allaChiesa come Maestro di vita e testimone ardentedella sua Risurrezione.Desideriamo poi dire a Lei, amatissimoSanto Padre, la nostra infinita gratitudineper il sostegno che ogni giorno offre alla vitaconsacrata e, in particolare a noi Frati Minori,con il Suo costante richiamo alla graziadelle origini e alla fedeltà generosa e dinamicaal nostro carisma.Con la nostra ammirazione per l’infaticabileministero che La rende, ogni giornodi più, punto sicuro di riferimento per tutti ipopoli della Terra, Le diciamo con gioia lanostra vivissima gratitudine anche per ilviaggio apostolico che compirà presso laculla dell’Ordine alla Porziuncola e allatomba del Serafico Padre, il prossimo 17giugno, e per la canonizzazione di altri duenostri fratelli, i Beati Antonio Galvão di S.Anna e Simone da Lipnica, l’11 maggio e il3 giugno del corrente anno.La prego, Beatissimo Padre, di benedire,con me, tutti e singoli i Frati che sono a serviziodel Vangelo nel mondo intero, perché“sudditi ai piedi della santa Madre Chiesaosserviamo il Vangelo di nostro SignoreGesù Cristo“, in comunione con la SantitàVostra e con tutti i Pastori della Chiesa.Con profondo ossequio, mi confermodella Santità vostradev.mo figlioFR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generaleProt. 097849


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 4848 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I9. Informe al encuentro con la Conferenciade Ministros provinciales deEspaña y PortugalSevilla, 17.04.2007Objetivos del encuentroEl Capítulo provincial 2003 pidió que elDefinitorio general se encontrase, al menosuna vez en el sexenio, con las distintas Conferenciasde la Orden. Este deseo pasó anuestra renovada legislación. En los EstatutosGenerales se dice: “ A fin de que la participaciónen el régimen de la Orden y laconsulta sean más eficaces, reúnanse enconsejo al menos una vez en el sexenio elMinistro y los Definidores generales concada una de las Conferencias” (art. 193).Los mismos Estatutos Generales señalanlos objetivos de dicho encuentro:• “Comunicar las cuestiones más importantesdel régimen y de la dirección detoda la Orden y dialogar sobre las mismas;• Tratar los asuntos relacionados con la vidade los hermanos, las relaciones entrelas entidades, la sólida unión entre loshermanos y promover la participación delos bienes en el ámbito de toda la Orden.• Consultar convenientemente sobre laerección, los límites, la unión o la supresiónde las entidades de la Conferencia;• Proponer consultas y determinar cómohan de modificarse éstas en las eleccionesque hay que hacer en el Capítulo general”(art. 193 a-d).Todos estos objetivos se pueden sintetizaren el deseo de una mayor acercamientoentre el Definitorio general y las Conferencias,y, como consecuencia, un mayor conocimientode la realidad concreta de nuestrasentidades por parte del Definitorio general,y una mejor sintonía por parte de lasProvincias y Custodias con las directricesque vienen del Gobierno general. En la basede este nuevo artículo de los EstatutosGenerales está el deseo profundo de hacercamino juntos: el Definitorio general conlas entidades y las entidades con el Definitoriogeneral.Estoy convencido que este encuentro delMinistro y Definitorio general con la CON-FRES ayudará a todo ello.El VIII Centenario de la fundación de nuestraOrdenEste encuentro tiene lugar dentro delmarco de la celebración de la gracia de losorígenes, proyecto con el cual los HermanosMenores de la Fraternidad universalnos estamos preparando, desde el 2006, paraconmemorar, en el 2009, los 800 años dela fundación de nuestra Fraternidad; o, loque es lo mismo, los 800 años de la aprobaciónde la Protorregla.Un proyecto, como bien sabemos, contres objetivos principales, en tres momentos:discernir (2006), proyectar (2007), celebrar(2008-2009). Tres objetivos y tresmomentos que no pueden separarse entreellos, pues se complementan. Sin discernirno se puede proyectar, y sin proyecto no sepuede celebrar.DiscernirEl proceso de profunda renovación (refundación)que nos proponemos con el proyectola gracia de los orígenes arranca deldiscernimiento. Es necesario, pues, situarnosen una actitud de constante discernimientode nuestra vida y misión, tal y comonos pide el documento final del Capítulogeneral extraordinario, El Señor nos hablaen el camino (=Shc): discernir y verificarnuestra misión (cf. Shc 33); discernir nuestravida y nuestras prácticas en el seno denuestra fraternidad (cf. Shc 35); discernirnuestro ser fraternidad-en-misión (cf Shc48); discernir en cada entidad las orientacionesque nos han venido del Capítulo generalextraordinario más adecuadas para supropio crecimiento (cf. Shc 49/3); discerniry evaluar constantemente nuestras formasde comunicación (cf. Shc 50), discernir yevaluar nuestros ministerios (cf. Shc 51).Somos “mendicantes de sentido” (Shc33). Nos encontramos inmersos en “un procesoque busca la actualización de nuestrocarisma a tono con los desafíos de un cambiode época” (Shc 1). En este contexto, laIglesia nos invita a una fidelidad creativa


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 49EX ACTIS MINISTRI GENERALIS49que comporta, entre otras cosas, reproducircon audacia la creatividad y la santidad deFrancisco (Vita consecrata =VC) 37), comorespuesta evangélica a los signos de lostiempos (cf. El Señor te dé la paz =Sdp, 6).La Iglesia nos pide “escudriñar nuevos caminosde actuación del Evangelio” (VC 84),y la Orden nos urge a “volver a lo esencialde nuestra experiencia de fe y de nuestra espiritualidad”(Sdp 2), y a tener “la osadía deensayar caminos inéditos de presencia ytestimonio” (Shc 33).Hermanos en camino, “peregrinos y extranjeros”(2R 6, 2; Test 24), el discernimientose hace necesario para ofrecer un intentode respuesta evangélica y franciscanaa las preguntas de nuestros contemporáneos“sobre el sentido de la historia, de laexistencia y de la vida”, preguntas que sontambién las nuestras (cf. Shc 6).¿Qué hemos hecho en el campo del discernimientoen el 2006, primera etapa delcamino jubilar de la Orden? ¿Qué estamosdispuestos a hacer como Orden, como Conferencia,como Provincias y Custodia? Laresponsabilidad de un discernimiento serenoy desde la fe –se trata siempre de un discernimientocreyente-, basado en el Evangelio,en la Regla, en las Constituciones generales,y en las Prioridades de la Orden,no admite dilaciones, ni delegaciones. Esuna responsabilidad que hemos de asumir,en primera persona, los Ministros, Vicariosy demás miembros del Definitorio, ya seageneral que provincial. A nosotros correspondeponernos, y poner a los hermanos, enactitud de escucha y lectura de los signos delos tiempos. A nosotros corresponde el ponernosy poner a los hermanos en actitud depreguntarse: “Señor, ¿qué quieres que haga?”(TC 6), “hermanos, ¿qué hemos de hacer?(Hch 2, 37), y de crear las condicionespara poder dar una respuesta adecuada.Tengo la impresión de que muchas vecesnos dejamos llevar de la inercia, del “mañanaya veremos”, o del “ya lo harán los quevengan”. Tengo la impresión de que nos damiedo asumir el discernimiento como dinámicade la vida, por la inseguridad que ellocomporta. Tengo la impresión de que, juntoa hermanos que desean caminar al paso delas exigencias del momento actual, son muchoslos hermanos que han cedido a la tentacióndel cansancio, de la rutina, y de la resignación,ante un futuro que se nos echaencima. En este contexto corresponde a losMinistros y sus Definitorios sembrar esperanzaen el corazón de tales hermanos y decrear condiciones de futuro para nuestra vidafranciscana, para lo cual es imprescindibleel discernimiento. Sin discernimientono puede haber futuro. Esto es válido tambiéna nivel de Conferencia. No podéis considerarosmeros administradores, sino verdaderosanimadores.ProyectarDesde el discernimiento, y como consecuenciade él, estamos llamados, no sólo arecordar y contar la hermosa y gran historiadel franciscanismo ibérico escrita desde el1214, con la venida de Francisco a España,hasta nuestros días, sino también a proyectarnoshacia el futuro, a poner los ojos en él,hacia el que el Espíritu nos impulsa para seguirhaciendo con nosotros cosas grandes,y, de este modo, seguir construyendo unagran historia (cf. VC 110). Es justo mirar alpasado con gratitud (cf Novo millennioineunte=NMI, 1). Es bueno mantener vivala memoria, pues sin historia y sin memoriano podemos tener futuro. La memoria y lahistoria son para nosotros lo que las raícespara un árbol. Pero esa memoria y esa historiano pueden impedirnos el que nos proyectemos,el que nos lleve a abrazar el futurocon esperanza, lo cual supone vivir elpresente con pasión (cf. NMI 1), o, para estardentro del tema de este año, el que osemosvivir el evangelio.Si el presente depende del discernimientoque hagamos sobre nuestra vida y misióna la luz de los “signos de los tiempos y delos lugares”, el futuro está condicionado porel presente y, más concretamente, por la capacidady la osadía que tengamos para vivirel Evangelio. Esto significa, en primerlugar, asumir el Evangelio como criteriofundamental del discernimiento personal yfraterno. Preguntado Francisco por Bernardo¿qué hemos de hacer?, el Poverello responde:“entremos mañana de madrugada en


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 5050 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ila iglesia y pidamos consejo a Cristo, con elevangelio en las manos” (2Cel 15). Osar vivirel Evangelio significa también asumirlo,con renovado interés, como nuestra “Reglay vida” (2R 1, 1), sin “domesticar las palabrasproféticas del Evangelio, para adaptarlasa un estilo de vida cómodo”, sino poniéndolasen práctica, como Francisco, entodo momento (cf. 1Cel 22). Osar vivir elEvangelio significa convertirnos, es decir,“nacer de nuevo” (Jn 3, 3), creer en el Evangelio(Mc 1, 15), como Buena noticia, primeropara nosotros y también para los demás.Sólo así nuestra vida recobrará “la poesía,la belleza y el encanto de los orígenes”(Shc 14) y nuestra misión será verdaderamentefecunda, suscitando en los demásgran “estupor”, como sucedía con la predicaciónde Jesús (cf. Mc 1, 27). Osar vivir elEvangelio significa acogerlo con corazónde pobre y disponible, como María (cf Lc 1,38), en su inmediatez, sine glossa, comoFrancisco (cf 1Cel 22), con corazón de niños,pues sólo de quienes se hacen comoellos es el reino de los cielos (cf. Mc 10, 14).Junto con el Evangelio en la base denuestro proyecto de vida está la Regla, “librode vida, esperanza de salvación, méduladel Evangelio, camino de perfección, llavedel paraíso, pacto de alianza eterna”(2Cel 208). Una Regla asumida como realidadviva, libro abierto, libro incompleto,que se concluye con nuestra fidelidad creativavivida en lo cotidiano de nuestra vida(cf Shc 8), y que, precisamente por ello, encuentrasu interpretación más auténtica enla vida evangélica de cada Hermano y decada Fraternidad. Una referencia clara y explícitaa la Regla, por ser un texto que nosremite siempre al Evangelio, no sólo nos recordaránuestro “propósito” (2CtaCl 11), sinoque nos sostendrá, también, en el caminode fidelidad a la forma de vida que hemosabrazado.CelebrarEste proceso de discernimiento y de proyectaciónnos llevará a celebrar con gozo eldon de nuestra vocación. Celebrar significaagradecer constantemente este don al Padrede las misericordias, del cual la hemosrecibido (TestCl 2); significa restituir conlas palabras y las obras al altísimo SeñorDios, de quien hemos recibido todo bien(cf. 1R 17, 17; Adm 7, 4); significa actualizar,para que con “con andar apresurado,con paso ligero, sin estorbos en los pies...”recorramos el camino de las bienaventuranzas(2CtaCl 12).De este modo, lo que queremos celebrarcon la ayuda del Señor en los años 2007-2008, no se trata simplemente de actos externos,sino de renovar nuestro sí, nuestrofiat, al Señor, aunque no sea con la mismaemoción con que lo hicimos el día de nuestraprofesión, sí con la misma fe y voluntadfirmes (CCGG 5, 2), con que lo hicimosaquel día, más o menos lejano.Dar calidad a nuestra vidaEl proyecto del que hemos hablado mira,como ya hemos dicho, a lograr una profundarenovación de nuestra vida y misión,mira a dar calidad a nuestra vida y con ellotambién a nuestra misión.Conociendo como conozco esta Conferenciapienso que puedo afirmar que haymucho y bueno en la vida de los hermanosque la componen, así como en la misión querealizan en un ambiente que de fácil no tienenada. Admiro y alabo el proceso de reflexiónque desde hace años se está llevandoa cabo en nuestra Conferencia y en nuestrasProvincias de España y Portugal. Admiro yalabo todo el esfuerzo que se hace para continuardando prioridad real a la formaciónpermanente, así como el esfuerzo por ofreceruna formación inicial de calidad. Tambiénadmiro y alabo el estilo de vida sobriay laboriosa de los hermanos, y el trabajo realizadopara asegurar una economía trasparente,solidaria y sobria. También quiero dejarconstancia del esfuerzo real por hacer visiblela fraternidad, cerrando, si es necesario,presencias que no se pueden mantenercon un mínimo de tres frailes. Hay unapráctica consolidada de los proyectos de vidafraterna y provincial. No desconozco elempeño evangelizador de los hermanos enparroquias, santuarios, iglesias conventuales,y colegios, así como en fraternidades


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 51EX ACTIS MINISTRI GENERALIS51insertas y el trabajo que se realiza con todaclase de “marginados” de hoy. Conozcovuestra generosidad en personal y vuestragenerosidad económica con algunas entidadesque dependen de las Provincia madresde España y Portugal, y con la misma CuriaGeneral. Por todo ello doy gracias al Señory a vosotros, queridos Ministros y Vicarios.Pero, al mismo tiempo, no podemos olvidarla llamada que nos hizo el último Capítulogeneral extraordinario de pasar de lo buenoa lo mejor.Con esta única finalidad me permito señalaralgunos puntos en los que creo que hemosde seguir caminando.En lo que se refiere a la primera prioridad,el espíritu de oración y devoción, mepermito llamar vuestra atención sobre el activismoque se está mostrando como el granenemigo de dicha prioridad, pues lleva enmuchas ocasiones a convertir la prioridadde las prioridades en la última de ellas. Paraevitar dicho activismo, que nada tieneque ver con el trabajo como gracia del quehabla Francisco (cf. 2R 5), os pido queacompañéis a los hermanos en la elaboraciónde un proyecto de vida ecológico, evaluandodicho proyecto con ellos, y recordándolesconstantemente que no somos sólouna fraternidad-en-misión, sino unafraternidad-contemplativa-en-misión. Aúncuando sea una misión harto difícil, os pidoque acompañéis a los hermanos en la fundamentaciónde sus vidas y de su misión enuna experiencia de fe, en un encuentro personalcon Cristo, que se fortalece y robustececon una intensa vida de oración personaly fraterna. Sin vida de oración no podemosevangelizar, pues sólo la sed saciada se puedeconvertir en mensaje (cf. Shc 17). Sinoración la crisis de fe muy pronto se harápalpable. Aunque suene a repetición hemosde seguir recordándonos que la crisis de laOrden está en la crisis de fe, que lleva luegoa otras muchas crisis. Se hace urgente el pasarde una conversión de una ideología a lafe. Se hace urgente que pasemos de unasimple asimilación de los contenidos de fe,a una verdadera personalización de la misma.En el contexto de marcado secularismo,particularmente en España, pido que sepreste particular atención a este fenómeno,así como al del relativismo, para que no repercutanegativamente en nuestras vidas.En lo que a la vida fraterna en comunidadse refiere, os pido que prestéis particularatención al cuidado de la vida fraterna,tal y como nos pidió el Capítulo general extraordinario(cf. Shc 31). Esto exige queprestéis particular atención a algunos aspectosimportantes para vivir la vida fraternacomo una realidad verdaderamente positiva:• El individualismo. Es verdad que la individualidades parte de la persona, perotambién es verdad que, por la opción vocacionalque hemos hecho, nuestra autorrealizaciónpasa necesariamente por lavida en fraternidad. Dad todo el espacioque podáis a los proyectos personales.Ayudad a los hermanos a pasar de la búsquedade la autorrealización al margende la fraternidad, a la integración de laautorrealización dentro de las exigenciasdel proyecto de fraternidad.• La comunicación. Una comunicaciónque sea profunda, a nivel de lo que hacemos,de lo que pensamos y de lo que sentimos,que lleve a los hermanos a cuestionarsepor el propio talante de vida (cf.Shc 3), a compartir “las alegrías y las dificultadesde ser hermanos y a reflexionarsobre nuestra vocación personal y aprofundizar juntos nuestro seguimientode Cristo y nuestra fe en Dios” (Shc 51),a “compartir y celebrar la vida en todassus dimensiones” (Shc 32). A ello nosayudará la práctica de la métodología deEmaús, que el Capítulo general extraordinariodefinió como “piedra angular paranuestro crecimiento como HermanosMenores” (Shc 49/1) y como “escuela defraternidad” (Shc 51), y en cuanto tal“camino y método que nos guiará haciael futuro” (Shc 39).• Las relaciones humanas, que a veces sonbastante deficitarias entre nosotros, viviendolas virtudes humanas comunesde: la educación, la amabilidad, la sinceridad,la confianza mutua, la alegre sencillez,la capacidad de diálogo, el controlde sí, la delicadeza, el sentido del humor,


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 5252 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ila adhesión a una benéfica disciplina...(cf. CCGG 39, Vida fraterna en comunidad,27).• La visión teologal, pues como el documentodel Capítulo general extraordinarionos dice, “el hecho de reconocernoscomo hermanos nace de la fe en un Diosque es Padre de todos. Desde la fe recocemosal otro y podemos decir comoFrancisco: el Señor me dio hermanos”(Shc 26).• Una atención particular se debe prestar alas divisiones (cf Shc 31), particularmentea aquellas que provienen de la luchapor el poder. Trabajad por la reconciliacióny la comunión entre todos los hermanosde vuestras entidades.Trabajad sin descanso para dar a la vidafraterna frescura, oxígeno y juventud.En lo relacionado con la tercera de lasprioridades, minoridad, solidaridad y pobreza,os pido que permanezcáis en constanteescucha del grito de los excluidos paraabrazarlos, como hizo Francisco con elleproso. Hemos de hacer nuestra la alegríay el dolor de los marginados. El contactocon la realidad dolorosa de cada persona hade concluir con una opción de vida y de misiónbien concreta: “menores entre los menores”(Shc 30; cf. Shc 5. 11). Tengo la impresiónde que en este momento por razonesde falta de personal, entre otras, nosiempre estamos suficientemente atentos algrito del mundo de la marginación, comotengo la impresión, también, de que, por el“consumismo conventual” y por un ciertoaburguesamiento de nuestra vida, nos estamosseparando de la gente más desfavorecida.En el terreno de la economía sé muybien que no hay grandes fortunas en nuestrasentidades, incluso que en alguna se estáen números rojos. Sin embargo oso pedirosque sigáis siendo solidarios y generososcon los fondos que la Curia tiene para lasdistintas necesidades de la Orden –formacióny estudios, misiones/evangelización,jubileo, y solidaridad-, también os pido solidaridadpara llevar a cabo las obras que recientementehemos iniciado en casas dependientesdel Ministro general, para asegurarun futuro económico que haga posibleque la Curia, en sus diversas necesidades,dependa menos de las Provincias. Recordadsiempre lo que dice la Escritura Santa: “Haymás alegría en dar que en recibir”.En el campo de la evangelización os pidola valentía de revisar las actividadesevangelizadoras que se realizan en la actualidad,para ver si responden o no a nuestracondición de Hermanos Menores y a las necesidadesdel hombre de hoy (cf. Sdp 41).Conscientes de que estamos viviendo uncambio de época, “con nuevos paradigmasy categorías que implican una seria revisiónde nuestra misión”, os pido que tengáis laosadía de “ensayar caminos inéditos de presenciay de testimonio” que, partiendo delcentro de la misión que es Cristo, y de nuestracondición de Hermanos Menores, os llevea abrazar la liminalidad y a habitar lamarginalidad, tomando decisiones de cambiocuando sea necesario, aunque nos obliguea abandonar situaciones sociales y eclesialesen las que nos encontramos (Shc 33).Sed valientes y creativos. Nuevos tiempos,nuevas misiones, evangelización nueva,nuevos caminos para anunciar el Evangelio.Cread lugares de experiencia profunda deDios, entrad en diálogo con la cultura delfragmento, abriros a los nuevos areópagos,sed cruzadores de fronteras para ir al encuentrodel otro.Por otra parte, no puedo silenciar la granaportación que la Conferencia da a la evangelizaciónfuera de los límites de la Conferenciacon los 192 hermanos, según mis cálculos,que habiendo nacido y entrado en laOrden en territorio de la CONFRES hoyprestan sus servicios apostólicos fuera dedicho territorio, especialmente en AméricaLatina y Tierra Santa; además de los 14 hermanosque la Conferencia tiene al serviciode la Orden en las Casas dependientes delMinistro General. Gracias por esta generosidad.En el contexto de la Evangelización ospido que continuéis abiertos a los proyectosmisioneros de la Orden. El franciscanismode España y Portugal no puede renunciar aser misionero, dentro y fuera de los límitesde la Conferencia. Dad gratis lo que gratisrecibís.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 53EX ACTIS MINISTRI GENERALIS53En cuanto a la formación ya señalé losaspectos positivos que constato en las entidadesde la CONFRES. Sólo os pido que noos canséis, y que también en este camposeáis creativos, como lo habéis sido en elpasado, sobre todo en el campo de la formaciónpermanente. Atención al cansancioque puede estar entrando en el corazón delos hermanos. En cuanto a los estudios ospido que la Conferencia no baje la guardia.Necesitamos hermanos bien preparados entoda clase de disciplinas. La gran tradiciónintelectual de la Conferencia no puede venira menos.Sembrando para que otros cosechenEl nuestro es tiempo de siembra. Tal veznos hubiera gustado más que fuese tiempode recolección, pero no, es tiempo de trabajarla tierra, muchas veces llena de maleza opuro pedregal, y depositar la semilla en lohondo del surco con la esperanza de que undía la semilla pueda brotar y se puedan recogerlos frutos.No podemos ni queremos ocultar que noes este el mejor momento de CONFRES.Como el resto de la vida consagrada peninsular–y no sólo-, compartimos síntomas decrisis: disminución numérica, pocas vocaciones,abandono de presencias que hastaayer nos parecían muy significativas... Elfranciscanismo ibérico sufre momentos decrisis con todo lo que de negativo la crisistiene, pero también con todo lo que tiene deoportunidad. Una oportunidad que nospuede ayudar a centrarnos en lo esencial,aunque para ello haya que dejar lo urgente.Una oportunidad que nos puede ayudar apasar de lo bueno a lo mejor, aunque paraello necesitemos morir a tantas “seguridades”y, a veces, tengamos la impresión dequedarnos a la intemperie. Una oportunidadque nos puede ayudar a optar por unavida franciscana apasionada y encendidaque, a pesar de un cierto cansancio y mediocridadque se palpan en el ambiente, noestá dispuesta a dejarse apagar, a metersedebajo del celemín o a amordazarse, renunciandoa su mejor condición profética ymística.No, no será el momento mejor de la vidafranciscana en la Península Ibérica, pero estoyconvencido que tampoco es el peor. Elnuestro es el tiempo de Dios, es el tiempodel Espíritu. Toca a nosotros convertir elkronos en kairós. ¿Cómo es posible dar estesalto de calidad? El Capítulo general extraordinarionos ofrece el camino. No podemosacercarnos a la realidad sólo desde unavisión meramente sociológica, aunque estasea también necesaria. Necesitamos acercarnosa nuestra realidad personal y fraternadesde la fe: “Para interpretar la vida no bastala cercanía a la realidad, es preciso mirarlacon ojos de fe, es decir, vivirla desde unarelación profunda con Dios, con su Palabra”(Shc 14).La fe mueve montañas. Los creyentescomo Abrahán, nuestro padre en la fe, comoMaría, la mujer creyente, como Jesús, el autory consumador de nuestra fe, Francisco,humilde siervo de Cristo pobre y crucificado,todos fueron invitados, y en ellos tambiénnosotros lo somos, “a salir de la tierranativa, de la casa paterna”, a ponernos encamino “hacia la tierra que el Señor nosmostrará” (cf. Gn 12, 1). Es el momento,como recordaba en el Capítulo general extraordinario,de ejercitarnos en la fe, de movernosdesde la fe, de vivir de la fe. Sólo lafe nos permite ver que todo es gracia y queen todo se nos manifiesta el infinito amorque Dios nos tiene. Sin fe el hoy puede serun simple kronos terrible y de muerte. Encambio, iluminado por la fe el tiempo setransforma en kairós, en gracia y oportunidadde vida nueva, de cambio, de renovacióny refundación auténtica.El nuestro es un tiempo mágico y sublimeen el que juntos podemos dar un salto decalidad a nuestras vidas y misión, y en elque juntos podemos enfrentarnos a los retosmás urgentes que hoy se plantean a la Conferencia:el cuidado pastoral de las vocacionesy la colaboración.El cuidado pastoral de las vocacionesEl tema de la pastoral vocacional se presentecomo uno de los retos principales dela Conferencia. Que la Conferencia en estos


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 5454 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Imomentos tenga sólo tres novicios y quehaya unos 25 estudiantes de filosofía y teologíanos tiene que hacer pensar en el CPVcomo algo prioritario.Conozco la complejidad del tema, perono podemos quedarnos simplemente en laconstatación de los datos. Sin caer en complejosde culpabilidad que no nos llevaríana nada, creo necesario, sin embargo, quenos interroguemos, ante todo, por el testimoniode nuestra vida. Quienes se ocupandel tema afirman que, especialmente en lassociedades secularizadas como la nuestra,el futuro de las vocaciones pasa necesariamentepor ofrecer una alternativa de vida alque presenta el mundo de hoy a cualquierjoven. Nuestras vidas, a nivel personal yfraterno, ¿presentan esa alternativa? En segundolugar hemos de interrogarnos sobrenuestro trabajo con los jóvenes. El Capítulogeneral extraordinario nos pidió ser “cruzadoresde fronteras”. También en relacióncon los jóvenes hemos de cruzar muchasfronteras y barreras que nos separan deellos. Si no vamos a su encuentro, mostrandointerés por su vida y las diversas situacionespor las que atraviesan; si nuestras casasno se abren a ellos, aunque den fastidioy en lugar de traernos dinero nos ayuden agastarlo; si no estamos dispuestos a “perdertiempo” con ellos acompañándoles; si notenemos la valentía de hacerles una propuestavocacional clara; si no hacemos esfuerzoreal para ir a su encuentro, no nos extrañemosque nuestras iglesias se quedenvacías de jóvenes y de que nuestras fraternidadesenvejezcan a pasos agigantados.Seguramente que hemos de cambiar muchonuestra forma de acercarnos al mundo delos jóvenes y también en lo referente anuestra propuesta vocacional. Una propuestaque, recordémoslo una vez más, correspondea todos, y no sólo a los “delegados”para ello.¿Cómo hacer para que realmente el CPVocupe un lugar importante en nuestras entidades?Sin pretender ofrecer recetas, propongocuanto sigue:• Abrir nuestras casas a los jóvenes, cambiandonuestro ritmo de vida si es necesario,estar con los jóvenes, escucharles,proponerles experiencias de misión...• En medio de un mundo cambiante endonde existen infinidad de propuestas yposibilidades, los hermanos hemos deproponer claramente, con la palabra y elejemplo, el ideal del seguimiento deCristo, alimentando y acompañandoposteriormente en los jóvenes la respuestaa los impulsos que el Espíritu inspiraen sus corazones.• Anunciar sin complejos el atractivo de lapersona del Señor Jesús y la belleza de laentrega total de sí mismo a la causa delEvangelio y proponerla a los jóvenes comouna de las posibles formas de vidapara ellos.• Llevar a cabo una pastoral inculturadaque tenga en cuenta nuestro contexto socialy cultural; una pastoral inculturadaque tenga en cuenta la cultura de la granciudad, de donde provienen hoy el mayornúmero de vocaciones; una pastoralinculturada que tenga en cuenta la culturajuvenil de nuestros jóvenes: sus lenguajes,sus símbolos, sus paradigmas decomunicación, etc.• Aprovechar “estructuras como, porejemplo, la del Camino de Santiago paraencontraros con los jóvenes y hacer unapropuesta vocacional, en sentido amplioy, si parece oportuno según Dios, hacertambién una propuesta vocacional explícita.• Asegurar a los jóvenes una fraternidadde acogida donde puedan encontrar sentidovocacional a su existencia. Favoreciendoen dicha casa la dimensión fraternay espiritual, dimensiones a las que parecelos jóvenes de hoy son mássensibles.• Invertir las mejores energías en la animaciónvocacional, contando con hermanosque puedan “contagiar” nuestraforma de vida, y abriendo la pastoral vocacionala otros ámbitos de la iglesia local,de la Universidad, de los colegios,además de contar con la colaboración dela gran familia franciscana. En este sentidose puede justamente decir que elCPV es un compromiso coral de toda laIglesia (cf. VC 64).


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 55EX ACTIS MINISTRI GENERALIS55Conociendo las posibilidades de la Conferenciacreo poder decir que todavía estamosa tiempo. Se trata de priorizar, confiary trabajar con los jóvenes sin miedo y sincomplejos. Hay que salir de las sacristías.Potenciar la colaboraciónLa CONFRES tiene muchas y ricas experienciasde colaboración interprovincial.El ejemplo más significativo tal vez sea lacasa interprovincial “Cardenal Cisneros” deMadrid, fundada a principios del siglo pasado,así como las dos revistas interprovincialesque allí tienen su sede: El ArchivoIbero Americano, fundada en torno al año1914 y Verdad y Vida, fundada en 1942.Con el tiempo esta colaboración se extendióa otros campos, entre los que deseo constatar:• la Formación permanente, con la ya históricaSemana Interprovincial de formaciónque se inició ya en el lejano 1971, yque reúne todos los años en la segundasemana de Pascua a unos 50 hermanosprovenientes de todas las entidades de laConferencia;• la formación de formadores que se haceconjuntamente con la Familia Franciscana;• la formación de guardianes;• los encuentros de profesos temporales,iniciados hace 25 años;• la formación inicial, primero con el noviciadocomún, y ahora con el postnoviciado;• la Cátedra de San Buenaventura en laUniversidad de Salamanca;• la biblioteca interprovincial;• la asociación de archiveros, bibliotecariosy museos;• la fundación del “Centro Cardenal Cisneros”;• la editorial Cisneros;• la formación conjunta de ecónomos provinciales,Comisarios de Tierra Santa,párrocos y agentes de pastoral educativa.Creo que se puede decir que en el campode la colaboración interprovincial esta Conferenciaha sido pionera en muchos campos.Creo también que esta colaboración nosólo no puede estancarse, sino que ha decrecer, para pasar de lo bueno a lo mejor, yde la colaboración a una mayor interdependencia.En este sentido os propongo cuantosigue:– Repensar los proyectos comunes, no paraeliminarlos, sino para recrearlos y dinamizarlos.Me refiero, sobretodo a lafraternidad “Cardenal Cisneros” y a lasactividades que allí se realizan, y a lasactividades de formación permanente.– Mayor movilidad de personal. ¿Por quéno pensar a un “fondo solidario de hermanos”,disponibles para presencias significativasde la Conferencia, ya existenteso a crear. En este sentido creo importantecrear alguna otra fraternidadinterprovincial que se abra a nuevas formasde presencia y que, poco a poco, vayaderribando los muros del “provincialismo”cerrado.– Crear un “grupo pensante” de la Conferenciaque reflexione sobre la situaciónactual de las entidades de la Conferenciay ofrezca “pistas” para el futuro, respondiendoa preguntas como: ¿Por qué?¿para qué? ¿cuándo?...– En las pistas para el futuro, entre otrosaspectos, se ha de tener presente cuandosigue:• Que la Orden ha optado por la interprovincialidady por el fortalecimiento-significatividadde las presencias yde las entidades.• La realidad vocacional de las Entidadesde la CONFRES.• El proceso rapidísimo de secularizaciónque se está viviendo en España yPortugal.• La realidad social y política de Españay Portugal, así como pluriculturaly plurilinguistica de la realidad deCONFRES.– Realizar un estudio sobre las presenciasque nos parecen más significativas en elterritorio peninsular, para proyectarnoshacia el futuro.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 5656 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I– Que la Conferencia se abra a otras Conferenciasa través de encuentros periódicos.Ello nos ayudaría, probablemente, arespirar aire más fresco.ConclusiónDe cara al futuro hay algunos verbos quecreo pueden sintetizar el camino que estamosllamados a recorrer:• Valorar adecuadamente todo lo positivoque hay en la Conferencia, tanto en elcampo de la colaboración como en otroscampos.• Continuar el camino de reflexión a todoslos niveles, para revitalizar lo bueno queya existe y buscar y discernir caminosnuevos que respondan a las nuevas situacionesinternas y externas a nosotros.• Abrirse a interdependencia entre las entidadesde CONFRES. Todos nos necesitamosy todos estamos llamados a daralgo.• Crear condiciones para una vida franciscanade futuro.• Abrirse a los jóvenes.• Abrirse a la colaboración de los laicos yno sólo en el campo de la suplencias.• Abrirse al futuro con esperanza, que nonace de nuestras posibilidades, sino de lafuerza que nos viene de aquel para elcual nada hay imposible.Mucho es lo que hemos hecho. Largo elcamino recorrido. Sigamos en el camino,pues allí es donde mejor conoceremos lasexigencias de nuestra vocación y misión.Sintámonos “peregrinos y forasteros”, enbúsqueda constante, en discernimiento permanente.Revisemos nuestras pseudo certezas,conservando lo que esencial, alterandoo descartando elementos secundarios, aunqueen un pasado no muy lejano nos parecieranconvicciones, absolutos, elementosesenciales. Sigamos en camino. El Señor senos hará presente, le reconoceremos y, entonces,nuestro caminar cambiará de ritmo...Caminemos con la fe y la esperanzapuestas en el Señor.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro general10. Lettera per la Canonizzazione di dueFrati MinoriRoma, 25 aprile 2007Carissimi Fratelli,la gioia della Pasquasostenga sempre il vostro cammino!Gli organi di stampa hanno già diffusoampiamente la notizia che ora mi apprestoa comunicarvi ufficialmente: il nostro Ordineavrà presto due nuovi Santi.Nel corso del suo prossimo viaggio apostolicoin Brasile, e precisamente l’11 maggio2007, il Santo Padre Benedetto XVI canonizzeràil Beato Antonio di Sant’AnnaGalvão de Franca, nato a Guaratinguetà inBrasile nel 1739 e morto a São Paulo il 23dicembre 1822. Beatificato nel 1998 daGiovanni Paolo II, il Galvão è, in assoluto,il primo santo della Chiesa in Brasile.Il successivo 3 giugno, a Roma, sul sagratodella basilica vaticana, il Papa canonizzeràil Beato Simone da Lipnica, nato aLipnica Murowana, in Polonia, nel 1439 emorto a Cracovia il 18 luglio 1482, il cuiculto fu confermato dal Beato Innocenzo XIil 24 febbraio 1685.Con l’aiuto del Signore sarò presente alladuplice canonizzazione, anche per esprimereal Santo Padre la gratitudine dell’interoOrdine dei Frati Minori che esulta per laglorificazione ecclesiale di questi due singolariFratelli, vissuti in epoca lontana dallanostra, ma così attuali per lo Spirito chene guidò l’esemplare attività a servizio deipoveri e del Vangelo.Leggo volentieri in questo duplice evento,che rallegra particolarmente le Provincedell’Immacolata Concezione di São Paulo edi Cracovia, quasi l’inizio ideale delle celebrazionidell’ottavo centenario della fondazionedell’Ordine, alle cui origini sta soprattuttol’anelito alla santità, realizzato inpienezza da tanti nostri fratelli, a cominciareda Francesco.Definiti, il primo «uomo della pace edella carità» e il secondo «assetato della salvezzadi tutti», i due nuovi Santi si pongonosul cammino della nostra Famiglia seraficacome modelli attuali di una santità fondata


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 57EX ACTIS MINISTRI GENERALIS57sull’amore per i più deboli e i dimenticati,capace di farsi carico delle sofferenze diquanti subiscono ingiustizia o violenza peramore della verità e della libertà.Guardando a questi due testimoni autenticidel Vangelo della carità, affidiamoalla loro intercessione la realizzazione deiqualificati progetti di vita che ognuno portanel suo cuore, chiedendo con fiducia a questinostri esemplari fratelli che ci guidinocon «lucidità e audacia» sulle vie di una fedeltàa tutta prova alla grazia delle nostreorigini, per una presenza nella Chiesa e nelmondo che sia dono di speranza e di luceper tutti.Salutandovi con affetto, su tutti invocola benedizione del Signore e quella del nostroPadre e fratello Francesco d’Assisi.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generaleProt. n. 097893


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 58


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 59CAPITULUM GENERALEEXTRAORDINARIUMIL CAPITOLO È ANCORAAPERTO!1. Quelques impressions...Frères,Au retour du Chapitre général extraordinaireà Assise, je veux rapidement vous partagerquelques moments de cette rencontre.Du 14 septembre jusqu’au 1 er octobre,nous étions 150 capitulaires réunis autourdu Ministre général à la Portioncule, plusexactement à la maison d’accueil de la Provinced’Assise, la Domus Pacis. À cenombre, il faut encore ajouter une bonnetrentaine de frères, délégués des frères laïcs,secrétaires, interprètes, etc.Certains d’entre vous ont peut-être «visité»le site de l’Ordre www.ofm.org et vudes images, des textes, qui vous ont donnéune idée de l’ambiance de ce Chapitre général«spirituel».Ce n’était pas un Chapitre habituel: nousétions donc libérés d’un certain nombre detensions inhérentes aux élections et aux décisionsimportantes à prendre...Le document final élaboré tout au longde ces 18 journées capitulaires et qui serabientôt diffusé, sera, je crois, un écho fidèlede ce que nous avons vécu à travers la prière,la réflexion personnelle et les richeséchanges entre nous.La visée de ce Chapitre était, bien sûr, lacélébration du 800 ème anniversaire de lafondation de l’Ordre et de l’approbation dela Règle, en 2009! Avec frère José, le Ministrede toute la Fraternité, nous avions lachance et l’émotion d’avoir à nos côtés lesanciens Ministres généraux, frères JohnVaughn, Hermann Schalück et GiacomoBini qui, simplement et fraternellement,participaient à nos rencontres.Pour la première fois, le français, l’allemandet le portugais n’étaient plus languésofficielles au Chapitre. Tous les capitulairesdevaient donc se débrouiller avec l’italien,l’anglais ou l’espagnol pour exprimer leursidées en grande assemblée. Cependant, lapremière semaine, dans l’un des 11 groupeslinguistiques, pour la réflexion et la prière,le français avait retrouvé sa place!La deuxième semaine, c’est au niveaudes Conférences que les groupes étaientconstitués (13 Conférences, parmi lesquellesnotre COTAF).Sans doute vous intéressez-vous aucontenu du Chapitre et aux orientations quien sont issues. Sans parler encore du documentfinal en cours de correction, je voudraisvous partager quelques impressions,avant d’en reparler de vive voix dans lesFraternités et dans les rencontres régionalesà venir.Notre Ordre, comme l’écrivait frère Josédans son rapport, est en crise (et pas seulementen Europe). Mais il peut tirer de sa faiblessela chance d’un retour sur lui-mêmepar une démarche de conversion qui doit atteindrechaque Province, chaque Fraternité,chaque frère...A travers les témoignages entendus, leséchanges vrais et profonds, les longs tempsde méditation personnelle et de prière, ceChapitre général extraordinaire a été «unvrai moment de grâce visant la refondationde l’Ordre, en vue de nouveaux commencements,d’une vie nouvelle».Le document final sera un écho fidèle denotre prière et de notre réflexion. Il offrira,en annexe, un certain nombre de propositionsconcrètes pour les fraternités et lesfrères; ces propositions devraient nous aider– pour ceux qui le veulent – à connaîtrenotre vocation et à entamer un chemin derefondation. L’exemple des disciples d’Emmaùs(Lc 24) nous a accompagnés tout aulong du Chapitre. Comme ces deuxhommes, tentés par le découragement, nous


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 6060 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Imarchions un peu tristes, sans reconnaîtred’abord Celui qui s’était joint à nous, nousfaisant entendre sa Parole et nous expliquantles Écritures. Nous l’avions prié derester avec nous, et c’est en le voyantrompre le pain que nous l’avons reconnu.Nous sommes donc revenus vers nos frèrespour les aider à reprendre courage, à nousremettre en route, puisque le Seigneurmarche à nos côtés.Vocation, Fraternité, Mission ont été lestrois grands thèmes de notre dernière semaine.1. L’histoire de notre Vocation, sur laquellenous avons échangé dans les groupesde Conférences, nous a permis de prendreconscience que le Seigneur nous avait appelésà un moment précis et qu’il continue ànous appeler. Ce fut un grand moment, et jerêve de chapitres locaux, chez nous, où lesfrères accepteraient de partager l’histoire deleur vocation, comme un signe d’espérance.2. La fraternité. A travers nos échanges,nous avons pris conscience que la vie fraternelleest irremplaçable, avec le soutienmutuel et la force que la fraternité représentepour chacun de nous. Lieu de partage, desoutien, d’encouragement, mais aussi decorrection fraternelle pour nous exhorter lesuns les autres à vivre notre vocation, «la fraternitéest un des éléments fondamentaux etessentiels de notre vocation et mission» (fr.José).Et le frère José soulignait fortement lamainmise de l’individualisme comme ennemimortel de la vie fraternelle, et l’urgencede «revivre l’expérience fondamentale denotre fraternité et nous réapproprier les intuitionsfondamentales de François...».Le Chapitre adresse un appel urgent àtous les frères «à nous déraciner pour nousreplanter, à percevoir que nous sommes desitinérants qui s’en vont vers les marges, lapériphérie, vers les cloîtres oubliés habitéspar les lépreux d’aujourd’hui...».3. La Mission. Notre vocation nous rappelleque nous avons été appelés pour êtreenvoyés en mission. Comment apporter uneréponse adéquate aux défis du monde d’aujourd’hui? Nous sommes une fraternité enmission, appelée à vivre l’«international »et l’«interculturel» pour rejoindre ceux quisont en marge. Il est nécessaire d’avoir uneformation solide pour établir un «fructueuxdialogue avec la culture contemporaine, quinous ouvrirait à la mission «ad gentes» et«ad intra».Mes frères, je souhaite que la réflexion etles orientations du Chapitre que vous avezsoutenu par votre prière, puissent rencontrerdans notre Province, dans nos fraternités eten chacun de vous un accueil bienveillantpour nous faire avancer ensemble sur le cheminde la conversion et du renouveau denotre vie franciscaine à la lumière de l’Évangileet de «la grâce des origines». Que le troisièmeCompagnon marchant sur notre routed’Emmaùs vienne nous éclairer par sa présenceet nous renvoie vers nos frères.«Que le Seigneur nous accorde sa forcepour mettre en pratique tout ce qu’il nous ainspiré durant ces jours de grâce... Je vousembrasse tous dans le Seigneur Jésus et ennotre Père saint François ; et, à travers vous,j’embrasse tous les frères de l’Ordre» (frèreJosé Carballo).FRÈRE ROGER MARCHALMinistre provincial[«Messagers de Paix», Bulletin des Franciscains de la ProvinceFranco-Belge des Trois Compagnons, Octobre 2006 - N° 55, 5-6]2. Au suivant!Drôles de valeurs!La télé est pareille d’un pays à l’autre.Partout vous trouvez des émissions-réalité.Le petit écran exploite la compétition en direct:entre cuisiniers, apprentis du mondedes affaires, comédiens-danseurs ou chanteurs-pop-en-devenir,célibataires en mal des’accoupler, survivants sur une île déserte,jeunes éphèbes reclus dans un Loft. J’ai mêmevu des savants laids et des femmes-Barbieessayer de faire bon ménage ensemble.D’un canal à l’autre, c’est le même spectaclede la vie quotidienne dans sa banalitépour quelques minutes de gloire. Tous sefont acteurs de fortune devant nos yeuxvoyeurs.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 61CAPITULUM GENERALE EXTRAORDINARIUM61Ces émissions misent sur le principe del’élimination. Au suivant! Les juges sur placeet le public à domicile votent le rejet dumoins populaire, de la plus sotte, du moinsdoué, de la moins séduisante, du moins performant...pour élire le meilleur. Au suivant!Cette sélection impose des valeurs de jeunesse,de beauté, de richesse ou de force.Elle élimine au profit de la perfection instantanée.Notre récent Chapitre général d’Assise,malgré ses discours et sa littérature imposantes,propose un antidote à ces valeurs artificielles,un pari à contre-courant: noussommes frères de l’inutile. Deux expressionsparaîtront bientôt dans la Déclarationfinale. À cause de notre attachement pournotre Vie et Règle, nous nous présentonscomme des mendiants de sens à l’heure oùle sens de la vie ne s’est jamais tant cherché.Notre mission n’offre rien d’autre qued’être des passeurs de frontières pour l’expériencespirituelle et fraternelle, et le dialogueinter-religieux.Mendiants de sensDans nos ministères en Église ou à traversnos activités séculières, nous sommesdes disciples dont la tâche est de recevoirl’Évangile comme des mendiants. Il s’agitde nous laisser évangéliser par les signes,les temps et les espaces nouveaux qui bousculentnotre conscience. Il s’agit aussi decheminer vers le sens de nos jours que seulela foi au Dieu de Jésus Christ lègue enhéritage. Quand François et les premiersfrères quêtaient leur pitance aux portes dela ville, ils utilisaient l’expression despauvres de leur temps, «pour l’amour deDieu». On ne savait plus trop qui aimaitqui, les frères ou Dieu, être mendiants desens, c’est nous recevoir les uns des autrespour les choses de la vie et de la foi. S’ilnous arrive un jour de tout perdre, il nenous reste que Dieu et nos frères en partage.Le sens quêté est l’esprit d’oraison etde dévotion dans la Règle. Cet esprit renouvellenotre attention au Mystère cachéde Dieu. Notre vocation première est decroire. Dans la foi, dit la lettre aux Hébreux,Abraham partit sans trop savoir... EtJésus nous propose son propre itinérairepour aller au Père. Comment toujours tendrele coeur pour nous recevoir du Père, àtravers les hommes et les femmes rencontrésau passage?Passeurs de frontièresL’expression évoque notre manière denous donner et d’être présents. Elle suggèrede passer en privilégiant les situations demarginalité: passer dans nos milieux, nosengagements, notre expérience humainecomme en une terre d’exil, une Pâque, avecdes gens désinstallés qui n’ont pas accès àla gloire ou au prestige des grands. À tousles âges de notre vie religieuse, l’image bibliquede la transhumance nous accompagne:d’une terre à l’autre, d’un campementà l’autre, de déserts en oasis, nous vivonsensemble pour croire, apprendre àaimer et servir de notre mieux en essayantd’être heureux.Un projet inestimableLe Chapitre général a transcrit ces expressionsau pluriel pour accentuer notretâche commune. Les deux suggèrent un ailleurs,ces lieux et ces temps où nous demeuronspèlerins et étrangers. Le piège denous installer dans nos besoins et notre bonheurnous guette chaque jour. Mais l’expériencedu Royaume s’avère tout autre: ellen’a sa complétude que dans ce que le Christachève en nous avec nos pauvretés.Mendiants de sens et passeurs de frontièrestraduisent un programme au-delà dela date du 800e de fondation de l’Ordre en2009. Notre vocation est un cheminconstant; elle s’apprend, se reçoit, se communiqueet se partage, quelquefois s’oublieet se perd, mais reste un appel de conversion.Le coeur de notre vocation devient lelieu même de notre mission. Nous sommesloin de l’élimination et du tape-à-l’oeil proposéspar les médias.Au suivant n’a pas de sens ici, mais auplus proche et démuni, au plus faible pourchercher Dieu. En suivant le Christ, et avecl’intelligence renouvelée de la Règle, nousredonnerons saveur à la vie et à la forme devie que l’Évangile nous révèle. Nous por-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 6262 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Itons un trésor inestimable. Tout se joue surnotre disponibilité. L’an dernier, l’Ordre proposait“Seigneur, que veux-tu que je fasse?“comme refrain de discernement et fond dedémarche. Aujourd’hui, l’Ordre propose denous approprier la découverte que François afait sur sa forme de vie: “Voilà ce que je veux,voilà ce que je cherche, ce que du fond ducoeur, je brûle d’accomplir!“PIERRE BRUNETTE,frère ministre[«En Bref...», Bulletin des Franciscains, Octobre 2006, 35-35]3. Il Documento del Capitolo generale straordinarioL’esperienza del CapitoloPer parlare di questo Capitolo, una parolava detta anzitutto sull’esperienza vissutadai partecipanti, perché tale esperienza hadeterminato anche i contenuti proposti nelDocumento finale.I capitolari erano più di 150, provenientida circa 70 paesi del mondo: l’internazionalitàe le differenze di culture erano forse lacaratteristica più evidenteIl clima è stato molto cordiale e fraterno,forse anche favorito dall’assenza di elezioni;i capitolari “di lungo corso” affermavanoche nei capitoli elettivi, quasi inevitabilmente,si crea qualche momento di tensione,che in questo caso non si è verificato.Il ritmo delle giornate prevedeva normalmentequattro sessioni: nella prima siascoltava una relazione in aula, nella secondala si discuteva dividendosi in gruppi linguistici,nel pomeriggio si ritornava in aulasia per ascoltare una breve sintesi dei lavoridi gruppo, sia per interventi liberi sull’argomento,ed infine nell’ultima unità dellagiornata ci si divideva nuovamente per unmomento che merita attenzione, perché è risultatoparticolarmente significativo perl’esperienza del capitolo. Questa ultimaunità della giornata, infatti, era un momentodi condivisione nella fede a partire da untesto biblico: si trattava, in certo modo, diun esercizio di lectio divina. Soprattuttoquest’ultimo momento ha segnato l’esperienzadel Capitolo, perché si è trattato di unesercizio di quella “condivisione nella fede”di cui parla il documento finale, e chepuò diventare uno stile importante per“rifondare” la nostra vita.Una presenza significativa è stata quelladegli ex-ministri generali: erano presenti fr.John Vaughn, fr. Hermann Schalük e fr. GiacomoBini. Essi hanno anche presieduto alcunidei momenti di preghiera di tutta l’assemblea,dando così il senso di una generosacontinuità nella direzione dell’Ordine.La relazione del MinistroUn posto speciale ha naturalmente occupatola relazione del Ministro generale, cuisono state dedicate due mattine: egli ha presentatouna esposizione sintetica di quell’ampiotesto che già aveva inviato a tutti ifrati nei mesi precedenti ed ha messo a fuocola situazione attuale dell’Ordine, prospettandoi passaggi futuri, “dal bene al meglio”.La sua relazione ha suscitato numerosiinterventi da parte dei capitolari, che nehanno sottolineato soprattutto la volontà diuno sguardo vero, sincero, talvolta anche unpo’ “spietato” sulla attuale realtà dell’Ordine;sguardo però sempre sostenuto dalla fede,che permette di svolgere una lettura cristianadell’esistente. Tale atteggiamentoemerge bene nei passaggi “dal bene al meglio”,che hanno indicato la possibilità dileggere con verità la situazione, senza tuttaviafermarsi lì.Le relazioni degli invitatiPassando velocemente in rassegna le relazioniascoltate, segnaliamo anzitutto che iltema che ha aperto e chiuso gli interventi diinvitati esterni è stato quello della Regola: laprima relazione, di don Felice Accrocca, hamesso a fuoco una prospettiva storica, illustrandole diverse maniere di leggere e recepirela Regola nel corso della lunga storia delfrancescanesimo; e l’ultima relazione, delnostro confratello Cornelius Bohl, ha propostouna rilettura della Regola, secondo alcuneprospettive attuali dell’ermeneutica e delletecniche di analisi dei testi.La relazione di Dario Antiseri ha mo-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 63CAPITULUM GENERALE EXTRAORDINARIUM63Prima parte: Alla luce del donoLa prima parte ci invita a partire dalla riscopertadei doni di Dio nella nostra vita: èanzitutto alla vita che bisogna guardare, ènell’esperienza vissuta che possiamo trovaresenso e significato. Si tratta di una attenzionealla vita ben presente anzitutto inFrancesco, nella sua esperienza di vita, dall’ascoltodel vangelo alla Porziuncola allarivelazione del crocifisso di san Damiano,come pure nell’intuizione di una “regola evita” o nell’invito ad “avere lo Spirito delSignore e la sua santa operazione”; tale caratteristicaè ugualmente presente nella nostratradizione intellettuale e nei grandimaestri della scuola francescana (che vengonoespressamente ricordati). Questa attenzionealla vita ha bisogno di occhi di fedeperché la nostra esperienza possa diventaresignificativa per noi: “Per interpretarela vita non è sufficiente la vicinanza allarealtà, c’è bisogno di guardarla con occhi difede, cioè viverla a partire da una relazioneprofonda con Dio e con la sua Parola instretta comunione con la Chiesa” (Il Signoreci parla lungo il cammino, Spc, 14). Sitratta di ritornare alla fede, al Vangelo, cheè davvero il fondamento della nostra vita,con un atteggiamento di fede sia nei confrontidi Dio che nei confronti dei nostri fratelli,scoperti come tali proprio per fede; suquesto tema il Documento si ferma con attenzione(cf Spc 15-18), oscillando tra unpolo più antropologico, che prospetta l’importanzadi una fede o fiducia umana neglialtri, ed un polo più propriamente teologale,che indica nella fede il dono di Dio e larisposta alla sua rivelazione. La fede ci permetteràcosì di entrare in quella che abbiamochiamato “la logica del dono”, che risplendenel Dio in cui crediamo: un Dio unoe trino, che da sempre è dono di sé, nella suastessa vita, e che si manifesta in pienezzanel dono del suo Figlio, Gesù, che vive lalogica del dono e che ci associa alla sua offertad’amore, ed anche nel dono di Maria,sua madre. “Solo se seguiremo le orme delnostro Signore Gesù Cristo, della sua vita,passione, morte e resurrezione, troveremola forza e la lucidità per affrontare secondola logica del dono la realtà personale, costratoalcune interessanti corrispondenze tral’antica tradizione intellettuale francescanae alcune correnti del pensiero contemporaneo,esortando anche ad un più approfonditaconoscenza dei nostri maestri; la relazionedi sr. Cristiane Mégarbané, superiora generaledelle Francescane Missionarie diMaria, ha messo a fuoco il tema delle comunitàinternazionali e interculturali, illustrandonepregi e difficoltà, sulla base dell’ampiaesperienza del loro Istituto in questocampo; ed infine il sacerdote vietnamitaPeter Phan ha illustrato il tema della missione,affermando che oggi essa si configuraessenzialmente come dialogo ed illustrandonealcune caratteristiche: in particolareè stata molto suggestiva l’immagine del“border – crossing” (attraversamento deiconfini), che indicava in Gesù Cristo il border– crosser per eccellenza.Oltre ai relatori esterni al Capitolo, nellaseconda settimana hanno parlato anche trecapitolari, offrendo le loro riflessioni, talvoltain chiave di meditazione o di raccontodi esperienza: segnalo tra queste l’interventodi fr. Manuel Anaut, provinciale del Messico,che ha proposto un processo di rifondazionedella nostra missione – evangelizzazioneindicando la necessità di radicalicambiamenti.Dall’ascolto di questi contributi e dalladiscussione in aula è nato il testo del Documentofinale.Il Documento finaleIl Prologo e l’Introduzione narrano brevementel’esperienza del Capitolo, con ilnostro convenire da tutto il mondo, comemendicanti di senso, e con l’immagine diuna visita della speranza: “L’Ordine, attraversola condivisione del racconto delle nostrevite, è stato visitato dalla speranza: nonuna speranza qualsiasi, ma quella che si radicain Cristo povero e crocifisso e nei suoirappresentanti, i poveri e i crocifissi dellanostra terra”.Seguono tre parti principali del testo: laprima è intitolata Alla luce del dono, la secondaFraternità e missione alla luce deldono e la parte conclusiva presenta quasiuna sintesi: la metodologia di Emmaus.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 6464 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Imunitaria e sociale, sempre segnata dal limitee dal peccato” (Spc 24).Seconda parte: Fraternità e missionealla luce del donoLa seconda parte applica questa “logicadel dono” a due grandi temi della nostra vita:la fraternità e la missione.A proposito della fraternità, si parte anzituttodalla consapevolezza che i fratelli sonoun dono del Signore, che diventa un compitoper ciascuno di noi; e si specifica che il nostromodo di essere fratelli è indicato dal nostronome: frati minori. La minorità caratterizzale nostre relazioni fraterne, come purele relazioni con ogni uomo e donna del nostromondo. Infine, si afferma la necessità diprendersi più cura della vita fraterna, in particolareaiutando guardiani e ministri nel lorocompito, potenziando il capitolo locale etrovando anche nuovi momenti e modalitàdiverse di scambio reciproco.Il tema della missione è un elemento essenzialedella nostra forma di vita, comeviene ripetutamente affermato dai documentidell’Ordine dell’ultimo decennio(che vengono espressamente ricordati).“Abbiamo colto la necessità di ritornare alcentro della nostra missione e di prenderedecisioni di cambiamento che ci aiutino adabbandonare alcune situazioni sociali edecclesiali per scegliere con maggior decisionei luoghi di frontiera e la marginalità,che sono parte integrante della nostra tradizione.Sia nella società che nella Chiesa siamochiamati ad essere minori” (Spc 33).Anche la relazione del Ministro generale haprospettato la necessità di un progetto dievangelizzazione specificamente francescananon solo personalmente ma a partiredalla fraternità (cf Spc 34).Vengono anche declinate le caratteristichedella missione oggi: essa è anzituttodialogo, capacità di attraversare le frontiere,da sviluppare soprattutto attraversoquattro modalità che vengono espressamentericordate e che sono la presenza negli ambientidi frontiera e di conflitto, l’interventonei nuovi areopaghi, l’attività intellettualee culturale e lo scambio di esperienzereligiose. In questa pratica del dialogo ci èmaestro Francesco d’Assisi, di cui viene ricordatoin particolare il dialogo con il Sultano.La missione cui siamo chiamati èsempre “plurale e diversa”, nella necessitàdi assumere e praticare i principi dell’inculturazionee dell’interculturalità, ma è anche“uniforme, nel senso che si modella sull’esempiodi Cristo che per noi si è fatto poveroe sulla sua opzione radicale per i poveri egli esclusi” (Spc 38).A modo di sintesi:la metodologia di EmmausDopo le due parti centrali del testo, la riflessionesi conclude con un ultimo capitolettoche evoca il Vangelo di Emmaus (cf Lc24,13-35), motivo ricorrente della riflessionecapitolare. In quel testo evangelico si riconoscela preziosa indicazione di un metodo,che è quello della condivisione nella fede:“siamo in grado di scoprire la presenzadel Signore in mezzo a noi … solo quando, apartire dalla fede, riusciamo a dare ascolto aquanti vivono attorno a noi e quando riusciamoad esprimere ciò che ci abita dentro” (Spc43). Così fanno i due di Emmaus con il misteriosoviandante: come “mendicanti di senso”gli raccontano la loro storia e le loro tristezze,sono educati a rileggere la propriaesperienza alla luce della Parola, si dichiaranonell’invito “Rimani con noi” e lo riconoscononella comunione del pane spezzato; edinfine diventano messaggeri, ritornando aGerusalemme per ascoltare e annunciare.La stessa metodologia si ritrova in Francescoe nei primi compagni, come raccontail Celano (cf 1Cel 34, citato in Spc 41), chenarra che durante il ritorno da Roma, dopol’approvazione papale della forma di vita,essi si ponevano molte domande e interrogativisulla loro vita futura, e condividevanoesperienze, progetti, dubbi e desideri.Anche per noi la sfida è quella di “andareall’essenziale: riuscire a condividere adun livello più profondamente umano e cristiano.Ciò che dobbiamo mettere in praticain tutte le nostre Province, Conferenze e anchea livello di Ordine, è la stessa metodologiadel racconto di Emmaus” (Spc 44).“Il cammino così delineato è sempliceed essenziale, come tutte le cose importan-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 65CAPITULUM GENERALE EXTRAORDINARIUM65ti: riunirsi; parlare di ciò che ci è successo;condividere il Vangelo, rileggere la Regola;pregare e lodare Dio per tutti i suoi doni; celebrarela comunione fraterna; e tornare aiFrati delle nostre Fraternità, ai nostri fratellie sorelle del mondo intero con la buonanotizia che ha trasformato le nostre vite”(Spc 45).Il documento si conclude con un invito:“Incoraggiamo i nostri fratelli ad accoglierequesto documento e a leggerlo come ilracconto di Emmaus che noi stessi abbiamovissuto tra noi durante questo Capitolo; forsepuò aiutare anche te nell’aprire una stradaverso il futuro. Continueremo insieme achiederci: “Cosa vuole da noi il Signore?”(Spc 47).Le prospettiveAl documento finale è annessa una speciedi appendice, intitolata Sentieri per il futuro,che contiene numerosi orientamentipratici: si tratta di proposte che sono emersenel corso del Capitolo e che possono aiutareogni Provincia o Entità.A tali proposte è premessa la constatazioneche “l’elemento più significativoemerso in questo Capitolo è la metodologiadi Emmaus” (Spc 49.1), cioè il metodo dellacondivisione nella fede; e si chiarisce subitoche le molte proposte riportate non sonoda realizzare tutte, ma che ogni entitàdell’Ordine dovrà selezionare quelle piùadatte alla propria realtà, sottoponendo averifica costante queste scelte.Le proposte, che hanno come titolo ricorrentel’espressione usata dal Ministrogenerale nella sua relazione, dal bene almeglio, riguardano i seguenti ambiti: le relazionifraterne, la cura della nostra vocazione,l’internazionalità e interculturalità ela missione. Non ci fermiamo ora a rileggeretali proposte, alcune delle quali moltosuggestive, altre un po’più scontate: rimandoalla lettura di ciascuno.Osservazioni sul DocumentoLa rifondazioneNella sua relazione sintetica al Capitolo,il Ministro generale poneva una appassio-nata domanda: “Avremo la forza di gettarcinella rifondazione con tutto ciò che questocammino comporta?”.Il vocabolo rifondazione, che si è diffusonegli ultimi anni nel linguaggio della vitaconsacrata, pur con tutte le sue ambiguità ei suoi limiti, legati soprattutto al suo radicamentotalvolta eccessivo in prospettive sociologichee psicologiche, costituisce unaprovocazione salutare per porre il problemadel rinnovamento in modo critico, radicalee realista (cf F. CIARDI, Rifondazione, inSupplemento al Dizionario della vita consacrata,Milano 2003, 315) e soprattuttoper aiutare a capire che non basta il restaurodella facciata, ma è necessario porre manoalle strutture fondanti, non basta un aggiornamentogenerico, ma è necessario ripensaredai fondamenti la nostra vita.Riflettendo sulla domanda del Ministro,mi pare si possa dire che il Capitolo generaleci ha fatto fare, forse senza che ce ne accorgessimo,un passo importante per la nostrarifondazione. Dico che forse non ce nesiamo accorti, perché il Documento finaledel Capitolo generale non ha usato la parolarifondazione, ma ha proposto un camminoche la permette.La scelta è stata quella di non proporredei contenuti unificanti per una rinascitaspirituale dell’Ordine, anche perché la nostradiffusione su scala mondiale e la diversitàdelle culture di appartenenza rendonomolto difficile, se non impossibile, individuaredei contenuti univoci che non sianosolo astratte dichiarazioni di principio; mala scelta è stata quella di indicare una metodologiache possa valere per tutti e permettereovunque un reale cammino di crescita.Ciò che può essere realmente condiviso, daNew York a Singapore, da San Pietroburgoa Città del Capo, è una metodologia, che poiin ogni diversa situazione produrrà dellescelte e dei contenuti diversi, adatti al luogoe alla situazione: le scelte concrete sarannodiverse, ma in ogni caso saranno prodottodi una condivisione nella fede che ègià una realizzazione fondamentale del nostrocarisma.In questo senso, la metodologia di Emmausè il primo passo (e forse più che un


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 6666 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Isemplice passo) per la nostra rifondazione.È solo partendo da una reale ed effettivacondivisione nella fede che potremo individuarenuovi percorsi, fare scelte opportune,rinsaldare una fedeltà talvolta vacillante eavventurarci nel nuovo che ci attende. Lacondivisione proposta si attua a partire dallafede, fede in Dio e fiducia nei fratelli, edinsieme è nutrimento della fede, perché aiutail cammino di ciascuno: come semprenelle cose dello Spirito, c’è una circolaritàvirtuosa tra fede e condivisione, tra condivisionee fede. Nelle diverse circostanzedella nostra vita, nella vita ordinaria dellamia fraternità come nei capitoli provinciali,nei definitori provinciali o in quello generale,nelle case dipendenti dal Ministro comein ogni sperduta casa dell’Ordine, siamochiamati a vivere questa metodologia diEmmaus, diventando sempre più capaci di“riunirci; parlare di ciò che ci è successo;condividere il Vangelo, rileggere la Regola;pregare e lodare Dio “per tutti i suoi doni”;celebrare la comunione fraterna; e tornareai fratelli con la buona notizia che ha trasformatole nostre vite” (Spc 45).Prima di tutto la vitaUna prospettiva degna di sottolineaturaè quella espressa all’inizio del Documentocon la concisa affermazione “prima di tuttola vita”. Si tratta della riaffermazione di unacaratteristica tipica della tradizione intellettualefrancescana, che vede la teologia noncome scienza, ma come sapienza; nella formulazioneclassica di Bonaventura si affermache la teologia è un “habitus” affettivo eche sta a metà tra lo speculativo e il pratico;come fine ha sia la contemplazione, sia ildiventar buoni, ma principalmente il diventarbuoni (cf Proemii Quaestio 3, Liber I,Commento alle sentenze).Una tale sapienza ha a che fare sia con laconoscenza che con l’affetto, come affermaBonaventura in un simpatico esempio cheegli avanza. Un tale conoscenza aiuta la fede,quella fede che sta nell’intelletto inquanto è nata per muovere l’affetto. E questoè evidente in un esempio: la conoscenzache Cristo è morto per noi, e simili conoscenze,muovono all’amore, se l’uomo nonè peccatore e duro di cuore; ma non è cosìper altre conoscenze, come ad esempioquando dico che il diametro è perpendicolarealla circonferenza (cf Ibidem).C’è da dire che prima ancora che nellascuola francescana, tale primato della vitaè vero in Francesco, che inizia le sue regoleparlando di “regola e vita”, che non a casoconsiste nel vivere il santo Vangelo (nonsolo conoscerlo, ma viverlo). Con una accentuazione,nell’esperienza di Francesco,della funzione rivelativa della vita: la praticainfatti aiuta a capire meglio, ed anzinon ci può essere vera comprensione spiritualese non si passa attraverso la vita.Francesco, dopo aver ascoltato il Vangeloalla Porziuncola, si affretta a cambiare ilsuo modo di vestire (cf 1Cel 22): egli habisogno di mettere in pratica la parolaascoltata, anche se in modo parziale e materiale.E questa pratica lo aiuta a capiremeglio: certamente quel vangelo non indicavaun modo di vestire, però è solo passandoattraverso la pratica che Francescone può cogliere il significato più alto. Cosìcapita anche a san Damiano, ascoltandole parole del crocifisso: Francesco le mettein pratica riparando materialmente quellachiesetta non perché si sia sbagliato nell’intenderle,ma perché è solo attraversoquesta “santa operazione” che ne puù intendereil senso davvero spirituale. “Averelo Spirito del Signore e la sua santa operazione”:non solo il primo termine, ma entrambi,perché senza l’operazione abbiamosolo una comprensione intellettuale,che è diversa da spirituale.Questo primato della vita ritorna anchein parecchi suggerimenti dell’attuale riflessionemorale: solo attraverso l’attenzionealle forme sociali del costume, con i suoiapprezzamenti di bene e di male, iscrittinelle forme pratiche del vivere, si può entrarein una vera prospettiva morale, perchéogni fondamentale educazione morale(quella che abbiamo ricevuto tutti dallamamma e dalla società) è prima di tutto unatrasmissione pratica e solo dopo (molto dopo)una trasmissione di idee. E troppo spessonoi discutiamo delle idee, mentre è lapratica comune e condivisa quella cui fare


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 67CAPITULUM GENERALE EXTRAORDINARIUM67attenzione, soprattutto perché è sempre menocomune e condivisa.Anche il frustrante discorso della distanzatra gli ideali e la realtà può essere in talmodo superato: ognuno di noi ha l’esperienzadella classica domanda, dopo unapredica o una conferenza: “Lei ha detto cosemolto belle, ma il difficile è metterle inpratica!”. Una tale domanda rivela una impostazioneintellettualistica molto diffusa,per cui prima ci sono i valori (che sono unateoria) e poi la pratica in cui inserirli. Oltretutto,si tratta di una prospettiva che inevitabilmenteprende una direzione moralistica,per cui tutta l’insistenza è sulla coerenzanel mettere in pratica i valori: moralisticoe frustrante! La nostra prospettiva è un’altra:se guardiamo anzitutto alla pratica, allavita, la troveremo comunque intrisa di valorie disvalori, già adesso nel concreto. Sitratta di far lievitare quelli positivi e contrastarequelli negativi, in un processo di crescitavitale. Forse è meglio non cercare dipartire dai valori per metterli in pratica, mapartire dalla pratica per riconoscervi e svilupparvii valori.Sintonie con l’esperienzadi Francesco: fratelli e fedeInfine, un’ultima osservazione riguardala profonda sintonia tra la proposta dellametodologia di Emmaus e l’esperienza diFrancesco d’Assisi. Anche per lui, la scopertadi Dio è stata mediata dall’incontrocon i fratelli: i fratelli lebbrosi, all’iniziodella sua conversione, i fratelli frati, nelpunto di svolta in cui scopre la specificaforma di vita, e infine tutti i fratelli, dal Sultanoai briganti, durante il resto della sua vi-ta. Nel caso di Francesco, infatti, è moltochiaro che la presenza dei fratelli non è tantoun motivo per l’esercizio della carità,quanto qualcosa di molto più essenziale allasua stessa fede in Dio: egli afferma che“dopo che il Signore mi dette dei fratelli,nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare,ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevovivere secondo la forma del santo Vangelo”(Test 14): con un po’ di sfrontatezza,ci possiamo chiedere: se il Signore non gliavesse dato dei fratelli, Francesco l’avrebbecapito? La presenza dei fratelli è rivelativadella stessa volontà di Dio: forse si puòaddirittura dire che è attraverso i fratelli chel’Altissimo rivela la sua volontà a Francesco.Tale dimensione fraterna, che è come uninprinting costitutivo della vocazione francescana,altro non è che la metodologia diEmmaus, cioè un processo di condivisionenella fede che mi permette di scoprire Dionelle vicende della vita, rilette con gli occhidella fede attraverso lo scambio coi fratelli.“Siamo in grado di scoprire la presenzadel Signore in mezzo a noi come via, veritàe vita solo quando, a partire dalla fede, riusciamoa dare ascolto a quanti vivono attornoa noi e quando riusciamo ad esprimereciò che ci abita dentro” (Spc 43). Questo atteggiamento,raccomandato dal nostro Documento,altro non è che l’esperienza diFrancesco durante tutta la sua vita.FR. CESARE VAIANI[Roma, 17.03.2007: Relazione al Capitolo delle Stuoiedelle Case dipendenti dal Ministro generale]


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 68


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 69E SECRETARIA GENERALI1. Statuta peculiaria de Visitatione canonicadeque Praesidentia Capituli provincialisDECRETUMStatuta generalia Ordinis Nostri, in Capitulogenerali Assisii mensibus maio-iunioan. 2003 celebrato approbata, Minister Generalis,de consensu Definitorii Generalis,die 8 dec. eiusdem anni rite promulgavit. Etideo, ut etiam Statuta peculiaria de Visitationecanonica deque Praesidentia Capituliprovincialis legislationi novae adaequarentur,Definitorium generale eadem nuper revisit.Quapropter, praehabito Definitorii generalisconsensu, auctoritate Nobis ex officioconcessa, vi praesentis Decretipromulgamus et promulgata declaramusSTATUTA PECULIARIADE VISITATIONE CANONICAET PRAESIDENTIACAPITULI PROVINCIALISEdicimus vero ac iubemus ut ea omniaquae in his Statutis continentur etiam inVisitatione a Ministris provincialibus peragendaet in Capitulo ab ipsis moderato observandasint et vim obligandi sortiantur adie 16 mensis Ianuarii an.2007.Datum Romae,ex Aedibus Curiae generalis OrdinisDie 12 Ianuarii an. 2007FR. SEÁN COLLINSa secretis OrdinisProt. 096367JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLOMinister GeneralisPARS IDE VISITATIONE CANONICATitulus IDe Visitatione canonica in genereArt. 1Visitatio canonica est sedula comprobatiode regimine et vita et missioneProvinciarum, Entitatum, Domorumnecnon de vita et missione <strong>fratrum</strong> Ordinis,a Ministris fraterne per<strong>acta</strong>, sive perse vel per suos Delegatos, ad normamiuris communis et proprii (cf. CIC 628,1;RB 10,1; RnB 4,2; CG 213).Art. 2§1 Visitatio est ordinaria si tempore stabilitoperagitur, secus autem est extraordinaria.§2 Visitatio est sive generalis sive provincialis,iuxta Ministrum qui eam indixerit.Similiter Visitatio generalisvel provincialis est totalis si ad omnesfratres et Domos Entitatis refertur, secusautem partialis vocabitur si unumtantum vel plures fratres, aut realitatemquamdam vel materiam particularemamplectitur.Art. 3§1 Inter praecipuos Visitationis fines sequentesnumerantur:1. omnes et singulos fratres ita benigneet familiariter salutare ut ipsi Visitatoridicere possint et facere sicut dominiservis suis (cf. RB 10,5);2. confortare, monere et, si casus ferat,humiliter et caritative fratres corrigere(cf. RB 10,1; CG 213; 221 §1);3. cognoscere et examinare condicioneset incepta <strong>fratrum</strong>, Domorum et Provinciarum;4. incepta Domorum et Provinciarumsedulo perpendere ac stimulare;5. formationem initialem et permanentemtam scientificam quam ministe-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 7070AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Irialem et professionalem rite promovere;6. apud fratres fovere conscientiam eossolidaliter pertinere ad Fraternitatemuniversalem illosque vere participarein vita et inceptis totius Ordinis;7. statum personalem et oeconomicumsedulo examinare;8. examinare, num Provincia vel Custodiaautonoma habeat ea, quae ad Ordinisvitam missionemque sufficienteragendam necessaria requiruntursecundum SG 115;9. summatim, facere sic ut omnes et singulifratres melius observent quiquidin documentis ac legibus Ecclesiae etOrdinis stabilitum est, et omnes adprogrediendum a bono in melius fortiterstimulare (cf. CG 213).§2 Siquidem durante Visitatione «curaanimarum fra trum ipsi concreditaest» (cf. RnB 4,6), Visitatoris est,salu taribus stimulis et admonitionibus,intensiorem vitam in fratribus foveresecundum spiritum fraternitatiset, in certis definitisque loci ac temporisadiunctis, propositiones seucommendationes eis offerre quae adbonum ac testimonium Provinciae etOrdinis valide adiuvent (cf. CG 213).Art. 4§1 Normae horum Statutorum, in quibusfit mentio Visitatorum a Ministrogenerali institutorum, pro iistantum va lent et pro Visitatione provinciarum,sive ordinaria sive extraordinaria,ab ipsis peragenda.Normae horum Statutorum sinementione f<strong>acta</strong> Visitatorum a Ministrogenerali institutorum validaeerunt etiam pro aliis Visitatoribus,tam ordinariis quam delegatis, et provisitatione ab ipsis peragenda.§2 Quidquid in his Statutis stabilitum estde modo visitationis canonicae peragendae,etiam observari debet, “congrua congruis referendo”, in visitationesingularum Domorum et communitatuma Provinciis dependentium,necnon Domorum, collegiorum et institutoruma Ministro generali imme-diate dependentium, vel a duabus pluribusveProvinciis cooperantibus vela Conferentia Ministrorum provincialium,salvis aliis instructionibus a Ministrogenerali emanatis. Quod autemattinet ad visitationem canonicamMonasteriorum Clarissarum (can.614), semper ratio habeatur illarumConstitutionum.§3 Provinciae singulae, duae pluresveProvinciae cooperantes, nencon ConferentiaeMinistrorum provincialiumnormas pro Visitatione canonica, aMinistris peragenda, in propriis Statutisstabilire possunt, dummodo normishorum Statutorum minime contrariaesint.§4 Quidquid in his Statutis circa Provinciasstabilitur, validum consideraridebet etiam pro Custodiis autonomiset aliis Entitatibus Ordinis, nisi e contextucontrarium appareat.Art. 5De quacumque Visitatione canonica, siveordinaria sive extraordinaria veletiam partiali, intra duos menses, relatioad Ministrum generalem transmittatur.Titulus IIDe tempore Visitationis canonicaeArt. 6§1 Visitatio canonica ordinaria generalisuniuscuiusque Provinciae, sicut etiamaliarum Ordinis Entitatum a Provinciis dependentium, a Ministro generalifiat per se vel per suum delegatum,tempore quo Minister provincialisin Capitulo eligendus est (cf. CG199), iuxta ea quae sequuntur.§2 Visitatio canonica ordinaria generalisEntitatum dependentium a Ministrogenerali fiat tertio quoque anno abipso Ministro generali vel ab eius delegato,antequam nominetur regimenEntitatis.§3 Si Definitorium provinciale recte opinaturVisitationem canonicam locumhabere debere in occasione Capituliin quo Minister provincialis non eligitur,vel quocumque alio tempore, id


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 71E SECRETARIA GENERALI 71a Ministro generali petere potest, cumdecisione per vota secreta manifestata(cf. SG 159 §2).§4 Ministri generalis est, de consensu suiDefinitorii et gravi de causa, Visitationemcanonicam cuiuslibet Provinciae vel Entitatis Ordinis indicere.§5 Minister generalis, ex quacumque rationabilicausa, Visitationem partialemindicere et praescribere potest.Art. 7§1 Visitatio canonica provincialis a Ministroprovinciali vel a suo delegatosemel saltem in triennio peragendaest (cf. SG 177 §2). In eo quod ad Entitatesa Provincia dependentes attinet,Visitatio canonica fieri debetquoties Ministri provinciales id opportunumiudicaverint, vel semel saltem in sexennio.§2 Visitatio Domorum a Ministro generalidependentium, singulis trienniis,a Ministro generali vel a suo delegatoperagenda est.§3 Quod attinet ad Domos ab una pluribusveProvinciis cooperantibus vel aConferentia Ministrorum dependentes,tempus et modalitates Visitationisin propriis Statutis stabiliri debent (cf.CG 227 §2).Titulus IIIDe Visitatoribus generalibus dequeeorum qualitatibus et facultatibusArt. 8§1 Visitator, eo quod personam Ministrirepraesentat et in suo nomine agit,perdiligenti modo seligendus est.§2 Ut Definitorium generale in Visitatoribusgeneralibus seligendis facileprocedat, Ministri provinciales etVisitatores generales, in occasioneVisitationis, Definitorio generalielenchum praebeant, opportuno moduloredactum, cum nominibus eorum<strong>fratrum</strong> qui idonei reputantur adtale munus exsequendum.§3 Nemo tamquam candidatus praesentaridebet quin de eius idoneitate, discretioneet morum integritate pleneconstet (cf. RsC 12,2). Ob momentummuneris exsequendi, de si gnatio cumsedula cura facienda est.Art. 9§1 Elenchus candidatorum sequenteminformationem continere debet: adnotationescensuales; curriculum vitae,praesertim in eo quod ad servitiumerga fratres attinet; capacitatemauscultandi et discernendi; cognitionemitineris Ordinis; munera quibusactualiter fungitur et ea quibus in ultimisannis functus est.§2 Informationes circa possibiles candidatoscollectae successivis Visitatoribus(generalibus vel provincialibus)transmittantur ad eas complendas,confirmandas vel abrogandas.Art. 10§1 Electio Visitatorum generalium prouna Entitate vel pro summa Entitatum,singulatim vel globatim eligendorum,ad Ministrum generalem cumsuo Definitorio spectat, ad normamStatutorum generalium, art. 128 §1.§2 Visitator electus, intra 15 dies a notitiarecepta, Ministro generali suae nominationisacceptationem scriptocommunicare debet.§3 Si Ministro generali opportunum visumfuerit, Visitatores eodem annovel in eadem regione electos convocaresi mul potest, tempore, loco etordine ab eodem Ministro statuendis,ut, omnibus in dialogo cum Ministroet cum suo Definitorio concordatis etdiscussis, melius praeparati sint admunus et servitium exsequendum inharmonia cum itinere et contextu Ordinis.Art. 11§1 Munus Visitatoris est, cum potestatedelegata, visitare omnes Domos etfratres Provinciae pro qua nominatusest.§2 Nisi aliter in patentalibus litteris expressestatutum fuerit, a die quo Ministroprovinciali ostendit decretumnominationis, Visitator ius et potestatemhabet ordinandi, dirigendi, exsequendiet etiam corrigendi omnia


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 7272 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iquae Visitationis scopum respiciunt,ad normam iuris communis et propriiin eo quod ipse ad utilitatem <strong>fratrum</strong>et Provinciae necessarium prudenteriudicaverit.Art. 12§1 Visitator in negotiis ordinariis regiminisProvinciae, Domorum, communitatumvel operum minime sese immisceat,nisi in iis quae sibi a iure communivel proprio vel a litterispatentalibus expresse concessa sint.§2 Potestas ordinaria Ministri provincialiset Guardiani immutata manet tototempore Visitationis, praeter quod Visitationisfines recte exigant.§3 Postquam Visitator visitationem indixit,fratres, absque favorabili votoVisitatoris, ab una in aliam Domumtransire vel transferri nequeunt a Ministris.Art. 13§1 Si ei opportunum visum fuerit, VisitatorCongressum ex traordinarium Definitoriiprovincialis convocare potesteique praesidere, sine tamen votoin electionibus.§2 Visitatori competit, suo munere inceptoet ipso praesente, electionesconfirmare quotiescumque casus sicpostulaverit.§3 Visitator, audito Definitorio provinciali,casus graves qui in Visitationecomprobari possent, definitive dirimerepotest.Art. 14§1 Visitator, suo munere fungens, debitamcuram adhibeat; loca non festinantervisitet; in relationibus et in rerumusu simplicem sese monstret.§2 Visitator Secretarium sibi in adiutoriumassumere potest.§3 Durante munere Visitator sigillo minoriProvinciae legitime uti potest.Art. 15§1 Nisi aliter in litteris patentalibus expressestabilitum fuerit, Visitator monasteriamonialium II et III Ordinis interritorio Provinciae existentia visitaredebet ad normam iuris earum,dummodo Ordini nostro, iuxta c. 614CIC, consociata sint (cf. CG 57).§2 Visitator ius habet iudicium aestimatoriumferre de vitalitate FraternitatumOrdinis Franciscani saecularis etIuventutis Franciscanae concreditispastorali ac spirituali curae Provinciaevel Custodiae, quae visitatur (cf.CG 61 § 1).§3 Oportet ut Visitator cognoscat condicioneslocales et provinciales <strong>fratrum</strong>sororumque III Ordinis Regularisnecnon Institutorum saecularium etSocietatum vitae apostolicae SanctiFrancisci (cf. CG 59)Art. 16Visitator a Ministro generali institutus,nisi expresse in litteris patentalibus concessumfuerit, nequit:1. potestatem ordinariam regiminis Ministriprovincialis et Guardianorumsuspendere vel limitare, excep to casuquo propositum Visitationis impediatur,ad normam art. 12 §1 praesentiumStatutorum;2. admittere ad novitiatum, ad professionemet ad ministeria, vel litterasdimissorias concedere ad sacros Ordinesrecipiendos;3. de fratribus disponere ipsosque transferre,concedere, limitare, revocarelicentias itinerandi vel aliam quamcumquelicentiam, nisi propositumVisitationis hoc exigat;4. decisiones et decreta a Definitorioprovinciali lata mutare vel annullareipso Definitorio inconsulto.Art. 17Nisi in litteris patentalibus aliter expressumsit auctoritas Visitatoris a Ministrogenerali instituti, si ipse est simulPraeses Capituli, exspirat triginta diebuspost conclusionem Congressus capitularis;si ipse non est simul Praeses,die qua Praeses Capituli suum munusincipiat; quoad alias Visitationes generales,finis in litteris patentalibus determinaridebet.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 73E SECRETARIA GENERALI73Titulus IVDe modoVisitationem canonicam peragendiI. De rebus Visitationi praeviisArt. 18§1 Visitator a Ministro generali institutus,mandato recepto et nuntio datoMinistro generali de muneris acceptatione,statim de eodem certioremreddat Ministrum provincialem Provinciaevisitandae, eidem etiam mittendoexemplar authenticum Decretinominationis. Cum eo agat de temporeVisitationis inchoandae, de ordineet de itinerario ad singulas Fraternitatesvisitandas; de temporibus et modalitatibusDeputatos eligendi, de designationecandidatorum ad Ministrumprovincialem et, si casus ferat,de eiusdem electione; de quibus libetaliis rebus quae ad Visitationem ritecomplen dam opportunae et necessariaecenseantur.§2 Expletis omnibus de quibus in paragraphoprima huius articuli, Visitator,tempore stabilito, Litteras adProvinciam mittat quibus adventumsuum in Provinciam nuntiet, easqueres ad opportunam praeparationemtam spiritualem quam materialemVisitationis et Capituli necessariasindicet.§3 Minister provincialis Visitatori generalitradat:1. sigillum minus Provinciae;2. elenchum <strong>fratrum</strong> Provinciae secundumdiversas Domus dispositorum;3. chartam geographicam cum indicationeDomorum nec non operum inzona (cf. SG 217);4. omnia Statuta propria quae in Provinciavigorem habent;5. <strong>acta</strong> Capituli praecedentis una cumlitteris a Ministro generali ad Provinciammissis ad conclusionem etiampraecedentis Visitationis canonicae etCapituli.Art. 19§1 Ad Ministrum provincialem attinetcurare, tempore Visitationis, ut diver-sa officia provincialia relationespraeparent rite scriptas secundum documenta,si existunt, a Curia generaliad hoc praeparata:1. de spiritu orationis et devotionis;2. de vita fraterna et de relationibus cumFamilia franciscana: scilicet cum I, IIet III Ordine et cum aliis Institutis etSocietatibus;3. de vita minoritatis et laboris (cf. CGet SG cap. IV);4. de munere evangelizationis in Provincianecnon de evangelizationemissionaria (cf. Custodiae dependentes,Fundationes aliaeque praesentiaemissionariae);5. de formatione initiali et permanenti;6. de formatione ad Ministeria et ad aliaservitia et munera;7. de actuositate intellectuali (cf. SG 110§2);8. de recentiori statu personali Provinciae;9. de statu oeconomico.§2 Visitator generalis has omnes relationesuna cum sua Relatione finali adMinistrum generalem transmitteredebet intra duos menses post conclusionemCogressus capitularis.II. De Visitatione personarumArt. 20§1 Tempore Visitationis alicuius Fraternitatisdurante, omnes eiusdem sodales,quoad fieri possit, domi maneredebent, exceptis causis gravibus a Visitatoreaestimandis.§2 Visitatio personarum extenditur nontantum ad fratres Provinciae, sedetiam ad fratres aliarum Provinciarumqui in Domibus istius Provinciaeregulariter commorantur ibique suisiuribus pollentes.§3 Si Visitatio amplectat etiam Domosaliarum Provinciarum quae in suoterritorio sint, sicut etiam fratresaliarum Provinciarum qui degunt etlaborant in territorio Provinciae visitandae,decretum nominationissensum et modalitatem Visitationisindicabit.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 7474 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IArt. 21Cum duae Visitationes generales ordinariaeintervallum unius triennii tantumhabeant (cf. CG 199 et art. 6 §1 horumStatutorum), Visitator generalis, si in litterispatentalibus ita concessum sit, Visitationemdiversimode ordinare potest,audito Definitorio provinciali. Exempligratia, fratres plurium Domorum coadunando,salvo iure uniuscuiusque ad Visitatoremrecurrendi.Art. 22§1 Visitator singularum Fraternitatumvisitationem incipiat cum celebrationeVerbi, vel alia simili, in qua fratrescoadunatos adhortetur ut sibi manifestentbona omnia Fraternitatis et singulorum<strong>fratrum</strong> et ea quae necessariasunt ad eorum progressum; ut sibilibere manifestent ea quae maioriexhortatione, correctione et renovationeindigeant.§2 Ante Visitationem personarum, Visitatorprimo audiat Guardianum qui destatu Domus, de statu personali, communitarioet oeconomico sicut etiamde actuositatibus quibus fratres fungunturei referat. Postea ceteri fratresaudiantur iuxta ordinem a Visitatorestabilitum.§3 Visitator cum interrogat caritative etbenigne procedat (cf. RB 10,5) et cummagna familiaritate facilem sesepraestet ad audiendum; de iis quaeaudiat fundamenta et argumenta quibusinnitantur inquirat. Opportunumest ut declarationes magni momentiscriptae et subsignatae sint.Art. 23§1 Fratres et Visitator semper prae oculisverba S. Fran cisci habeant: «ubicumquesunt fratres, si vitam nostram observare non possunt, ad suum ministrum,quam primum, recurrant et ipsiid manifestent. Minister vero eis providereprocuret, sicut ipse pro seipsovellet si in casu simili versaretur»(RnB 6,1-2; cf. RB 10,4).§2 Fratres in loquendo minime sollicitisint «cum spe mercedem recipiendi»,sed sapienter ponderent «de quo loquiet quomodo respondere» (cf. Adm21,1); et nihil de suis fratribus absentibusdicant quod in eorum praesentiacum caritate dicere nequeunt (cf. Adm25,1), sed omnia ad aedificationem etnon ad detractionem et murmurationemserviant (cf. Rb 10, 7).Art. 24§1 In audiendo singulos fratres Visitatorinterroget non tantum de rebus quaedirecte ipsum fratrem respiciunt sedetiam de aliis quae Fraternitatem localemet provincialem, et etiam totumOrdinem respiciunt; interroget de inceptisquae, iuxta eos, principaliterpromovenda sunt et de iis quae corrigendaet renovanda sint in eo quod adpraesentiam tam localem quam universalemOrdinis hisce temporibusattinet.§2 Visitator inquirat num servitium Ministriet Guardiani erga fratres rite praestitumsit, prasertim in quantum adFraternitatem verbo et opere aedificandam,sicuti familiam in Christounitam (cf. CG 45 §1), oboedientiamresponsabilem in capitulis promovendam,fratres participes faciendos rerumet eventuum maioris momenti inOrdine (cf. CG 45 §§1-2; 49).Art. 25§1 Fratres, conscii quod ad suos ministrosrecurrere possunt (cf. RB 10,4),fiducialiter agant cum Visitatore, cuilegitime interroganti, respondere tenentursecundum veritatem in caritate;nemini vero fas est quoquo modofratrem ab hac obligatione avertere,aut visitationis scopum aliter im pedire(cf. CIC 628,3).§2 Frater qui Visitatori non oboediveritaut graves falsas notitias praebueritaut se rebellem exhibuerit aut eiusmandata contempserit, privatione vocisactivae et passivae ad sexenniumvel aliis poenis puniri potest (cf. SG248).Art. 26Visitator generalis, ut recte de vita fraternaiudicare possit iuxta normas CG etSG (Cap. III et IV), indicationum Capi-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 75E SECRETARIA GENERALI75tuli generalis, Capituli provincialis et secundumpraescriptum Statutorum particulariumProvinciae; praeterea debet secertiorem facere utrum numerus <strong>fratrum</strong>aptus sit ad veram Fraternitatem provincialemet localem exprimendam et qualimodo ipsi:1. in vita fraterna participent, particulariterin Capitulo locali;2. spiritum orationis et devotionis colant;3. se gerant minores et operantes pacemet iustitiam inter se;4. fideliter et devote laborent;5. vitam pauperem ducant;6. charisma franciscanum promoveant.Art. 27Visitator generalis, ut recte perpenderepossit quomodo Provincia missionemOrdinis adimpleat, aestimet quomodofratres exsequantur indicationes normasqueCG et SG (cap V). Specialiter autemaestimet, quomodo fratres1. ad proclamationem Evangelii se dedicent(cf. CG 83);2. munus evangelizationis adimpleant,praesertim cum pauperibus et emarginatis;3. ad societatem magis iustam et pacataminstaurandam necnon ad integritatemnaturae protegendam cooperentur;4. cum Ecclesia sentiant et in Ecclesialocali inserantur;5. se dedicent ad evangelizationem missionariam,participantes in Ordinisconsiliis missionariis;6. curam habeant de missione Ordinis inTerra Sancta (cf. CG 124)7. exerceantur in spiritu et dialogo interreligiones et culturas, imprimis rationemhabentes de dialogo oecumenicoet interreligioso iam instituto;8. promoveant notitiam et collaborationeminter omnes sodales Familiaefranciscanae et alios fideles;9. cooperentur cum laicis in variis actionibusapostolicis explendis.Art. 28Visitator generalis aestimet, num formatioconsona sit cum normis CG et SG(cap. VI), cum «Ratione FormationisFranciscanae», cum Ratione studiorumOrdinis et Provinciae nec non cum Statutisparticularibus. Attente consideraredebet:1. fines et structuras formationis initialiset permanentis;2. praesentationem charismatis franciscaniin cura pastorali vocationum;3. qualitates et praeparationem <strong>fratrum</strong>formatorum;4. promotionem studiorum et formationis<strong>fratrum</strong> docentium.Art. 29Quoniam tota nostra Fraternitas missionemEcclesiae participat et fratres operamsuam in Ecclesiis particularibus praestant,consiliatur ut Visitator salutet Ordinariumloci ubi Domus visitandaeinveniuntur (cf. CG 105 §2; 115 §1;116).Art. 30§1 Visitator particularem attentionempraestet iis quae ad reverentiam ergaaltare, sacra vasa et textus liturgicospertinent (cf. Lch 1-5; LCap. 35-37;Lcust 2-5).§2 Visitator comprobare debet num legesecclesiasticae observentur destipendiis et applicatione missarumnecnon de piis voluntatibus et fundationibus(cf. CIC 945ss; 958,2;1385; 199 n. 5; 1300ss). Hunc in finem,tam regesta missarum quam librumde eleemosynis ad causas piasoblatis inspiciat ut sibi constet derecta administratione horum bonorumet de adimpletione onerum annexorum.Art. 31§1 Visitator inquirat de ordinaria et extraordinariaadministratione oeconomicaProvinciae, singularum Domorumet de operibus a fratribus gestis etadministratis. Deinde inquirat praesertimde pellucido ac solidali usu pecuniae,de eius coacervatione et deusu “capitalizationis” (cf. CG 82);utrum debita sint quae Provinciam etDomum gravent; utrum ad debitacontrahenda vel ad res alienandaspraescriptiones iuris communis et


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 7676 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iproprii circa modum licentiam obtinendiet circa condiciones in licentiisconcedendis observatae sint; demum,ad quales fines debita contr<strong>acta</strong> sunt(cf. CG 244-250; SG 241-246).§2 Visitator sedulo inquirat num administratiooperum evangelizationis, praesertimin paroeciis, distincta sit ab administrationebonorum Provinciae etDomorum et utrum tabulae accepti etexpensi competenti auctoritatiecclesiasticae exhibitae sint.§3 Visitator inspiciat, quomodo Provinciasolidalis sit cum Ordine universali(e. g. relative ad Aerarium formationis,Aerarium solidalitatis etc.).Specialiter autem attendat ad vectigaliaobligatoria (e. g. relativa ad Secretariatumgeneralem evangelizationis,centesimas introituum ex venditionibusetc.).Art. 32§1 Visitator omnes partes Domus visitetad comprobandum utrum omniaquae honestatem, munditiem etclausuram respiciunt recte dispositasint.§2 Inspiciat curam in bibliothecis, archivis,museis et artis operibus conservandisadhibitam, praesertim in insignioribuset praestantioribus (cf. SG26 §2).Art. 33Visitator secretum servare debet circaodiosa, etiam munere expleto. Nullo mododebet alicui revelare nomina <strong>fratrum</strong>quibus, visitationis causa, aliquid minushonestum cognoverit, nisi hoc neccessariumcenseatur ad publici scandali periculumvel imminens ac grave damnumcommunitatis vitandum.III. De rebus faciendisVisitatione conclusa§2 Visitator in libro Visitationis testimoniumscribat de visitatione per<strong>acta</strong> etproprias adnotationes de rebus Fraternitatislaudandis et exhortandis.§3 Liber Visitationis in archivo Domusconservari debet et futuris visitatoribusexhiberi, qui examinare debentnum res, in praecedenti consiliatae etdecisae, in praxim deductae sint etadhuc actuales permaneant.Art. 35§1 Visitatione omnium <strong>fratrum</strong> et Domorumconclusa, Visitator generalis,si ille Praeses Capituli nominatus nonsit, Definitorium Provinciae convocetet illi communicet quidquid pro bonoProvinciae opportunum iudicaverit.§2 Acta huius Congressus definitorialis,ab omnibus subsignata, adnotentur inregestis congruentibus; unum etiamexemplar authenticum Praesidi Capituliopportuno tempore transmittatur.Quo facto, mandatum Visitatoris absolutumest, salvo praescripto art. 17horum Statutorum.Art. 36§1 Visitatione conclusa, Visitator Ministrogenerali quam primum transmittatdocumenta, quae requiruntur inart. 43 § 1.§2 Si Visitator simul non est Praeses Capituli,tenetur ad Ministrum generalemtransmittere fidelem et sedulamrelationem de statu Provinciae (cf.Annexus I/V.3) intra duos menses avisitatione conclusa.§3 Relationes visitationum Custodiarume aliarum Entitatum a Provinciis vel acoetu Provinciarum dependentiumtransmittantur Visitatori pro Provincianominato vel ad auctoritatemcompetentem, unum semper exemplarad Ministrum generalem transmittendo.Art. 34§1 Visitatione locali conclusa, magnimomenti est fratres convocare in Capitulolocali, ut Visitator eis consilia,observationes et hortationes praeberepossit.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 77E SECRETARIA GENERALI77PARS IIDE PRAESIDENTIACAPITULI PROVINCIALISTitulus VDe Praeside Capituli provincialisdeque eius facultatibusArt. 37Visitator generalis electus ad aliquamProvinciam visitandam, ad norman art.199 Constitutionum generalium et art. 6horum Statutorum, est etiam Praeses Capituliprovincialis nisi a Ministro generalialiter dispositum sit.Art. 38Praeses Capituli provincialis in convocationeet celebratione Capituli, deputatorumelectione, candidatorum ad officiumMinistri provincialis designatione,necnon, si casus ferat, in eius electionead normam art. 174 §§ 2-3 Statutorumgeneralium et in ordine negotia in Capitulotr<strong>acta</strong>ndi, Statuta respectivae Provinciaeobservare debet, firmis praescriptionibusin articulis sequentibuscontentis.Art. 39§1 Ad Praesidem Capituli, audito Ministroprovinciali, spectat:1. tempus statuere pro deputatorumelectione et candidatorum ad officiumMinistri provincialis designatione;nec non, si casus ferat, pro electioneMinistri provincialis ad normamSG 174 §3.2. in determinando tempus de quo supra,praestare attentionem ad tempusdisponibile, ratione habita de circunstantiisProvinciae et muneris Definitoriigeneralis iuxta paragraphum sequentem;3. statuere tempus ante quod suffragiarespectiva pro his electionibus perveniredebent, indicata ex<strong>acta</strong> postalidirectione;4. tempus et locum celebrationis Capitulistabilire;5. Capitulum convocare.§2 Praeses Capitulum convocare non debetsine praevia candidatorum ad officiumMinistri provincialis approbationea Definitorio generali, vel sal-tem habita, ex sufficienti temporis intervallo,certa praevisione fore ut approbatioiusto tempore per viam ordinariamobtineatur.Titulus VIDe rebus Capitulo provincialipraemittendisArt. 40§1 Suffragia pro deputatorum electioneet candidatorum ad officium Ministriprovincialis designatione necnon, sicasus ferat, pro electione Ministriprovincialis, ad Praesidem Capitulitransmittenda sunt modo in Statutisparticularibus Provinciae stabilito.§2 Exacto tempore pro suffragiorumtransmissione, Praeses Capituli veleius delegatus cum duobus fratribusab ipso designatis vel secundum indicationesStatutorum particularium,suffragia aperiat et scrutetur.§3 Instrumentum seu “verbale” de exitufinali scrutiniorum, a scrutatoribus etab ipso Praeside ipsius scrutinii subscriptum,Definitorio generali transmittendumest.Art. 41§1 In deputatorum electione exitus cuiusquescrutinii statim fratribus Provinciaeannuntiabitur, ad tenorem Statutorumparticularium.§2 In candidatorum ad officium Ministriprovincialis vel Custodis designatione,exitus priorum suffragationumstatim fratribus Provinciae velCustodiae communicandus est. Exitusautem ultimi vel unici scrutinii, siuna tantum suffragatio f<strong>acta</strong> sit, nonpublicetur (SG 173 § 3) nisi postquama Definitorio generali approbatusest et fideliter observato praescriptoart. 43 § 3 horum Statutorum.§3 In casu de electione Ministri provincialisad normam SG 174 §§2-3, Statutaparticularia Provinciae observentur,salvo praescripto art. 40 et 41 horumStatutorum.Art. 42§1 Ad evitandam suffragiorum disper-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 7878 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Isionem in designatione candidatorumad officium Ministri provincialis,Praeses Capituli poterit, nisi aliter inStatutis particularibus Provinciae statutumsit, accedente Definitorii Provinciaeconsensu, binas vel etiam ternassuffragationes instituere, opportunodato temporis intervallo interunam et aliam.§2 Fratres ad servitium Ministri generaliset Domorum ab ipso dependentiumdestinati, ius conservant ut deputatieligi et in Capitulo participarepossint, exclusis Definitoribus generalibus.Ipsi autem fratres officia ineorum Entitate assumere nequeunt sinepraevia licentia Ministri generalis(SG art. 162 § 3).Art. 43§1 Praeses Capituli Ministro generalistatim transmittere curet haec documenta:1. Protocollum completum ultimi velunici scrutinii pro designatione candidatorumad officium Ministri provincialis.2. Votum de eorum idoneitate ad officiumsecundum numerum praescriptumin Statutis particularibus (cf. SG173 §2). Praeterea transmittendaesunt praesentationes et vota de saltemduobus aliis candidatis extra numerumstabilitum, quo fieri possit substitutio,si casus ferat.3. Relationem mediam (cf. AnnexusI/V.1)§2 Necesse est ut haec documenta perveniantuno mense circiter prius quamtempus votationis ad electionem Ministriprovincialis stabilitum adveniat.§3 Ad communicanda nomina candidatorumhaec observentur:1. Nomina candidatorum a Definitoriogenerali approbatorum, iuxta numerumin Statutis particularibus indicatum,communicabuntur Praesidi Capitulia Secretaria generali ordinealphabetico.2. Statuta particularia decernunt, numcommunicandus sit numerus suffragioruma singulis candidatis approbatisacceptorum. Quomodocumque resse habet, communicantur tantum suffragiacandidatorum approbatorum.3. Praeses Capituli in scriptis communicetProvinciae candidatos approbatos adnormam Statutorum particularium.§4 Praeses Capituli, si ei necessarium videbitur,una cum relatione de qua in§1.3 huius articuli, referat utrum etquae circumstantiae peculiares Provinciaeforsitan exigant ut electio sive Ministriprovincialis sive totius guberniiProvin ciae a Definitorio generali peragatur,referens adiuncta peculiaria etgravissimas causas quae hoc exigant.Quo in casu aliqua candidatorum nominaad respectiva officia, quos idoneoscenseat, proponat (SG 163 §2).Titulus VIIDe Capitulo provincialiArt. 44Praeses, in celebratione Capituli, cummagna caritate et prudentia procedat atqueinvigilet ut in omnibus normae Constitutionum,Statutorum generalium etStatutorum Provinciae serventur.Art. 45Cum finis Capituli non sit solum electio<strong>fratrum</strong> ad Provinciae officia, sedetiam boni Provinciae promotio eiusdemquenecessitatum sollicitudo,Praeses, relatis Provinciae necessitatibus,etiam cum vocalibus agat de remediisafferendis et de decisionibus constructivisfovendis.Art. 46§1 Frater ad aliquod officium in Capitulonuper electus nullam auctoritatemexercere valet priusquam confirmatussit a Praeside; qui tamen rite electum,qui acceptavit electionem (CIC 177§1), nullaque obstet causa, statimconfirmet (cf. CIC 149 §1 et 179 §2;CG 184 §1).§2 Si ad officium Ministri provincialisfrater non elegibilis postuletur, cum2/3 suffragiorum in primo vel secundoscrutinio, Praeses sine mora rem


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 79E SECRETARIA GENERALI79Art. 51Praeses determinet cum Definitorio provincialinoviter electo tempus Congressuscapitularis pro collatione officio rum vacantium.Congressus fieri debet intra trimestrepost Capitulum absolutum, nisi inStatutis particularibus aliter cautum fuerit(cf. CG 217) vel nisi Minister generalis,Praeside Capituli petente, in casu particularialiter providerit.Art. 52Si contingat Praesidem Congressus capitularisa Ministro generali nominatumimpediri a munere suo exercendo, resdeferatur ad Definitorium generale. Si,de iudicio Congressus capitularis, casusurgeat, praesideat Minister provincialis(cf. SG 166 §2).Art. 53§1 Tempore Capituli omnia officia etmunera vacant, nisi Minister provincialis,de consensu sui Definitorii persecreta suffragia manifestato, in casibusparticularibus et gra vi de causa,prorogationem a Ministro generalicum suo Definitorio petierit et obtinuerit(cf. CG 187 §1 et SG 130).§2 Omnia officia ad normam Constitutionumet Statutorum generalium,Statutorum particularium Provinciaeet art. 47-48 horum Statutorum conferendasunt.Art. 54Acta Congressus capitularis Definitoriogenerali transmittantur pro ratihabitione,et quidem in forma authentica, scilicetrite subscripta et sigillo Provinciae muadDefinitorium generale remittat, intraoctiduum utile a iure requisitum(cf. CIC 181-183; CG 181 §1; SG 173§1).§3 Si fratres pro aliis officiis postulenturet agatur de impedimento super quodispensari soleat, Praeses actumauthenticum postulationis ad Ministrumgeneralem intra octiduum mittat,indicando rationes postulationiset petitionem dispensationis.§4 Tempus officii explendi computatursemper a die electionis f<strong>acta</strong>e, etiamubi Capitulum fiat duobus temporibus.Art. 47§1 Fratres in Capitulo electi in spiritucorresponsabilitatis et servitii fraterniofficia acceptare tenentur (cf. CG 181§4).§2 Frater officii ad quod electus fuerit renuntiationempraesentare potest, graviautem ex causa. Quae renuntiatiosemper in scriptis facienda est. Quoadacceptationem renuntiationis serventurpraescripta art. 132 Statutorumgeneralium.Art. 48§1 Si, electionibus iam peractis et Capitulonondum soluto, occurrerit vacatioofficii Ministri provincialis vel Vicariiprovincialis vel alicuius Definitorisprovincialis, Praeses vacationem Capitulocommunicet et novam elec tionemperagat.§2 Si, Capitulo coadunato, evenerit Praesidema Ministro generali asignatumob mortem vel aliam gravem causamdeficere et novus Minister provincialiseligendus sit, praesideat sessionibuscapitularibus vocalis senior prima professioneusque ad electionem novi Ministriprovincialis quam ipse confirmabit(cf. analogiam cum CG 184 §2 etSG 159 §3); qua f<strong>acta</strong>, neo-electus Ministerpraesideat.Art. 49Si, Capitulo rite convocato, aliqui vocales,quacumque de causa non advenerintvel suffragari renuerint, Capitulum celebrariet electiones peragi possunt, dum-modo maior pars vocalium adsit quibusiure liceat suffragium ferre, salvo iurePraesidis Capitulum suspendendi adnormam art. 50 horum Statuto rum.Art. 50Praeses Capituli quolibet momento Capitulumsuspendere potest et negotiumDefinitorio generali deferre, si hoc admaiorem utilitatem Provinciae expedireiudicaverit et causa vere gravis adsit.Titulus VIIIDe Congressu capitulari


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 8080 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Inita iuxta exemplar in Annexu appositum.In his exprimi debent tempus et locuselectionum, qui et quot electores fuerint,et qualis sit scrutiniorum exitus,adiuncto documento confirmationis (cf.SG 167).ANNEXUS IPROMPTUARIUM VISITATORISET PRAESIDIS CAPITULII - De rebus ante Visitationem faciendis1 Ministro generali de nominationis acceptationenuntium scriptum dare; Ministrumprovincialem de nominatione Visitatoriscertiorem reddere, ad normamart. 18 §1 «Statutorum Visitationis canonicae»;colloquium, in quantum fieripossit, cum Ministro generali praepararevel, si possibile non sit, cum aliquomembro Definitorii.2 Attente «Statuta Visitationis canonicaeet Praesidentiae Capituli provincialis»studere.3. Stabilire cum Ministro provinciali:a) tempus Visitationem inchoandi;b) itinerarium;c) periodum celebrationis Capituli;d) tempus suffragiorum pro electionedeputatorum ad Capitulum, pro designationecandidatorum ad officiumMinistri provincialis, necnon, si necessarium,pro electione Ministri provincialisab omnibus sollemniter professisfacienda;e) prioritates vel problemata Provinciaequae maioris attentionis digna sint.4. Recipere a Ministro provinciali:a) elenchum <strong>fratrum</strong>, cum respectivisofficiis, eorumque Fra ternitatum, et<strong>fratrum</strong> qui extra Fraternitatem commorantur;b) sigillum minus Provinciae;c) Statuta particularia et peculiaria Provinciae.5. Ministro provinciali tradere:a) exemplaria a Curia generali missa prorelationibus de quibus in art. 19 «StatutorumVisitationis canonicae»;b) quodcumque aliud documentum magnimomenti.6. Litteras ad fratres praeparare quibus indicentur:a) res magni momenti in «Statutis Visitationiscanonicae» stabilitae;b) ubi et tempus schedulas mittendi adelectionem deputatorum ad Capitulum,ad designationem candidatorumad officium Ministri provincialis et, sicasus ferat, ad electionem Ministriprovincialis ex parte omnium sollemniter professorum; necnon dispositionesStatutorum particula rium modumsuffragandi respicientes.7. Exemplar originale harum litterarum,debite subsignatum, Ministro provincialitradatur, qui eas omnibus fratribus notasfacere debet.II - De rebus durante Visitatione singularumFraternitatum faciendis1. Fraternitatem coadunare ad normam art.22 «Statutorum Visitationis canonicae».2. Priusquam colloquium cum singulis fratribusincipiat, una cum Guardiano stabilireea quae respiciunt orationem et liturgiamcelebrandam, visitationem ad locasacra et ad diversas Domus partes.3 Sequentes libros examinare: regestaMissarum (acceptatio et celebratio), librumactorum Capituli localis et, si casusferat, Discretorii, librum chronicorum,librum Visitationum, libros de reoeconomica.4 Visitatione conclusa, Visitator peragatquidquid in art. 34 «Statutorum Visitationiscanonicae» indicatum est.III - De iis quae fieri debent Visitatione Provinciaeconclusa1 Scrutinium facere suffragiorum ad electionemdeputato rum ad Capitulum etcandidatorum ad officium Ministri provin cialis, attentionem praestando adnormas Statutorum ge ne ralium ac Statutorumparticularium Provinciae, necnonart. 40-43 «Statutorum Visitationiscanonicae».2. Exitum harum electionum Ministro ge-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 81E SECRETARIA GENERALI81nerali mittere cum Relatione media (cf.Annexus I/V.1) ad normam art. 43 §§1-2«Statutorum Visitationis canonicae».3. Priusquam Capitulum convocetur, exspectareapprobationem candidatorumad officium Ministri provincialis, nisi extempore disponibili, rationabiliter praesumaturapprobationem candidatorumante Capituli initium haberi posse.IV - De rebus a Praeside Capituli faciendis1. Conscribat Relationem faciendam coramCapitulo (cf. V.2).2. In casu electionis Ministri provincialis adnormam art. 174 §§ 2-3 Statutorum generalium,electionem disponere secun dumStatuta particularia Provinciae3. Omnibus fideliter servatis quae in StatutisVisitationis Canonicae praescriptasunt, Capitulum convocare per litteras,ad fratres mittendas, in quibus sequentianumeren tur:a) nomina deputatorum ad Capitulum afratribus electo rum, una cum nominibusaliorum vocalium Capituli cumofficiis respectivis;b) locus ubi Capitulum celebrabitur;c) quando Definitores provinciales etalia membra Capituli in loco indicatoconsistere debent;d) quando fratres Missam votivam deSpiritu Sancto pro felici exitu Capitulicelebrare debent;e) alia quae mentione digna iudicentur.4. Durante Capitulo Statuta particularia etpeculiaria Pro vinciae summa cum fidelitateservari debent, necnon specialialineamenta casu a Ministro generali data.5. Documenta de electionibus factis Ministrogenerali mittere quam primum proearum ratihabitio ne, iuxta Annexumexarata.6. Exitus Congressus capitularis mittereMinistro generali, ad normam art. 54«Statutorum Visitationis canonicae».7. Relationem finalem Ministro generalimittere, intra duos menses a Congressucapitulari concluso, una cum aliis informationibusrequisitis.V - De Relationibus1 Relatio mediaRelatio media, scripta post visitationemet ante Capitulum, debet esse:a) descriptio status generalis Provinciae,qua Minister generalis sciat res maioresinventas inter visitationem et qua – si casusferat – nitatur praeconium ad Capitulumprovinciale mittendum;b) brevis;c) missa una cum nominibus candidatorumet opinione Visitatoris secundum indicationesart. 43.2 Relatio ad Capitulum1. Relatio ad Capitulum pertinet ad respraecipuas, quibus Praeses Capituli foveathonestam sinceramque rationemhabendam de actuali statu vitae et missionisProvinciae.2. Praeses Capituli redigere debet hanc Relationem:a) ample tr<strong>acta</strong>tis Provinciae rebus urgentibus;b) admodum concrete;c) ad disceptationem fructuosam stimulandam.3. Relatio ad Capitulum non est mittendaMinistro generali. Si autem mittitur, nontenet locum Relationis finalis3 Relatio finalis1. In redigenda Relatione finali expressionesgenerales vitari debent. E contrario,realem situationem, quamvis summatim,describere oportet, ita ut de vita et actuositateProvinciae clara visio habeatur etprospectus de futuro praevideri possint;insuper, ideae concretae proponantur adadspectus positivos patefaciendos et eosqui monitu vel efficaci animatione indigeant.2. Specialem attentionem praestare necesseest ad renovationem Provinciae, adea, quae necessario requiruntur, ut illasufficienter agat vitam missionemqueOrdinis secun dum actualem Ordinis legislationemeius demque indicationes inrecentioribus documentis.3. Magni momenti sunt data statistica, quae


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 8282 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ifideliter transcribi et, possibiliter, commentaridebent.4. Relatio finalis nequit esse eadem cum illa,quae prolata est coram Capitulo, quiadebet continere informationes de opereCapituli et Congressus capitularis necnon suggestiones ad bonum Provinciaespectantia. Insuper possunt ibi indicarialiae res vel quaestiones, quas Visitatorcensuerit opportune communicandasMinistro generali.5. Quoad argumenta delicata vel quae specialepondus respectu ad bonum Provinciaehabeant, oportet rationes, causas,adiuncta et possibiles solutiones diligenterinvestigare. Hoc magnae utilitatisMinistro generali erit.6. Quod ad argumenta secreta vel confidentialiaattinet, haec separatim unumpost aliud in litteris separatis tr<strong>acta</strong>n dasunt cum Ministro generali.7. Commendatur quidem, ut pro modulohabeatur schema propositum, sed Visitatoralias quoque potest praebere notitias,quas Ministro generali censuerit esse necessariasvel utiles.VI. De electionibus capitularibus: pro validitate,computatione suffragiorum, collationeofficiorum deque postulatione1. Pro validitate electionum praesens essedebet maior pars eorum qui convocaridebent (cf. c.119,1°).2. In primo et secundo scrutinio, requiriturmaioritas absoluta eorum qui sunt praesentes;post duo inefficacia scrutinia,ideoque tertium scrutinium fiat superduobus candidatis qui maiorem suffragiorumpartem obtinuerunt (c.119,1°),seu maioritatem relativam (SG art. 127).3. Computatio suffragiorum fieri debet iuxtanumerum praesentium (cf. c.119,1°).In iure communi nihil habetur quoadsuffragia invalida vel alba, neque relatead non votantes.Attamen, ex praemissis c. 119 ubi legitur:“Ad actus collegiales quod attinet,nisi iure vel statutis aliud caveatur…”,deducitur quod pertinet ad ius particularecuiuscumque Instituti decernere quomodocomputari debeant vota invalidavel alba vel ii qui suffragium non tulerunt.Cum etiam in CG et in SG Ordinisnostri minime loquatur de votis invalidisvel albis, deque iis qui suffragium nondederunt, normale videtur ut ratio computandivota invalida vel alba atque numerumeorum qui suffragium non tuleruntin Statutis particularibus vel in sicdicto «Ordo Capituli» definiatur.4. Si Capitulum celebratur uno tantum tempore,Trimestre pro collatione officiorumincipit a fine Capituli. Si Capitulumvero duobus temporibus celebratur, Trimestreincipit a fine alterius temporiseiusdem Capituli. Etenim, c.165 recitat:“Nisi aliud iure aut legitimis collegii velcoetus statutis cautum sit..., electio nedifferatur ultra trimestre utile…”. In CGart. 217 statuitur: “Intra trimestre postCapitulum…”, et in Statutis pro Visitationecanonica, definitur: “Intra trimestrepost Capitulum absolutum”(art.51).5. Postulatio admittitur si electioni alicuiuscandidati impedimentum canonicum obstetsuper quo dispensatio concedi possit(c.180 §1). Attamen, ut postulatio vimhabeat, requiruntur saltem duae tertiaepartes suffragiorum (c.181 §1) in primovel secundo scrutinio (c.176, c.119,1°).Computatio suffragiorum fiat sicut inelectionibus ordinariis (prout supra explicatumest).Si in duobus primis scrutiniis is qui “postulatus”fuit, saltem 2/3 partes suffragiorumvim habentium (validi) non obtinuit,definitive reiicitur et in subsequentibusvotationibus voce tantum activagaudebit.Votationes autem prosequuntur ad normamc. 176 et c. 119,1°Quomodocumque, prae oculis habeaturdecretum Definitorii GeneralisDecretumDefinitorium Generale, in sessione diei22 mensis decembris an.2005 regularitercongregata sub praesidentia Fr JosephiRodríguez Carballo Ministri Generalisdecrevit ut


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 83E SECRETARIA GENERALI834. Relationes cum Familia franciscanaScilicet cum I, II et III Ordine et cumaliis Institutis (CG 55 ss).5. Relationes cum aliis ConsociationibusFratres praeter Instituta Familiae franciscanaealiisne con sociationibus curampraestant et quomodo hoc servitium solvunt?6. Munus evangelizationisQuomodo fratres respondent vocationiet missioni Ordinis circa evangelizationem,eius provocationes et alia ele mentain art. 27 «Statutorum Visitationis canonicae»contenta? In hoc ambitu existuntprogressus et experientiaementione dignae?Quomodo Provincia composuerit Secretariatumprovincialem evangelizationiset quomodo redegerit ac secuta sit Rationemevangelizationis provincialem?Quomodo varia evangelizationis operainserantur in vita Provinciae?7. Evangelizatio missionariaCum de argumento missionis «ad gentes»agat, Visitator animum intenderedebet ad iuvenes educandos in spiritumissionario, ad Provinciae participationemin aliqua missione ad gentes - sivepropria sive Ordinis - ad componendamanimationem missionariam, ad actionemModeratoris provincialis pro evangelizationemissionaria.8. Formatio et StudiaRelatio includere debet pastoralem vocationum,formationem initialem, formationemcontinuam, studiorum rationemet formationem ad ministeria secundumart. 28 «Statutorum Visitationiscanonicae». Mentio specialis reserveturad studiorum promotionem et ad formationemdocentium et investigatorum.Praeterea debet inquirere, num adsit, cognoscaturet applicetut Provinciae Ratioformationis et Ratio studiorum.9. Fratres cum particularibus qualitatibusvel competentiisNotari debent fratres qui praecipue suisqualitatibus et competentiis eminent,qui, ideoque, servitium qualificatum Ordiniofferre possunt vel, tramite Ordine,aliis Entitatibus. Exempli gratia: Visitafraterqui Minister Provincialis eligendusest per “postulationem”, ad normamiuris communis (cc.180-183) et particularis(CG art. 181 §1, cf. SG art. 173 §1),post peractum primum mandatum persex annos et statim alterum mandatumper tres annospostulari possitper alios tres annos tantumquibus transactis et ipsemet eligi nequeat« nisi ab officio saltem per tres annos vacaverit» (SG art. 175)Praesens Decretum vim suam obtinebit adie 2 mensis Februarii an. 2006Datum Romae,ex Aedibus Curiae Generalis OrdinisDie 27 Januarii an. 2006SANDRO OVEREND RIGILLOSecretarius generalisProt. n. 096471JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLOMinister generalis“Schema” Relationis Finalis1. Brevis Provinciae descriptioInter alia, bonum erit brevia elementageographica, socio-oeconomica, politicaet religiosa includere quae vitam et actuositatemProvinciae distinguunt; etiamchartam geographicam adiungere.2. Status personalisUna cum compilatione appositi exemplaris,observationes circa incrementumvel decrementum <strong>fratrum</strong>, fascias aetatis, numerum <strong>fratrum</strong> in activo utilescensen dae sunt.3. Vita <strong>fratrum</strong>Quomodo fratres respondeant vocationiet prioritatibus Ordinis, vitae fraternitatis,spiritui orationis et devotionis, minoritati,labori et aliis aspectibus in art. 26«Statutorum Visitationis canonicae»consideratis? Quomodo Capitulum localefungatur? Libri bene curantur?


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 8484 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Itores generales, membra commissionuminterprovincialium et internationalium,investigatores, docentes, periti in materiisspecificis. Sic perutilis est notatio iuvenumin formatione, qui particulariterdotati sunt ad studium et investigationem.10. Status oeconomicus ProvinciaeRelatio debet pellucide exacteque ostendereadministrationem oeconomicam acfiscalem provincialem et localem, necnon omnem actionem maioris momenti,quae a fratribus geritur. Inspiciendumquoque est, quomodo in Provincia vivatursolidalitas et condivisio erga pauperes,relative ad evangelizationem, adalias entitates Ordinis et Ecclesiae; quomodooperetur Consilium oeconomicum(cf. CG 246 §2).11. Gubernium Provinciae post ultimamVisitationemAestimanda est operositas et progressusProvinciae, et in particulari:a) servitium Ministri provincialis et Definitoriiprovincialis;b) ea, quae ad decisiones et hortationes Ministrigeneralis attinent, contenta in litterisad Provinciam missis post conclusionempraecedentis visitationis canonicaeet Capituli;c) quomodo exsecutae sint decisiones ultimiCapituli provincialis.12. Decisiones et suffragia in CapituloAestimatio ex parte Visitatoris opportunaerit.13. Consilia ad bonum ProvinciaePrincipaliter ea quae includi possunt inlitteris a Ministro generali, post Relationem Visitatoris et celebrationem Capituli et Congressus capitularis, ad Provinciammittendis.ANNEXUS II«PROFESSIO FIDEI»ET «IUSIURANDUM FIDELITATIS»I. PROFESSIO FIDEI(Formula deinceps adhibenda in casibus inquibus iure praescribitur Professio fìdei)Ego N. firma fide credo et profìteor omniaet singula quae continentur in Symbolofìdei, videlicet:Credo in unum Deum Patrem omnipotentem,factorem coeli et terrae, visibiliumomnium et invisibilium et in unumDominum Iesum Christum, Filium Dei unigenitum,et ex Patre natum ante omnia saecula,Deum de Deo, lumen de lumine, Deumverum de Deo vero, genitum non factum,consubstantialem Patri per quem omniaf<strong>acta</strong> sunt, qui propter nos homines etpropter nostram salutem descendit decoelis, et incarnatus est de Spiritu sancto, exMaria virgine, et homo factus est; crucifixusetiam pro nobis sub Pontio Pilato, passuset sepultus est; et resurrexit tertia die secundumScripturas, et ascendit in coelum,sedet ad dexteram Patris, et iterum venturusest cum gloria iudicare vivos et mortuos,cuius regni non erit finis; et in Spiritumsanctum Dominum et vivificantem, qui exPatre Filioque procedit; qui cum Patre etFilio simul adoratur et conglorifìcatur quilocutus est per prophetas; et unam sanctamcatholicam et apostolicam ecclesiam. Confiteorunum baptisma in remissionem peccatorum,et exspecto resurrectionem mortuorum,et vitam venturi saeculi. Amen.Firma fide quoque credo ea omnia quaein verbo Dei scripto vel tradito continenturet ab ecclesia sive sollemni iudicio sive ordinarioet universali magisterio tamquamdivinitus revelata credendo proponuntur.Firmiter etiam amplector ac retineo omniaet singula quae circa doctrinam de fide velmoribus ab eadem definitive proponuntur.Insuper religioso voluntatis et intellectusobsequio doctrinis adhaereo quas sive romanuspontifex sive collegium episcoporumenuntiant cum magisterium authenticumexercent etsi non definitivo actu easdemproclamare intendant.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 85E SECRETARIA GENERALI85II. IUSIURANDUM FIDELITATIS IN SU-SCIPIENDO OFFICIO NOMINE EC-CLESIAE EXERCENDO(Formula adhibenda iuxta can. 833)Ego N. in suscipiendo officio... promittome cum catholica ecclesia communionemsemper servaturum, sive verbis a me prolatis,sive mea agendi ratione.Magna cum diligentia et fidelitate oneraexplebo quibus teneor erga ecclesiam, tumuniversam, tum particularem, in qua admeum servitium, secundum iuris praescripta,exercendum vocatus sum.In munere meo ademplendo, quod ecclesiaenomine mihi commissum est, fìdei depositumintegrum servabo, fideliter tradamet illustrabo; quascumque igitur doctrinasiisdem contrarias devitabo.Disciplinam cunctae ecclesiae communemsequar et fovebo observantiamquecunctarum legum ecclesiasticarum, earumimprimis quae in Codice iuris canonici continentur,servabo.Christiana oboedientia prosequar quaesacri pastores, tamquam authentici fìdeidoctores et magistri declarant aut tamquamecclesiae rectores statuunt, atque episcopisdioecesanis fideliter auxilium dabo, ut actioapostolica, nomine et mandato ecclesiae exercenda,in eiusdem ecclesiae communioneperagatur.Sic me Deus adiuvet et sancta Dei Evangelia,quae manibus meis tango.(Variationes paragraphi quartae et quintaeformulae iurisiurandi, adhibendae a christifidelibusde quibus in can. 833, n. 8)Disciplinam cunctae ecclesiae communemfovebo observantiamque cunctarumlegum ecclesiasticarum urgebo, earum imprimisquae in Codice iuris canonici continentur.Christiana oboedientia prosequar quaesacri pastores, tamquam authentici fìdeidoctores et magistri declarant, aut tamquamecclesiae rectores statuunt, atque cum episcopisdioecesanis libenter operam dabo, utactio apostolica, nomine et mandato ecclesiaeexercenda, salvis indole et fine mei instituti,in eiusdem ecclesiae communione peragatur.ABREVIATIONESAdmCGCICEpCEpClEpORBRnBRsCSGAdmonitionesConstitutiones generalesCodex Iuris CanoniciEpistula ad CustodesEpistula ad ClericosEpistula toti Ordini missaRegula BullataRegula non BullataRegula S. ClaraeStatuta generalia2. Capitulum Intermedium Prov. S.Pauli Apostoli in ColumbiaEl 12 de enero de 2007, el Capítulo denuestra Provincia de San Pablo Apóstol, enColombia, celebrado en la Casa PromociónHumana y Cristiana “Casablanca”, en Ibagué,Tolima, y presidido por SANTOS BA-LLESTEROS FR. EDGAR, Ministro provincial,eligió legítimamentepara el oficio de Definidores provinciales:ÁLVAREZ CARBONELL FR. CARLOSEDUARDOBEDOYA PÉREZ FR. LUIS EMILIOCARDONA MUÑOZ FR. JORGE TULIOJURADO BASANTE FR. FÈLIX AGOBARDO.El Definitorio General, en su Sesión del20 de febrero de 2007, después de examinarlas Actas auténticas, aprobó estas elecciones.Prot. 097666 / S59-073. Capitulum Prov. S. Casimiri in LithuaniaIn the Provincial Chapter of ourProvince of “St. Casimir” in Lithuania, regularlycelebrated according to the norms ofCanon Law and held on the 18th and 19th ofJanuary 2007, in the House at Kretinga,presided over by the Visitator General,PUODZIUNAS BR. JOHN, the following wereelected:for the office of Minister Provincial:KUNGYS BR. ASTIJUSfor the office of Vicar Provincial:


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 8686 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IVODOPJANOVAS BR. LINASfor the office of Provincial Definitors:DOBROVOLSKAS BR. ANDRIUSMIZGIRIS BR. RAMUNASNUMGAUDIS BR. GEDIMINASPESKAITIS BR. ARUNAS.The General Definitorium, during itssession of the 20th of February 2007, carefullyexamined and approved the election.Prot. 097612 / S30-074. Electio extra Capitulum Prov. Ss. Petriet Pauli de Michocán in MexicoEl Congreso definitorial de nuestra ProvinciaSan Pedro y San Pablo de Michoacán,en México, en su sesión del día 19 deenero de 2007, en la Casa Purísima Concepción,de Celaya, Gto., presidido por GÓ-MEZ MARTÍNEZ FR. EULALIO, Ministro Provincial,eligió fuera de Capítulo aRAMÍREZ RAMÍREZ FR. JUAN,para el oficio de Definidor provincial, vacantefuera de Capítulo provincial por la renunciade su predecesor, aceptada, RangelMendoza Fr. Salvador, <strong>OFM</strong>.El Definitorio general, en su sesión deldía 20 de febrero de 2007, después de examinarel Acta auténtica, aprobó esta elección.Prot. 097658 / S54-075. Capitulum Intermedium Prov. S. MariaeReginae Sinarum in TaivaniaIn the Provincial Chapter of ourProvince of “Our Lady, Queen of China” inTaiwan R.O.C., regularly celebrated accordingto the norms of Canon Law andheld on the 11th of January 2007, in theProvincial House, presided over by theMinister Provincial, KAO BR. THADDEUS,the following were electedfor the office of Provincial Definitors:HUANG BR. JOHN BAPTISTLIN BR. BONAVENTURETUNG BR. BONAVENTURAWONG BR. PLACID.The General Definitorium, during itssession of the 20th of February 2007, carefullyexamined and approved the election.Prot. 097647 / S51-076. Capitulum Prov. S. Petri Baptistae inPhilippinisIn the Provincial Chapter of ourProvince of “San Pedro Bautista” in thePhilippines, regularly celebrated accordingto the norms of Canon Law and held on the16th of February 2007, in the House of theInter Franciscan Formation Center in Paenaan,Baras, Rizal, presided over by theVisitator General, MASCARENHAS BR.LOUIS, the following were elected,for the office of Vicar Provincial:GUTAY BR. JOSÉ FEMILOUfor the office of Provincial Definitors:ALMAZAN BR. CIELITOCUI BR. PABLOREDOBLADO BR. LINO GREGORIOSULSE BR. JOEL.The General Definitorium, during itssession of the 13th of March 2007, carefullyexamined and approved the election.Prot. 097680 / S64-077. Cust. «Immculatae ConceptionisBMV» in Madagascaria erectioFrère Sébastien Unsner, Ministre provincialde la Province saint François enAfrique, Madagascar et Maurice, dans salettre du 8 février 2007, a présenté au Définitoiregénéral la décision et la requête dudernier Chapitre provincial de la dite Province(Nairobi, 17-25 juillet 2006, sous laPrésidence du Visiteur général Williams Fr.Peter) de créer sur le territoire de cette Provinceune Custodie dépendant de la Provincede saint François. Dans la même lettre, ila présenté également la proposition de nouveauxSupérieurs pour cette Custodie:pour l’Office de Custode:


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 87E SECRETARIA GENERALI87RAONIZAMPENOARIVO FR. PASCALPOUR L’OFFICE DE CONSEILLERS:HAROSOLONDRABE FR. JACQUES ÉTIENNERAKOTOARISON FR. ROBERT ALAINRASOLONJANAHARY FR. JEAN PIERRETABARELLI FR. LANFRANCO.Le Définitoire Général, lors de sa sessiondéfinitoriale du 13 mars 2007 a examinéla requête envoyée à la Curie, et a décidéde créer la nouvelle entité dépendant de laProvince de saint François en Afrique, Madagascaret Maurice, lui concédant la dénominationde: Custodie «ImmaculéeConception de la BVM» a Madagascar.Le Définitoire a aussi approuvé la propositionde nouveau gouvernement. Parconséquent, en vertu de ce Décret, Jeconfirme le premier gouvernement de lanouvelle Custodie, et Je retiens cette électioncomme effective, à partir du 8 avril2007, c’est à dire, le dimanche de la Résurrectionde notre Seigneur Jésus-Christ.Rome, Curie de l’Ordre des Frères Mineurs,ce 19 mars 2007 Solennité de saint Joseph,Époux de la Vierge MariFR. JOSÉ RODRIGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministre généralFRÈRE SEÁN COLLINS, <strong>OFM</strong>Secrétaire généralProt. 097695 / M30 - 078. Capitulum Prov. Assumptionis BMVin BrasiliaLos días 10 y 11 de enero de 2007, en elCapítulo de nuestra Provincia de la Asunciónde Nuestra Señora, en Brasil, celebradoregularmente según las disposiciones delDerecho en Bacabal/MA, bajo la Presidenciade COSTA FR. MÁRCIO LUÍS, VisitadorGeneral, fueron elegidos,para el Oficio de Ministro Provincial:MUNIZ ALVES FR. JOÃO,para el Oficio de Vicario Provincial:BORGES FILHO FR. WALDEMARpara el Oficio de Definidores Provinciales:BRANDÃO NETO FR. BERNARDO DE SOU-SADIMON FR. EVALDONUNES LOPEZ FR. ZACARIASPACHÊCO RAMOS FR. ANTÔNIO.El Definitorio General, en la Sesión celebradael 21 de marzo de 2007, después deexaminar atentamente las Actas de Elecciones,las aprobó.Prot. 097736/S89-079. Prov. S. Thomae Apostoli in India novaordinatioAt its meeting on 15th March, 2007, theGeneral Definitory took the following decisionsconcerning the Restructuring of theProvince of India:1. A Dependent Custody will be establishedin November 2008 from territoryseparated from the present Province ofIndia, in the States of Maharashtra, Chattisgarhand Jharkhand (and will includethe land in Madhya Pradesh and any fraternitythat may be established in Orissa).2. The Provincial Administration, with thehelp of its expert committees and underthe guidance of the Delegate General,will examine the steps necessary for thisto come about, with regard to personnel,financial resources and other relevantmatters. They are asked to report to theGeneral Definitory on their progress.3. The General Definitory, in accordancewith the law of the Order for new entities,will elect the first Custos and hisCouncil. The Administration is asked toconduct a consultation in due course,and forward the results to the Curiathrough the General Delegate.4. The Mission in Assam will at the sametime be established as a Foundation dependenton the Province of St. Thomasthe Apostle.5. The Provincial Administration should,after consultation, send suggestions tothe Minister General for the Name of thenew Custody.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 8888 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IDetails of the formal erection of the newCustody and Foundation and of the installationof the first Government of the Custodywill be arranged in due course through theGeneral Delegate.Given in Rome, in our Friary of MaryMediatrix of All Graces, on the 26th day ofMarch, 2007, the Solemnity of the Annunciationof the Lord.BR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Minister GeneralBR. SEÁN COLLINS, <strong>OFM</strong>General SecretaryProt. N. 09756910. Capitulum Prov. ss. Martyrum Marochiensiumin PortugalliaEl 12 de abril de 2007, en el Capítuloprovincial de nuestra Provincia de los SantosMártires de Marruecos, en Portugal, celebradoregularmente según las disposicionesdel Derecho en el Convento de Montariol,Braga, bajo la Presidencia del VisitadorGeneral, PÉREZ SIMÓN FR. LUIS, fue elegido,para el Oficio de Ministro Provincial:MELÍCIAS LOPES FR. VÍTOR JOSÉ.El Definitorio General, en la Sesión celebradael 14 de abril de 2007, tras un minuciosoexamen de las Actas aprobó dichaelección.Prot. 097842/S147-0711. Visitatores generales– RODRÍGUEZ CARBALLO FR. JOSÉ, Ministergeneralis, pro Frat. Curiae generalis,Roma/Italia (Comunicazione del Segretariogenerale, Fr. Seán Collins:11.01.2007; prot. n. 097555).– BRAVI FR. FRANCESCO, Vicarius generalis,pro Frat. Collegii PoenitentiariorumBasilicae S. Ioannis in Laterano, Cittàdel Vaticano, dep. a Ministro generali:10.01.2007; prot. 097558.– BRAVI FR. FRANCESCO, Vicarius generalis,pro Frat. Collegii Internationalis “Fr.Gabriele Allegra”, Roma/Italia:10.01.2007; prot. n. 097557 (09/07).– MCGINN FR. FINIAN, Definitor generalis,pro Frat. Secretariatus pro Missionibus,Waterford (USA): 10.01.2007; prot.097562.– FAVRETTO FR. MARIO, Definitor generalis,pro Frat. Collegii Internationalis S.Antonii Patavini, Roma/Italia:10.01.2007; prot. n. 097556 (08/07).– VÁRNAI FR. JAKAB, Definitor generalis,pro Frat. “Notre Dame des Nations”,Bruxelles/Belgio: 10.01.2007; prot. n.097561.– VALLECILLO FR. MIGUEL, Definitor generalis,pro Frat. “S. Mariae Draperis”,Istanbul/Turchia: 10.01.2007; prot. n.097560.– FUSARELLI FR. MASSIMO, Secretarius generalispro Formatione et Studiis, proFrat. Collegii Internationalis S. Bonaventurae,Grottaferrata/Italia, dep. a Ministrogenerali: 10.01.2007; prot. n.097559 (10/07).– BROPHY FR. ADREW, Prov. AssumptionisBMV, USA, pro Prov. S. Ioannis Baptistae,USA: 08.01.2007; prot.097460/558-S06.– MCCORMACK FR. AUSTIN, Prov. ImmaculataeConceptionis, in Britannia Magna,pro Prov. S. Pauli Apostoli, in Melita:19.03.2007; prot. n. 097617/S34-07.– DI STEFANO FR. DAMIANO, Prov. AprutiorumS. Bernardini Senensis, in Italia,pro Prov. Lyciensi Assumptionis BMV,in Italia: 19.03.2007; prot. n.097631/S40-07.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 89E SECRETARIA GENERALI89– JASPER FR. FRANK, Prov. S. Ioannis Baptistae,USA, pro Prov. Ss. Cordis Iesu,USA: 19.03.2007; prot. n. 097739/S92-07.– COSTA FR. MÁRCIO LUÍS, Cust. Aut. NostraeDominae Septem Gaudiorum, inBrasilia, pro Prov. S. Fidei, in Columbia:22.03.2007; prot. n. 097552/S8-07.– MOORE FR. GERARDO, Prov. DominaeNostrae de Guadalupe, in America centraleet Panama, pro Prov. S. Evangelii,in Mexico:22.03.2007; prot. n.097624/S38-07.– ZÁN FR. PETER, Prov. Ss. Salvatoris, inSlovachia, pro Fund. S. Francisci, inRussia/Cazastania: 22.03.2007; prot. n.097799.12. Notitiae particulares1. Nuova FondazioneCon Decreto del 16 gennaio 2007, Prot.n. 097597, Il Ministro generale ha eretto laFondazione “S. Francisci Assisiensis” inSudan, a partire dal luglio 2007.2. Delegato generaleCon Decreto dell’11.01.2007, prot. n.097442/536-S06, RICCIO FR. ANTONIO, dellaProv. Samnito-Hirpinae S. Mariae Gratiarum,è stato eletto Delegato generale alCapitolo provinciale della Prov. AprutiorumS. Bernardini Senensis, in Italia, da celebrarsientro il 2007.3. Fond. della Prov. S. Croce negli USAIl Definitorio generale, nella Sesssionedel 13 marzo 2007, ha sanato il vuoto giuridicodella Fondazione negli USA, dipendentedalla Provincia S. Croce in Solvenia(15.03.2007; prot. n. 097632/S41-07).4. Custodie– Con Decreto del 19 marzo 2007, prot. n.097695/M30-07, il Ministro generale,Fr. José R. Carballo, ha eretto la nuovaCustodia, Immaculatae ConceptionisBMV, in Madagascar, dipendente dallaProv. S. Francisci in Africa (Kenia) etMadagascaria (P106). Il Decreto è entratoin vigore l’8 aprile 2007.– Con decreto del 26 marzo 2007, prot. n.097816/124-07, il Ministro generale, Fr.José R. Carballo, ha eretto la nuova Custodia,S. Antonii Patavini, nelle Filippine,dipendente dalla Prov. S. Petri Baptistaein Philippinis (P075). Il Decreto entreràin vigore il 13 giugno 2007.– La Custodia “San José del Amazonas”,Perù, dependente dalla Prov. S. IosephSponsi BMV (P096), Canada, dal 21febbraio 2007 dipende dalla Prov. S.Francisci Solano (P073), in Perù(26.03.2007; prot. n. 097768/S103-97).5. Casa dipendente dal Ministro generaleCon Decreto del 19 marzo 2007, prot. n.097792/S-07, il Ministro generale, Fr. JoséR. Carballo, ha eretto la Fraternità MissionariaEuropea, S, Francisci, in Palestrina(Roma), dipendente dal Ministro generale.6. Commissioni– Il Definitorio generale, nella Sessionedel 21 marzo 2007, ha nominato unaCommissione per preparare l’Incontrodelle Presidenti delle federazioni delleClarisse. La Commissione è così composta:Baisas Fr. Bienvenido (Prov. S. PetriBaptistae, Filippine), Urrestarazu Fr. JavierUnanue (Prov. Franciscanae deArantzazu, Spagna), Rosati Fr. Giancarlo(Prov. Seraphicae S. Francisci Assisiensis,Italia), Short Fr. William (Prov.S. Barbarae, USA). La Commisione ècoordinata da Blanco Pérez Fr. Rafael eKuzhiparambil Fr. Joy Prakash dell’Ufficio“Pro Monialibus” (22.03.2007;


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 9090 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iprot. n. 097802).– Il Definitorio generale, nella Sessionedel 21 marzo 2007, ha nominato unaCommissione per praparare l’Incontrodelle Presidenti delle Federazioni delleConcezioniste Francescane di santa Beatricede Silva. La commissione è cosìcompotsa: Schneider Fr. Herbert(Prov.Coloniae Trium Regum, Germania),Agrelo Martínez Fr. Santiago (Prov.S. Iacobi a Compostela, Spagna),González Arango Fr. Enrique (Prov. S.Pauli Apostoli, Colombia). La Commisioneè coordinata da Blanco Pérez Fr.Rafael e Kuzhiparambil Fr. Joy Prakashdell’Ufficio “Pro Monialibus”(22.03.2007; prot. n. 097803).


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 91E SECRETARIATUPRO FORMATIONE ET STUDIIS1. Apertura del Noviciado Interprovincialde la Conferencia del Cono SurTafí del Valle, Argentina, 6 de enero 2007El día de la Epifanía, 6 de enero del2007, fue indudablemente un día especialpara las Entidades del Cono Sur, al inaugurarel Nuevo Noviciado Interprovincial eInternacional en la casa de Tafí del Valle(Argentina). Este significativo paso de colaboraciónse pudo realizar después de unlargo camino de diálogo y de estudio entrelas tres Provincias de Argentina, la Provinciade Chile y la Custodia de Paraguay.La Fraternidad local está compuesta porcuatro hermanos, provenientes de las cuatroProvincias de la Conferencia y doce Novicios(seis de Chile, cinco de Argentina, yuno de Paraguay). Desde octubre del 2006la Fraternidad comenzó su camino, con unverdadero y propio tiempo de Postulantadocomún, durante el cual el grupo pudo conocersee integrarse mejor.La Casa del Noviciado esta ubicada enuna localidad de montaña al Norte de Argentina,en medio de un muy vistoso paisaje.Anteriormente era una casa que usabanun Colegio franciscano y los Hermanos dela Provincia de la «Asunción de la B. V. M»durante el periodo de vacaciones. Es la primeravez que una fraternidad estable habitaen ella, teniendo la posibilidad de vivir allíuna vida franciscana, y de inserirse en eseámbito de una forma nueva.En los días que precedieron a la inauguracióndel Noviciado, los Novicios y losFormadores de la Casa tuvieron encuentrosformativos con Fr. Massimo Fusarelli, Secretariogeneral para la Formación y los Estudios.En los diálogos que compartieron sedetuvieron especialmente en el tema de laidentidad del Noviciado en el actual planformativo de la Orden, el acompañamientopersonalizado en la Ratio FormationisFranciscana, los valores y la práctica de lafraternidad formativa.El cinco de enero tuvieron un encuentrolos Ministros Provinciales y el Custodio,con la Fraternidad Formativa, siempre conFr. Massimo Fusarelli. El diálogo, el intercambiode experiencias interprovincialesque está comenzando, la clarificación de losobjetivos y metodologías formativas, fueronamplios, sinceros, y ricos de promesaspara el futuro camino de colaboración.El 6 de enero, día de la inauguración, secomenzó con la celebración de admisión alNoviciado de los 12 Postulantes en la salade la Fraternidad, ante la Presencia de losMinistros y el Custodio, bajo la presidenciadel Presidente de la Conferencia, Fr. Ramirode la Serna. Una liturgia simple de la Palabra,en la que lógicamente no faltó un textofranciscano, constituyó el marco en elcual los doce jóvenes pidieron ser admitidosa la Fraternidad para vivir el año deprueba. Cada Ministro entregó el libro delos Evangelios a los neo-novicios, para queinicien con nosotros a «osar vivir el evangelio»,en este segundo año de camino haciala celebración del VIII. Centenario defundación de la Orden.Todos los hermanos se dirigieron posteriormenteen procesión hacia la Capilla, llevandoel Crucifijo de San Damián y cantando,para disponerse así a la celebración Eucarísticade la Epifanía del Señor. Fr.Massimo Fusarelli presidió la celebración,y Fr. Ramiro predicó. En la homilía se subrayóel estilo de pobreza y minoridad de larevelación de Dios, que como HermanosMenores no podemos más que seguir fielmente.Este feliz inicio es un importante estímuloy un símbolo de la colaboración de losHermanos Menores del Cono Sur, para quela presencia y el testimonio de la Orden en


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 9292AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iaquellas inmensas regiones de América delSur puedan crecer y cualificarse siempremás, ante los desafíos de una sociedad quecambia rápidamente.2. Conferimento del dottorato honoriscausa a Fr. Cesare CenciRoma, PUA, 16 gennaio 2007Carissimo Fr. Cesare Cenci, gentili autoritàaccademiche e officiali, cari studenti,signore e signori, il Signore vi dia pace!Nel formulare il più cordiale benvenutoa tutti voi, oggi qui presenti per rendereomaggio al caro Fr. Cesare, in occasione delconferimento della Laurea Honoris Causada parte della Facoltà di Teologia, desiderosubito porgere a Fr. Cesare le più vive felicitazioniper la nuova laurea conseguita e,insieme, ringraziarlo per averla accettata.Una Laurea Honoris Causa è sempre,nella storia di un’Università, un atto di eccezionalerilevanza accademica ed è un gestostraordinario, che, in questa circostanza,intende riconoscere e premiare il prestigiosocontributo di un grande uomo di scienza.Non mi soffermerò nell’elencare gli indiscussimeriti di Fr. Cesare nella ricerca dellefonti della storia francescana, perché sononoti a chiunque si sia anche solo per pocooccupato di questioni francescane e lostesso breve Curriculum vitae, che ci hapresentato il Magnifico Rettore, attesta, oltreogni altra necessità, l’assoluto valore ela rilevanza del contributo offerto da Fr. Cesarein questo settore.Desidero qui per un attimo spingere losguardo dentro l’opera di Fr. Cesare, perchédalle preziose e dettagliate descrizioni deicodici, dalla pubblicazione di tutti i documentiraccolti nel Bullarium Franciscanum,dai brevi, ma sempre puntuali, interventiriguardo a questioni particolari, dallapubblicazione di intere edizioni critiche, sipuò cogliere un evidente denominatore comune,che illumina e sorregge l’imponentelavoro compiuto fino ad oggi: la grandepassione per san Francesco e per il suo Ordine.Tutto ciò che Fr. Cesare ha pubblicato,infatti, rende chiara testimonianza del suogrande amore per san Francesco e per l’Ordinea cui appartiene. Ogni uomo che si dedicaalla ricerca dovrebbe essere animato dauna simile passione, che trasforma l’uomodi scienza, da tecnico di una disciplina, insapiente. È in questi casi che, come dicevail nostro maestro Bonaventura, il sapere acquistasapore, la scienza si fa sapida, la ricercadiventa affascinante. È questa passioneche spinge a continuare a sfogliare documentianno dopo anno, a non consideraremai terminato il lavoro, perché sempre unonuovo bussa alla porta e chiede di essereportato a termine.È, dunque, doveroso dire oggi grazie aFr. Cesare, perché non ha tenuto per sé questapassione, ma l’ha voluta esprimere, mettendolaa servizio di tutti. Il suo infaticabilelavoro, infatti, ha gettato molta luce sullastoria dell’Ordine dei Frati Minori e, più ingenerale, del movimento francescano, aiutandoil francescanesimo ad uscire dalle pastoiedi tanti luoghi comuni, da cui era statoricoperto spesso proprio a causa dell’ignoranza.Anche per merito del lavoro di Fr.Cesare siamo invece potuti tornare ad unaverità del francescanesimo forse meno poetica,meno oleografica, ma certamente piùaderente alla realtà.Credo che tutto questo sia parte integrantedi un modo propriamente francescanodi comprendere lo studio. Come dicevonella lettera Il sapore della parola, c’è unadimensione profonda di espropriazione nell’attivitàdello studioso, «una profonda affinitàtra la povertà francescana e l’umiltà diuna ricerca disinteressata della verità, incontinuità con la determinazione effettivadi non appropriarsi di nulla e di restare umili.Lo studio e la ricerca sono espropriazionepermanente del sapere. Significa in uncerto senso liberarsi dalle proprie precomprensioniper accogliere la realtà nella suadiversità e leggerla criticamente» (3.1a).A questo proposito la nostra mente vagrata anche all’opera di tutti i Frati che, findall’inizio, hanno lavorato come e con Fr.Cesare Cenci nel Collegio Internazionale diSan Bonaventura, prima a Quaracchi e oraa Grottaferrata. Una felice e coraggiosa intuizionedell’allora Ministro generale, Fr.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 93E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 93Bernardino da Portogruaro, che nel 1877istituì un centro di studi dove i Frati potesserodedicarsi interamente allo studio e allaricerca. Il conferimento dell’odierna onorificenzacredo sia anche un ulteriore attestatodi riconoscenza a tutti questi nostri Fratelliche nel passato, come nel presente,hanno dedicato, e dedicano, la loro vita aquesto prezioso servizio per l’Ordine deiFrati Minori.Ma proprio in questa sede vorrei accennaread un altro aspetto, forse più nascostoma non meno decisivo, per comprenderel’opera di Fr. Cesare: la disciplina. La vitadello studioso, infatti, porta frutti nella misurain cui si accettano il sacrificio e la fatica.Sono aspetti che forse oggi sono un po’fuori moda e dei quali si parla poco volentieri,ma continuano ad essere imprescindibiliper la riuscita di un lavoro serio, cheporti qualcosa di veramente nuovo nel mondoscientifico. Non è un caso che nella tradizionebiblica sapienziale la disciplina èspesso affiancata alla sapienza e alla scienza,perché l’una non può esistere senza l’altra,così «chi ama la disciplina ama la scienza»(Pr 12,1), mentre «chi disprezza la disciplinae la sapienza è infelice. Vana la lorosperanza e le loro fatiche senza frutto, inutilile loro opere» (Sap 3,11). Così non sipuò dire del nostro Fr. Cesare, che, anchegrazie ad una ferrea disciplina ha saputocon pazienza e, direi, tenacia, saper attenderesempre, come il biblico agricoltore,che il frutto del lavoro fosse ben maturo primadi coglierlo.Ma è passando per questa fatica che sigiunge al gaudium de veritate, alla gioiache accompagna il termine della ricerca,che finalmente appaga quel desiderio per ilquale tanto si era sacrificato. E la gioia èl’ultimo tratto che mi sembra di riconosceredietro il lavoro di questo nostro caroMaestro e Fratello. Una nota conclusiva chemi sembra connotare ancor più francescanamentetutto il suo lavoro. Il saper sorrideredi se stessi, di ciò che si fa, il saper farecon gusto dell’ironia, restituisce quella letizia,che rende dolce anche ciò che era sembratoamaro.Vorrei augurare che in questa Università,così come nell’Ordine dei Frati Minori,possano esserci molti che prendono esempioda Fr. Cesare Cenci, non solo nel continuaread approfondire il settore di cui lui siè occupato, ma anche nel coltivare quellospirito che l’ha animato e sostenuto in tuttiquesti anni. Se, infatti, gli studi su Francescod’Assisi hanno fatto passi da gigante inquesti ultimi decenni, resta ancora molto dafare per approfondire, e spesso ricostruire,la storia dell’Ordine che da lui ha avuto origine.Da ultimo vi esprimo la mia personalesoddisfazione nel dare questa onorificenzaa Fr. Cesare, perché mentre l’Ordine deiFrati Minori si appresta a celebrare l’VIIICentenario della propria fondazione ed èimpegnato in una riscoperta delle proprieorigini, il conferimento di questo Dottoratoè per tutti anche un chiaro segno che un talecammino di rinnovamento è possibile solopassando attraverso un serio studio dellapropria storia e del proprio passato e, più ingenerale, attraverso un intenso impegnonon solo alla ricerca di nuove esperienzepastorali, ma anche di nuove idee che possanoilluminare il nostro futuro cammino.Per questo ora con gioia do lettura dell’attodi conferimento del Dottorato HonorisCausa in Teologia a Fr. Cesare Cenci.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale e Gran Cancelliere3. The XI International Council for Formationand StudiesNairobi (Kenya), 5-15.02.20071. Message of the Minister GeneralRome, 16.01.2007Dear Brother Secretaries for Formationand Studies of the Conferences of the Order,May the Lord give you peace!I join you in Nairobi through this simpleletter as you begin the International Councilfor Formation and Studies, an event


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 9494 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iwhich permits you to meet and to take abearing on the situation of formation in theOrder by sharing the progress of each Conferenceand identifying together the elementson which it is necessary to pause andwork.I hope, first of all, that the time you aregetting ready to pass in Nairobi – in thecomplex and rich African reality – will bepositive and rich in results, besides constitutinga sign of your care and closeness tothe Friars who live and work on that Continent.Right from the start, I wish to thank inparticular the Province of “St. Francis” ofAfrica, Madagascar and Mauritius for thewelcome it has generously given to you.According to the indications of the SecretaryGeneral for Formation and Studies,which the General Definitory has accepted,the following topic will be at the centre ofthis XI Council: Ongoing Formation today:the person at the centre of the journey of aFraternity-on-mission. In this way theCouncil itself represents the second stage ofpreparation for the International Congressof the Moderators of Ongoing Formation,which will be held in St. Mary of the Angelsin October next. I believe that this appointmentis very important for the entire Order.We are becoming, in fact, ever more awareof the vital importance of ongoing formationto our present and, therefore, to the futureof our form of life itself.The present is marked by multiple phenomenon,not always reducible to a singleand harmonic reading. We are living incomplex times and the impressive speed ofchanges going on seems not to allow us tomake a complete synthesis that will last along time. This is clearly valid also for theconsecrated life and calls on us to be veryattentive to the signs of the times and to thegrace of the day we are living, in the light ofthe Gospel and of our charism. Living ourpresent intensely and with wisdom, lookingat both its lights and shadows, we arespurred to give due value to the dynamicprocess of ongoing formation, which isnothing other than the process of continuousconversion which constitutes the veryheart of the life and rule of the Friars Minor.Rather than being activities and initiatives,no matter how brilliant, ongoing formationwishes to accompany us precisely inan itinerary of faithful creativity and renewedeffort in accepting the gift of our vocationand in living it today. This is why itseems particularly important to me thatyour Council and Congress are being heldduring this year dedicated to the Gospelwithin the framework of the process ofpreparation for the celebration of the graceof our origins. Listening to and living theGospel in all its naked and disconcertingbeauty is what we wish to confirm duringthis period of change, in which we have thegood fortune to respond to our vocation.Our times are, therefore, beautiful and richin possibilities!Ongoing formation in its totality wishesto help us to live, already today, the grace ofthe future, which is the following of Christlived in our time and with the heart andmind turned to Him, who comes in theseour times also. A more profound and consciousadherence to the Lord in faith is,therefore, decisive today for any project ofrenewal or re-foundation of our life. If wedo not set out and if we do not find agreementabout this incandescent core of the experienceof faith, we can say that we willstrive in vain in any work whatsoever!Dear Brother! It is with simplicity that Ihope with all my heart that you will identifytogether the most urgent challenges sothat we all may be able to accept a more decisivepath of conversion and, therefore, ofongoing formation, with audacity and anew understanding so that we will not cometo a halt in a nostalgia for the past or in theparalysis of a present which we do not understand.May our father and brother Francis, whoat the end of his life always began again tolisten to and to live the Gospel, accompanyyour work through his blessing so that, withBlessed Mary, the woman of faith in permanentmovement, you may recognisewhat the Lord is asking of us today in orderto give a more radical response to His call.With my personal gratitude and prayerfulpresence, that of the Friars of the Gener-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 95E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS95al Definitory and of all the Friars of the Order,may you begin this Council in the nameof the Lord!Given in Rome, at the seat of the GeneralCuria of the Order, on the 16th January2007, the memorial of the proto-martyrs ofthe Seraphic Order.BR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Minister GeneralProt. 097574 (13/07)2. Relazione della Segreteria generale perla Formazione e gli StudiLA FORMAZIONE PERMANENTEOGGI: LA PERSONAAL CENTRODEL CAMMINO DI UNAFRATERNITÀ-IN-MISSIONECome di consueto la Segreteria generaleper la Formazione e gli Studi offre ognidue anni al Consiglio Internazionale unarelazione sulla situazione della formazionenell’Ordine dal suo particolare punto diosservazione. La situazione generale ètracciata dalle relazioni dei Segretari delleConferenze che danno i dati e i punti emergentidelle Conferenze. In modo del tuttospeciale in questo Consiglio abbiamo esaminatola situazione della formazione permanente,oggetto primo dei nostri lavori.Da parte sua il Ministro generale nella suaRelazione al recente Capitolo GeneraleStraordinario del 2006 ha offerto una letturadettagliata della formazione e deglistudi nell’Ordine (cfr. Con lucidità e audacia,V). In ascolto di queste, noi siamoin grado di offrirvi almeno quattro punti,che non escludono altri ma sui quali cisembra che si debba fermare la nostra attenzionein questo momento. Essi sono iseguenti:• La formazione francescana.• La formazione alla castità consacrata pertutti i frati, i formatori e i candidati.• Che cosa intendiamo con “accompagnamentopersonalizzato” oggi nell’Ordine.• Formazione all’uso dei Mass Media, conparticolare attenzione ad Internet.1. La formazione francescanaIl Capitolo Generale Straordinario del2006 ci ha invitato a «recuperare criticamentele grandi tradizioni filosofiche, teologiche,mistiche e artistiche del nostro patrimoniofrancescano, come sostegno della nostramissione di annunciare il Vangelo con leparole e con le opere nel cuore della culturacontemporanea» (Il Signore ci parla lungo ilcammino, Spc, 13). Questa riscoperta vaoperata con attenzione al primato della vita:« la caratteristica propria del camminarefrancescano è quella di partire dalla vita:la pratica è importante, come pure il mantenerciin cammino per comprendere megliola propria vocazione. La teoria illuminala vita, ma non può mai sostituirla» (Spc10).Questo autorevole orientamento non fache confermare l’importanza vitale per ilnostro presente e nella prospettiva del futurodi approfondire in modo dinamico eaperto la nostra identità di Frati Minori oggitra inculturazione del carisma nei diversiterritori, lingue e culture e universalità dellanostra Fraternità (Spc 38 e 49). In diverseEntità, soprattutto le più giovani, si lamentaun radicamento debole nei punti vitali delcarisma, a causa di molteplici ragioni di ordinestorico. In particolare le Entità che sononate da missioni precedenti, si sono ritrovatepiù concentrate sul servizio allaChiesa e alla sua pastorale ordinaria chenon sullo sviluppo di altri elementi propridel carisma. Da qui l’importanza di costruiresoprattutto la Fraternità quale luogo nelquale cercare il volto del Signore, vivere daminori per annunciare con la vita e la parolala riconciliazione e la pace. È un camminourgente soprattutto per offrire una formazioneiniziale onesta e incisiva che inizirealmente alla regola e alla vita dei FratiMinori (cfr. RFF 96). Perché la speranzapossa visitare il nostro Ordine (cfr. Spc 9)attraverso una formazione permanente einiziale realmente nuove, è necessario chesi dia la priorità all’approfondimento nellavita del carisma.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 9696 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IQuesto cammino è possibile proprio attraversouna formazione più integrale, nellaquale la dimensione esperienziale sia piùvisibile e praticata in modo organico (cfr.RFF 45-48). Dobbiamo riconoscere che lacomunicazione di contenuti e la trasmissionedi comportamenti prestabiliti è ancoradominante in molte nostre realtà formative.Un percorso estrinseco come questo nonconduce certamente ad una «profonda trasformazionee all’acquisizione di una nuovaidentità evangelica» (RFF 98), come richiestodalla logica di ogni cammino formativo.In questo senso, per esempio,crescono le Entità che durante il periododella professione semplice hanno introdottol’anno francescano, nel quale si insiste tantosulla formazione pratica (il vissuto deivalori) quanto su quella intellettuale (conoscenzadella nostra tradizione). Attendiamoanche altri itinerari che sostengano questaintegrazione (cfr. Con lucidità e audacia,91 e 95).Perché la formazione accompagni unrinnovamento e un approfondimento delladimensione propria del carisma, è necessariooperare scelte decise nelle Entità in favoredi una vita realmente fraterna, ancheattraverso il ridimensionamento di alcuniministeri o attività varie che la soffocano sinoa renderla scarsamente visibile: è importantedare messaggi reali ai nostri candidatisu dove vogliamo andare, su quale Fraternità-contemplativa-inmissione vogliamoessere. Il Capitolo Generale Straordinarioha riconosciuto che « la nostra Fraternità habisogno di una cura particolare da parte nostra.È davvero una priorità per la nostra vita,soprattutto oggi in un mondo laceratodalla frammentazione e dalle divisioni»(cfr. Spc 31). Spesso nelle stesse Case diformazione iniziale è difficile riconoscereche «al centro della vita francescana, comeappare evidente dagli scritti di Francesco eda altri testi, c’è un’esperienza di fede inDio, realizzata nell’incontro personale conGesù Cristo» (La vocazione dell’Ordine oggi,5) e che proprio dal dono di Dio accoltoe vissuto nasce la relazione fraterna (cfr.CCGG 40). Dall’esperienza fondante dellafede e della crescita nelle relazioni fraterneassumono ragion d’essere e capacità creativagli altri elementi essenziali del carisma,per servire l’avvento del Regno di Dio inquesto tempo.Fa parte integrante della formazionefrancescana la questione dell’identità fondativadell’Ordine come Fraternità di ugualinella stessa vocazione. Si tratta di continuarela riflessione e l’approfondimentodell’unica vocazione dei frati minori vissutain stile di minorità nelle vocazioni differentidi tipo laicale e presbiterale. La questionetocca il cuore della nostra identità costitutivaed esige cambi strutturali dimentalità e di vita che iniziano proprio dallaformazione. Se in diverse aree dell’Ordinela questione è ormai pacifica, in altre ilcammino da fare resta lungo, soprattuttoper «offrire ai Frati laici e chierici una formazionecomune che, tenendo presente leattitudini di ciascun candidato e la diversitàdei ministeri, assicuri, realmente, la “verauguaglianza” tra tutti coloro che sono partedella Fraternità» (Con lucidità e audacia,91 e 99). Per tutti vale che solo una opzionedecisa in favore di una formazione francescanasolida e organica che rinnovi realmentela nostra vita e missione e le strutturenelle quali essa si incarna ci aiuterà a farepassi decisivi in questa materia.In stretto rapporto con la formazionefrancescana troviamo la necessità di curarela dimensione intellettuale. Sono presentinell’Ordine lodevoli iniziative per l’approfondimentodella nostra tradizione culturalee intellettuale e alcuni Centri di Studiolavorano attivamente in questo senso.Molte Entità fanno molti sforzi per consentireagli studenti di Filosofia e di Teologia diintegrare i loro studi con l’aspetto francescano.Lo stesso si dica per i programmidella formazione iniziale e in alcune partidella permanente. Nello stesso tempo si develamentare la scarsità di frati che sono avviatia studi superiori francescani in modosistematico: ci sembra che bisogna favorirela preparazione di almeno due frati per Entitàin quest’area, oltre a cercare forme dicollaborazione interprovinciale e a livellodi Conferenza. Nella sua Relazione al CapitoloGenerale Straordinario il Ministro ha


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 97E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS97ricordato che «una maggiore conoscenzadelle Fonti Francescane ci ha portato ad avvertirela necessità e l’urgenza di una formazionespecificamente francescana, chenon si limiti ad una formazione sulle nostreorigini, ma che favorisca la conoscenza dellanostra tradizione carismatica, spirituale,filosofica e teologica» (n. 91) così come si èsviluppata nel corso di ottocento anni.2. La formazione alla castità consacrataper tutti i frati, i formatori e i candidatiNel contesto della maturità umana e affettiva,che oggi sentiamo così importanteper una formazione integrale, occorre metterel’accento sulla necessità di curare conmaggiore chiarezza e onestà la preparazionead una castità realmente vissuta, promuovendonela conoscenza attraverso undialogo franco e sereno.Questa attenzione vale innanzitutto per ifrati chiamati al servizio della formazione:se è vero che devono essere «frati saldamenteradicati nelle loro scelte vocazionali»(cfr. Con lucidità e audacia, 97), è di vitaleimportanza che la loro maturità umana,affettiva, relazionale e sessuale sia in camminodi conoscenza e di crescita permanente(cfr. RFF 97), in modo da poter accompagnaregli altri in un percorso di verità e disereno lavoro su di sé.La cura per la formazione ad un vissutocasto aperto a relazioni mature chiede chenelle Entità si possano condividere meglio icriteri di ammissione e di discernimentonelle varie tappe della formazione iniziale,con la necessaria convergenza tra formatorie Ministri. Rientra in questa materia anchel’importanza di fare nel modo migliore possibilegli scrutini d’ammissione alla ProfessioneSolenne e agli Ordini, che troppospesso sono fatti con superficialità se nonomessi: del resto ad essi deve corrispondereun reale itinerario integrale di formazionee di accompagnamento (cfr. Con luciditàe audacia, 111-113). Inutile ricordare l’importanzadi questi passaggi per la futuraperseveranza e fedeltà vocazionale (cfr.Con lucidità e audacia, 108).La formazione umana tocca tutti i frati equindi non può che costituire un capitoloimportante della formazione permanente, inparticolare attraverso l’educazione delle relazioniin genere e di quelle fraterne in particolare,l’attenzione ai passaggi di età e diservizi, la vicinanza e il sostegno ai casi didisagio psicologico e morale personale.3. Che cosa intendiamo con “accompagnamentopersonalizzato” oggi nell’OrdineRiconosciamo il cammino notevole cheabbiamo compiuto riguardo all’accompagnamentopersonalizzato negli ultimi anni.La seconda edizione della RFF del 2003 neè un chiaro segnale e il richiamo del CapitoloGenerale Straordinario una conferma autorevole:«avvertiamo l’urgenza di una formazionepermanente ed iniziale che si facciacarico della struttura fondamentale dellapersona e della personalizzazione della fede»(Spc 31). Se è cresciuta la consapevolezzadella necessità dell’accompagnamentocome mentalità e metodo di formazione,si tratta ora di approfondirne il senso e lapratica in tutte le aree e Conferenze dell’Ordinee di non trasformarlo in una facile formula.Alriguardo è di centrale importanza laformazione dei formatori ad essere accompagnatorie, a loro volta, accompagnati.Occorre altresì curare che l’accompagnamentonon sia solo individuale ma cheavvenga in modo personalizzato all’internodel contesto vitale e concreto di una Fraternità,che è tutta formativa e tutta in camminodi conversione permanente (cfr. RFF92). Per la verità di questa affermazione sifaccia di tutto per avere nelle Case di formazioneveramente almeno tre professi solenni,numero minimo per una fraternitàformativa reale (cfr. SSGG 221 §4).Un capitolo sempre più delicato e urgentedell’accompagnamento è quello dei fratiche si trovano nei primi dieci anni di Professionesolenne. Si tratta della prima tappa dellaformazione permanente, nella quale accompagnarein modo particolare il passaggiodalle Case di formazione alla vita e missionedell’Entità nelle Fraternità locali. È urgenteuna maggiore presa di responsabilità verso


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 9898 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iquesta fase delicata che vede, tra l’altro, ilnumero maggiore di defezioni (cfr. RFF 93;Con lucidità e audacia, 107. 115).Occorre ricordare che l’accompagnamentotende ad offrire una personalizzazionedei contenuti formativi per disporre a viverenella fedeltà la nostra vocazione, animatida un profondo slancio missionario,dal momento che l’evangelizzazione è la ragiond’essere stessa della nostra forma divita. Questo legame intimo tra formazioneed evangelizzazione in senso ampio e chiamatamissionaria ad gentes va ulteriormenteribadito e coltivato perché diventi patrimoniopiù comunemente diffuso e accettatoda parte di tanti fratelli.4. Formazione all’uso dei Mass Media,con particolare attenzione ad InternetNella sua Lettera Apostolica Il rapidosviluppo, Giovanni Paolo II affermava che«il primo areopago del tempo moderno è ilmondo della comunicazione, capace di unificarel’umanità rendendola — come si suoldire — «un villaggio globale». I mezzi dicomunicazione sociale hanno raggiunto unatale importanza da essere per molti il principalestrumento di guida e di ispirazioneper i comportamenti individuali, familiari,sociali. Si tratta di un problema complesso,poiché tale cultura, prima ancora che daicontenuti, nasce dal fatto stesso che esistononuovi modi di comunicare con tecnichee linguaggi inediti. La nostra è un’epoca dicomunicazione globale, dove tanti momentidell’esistenza umana si snodano attraversoprocessi mediatici, o perlomeno con essidevono confrontarsi. Mi limito a ricordarela formazione della personalità e della coscienza,l’interpretazione e la strutturazionedei legami affettivi, l’articolazione delle fasieducative e formative, l’elaborazione e ladiffusione di fenomeni culturali, lo sviluppodella vita sociale, politica ed economica»(n. 3).Una situazione simile ci tocca ormaimolto da vicino e coinvolge sempre di piùla mentalità e la formazione dei nostri candidatie anche di molti di noi frati professi.La formazione è chiamata a prendere chiaracoscienza di questa situazione, senzaesaltarla acriticamente o subirla passivamente.Si tratta invece di promuovere unaconoscenza adeguata e positiva di questomoderno areopago, che da mezzo e strumentoè ormai diventato vero e proprio“luogo” di comunicazione e quindi anche diannuncio: per questo si richiede un vero eproprio cambiamento di mentalità. L’ascoltodi questo segno dei nostri tempi ci chiedeuna riflessione approfondita, positiva, creativae critica.Una riflessione approfondita perché ci èchiesto di conoscere il mondo della comunicazionee a questo fine è senz’altro necessarioavviare alcuni frati agli studi superioriin comunicazioni sociali e a collaborarecon i laici nella conoscenza e nellapresenza in questo mondo. Occorre anchepensare a come integrare i programmi diformazione permanente e iniziale con icontenuti propri di questo settore del sapere.Se «con prudenza e saggezza pastoralevanno incoraggiati nella comunità ecclesialecoloro che hanno particolari doti peroperare nel mondo dei media, perché diventinoprofessionisti capaci di dialogarecon il vasto mondo mass-mediale» (Il rapidosviluppo, 7), questo tanto più può valereper noi.Una riflessione positiva per riconoscerenelle comunicazioni una grande risorsa chequesto nostro tempo mette a disposizionedella promozione della persona e dell’annunciodel Vangelo. «Le nuove tecnologie,in particolare, creano ulteriori opportunità[...]. Si pensi, ad esempio, a come internetnon solo fornisca risorse per una maggioreinformazione, ma abitui le persone ad unacomunicazione interattiva. Molti cristianistanno già utilizzando in modo creativoquesto nuovo strumento, esplorandone lepotenzialità... Ma a fianco di internet vannoutilizzati altri nuovi media e verificate tuttele possibili valorizzazioni di strumenti tradizionali»(Il rapido sviluppo, 9).Una riflessione creativa che ci conducaad imparare a valorizzare i mass media invari campi. Infatti, «il fenomeno attualedelle comunicazioni sociali spinge la Chiesaad una sorta di revisione pastorale e cul-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 99E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS99Dopo il X Consiglio Internazionale perla formazione e gli studi, celebrato a Seoul(Corea del Sud) nel febbraio 2005, il SGFSha continuato nel suo servizio di amministrazionee di animazione. Sono cresciuti icontatti con le Entità e con i formatori dellevarie Conferenze, grazie soprattutto alle visitealle Entità, alla partecipazione agli incontridei formatori in diverse Conferenze,agli incontri in Curia generale. La possibilitàdi incontrare personalmente tanti formatorie candidati arricchisce il punto di vistadella Segreteria e permette di toccarecon mano la straordinaria varietà e ricchezzadelle esperienze dell’Ordine, insieme allacomplessità e alle inevitabili ombre.Tra le iniziative di animazione la maggiorenel biennio è stato il Convegno Internazionaledei Maestri di Noviziato, che haraccolto 72 formatori di questa tappa e cheè stato un momento molto positivo di incontro,di formazione permanente e di valutazionedel Noviziato.Il servizio del Comitato Esecutivo hacontinuato ad aiutarci in modo insostituibile,specialmente nell’ascolto di voci differentiall’interno dell’Ordine e nella preparazionedi questo Consiglio e del prossimoConvegno Internazionale dei Moderatoridella Formazione Permanente.Il Corso per i formatori della Conferenzad’Africa sull’accompagnamento nelle cultureafricane, tenuto a Johannesburg (SudAfrica)nel mese di novembre-dicembre 2006, èstato un ottimo banco di prova per la collaborazionetra SGFS e Conferenze, in particolarenell’approfondimento di temi formativiin chiave di inculturazione. Ripeteremoquesta esperienza nel 2008 per l’Asia.I corsi di lingua offerti all’Antonianumsono stati un altro impegno ordinario.Nel biennio è giunta poi a conclusionel’ideazione e la programmazione del Masterper Formatori di un anno presso la PontificiaUniversità Antonianum e all’internodell’Istituto di Spiritualità Francescana, secondola richiesta esplicita del Capitolo Generaledi Assisi del 2003. I corsi sono inituralecosì da essere in grado di affrontare inmodo adeguato il passaggio epocale chestiamo vivendo» (Il rapido sviluppo, 8).Pensiamo per esempio alla pastorale giovanilee vocazionale, tanto vitale per la nostracomunicazione con il mondo dei giovani eperché la nostra forma di vita sia conosciuta,apprezzata e diventi proponibile nei linguaggidi oggi.Una riflessione critica, infine, che ci aiutianche a prendere coscienza delle possibilitàe dei rischi della rete, promuovendo unaconoscenza e condivisione dei criteri eticidi accesso e di uso della rete, soprattutto inmateria morale. A questo fine «in primoluogo occorre una vasta opera formativaper far sì che i media siano conosciuti e usatiin modo consapevole e appropriato. Inuovi linguaggi da loro introdotti modificanoi processi di apprendimento e la qualitàdelle relazioni umane, per cui senza un’adeguataformazione si corre il rischio cheessi, anziché essere al servizio delle persone,giungano a strumentalizzarle e condizionarlepesantemente. Questo vale, in modospeciale, per i giovani che manifestanouna naturale propensione alle innovazionitecnologiche, ed anche per questo hannoancor più bisogno di essere educati all’utilizzoresponsabile e critico dei media» (Ilrapido sviluppo, 11). Infatti, «per i forti legamiche i media hanno con l’economia, lapolitica e la cultura, è necessario un sistemadi gestione che sia in grado di salvaguardarela centralità e la dignità della persona» (Ilrapido sviluppo, 10).Non si può nascondere che senza un’educazionechiara e consapevole alla conoscenzae all’utilizzo dei media, possiamoassistere a pesanti ricadute di ordine morale,quali fenomeni di dipendenza dagli strumenti,da internet ecc. Noi non siamo certoestranei a queste realtà e siamo chiamati adaffrontarle senza paura, consapevoli delgrande dono rappresentato dai media e proprioper questo motivati ad una conoscenzaprofonda che formi ad un utilizzo degli stessiconforme con la dignità della persona, lerelazioni reciproche, la crescita integraledella società, della Chiesa e della nostra fraternità.5. Attività realizzate dalla SGFS nelbiennio 2005-2007


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 100100 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iziati con 17 studenti e già diversi sonoiscritti per il prossimo anno accademico.Buono il livello di collaborazione con i FratiCappuccini e alcuni Istituti francescanifemminili. Auspichiamo che diventi ancheun centro di riflessione e di elaborazioneper la proposta formativa propriamentefrancescana.Molto buono anche il contributo delFranciscan International Study Center diCanterbury (Regno Unito), che organizzatre trimestri per formatori di lingua inglese.Nello stesso senso continua la qualificazionee l’adeguamento alle nuove normativeeuropee della P.U.A., impegnata in unesigente processo di autovalutazione e direvisione.La ricerca e la preparazione di nuoviprofessori e ricercatori continua ad occupareanche il nostro Segretariato, insieme allavicinanza al cammino della P.U.A., dellaFacoltà Biblica di Gerusalemme, dellaCommissione Scotista e del Collegio S. Bonaventuradei Frati Editori di Quaracchi, insigniistituzioni culturali dell’Ordine chechiedono nuovo personale ben preparato.Il lavoro ordinario di Curia e l’amministrazionedel Fondo Formazione e Studi sonol’altra parte, più nascosta ma non perquesto meno preziosa, del nostro servizioall’Ordine, per la quale in particolare devoesprimere particolare riconoscenza a Fr.Alojzy Warot, Vice Segretario generale, eda qualche mese a Fr. Dragan Nimac che ciaiuta come assistente di Segreteria.Al termine, esprimiamo la nostra gratitudineal Signore per il tempo di bene che cista donando nel servizio ai Fratelli sparsinel mondo e ai Fratelli stessi per l’accoglienzabenevola e anche per la pazienza dinanzialle nostre insufficienze. Tutti ci conducail Signore a vivere oggi con passione eocchi ben aperti il dono della comune vocazionee missione.Roma, 18 gennaio 2007FR. MASSIMO FUSARELLI, <strong>OFM</strong>Segretario generaleper la Formazione egli Studi3. ChronicleThe XI International Council for Formationand Studies began in Nairobi on the 6thFebruary with the opening Eucharist celebratedby Br. Sebastian Unsner, MinisterProvincial of the Province of “St. Francis”in Africa, Madagascar and Mauritius.Present were the 12 delegates of theConferences, who arrived during the precedingdays and were received by the Friarsof the Province, the Friars of the GeneralSecretariat for Formation and Studies, Br.Nestor I. Schwerz, Secretary General forEvangelisation, as a guest, the two translators,some Friars of the host Province andBr. Gianfrancesco Sisto of the sameProvince, who was responsible for the organisation.During his homily, Br. Sebastianinvited all to enter into the evangelicalspirit of authenticity and of truth in ourspeaking and acting so as to have a fruitfulmission in the present-day world.Following the Eucharist, the Council beganits work with the reading of the messageof the Minister General and the greeting ofwelcome by the Minister Provincial. Br.Massimo Fusarelli then passed on to presentthe story of the preparation, the objectives,the means and the methodology of the Council.A presentation by a Kenyan Spiritanpriest in the afternoon helped the members ofthe Council to situate themselves within theecclesiastical and social situation of presentdayKenya and Africa, thanks also to a livelyexchange and dialogue. Br. Alojzy Warot,Vice-Secretary General for Formation andStudies, then presented the data on the stateof Ongoing Formation in the Order, whichhad been gathered from the replies to thequestionnaire sent out to all the Entities. Itwas a reading of lights and shadows, fromwhich, however, the work being carried outby us in this area and the new things that arehappening emerged (cf. Instrumentum Laboris).There was the demanding presentation ofBr. Juan M. Ilarduia on Wednesday the 7th.The work in groups gave a start to ourlabours, directed towards producing a draftof the Instrumentum Laboris for the II Inter-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 101E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS101national Congress for Moderators of OngoingFormation, which will take place in St.Mary of the Angels from the 13th to 28th October2007. The intervention of Br. NestorSchwerz, in the morning of the 8th, and thatof Br. Joe Rozansky, Animator General ofJPIC, helped to place ongoing formation atthe heart of our life and mission.There was a guided tour of a very poorslum, where a Capuchin Friar and one ofour Friars work, in the afternoon of the 8th.This allowed us to see something of thescandalous inequality and injustice presentin a great city like Nairobi. The Councilcontinued in its effort to elaborate andredact its document in a good fraternal atmosphere,supported by the great welcomeof the Dimesse Sisters, and the commitmentto find questions and some new ways to respondto the challenge of constant conversionand transformation of the person of theFriar Minor and of the fraternity in whichhe lives.We visited the National Park of LakeNakuru on Sunday 11th February. The encounterwith and contemplation of the naturalbeauty of this corner of Africa really refreshedus, despite the rigours of the journey.It allowed us, however, to experiencein the flesh the difficulty of travel on thecontinent and to see villages and people thatare bigger than life!The second part of the Council beganwith a morning of reflection and prayer,opened by Br. Alojzy Warot, who, speakingof the inculturation of franciscan life andformation helped us to summarise what wehad already done during the first few days.The Eucharist on this day was celebrated byMsgr. Raphael Ndingi, Metropolitan Archbishopof Nairobi, who addressed a kindand heartfelt exhortation to us to know andesteem Africa, as well as to make ourselvesavailable to work for it and in it. He stayedwith us for supper and for a fraternal momentof recreation.The next two days were spend listening tothe reports of each Conference, whichopened up our horizons through the variety ofexperiences found in the Order. The listeningto each delegate of the Conferences was fol-lowing by a rich and stimulating debate. Asmall Commission drew up a draft of the InstrumentumLaboris, which was then presentedto the Council. Following its approvalin principle there was further revision anddeepening in a plenary session of the Council.The draft was later revised, completedand approved for presentation to the GeneralDefinitory. The Instrumentum Laboris willbe sent to the Moderators for Ongoing Formationas a preparation for the Congress.The election of the Executive Committeefor the next two-year period, 2007-2009, then took place. This service was entrustedto Br. Guillermo Lancaster Jones,from the Conference of Mexico, CentralAmerica and the Caribbean, Br. Tom Westfrom the English-speaking Conference andBr. Vincent Zungu, from the African Conference.The whole Council wished theCommittee well. It then met immediatelywith the Friars of the General Secretariat forFormation and Studies.The Council closed with a EucharisticCelebration presided by the Secretary General.It was an occasion to thank the Lordfor the gift of this XI International Council,which met in Africa for the first time. Thelunch offered by the Fraternity of theProvincial Curia in Nairobi allowed us togreet and thank the Friars of the Province of“St. Francis” for their discrete and delightfulreception.To the praise of Christ and of His servantFrancis!THE CHRONICLER4. Visita alle Province <strong>OFM</strong> in Slovacchiae nella Rep. CecaNei giorni 11-15 aprile 2007 il Segretariogenerale per la Formazione e gli Studi,Fr. Massimo Fusarelli, ha visitato le realtàformative della Provincia del “SS. Salvatore”di Slovacchia e di quella di “S. Venceslao”nella Repubblica Ceca.In particolare è stato significativo l’incontrocon il Definitorio e il Segretariatoprovinciale per la Formazione e gli Studi diSlovacchia, per un confronto approfondito


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 102102 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Isulle scelte di fondo in questa area e sullapratica formativa ordinaria.L’incontro con i Formatori e i Candidatinelle rispettive Case di formazione è stataun’occasione preziosa per conoscere larealtà di una Provincia che dal 1989 in poiha potuto riprendere la sua vita normale eaccogliere un buon numero di Candidati.Nel Postulato di Trsena, situato nel norddella Slovacchia in una Casa ben inseritanel contesto cittadino ed ecclesiale locale,ci sono attualmente 3 Postulanti. Il Noviziatodi Trnava, che si trova in una Casa storicadella Provincia, ha 4 Novizi, mentre nelPost Noviziato a Bratislava ci sono 18 Professitemporanei e 7 Frati in preparazione aiMinisteri ordinati. Gli studenti frequentanolo Studio dei Religiosi, tenuto dai Gesuitiproprio accanto alla nostra Casa.Nella Slovacchia la situazione dellaChiesa e della Vita religiosa è ancora relativamentebuona, grazie all’attaccamento allatradizione del paese e alla fede dei padri.Non mancano certamente di farsi sentire isegni di una progressiva influenza dell’occidente,che è accelerata dall’ingresso nell’Unioneeuropea. Certamente questa situazionechiede fin da ora di saper vivere in uncontesto che cambia notevolmente e presentanuove sfide.La Provincia Ceca ha attualmente solo 4Professi temporanei, che vivono nella Casadi Praga, proprio nel centro storico di questacittà così bella e ricca di storia e di arte.La situazione di diffusa secolarizzazionedel paese e del diminuito numero di cattolicirende la situazione vocazionale di tuttimolto precaria. I nostri Frati hanno mantenutola vita francescana clandestinamentesotto il regime comunista e ora si trovano adaffrontare sfide di nuovo genere.5. Notitiae particularesFR. MASSIMO FUSARELLI1. Pontificia Università Antonianum• Prot. 096968 (191/06). Con lettera del 1dicembre 2006 (Prot. N. N. 1174/89) ilPrefetto della Congregazione per l’EducazioneCattolica, ha comunicato al Ministrogenerale e Gran Cancelliere dellaP.U.A. di aver proceduto al rinnovo adaliud quinquennium all’incorporazionedell’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardinodi Venezia alla Facoltà di Teologiadella Pontificia Università Antonianume, in pari tempo del concomitanterinnovo degli Statuti del succitato Istituto,sanando il difetto di approvazione dal27 ottobre 2006 sino ad oggi.• Prot. 096922 (172/06). Previo Nihil Obstatdella Congregazione per l’EducazioneCattolica, in data 16 gennaio, nelcorso di un solenne atto accademicopresso la Pontificia Università Antonianum,è stato conferito a FR. CESARE CEN-CI, <strong>OFM</strong> – membro della Provincia Venetadi “S. Antonio di Padova” e ormaida molti anni al servizio del Collegio “S.Bonaventura” di Quaracchi – il Dottoratohonoris causa in Teologia, in ragionedei molti meriti acquisiti nella ricerca enella pubblicazione di testi propri dellatradizione intellettuale e manoscrittafrancescana.• Prot. 097625 (26/07). Con Decreto del30 gennaio 2007, il Ministro generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovatola nomina a Professore Aggiuntonella Facoltà di Teologia della PontificiaUniversità Antonianum per un altrotriennio a FR. MARTÍN CARBAJO NUÑEZ,<strong>OFM</strong>, membro della Provincia di “S.Giacomo di Compostella” (Spagna).• Prot. 097583 (17/07). Il Rettore Magnificodella P.U.A., con Lettera del 15 gennaio2007, informa il Ministro generalee Gran Cancelliere della firma, in data 20febbraio 2007, di un accordo di collaborazionetra la medesima Università e laPhilosophische Theologische Hochschule-Institutfür Spiritualität di Münster(Germania Federale).• Prot. 097431 (299/06). Con Decreto del19 gennaio 2007, il Ministro generale e


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 103E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS103Gran Cancelliere della P.U.A., su richiestadi Fr. Johannes B. Freyer, RettoreMagnifico (17 novembre 2006 (Prot.261/06); ascoltato il parere dei Decani;ottenuto il consenso del Definitorio generalenella sessione del 21 dicembre2006; richiesto e ottenuto il Nihil Obstatdella Congregazione per l’EducazioneCattolica (Lettera del 12 gennaio 2007,N. 132/2005), ha prorogato di tre mesi iltempo della Visita canonica e il mandatodel Rettore Magnifico e delle altre AutoritàAccademiche fino al giugno 2008.• Prot. 097486 (313/06). Con Decreto del22 febbraio 2007, il Ministro generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoFR. LEONARD LEHMANN, <strong>OFM</strong>Capp, Professore Ordinario nella Facoltàdi Teologia della Pontificia UniversitàAntonianum, visto il Nihil Obstat dellaCongregazione per l’Educazione Cattolica(Prot. 65/2000).• Prot. 097683 (038/07). Con lettera del 7marzo 2007 (Prot. 586/82) il Prefettodella Congregazione per l’EducazioneCattolica, ha comunicato al Ministro generalee Gran Cancelliere della P.U.A.che nella medesima data quel Dicasteroha concesso “ad quinquennium esperimentigratia” l’approvazione del testodegli Statuti dell’Istituto Superiore diScienze Religiose “Redemptor Hominis”,attivo nella Pontificia UniversitàAntonianum.• Emeriti Professoris NominatioDECRETUMFR. FRANCISCUSIGLESIAS, <strong>OFM</strong>Cap.,MCMXXVII natus, Sacræ Theologiæ Doctorrenunziatus, in Hispania (León et Salamanca)ab an. MCML ad an. MCMLXIII ipsamsacram Theologiam et Franciscanam doctrinamdocuit. Deinde, in Pontificia Universitate«Antonianum» de Urbe Professor aban. MCMLXXII ad an. MMVI. Quamplures articulosde vita consecrata et franciscanaegregie concinnavit. Eius opera, imprimisinvestigationes de re franciscana publici iurisf<strong>acta</strong>, necnon officia in Ordine FratrumMinorum Capucinorum servata, valde æstimamur.Quae cum ita sint, consensu Senatus AccademiciPontificii Universitatis «Antonianum»de Urbe in sessione diei II mensis DecembrisA.D. MMVI obtento, eiusdem UniversitatisRectore suis litteris diei XI mensisDecembris eiusdem an. MMVI proponente,vi praesentis decreti, ad normam art. 25 §2Statutorum eiusdem Universitatis,FR. FRANCISCUM IGLESIAS, <strong>OFM</strong>CAPomni qua par est reverentia,PROFESSOREM EMERITUMnomino atque declaro, eumque in con<strong>fratrum</strong>æstimationem maxime commendo.Datum Romæ,ex Ædibus Curiæ generalis Ordinis,die XI mensis Ianuarii A.D. MMVII.FR. IOSEPHUS RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Minister Generalis et Magnus CancellariusFR. MAXIMUS FUSARELLI, <strong>OFM</strong>Secretarius Generalis pro Formatione et StudiisProt. 097487 (314/06)2. Collegio Internazionale «S. Antonio»(Roma).• Prot. 097620 (021/07). Il Ministro generale,con il voto del Definitorio, ha elettoFR. SATURNINO RUÍZ DE LOIZAGA UL-LIBARRI, membro della Provincia Francescanadi Arantzazu (Spagna), Vicariodella Fraternità del Collegio Internazionale«S. Antonio» (Roma).• Prot. 097621 (022/07). Il Ministro generale,con il consenso del Definitorio, haeletto i membri del Discretorio della Fraternitàdel Collegio Internazionale «S.Antonio» (Roma).


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 104


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 105E SECRETARIATU PROEVANGELIZATIONE ET MISSIONE1. Statuti Peculiari del Segretariato generaleper l’Evangelizzazione e leMissioni (SGEM)1. IDENTITÀ E SCOPO1.1. Il Segretariato Generale per l’Evangelizzazioneè strutturato in due settori: unoper l’evangelizzazione e l’altro per l’evangelizzazionemissionaria (SSGG, art. 46 § 1).1.2. Si conviene di utilizzare l’espressioneSegretariato generale per l’Evangelizzazionee le Missioni (SGEM), per esprimerechiaramente i due settori da animare e intendendoper “Evangelizzazione” il mandatoe il ministero dell’evangelizzazione affidatoa tutti i frati e nelle sue diverse forme(cf. CCGG 83, 2; 84; 116,1) e per “Missioni”la vocazione e l’azione particolare della“missio ad gentes” affidata ai missionari(cf. CCGG, art. 117 §§1-3).1.3. È compito del SGEM aiutare il Ministrogenerale con il suo Definitorio ad“animare, curare e verificare l’evangelizzazionedell’Ordine, regolare l’evangelizzazionemissionaria e vigilare su di essa”(SSGG 44§1), “aiutare, con il consiglio el’azione, in tutto ciò che riguarda l’evangelizzazione”(SSGG 44, 3; vedere ancheSSGG 45).1.4. Il SGEM è coadiuvato dal ConsiglioInternazionale per l’Evangelizzazione -CIE-(cf. SSGG 47), regolato da Statuti peculiari,e dal suo Comitato Esecutivo (cf. Statuti peculiaridel CIE).1.5. Nel SGEM è inserita la Commissioneper il Dialogo (cf. Proposte del CapitoloGenerale 2003, 42) nei suoi aspetti di dialogoecumenico, interreligioso, interculturale,con particolare attenzione all’Islam,considerati come dimensioni trasversali ditutta l’evangelizzazione e delle missioni.Questa Commissione offrirà il proprio contributospecifico e svolgerà alcune forme dicollaborazione a diversi livelli all’internodei compiti del SGEM.1.6. Il SGEM, all’inizio del sessennio,presenta un piano generale di animazione edi azione, con degli obiettivi, delle prioritànelle linee di azione e dei mezzi e lo presentaall’approvazione del Ministro generalee Definitorio.2. I COMPITI ORDINARIAIUTO AL MINISTRO GENERALE EAL DEFINITORIO2.1. Eseguire, nell’ambito della propriacompetenza, le decisioni del Ministro generale.2.2. Eseguire le proposte fatte dal CIE,esaminate in chiave operativa dal ComitatoEsecutivo e approvate dal Ministro generalee con il suo Definitorio.VISITE DI ANIMAZIONE2.3. Fare delle visite di animazione alleConferenze e alle Entità, aiutando i Segretariatiinterprovinciali di Evangelizzazione,i Consigli interprovinciali di Evangelizzazionemissionaria e i Segretariati provincialidi Evangelizzazione e Missioni nei lorocompiti di animazione, coordinamento, formazionedei frati nel campo dell’evangelizzazionee missioni.2.4. Visitare le diverse realtà di “missioad gentes”, soprattutto le missioni dipendentidal Ministro generale.2.5. Nelle visite agire sempre sotto la dipendenzadel Ministro generale, e, quandoè possibile e conveniente, favorire la partecipazionedei rappresentanti del Definitoriogenerale, degli altri Segretariati e Ufficidella Curia generale.CONTATTI E COMUNICAZIONE2.6. Mantenere i contatti e la comunica-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 106106AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Izione regolare con i Delegati delle Conferenze,con i membri del Comitato Esecutivo,con i Segretari di Evangelizzazione e iModeratori di Evangelizzazione missionariadelle Conferenze e delle Entità.2.7. Mantenere le relazioni epistolari ufficialicon le Entità dell’Ordine per tutto ciòche si riferisce all’area di Missioni e Evangelizzazionesugli aspetti di discernimento,di idoneità e di presentazione dei frati missionari,di invio dell’obbedienza, sulle esigenzedel loro servizio e rapporto giuridicocon la nuova Entità.PREPARAZIONE DEI MISSIONARI2.8. Curare l’adeguata preparazione eformazione dei nuovi missionari e cercareforme di formazione permanente per i fratiche sono nelle missioni.ATTIVITÀ NELL’UFFICIO2.9. Creare e aggiornare la banca datisulle diverse realtà dell’evangelizzazione edelle missioni.2.10. Mantenere aggiornato l’elenco deiDelegati delle Conferenze per il CIE, deiSegretari di Evangelizzazione e dei Moderatoridell’Evangelizzazione missionariadelle Conferenze e delle Entità.2.11. Mantenere il protocollo del Segretariato,curarne la completezza e l’invio allatappa seguente.2.12. Trasmettere all’Acta Ordinis i documentied altre informazioni utili.2.13. Curare la comunicazione e l’informazioneattraverso il Sito dell’Ordine eFraternitas.2.14. Amministrare i diversi fondi finalizzati,il contributo del 6% delle Entità e inviaregli aiuti alle missioni e ad altri progettiapprovati dal Ministro generale.2.15. Partecipare, quando richiesto, agliincontri in Curia Generalizia con i Ministriprovinciali, con i Presidenti delle Conferenze,con i Visitatori ed altri.2.16. Promuovere e partecipare alle diverseforme di collaborazione con il SGFS,GPIC, OFS/GIFRA ed altri.2.17. Il SGEM presenterà alla fine diogni anno il bilancio preventivo e consuntivoal Ministro generale per l’approvazionee lo invierà ai Ministri e ai Segretariati interprovincialie provinciali di Evangelizzazionee Missioni.COLLABORAZIONE INTERFRANCE-SCANA2.18. Partecipare agli incontri con i Responsabiligenerali della stessa area degli altriIstituti della Famiglia Francescana a Roma,promovendo la condivisione delle esperienzedi animazione e la ricerca delleiniziative di collaborazione interfrancescana.3. PERSONALEI RUOLI3.1. Il SGEM è coordinato dal suo Segretariogenerale, che opera alle dirette dipendenzedel Ministro generale e del Definitorio.3.2. Tenendo conto dei due settori, l’Evangelizzazionein genere è sotto la responsabilitàdel Coordinatore dell’Evangelizzazionee l’Evangelizzazione missionaria èsotto la responsabilità del Moderatore per leMissioni, sempre sotto la dipendenza delMinistro generale con il suo Definitorio edin spirito di comunione e di collaborazione.3.3. Nel Settore di Evangelizzazione e indipendenza da esso, la Pastorale Educativaviene curata dall’Animatore generale per laPastorale Educativa.3.4. L’Assistente del SGEM è il responsabileper la cura ordinaria dell’Ufficio,l’amministrazione dei fondi, dei contributidelle Province, degli aiuti alle Entità accordatinel preventivo, il controllo dei plichi, lacomunicazione, le relazioni epistolari, lapreparazione delle obbedienze per i missionari.I COMPITI3.5. L’equipe, formata dal Segretario generaledel Segretariato e Coordinatore perl’Evangelizzazione in genere, dal Moderatoregenerale per l’Evangelizzazione missionaria,dall’Animatore generale per la PastoraleEducativa, dall’Assistente, svolge isuoi compiti secondo gli orientamenti degliSSGG (cf. art. 49) nel quadro generale e comunedel programma del SGEM, approva-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 107E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 107to dal Ministro generale con il suo Definitorio,pur rispettando le attività specifiche.3.6. Al Moderatore generale per le Missionispetta, in modo particolare, promuoveree stimolare lo spirito e le iniziative di azionemissionaria; curare le relazioni tra i Consigliinterprovinciali e i Moderatoriprovinciali di evangelizzazione missionariae il SGEM; mantenere contatti con le realtàdi “missio ad gentes” dell’Ordine, dipendentidal Ministro generale, e fare le visite di animazione,di valutazione e di orientamento;curare le relazioni tra i missionari ed il Ministrogenerale e il suo Definitorio; proporreforme di preparazione e formazione continuaper i nuovi missionari; seguire le necessitàeconomiche; promuovere la solidarietà nell’Ordineverso i progetti missionari.3.7. Al Coordinatore generale per l’Evangelizzazione,che può essere lo stessoSegretario generale, spetta, in modo particolare,conoscere le diverse forme di evangelizzazionenell’Ordine; promuovere, a livelloregionale, continentale, di Conferenzae di Ordine, forme e mezzi di animazionedei Frati nelle diverse forme di evangelizzazionein vista della fedeltà al carisma e alleesigenze del tempo attuale, stimolando eaccompagnando forme nuove sotto il paradigmadella “missio ad gentes”; curare lerelazioni tra i Segretariati interprovinciali equelli provinciali e il SGEM; curare perchéil Dialogo, la Giustizia/ Pace/Integrità delCreato siano dimensioni presenti in tuttal’evangelizzazione; promuovere la solidarietànell’Ordine verso le necessità dei Fratinei progetti missionari e delle Entità piùpovere.3.8. All’Animatore generale per la PastoraleEducativa spetta conoscere la realtàdelle Scuole, delle Università, dei Collegi edei diversi Centri educativi nell’Ordine; curareperché la pastorale educativa sia unaforma di evangelizzazione francescana;promuovere forme e mezzi di animazione,formazione dei Frati coinvolti in essa.3.9. Al presidente della Commissioneper il Dialogo spetta mantenere le consultazioniabituali col SGEM affinché l’attivitàdella Commissione possa essere al serviziodell’evangelizzazione; animare e sostenerel’impegno dei Frati per il dialogo nel campoformativo, dell’annuncio e della missione;incoraggiare le iniziative dell’Ordine concernentiil dialogo in collaborazione con ilSGFS e gli altri organismi della Curia; animarei membri della Commissione a svolgereil loro ruolo in ciascuna delle aree a loroaffidate; curare i contatti con le Conferenzee le Entità dell’Ordine perpromuovere il dialogo all’interno di esse;presentare al Ministro e al suo Definitoriogenerale le proposte della Commissione perl’approvazione.4. FINANZE4.1. Il SGEM amministra, in stretta collaborazionecon l’Economato generale, ifondi finalizzati a progetti o realtà missionarie,i fondi per concessione di aiuti, il 6%concernente il contributo delle Entità sulleloro entrate per le missioni.4.2. Il SGEM accoglie le richieste di aiutodelle Entità in aree di missioni, soprattuttoquelle dipendenti dal Ministro generale,le organizza e le inserisce nel preventivoannuale.4.3. Il preventivo annuale è elaboratocon la partecipazione di tutta l’équipe e anchedella Commissione per il Dialogo per,poi, inviarlo all’Economo generale e sottometterloall’approvazione del Ministro generalecon il suo Definitorio.4.4. Nel preventivo annuale si tiene contodelle spese normali dell’Ufficio e dellaCommissione per il Dialogo, le spesestraordinarie per sussidi, per convegni, gliaccordi con le Entità, con progetti missionari,le entrate del 6% delle Entità.4.5. Le richieste straordinarie di aiuti diversi,pervenute durante l’anno al Ministrogenerale e che toccano i fondi del SGEM,saranno analizzate dalla Commissione perle richieste finanziarie con la partecipazionedel Moderatore per le Missioni e a conoscenzadell’équipe del SGEM.4.6. Le spese del personale dell’Ufficioper le vacanze e per i viaggi sono copertedai fondi del SGEM nell’ambito del preventivoapprovato dal Ministro generalecon il suo Definitorio.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 108108 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I2. Statuti Peculiari del Consiglio Internazionaleper l’Evangelizzazione (CIE)IDENTITÀArt. 1Il Consiglio Internazionale per l’Evangelizzazione(CIE) è un organismo, di naturaconsultiva, che aiuta il Segretariato generaleper l’Evangelizzazione e le Missioni–SGEM– (cfr. SSGG 47§1), attraverso la riflessione,il discernimento, i consigli, leraccomandazioni e le proposte, perché questoa sua volta possa aiutare il Ministro generaleed il suo Definitorio ad “animare, curaree verificare l’evangelizzazione dell’Ordine,regolare l’evangelizzazione missionariae vigilare su di essa” (SSGG 44§1).Art. 2Il SGEM, coadiuvato dal Consiglio, ha ilcompito di animare i due settori dell’evangelizzazionee delle missioni (cf. SSGG46,1), e pertanto considera “Evangelizzazione”il mandato e il ministero dell’evangelizzazioneaffidato a tutti i frati e nelle suevarie forme (cf CCGG 83,2; 84; 116,1), e“Missioni” la vocazione e l’azione particolaredella “missio ad gentes” affidata ai missionari(cfr. CCGG art. 117 §§ 1-3).COMPOSIZIONEArt. 3Il Consiglio è composto dai seguentimembri effettivi:§1 Un Delegato per ciascuna delle Conferenzedell’Ordine, eletto dai rispettiviMinistri secondo le norme della propriaConferenza e degli Statuti peculiari delConsiglio Internazionale per l’Evangelizzazione.§2 Un Delegato della Custodia di TerraSanta, nominato dal Custode in accordo conil Segretariato custodiale di Evangelizzazione.§3 I membri del Comitato Esecutivo delCIE.§4 Il Segretario generale per l’Evangelizzazioneed il Moderatore generale per leMissioni.§5 Il presidente della Commissione peril Dialogo.Art. 4§1 Il Ministro generale e qualche rappresentantedel suo Definitorio sono invitati apartecipare all’Assemblea del CIE.§2 Altri frati possono essere invitati, convoce consultiva, per l’Assemblea del CIEdal Segretario generale per l’Evangelizzazionee dal Moderatore generale per le Missioni,in accordo con il Comitato Esecutivoe secondo la convenienza o gli argomentiprincipali dell’Assemblea, in particolarequalcuno dei membri del Consiglio Internazionaledi Formazione e Studi, del ConsiglioInternazionale di Giustizia, Pace e Integritàdel Creato (GPIC), dell’OrdineFrancescano Secolare (OFS).Art. 5§1 I membri del CIE prestano servizio inmodo da poter partecipare due volte all’Assembleae interagire nella loro Conferenzao loro Entità che rappresentano.§2 Se un membro del CIE fosse impeditodi partecipare ad una delle Assemblee oppurelasciasse l’ufficio prima che sia terminatoil suo periodo, sarà sostituito da un altro,nominato con le stesse condizioni dallasua Conferenza.§3 Ciascun membro del CIE può essererieletto per altre due volte.RESPONSABILITÀ E ATTIVITÀ DEL CIEArt. 6Il CIE aiuta il SGEM a svolgere i suoicompiti (cf. SSGG 45) e a realizzare le lineedi azione del proprio piano sessennale.Art. 7Il Consiglio cerca di fare il legame tra leConferenze, il Segretariato interprovincialedi Evangelizzazione, il Consiglio interprovincialeper l’Evangelizzazione missionaria,dove esiste, e il SGEM nella presa di coscienzadella realtà di evangelizzazione e dimissioni nell’Ordine, delle sue luci ed ombre,nell’identificazione delle sfide e delleesigenze per l’animazione della vocazione


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 109E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE109missionaria ed evangelizzatrice dei frati neiloro diversi contesti.Art. 8Il Consiglio è luogo di comunicazione,di condivisione e di collaborazione tra ilSGFS, SGEM e gli Uffici GPIC, OFS/GI-FRA (Gioventù Francescana) per un coordinamentoed un’animazione più efficacedei frati in missione nel mondo, testimoniandol’unità e la comunione.Art. 9Durante la riunione dell’Assemblea, imembri del CIE fanno una relazione sulleprincipali attività di Missioni e Evangelizzazionee animazione all’interno delle Conferenzee sulle risposte alle iniziative dell’ultimaAssemblea del CIE.L’ASSEMBLEA DEL CIEArt. 10§1 L’Assemblea del CIE è convocata dalSegretario Generale per l’Evangelizzazione edal Moderatore generale per le Missioni. Essasi riunisce ordinariamente una volta ogni dueanni. Riunioni straordinarie possono essereconvocate dal Segretario generale per l’Evangelizzazionee dal Moderatore generale per leMissioni, o dal Ministro generale, con il previoconsenso del Definitorio generale.§2 Il tema principale ed i principali puntidella consultazione devono essere comunicatiai Membri dell’Assemblea nove mesiprima della riunione, per permettere la lorodiscussione a livello della Conferenza.Art. 11§1 Durante la riunione dell’Assemblea imembri del CIE, e tutti i presenti possonoprendere parte alle discussioni.§2 Alle votazioni orientative, deliberativee elettive possono partecipare soltanto imembri effettivi del CIE (cf. art. 3).ATTIVITÀ E RESPONSABILITÀ DEL-L’ASSEMBLEAArt. 12L’Assemblea riceve e comunica infor-mazioni generali sull’attività missionaria edi evangelizzazione dell’Ordine prendendonota degli avvenimenti più importanti degliultimi due anni.Art. 13L’Assemblea propone un programma dipromozione ed animazione dell’Evangelizzazionemissionaria e ordinaria per i successividue anni e valuta la sua realizzazionenell’Assemblea seguente.Art. 14L’Assemblea propone all’approvazionedel Definitorio generale le modifiche agliStatuti del CIE.Art. 15L’Assemblea propone i membri delegatiper il Comitato Esecutivo in conformità all’art.16,b di questi Statuti Peculiari.IL COMITATO ESECUTIVOArt. 16§1 Il Comitato Esecutivo del CIE è unente permanente, di natura operativa, composto:a) dal Segretario generale per l’Evangelizzazione,che “ex officio” ne è il suo Presidente,e dal Moderatore generale per leMissioni;b) da cinque Delegati delle Conferenzescelti e nominati con la seguente procedura:1) durante l’Assemblea ordinaria imembri del CIE propongono i nomidi sette loro membri;2) il Ministro generale con il suo Definitoriosceglie e nomina cinque membridi questa lista;c) da due membri proposti dal SGEM e nominatidal Ministro generale sentito ilsuo Definitorio.§2 Possono essere invitati dei frati a secondogli argomenti principali dell’ordinedel giorno.Art. 17§1 Il Comitato Esecutivo presta servizioda una riunione ordinaria dell’Assemblea


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 110110 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ifino alla successiva.§2 Se un membro del Comitato Esecutivolascia il suo incarico prima che scada ilsuo mandato, il Ministro generale sentito ilsuo Definitorio, nel nominare il suo sostituto,deve tener presente la lista dei nomi propostinell’ultima Assemblea.§3 Ciascun membro del Comitato Esecutivopuò essere rieletto.RESPONSABILITÀ E COMPITI DEL CO-MITATO ESECUTIVOArt. 18Il Comitato Esecutivo ha la responsabilitàdi rendere operative le raccomandazioni,le proposte e le linee di azione suggeritedall’Assemblea del CIE, sceglierne le priorità,approfondire le tematiche e le sfide riguardantil’evangelizzazione e le missioni,preparare l’agenda dell’assemblea successiva,tenendo conto delle proposte presentatedai Delegati.Art. 19Il Comitato Esecutivo si riunirà almenouna volta l’anno, o più spesso, secondo ilparere del Segretariato generale per l’Evangelizzazionee le Missioni o su richiesta dialmeno quattro membri del Comitato Esecutivo.Art. 20Il Comitato Esecutivo prepara un formularioper chiedere ai Segretari provinciali diEvangelizzazione e Missioni una relazioneannuale sulle attività più rilevanti riguardol’Evangelizzazione e le Missioni nella loroEntità.Art. 21Il Comitato Esecutivo rivede il budgetannuale e la relazione finanziaria dellaSGEM, preparata dal Segretario generale edal Moderatore generale per l’approvazionedel Definitorio generale.Art. 22Il Comitato Esecutivo, fra una riunione el’altra dell’Assemblea, può suggerire, proporreed incoraggiare nuove iniziative nelcampo dell’Evangelizzazione e delle Missioni.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 111E POSTULATIONE GENERALI1. Ponens in Causa Beatae Alfonsae abImmaculata nominaturCONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt. N. 778-55/06PALAIENSIS. Canonizationis BeataeALFONSAE AB IMMACULATA CONCEPTIONE(in saeculo: Annae Muttathupadathu) Sororisprofessae Congregationis ClarissarumTertii Ordinis S. Francisci.Cum Causa Canonizationis Beatae Alfonsaeab Immaculata Conceptione (in saeculo:Annae Muttathupadathu), Sororis professaeCongregationis Clarissarum TertiiOrdinis S. Francisci, suo indigeat Ponente,Rev.dus Pater Lucas De Rosa, O.F.M., PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minorum,ab hac Congregatione de Causis Sanctorumpetiit ut, ex Patribus eidem Congregationipraepositis, Ponentem eiusdemBeatae Causae eligere ac deputare benignedignetur.Haec Congregatio, attentis expositis,precibus annuit, et Exc.mum ac Rev.mumDominum D. Linum Fumagalli, EpiscopumSabinensem-Mandelensem, PonentemCausae Canonizationis praefatae Beatae Alfonsaeab Immaculata Conceptione, omnibuscum iuribus et facultatibus necessariiset opportunis, elegit et nominavit. Contrariisnon obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdemCongregationis, die 13 mensis DecembrisA.D. 2006.IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretis2. Iuridica validitas Inq. in Causa SDMiradei a Prov. declaraturCONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt. N. 2445-4/05ALBANEN. Beatificationis et CanonizationisServae Dei MIRADEI A PROVIDENTIASANCTI CAIETANI (In saeculo: Iuliae Bonifacio)Fundatricis Congregationis FiliarumPauperum Sancti Antonii nunc ReligiosarumFranciscalium Sancti Antonii.In Ordinario Congressu, die 13 mensisDecembris huius anni 2006 celebrato, haecCongregatio de Causis Sanctorum sequensdubium disceptavit, nimirum: “An constetde validitate Inquisitionis Dioecesanae,apud Curiam ecclesiasticam Albanensemper<strong>acta</strong>e, super vita et virtutibus necnon famasanctitatis Servae Dei Miradei a ProvidentiaSancti Caietani (in saeculo: IuliaeBonifacio), Fundatricis Congregationis FiliarumPauperum Sancti Antonii nunc ReligiosarumFranciscalium Sancti Antonii: testessint rite recteque examinati et iura productalegitime compulsata in casu et adeffectum de quo agitur”.Haec Congregatio, attento voto ex officioredacto reque diligenter perpensa, rescripsit:AFFIRMATIVE, seu constare de validitateeiusdem Inquisitionis in casu et ad effectumde quo agitur, sanatis de iuresanandis, sed ad mentem. Mens autem estut Positio super Virtutibus eiusdem ServaeDei methodologia historica parari et coetuiConsultorum historicorum huius Congregationissubici debeat. Contrariis non obstantibusquibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdemCongregationis, die 13 mensis DecembrisA.D. 2006.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 112112 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IIOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretis3. Ponens in Causa SD Cleonildis GuerranominaturCONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt.N. 1434-14/05FAVENTINA et MUTILENSIS. Beatifcationiset Canonizationis Servae Dei CLEO-NILDIS GUERRA Iuvenis Laicae.Cum Causa Beatificationis et CanonizationisServae Dei Cleonildis Guerra, IuvenisLaicae, suo indigeat Ponente, Rev.dusPater Lucas De Rosa, O.F.M., PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minorum, abhac Congregatione de Causis Sanctorumpetiit ut, ex Patribus eidem Congregationipraepositis, Ponentem eiusdem Servae DeiCausae eligere ac deputare benigne dignetur.Haec Congregatio, attentis expositis,precibus annuit, et Exc.mum ac Rev.mumDominum D. Petrum Georgium Nesti, Archiepiscopumemeritum Camerinensem-Sancti Severini in Piceno, Ponentem CausaeBeatifcationis et Canonizationis praefataeServae Dei Cleonildis Guerra, omnibuscum iuribus et facultatibus necessariis etopportunis, elegit et nominavit. Contrariisnon obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdemCongregationis, die 16 mensis DecembrisA.D. 2006.4. Facultas sepulcra Martyrum FelicisEchevarria et SS. aperiendiCONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt.N. 1050-12/07PACEN. Beatificationis et CanonizationisVenerabilium Servorum Dei FELICISECHEVARRIA GOROSTIAGA et VI SOCIORUMReligiosormn professorum, ex Ordine FratrumMinorum, Martyrum.Rev.mus P. Lucas De Rosa, PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minorum, abhac Congregatone de Causis Sanctorum petitut, reliquiae Venerabilium Servorum DeiFelicis Echevarria Gorostiaga et VI Sociorum,Religiosorum professorum eiusdemOrdinis, asservatae in crypta Ecclesiae paroecialisDominae Nostrae in Arce pagiFuente Obejuna, intra fines Dioecesis Cordubensis,recognosci valeant atque, eademquidem recognitione canonica per<strong>acta</strong>, partesquaedam parvae, ex corporibus eorundemVenerabilium Servorum Dei disiunctae,extrahi diriberique possint ad christifideliumdevotioni satisfaciendum.Haec porro Congregatio, attentis peculiaribusnecnon assensu Exc.mi ac Rev.miDomini D. Ioannis Iosephi Asenjo Pelegrina,Episcopi Cordubensis, pro gratia iuxtapreces benigne annuit ea tamen lege ut, antebeatifcationem Venerabilium ServorumDei, omnia signa cultus publici vitentur:servata tamen peculiari huius CongregationisInstructione. Contrariis non obstantibusquibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdemCongregationis, die 9 mensis Ianuarii A.D.2007.IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa SecretisIOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretis


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 113E POSTULATIONE GENERALI 1135. Facultas Transumptum inq. super miroin Causa Beatae Transitus aperiendiCONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt.N. 1215-33/07CORDUBEN. IN ARGENTINA. CanonizationisBEATAE MARIAE A TRANSITU A IESUSACRAMENTATO (In saeculo: Mariae aTransitu Cabanillas) Fundatricis SororumFranciscalium Missionariarum de Argentina.Rev.mus P. Lucas De Rosa, PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minorum, abhac Congregatione de Causis Sanctorumpetit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,apud Curiam ecclesiasticam Cordubensemin Argentina per<strong>acta</strong>e, super assertamira sanatione dominae Mariae del ValleAlmada de Gimenez, per intercessionemBeatae Mariae a Transitu a Iesu Sacramentato(In saeculo: Mariae a Transitu Cabanillas),Fundatricis Sororum FranciscaliumMissionariarum de Argentina, obtenta,clausum sigillisque munitum in actis eiusdemCongregationis asservatum, aperiripossit.Haec porro Congregatio, attentis expositis,pro gratia iuxta preces benigne annuit:servatis de cetero omnibus de iure servandis.Contrariis non obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,die 10 mensis Ianuarii A.D.2007.IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretis6. Iuridica validitas declaratur Inquisitionisin Causa SD Petri PavlicekCONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt. N. 2373-3/05VINDOBONEN. Beatificationis et CanonizationisServi Dei PETRI PAVLICEK Sacerdotisprofessi Ordinis Fratrum Minorum.In Ordinario Congressu, die 12 mensisIanuarii huius anni 2007 celebrato, haecCongregatio de Causis Sanctorum sequensdubium disceptavit, nimirum: “An constetde validitate Inquisitionis Dioecesanae,apud Curiam ecclesiasticam Vindobonensemper<strong>acta</strong>e, super vita et virtutibus necnonfama sanctitatis Servi Dei Petri Pavlicek,Sacerdotis professi Ordinis FratrumMinorum: testes sint rite recteque examinatiet iura producta legitime compulsata incasu et ad effectum de quo agitur”.Haec Congregatio, attento voto ex officioredacto reque diligenter perpensa, rescripsit:AFFIRMATIVE, seu constare de validitateeiusdem Inquisitionis in casu et ad effectumde quo agitur, sanatis de iuresanandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdemCongregationis, die 12 mensis Ianuarii A.D.2007.IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretis7. Facultas Transumptum inquisitionissuper miro in Causa Ven. SD CaesarisGuasti aperiendiCONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt. N. 135-34/07FLORENTINA SEU PRATEN. Beatificationiset Canonizationis Venerabilis ServiDei CAESARIS GUASTI Christifdelis Laicie Tertio Ordine Sancti Francisci.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 114114 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IRev.mus P. Lucas De Rosa, PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minorum, abhac Congregatione de Causis Sanctorumpetit ut Transumptum Inquisitionis DioecesanaeSuppletivae, apud Curiam ecclesiasticamPratensem per<strong>acta</strong>e, super assertamira sanatione Dominae Sebastianae Bonfante,intercessioni Venerabilis Servi DeiCaesaris Guasti, Christifidelis Laici, ex TertioOrdine Sancti Francisci, tributa, clausumsigillisque munitum in actis eiusdemCongregationis asservatum, aperiri possit.Haec porro Congregatio, attentis expositis,pro gratia iuxta preces benigne annuit:servatis de cetero omnibus de iure servandis.Contrariis non obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,die 12 mensis Ianuarii A.D.2007.IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretisrite recteque examinati et iura producta legitimecompulsata in casu et ad effectum dequo agitur”.Haec Congregatio, attento voto ex officioredacto reque diligenter perpensa, rescripsit:AFFIRMATIVE, seu constare de validitateeiusdem Inquisitionis Dioecesanae incasu et ad effectum de quo agitur, sanatis deiure sanandis. Contrariis non obstantibusquibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdemCongregationis, die 19 mensis Ianuarii A.D.2007.IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretis9. Relator in Causa SD Clarae Ricci nominaturCONGREGAZIONEPER LE CAUSE DEI SANTI8. Iuridica validitas Inquisitionis supermiro in Causa SDAntoniiAntic declaraturProt. N.2497-5/06Vaticano, 20 gennaio 2007CONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt. N. 1462-6/06ZAGREBIEN. Beatificationis et CanonizationisServi Dei ANTONII ANTIC Sacerdotisprofessi Ordinis Fratrum Minorum.In Ordinario Congressu, die 19 mensisInuarii anno Domini 2007 celebrato, haecCongregatio de Causis Sanctorum sequensdubium disceptavit, nimirum: “An constetde validitate Inquisitionis Dioecesanae,apud Curiam ecclesiasticam Zagrebiensemper<strong>acta</strong>e, super asserta mira sanationepuellae Petrae Miketic, intercessioni ServiDei Antonii Antic, Sacerdotis professi OrdinisFratrum Minorum, tributa: testes sintIl Congresso Ordinario di questo Dicastero,in data 12 gennaio 2007 ha affidato alRev.mo Relatore P. Cristoforo Bove, <strong>OFM</strong>-Conv, la Causa ALEXANDRINA STATIELLO-RUM della S. di D. Chiara Ricci.Pertanto il Postulatore è invitato a presentareallo stesso Relatore il Collaboratoreesterno per lo studio della Causa.MONS. MICHELE DI RUBERTOIl Sottosegretario________________________Reverendissimo PadreP. Luca De Rosa, <strong>OFM</strong>Postulatore generaledell’Ordine dei Frati Minori


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 115E POSTULATIONE GENERALI11510. Relator nominatur in Causa SD Miradeia ProvidentiaCONGREGAZIONEPER LE CAUSE DEI SANTIProt. N. 2445-5/07Vaticano, 13 marzo 2007Il Congresso Ordinario di questo Dicastero,in data 24 febbraio 2007, ha affidatoal Rev.mo Relatore Mons. José Luis GutierrezGomez la Causa ALBANEN. della S. diD. Miradio della Provvidenza di San Gaetano(al secolo: Giulia Bonifacio).Pertanto il Postulatore è invitato a presentareallo stesso Relatore il Collaboratoreesterno per lo studio della Causa.MICHELE DI RUBERTOSottosegretario___________________ReverendissimoP. Luca De RosaPostulatore Generale dell’Ordinedei Frati Minori11. Facultas Transumptum aperiendiInq. dioec. super miro in Causa B. Ludovicia CasaureaCONGREGAZIONEPER LE CAUSE DEI SANTIProt. N. 232-36/07NEAPOLITANA. Canonizationis BeatiLudovici a Casaurea (in saeculo: ArchangeliPalmentieri) Sacerdotis professi OrdinisFratrum Minorum Fundatoris CongregationisFratrum a Caritate v.d. Bigi.Rev.mus P. Lucas De Rosa, PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minorum, abhac Congregatione de Causis Sanctorumpetit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,apud Curiam ecclesiasticam Cerretanam-Thelesinam-SanctaeAgathae Gotho-rum per<strong>acta</strong>e, super asserta mira sanationepuellae Idae Iadevaia, per intercessionemBeati Ludovici a Casaurea (in saeculo: ArchangeliPalmentieri), Sacerdotis professieiusdem Ordinis et Fundatoris CongregationisFratrum a Caritte v.d. Bigi, obtenta,clausum sigillisque munitum in actis eiusdemCongregationis, aperiri possit.Haec porro Congregatio, attentis expositis,pro gratia iuxta preces benigne annuii:servatis de cetero omnibus de iure servandis.Contrariis non obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,die 17 mensis Martii A.D.2007.IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretis12. Facultas Transumptum aperiendiInq. dioec. super martyrio SS D Petride Corpa et SociorumCONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt. N. 1507-3/07SAVANNEN. Beatificationis seu DeclarationisMartyrii Servorum Dei PETRI DECORPA et IV SOCIORUM ex Ordine FratrumMinorum in odium Fidei, uti fertur, interfectorum.Rev.mus P. Lucas De Rosa, PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minorum, abhac Congregatione de Causis Sanctorumpetit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,apud Curiam ecclesiasticam Savannensemper<strong>acta</strong>e, super vita et martyrio necnonfama martyrii Servorum Dei Petri deCorpa et IV Sociorum, ex eodem Ordine, inodium Fidei, uti fertur, interfectorum, clausumsigillisque munitum in actis eiusdemCongregationis, aperiri possit.Haec porro Congregatio, attentis exposi-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 116116 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Itis, pro gratia iuxta preces benigne annuit:servatis de cetero omnibus de iure servandis.Contrariis non obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,die 28 mensis Martii A.D.2007.IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretis13. Validitas iuridica declaratur Inq. dioec.super miro in Causa Ven. SeraphinaeGregorisCONGREGATIODE CAUSIS SANCTORUMProt.N. 1529-14/06VENETIARUM. Beatifìcationis et CanonizationisVenerabilis SD SERAPHINAE (insaeculo: Victoriae Gregoris) Religiosaeprofessae Instituti Sororum Franciscaliuma Christo Rege.In Ordinario Congressu, die 31 mensisMartii huius anni 2007 celebrato, haecCongregatio de Causis Sanctorum sequensdubium disceptavit, nimirum: “An constetde validitate Inquisitionis Dioecesanae,apud Curiam ecclesiasticam VictoriensemVenetorum per<strong>acta</strong>e, super asserta mira sanationeSororis Salomes Iosephae Ferraro,intercessioni Venerabilis Servae Dei Seraphinae(in saeculo: Victoriae Gregoris),Religiosae professae Instituti SororumFranciscalium a Christo Rege, tributa:testes sint rite recteque examinati et turaproducta legitime compulsata m casu et adeffectum de quo agitur”.Haec Congregatio, attento voto ex officioredacto reque diligenter perpensa, rescripsit:AFFIRMATIVE, seu constare de validitate eiusdemInquisitionis in casu et ad effectum dequo agitur, sanatis de iure sanandis. Contrariisnon obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,die 31 mensis Martii A.D.2007.IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINSPrefectus+ EDUARDUS NOWAKArchiepiscopus tit. Lunensisa Secretis14. Postulationis generalis vota pro SummiPontificis prosperitatePOSTULAZIONE GENERALEDEI FRATI MINORIBeatissimo Padre,in gioiosa sintonia con la Chiesa universale,che loda il Signore della vita per il Suofausto 80° Genetliaco, a nome anche deimiei Collaboratori in questa Postulazione edegli Attori delle diverse Cause, presentoalla Santità Vostra fervidi voti augurali desiderandoper l’amatissimo Padre la pienezzadi ogni bene.Avvalendomi poi della fausta circostanza,desidero manifestarLe la filiale gratitudinedi questa Postulazione per il sostegnoautorevole che offre a quanti, nella Chiesa,sono impegnati a far conoscere l’azionedello Spirito del Risorto in tanti generosi testimonidella santità del Padre.Il Cristo buon Pastore che L’ha posto acapo della sua Chiesa, moltipllchi in Lei isuoi doni di grazia e conforti il Suo cuore diPadre sollecito con l’obbedienza generosadei suoi figli.Nel prometterLe la nostra filiale preghieraper le Sue intenzioni, Le chiedo, PadreSanto, di confermarci nella fedeltà allanostra vocazione con il dono della Sua ApostolicaBenedizione.Con gioia mi professodella Santità Vostradev.mo ed obb.mo figlioRoma, 16 aprile 2007FR. LUCA M.DE ROSA.<strong>OFM</strong>Postulatore generale


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 117E POSTULATIONE GENERALI11715. Notitiae particulares1. Consistorium publicumII 23 febbraio 2007, nel corso del Concistoropubblico, celebrato nel Palazzo ApostolicoVaticano, per la richiesta del “voto”dei Cardinali e Vescovi residenti in Romacirca alcune canonizzazioni, il Santo PadreBenedetto XVI ha stabilito di canonizzare inostri Beati Antonio di Sant’Anna Galvãol’11 maggio a São Paulo in Brasile, e Simoneda Lipnica il 3 giugno 2007, solennità dellaSS. Trinità, in piazza S. Pietro a Roma.2. Congregationes Ordinariae super miraculisIl 9 gennaio e il 17 aprile 2007 i PadriCardinali e Vescovi membri della Congregazionedelle Cause dei Santi, riuniti in “CongregazioneOrdinaria” nel Palazzo ApostolicoVaticano, ascoltata la relazione dei rispettiviPonenti, espressero il loro unanime votofavorevole circa i miracoli attribuiti rispettivamentealla intercessione della BeataAlfonsa dell’Immacolata (1910-1946), ClarissaFrancescana del Terz’ Ordine di sanFrancesco, e della Beata Maria Bernarda Bütler(1848-1924), Fondatrice delle SuoreFrancescane di Maria Ausiliatrice.3. Congregationes Ordinariae super virtutibusIn due distinte sessioni, svoltesi il 16 gennaioe il 20 marzo 2007, i Padri Cardinali eVescovi, Membri della Congregazione delleCause dei Santi, riuniti in CongregazioneOrdinaria, dopo di aver ascoltato la relazionedel rispettivo Ponente, si espressero conunanime voto favorevole circa l’eroicità dellevirtù praticate dalle Serve di Dio NildeGuerra (1922-1949), giovane laica dell’AzioneCattolica, e Maria Fedele Weiss (1882-1923), religiosa professa del Terz’OrdineFrancescano del Monastero di Reutberg.4. Congressus peculiares super virtutibusI Consultori Teologi della Congregazionedelle Cause dei Santi, riuniti sotto la pre-sidenza del Promotore della Fede, nella duplicesessione del 16 gennaio e del 23 marzo2007, si espressero con unanime voto favorevole(9/9) sulle virtù eroiche dei Servidi Dio Bernardino da Portogruaro (1822-1895), Arcivescovo titolare di Sardica e Ministrogenerale <strong>OFM</strong> dal 1869 al 1889, eFrancesco Mottola (1901-1969), sacerdotediocesano e Fondatore degli Oblati del S.Cuore.5. Congressus peculiaris super miraculoII 26 gennaio 2007, convocati dal Promotoregenerale della Fede, i ConsultoriTeologi della Congregazione delle Causedei Santi, a larga maggioranza (8/9) votaronoa favore di una presunta guarigione miracolosaattribuita all’intercessione dellaVenerabile Serva di Dio Maria Rosa Flesch(1826-1906), Fondatrice delle Suore Francescanedi S. Maria degli Angeli.6. Aperitio TransumptorumIn quest’ultimo periodo, concluse le rispettiveInchieste nelle diocesi competenti,e trasferiti a Roma gli Atti dei singoli Processi,questi sono stati regolarmente aperti,cioè disigillati, nella Cancelleria della Congregazione,ed esattamente: il 18 gennaio2007 i Transunti relativi ai presunti miracolidella Beata M. Transito Cabanillas e delVenerabile Cesare Guasti, e il 17 aprile2007 i Transunti delle Inchieste sul presuntomiracolo attribuito alla intercessione delBeato Ludovico da Casoria, <strong>OFM</strong>, e sulmartirio dei Servi di Dio Pedro de Corpa eIV Soci, uccisi “in odium Fidei” in Georgia(USA) nel 1597.7. Introductio novissimae CausaeNella chiesa della SS. Annunziata in Airola(Benevento), il giorno 10 febbraio2007, il Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti, Mons. Michele DeRosa, alla presenza di una folla di fedeliconvenuti da diverse parti dell’Italia Meridionale,ha insediato il Tribunale diocesanoper l’avvio della Inchiesta sulla vita, le virtù


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 118118AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ie la fama di santità della Serva di Dio MariaConcetta Pantusa, nata a Celico (Cosenza)nel 1894, e morta ad Airola nel 1953, madredi famiglia.8. Novissimae Causae paranturIl 19 marzo 2007 e il successivo 26 marzo2007 sono stati inviati rispettivamente alCardinale Arcivesco di Madrid e all’Arcivescovodi Pisa, i prescritti “Libelli supplices”per l’avvio delle Cause di beatificazionee canonizzazione dei Servi di Dio MariaAnna Alberdi, monaca concezionista, natanel 1912 e morta nel monastero “La Latina”di Madrid nel 1998, e Agostino da Monte-feltro, sacerdote <strong>OFM</strong>, nato a S. Agata Feltria(Pesaro) nel 1839 e morto a Marina diPisa nel 1921.9. Novissima PositioIl 30 marzo 2007 fu consegnata ufficialmenteall’ufficio del Protocollo della Congregazionedelle Cause dei Santi la seguentePositio: Puteolana - Beatificationis et CanonizationisServae Dei Iliae Corsaro,Fundatricis Congregationis Parvarum Missionariarumab Eucharistia (1897-1977) - 2voll. Romae 2007.FR. LUCA M. DE ROSA, <strong>OFM</strong>


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 119StatisticaOrdinis Fratrum MinorumStatus die 31 Decembris 2006Iuxta statistica a Ministris Provincialibus transmissas.Curata a fr. L. Perugini <strong>OFM</strong> et fr. John Abela <strong>OFM</strong>I. Relatio de statu personali et locali totius <strong>ordinis</strong>I. De Statu Personali1. Sollemniter Professia) Cardinalesa) Archiepiscopia) Episcopi71190Summa 108b) Sacerdotesc) Diaconi permanentesd) Fratres cum optione clericalie) Fratres laiciSumma professorum sollemnium10314704782219131892. Professi temporariia) Fratres cum optione clericalib) Fratres sine optione clericalic) Fratres sine optioneSumma professorum temporarium10952013361632c) Novitii 435Summa totalis omnium <strong>fratrum</strong> cum novitiis15256II. Distributio Fratrum Provinciae juxta residentiam1. In territorio Provinciae2. Extra territorium Provinciaea) In Custodiisb) In aliis locis131934961567Summa omnium <strong>fratrum</strong> cum novitiis 15256PostulantesTertiarii seu oblati perpetui61938


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 120120 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IIII. Incrementum et decrementum Provinciae1. Admissi (hoc anno)a) Ad novitiatumb) Ad professionem temporariamc) Ad professionem sollemnemFratres laiciFratres cum optione clericalid) Ad sacros ordinesAd diaconatum permanentemAd presbyteratum5305445118152042. Extra claustra commorantes hoc anno gratiam obtinuerunta) Sacerdotes et diaconib) Fratres laici83253. Egressi (hoc anno)a) Novitiib) Professi temporariic) Professi sollemnesFrattres laiciFratres cum optione clericaliDiaconi permanentesSacerdotes saecularizati, qui indultum obtinueruntSacerdotes qui officium reliqueruntSumma <strong>fratrum</strong> egressorum851971824130203754. Defuncti (hoc anno)a) Novitiib) Professi temporariic) Professi sollemnesFrattres laiciiFratres cum optione clericaliDiaconiSacerdotesSumma <strong>fratrum</strong> defunctorum159240300


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 121STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM121IV. De statu locali - Domus1. Domusa) In territorio Provinciaeb) Extra territorium Provinciae1738212Summa 19502. Domus filialesa) In territorio Provinciaeb) Extra territorium Provinciae38040Summa 420Summa omnium domorum 2370V. Numerus paroeciarum Ordini concreditarum1. In territorio Provinciaea) Apud nostras domosb) A domibus remotae1125620Summa17452. Extra territorium Provinciaea) Apud nostras domosb) A domibus remotae123168Summa 291Summa omnium paroeciarium 2036


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 122122 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IEp = Cardinalis + Archiepiscopi + Episcopi; Sac = Sacerdotes; DP = Diaconi Permanenti;PS CL = Prof. Sol. cum optione clericale; PS Lc = Prof. Sol. Laici; PT Lc = Prof. Temp. Laici;PT Cl = Prof. Temp. cum optione clericali; PT So = Prof. Temp. sine optione clericali;Nov = Novitii; Pos = Postulantes; Obl = Oblati; SPS = summa Prof. Sol.;SPT = summa Prof. Temp.; Tot = summa Fratrum;Sum = summa Fratrum cum Novitiis; Dom = DomusPhil = Alumni cursus Philosophiae; Theo = Alumni cursus Theologiae;Grad = Alumni ad Grados Academicos


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 123STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM123II. Fratres omnes unicuique Provinciae vel Cust. Aut. adscriptiNatio1 AegyptusS. Familiae2 AequatoriaS. Francisci de Quito3 Africa (Kenia) et MadigascariaS. Francisci4 Africa MeridionalisN.rae Dominae Reginae Pacis5 AlbaniaAnnuntiationis B.V.M.6 America Centralis/PanamaDominae Nostrae de Guadalupe7 ArgentinaFluvii Platensis Assumptionis B.V.MS. MichaelisS. Francisci Solano8 AustraliaSancti Spiritus9 AustriaS. Bernardini Senensis10 Austria/ItaliaB. Engelberti Kolland11 BelgiumS. Joseph Sponsi B.V.M.12 BoliviaS. Antonii / Missionaria13 Bosnia-HerzegoviaS. Crucis / Bosnae ArgentinaeAssumptionis BVM / Herzegoviae14 BrasiliaSS. Nominis JesuS. Antonii PataviniS. Francisci AssisiensisImmaculatae Conceptionis B.V.M.S. Benedicti de AmazoniaN.rae Dominae Septem GaudiorumAssumptionis B.V.M. (Bacabal)S. Crucis15 Britannia MagnaImmaculatae Conceptionis B.V.M.Sollemniter ProfessiProfessi TemporariiEp Sac DP Cl Lc SPS Cl Lc So SPT Nov Sum Pos Obl1 59 1 6 8 75 27 3 30 4 109 95 80 0 11 21 117 25 10 35 8 160 1456 0 8 11 75 24 4 28 14 117 143 52 1 2 8 66 6 2 8 2 76 914 0 3 2 19 2 2 21 12 136 31 169 44 8 52 11 232 3450 2 13 659 9 74 52 31 0 1 9 43 2 2 4 2 49 552 1 2 6 615 5 2 68 184 0 33 117 2 3 5 2 124 31 21 4 2 9 37 3 3 3 43 11 75 0 3 20 99 2 1 3 102 1120 0 17 137137 28 119 2 7 16 152 13 5 18 4 174 101 289 0 10 6 306 38 1 39 10 355 2184 1 4 6 195 13 1 14 4 213 32 31 0 1 6 40 1 10 11 3 54 43 84 0 8 36 131 9 4 2 15 1 147 113 75 0 6 11 9519 19 4 118 911 274 18 60 36374 74 13 450 1422 3 5 30 7 2 9 3 42 221 0 2 10 33 7 5 12 5 50 31 39 0 3 8 51 12 1 13 5 69 75 84 2 17 108 16 4 20 5 133 951 1 7 59 1 0 1 60 1 0


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 124124 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. INatio16 CanadaS. Joseph Sponsi B.V.M.Christi Regis17 Ceca RespublicaS. Venceslai / Bohemiae-Moraviae18 ChiliaSs.mae Trinitatis19 ColumbiaS. FideiS. Pauli Apostoli20 Congensis Resp.Dem.S. Benedicti Africani21 CoreaSs. Martyrum Coreanorum22 CroatiaSs. Cyrilli et Methodii / CroatiaeS. Hieronymi / DalmatiaeSs.mi Redemptoris / Dalmatia23 GalliaB. Pacifici / Gallia Occidentalis24 Gallia-BelgiumTrium Sociorum / Gallia Orient.-Belg.25 GermaniaS. Antonii Patavini / BavariaeS. Crucis / SaxoniaeS. ElisabethSs. Trium Regum / Coloniae26 HelvetiaChristi Regis27 HiberniaHiberniae28 HispaniaBaeticaDe Arantzazu franciscanaCarthaginensisS. Gregorii Magni / CastellanaS. Salvatoris a Horta / CataloniaeN.rae Dominae a Regula / GranatensisS. Iacobi a CompostellaS. Joseph / Valentiae et Aragoniae29 HungariaNostrae Dominae Hungarorum30 IaponiaSs. Martyrum IaponensiumSollemniter ProfessiProfessi TemporariiEp Sac DP Cl Lc SPS Cl Lc So SPT Nov Sum Pos Obl1 79 0 36 1167 7 7 130 224 16 403 3 3 46 440 1 1 6 48 2 2 4 52 172 1 3 30 1068 8 7 121 72 158 0 3 33 196 20 3 1 24 12 232 1046 0 3 18 67 3 6 6 15 8 90 61 102 0 23 11 137 63 8 71 17 225 1664 0 8 53 125 18 3 21 8 154 51 149 0 6 23 179 22 3 25 9 213 1364 0 2 66 4 4 70 1243 0 7 5 255 15 15 7 277 72 121 2 36 1614 4 2 1671 81 1 32 115 1 1 116 1 461 1 1 27 90 3 1 4 94 2 2112 1 29 142 1 2 3 2 147 1 278 21 99 1 1 2 1 102 1 151 2 22 75 2 3 5 80 115 2 1 10 28281 118 0 3 22 144 11 2 13 2 159 169 1 2 27 99 5 2 7 1 107 1204 0 4 41 249 1 14 15 5 269 8 360 1 1 9 71 2 2 73 1 11 60 1 1 11 74 1 2 3 77 136 3 5 44 2 2 46 11 70 1 1 14 87 2 2 89 23 89 4 20 116 3 1 4 1 121 41 67 1 1 12 82 1 1 2 84 3 12 85 1 4 11 103 7 7 3 113 271 1 1 12 85 1 1 1 87


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 125STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM125Natio31 IndiaS. Thomae Apostoli / Indiae32 IndonesiaS. Michaelis Archangeli33 IsraelCustodia Terrae Sanctae34 ItaliaS. Antonii Patavini / VenetaeS. Bernardini Senensis / AprutiorumS. Michaelis Archangeli / ApuliaeChristi Regis / BononiensisSs. VII Martyrum / CalabriaeSs.mi Cordis Mariae / LiguriaeAssumptionis B.V.M. / LyciensisS. Caroli Borromaei / MediolanensisSs.mi Cordis Iesu / NeapolitanaS. Bonaventurae / PedemontanaS. Iacobi de Marchia / PicenaSs. Petri et Pauli / RomanaImmac. Concept. / Salernitano-LucanaS. M. Gratiarum / Samnito-HirpinaS. Mariae Gratiarum / SardiniaeSeraphica S. Francisci AssisiensisSs.mi Nominis Iesu / SiciliaeS. Vigilii / TridentinaS. Francisci Stigmatizati / Tusciae35 LituaniaS. Casimiri36 MelitaS. Pauli Apostoli37 MexicumS. EvangeliiSs. Francisci et Jacobi JaliscoSs. Petri et Pauli de MichoacanB. Junipero SerraS. Philippi de Iesu38 MozambicumS. Clarae Cust. Aut.39 NederlandiaSs. Martyrum Gorcomiensium40 PakistaniaS. Ioannis Baptistae41 Papua Nova GuineaS. Francisci AssisiensisSollemniter ProfessiProfessi TemporariiEp Sac DP Cl Lc SPS Cl Lc So SPT Nov Sum Pos Obl106 0 23 7 136 28 3 31 16 183 203 82 0 10 28 123 52 21 73 21 217 401 109 1 9 34 154 23 2 1 26 6 186 111 292 3 7 67 370 9 1 6 16 3 389 8 167 0 1 8 761 7787 0 8 11 106 10 1 11 1 118 4 295 0 22 1175 5 122 21 43 2 1 3 50 4 4 1 55 1 165 1 10 761 1 77 11 70 0 1 16 883 3 91 21 108 4 2 40 155 3 4 7 4 166 1111 3 6 11 13120 20 3 15450 1 11 623 3 1 66 2 199 0 12 111 8 1 9 2 122 6 1117 4 13 134 3 10 13 3 150 21 108 10 14 133 16 3 19 1 153 475 1 2 3 81 11 1 12 2 95 135 0 2 4 414 4 45165 0 19 13 197 12 1 19 32 8 237 13100 1 7 13 12123 23 4 148 3 11 77 0 9 87 1 1 884 99 1 1 17 1226 6 2 130 1 11 37 4 5 47 3 2 5 2 542 63 0 5 70 2 2 72 3120 0 10 40 170 15 3 7 25 7 202 8 13 224 2 17 82 328 68 8 76 11 415 47174 1 11 30 216 37 3 40 10 266 1235 0 3 12 50 14 10 1 25 6 81 526 0 2 14 42 12 7 19 7 68 73 28 2 3 36 24 1 25 4 65 41 152 1 1 32 1871 1 1 189 11 24 9 34 6 1 7 41 52 20 11 33 4 6 10 43 5


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 126126 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. INatio42 PeruviaS. Francisci SolanoSs. XII Apostolorum43 PhilippinaeS. Petri Baptistae44 PoloniaAssumptionis B.V.M.S. HedvigisImmaculatae Conceptionis B.V.M.S. Mariae AngelorumS. Francisci Assisiensis45 PortugalliaSs. Martyrum Marochiensium46 RomaniaS. Stephani Regis / Transilvaniae47 SlovakiaSs.mi Salvatoris / Slovakiae48 SloveniaS. Crucis / Slovenia49 Taivania (Formosa)B.V.M. Reginae Sinarum50 TogumVerbi Incarnati Prov.51 UcrainaS.Michael Archangeli52 USA (Fed Civ Am Sept)Assumptionis B.V.M.S. BarbaraeSs.mi Cordis IesuImmaculatae Conceptionis B.V.M.Ss.mi Nominis IesuNostrae Dominae de GuadalupeS. Ioannis Baptistae53 VietnamiaS. Francisci in VietnamSollemniter ProfessiProfessi TemporariiEp Sac DP Cl Lc SPS Cl Lc So SPT Nov Sum Pos Obl3 65 3 5 8 84 12 2 14 6 104 112 75 4 12 16 109 27 27 9 145 13117 1 15 21 154 12 12 6 172 7208 1 5 22 236 32 7 39 16 291 13143 0 3 31 177 21 3 24 3 204 3267 0 10 47 324 18 2 20 11 355 13178 0 17 18 213 28 9 37 6 256 7139 2 3 20 164 25 7 32 5 201 81 116 2 32 151 3 3 3 157 3 127 0 4 11 42 3 3 1 7 1 50 3 238 6 14 58 13 5 18 5 81 379 0 3 10 92 3 1 4 3 99 1 240 7 47 1 1 2 1 50 335 4 20 59 21 4 25 4 88 62 50 7 4 63 9 2 11 3 77 52 101 1 4 40 148 2 2 1 151137 0 7 58 202 5 1 1 7 3 212 4 1186 1 2 67 2564 4 3 263 44 120 2 2 25 153 6 6 3 162 51 288 3 5 65 362 15 2 1 18 5 385 341 1 16 58 7 2 9 67 1129 1 1 55 186 1 1 1 188 280 0 12 33 125 28 14 11 53 9 187 14 1


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 127STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM127III. Fratres et domuus secundum regionesAfrica et Oriens PropinquusDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosAegyptus 34 1 59 1 21 14 96 96 9Africa Media/Respublica 4 16 3 19 19Africa Meridionalis 18 3 56 1 7 7 2 76 2 78 9Angola 3 6 2 5 13 13Beninum 1 1 2 3 3Burkina Faso 1 2 1 3 3Burundia 2 4 1 5 5Congus-Brazapolis 9 2 11 11 1Congus/Respublica (ex Zaire) 24 1 91 84 17 193 17 210 15Costa Eburnea 4 1 11 9 8 29 29Dzibuti 1 1 2 2Guinea Bissaviensis 8 20 8 8 36 36 5Iordania 2 3 1 2 6 6Israel 32 130 1 35 37 1 204 6 210 4Kenia 3 13 12 5 30 30Libanum 3 5 27 7 7Libya 2 2 8 10 10Madagascaria 3 12 18 4 34 7 41 2Malavium 1 2 3 5 5Marochium 8 18 5 23 23Mauritius 2 7 2 9 9Mozambicum 10 3 31 11 4 49 4 53 4Namibia 1 2 1 3 3Ruanda 2 9 1 10 10Syria 11 1 14 15 15Tanzania 2 12 2 14 14 12Togum 8 23 14 11 48 5 53 6Turcia 1 6 6 6Ugandia 2 8 1 9 7 16Zambia 1 4 232 29 29Zimbabue 4 16 10 3 29 2 31Summa 197 13 598 3 255 147 10 1026 50 1076 74America LatinaDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosAequatoria 27 5 76 36 32 149 8 157 14Argentina 43 2 146 1 5 32 16 202 4 206 11Bolivia 53 10 131 4 20 24 189 4 193 10Brasilia 174 24 657 1 111 166 111 1070 40 1110 62Chilia 25 68 1 3 29 8 109 7 116 7Columbia 51 2 190 29 57 7 285 20 305 16Costarica 5 12 5 17 17Cuba 4 8 2 2 12 12 2


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 128128 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IAmerica LatinaDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosDominiciana Respublica 2 9 1 2 3 15 15Guaiana 1 1 1Guatimala 21 49 21 12 7 89 11 100Haitia 3 8 1 2 11 11Honduria 12 3 20 1 4 28 28 15Jamaica 2 2 5 7 7Mexicum 150 2 547 3 175 179 23 929 43 972 79Nicaragua 9 2 29 3 34 34 10Panama/America Centralis 5 14 1 3 18 18 9Paraguaia 5 13 1 1 7 22 5 27 5Peruvia 43 9 150 7 56 37 7 266 21 287 26Portorico 3 5 23 10 10Salvatoria 17 2 37 21 4 1 65 65Venetiola 10 24 4 5 1 34 1 35 3Summa 664 61 2196 17 490 604 194 3562 164 3726 269America SeptentrionalisDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosCanada 33 121 1 42 3 167 5 172 9USA (Fed Civ Am Sept) 216 4 1044 9 58 325 6 1446 14 1460 14Summa 249 4 1165 9 59 367 9 1613 19 1632 23Asia et OceaniaDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosAustralia 23 89 22 2 113 113Cazastania 1 7 4 12 12Corea 19 49 24 48 121 8 129 5Iaponia 53 89 1 2 10 102 1 103India 27 96 51 9 156 16 172 20Indonesia 19 3 71 62 44 180 21 201 20Malaesia 1 3 2 5 5Myanmar 2 2 2Nova Zelandia 3 4 5 9 9Pakistania 5 1 22 6 8 1 38 38 5Papua Nova Guinea 7 2 22 4 18 46 46 5Philippinae 28 104 1 23 22 150 3 153 7Sinae 1 1 2 2Singapura 2 7 2 3 1 13 2 15 3Sri Lanka 3 5 5 1 11 3 14Taivania 7 52 1 12 65 1 66 3Thailandia 7 2 9 9Timoria Or. 2 6 4 10 10 20Vietnamia 18 68 40 45 11 164 9 173 14Summa 217 7 704 2 220 260 15 1208 64 1272 102Europa OccidentalisDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum Pos


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 129STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM129Europa OccidentalisDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosAustria 25 2 119 4 12 20 1 158 3 161 1Belgium 16 151 23 174 174Britannia Magna 9 54 1 4 8 0 67 67 1Cyprus Insula 4 8 8 8Gallia 26 2 176 2 1 63 4 248 248 1Germania 73 436 2 11 111 560 3 563 5Graecia 2 2 2 2Helvetia 16 41 2 1 10 54 54Hibernia 15 1 98 20 119 119Hispania 120 6 564 7 22 124 4 727 727 11Italia 384 4 1899 15 149 327 95 2489 39 2528 41Melita 7 49 2 5 56 56 3Nederlandia 11 1 146 1 1 30 1 180 1 181 1Norvegia 1 7 1 8 8Portugallia 17 1 109 4 29 143 4 147 3Suetia 3 3 3Summa 726 17 3862 34 207 771 105 4996 50 5046 67Europa OrientalisDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosAlbania 9 2 20 5 2 29 0 29Bielorussia 2 7 1 8 8Bosnia-Herzegovia 46 328 48 13 389 14 403 5Ceca Respublica 9 44 1 3 9 57 57Croatia 76 389 1 68 31 489 16 505 21Estonia 1 1 1Hungaria 14 1 77 1 11 11 101 4 105 2Lituania 5 22 5 7 34 2 36Nigromontium 2 5 5 5Polonia 99 691 2 163 146 2 1004 37 1041 44Romania 9 25 7 14 1 47 47 3Russia 11 3 14 14Serbia 2 7 7 7Slovakia 7 35 19 17 71 5 76 3Slovenia 17 67 6 12 85 3 88 1Ucraina 20 3 60 7 5 75 7 82 5Summa 317 6 1789 5 342 271 3 2416 88 2504 84


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 130130 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IIV. Status domorum et presentia <strong>fratrum</strong> in singulis nationibusNatioDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosAegyptus 34 1 59 1 21 14 96 96 9Aequatoria 27 5 76 36 32 149 8 157 14Africa Media/Respublica 4 16 3 19 19Africa Meridionalis 18 3 56 1 7 7 2 76 2 78 9Albania 9 2 20 5 2 29 0 29Angola 3 6 2 5 13 13Argentina 43 2 146 1 5 32 16 202 4 206 11Australia 23 89 22 2 113 113Austria 25 2 119 4 12 20 1 158 3 161 1Belgium 16 151 23 174 174Beninum 1 1 2 3 3Bielorussia 2 7 1 8 8Bolivia 53 10 131 4 20 24 189 4 193 10Bosnia-Herzegovia 46 328 48 13 389 14 403 5Brasilia 174 24 657 1 111 166 111 1070 40 1110 62Britannia Magna 9 54 1 4 8 0 67 67 1Burkina Faso 1 2 1 3 3Burundia 2 4 1 5 5Canada 33 121 1 42 3 167 5 172 9Cazastania 1 7 4 12 12Ceca Respublica 9 44 1 3 9 57 57Chilia 25 68 1 3 29 8 109 7 116 7Columbia 51 2 190 29 57 7 285 20 305 16Congus-Brazapolis 9 2 11 11 1Congus/Respublica (ex Zaire) 24 1 91 84 17 193 17 210 15Corea 19 49 24 48 121 8 129 5Costa Eburnea 4 1 11 9 8 29 29Costarica 5 12 5 17 17Croatia 76 389 1 68 31 489 16 505 21Cuba 4 8 2 2 12 12 2Cyprus Insula 4 8 8 8Dominiciana Respublica 2 9 1 2 3 15 15Dzibuti 1 1 2 2Estonia 1 1 1Gallia 26 2 176 2 1 63 4 248 248 1Germania 73 436 2 11 111 560 3 563 5Graecia 2 2 2 2Guaiana 1 1 1Guatimala 21 49 21 12 7 89 11 100


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 131STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM131NatioDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosGuinea Bissaviensis 8 20 8 8 36 36 5Haitia 3 8 1 2 11 11Helvetia 16 41 2 1 10 54 54Hibernia 15 1 98 20 119 119Hispania 120 6 564 7 22 124 4 727 727 11Honduria 12 3 20 1 4 28 28 15Hungaria 14 1 77 1 11 11 101 4 105 2Iaponia 53 89 1 2 10 102 1 103India 27 96 51 9 156 16 172 20Indonesia 19 3 71 62 44 180 21 201 20Iordania 2 3 1 2 6 6Israel 32 130 1 35 37 1 204 6 210 4Italia 384 4 1899 15 149 327 95 2489 39 2528 41Jamaica 2 2 5 7 7Kenia 3 13 12 5 30 30Libanum 3 5 27 7 7Libya 2 2 8 10 10Lituania 5 22 5 7 34 2 36Madagascaria 3 12 18 4 34 7 41 2Malaesia 1 3 2 5 5Malavium 1 2 3 5 5Marochium 8 18 5 23 23Mauritius 2 7 2 9 9Melita 7 49 2 5 56 56 3Mexicum 150 2 547 3 175 179 23 929 43 972 79Mozambicum 10 3 31 11 4 49 4 53 4Myanmar 2 2 2Namibia 1 2 1 3 3Nederlandia 11 1 146 1 1 30 1 180 1 181 1Nicaragua 9 2 29 3 34 34 10Nigromontium 2 5 5 5Norvegia 1 7 1 8 8Nova Zelandia 3 4 5 9 9Pakistania 5 1 22 6 8 1 38 38 5Panama/America Centralis 5 14 1 3 18 18 9Papua Nova Guinea 7 2 22 4 18 46 46 5Paraguaia 5 13 1 1 7 22 5 27 5Peruvia 43 9 150 7 56 37 7 266 21 287 26Philippinae 28 104 1 23 22 150 3 153 7Polonia 99 691 2 163 146 2 1004 37 1041 44Portorico 3 5 23 10 10


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 132132 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. INatioDom Epis Sac DP Cl Lc So Tot Nov Sum PosPortugallia 17 1 109 4 29 143 4 147 3Romania 9 25 7 14 1 47 47 3Ruanda 2 9 1 10 10Russia 11 3 14 14Salvatoria 17 2 37 21 4 1 65 65Serbia 2 7 7 7Sinae 1 1 2 2Singapura 2 7 2 3 1 13 2 15 3Slovakia 7 35 19 17 71 5 76 3Slovenia 17 67 6 12 85 3 88 1Sri Lanka 3 5 5 1 11 3 14Suetia 3 3 3Syria 11 1 14 15 15Taivania 7 52 1 12 65 1 66 3Tanzania 2 12 2 14 14 12Thailandia 7 2 9 9Timoria Or. 2 6 4 10 10 20Togum 8 23 14 11 48 5 53 6Turcia 1 6 6 6Ucraina 20 3 60 7 5 75 7 82 5Ugandia 2 8 1 9 7 16USA (Fed Civ Am Sept) 216 4 1044 9 58 325 6 1446 14 1460 14Venetiola 10 24 4 5 1 34 1 35 3Vietnamia 18 68 40 45 11 164 9 173 14Zambia 1 4 232 29 29Zimbabue 4 16 10 3 29 2 31Summa 2370 108 10314 70 1573 2420 336 14821 435 15256 619Summa Omnium Fratrum <strong>OFM</strong>:Summa Omnium Fratrum <strong>OFM</strong> cum Novitiis:1482115256


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 133STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM133V. Provinciae et Cust. Aut. juxta numerum <strong>fratrum</strong> et novitiorumProvincia NatioTot Prof Sol Temp Nov1 Immaculatae Conceptionis B.V.M. Brasilia450 437 363 74 132 Ss. Francisci et Jacobi Jalisco Mexicum415 404 328 76 113 S. Antonii Patavini / Venetae Italia389 386 370 16 34 Ss.mi Nominis Iesu USA (Fed Civ Am Sept)385 380 362 18 55 S. Crucis / Bosnae Argentinae Bosnia-Herzegovia355 345 306 39 106 Immaculatae Conceptionis B.V.M. Polonia355 344 324 20 117 Assumptionis B.V.M. Polonia291 275 236 39 168 Ss.mi Redemptoris / Dalmatia Croatia277 270 255 15 79 De Arantzazu franciscana Hispania269 264 249 15 510 Ss. Petri et Pauli de Michoacan Mexicum266 256 216 40 1011 Ss.mi Cordis Iesu USA (Fed Civ Am Sept)263 260 256 4 312 S. Mariae Angelorum Polonia256 250 213 37 613 Seraphica S. Francisci Assisiensis Italia237 229 197 32 814 S. Fidei Columbia232 220 196 24 1215 Dominae Nostrae de Guadalupe America Centralis/Panama 232 221 169 52 1116 S. Benedicti Africani Congensis Resp.Dem.225 208 137 71 1717 S. Michaelis Archangeli Indonesia217 196 123 73 2118 Ss. Cyrilli et Methodii / Croatiae Croatia213 204 179 25 919 Assumptionis BVM / Herzegoviae Bosnia-Herzegovia213 209 195 14 420 S. Barbarae USA (Fed Civ Am Sept)212 209 202 7 321 S. Hedvigis Polonia204 201 177 24 322 S. Evangelii Mexicum202 195 170 25 723 S. Francisci Assisiensis Polonia201 196 164 32 524 Ss. Martyrum Gorcomiensium Nederlandia189 188 187 1 125 S. Ioannis Baptistae USA (Fed Civ Am Sept)188 187 186 1 126 S. Francisci in Vietnam Vietnamia187 178 125 53 927 Custodia Terrae Sanctae Israel186 180 154 26 628 S. Thomae Apostoli / Indiae India183 167 136 31 1629 S. Antonii / Missionaria Bolivia174 170 152 18 430 S. Petri Baptistae Philippinae172 166 154 12 631 B. Pacifici / Gallia Occidentalis Gallia167 165 161 4 232 S. Caroli Borromaei / Mediolanensis Italia166 162 155 7 433 Immaculatae Conceptionis B.V.M. USA (Fed Civ Am Sept)162 159 153 6 334 S. Francisci de Quito Aequatoria160 152 117 35 835 Hiberniae Hibernia159 157 144 13 236 Ss. Martyrum Marochiensium Portugallia157 154 151 3 337 Ss.mi Cordis Iesu / Neapolitana Italia154 151 131 20 338 Ss. Martyrum Coreanorum Corea154 146 125 21 839 Immac. Concept. / Salernitano-Lucana Italia153 152 133 19 140 Assumptionis B.V.M. USA (Fed Civ Am Sept)151 150 148 2 141 Ss. Petri et Pauli / Romana Italia150 147 134 13 342 Ss.mi Nominis Iesu / Siciliae Italia148 144 121 23 443 S. Antonii Patavini Brasilia147 146 131 15 1


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 134134 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IProvinciaNatioTotProfSol Temp Nov44 S. Crucis / Saxoniae Germania147 145 142 3 245 Ss. XII Apostolorum Peruvia145 136 109 27 946 S. Joseph Sponsi B.V.M. Belgium137 137 13747 S. Crucis Brasilia133 128 108 20 548 S. Joseph Sponsi B.V.M. Canada130 123 116 7 749 S. Francisci Stigmatizati / Tusciae Italia130 128 122 6 250 Sancti Spiritus Australia124 122 117 5 251 Christi Regis / Bononiensis Italia122 122 117 552 S. Iacobi de Marchia / Picena Italia122 120 111 9 253 Ss.mae Trinitatis Chilia121 114 106 8 754 S. Iacobi a Compostella Hispania121 120 116 4 155 S. Francisci Assisiensis Brasilia118 114 95 19 456 S. Michaelis Archangeli / Apuliae Italia118 117 106 11 157 S. Francisci Africa (Kenia) et Madigascaria 117 103 75 28 1458 Trium Sociorum / Gallia Orient.-Belg. Gallia-Belgium116 116 115 159 Nostrae Dominae Hungarorum Hungaria113 110 103 7 360 S. Familiae Aegyptus109 105 75 30 461 Baetica Hispania107 106 99 7 162 S. Francisci Solano Peruvia104 98 84 14 663 B. Engelberti Kolland Austria/Italia102 102 99 364 S. Elisabeth Germania102 101 99 2 165 S. Crucis / Slovenia Slovenia99 96 92 4 366 S. M. Gratiarum / Samnito-Hirpina Italia95 93 81 12 267 S. Antonii Patavini / Bavariae Germania94 94 90 468 Assumptionis B.V.M. / Lyciensis Italia91 91 88 369 S. Pauli Apostoli Columbia90 82 67 15 870 N.rae Dominae a Regula / Granatensis Hispania89 89 87 271 S. Vigilii / Tridentina Italia88 88 87 172 Verbi Incarnati Prov. Togum88 84 59 25 473 Ss. Martyrum Iaponensium Iaponia87 86 85 1 174 S. Joseph / Valentiae et Aragoniae Hispania84 84 82 275 Ss.mi Salvatoris / Slovakiae Slovakia81 76 58 18 576 B. Junipero Serra Mexicum81 75 50 25 677 Ss. Trium Regum / Coloniae Germania80 80 75 578 S. Gregorii Magni / Castellana Hispania77 77 74 379 S. Bernardini Senensis / Aprutiorum Italia77 76 76180 Ss.mi Cordis Mariae / Liguriae Italia77 77 76 181 S.Michael Archangeli Ucraina77 74 63 11 382 N.rae Dominae Reginae Pacis Africa Meridionalis76 74 66 8 283 Fluvii Platensis Assumptionis B.V.M Argentina74 74 65 984 Carthaginensis Hispania73 73 71 285 S. Pauli Apostoli Melita72 72 70 286 S. Hieronymi / Dalmatiae Croatia70 70 66 487 Assumptionis B.V.M. (Bacabal) Brasilia69 64 51 13 588 S. Philippi de Iesu Mexicum68 61 42 19 789 S. Francisci Solano Argentina68 66 61 5 290 Nostrae Dominae de Guadalupe USA (Fed Civ Am Sept)67 67 58 9


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 135STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM135ProvinciaNatioTotProfSol Temp Nov91 S. Bonaventurae / Pedemontana Italia66 65 62 3 192 S. Clarae Cust. Aut. Mozambicum65 61 36 25 493 Immaculatae Conceptionis B.V.M. Britannia Magna60 60 59 194 Ss. VII Martyrum / Calabriae Italia55 54 50 4 195 SS. Nominis Jesu Brasilia54 51 40 11 396 S. Casimiri Lituania54 52 47 5 297 S. Venceslai / Bohemiae-Moraviae Ceca Respublica52 52 48 498 S. Stephani Regis / Transilvaniae Romania50 49 42 7 199 B.V.M. Reginae Sinarum Taivania (Formosa)50 49 47 2 1100 N.rae Dominae Septem Gaudiorum Brasilia50 45 33 12 5101 S. Michaelis Argentina49 47 43 4 2102 S. Salvatoris a Horta / Cataloniae Hispania46 46 44 2103 Christi Regis Canada46 43 40 3 3104 S. Mariae Gratiarum / Sardiniae Italia45 45 41 4105 S. Bernardini Senensis Austria43 40 37 3 3106 S. Francisci Assisiensis Papua Nova Guinea43 43 33 10107 S. Benedicti de Amazonia Brasilia42 39 30 9 3108 S. Ioannis Baptistae Pakistania41 41 34 7109 Christi Regis Helvetia28 28 28110 Annuntiationis B.V.M. Albania21 21 19 215256 14821 13189 1632 435


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 136136 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IVI. Incrementum vel decrementum numeri <strong>fratrum</strong>AdmissiEgressiDefunctiSummaNatio Nov Ptm Sol Nov Ptm Sol Nov Ptm Sol Egr Def Exc Tot Sum1 AegyptusS. Familiae 4 6 2109 1052 AequatoriaS. Francisci de Quito 8 4 2 5 4 1 10 1 1 160 1523 Africa (Kenia) et MadigascariaS. Francisci 11 6 3 4 4117 1034 Africa MeridionalisN.rae Dominae Reginae Pacis 3 4 2 1 4 2 6 2 1 76 745 AlbaniaAnnuntiationis B.V.M. 221 216 America Centralis/PanamaDominae Nostrae de Guadalupe 12 11 6 1 6 11 8 1 232 2217 ArgentinaFluvii Platensis Assumptionis B.V.M 2 1 32 4 2 74 74S. Michaelis 2 149 47S. Francisci Solano 2 3 1 1268 668 AustraliaSancti Spiritus 2 5 5 124 1229 Austria101112131415161718S. Bernardini Senensis 3 2 2 2 43 40Austria/ItaliaB. Engelberti Kolland 3 1 14 2 4 1 102 102BelgiumS. Joseph Sponsi B.V.M. 8 8 137 137BoliviaS. Antonii / Missionaria 13 5 9 7 1 16 1 174 170Bosnia-HerzegoviaS. Crucis / Bosnae Argentinae 10 38 5 29 9 9 2 355 345Assumptionis BVM / Herzegoviae 4 5 2 1 1 213 209BrasiliaSS. Nominis Jesu 3 6 1 2 8 1 10 1 54 51S. Antonii Patavini 3 2 4 2 4 14 8 4 147 146S. Francisci Assisiensis 5 27 2 1 3 1 4 1 118 114Immaculatae Conceptionis B.V.M. 15 19 3 2 14 3 16 3 450 437S. Benedicti de Amazonia 3 3 4 1 4 1 42 39N.rae Dominae Septem Gaudiorum 5 3 2 2 250 45Assumptionis B.V.M. (Bacabal) 5 7 1 1 69 64S. Crucis 5 5 11 4 1 133 128Britannia MagnaImmaculatae Conceptionis B.V.M. 1 2 1 2 60 60CanadaS. Joseph Sponsi B.V.M. 7 3 1 1 1 8 2 8 130 123Christi Regis 3 346 43Ceca RespublicaS. Venceslai / Bohemiae-Moraviae 4 1 2 2 52 52ChiliaSs.mae Trinitatis 11 15 4 4 2 4 6 4 121 114


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 137STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM137AdmissiEgressiDefunctiSummaNatio Nov Ptm Sol Nov Ptm Sol Nov Ptm Sol Egr Def Exc Tot Sum192021222324252627282930313233ColumbiaS. Fidei 9 24 5 3 124 15 4 232 220S. Pauli Apostoli 10 4 6 2 4 790 82Congensis Resp.Dem.S. Benedicti Africani 17 3 15 1 12 3 2 1 225 208CoreaSs. Martyrum Coreanorum 4 4 2 2 2154 146CroatiaSs. Cyrilli et Methodii / Croatiae 9 25 3 7 3 7 3 213 204S. Hieronymi / Dalmatiae 470 70Ss.mi Redemptoris / Dalmatia 7 1 6 3 1 12 5 2 277 270GalliaB. Pacifici / Gallia Occidentalis 2 5 5 167 165Gallia-BelgiumTrium Sociorum / Gallia Orient.-Belg. 7 1 7 1 116 116GermaniaS. Antonii Patavini / Bavariae 1 2 2 14 1 4 94 94S. Crucis / Saxoniae 2 5 5 147 145S. Elisabeth 1 1 2 2 2 102 101Ss. Trium Regum / Coloniae 180 80HelvetiaChristi Regis 1 11 1 1 28 28HiberniaHiberniae 5 2 2 2 1 14 6 4 159 157HispaniaBaetica 1 1 1 107 106De Arantzazu franciscana 1 3 2 1 6 10 7 10 269 264Carthaginensis 1 1 1 73 73S. Gregorii Magni / Castellana 2 3 3 77 77S. Salvatoris a Horta / Cataloniae 1 4 3 4 46 46N.rae Dominae a Regula / Granatensis 1 1 89 89S. Iacobi a Compostella 4 3 2 1 5 1 121 120S. Joseph / Valentiae et Aragoniae 1 2 2 84 84HungariaNostrae Dominae Hungarorum 3 4 2 4 3 4 1 113 110IaponiaSs. Martyrum Iaponensium 1 2 287 86IndiaS. Thomae Apostoli / Indiae 16 6 1 3 3 1 7 1 183 167IndonesiaS. Michaelis Archangeli 21 17 5 3 3 3 6 3 217 196IsraelCustodia Terrae Sanctae 6 1 1 3 1 3 186 180


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 138138 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IAdmissiEgressiDefunctiSummaNatio Nov Ptm Sol Nov Ptm Sol Nov Ptm Sol Egr Def Exc Tot Sum3435363738394041424344ItaliaS. Antonii Patavini / Venetae 3 5 1 12 12 389 386S. Bernardini Senensis / Aprutiorum 1 1 2 2 77 76S. Michaelis Archangeli / Apuliae 1 4 1 1 118 117Christi Regis / Bononiensis 1 5 4 2 4 122 122Ss. VII Martyrum / Calabriae 1 2 2 1 1 55 54Ss.mi Cordis Mariae / Liguriae 4 4 77 77Assumptionis B.V.M. / Lyciensis 1 1 191 91S. Caroli Borromaei / Mediolanensis 4 1 1 1 1 6 2 6 166 162Ss.mi Cordis Iesu / Neapolitana 3 5 7 2 2 154 151S. Bonaventurae / Pedemontana 1 1 1 66 65S. Iacobi de Marchia / Picena 2 3 1 4 1 4 122 120Ss. Petri et Pauli / Romana 3 3 3 5 5 150 147Immac. Concept. / Salernitano-Lucana 2 2 4 1 3 5 4 5 153 152S. M. Gratiarum / Samnito-Hirpina 1 4 2 14 2 4 95 93S. Mariae Gratiarum / Sardiniae 45 45Seraphica S. Francisci Assisiensis 8 10 5 1 1 15 3 5 237 229Ss.mi Nominis Iesu / Siciliae 4 6 3 4 4 148 144S. Vigilii / Tridentina 7 7 88 88S. Francisci Stigmatizati / Tusciae 2 1 3 2 2 130 128LituaniaS. Casimiri 2 1 1 1 1 54 52MelitaS. Pauli Apostoli 2 272 72MexicumS. Evangelii 6 6 3 1 2 23 5 3 202 195Ss. Francisci et Jacobi Jalisco 12 15 9 1 6 24 15 4 6 415 404Ss. Petri et Pauli de Michoacan 15 12 1 5 10 12 19 2 3 266 256B. Junipero Serra 8 25 3 2 1 381 75S. Philippi de Iesu 76 5 3 2 1368 61MozambicumS. Clarae Cust. Aut. 4 2 2 8 865 61NederlandiaSs. Martyrum Gorcomiensium 1 1 19 1 19 189 188PakistaniaS. Ioannis Baptistae 1 1 1 241 41Papua Nova GuineaS. Francisci Assisiensis 4 3 4 4843 43PeruviaS. Francisci Solano 7 13 3 1 2 2 4 2 104 98Ss. XII Apostolorum 9 5 4 4 6 1 1 1 11 2 1 145 136PhilippinaeS. Petri Baptistae 3 5 5 21 2 1 172 166PoloniaAssumptionis B.V.M. 16 9 4 3 8 31 18 1 2 291 275S. Hedvigis 3 9 3 3 6 1 204 201Immaculatae Conceptionis B.V.M. 11 6 8 4 110 5 10 355 344S. Mariae Angelorum 6 12 9 8 4 9 4 1 256 250S. Francisci Assisiensis 5 8 4 2 1 1 3 1 201 196


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 139STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM139AdmissiEgressiDefunctiSummaNatio Nov Ptm Sol Nov Ptm Sol Nov Ptm Sol Egr Def Exc Tot Sum45 PortugalliaSs. Martyrum Marochiensium 3 0 1 6 6 157 15446 RomaniaS. Stephani Regis / Transilvaniae 2 1 3 1 1 3 1 50 4947 SlovakiaSs.mi Salvatoris / Slovakiae 5 3 1 1 1 1 1 81 7648 Slovenia49S. Crucis / Slovenia 3 3 1299 96Taivania (Formosa)B.V.M. Reginae Sinarum 150 4950 TogumVerbi Incarnati Prov. 4 6 2 2 3 2 3 88 8451 UcrainaS.Michael Archangeli 3 11 677 7452 USA (Fed Civ Am Sept)Assumptionis B.V.M. 1 2 2 2 151 150S. Barbarae 4 31 2 22 3 2 1 212 209Ss.mi Cordis Iesu 5 1 2 1 1 11 2 11 263 260Immaculatae Conceptionis B.V.M. 3 2 1 1 162 159Ss.mi Nominis Iesu 5 4 4 1 3 13 7 13 3 385 380Nostrae Dominae de Guadalupe 2 1 1 1 1 67 67S. Ioannis Baptistae 3 2 2 1 5 5 5 2 188 18753 VietnamiaS. Francisci in Vietnam 9 11 5 2 6 8187 178


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 140140 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IVII. Inter 2006 et 2005 comparatioProvincia Natio 2006 2005 Diff114 Nostrae Dominae Hungarorum Hungaria113 113098 S. Antonii / MissionariaBolivia174 159 15111 S. Benedicti AfricaniCongensis Resp.Dem.225 214 11106 S. FrancisciAfrica (Kenia) et Madigascaria117 108 9041 S. Michaelis ArchangeliIndonesia217 209 8A01 N.rae Dominae Septem Gaudiorum Brasilia50 45 5040 S. Thomae Apostoli / IndiaeIndia183 179 4083 S. BarbaraeUSA (Fed Civ Am Sept)212 208 4101 B. Junipero SerraMexicum81 77 4105 S. FamiliaeAegyptus109 105 4016 Ss.mi Salvatoris / SlovakiaeSlovakia81 78 3096 Christi RegisCanada46 43 3109 Assumptionis B.V.M. (Bacabal) Brasilia69 66 3066 Assumptionis BVM / Herzegoviae Bosnia-Herzegovia213 211 2090 Custodia Terrae SanctaeIsrael186 184 2093 Ss. Martyrum CoreanorumCorea154 152 2094 S. Pauli ApostoliColumbia90 88 2110 S. CasimiriLituania54 52 2092 S. MichaelisArgentina49 47 2104 S.Michael ArchangeliUcraina77 75 2067 S. Crucis / SloveniaSlovenia99 98 1069 S. EvangeliiMexicum202 201 1075 S. Petri BaptistaePhilippinae172 171 1089 S. Francisci in VietnamVietnamia187 186 1097 S. Francisci AssisiensisPolonia201 200 1112 S. Philippi de IesuMexicum68 67 1A04 S. Francisci AssisiensisPapua Nova Guinea43 42 1043 S. Michaelis Archangeli / Apuliae Italia118 118 0046 Ss. VII Martyrum / CalabriaeItalia55 55 0051 S. Bonaventurae / Pedemontana Italia66 66 0056 S. Mariae Gratiarum / Sardiniae Italia45 45 0057 Seraphica S. Francisci Assisiensis Italia237 237 0058 Ss.mi Nominis Iesu / SiciliaeItalia148 148 0060 S. Francisci Stigmatizati / Tusciae Italia130 130 0064 S. Hieronymi / DalmatiaeCroatia70 70 0068 S. Pauli ApostoliMelita72 72 0085 Immaculatae Conceptionis B.V.M. USA (Fed Civ Am Sept)162 162 0A05 S. Benedicti de AmazoniaBrasilia42 42 0095 B.V.M. Reginae SinarumTaivania (Formosa)50 50 0


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 141STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM141Provincia Natio 2006 2005 DiffA06 S. Clarae Cust. Aut.Mozambicum65 65 0006 S. Bernardini SenensisAustria43 44 -1012 S. Francisci AssisiensisBrasilia118 119 -1029 BaeticaHispania107 108 -1032 S. Gregorii Magni / Castellana Hispania77 78 -1048 Assumptionis B.V.M. / Lyciensis Italia91 92 -1065 Ss.mi Redemptoris / Dalmatia Croatia277 278 -1025 Ss. Trium Regum / ColoniaeGermania80 81 -1A03 S. Ioannis BaptistaePakistania41 42 -1107 S. Francisci SolanoArgentina68 69 -1005 Sancti SpiritusAustralia124 126 -2001 S. Francisci de QuitoAequatoria160 162 -2015 S. Venceslai / Bohemiae-Moraviae Ceca Respublica52 54 -2042 S. Bernardini Senensis / Aprutiorum Italia77 79 -2052 S. Iacobi de Marchia / PicenaItalia122 124 -2053 Ss. Petri et Pauli / RomanaItalia150 152 -2073 S. Francisci SolanoPeruvia104 106 -2077 S. HedvigisPolonia204 206 -2081 S. Stephani Regis / Transilvaniae Romania50 52 -2088 Nostrae Dominae de Guadalupe USA (Fed Civ Am Sept)67 69 -2A02 Christi RegisHelvetia28 30 -2003 Immaculatae Conceptionis B.V.M. Britannia Magna60 63 -3014 S. Joseph Sponsi B.V.M.Canada130 133 -3026 S. Crucis / SaxoniaeGermania147 150 -3031 CarthaginensisHispania73 76 -3039 Ss. Martyrum IaponensiumIaponia87 90 -3063 Ss. Cyrilli et Methodii / Croatiae Croatia213 216 -3099 B. Pacifici / Gallia Occidentalis Gallia167 170 -3024 S. Antonii Patavini / BavariaeGermania94 98 -4027 S. ElisabethGermania102 106 -4028 HiberniaeHibernia159 163 -4036 S. Joseph / Valentiae et Aragoniae Hispania84 88 -4047 Ss.mi Cordis Mariae / Liguriae Italia77 81 -4055 S. M. Gratiarum / Samnito-Hirpina Italia95 99 -4102 N.rae Dominae Reginae Pacis Africa Meridionalis76 80 -4079 S. Mariae AngelorumPolonia256 260 -4080 Ss. Martyrum Marochiensium Portugallia157 161 -4103 B. Engelberti KollandAustria/Italia102 107 -5033 S. Salvatoris a Horta / Cataloniae Hispania46 51 -5049 S. Caroli Borromaei / Mediolanensis Italia166 171 -5078 Immaculatae Conceptionis B.V.M. Polonia355 360 -5082 Assumptionis B.V.M.USA (Fed Civ Am Sept)151 156 -5


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 142142 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IProvincia Natio 2006 2005 Diff086 S. Ioannis BaptistaeUSA (Fed Civ Am Sept)188 193 -5034 N.rae Dominae a Regula /Hispania89 95 -6045GChristi Regis / BononiensisItalia122 128 -6059 S. Vigilii / TridentinaItalia88 94 -6004 Fluvii Platensis Assumptionis B.V.M Argentina74 81 -7076 Assumptionis B.V.M.Polonia291 298 -7091 Dominae Nostrae de Guadalupe America Centralis/Panama232 239 -7008 S. Joseph Sponsi B.V.M.Belgium137 145 -8035 S. Iacobi a CompostellaHispania121 129 -8054 Immac. Concept. /Italia153 161 -8071SSs. Petri et Pauli de Michoacan Mexicum266 274 -8100 Trium Sociorum / GalliaGallia-Belgium116 124 -8010OS. Antonii PataviniBrasilia147 156 -9084 Ss.mi Cordis IesuUSA (Fed Civ Am Sept)263 272 -9011 S. CrucisBrasilia133 142 -9108 SS. Nominis JesuBrasilia54 64 -10070 Ss. Francisci et Jacobi Jalisco Mexicum415 425 -10061 S. Antonii Patavini / VenetaeItalia389 400 -11018 S. FideiColumbia232 245 -13062 S. Crucis / Bosnae ArgentinaeBosnia-Herzegovia355 368 -13087 Ss.mi Nominis IesuUSA (Fed Civ Am Sept)385 398 -13113 Verbi Incarnati Prov.Togum88 101 -13002 Annuntiationis B.V.M.Albania21 35 -14050 Ss.mi Cordis Iesu / Neapolitana Italia154 168 -14017 Ss.mae TrinitatisChilia121 136 -15074 Ss. XII ApostolorumPeruvia145 161 -16072 Ss. Martyrum Gorcomiensium Nederlandia189 207 -18030 De Arantzazu franciscanaHispania269 288 -19013 Immaculatae Conceptionis B.V.M. Brasilia450 476 -2615256 15596 -222


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 143STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM143VIII. Alumni cursus Philosophiae, Theologiae et ad Gradus AcademicosProvincia NatioPhil Theo. Grad. Tot.114 Nostrae Dominae Hungarorum Hungaria1 12098111106041A01040083101105016096109066090093094110092104067069075089097112A04043046051056057058060064068085A05095A06006012029032048065025S. Antonii / Missionaria Bolivia5 9 1 15S. Benedicti Africani Congensis Resp.Dem.3 4 4 11S. Francisci Africa (Kenia) et Madigascaria 9 17 3 29S. Michaelis Archangeli Indonesia48 16 6 70N.rae Dominae Septem Gaudiorum Brasilia7 4 11 22S. Thomae Apostoli / Indiae India20 22 1 43S. Barbarae USA (Fed Civ Am Sept)4 8 3 15B. Junipero Serra Mexicum3 9 0 12S. Familiae Aegyptus10 18 4 32Ss.mi Salvatoris / Slovakiae Slovakia7 10 0 17Christi Regis Canada0 3 0 3Assumptionis B.V.M. (Bacabal) Brasilia9 3 2 14Assumptionis BVM / Herzegoviae Bosnia-Herzegovia5 12 1 18Custodia Terrae Sanctae Israel4 20 4 28Ss. Martyrum Coreanorum Corea15 18 5 38S. Pauli Apostoli Columbia5 7 2 14S. Casimiri Lituania1 2 1 4S. Michaelis Argentina2 2 3 7S.Michael Archangeli Ucraina8 8 0 16S. Crucis / Slovenia Slovenia7 1 8S. Evangelii Mexicum2 2 4S. Petri Baptistae Philippinae0 24 0 24S. Francisci in Vietnam Vietnamia23 34 12 69S. Francisci Assisiensis Polonia8 19 9 36S. Philippi de Iesu Mexicum4 4 0 8S. Francisci Assisiensis Papua Nova Guinea2 1 3 6S. Michaelis Archangeli / Apuliae Italia11 8 19Ss. VII Martyrum / Calabriae Italia3 1 5 9S. Bonaventurae / Pedemontana Italia1 2 0 3S. Mariae Gratiarum / Sardiniae Italia0 3 0 3Seraphica S. Francisci Assisiensis Italia17 12 9 38Ss.mi Nominis Iesu / Siciliae Italia7 10 9 26S. Francisci Stigmatizati / Tusciae Italia7 1 8S. Hieronymi / Dalmatiae Croatia3 1 0 4S. Pauli Apostoli Melita0 0 0 0Immaculatae Conceptionis B.V.M. USA (Fed Civ Am Sept)3 0 3S. Benedicti de Amazonia Brasilia9 3 1 13B.V.M. Reginae Sinarum Taivania (Formosa)1 0 1 2S. Clarae Cust. Aut. Mozambicum17 8 1 26S. Bernardini Senensis Austria3 3 1 7S. Francisci Assisiensis Brasilia19 6 0 25Baetica Hispania0 3 2 5S. Gregorii Magni / Castellana Hispania1 2 0 3Assumptionis B.V.M. / Lyciensis Italia3 5 8Ss.mi Redemptoris / Dalmatia Croatia8 15 0 23Ss. Trium Regum / Coloniae Germania0 4 1 5


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 144144 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IVProvinciaA03107005001015042052053073077081088A02003014026031039063099024027028036047055102079080103033049078082086034045059004076091008035054071100010NatioPhil.Theo.Grad.S. Ioannis Baptistae Pakistania1 6 1 8S. Francisci Solano Argentina3 25Sancti Spiritus Australia0 5 0 5S. Francisci de Quito Aequatoria10 19 9 38S. Venceslai / Bohemiae-Moraviae Ceca Respublica0 2 2S. Bernardini Senensis / Aprutiorum Italia0 11S. Iacobi de Marchia / Picena Italia9 4 13Ss. Petri et Pauli / Romana Italia4 9 4 17S. Francisci Solano Peruvia15 5 0 20S. Hedvigis Polonia14 10 0 24S. Stephani Regis / Transilvaniae Romania3 4 0 7Nostrae Dominae de Guadalupe USA (Fed Civ Am Sept)3 4 1 8Christi Regis Helvetia0 1 1Immaculatae Conceptionis B.V.M. Britannia Magna1 0 0 1S. Joseph Sponsi B.V.M. Canada5 4 0 9S. Crucis / Saxoniae Germania0 0 1 1Carthaginensis Hispania1 1 6 8Ss. Martyrum Iaponensium Iaponia1 1 0 2Ss. Cyrilli et Methodii / Croatiae Croatia9 16 0 25B. Pacifici / Gallia Occidentalis Gallia4 0 4S. Antonii Patavini / Bavariae Germania2 0 3 5S. Elisabeth Germania0 0 1 1Hiberniae Hibernia6 8 8 22S. Joseph / Valentiae et Aragoniae Hispania3 1 4Ss.mi Cordis Mariae / Liguriae Italia0 1 0 1S. M. Gratiarum / Samnito-Hirpina Italia4 8 1 13N.rae Dominae Reginae Pacis Africa Meridionalis5 3 1 9S. Mariae Angelorum Polonia15 24 0 39Ss. Martyrum Marochiensium Portugallia2 4 6B. Engelberti Kolland Austria/Italia0 0 0 0S. Salvatoris a Horta / Cataloniae Hispania0 1 0 1S. Caroli Borromaei / Mediolanensis Italia2 4 6 12Immaculatae Conceptionis B.V.M. Polonia13 15 14 42Assumptionis B.V.M. USA (Fed Civ Am Sept)0 4 0 4S. Ioannis Baptistae USA (Fed Civ Am Sept)1 12N.rae Dominae a Regula / Granatensis Hispania1 2 01 4Christi Regis / Bononiensis Italia2 4 1 7S. Vigilii / Tridentina Italia0 2 0 2Fluvii Platensis Assumptionis B.V.M Argentina0 0Assumptionis B.V.M. Polonia9 28 8 45Dominae Nostrae de Guadalupe America Centralis/Panama 30 2252S. Joseph Sponsi B.V.M. Belgium0 0 0 0S. Iacobi a Compostella Hispania0 3 0 3Immac. Concept. / Salernitano-Lucana Italia7 11 7 25Ss. Petri et Pauli de Michoacan Mexicum24 1640Trium Sociorum / Gallia Orient.-Belg. Gallia-Belgium0 0S. Antonii Patavini Brasilia9 8 1 18Tot


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 145VSTATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM145Provincia084011108070061018062087113002050017074072030013NatioPhil.Theo.Grad.Ss.mi Cordis Iesu USA (Fed Civ Am Sept)4 1 0 5S. Crucis Brasilia10 3 5 18SS. Nominis Jesu Brasilia6 4 2 12Ss. Francisci et Jacobi Jalisco Mexicum44 39 9 92S. Antonii Patavini / Venetae Italia5 11 4 20S. Fidei Columbia19 5 0 24S. Crucis / Bosnae Argentinae Bosnia-Herzegovia48 10 58Ss.mi Nominis Iesu USA (Fed Civ Am Sept)2 17 14 33Verbi Incarnati Prov. Togum12 13 3 28Annuntiationis B.V.M. Albania2 2 2 6Ss.mi Cordis Iesu / Neapolitana Italia13 7 6 26Ss.mae Trinitatis Chilia6 6 0 12Ss. XII Apostolorum Peruvia5 33 3 41Ss. Martyrum Gorcomiensium Nederlandia0 0 0 0De Arantzazu franciscana Hispania0 0 0 0Immaculatae Conceptionis B.V.M. Brasilia59 21 13 93Tot687 853 279 1819


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 146


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 147EX OFFICIO OFS1. Argentina - Visita fraterna e pastoralee CapitoliNei giorni 8-10 gennaio 2007 si è tenutanella località di Saldán, Córdoba, la VisitaFraterna e Pastorale alla Fraternità dell’OFSdi Argentina. Dopo una fraterna ecordiale accoglienza, i Visitatori, MaríaAparecida Crepaldi OFS, Consigliere internazionaleper la lingua portoghese, e MartínBitzer <strong>OFM</strong>Conv, Assistente generale OFS,hanno compiuto la Visita pastorale, durantela quale hanno incontrato tutti i membri delConsiglio nazionale, tranne il Ministro cheera ricoverato in ospedale; hanno conosciutola situazione dell’assistenza spirituale all’OFSin Argentina, presentata da GerónimoMartina, <strong>OFM</strong>, Assistente nazionale,hanno controllato i vari Registri ed hannoaffrontato, con gli Assistenti e i membri delConsiglio presenti, le principali problematichesia a livello nazionale che nelle dieciregioni. Hanno, infine, costatato che la curaspirituale e pastorale all’OFS in Argentinanon è tra le priorità delle Province religiose(<strong>OFM</strong>, <strong>OFM</strong>Conv e <strong>OFM</strong>Cap); tuttavia iVisitatori hanno espresso, a nome delCIOFS, un particolare ringraziamento agliAssistenti impegnati nel loro servizio all’OFSe a Luis Scozzina, <strong>OFM</strong>, uno dei treMinistri Provinciali <strong>OFM</strong> che operano inquella Nazione.Conclusa la Visita Fraterna, i Visitatori sisono recati a San Antonio di Arredondo,Córdoba, per la celebrazione del Capitolonazionale elettivo, alla presenza di alcuniAssistenti e di Luis Scozzina, <strong>OFM</strong>, Ministrodella Provincia “San Miguel Arcángel”.Le elezioni sono avvenute in un climasereno e trasparente. È stata scelta comeMinistra nazionale dell’OFS in Argentina,la Sig.ra Silvia Noemí Diana. Parallelamentesi è celebrato il Capitolo spirituale nazionaleper i membri che non partecipavano alleelelzioni, consistente in un ritiro spiritua-le animato da Antonio Saraceno, <strong>OFM</strong>-Conv, Assistente spirituale OFS.2. Assisi - Corso per Assistenti spiritualidell’OFS-GiFra d’ItaliaPresso la “Casa Leonori”, sede dellaConferenza dei Ministri provinciali <strong>OFM</strong>d’Italia, a Santa Maria degli Angeli, Assisi,si è svolto dal 22 al 26 gennaio 2007 il Corsodi formazione per gli Assistenti spiritualidell’OFS-GiFra d’Italia.Il Corso è stato organizzato dalla Conferenzadagli Assistenti nazionali. Erano presenti,assieme ai quattro Assistenti nazionali,circa 80 Assistenti spirituali delle varieFraternità OFS-GiFra d’Italia. Il tema principaledel Corso è stato: «L’Assistente: Testimonedi Spiritualità e vincolo di comunione».Nei giorni 24 e 25 gennaio hanno partecipatoanche i due Assistenti generali Fr.Samy Irudaya, <strong>OFM</strong>Cap, e Fr. Ivan Matić,<strong>OFM</strong>. Alla Tavola Rotonda, che si è tenutanel pomeriggio del 24 gennaio sul tema dell’accompagnamentodei Giovani francescani,il primo intervento è stato di Mons. PaoloGiulietti, responsabile della pastoralegiovanile della Conferenza Episcopale Italiana.Nel secondo intervento Fr. Ivan ha tenutouna riflessione sull’accompagnamentodei Giovani francescani dal punto di vistadell’Assistente spirituale. Nel terzointerveneto Maura Murgia, Presidente nazionaledella GiFra d’Italia, ha presentatouna interessante lettera sull’accompagnamentodei giovani francescani rivolta a tuttigli Assistenti spirituali. Nella serata si èsvolta, poi, un’Assemblea con gli Assistentidella GiFra, per riflettere sulle questioniche riguardano il ruolo e la responsabilitàdegli Assistenti della GiFra, la costituzionedelle Conferenze degli Assistenti nazionalie regionali della GiFra, ecc.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 148148 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. ILa mattinata del 25 gennaio è stata dedicataai lavori di gruppo e, successivamente,Fr. Samy e Fr. Ivan hanno presentato il Manualeper l’assistenza spirituale all’OFS-Gifra, con una sottolineatura del CapitoloIV, che tratta dell’Assistenza spirituale epastorale all’OFS.3. Panama - Capitolo nazionale elettivoIl capitolo si è svolto nei giorni 26-28gennaio 2007. Hanno partecipato 35 capitolarie il clima era molto fraterno. Erano presentianche Ligorio Antonio Dussan, Consigliereinternazionale di Colombia, Delegatodella Ministra generale, e Fr. Víctor HugoChacón Solano <strong>OFM</strong> del Costa Rica, a nomedella Conferenza degli Assistenti generali.Essi, durante il Capitolo, hanno fattoalcune riflessioni sulla Regola dell’OFS,sulla celebrazione dell’VIII centenario delCarisma francescano e della nascita di S.Elisabetta. Come Ministro nazionale è statoeletto Juan Manuel Pinzón de León dellaFraternità di san Bernardino di Siena, dellacittà di David nella Provincia Chiriquí.4. Roma - Presidenza CIOFS e Benedizionedella SedeLa Presidenza della CIOFS si è incontrataa Roma dal 17 al 24 di Febbraio 2007, inuna Casa di Spiritualità gestita dalle SuoreFrancescane Angeline. I temi trattati sonostati: la programmazione del Capitolo Generale,che si terrà in Ungheria nel 2008; ladiscussione sul lavoro delle Commissioni; irapporti tra l’Ordine Francescano Secolaree Franciscans International; la prima Assembleainternazionale di GiFra, che si terràa Barcellona a Giugno-Luglio di quest’anno;le finanze dell’Ordine; ed alcuni puntigiuridici e di calendario. Lori Pieper, SFO,ha animato un momento di formazione permanenteper la Presidenza ed il 22 Febbraioha parlato sulla spiritualità di santa Elisabettad’Ungheria. La prossima riunione dellaPresidenza si terrà ad Assisi a Novembre,per permettere ai membri di partecipare allachiusura ufficiale dell’VIII Centenariodella nascita di santa Elisabetta.Nel corso della riunione della Presidenzadella CIOFS ed in presenza dei membri si èproceduto alla benedizione ufficiale della sededella CIOFS a Via Vittorio Puti, in Roma.Il Segretario della Congregazione per gli Istitutidi Vita Consacrata e le Società di VitaApostolica, l’Arcivescovo Gianfranco Gardin<strong>OFM</strong> Conv., ha presieduto la cerimonia.Gli altri Ordini francescani erano rappresentatidal Ministro generale dei Cappuccini,Mauro Jöhri; dal Vicario generale dei FratiMinori, Francesco Bravi; e dal Vicario generaledel Terzo Ordine Regolare, Michael J.Higgins. La Ministra generale dell’OFS, Encarnacióndel Pozo, ha manifestato la suagratitudine per il sostegno fraterno e finanziarioricevuto per l’acquisto della sede.5. Roma - Assemblea precapitolaredell’OFS d’ItaliaNei giorni 23-25 febbraio, presso la casa“Seraphicum” dei Frati Minori Conventuali,si è svolta l’Assemblea precapitolare dell’OFSd’Italia. Nel pomeriggio del 24 febbraiohanno partecipato Encarnacion delPozo, Ministra generale dell’OFS, e Fr.Ivan Matić <strong>OFM</strong>, Assistente generale. Sonostate presentate le norme transitorie per ilCapitolo elettivo che si celebrerà nei giorni28 aprile-1 maggio a Roma. Nella seratadello stesso giorno la Ministra generale eFr. Ivan hanno avuto un incontro fraternocon il Consiglio nazionale dell’OFS d’Italia.A nome della Presidenza la Ministra el’Assistente generale hanno ringraziato ilConsiglio nazionale per il lavoro stupendoche hanno svolto durante il loro mandato,nel cammino verso l’unità e la regionalizzazionedell’OFS d’Italia.6. Croazia - Corso di formazione per gliAssistenti spirituali dell’OFS e dellaGiFraDal 26 febbraio al 1 marzo 2007, pressola casa di accoglienza “Tabor” a Samobor in


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 149EX OFFICIO OFS 149Croazia, si è svolto il primo Corso di formazioneper gli Assistenti spirituali dell’OFSe della GiFra. Al corso erano iscritticirca 106 Assistenti spirituali, con una presenzamolto significativa delle Suore francescaneche svolgono il servizio di Assistentidell’OFS e della GiFra. Per tutto ilCorso, a nome dell’OFS, sono stati presentiMato Batorović, Ministro nazionale dell’OFS,e Atonija Kvesić, Consigliera nazionaledella GiFra.Il Corso è stato promosso dalle Conferenzedegli Assistenti nazionali dell’OFS edella GiFra, con l’aiuto della Conferenzadegli Assistenti generali (CAS). I principaliRelatori al Corso sono stati gli Assistentigenerali: Fr. Martin Bitzer, <strong>OFM</strong>Conv,Fr. Samy Irudaya, <strong>OFM</strong>Cap e Fr. Ivan Matić,<strong>OFM</strong>, che hanno sviluppato le seguentitematiche: importanza della conoscenzadei documenti dell’OFS (il tema preparatoda Fr. Michael Higgins, TOR, è stato presentatoin Aula da Fr. Zvonimir Brusač,TOR, Assistente nazionale di Croazia); assistenzacollegiale (Fr. Martin Bitzer); ruolodell’Assistente spirituale nella Fraternitàlocale (Fr. Samy Irudaya); gioventùfrancescana e l’assistenza alla GiFra (Fr.Ivan Matić).Moderatori dei lavori sono stati gli Assistentinazionali dell’OFS e della GiFra: Fr.Ljudevit Maračić, <strong>OFM</strong>Conv, Presidente diturno della Conferenza degli Assistenti nazionali;Fr. Nikola Bašnec <strong>OFM</strong>Cap, Assistentenazionale dell’OFS; Fr. MiljenkoHontić <strong>OFM</strong>Conv, Assistente nazionaledella GiFra; Fr. Milan Krišto <strong>OFM</strong>, Presidentedi turno della Conferenza degli Assistentinazionali della GiFra.È stata anche molto gradita la partecipazionedei Ministri provinciali Fr. Đuro Hontić<strong>OFM</strong>Conv, Fr. Ivica Petanjak <strong>OFM</strong>Cape Fr. Matija Koren <strong>OFM</strong>, Vicario Provinciale.In modo particolare è stata apprezzatala presenza di Fr. Jure Šarčević <strong>OFM</strong>Cap,Definitore generale, e di Mons. JosipMrzljak, Vescovo ausiliare di Zagreb, membroprofesso dell’OFS, che ha celebrato lamessa di chiusura del Corso.La Fraternità nazionale dell’OFS diCroazia è strutturata in 5 Fraternità Regionali,con circa 4.800 professi. Così pure laFraternità nazionale della GiFra è compostada 5 Fraternità Regionali, con circa1.000 giovani francescani e 68 Fraternitàlocali.Al Corso hanno partecipato, con grandeinteresse, vari Assistenti spirituali dellaBosnia/Erzegovina, i quali hanno arricchitoi presenti con la condivisione della loroesperienza di vita e di missione in quellaterra bellissima, ma ferita e molto segnatadall’ultima guerra. Infatti, come diceva Fr.Petar Anđelović <strong>OFM</strong>, Assistente nazionaledell’OFS della Bosnia/Erzegovina, deicirca 4.500 membri dell’OFS che vivevanoin Bosnia prima della guerra ne sono rimastioggi solo 1.225 in 18 Fraternità locali;mentre in Erzegovina, secondo il raccontodi Fr. Sretan Ćurčić <strong>OFM</strong>,Assistente nazionale, sono circa 700 i professidell’OFS, in 5 Fraternità locali, e circa1000 giovani francescani, in 15 Fraternitàlocali della GiFra.Il Corso di formazione è stato ben organizzato,come molto attivo è stato il coinvolgimentodei partecipanti. Soprattutto èstato fecondo il lavoro nei gruppi: da qui sonouscite proposte molto concrete ed importantiper il futuro dell’assistenza spiritualealle Fraternità dell’OFS e della GiFrasia in Croazia che in Bosnia/Erzegovina.Tra l’altro è stato deciso di organizzare ognianno questo Corso di formazione, a livellonazionale e sempre nel mese di febbraio. Ilprossimo si farà in Bosnia/Erzegovina neigiorni 19-21 febbraio 2008 ed avrà come temaprincipale la presentazione del Manualeper l’assistenza, pubblicato dagli Assistentigenerali, manuale che sarà pronto inlingua croata per la fine del 2007. L’organizzazionedel Corso spetterà alla Conferenzadegli Assistenti nazionali della Bosnia/Erzegovinacon l’aiuto degli Assistentigenerali.Al termine del Corso, infine, è stato distribuitoai partecipanti un piccolo volume,in croato, con le conferenze degli Assistentigenerali e il documento della CAS:«Indicazioni per la formazione dei Religiosialla conoscenza e assistenza dell’OFS e dellaGiFra».


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 150150 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I7. Vietnam - Capitolo nazionale elettivodell’OFSIl Capitolo elettivo della Fraternità nazionaledell’OFS del Vietnam è stato celebrato,presso il Convento dei Frati Minori inSaigon, dal 20 al 22 marzo 2007. A nomedella Presidenza CIOFS hanno presieduto ilCapitolo elettivo Lucy Almirañes, Consiglieradella Presidenza, e Fr. Ivan Matić,<strong>OFM</strong>, Assistente generale dell’OFS.Al Capitolo hanno partecipato Fr. IreneThanh Minh <strong>OFM</strong>, Assistente nazionaledell’OFS, Fr. Paul Que Vu Xuan <strong>OFM</strong>, Assistentenazionale della GiFra, e altri Assistentiregionali. All’apertura era presenteanche Fr. Phi Khanh Vuong Dinh Khoi<strong>OFM</strong>, Ministro provinciale del Vietnam,che ha rivolto il suo saluto ai Capitolari. NelCapitolo si è riflettuto sull’importanza dellaformazione per i Francescani secolari,per comprendere meglio la loro identità;sull’appartenenza e la responsabilità; sulrapporto tra l’OFS e la GiFra.Nella mattinata del 21 marzo si è svoltal’elezione del nuovo Consiglio nazionale.Sono stati eletti: Francis Xavier NguyenDuy Hung, come Ministro nazionale (rieletto);Maria Nguyen Thyet, come ConsiglieraInternazionale per il Vietnam.La Fraternità nazionale dell’OFS delVietnam è divisa in 11 Regioni con circa120 Fraternità locali giuridicamente erette ealtre 47 prossime all’erezione. Il numerodei membri è di circa 5200, tra quelli professi(circa 3200) e quelli in formazione.C’è anche una forte e ben organizzata Fraternitànazionale della GiFra che conta circa4000 membri.Dopo il Capitolo Fr. Ivan, accompagnatodal Ministro provinciale e dall’Assistentenazionale dell’OFS, ha fatto visita allaCasa dei Frati in formazione e alle sorelleClarisse del monastero in Thu Duc.8. Malesia - II° Congresso dell’OFS-Gi-Fra dell’Asia e OceaniaIl secondo Congresso dell’OFS-GiFradell’Asia e Oceania si è svolto a Penang, inMalesia, nei giorni 24-30 marzo 2007 pressola casa di ritiro “Stella Maris” dei FratiCappuccini. In rappresentanza dell’OFS edella GiFra di 17 Paesi, hanno partecipatocirca 70 persone, compresi i vari Assistentinazionali e regionali. A nome della PresidenzaCIOFS erano presenti Encarnacióndel Pozo, Ministra generale dell’OFS; RosalvoMota, Vice-ministro generale; LucyAlmirañes, Consigliera della Presidenza;Xavi Ramos, Consigliere della Presidenzaper la GiFra; i quattro Assistenti generali:Fr. Michael Higgins TOR, Fr. Irudaya Samy<strong>OFM</strong>Cap, Fr. Martin Bitter <strong>OFM</strong>Conv e Fr.Ivan Matić <strong>OFM</strong>.Il Congresso è stato preparato con grandeimpegno da Serena Woon, OFS, coordinatricedel Congresso con l’aiuto della Fraternitàregionale OFS e di quella locale diPenang, di Fr. Paul Cheong, <strong>OFM</strong>Cap, conla sua Comunità di Frati. Da parte della PresidenzaCIOFS c’era Lucy Almirañes, cheha curato la comunicazione e l’organizzazionedel Congresso.Nei giorni 24-25 marzo è stata presentatala situazione della Fraternità internazionaledell’OFS, da parte di Rosalvo Mota,mentre la Ministra generale ha ricordato lepriorità dell’OFS dell’ultimo Capitolo generale2005; inoltre, si sono tenute relazionisulla realtà OFS-GiFra nei vari Paesi, coninterventi anche degli Assistenti spirituali.Il pomeriggio del 26 marzo è stato dedicatoal tema della Gioventù francescana,con le relazioni di Xavi Ramos e di MariaHuynh Thuy, che ha parlato della GiFra inVietnam.Il 27 marzo sono state affrontate le seguentitematiche: Storia della FamigliaFrancescana e le nostre comuni origini (Fr.Michael Higgins, TOR); Celebrazionedell’8° Centenario della nascita di santa Elisabettadi Ungheria (Encarnación del Pozo);Professione nell’OFS (Lucy Almirañes).Il 28 marzo è stato dedicato interamenteai temi dell’assistenza spirituale e pastorale.I Relatori sono stati gli stessi Assistentigenerali – Fr. Michael Higgins, TOR; Fr.Samy Irudaya, <strong>OFM</strong>Cap; Fr. Martin Bitzer,<strong>OFM</strong>Conv; Fr. Ivan Matić, <strong>OFM</strong> – , che si


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 151EX OFFICIO OFS151sono soffermati su: importanza della conoscenzadei documenti dell’OFS (Fr. Michael);assistenza collegiale (Fr. Martin);ruolo dell’Assistente spirituale nella Fraternitàlocale (Fr. Samy); gioventù francescanae l’assistenza alla GiFra (Fr. Ivan).Il 29 marzo è stato dedicato alla formulazionedelle raccomandazioni, delle conclusionidel Congresso e del progetto comuneper il futuro dell’OFS e della GiFra inAsia e in Oceania. Il Congresso si è conclusocon una solenne Celebrazione eucaristica,presieduta dal Vescovo di Penang,Mons. Antonio Selvanayagam, a cui hannofatto seguito una rappresentazione teatrale,sulla cultura e sulle varie tradizioni popolaridella Malesia, e una festa francescana conabiti tradizionali, canti e danze.Il terzo Congresso si celebrerà nel 2010,probabilmente in India o in Thailandia.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 152


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 153EX OFFICIO PRO MONIALIBUS1. Lettera alle ClarisseRoma, 19 marzo 2007Prot. n.° 097794Care Sorelle,Il Signore vi dia la Pace!In primo luogo saluto tutte voi, SorelleClarisse, che siete disseminate per tutto ilmondo, e vi manifesto il mio affetto e la miavicinanza a motivo del carisma di santaChiara, la pianticella tanto amata dal nostroPadre San Francesco. In secondo luogo, desiderocondividere con voi un problema peril quale ho un particolare interesse.Nel 1988, Fr. John Vaughn indirizzò unappello a tutti i Monasteri, per assicurare lasopravvivenza del Monastero di Gerusalemme.Da allora, e grazie all’arrivo di numerosereligiose, quel Monastero è diventatointernazionale.Sono passati già vent’anni e quella situazioneè cambiata lentamente. I quattro Monasteriesistenti oggi in Terra Santa e nel VicinoOriente sono solidali nella loro vocazionedi preghiera e testimonianzaevangelica in questa parte del mondo. Mi riferiscoai Monasteri di Gerusalemme, Nazaret,Beirut (Libano), e Alessandria (Egitto).Loro malgrado, questi Monasteri si trovanoin un momento difficile della loroesistenza. Il cambiamento della situazionenon può essere assicurato unicamente dallevocazioni che arrivano dalla Francia o dalleSorelle che arrivano da questa regionedel Vicino Oriente. L’apertura all’internazionalitàcontinua ad imporsi.I responsabili delle Chiese locali ci hannomanifestato la grande importanza che hala presenza delle Sorelle Clarisse.• Il Patriarca latino di Gerusalemme siunisce al nostro appello urgente in favoredi una presenza rinnovata ed internazionaledelle Clarisse a Gerusalemme ea Nazaret, due città dove l’umanità ed ilmistero pasquale di Cristo si celebrano esi contemplano in forma particolare lungotutto l’anno.• Il Patriarca maronita di Beirut insistesulla possibilità di migliorare e assicurareun futuro migliore alla comunità diYarzée, presenza preziosa nel servizioche svolge per l’unità tra i cristiani, dandotestimonianza di pace e di fraternitànel delicato contesto del Libano.• Il Vescovo latino di Alessandria vorrebbeun rinnovamento della presenza delleClarisse nel loro nuovo Monastero. Inquesto paese, dove il monachesimo coptoe orientale hanno avuto la loro origine,la vita cristiana deve vivere anche indialogo e confronto permanente con l’Islam.La Chiesa locale ci pone, però, di fronteanche ad alcune esigenze. Si tratta, soprattutto,della sfida dell’inculturazione per potersiinserire realmente nella vita dellaChiesa locale. Questo richiede anche la conoscenzadelle lingue locali per poter pregarecon il popolo di Dio:• per Beirut e Alessandria si dovrebbe impararel’arabo;• per Gerusalemme si dovrebbe impararel’ebraico;• per Nazaret si dovrebbe imparare l’ebraicoe l’arabo.Allo scopo di assicurare il futuro dellecomunità, i responsabili presentano altrecondizioni: le religiose siano in numero sufficiente;queste abbiano la capacità di accoglieree formare; le religiose siano dispostead assumere responsabilità nelle comunità.Ringrazio le Federazioni e i Monasteriche hanno già collaborato per migliorare lasituazione dei Monasteri del Vicino Oriente,ma purtroppo questo aiuto continua adessere insufficiente. È per questo motivoche desidero dirigervi questa pressante richiesta,poiché si tratta di salvare la presen-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 154154AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iza del carisma di santa Chiara in Terra Santae nel Vicino Oriente. Per tutta la FamigliaFrancescana sarebbe impensabile che questapresenza sparisse per mancanza di partecipazionedi tutto il Secondo Ordine. Pertutte voi, care Sorelle, questa presenza nondovrebbe essere una priorità nei prossimianni? Non trasformiamoci in colpevoli diun’assenza spirituale reale a motivo diun’omissione. Le difficoltà linguistiche e diadattamento sicuramente non sono insuperabili.Sarebbe conveniente, però, che le Federazionio i Monasteri, con delle proposte, simettessero in contatto con la Federazione diSan Damián. Ecco alcuni criteri per il discernimentodelle possibili candidate, daparte delle Presidenti:• la capacità di imparare le lingue;• l’attitudine a vivere in comunità internazionali;• la capacità di vivere in un contesto geopoliticoa volte delicato.Sono sicuro che questa richiesta troveràuna risposta favorevole da parte vostra.Che per l’intercessione del nostro PadreSan Francesco e di nostra Madre SantaChiara il Signore vi protegga e vi benedica.Vostro fratello e servo nel Signore.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO <strong>OFM</strong>Ministro generale2. Carta a las Hermanas Presidentas delas Federaciones OSCProt. 097831Queridas hermanas Presidentas OSC: “ElSeñor esté siempre con vosotras y que vosotrasestéis siempre con él” ( BendCl 16).Hace ahora 800 años que el Altísimo revelóa Francisco “que debía vivir según laforma del santo Evangelio”. Él la haría escribir“en pocas palabras y sencillamente” y el“señor Papa” se la confirmaría (Test 14-15).Están a punto de cumplirse ocho siglosdesde que inició aquella aventura evangélicay nosotros, los Hermanos Menores, queremosvivir este jubileo mirando al pasadocon gratitud, abrazando el futuro con esperanzay viviendo el presente con pasión (cf.Novo millennio ineunte, 1). Para ello hemoselaborado un proyecto –La gracia de losorígenes-, con el cual queremos dar calidada nuestra vida y misión, de tal modo que“con andar apresurado, con paso ligero, sinestorbos en los pies (...) avancemos con mayorseguridad en el camino de los mandatosdel Señor” (2Cta 12,15), y, de este modo,podamos seguir nutriendo desde dentro,“con la oferta liberadora del Evangelio, anuestro mundo fragmentado, desigual yhambriento de sentido, tal como hicieron ensu tiempo Francisco y Clara” (El Señor osdé la paz 2).En este camino que durará tres años–2006 dedicado al discernimiento, 2007 alproyecto evangélico de vida, 2008-2009 a lacelebración de nuestra vocación-, sabemosque no estamos solos. Entre las muchas personasque nos acompañan están, en primerlugar, las Hermanas Clarisas. Personalmentesiento mucho esa presencia y esa compañíaen el camino que nos hemos propuesto deuna mayor y más creativa fidelidad a nuestropropósito de vida (cf. 2Cta 11).Conscientes de lo mucho que os debo yde lo mucho que os debe la Orden de losHermanos Menores, y consciente tambiénde mi responsabilidad de tener por vosotras“un amoroso cuidado y una especial solicitud”(TestCl 29 ), desde un principio denuestro itinerario jubilar, tanto yo como elDefinitorio general, hemos pensado cómopoder mejor celebrarlo juntos. Y en la reflexióny en la oración, escuchando también eldeseo de muchas hermanas, nació la idea detener un encuentro con las Presidentas delas Federaciones de Hermanas Pobres deSanta Clara de todo el mundo. La idea fuepresentada a la Congregación para la VidaConsagrada y Sociedades de Vida Apostólicaque dio su gustosa su aprobación.Con la presente invitoa todas las Hermanas Presidentasde las Federacionesde las Hermanas Pobres de Santa Claraa un encuentro que tendrá lugar en Asísdel 26 de enero al 6 de febrero de 2008.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 155EX OFFICIO PRO MONIALIBUS 155Aunque más adelante os enviaremos elprograma detallado y más informacionespara poder llega a Asís, por el momento osinformo que el día 26 de enero será el día dellegada y el día 6 de febrero será el día deregreso. También os informo que habrá traducciónsimultánea en alemán, español, inglés,italiano y portugués, y que por tantono tendréis mayores problemas con el idioma.Finalmente os pido que rellenéis el formulariode inscripción que os adjunto y quelo enviéis, cuanto antes, por correo o porfax (n. +3906632247), a la Oficina “Promonialibus” de nuestra Curia general enRoma.Queridas Hermanas Presidentas: Estoyconvencido que este encuentro será un momentode gracia para vosotras y para nosotros,un momento que nos ayudará a creceren fidelidad al Evangelio, nuestra común“Regla y vida” (1R 1,1; RCl 1,2).Sobre todas vosotras invoco la bendicióndel Señor y del Padre San Francisco y de laMadre Santa Clara.Roma, 8 de abril, Pascua de Resurrección, 2007.Fraternamente,FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALO, <strong>OFM</strong>Ministro general


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 156


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 157AD CHRONICAM ORDINIS1. De itineribus Ministri Generalis1. Visit to the “John the Baptist” Custody inPakistanKarachi, 02-04.01.2007The Minister General, accompanied byBr. Ambrose Van Si, General Definitor, leftRome on the 2nd of January to make a short,but intense, visit to the Friars of the Custodyof Pakistan.He arrived in Pakistan on an EmiratesAirlines flight at 04.30 on the 3rd of January.Waiting for the Minister at the airportwere the Custos, Br. Samson Shukardin,some Friars and members of the SFO. At10.30, the Minister, accompanied by theCustos, made a courtesy visit to the Archbishopof Karachi, who knew some of ourDutch missionaries. He expressed his gratitudeto the Order of Friars Minor for havinggiven an important contribution to the foundationand development of the Church inPakistan and of the Archdiocese of Karachiin particular. From the Curia of the Bishopthe Minister went to visit a fraternity of the“Catholic Colony”. The Guardian, Br.Paschal, and other Friars, received the Ministerwith joy. The Minister made a specialvisit to Msgr. Bonaventure Paul, our brother,who had been sick for some time. (Hedied on the 18th January 2007. RIP).The Annual Assembly of the Custodywas opened in the new seat of the ProvincialCuria at 15.30. The Custody has a longstandingtradition of holding a meeting ofall the Friars each year. All the Friars of theCustody, 41 in total, came. The openingceremony began with a procession from thecourtyard to the assembly hall. It was alsothe official reception of the Minister Generaland Definitor with garlands of flowers,dances and tambourines; all in a joyful andfraternal atmosphere, typical of the Pakistaniculture. In the meeting hall, after thegreetings of the Custos, the situation of theCustody was presented to the Minister andhe was thanked for coming. The Ministerthen addressed his message to the Friars. Hetouched on the essential points of ourcharism, insisting, in particular, on ongoingformation and on the need to live dialogueas an expression of the following of Christin the concrete situation of Pakistan. TheMinister hoped the Custody would dare torenew itself continually and would make agood preparation for the Canonical Visitationand upcoming Chapter. An open dialoguefollowed the address of the Minister.The assembly continued with EveningPrayer and a fraternal supper.The 4/01/2007: The Assembly dividedinto groups to reflect on some questions,suggested by the Minister and by the SteeringCommittee, focused on the Priorities ofthe Order with the objective of applyingthem to the context of Pakistan.The reports and dialogue which followedthe reflection were very rich andstimulating. All the Friars felt questioned.The Minister responded to the questionswhich emerged from the work in thegroups. The dialogue continued in the afternoonafter the Minister and Definitor hadspoken about the projects of the Order regardingthe Celebration of the 8th Centenaryof the Foundation of the Order andabout the missionary projects, especiallythose of Asia and Africa, which the GeneralDefinitory are promoting.At 18.00 there was a Eucharistic celebrationin the chapel of the fraternitypresided by the Minister in the presence ofthe Archbishop of Karachi and of numerousreligious. After the Eucharist the Ministerblessed the new Provincial Curia, built withthe help of the General Curia and of someinternational organisations, among them theMZF and the Catholics of New Zealand. Afestive supper and cultural presentation,


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 158158 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iwhich lasted until the late evening, followed.At mid-night, Br. José and Br. Ambrose,accompanied by the Custos and some Friars,left for the airport of Karachi to returnto Rome. It was a short but intense and fraternalvisit. The Minister was able to meetall the Friars and dialogue with them.Praised be the Lord!BR. AMBROGIO VAN SI NGUYEN2. Il Ministro generale all’AracoeliRoma, 06.01.2007Anche quest’anno il Ministro generaleha accolto l’invito di presiedere la solennecelebrazione dell’Epifania e la Processionedel Santo Bambino di Aracoeli. È tradizioneche, nel pomeriggio del 6 gennaio, i numerosidevoti di Roma si raccolgano nellaBasilica di Aracoeli per celebrare l’Eucaristiae poi accompagnare il santo Bambinonella processione, che, attraversata la piazzadel Campidoglio, sfocia sulla gradinatache sovrasta il centro storico di Roma.Alla presenza di alcuni Definitori, delGuardiano della Curia, del Ministro provinciale,Fr. Marino Porcelli, e dei Frati dellacomunità di Aracoeli, Fr. José R. Carballoin Basilica ha attualizzato il significato dellamanifestazione del Signore e ha presiedutola Processione dei fedeli con l’immaginevenerata del Bambino Gesù. Tale celebrazionecostituisce sempre unavvenimento suggestivo. A rendere più toccanteil momento c’è il fatto che la Processionesi snoda all’imbrunire, quando il tramontoe le luci trasformano la piazza e il panoramacircostante.Al termine i Celebranti si sono portatinel pronao della Basilica dove, da una posizioneelevata, il Ministro generale ha benedettoRoma e i presenti con il santo Bambino.In circostanze come questa è difficilenon andare col pensiero all’importanza storicache questo Convento ha avuto nel passatoper la Provincia e per l’Ordine. La confermadi tale importanza è avvenuta anchecon l’immancabile visita alla Cappella dellereliquie, che suscita sempre ammirazioneed emozione.FR. MARIO FAVRETTO3. Crónica de la Visita a la Provincia deSan Felipe de Jesús, MéxicoChetumal, 29-30.01.2007Del 29 al 30 de enero, del año en curso,Fr. José Rodríguez Carballo, Ministro general,acompañado de Fr. Luis Cabrera y deFr. Ignacio Muro, Definidores generales,visitó a los hermanos de la Provincia “SanFelipe de Jesús”, en el Sureste de México.El día 28 de enero, alrededor de las17:00, nuestros visitantes llegaron al aeropuertode la ciudad de Villahermosa, provenientesde la ciudad de México. Fueron recibidospor Fr. Lorenzo Valdivia, Ministroprovincial, e inmediatamente se trasladarona Tapilula, Chiapas. El recorrido se hace entres horas, debido a lo accidentado de la geografíachiapaneca. Parte del pueblo tapilulteco,junto con los hermanos menores dela Fraternidad local, recibió por la noche alMinistro y los Definidores generales.El día 29 de enero, se encaminaron hacíael municipio de Jitotol, en los Altos deChiapas, lugar en donde los hermanos menorestrabajan en medio de la etnia Tzotzil.En ese lugar fueron recibidos por los miembrosde la Familia Franciscana de la región:OFS, JUFRA y también por las Religiosasfranciscanas. Después de una cálida bienvenida,se dio el diálogo entre el Ministro,los Definidores generales y la familia franciscana.Al término, los y las OFS del estadode Yucatán presentaron un bailable de sucultura. Los Tzotziles presentaron tambiénuna danza sagrada e invitaron al Ministrogeneral a sumarse a la alabanza; le pusieronel sombrero con listones multicolores, propiode las autoridades tzotizilez y el “chuc”,un abrigo hecho de lana de borregos negros.A este mismo lugar asistió el Arzobispo,Mons. Rogelio Cabrera, de la Arquidiócesisde Tuxtla Gutiérrez, a la cual pertenecen lasparroquias de Jitotol, Pueblo Nuevo, Solistahuacán,Rayón y Tapilula, lugares en don-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 159AD CHRONICAM ORDINIS159de se desarrolló la visita. Tanto Fr. José comoel Arzobispo desearon que la obra evangelizadorade la Orden y de la Iglesia sigadando los frutos en el proyecto del Reino.Por la tarde, el Ministro general se encontrócon las hermanas Clarisas de los cuatromonasterios que hay en la región del Surestede México: San Francisco de Calkiní,Campeche; Nuestra Señora de Guadalupe,de Chetumal, Quintana Roo; Nuestra Señorade la Asunción de Villaflores, Chiapas ySanta Clara de Pueblo Nuevo Solistahuacán,Chiapas, monasterio anfitrión. Ademásasistieron las hermanas franciscanas deotras congregaciones: Hermanas Franciscanasde la Inmaculada Concepción, HermanasFranciscanas de Nuestras Señora delRefugio, Franciscanas Servidoras de laCruz. El encuentro fue emotivo por las palabrassignificativas de Fr. José y de los dosDefinidores generales. Al final, Fr. José lesdijo a las hermanas: “Les hablo así porquelas conozco y porque las quiero”. Despuésde esto tuvimos una Eucaristía inculturadacon ritos tzotziles.El martes 30, por la mañana, el Ministrogeneral y los Definidores generales se trasladaronal municipio de Rayón, en dondelos hermanos menores evangelizan y vivenen medio de indígenas zoques. En este mismolugar se encuentra el Postulantado de laProvincia. A la entrada del pueblo, fueronrecibidos los visitantes con ritos de la culturazoque, les colgaron al cuello un collar hechocon granos de café y semillas de frijol ymaíz. Al entrar al templo antiguo, construidopor los frailes dominicos, fue muy significativoel saludo de bienvenida por parte delos frailes de la fraternidad local; un indígenazoque dio la bienvenida al Ministro general,en lengua zoque. Presenciamos unadanza de la región. Fr. José dirigió unas palabrasde su corazón al corazón de los presentes,entre otras palabras les dijo: “Siganamando a los franciscanos, sigan construyendola Iglesia al lado de mis hermanos”.A los frailes les dijo: “Sigan siendo los hermanosdel pueblo, sigan apasionándose poresta gente, déjense evangelizar primero porellos, entren en su cultura y contágienles elgozo de ser seguidores de Jesús”.Después de un breve descanso y de compartircon el pueblo el café y lo que ofrecíandentro de la casa de la fraternidad, el Ministrogeneral y los Definidores generalesfueron trasladados al municipio de Tapilula,en donde se encuentra el Noviciado de laProvincia. Allí se llevó a cabo el encuentrocon los hermanos en Formación Inicial ycon los hermanos en Formación Permanente.El primero se dio una vez que llegaron ala casa del Noviciado.La Provincia cuenta con siete postulantes;siete novicios y veintidós profesos temporales.La etapa de la Profesión temporalestá dividida en varios periodos: Formacióncomún, donde se da la formación específicamentefranciscana y, la Formación Diferenciada;en esta se desenvuelven los hermanosde acuerdo con la vocación laical oclerical. En el encuentro también estuvieronpresentes los Acompañantes de cada etapaformativa. La charla de Fr. José giró en tornoa algunos principios fundamentales de laformación en la Orden.Por la tarde, el Ministro general y losDefinidores generales se encontraron conlos hermanos en Formación permanente dela Provincia. Estuvieron alrededor de cuarentay cinco, y el diálogo fue prolongado yfecundo. Para terminar el día, celebramos laEucaristía.El día 31 por la mañana, el Ministro generalcon los Definidores generales tuvieronel encuentro con los hermanos del Gobiernoprovincial. Dicho diálogo se interrumpió,ya que a las 10:00 celebramos laEucaristía por la apertura del Capítulo delas Esteras de la Provincia. La Eucaristíafue en el templo parroquial, en donde asistióuna gran cantidad de gente y dieronmuestra del amor a los franciscanos y a loshermanos que nos visitaban.El dialogo con el Gobierno provincialcontinuó después de la Eucaristía.Por la tarde, los hermanos en Formaciónpermanente escucharon algunas recomendacionespor parte del Ministro general y delos Definidores generales. Después de estose dio espacio para varias intervenciones.Al ponerse el sol, tuvimos una oración, teniendocomo guía la “Escucha de la Palabra


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 160160 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ide Dios en la vida Franciscana”. Dentro deesta oración, el Ministro general entregó acada hermano de la Provincia, la Regla, eldocumento final del Capítulo general Extraordinario“Nos habla en el camino” y unestudio de la Regla de Fernando Uribe.Al finalizar, Fr. José dirigió las últimaspalabras a los hermanos de la Provincia ytambién dio una palabra a los hermanosPostulantes, Novicios y Profesos temporales.Se despidió al hermano Ministro generaly a los Definidores por América Latina,como se les recibió, con mucho calor humano.En alabanza de Cristo. Amén.FR. TOMÁS GONZÁLEZ, <strong>OFM</strong>4. Visita ai Frati della Svizzera e dell’AustriaIl Ministro Generale, Fr. José R. Carballo,e il Definitore, Fr. Jakab Várnai, hannovisitato la Custodia autonoma di Cristo Rein Svizzera dal 4 al 7 febbraio 2007.Il 5 febbraio si è svolto a Näfels un incontroaperto a tutti i Frati. Il Ministro generaleha incoraggiato i presenti a percorrerecon gioia il camino della «rifondazione».Secondo la «metodologia di Emmaus», iFrati hanno cercato insieme di capire comediventare sempre più uomini di fede e comerinforzare la fiducia nella Fraternità. Nell’Eucaristiadella sera hanno rinnovato laprofessione religiosa.Il 6 febbraio la visita fraterna è continuatacon l’incontro con il Consiglio della Custodia.In tale circostanza uno dei temi affrontatiè stato quello della futura situazionegiuridica dell’Entità, che ha 28 membri evive in 3 Case. Nel luglio 2006 il Capitolocustodiale aveva individuato una formacondivisa, quella di una Custodia dipendentedalla futura Provincia unica dell’Austria.Il Ministro generale ha incoraggiato taleprospettiva e ha chiesto al Governo custodialel’impegno a promuovere una convinzionefraterna e comune in tal senso.Per il pomeriggio erano stati invitati adun incontro i Frati stranieri che lavorano inSvizzera. Sono venuti 3 Frati croati, 3 polacchie i 3 Frati che lavorano in «FranciscansInternational». Nel dialogo è emersoil desiderio di contatti più stretti con la Custodiae l’idea di un “Capitolo delle stuoie”nel 2008 per tutti i Frati che vivono e lavoranoin Svizzera.Il 7 febbraio ci si è trasferiti da Näfels aZurich. Da lì il Ministro e il Definitore generalehanno raggiunto il convento di Telfs(Austria), una Casa di ritiro recentementerinnovata e aperta a quanti desiderano recarsiin un luogo di silenzio e preghiera, periniziare la visita fraterna alla Provincia delBeato Engelbert Kolland.L’8 febbraio è stato il giorno dei vari incontria Telfs, Innsbruck (con visita anchealla Hofkirche), Bolzano (vespri con gli allievie i professori della scuola) e Kaltern.In ogni Fraternità il Ministro generale si èsoffermato sui punti salienti del documentodell’ultimo Capitolo generale straordinario,«Il Signore ci parla lungo il cammino». Il 9febbraio, dopo una sosta a Brixen nella Casadi noviziato e nel Monastero delle Clarisse,si è raggiunto Schwaz, dove si è svoltoun incontro con il Definitorio della Provincia.Il tema centrale è stato quello dellacreazione della nuova unica Provincia inAustria/Italia, prevista per il 21 ottobre diquesto anno. Si è sottolineato l’importanzadi utilizzare questa occasione per una verificadella vita francescana e per fare coraggiosipassi di rinnovamento che preparanoil futuro comune. Il 10 febbraio ci si è recatia Salzburg, dove si sono riuniti tutti i Formatoridelle due Province in Austria/Italia edella Custodia in Svizzera. È stata un’opportunitàper un dialogo approfondito sullaformazione.La domenica dell’11 febbraio, con unasosta a Pupping, Fr. J. R. Carballo e Fr. J.Várnai hanno raggiunto Graz per visitare laProvincia di San Bernardino di Siena.Nei giorni 12-13 febbraio si è svolta laprima parte della visita a Graz, Conventocon una storica Biblioteca ben tenuta e moltopreziosa: solo di incunaboli ce ne sono880. Il Ministro generale ha incontrato lacomunità formativa, poi ha visitato l’Arcivescovodi Graz-Seckau, Mons. Egon Ca-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 161AD CHRONICAM ORDINIS161Lunedì 19 febbraio la Provincia venetadei Frati Minori ha vissuto una giornataprovinciale di formazione sul tema dell’aupellari,e il suo Ausiliare, Mons. FranzLackner <strong>OFM</strong>, i quali hanno esposto il progettodi un Istituto di ricerca francescanapresso l’Università locale. Dopo l’Eucaristiacon i membri della Famiglia Francescanadella regione, il Ministro si è incontratocon i Frati in formazione e con i Frati dellaregione-sud.Dopo una breve sosta a Maria Enzersdorfci si è recati a Vienna. Il 14 febbraio siè tenuta la riunione con il Definitorio provinciale,in cui si è riflettuto con il Ministrogenerale sul camino verso la fusione delledue Province e sul ministero parrocchiale,che rappresenta per questa Provincia un impegnostorico da vivere, però, nella prospettivadelle priorità dell’Ordine.Nel pomeriggio c’è stato un incontro coni Frati della regione-nord. Alla riflessionedel Ministro ha fatto seguito un vivace dialogo.Il 15 febbraio il Ministro generale ha rilasciatodue lunghe interviste alla stampacattolica. Successivamente si è incontratocon Fr. Ulrich Zankanella, che ha presentatola filiale della MZF, «Franziskaner fürMittel- und Osteuropa», un Centro che raccogliefondi a favore dei Paesi dell’est europeo.FR. JAKAB VÁRNAI5. Partecipazione all’incontro dei Formatoridella Custodia di Terra SantaSantuario di Monteluco, 18.02.2007Domenica 18 febbraio il Ministro generale,accompagnato dal Definitore Fr. MarioFavretto, ha incontrato i Formatori eAnimatori vocazionali della Custodia diTerra Santa, provenienti da Assisi. L’incontroè avvenuto nel Santuario francescano diMonteluco (Spoleto) ed ha concluso la settimanadi formazione e di condivisione chei Frati della Custodia hanno vissuto nei Santuarifrancescani del centro Italia. Il Custodedi Terra Santa, Fr. Pierbattista Pizzaballa,che ha presenziato al corso, non ha potutoessere presente, poiché è dovuto partirenella stessa giornata. Dopo l’accoglienza iFormatori hanno condiviso con il Ministrogenerale le varie realtà che stanno vivendonei rispettivi paesi e nelle case di accoglienzae di formazione iniziale. Si tratta infattidi una realtà internazionale e di presenze invarie nazioni: Israele, Palestina, Libano, Siria,Italia, USA.Ascoltato il rapporto sulle giornate vissutenei luoghi francescani e le istanze riguardantii vari luoghi di provenienza, ilMinistro generale ha rivolto ai Formatorialcune raccomandazioni riguardanti la prioritàdella formazione iniziale. Ha insistitosull’accompagnamento, ha esortato a nonaver fretta nell’ammettere i candidati allevarie tappe della formazione iniziale. Fr. Joséha sottolineato con fermezza l’importanzadi una proposta vocazionale chiara e diun iter formativo autentico, affinché la formazioneche trasmettiamo incida nella vitadei Formandi e dei Frati. Sembra proprioche questa sia la sfida più urgente e decisivaper il futuro dell’Ordine.Dopo l’incontro fraterno sono seguiti lacelebrazione eucaristica, presieduta dal Ministrogenerale, e il momento conviviale delpranzo con la Fraternità locale del Santuariodi Monteluco.Dopo pranzo il Ministro generale ha incontratoi 13 Postulanti che attualmente sitrovano a Monteluco. L’incontro, schietto efraterno, ha messo sul tavolo gli aspetti essenzialidella vocazione francescana, dellaformazione alla nostra vita e della preparazioneal Noviziato. Il Ministro, infine, ha ricordatoai giovani che non ci si fa Frati Minoriper trovare una vita comoda o facile,tuttavia a chi abbraccia la Regola e questanostra Fraternità, egli ha assicurato una vitacolma di significato.FR. MARIO FAVRETTO6. Incontro con i Frati venetiTreviso, 19,02.2007


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 162162 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Itorità-obbedienza e ha invitato il Ministrogenerale a condividere questo momento importantee ad offrire ai Frati una riflessione.Fr. José R. Carballo, dopo una sosta nellanuova Curia provinciale, è stato accolto dallaFraternità provinciale a Treviso, nel nostrocomplesso conventuale, che comprendela Parrocchia, un grande centro sportivo,il Commissariato di Terra Santa.Dopo i saluti iniziali tutti i partecipanti sisono recati in chiesa per la celebrazione dellaRegola, presieduta dal Ministro Generaleed animata da vari Frati. La celebrazione,molto ben preparata, comprendeva l’ascoltoorante di passi significativi della Parola;la proclamazione solenne del testo della Regoladel padre san Francesco, secondo variemodalità; la consegna della Regola ad ogniFrate; infine, il rinnovo della Professione ela benedizione. Tale celebrazione ha costituitoun momento forte della giornata: unmomento intenso di orazione e di lode, dicelebrazione del dono della vocazione, unmomento veramente riuscito e sentito.La seconda parte della mattinata si èsvolta nell’auditorium dove, dopo il salutodi Fr. Bruno Miele, Ministro provinciale, edi Fr. Giampaolo Cavalli, moderatore dellaFormazione permanente, il Ministro generaleha offerto ai presenti alcune considerazioniessenziali sul significato dell’autoritàe dell’obbedienza, sui problemi che la nostraFraternità sta vivendo a riguardo e sucome recuperare positivamente questa dimensioneimportante per la vita consacratae per noi Frati Minori. Ne è seguito un dialogoche si è protratto fino ad esaurimentodel tempo disponibile.Piacevole è stato, infine, il momentoconviviale del pranzo fraterno, organizzatoe preparato in modo ammirevole dalla comunitàlocale nel centro sportivo, a motivodell’elevato numero dei partecipanti checomprendeva anche i Novizi e i postulanti.Prima di rientrare in Curia generale, Fr.José R. Carballo, accompagnato dal Ministroprovinciale e dal Definitore generale, siè recato a Vittorio Veneto per una breve edesiderata visita alla locale Fraternità, cheda vari anni svolge il singolare servizio diaccogliere consacrati e sacerdoti in difficoltà.Seppur breve la visita è stata sufficienteal Ministro per comprendere la necessitàe l’importanza di questo servizio chesi sta rivelando una provvidenza per molti.FR. MARIO FAVRETTO7. Partecipazione ai funerali di Fr. FiorenzoLocatelliFirenze-Verna, 20-21.02.2007Il Ministro generale ha appreso la tristenotizia della morte improvvisa di Fr. FiorenzoLocatelli, Ministro provinciale dellaProvincia Toscana di san Francesco Stigmatizzato,durante l’incontro con i Fratidella Provincia veneta a Treviso. È stato unduro colpo che aveva dell’incredibile, datoche aveva parlato per telefono con Fr. Fiorenzoil giorno prima.Rientrato a Roma il Ministro generale haavvertito la necessità di far sentire ai Fratidella Provincia toscana, privati repentinamentedel loro Ministro provinciale, la vicinanzae la partecipazione sua e del governodell’Ordine, in un momento così difficile.Perciò, dopo una seduta del Definitorio generale,si è recato a Firenze per essere vicinoal Vicario provinciale, al Definitorio, atutta la Provincia. Lo ha accompagnato Fr.Mario Favretto, Definitore generale per l’Italia.Veramente i Frati della Provincia di Firenzeprovavano un senso di smarrimentoper una perdita così grave a soli 9 mesi dall’elezionedi Fr. Fiorenzo a Ministro provinciale.Fr. José ha avvicinato i Frati, hapartecipato al dolore, ha condiviso le lacrime,l’affetto e la preghiera per questo carofratello Ministro.Nel pomeriggio di martedì il Ministrogenerale ha partecipato alla solenne celebrazionecittadina nella chiesa di Monte alleCroci in Firenze. Alla concelebrazionefunebre hanno partecipato 3 vescovi, i fratidella Provincia, numerosi religiosi, religiose,sacerdoti e molta gente. A sera il Ministrogenerale con il Definitore si sono unitiai Frati per accompagnare il feretro allaVerna, dove nella notte c’è stata una veglia


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 163AD CHRONICAM ORDINIS163di preghiera nel luogo più caro a Fr. Fiorenzo.Il mattino seguente il Ministro ha incontratoil Definitorio provinciale per condividereil momento difficile che tutti stavanovivendo e per concordare i passi necessarida compiere per dare continuità in Provinciaal servizio interrotto con la scomparsadel Ministro provinciale.Il funerale celebrato, poi, nella Basilicadella Verna è stato un momento intenso difede, di gratitudine, di commozione. Il Ministrogenerale ha presieduto la celebrazione,esprimendo la riconoscenza dell’Ordinee di tutti per la persona di Frate Fiorenzo,per la sua fraterna, calorosa accoglienzaverso chiunque giungeva alla Verna e per lacarica di generosità e di entusiasmo con cuiaveva accolto il servizio alla Provincia. Fr.José nell’omelia ha richiamato più volte lostile fraterno che Fr. Fiorenzo usava con isuoi Frati, particolarmente con i giovani,riassumendo il tutto in tre parole: padre, fratelloe amico.Molti i Frati presenti: quasi al completoi Ministri provinciali d’Italia, una folta rappresentanzadelle Province vicine e il Vicarioprovinciale della Lituania. Inoltre hannopartecipato tre Vescovi, numerose religiose,Autorità civili e militari, con il Prefetto diFirenze, e tanta gente. Il Ministro generalecon i Frati presenti ha accompagnato la salmafino al piccolo cimitero sul pendio delmonte accanto al Santuario. I Frati più giovanihanno portato la bara per tutto il tragittofino a consegnarla alla terra, a quella tantoamata da Francesco otto secoli fa e neinostri giorni da Fr. Fiorenzo.FR. MARIO FAVRETTO8. Visita fraterna a la Custodia de las SieteAlegrías de N.tra S.ra en BrasilCampo Grande, 23-25.02.2007Los días 23 al 25 de febrero del 2007, elMinistro general, Fray José Rodríguez Carballorealizó la visita fraterna a la Custodiade las Siete Alegrías de Nuestra Señora enBrasil, acompañado por el Definidor gene-ral Fr. Juan Ignacio Muro.La visita dió inicio el viernes 23. Llegadosal aeropuerto de la ciudad de CampoGrande hacia las 13:30, fuimos recibidospor el Custodio, Fray Eriván Messias daSilva y un nutrido grupo de hermanos de laCustodia. Nos recibieron entonando cantosy desplegando grandes carteles de bienvenidapreparados para la ocasión. Inmediatamentenos trasladamos a la casa central dela Custodia y despúes de almorzar, a las15:30 inició la visita formalmente con el encuentrodel Ministro general con los hermanosde la Custodia. Estuvieron presentes casitodos los hermanos.Como de costumbre, luego de la charladel Ministro general se dió espacio para preguntasy otras informaciones. El encuentroterminó con una Eucaristía presidida por elMinistro general, en la que participaron, ademásde los hermanos de la Custodia, gran númerode fieles de la familia franciscana. EstaEucaristía fue celebrada en la Iglesia parroquial.Al final se tuvo una cena festiva con lafraternidad custodial y los fieles que participaronen la Santa Misa.El sábado 24 de febrero luego de la oraciónde la mañana, dieron inicio las actividadescon el encuentro del Ministro general yel Definidor general con el Consejo de laCustodia, a las 8:30. Esta reunión se prolongóhasta la hora del amuerzo, a las 12:00. Porla tarde, de las 14:30 a las 17:00 tuvo el encuentrocon formandos y formadores. Y finalmentea las 18:00 el Ministro general presidióla Eucaristía con los mismos formandosy formadores. Fue una Eucaristía másíntima, en una sala del convento.El domingo 25 de febrero por la mañana,luego de las láudes y el desayuno, visitamosel Hospital San Julián. Esta institución fueprácticamente fundada por un hermano dela Custodia. Hoy en día los hermanos sonlos capellanes del hospital, que cuenta coninstalaciones muy modernas y donde seatiende a todo tipo de enfermos, principalmenteenfermos de lepra y de enfermedadescontagiosas. Allí también celebramos la Eucaristía,presidida por el Ministro general yen la que participan habitualmente muchaspersonas. Luego visitamos las instalaciones


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 164164 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ide lugar y las hermanas que llevan adelantela obra nos invitaron un refesco.Del Hospital San Julián nos trasladamosa un barrio pobre, donde se ubica la casa delPostulantado. Allí vistamos un dispensariomédico, obra social de la Custodia llevadaadelante por los hermanos y que ofrece medicinay diversos beneficios a las personaspobres de la zona. Luego estuvimos visitandola casa que funciona como postulantado.Mientras llegaba la hora del almuerzo, elMinistro general, acompañado de algunoshermanos en formación, visitó algunas familiaspobres, vecinos de la casa de la fraternidad.Finalmente tuvimos el almuerzo,preparado por una familia amiga de los hermanos.Fue un almuerzo sencillo, en un ambientede alegría fraterna.Por la tarde no hubo más actividades.Sólo el Ministro general tuvo la vista inesperadadel Sr. Arzobispo de la ciudad conquien charló unos minutos. Finalmente, porla noche participamos en una convivenciafraterna donde hubo cantos y confraternización.Fuimos a descansar temprano porqueal día siguiente hubo que levantarse de madrugadapara viajar a la Ciudad de Sao Paulo.FR. IGNACIO MURO9. Encontro do Definitório geral com asConferências do Brasil e do Cone sulAconteceu na Sede da Província da ImaculadaConceição do Brasil, entre os dias 26de fevereiro e 1o de março de 2007, o Encontrodo Governo geral da Ordem com asConferências do Brasil (CFMB) e do ConeSul. Estiveram presentes Frei José RodríguezCarballo, Ministro Geral, Frei Juan IgnácioMuro, Frei Luís Cabrera, Frei MarioFavretto, Frei Amaral Bernardo Amaral,Frei Miguel Vallecillo, Frei Várnai Jakab,definidores gerais, Frei Seán Collins, SecretárioGeral, Frei Luis Scozzina, Frei Ramirode la Serna e Frei Júlio César Bunader,ministros provinciais da Argentina, FreiMarcelo Benítez, ministro provincial do Paraguai,Frei Rogelio Wouters, ministro provincialdo Chile, Frei Augusto Koenig, FreiIrineu Gassen, Frei Francisco Carvalho Neto,Frei Marconi Lins, Frei Wanderley Carvalhodo Couto, Frei Francisco Paixão, FreiJoão Muniz Alves, Frei Filomeno Póppiti,Frei Valmir Ramos, Frei Erivan Messias,Frei Cícero Vieira, ministros provinciais ecustódios do Brasil.Os trabalhos foram coordenados por FreiRamiro de la Serna e Frei Irineu Gassen.Frei Celso Márcio Teixeira, secretário daCFMB, exerceu a função de secretário adhoc do encontro. Frei Augusto Koenig, ministroprovincial anfitrião, desejou as boasvindas aos presentes, manifestando alegriapor esse evento. Após a apresentação daprogramação dos dias de encontro e a orientaçãosobre o uso de línguas na comunicação,a palavra foi dada ao Ministro Geral,o qual agradeceu a acolhida fraterna porparte da Província local. Justificou a ausênciados outros membros do Governo Geral.Disse que esta reunião é conseqüência dasdecisões do Capítulo Geral que propôs aomenos uma vez no triênio um encontro comas Conferências. O objetivo do encontro écaminharem todos juntos.Após uma pausa para cafezinho, houveum trabalho em grupos sobre a conjunturasócio-eclesial da Vida Religiosa no ConeSul e no Brasil. Seguiu-se a plenária, compartilha dos grupos e reflexão na assembléia.Observou-se que na sociedade háuma maior consciência democrática, commais participação cidadã, há abertura à internacionalidadee à inter-culturalidade,mas também cresce a desigualdade socialcom diferença grande entre ricos e pobres,o que gera violência, se constata a degradaçãodo meio ambiente, a crise da família.A Igreja, de um lado ela se empenha profeticamentepela vida e libertação, é comprometidacom o povo e tem papel importantena sua conscientização, forma muitas liderançasleigas, entre elas muitas mulheresem destaque. Por outro lado, há pouco profetismono episcopado, pouco espírito missionárioem boa parte do clero, com pastoralconservadora, sem resposta eficaz diantedo secularismo, da expansão dopentecostalismo e de outros grupos religio-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 165AD CHRONICAM ORDINIS165identidade étnico-cultural; 3) a cultura dodescartável, provocando relativismo cultural;4) a instituição religiosa, invadida portal mentalidade, perde a força contra-culturala partir do Evangelho; 5) lacuna religiosae busca por espiritualidade, surgindo novasreligiões agressivas, desafiando a Igrejapara um anúncio eficiente do Evangelhoe constatando-se que Francisco continuaatraente para os jovens (fenômeno da Tocade Assis); 6) fenômeno de deseuropeizaçãodo cristianismo, da Igreja, com crescimentode sacerdotes e religiosos/as do hemisfériosul; 7) protagonismo dos leigos, não no estilode ordens terceiras, mas assumindo asinstituições religiosas; 8) deficiência naIgreja com relação ao planejamento, à organizaçãoe à gestão, elementos típicos da vidaeconômica e social moderna; 9) desafiospara as “obras institucionais” católicas noBrasil no sentido de definir sua identidade apartir do carisma, formar com novo modelode gestão e re-inventar a comunidade missionáriacom profecia e testemunho; 10) odilema das congregações com grandesobras é adaptar-se ao sistema vigente ou serfiel à opção pelos pobres. A segunda parteversou sobre a questão da modernidade oupós-modernidade, considerada de granderelevância para a tarefa da Vida Religiosa: amodernidade está em crise e a pós-modernidadecria um clima cultural com novo estilode vida, atinge nossa subjetividade eafetividade. Ela expressa a crise de sentidode nossa civilização. Na cultura pós-moderna:os grandes relatos já não convencem aninguém; as certezas tornam-se pequenas eprovisórias; torna-se cada vez mais difícilpara as pessoas definirem e viverem suasopções de vida; as organizações sociais epolíticas, os sistemas filosóficos e ideologiassão abalados em sua razão de ser; a escolae a família sofrem forte impacto; buscada satisfação imediata; ênfase no subjetivo,no prazer, com clima de violências nas relaçõeshumanas; supervalorização da liberdadeindividual, dificultando o diálogo inter-geracional,o exercício da autoridade e asolidariedade responsável. A terceira parteconcentrou-se sobre a necessidade de refundara “figura histórica” da Igreja e da Visos,com deficiência na relação entre compromissosocial e oferta de espiritualidade.Tanto a Igreja como a Ordem parecem estarpresas em estruturas sem agilidade. Ambasestão longe dos pobres, do povo. Nas grandescidades da América Latina a nossa Ordemestá ausente. A América Latina temelevada percentagem de juventude que significapotencialidade, mas também umgrande desafio e que deveria merecer nossapreferência.Em seguida procedeu-se à projeção dofilme Anel de Tucum. Após, o Ministro Geralpresidiu a eucaristia. Na homilia, ele situouo encontro dentro do espírito da Graçadas Origens. Disse que fazemos análisesbrilhantes, mas na hora da mediação, nãodamos os passos necessários. Comentandoo evangelho do dia (Mt 25), afirmou queantes os pobres eram considerados representantesde Cristo. Mas o próprio Cristomostra que ele se identifica com os pobres.Não se trata, então, de representação, masde identificação. Um grande questionamentopara a Ordem: como buscar essa identificaçãocom os pobres?À noite, Padre Edênio Valle, verbita,professor de Psicologia da Religião, presidenteda Conferência dos/as Religiosos/asdo Brasil por muitos anos, fez uma análisesobre a Conjuntura sócio-eclesial e da VidaReligiosa no Cone Sul. Introduziu o tema,afirmando que tem em mente a V Assembléiado CELAM, a realizar-se em maiopróximo, em Aparecida. Dividiu sua exposiçãoem três partes. A primeira consistiu nadescrição de dez grandes características doatual cenário mundial: 1) o processo da globalizaçãoneoliberal, com a implantação daeconomia de mercado, com concentraçãode riqueza nas mãos de corporações transnacionais,diminuição do poder do Estado,lógica da exclusão de muitos; surgimentodo “homo globalis”, condicionado pelos valorese mitos ditados pelo consumo imediatoe acrítico proposto por grupos que detêmos meios de comunicação e o poder econômicoe tecnológico; 2) a migração de populaçõesinteiras, com a possibilidade de resistênciapor meio de facções criminosas oude solidariedade e de defesa da própria


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 166166 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ida Religiosa desde suas raízes substantivas,sua alma e seu carisma, sem afirmar que tudoserá recriado; é um processo que se dáem continuidade, buscando “inovar, conservando”,não partindo do zero. AVida Religiosaarticula-se em torno de três eixosfundantes: experiência pessoal e comunitáriade Deus; um correspondente estilo de vidae de presença na sociedade; missão assumidaem defesa da vida e ao lado dos pobres.Que resposta a Vida Religiosa dará aesse desafio na América Latina? Que respostaos franciscanos darão a partir de seucarisma?No segundo dia, cada Entidade das duasConferências passou a apresentar em dezminutos a sua realidade. Depois de cadabloco de apresentações, abriu-se espaçopara um diálogo sobre o que foi visto e ouvido.As observações e os comentários giraramem torno: da tarefa de suplência dasIgrejas locais o que traz sobrecarga nas presençasparoquiais e em obras sociais, da inquietaçãopelo específico franciscano, dadisposição dos jovens frades para novasformas de itinerância, da busca por novasformas de evangelização, das formas de colaboraçãointerprovincial na formação e emoutros níveis (por exemplo, Amazônia,santuário de Canindé), de questões econômicase de auto-sustento, de situações dedistâncias e de ativismo dos frades, da relaçãoentre vivência franciscana e o conjuntodas obras, da presença franciscanaem realidades desafiadoras (Amazônia, periferias,recuperação de drogados...), deconvênios entre bispos e paróquias assumidaspelos frades, da captação de recursospara as obras sociais, da promoção vocacionale dos critérios de seleção, do problemada perseverança na formação inicial, dalimitação de número de frades e da carênciade formadores preparados em certasEntidades.No conjunto do diálogo após as diferentesapresentações, prevaleceu uma certasensação de desânimo. No final, buscou-seinjetar ânimo: primeiro, agradecimento aosfrades que trabalharam e trabalham cominúmeras dificuldades; segundo, não deixar-selevar pela tentação de apontar somenteos defeitos, pois a tarefa dos coordenadoresé animar; terceiro, a questão do auto-sustentodepende da realidade onde setrabalha.No fim da tarde, foi celebrada a Eucaristiae, após o jantar, em mais uma sessão, aPalavra coube ao Definidor Geral Frei JuanIgnacio Muro. Inicialmente, ele situou o objetivodesse tipo de encontro que é o de propiciaro mútuo conhecimento e diálogo paradiscernir juntos sobre o melhor modo deanimar os irmãos. Sua reflexão teve comoidéias condutoras:a) Urge voltar ao essencial no contexto danova realidade social, buscando viverapaixonadamente o seguimento de Cristoem fidelidade criativa, sendo sinal deesperança. No contexto do VIII Centenário,o ano de 2006 foi o ano do discernimento.Cada entidade devia iniciar umprocesso. Foi feito? O ano de 2007 foi oano do Projeto. Demos passos concretosnas entidades? Pelo que ouvi, há muitoque resgatar.b) É importante dar passos na autocríticaem vista de caminhos de solução, questionando-nossobre o estilo de vida evangélicafranciscana em tudo que fazemos.Além de falar muito, poucos e tímidosforam os passos dados no concreto, faltandoum caminho comum nas entidades,com muitos irmãos à margem daproposta da Ordem.c) Há a constatação da fragilidade da vidacom Deus, do ativismo exagerado, dacomunicação superficial, o que tem a vercom o projeto formativo. A ratio formationisinsiste em que a fraternidade todaé formadora. Na Ordem se acentua a colaboraçãointer-provincial e na Conferência;a formação integral, sobretudoem chave experiencial; as opções decididasem favor da vida fraterna, inclusiveredimensionando alguns ministérios eatividades; a preparação intelectual, comirmãos em estudos superiores. O grandeproblema está na formação permanente.d) Na área econômica, algumas entidadesderam passos decisivos na questão dofundo comum, mas para a maioria istoainda não é uma realidade.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 167AD CHRONICAM ORDINIS167rasteiro, em comunhão com os pobres. Necessitamosde lucidez, de audácia e de grandecapacidade de autocrítica. Tenho a impressãode que nos dá medo assumir o discernimentocrente. Vejo como uma missãoimportante e fundamental dos ministros atarefa de semear esperança e criar condiçõesde futuro nas entidades. O objetivoúltimo da celebração da graça das origensestá em melhorar a qualidade de nossa vidae missão. Por isso, eu vos peço que consagreisvossas melhores energias e a maiorparte de vosso tempo a esta missão bela enada fácil: cuidar da qualidade de vida e demissão dos irmãos, segundo o perfil doirmão menor apresentado pelas prioridadesda Ordem:1. Espírito de oração e devoção: Baseando-nosnos relatórios dos visitadores gerais,constatamos com tristeza que osfrades têm pouco tempo para a oraçãopessoal e comunitária. A prioridade dasprioridades torna-se a última delas. Oativismo, não o trabalho, é o seu grandeinimigo. Devemos optar por um projetoequilibrado, ecológico de vida diária. Nabase do ativismo está a falta de fé, a faltade um encontro pessoal com Jesus. Acrise da Ordem não está na diminuiçãodo número, mas na crise de fé. E a fé sealimenta de oração pessoal e comunitária.Um irmão que não reza não pode serconsiderado evangelizador. O projeto defraternidade deve garantir meios paraque esta dimensão se converta realmenteem prioridade na vida do irmão.2. Vida fraterna: Nossa Ordem é uma fraternidade,e é na fraternidade que se realizanossa vocação. Um irmão não podeviver só. A fraternidade é sacramento edeve ser visível. O Capítulo Geral Extraordináriofala em seu documento finalque é necessário cuidar da vida fraterna,o que significa: prestar atenção à comunicaçãoentre os irmãos; cuidar das relaçõeshumanas; descobrir as raízes teológicasda fraternidade; lutar contra todaespécie de divisão; buscar e oferecer operdão; utilizar adequadamente os instrumentosde nossa legislação (formaçãopermanente, capítulo local, correção frae)É urgente discernir os lugares e modosde trabalho para abrir-nos aos campos aque nos chama a nossa vocação. Cadaentidade deveria ter irmãos nas missõesad gentes.f) Em nível de Conferência, a tarefa é situarcom equilíbrio a tensão entre o local,o particular (entidade) e o comum, ouniversal (Ordem). A colaboração nãodeve ser ato de boa vontade, mas obrigação.Devemos continuar apostando nacolaboração inter-provincial e avaliandoseriamente a questão de reestruturaçãodas entidades destas duas Conferências.Não nos resta muito tempo.Em seguida, reservou-se um tempo paraaprofundamento e questionamentos.No dia 28 de fevereiro, deu-se ainda continuidadeàs apresentações das demais entidadescom espaço para diálogo de aprofundamentoda matéria exposta. O MinistroGeral agradeceu todas as exposições, elogiouo fato de as entidades não se envergonharemem desnudar-se. E perguntou atítulo de desafio: o Capítulo Geral de 2006pede que se estude o resultado do mesmo;como estamos saindo da vida light e implementandoos seus pedidos?Frei Amaral lembrou que três anos atráslançara um pedido concreto. Agradeceu asrespostas positivas por parte de algumasprovíncias. Desta vez, faz o pedido em favorda Custódia do Bom Pastor (Zimbabwe).A Custódia tem vocações, mas tem dificuldadepara manter três casas de formação.Pediu também por Marrocos.Após um cafezinho, a palavra foi dadaao Ministro Geral, Frei José Carballo. Agradeceupelos relatórios feitos e apresentousua reflexão, da qual destacamos as seguintesidéias:Estamos vivendo a graça das origens,um projeto com três momentos complementares:discernir, projetar e celebrar. Somoschamados a descobrir as orientaçõesmais adequadas para nosso crescimento, aensaiar caminhos inéditos de presença e detestemunho e a reproduzir com audácia acriatividade de Francisco. O discernimentocrente é condição de quem se sente por vocação“irmão a caminho”: peregrino e fo-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 168168 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iterna, etc.). Deve-se prestar especialatenção ao individualismo, que é uma vidaem função de si mesmos, incluindoum certo “segredismo” ou “espaços nãotransparentes”. Requer-se dos ministrosque assegurem a visibilidade dos irmãos,mesmo que seja necessário abandonaralgumas presenças importantes. Não somossomente agentes de pastoral, mastestemunhas. E isto exige de nós uma vidaem fraternidade.3. Minoridade, pobreza e solidariedade: Afraternidade não se separa da minoridade.Esta é a forma concreta que qualificanossa relação fraterna. Nossa opção pelaminoridade é eminentemente cristológica.Ela começa com a contemplação doCristo que se faz menor e termina com aopção de vida bem concreta de sermosmenores entre os menores da terra, istoé, fazermos nossas as alegrias e as doresdos pobres, sermos solidários com eles,compartilharmos a mesma vida deles.Daí o desafio: nossas entidades abraçarama marginalidade? Com quem seidentificam? Com quem as pessoas nosidentificam? É esta opção que tornacompreensível a nossa pobreza, emboraesta não se reduza àquela. E estes temasestão ligados ao da economia. Devemosdar atenção especial à transparência, dizendoum claro não a economias pessoaisou a duplas contabilidades. Entre asfraternidades haja solidariedade, bemcomo das províncias com a Cúria geral.E a austeridade comporta uma economiaem base à lei do trabalho, que nunca nossepare dos pobres. Diante da dependênciaeconômica de muitas de vossas entidades,como as entidades estão se preparandopara o autofinanciamento?4. Evangelização: Os franciscanos naAmérica Latina têm uma rica tradição depresença evangelizadora nos mais variadosaspectos: evangelização missionária,educativa, paroquial, na promoçãohumana e em muitas atividades sócioculturais.Mas existem também algumaslacunas: está ausente a dimensão propriamentemissionária, prevalecendo apastoral sacramental em paróquias; escassaé a participação nos projetos missionáriosda Ordem; na maioria das entidadesfalta um projeto de evangelizaçãocom caráter especificamente franciscano;no início da evangelização, os fradesestavam com as populações nativas, mashouve um distanciamento para outros setores;embora na América Latina haja190 escolas ligadas aos frades, falta umprojeto educativo em chave franciscana;a partir do que se escutou nestes dias,constata-se um desequilíbrio entre o númerode irmãos e as presenças e atividades;num mundo de pluralismo religiosoe cultural, falta a promoção do diálogoecumênico e inter-religioso. Despontamalguns desafios: ardor missionário, indoao encontro das gentes, diante dos movimentosmigratórios; evangelização comnovos métodos, novo ardor, novas expressõesnas concentrações urbanas comescandalosas diferenças sócio-econômicas;os irmãos devem envolver-se na VConferência do CELAM e no CongressoMissionário Latino-americano dos Frades;a Ordem deseja a inter-provincialidade,maior colaboração entre as entidades;revisão de nossa presença para garantirum caráter evangélico efranciscano; o trabalho educativo sejaexpressão da evangelização da fraternidade.5. Formação e estudos: Na América Latina,se tem feito grande esforço no campoda formação. Assume-se a necessidadede qualificar a formação e os formadores.No entanto, assinalamos: cuidadoespecial na formação humana, afetiva,sexual dos jovens em vista da maturidadehumana; formar para uma experiênciaforte de fé, com primado no espírito deoração e devoção nas casas de formação,colocando no centro da vida espiritual acelebração da Eucaristia e a oração daIgreja; dar formação litúrgica; educarpara a leitura e análise da realidade a partirda visão de fé; integrar a formaçãopsicológica, intelectual e social com formaçãoespiritual sólida; a dimensãoevangelizadora, com numerosas experiênciasneste campo aqui em América


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 169AD CHRONICAM ORDINIS169Latina, deve ser mais bem preparada,acompanhada, avaliada constantemente.As fraternidades de inserção, muito positivaspela sua proximidade com o povo,pela vida sóbria, devem igualmenteser avaliadas, levando-se em conta que ojovem de hoje é diferente de alguns anosatrás. A boa sensibilidade com relaçãoaos estudos, com diversos estudos própriose inter-provinciais, é positiva. Pede-semaior qualificação na preparaçãodos professores, na investigação, nas bibliotecase nas exigências acadêmicas.Os estudos de filosofia e de teologia sejamcompletados com conteúdos franciscanos.É imprescindível e inegociávela opção pela formação permanente, poisela é o húmus da formação inicial. Nestase requer adequada seleção e formaçãodos formadores; sua liberação para asseguraro acompanhamento espiritual e vocacional;constituir fraternidades formadoras.Tudo isso nos ajudaria a superarum problema bastante marcado na AméricaLatina, o dos abandonos. Só nos últimostrês anos, foram 197 casos deabandono, sendo 64 abandonos de professostemporais por ano. Muito é o caminhopercorrido, longo é ainda o queresta para re-fundar realmente nossa vidae missão.A sessão seguinte consistiu em trabalhosde grupos sobre os temas: a) Colaboraçãointer-provincial, entre as conferências ecom a Ordem; b) redimensionamento dapresença pastoral: projeto equilibrado; c)passos concretos para a formação permanente;d) relação província/conferenciacom o Governo Geral.a) ColaboraçãoNo Brasil, se mantém um noviciado inter-provincial,há colaboração nos estudosem Petrópolis; há frades que ajudam na formaçãoem outra entidade (em São Benedito);há professores que lecionam em outrasentidades (Petrópolis); uma província acolhetodos os noviços de outra entidade; háajuda missionária de duas províncias naCustódia das Sete Alegrias. Na CFMBacontecem encontros de experiências defrades de sete anos de profissão solene;Cursos de franciscanismo; participação emCongressos nacionais e internacionais (despesasassumidas pela Conferência); colaboraçãocom as missões da Ordem (Marrocos,Bruxelas Tailândia, Terra Santa) e com serviçosna Cúria Geral; pensa-se em fortalecera presença em Petrópolis para cursos depós-graduação.No Cone Sul, acontecem encontrosanuais de formadores, de profissão temporária,de agentes pastorais, de missão popular(3 semanas); noviciado do Cone Sul emTafi del Valle; Postulantado interprovincial;formação teológica (ITF, projeto de 15anos); pastoral educativa (encontros de diretores).Em nível de Ordem: serviços nascasas inter-provinciais (5); projetos (4); ajudae solidariedade.Comentou-se que está havendo um crescimentona mentalidade, é necessário desenvolverum sentido maior de pertença aespaços mais amplos, continuar insistindona colaboração, não só por necessidade,mas por vocação, pela consciência de fraternidade,de pertencer a uma fraternidadeuniversal. A província deve ser instituiçãoaberta.b) Redimensionamento da presença pastoralConstata-se tendência ao ativismo e busca-seequilíbrio. É necessário planejamentoda evangelização, em que as tarefas sejamassumidas em fraternidade. É necessáriofortalecer as fraternidades, ainda que entregandoparóquias. O excessivo trabalho pastoralacaba em deterioração dos valores denossa própria vida.Comentou-se que a Conferência brasileirainsiste na proposta de uma fraternidadeinternacional ecológica na Amazônia,assunto sempre em pauta. Para tal, não bastao esforço das Conferências brasileira ebolivariana. O primeiro passo deve vir dogoverno geral, pois não temos capacidadepara tanto.c) Formação PermanenteOs passos concretos são os encontros deformadores, de guardiães, de párocos, as semanasformativas em regionais, retiros nosregionais ou na entidade, a Experiência Assise Terra Santa. Na CFMB tem-se realiza-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 170170 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ido anualmente o encontro de frades de 7anos de profissão solene. No Cone Sul osgovernos das províncias promovem encontrosde re-animação, de itinerário humanoespiritualcom tempo forte de acompanhamentoespiritual (com três dias de vida fraterna,oração, formação teórica, depois ummomento de evangelização com o povo);animação de governo mais participativo;capítulos locais; visita inter-provincial doMinistro Geral; retiro e encontro do Definitório.Na Argentina, o projeto se centra naconfrontação com situação humana, desejo,mal-estar. Isto é trabalhado em nível pessoal,comunitário, regional.d) Colaboração da província com o GovernoGeralAs comunicações com a Ordem apresentammomentos meio confusos e dificuldades.No Cone sul, a relação com o GovernoGeral é de proximidade e de boa comunicação;cresceram os espaços de escuta; hádisponibilidade diante das propostas, apoioàs iniciativas das Conferências; notam-sedeficiências na comunicação e em questõesde secretaria. Os tempos da periferia nãosão os mesmos do centro.O grande problema é dos correios da Itáliae dos Estados Unidos. Todos os pacotesque passam pelos Estados Unidos chegamdestruídos. Quanto ao problema de processosemperrados, estes geralmente chegamerrados e a cúria romana só responde depoisde dois ou três meses. Há também falta decomunicação por parte dos ministros provinciais,sendo que muitos deles nem sequerrespondem as cartas do Ministro Geral.Uma palavra do definitório• As fusões: o pressuposto é a revisão dasestruturas. A Ordem se fundamenta navida evangélica em fraternidade. Promoveesta reflexão. Por que fusão? AsCCGG têm requisitos próprios. Comoou quando? O capitulo geral pediu sugestõespara criar ou suprimir ou fundir.Entra em questão a vocação da Ordem ea vida franciscana.• O caminho de Paraguai: O governo está deacordo com a integração. Interessa-se pelaformação na região de cultura guarani.• Uruguai: Deve ser estudada a viabilidadede presença no Uruguai com a colaboraçãoda Província de Porto Alegre.Pede-se acompanhamento na formaçãoinicial e de formadores.• Eve-se felicitar e impulsionar o trabalhosocial. É sinal positivo. Não obstante afragilidade das entidades, permanece oconvite às províncias a abrirem-se às necessidadesda Ordem (missões).• Frei Luís Cabrera lembrou o questionárioenviado aos provinciais, tendo emvista uma avaliação sobre a concretizaçãodas decisões do Capítulo.• Frei Luís Scozzina lembra que as Conferênciassó tem poder consultivo. A issoFrei José Carballo respondeu que a decisãodo governo geral passa pela petiçãopor parte das entidades. Mesmo nasdecisões que competem ao governo geral,pretende favorecer a participação dasestruturas intermediárias, escutar o parecerdas conferências.A conclusão dos trabalhos se deu com acelebração eucarística, presidida pelo MinistroGeral, com a participação de muitosirmãos da Província da Imaculada Conceiçãoe de leigos e leigas, envolvidos notrabalho social SEFRAS, e com um deliciosochurrasco.No dia 1 de março, se fez um giro de visitasa lugares de pastorais sociais ligadosao SEFRAS: 1) visita ao Cefran, onde sedesenvolve um trabalho de recuperação dedrogados, dos portadores do HIV, sendoatendidos em torno de 400 adultos e 120crianças, com assistência médica e de conscientização.O esforço é que ninguém sesinta discriminado, mas tenha alegria de vivere viva com qualidade; 2) visita ao Recifran,que desenvolve um trabalho com catadoresde material reciclável, promovendonos pobres a consciência de organização ede solidariedade; 3) visita ao Albergue, lugarque abriga pessoas sem teto, fornecendo-lhesnão somente leito para dormir, mastambém as refeições básicas do dia, formaçãode lideranças e evangelização. Oatendimento noturno varia de 300 a 500pessoas, e o diurno de 200 a 250 pessoas.Nesse albergue, frades menores e pobres


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 171AD CHRONICAM ORDINIS171confraternizaram na mesma refeição. Após,no convento São Francisco, houve breveconvivência com os pobres que se reúnemdiariamente para o chá das 4 horas, momentode alegria e de músicas.Em cada lugar visitado, foi possível conversarcom as pessoas, conhecer um poucoda vida delas, que por vezes é dramática.Em todos aqueles pobres se percebe a descobertado valor da solidariedade e alegriade serem reconhecidos como pessoas.Assim concluiu-se o encontro do GovernoGeral com as Conferências do Cone Sule do Brasil.FREI CELSO MÁRCIO TEIXEIRA <strong>OFM</strong>Secretário da CFMBe ad hoc deste encontro10. Encuentro del Gobierno general con lasConferencias de Santa María de Guadalupey de la BolivarianaQuito, Ecuador, 02-06.03.2007Del 02 al 06 de marzo, en la ciudad deQuito, Ecuador, se llevó a cabo el encuentrodel Gobierno general con los Ministros provincialesy los Custodios de las Conferenciasde Santa María de Guadalupe y de laBolivariana. Por parte del Gobierno general,asistieron los hermanos: José RodríguezCarballo, Ministro general, Mario Favretto,Miguel Vallecillo, Amaral Bernardo, JuanIgnacio Muro, Luis Cabrera, Jakab Varnai,Definidores generales, y Sean Collins, Secretariogeneral. De la Conferencia de SantaMaría Gualupe, se hicieron presentes loshermanos: Antonio González, Eulalio Gómez,Manuel Anaut, Lorenzo Valdivia, ErnestoPalma y Angel Dario Carrero; y de laConferencia Bolivariana: Alex Arias, FranciscoGómez, Edgard Santos, Walter Heras,José García, Emilio Carpio, Salomón Pusmay Martín Zappl. Se sintió la ausencia delos hermanos Juan María Huertas Muro yde Buenaventura Dureau.El objetivo general del Encuentro fuecompartir las diversas experiencias y reflexionessobre el servicio de Animación y deGobierno de los Ministros y Custodios, enel marco celebrativo de la Gracia de losOrígenes, en su segundo año de itinerario,mediante la exposición de las preocupacionesy esperanzas de cada Entidad, comotambién de las iniciativas para poner enpráctica el documento del Capítulo generalextraordinario, del 2006.La organización la asumió la Provinciade San Francisco de Quito, en calidad deanfitriona, para lo cual había conformadovarias Comisiones con los hermanos de laCuria provincial, de la Fraternidad de Quitoy de la Casa de Formación Beato DunsEscoto. Entre ellas, cabe mencionar a las siguientes:coordinación general, secretaría,relatores, liturgia, logística, finanzas, recreación,comunicación, etc.Los participantes llegaron a partir del 28de febrero al Aeropuerto Mariscal AntonioJosé de Sucre, de la ciudad de Quito, endonde fueron recibidos por los hermanosanfitriones. Los hermanos del Gobierno generalfueron recibidos en el Convento deSan Francisco por la Fraternidad local y porla Unidad Educativa “San Andrés”.A las 18H00, del 02 de marzo, los hermanosse trasladaron al lugar del encuentro,ubicado en la Casa de Espiritualidad “La InmaculadaConcepción”, en el Valle de losChillos, cerca de Quito.Luego de la cena, ofrecida por las hermanas,cada uno de los hermanos se retiró asu habitación para descansar.03 de marzoLuego de la oración de Laudes, organizadapor la Conferencia Bolivariana, y del desayuno,siendo las 08H30, se dio inicio oficialmenteal Encuentro. El presidente de laConferencia Santa Maria de Guadalupe, Fr.Eulalio Gómez, el de la Conferencia Bolivariana,Fr. Francisco Leonardo Gómez, y elMinistro general, Fr. José Rodríguez Carballo,dieron un cordial y fraterno saludo debienvenida. El Ministro general, por su parte,invitó a compartir las alegrías y las preocupaciones,con el fin de conocerse y amarse másy mejor y, de este modo, buscar juntos las posiblessoluciones a los grandes interrogantes.Después de este saludo, Fr. Jesús GarcíaLas Heras, ofm. Cap., Secretario Ejecutivo


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 172172 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ide la Conferencia Ecuatoriana de Religiosos,expuso el tema: “La vida religiosa enAmérica Latina y en Ecuador”. Concluidasu disertación, se entabló un diálogo abiertoy fraterno en el cual se aclararon y comentaronalgunos puntos sobre los problemasy los desafíos de la Vida religiosa en laactualidad.A continuación, los Ministros provincialesy Custodios pusieron en común las principalespreocupaciones que experimentabanen cada una de sus Entidades y cómolas estaban afrontando. Para una mayor profundizaciónde esta temática, los hermanosse reunieron por Conferencias. Su tareaprincipal fue la de subrayar las tres preocupacionesmás relevantes que surgieron en lapresentación de todas las Entidades. Otrotanto lo hizo también el Gobierno generalen un grupo aparte.Durante el almuerzo, se tuvo la visita delCardenal emérito, Mons. José AntonioGonzález, quien manifestó su alegría por lapresencia del Gobierno de la Orden y de losMinistros provinciales y Custodios en Quito.Al final del ágape fraterno, presentó unabreve semblanza sobre la evangelización delos franciscanos en el pueblo ecuatoriano.Este momento fraterno contó con el saludode la Superiora general, Hna. María del SocorroBravo, y de la Superiora provincial,Hna. Lucía Antonia Arteaga, de las HermanasFranciscanas Misioneras de la Inmaculada,quienes además manifestaron su afectocon un detalle elaborado en Cotacachi.El encuentro prosiguió en la tarde con laexposición de los tres grupos. Entre las preocupacionesmás significativas, se destacaron:a) La fragilidad de la vida de los hermanos(mediocridad, comodidad, cansancio,desánimo, desequilibrio entre laformación inicial y la permanente, etc); parasuperar esta situación, se propuso la potenciaciónde la formación permanente, entendidacomo proceso de conversión, locual incluye la formación de los Guardianes,de los formadores, entre otros. b) Ladisminución de las vocaciones y la pocaperseverancia; constatación que exige, sedijo, el reforzamiento del proceso de discernimientoy de acompañamiento de loscandidatos durante todas las etapas de formación.c) La falta de una vida de oraciónpersonal y fraterna más profunda; realidadque debe llevar, se subrayó, a buscar losmedios más apropiados para la misma(tiempos, lugares, modos, métodos, etc.).Esta primera jornada de reflexión terminócon la celebración de la liturgia de la Horasy de la Eucaristía, presidida por el Presidentede la Conferencia Bolivariana. Luegode la cena, los hermanos asistieron a la presentaciónde los alumnos de la Unidad EducativaFranciscana San Andrés, quienesamenizaron la recreación con cancionesmodernas, música nacional y danzas típicasdel Ecuador.04 de marzoLa oración de Laudes estuvo a cargodel Gobierno general. Luego del desayuno,a las 08:45, Fr. Akjmed Echeverry, Secretariode la Conferencia Bolivariana, ambientóel encuentro con la reflexión sobre:“Dar razón de nuestra esperanza” (1P 3,15).Después de un breve diálogo sobre estetema tan importante para nuestros días, losMinistros provinciales y Custodios indicaronla mayor esperanza que encuentran ensu servicio de animación y de gobierno encada una de sus Entidades. Igualmente, despuésde escuchar a todos, los hermanos sedividieron en grupos para comentar y sintetizaresta temática en las tres esperanzasmás destacadas en todas las exposiciones.En este día, compartieron el almuerzo algunosrepresentantes de la Familia franciscana:de los hermanos Capuchinos, de laOFS, de la Franciscanas Misioneras de la Inmaculada,de las Misioneras Franciscanasde la Juventud y de las Familias MisionerasFranciscanas.Aprovecharon de esta ocasiónpara expresar su cercanía a los hermanos ytambién para comprometerles a seguir trabajandoen varios proyectos concretos.El trabajo iniciado en la mañana se retomópor la tarde. Cada una de las Conferenciasy el Gobierno general compartieron susreflexiones. Entre las esperanzas de mayorimportancia, se indicaron: La acción del EspírituSanto en la historia personal y fraterna;la presencia de los jóvenes en las Enti-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 173AD CHRONICAM ORDINIS173partir de las cinco prioridades. Luego de suintervención, invitó a los participantes adialogar en torno a su mensaje. En este brevecoloquio, se subrayó la importancia de laformación permanente, la necesidad de iniciaro reforzar una opción clara y decididapor la calidad de vida en todas sus dimensiones:oración, fraternidad, misión, estudio,economía, etc; y en la colaboración interprovincial,como una manera de anticiparseal futuro.En la segunda parte de la mañana, se dialogósobre las iniciativas que las Entidadesestán llevando adelante para poner en prácticael Documento del Capítulo general Extraordinario.Entre ellas, se señalaron losencuentros locales, zonales y provinciales;los estudios del documento (guardianes,formadores, etc); los Capítulos intermedios,los Capítulos de las Esteras, los Consejosplenarios de la Provincia; los retiros espirituales;la elaboración de subsidios (trípticos);y los encuentros con la familia franciscana.En el almuerzo, se contó con la presenciade la hermana Blandine Allen, representantede la Junta Directiva de la Conferenciade Ecuatoriana de Religiosos, quien felicitóy animó a los hermanos a seguirsiendo testimonio de una presencia evangelizadoraen América Latina. Al término delágape, Fr. Walter Heras, Ministro provincial,en nombre de la Fraternidad de Azogues,entregó a los hermanos el tradicionalsombrero de paja toquilla, conocido tambiéncomo sombrero de Panamá.Inmediatamente, los hermanos partieronhacia la Ciudad Mitad del Mundo, ubicadaen la Latitud 0º 0’ 0’’. Ahí tuvieron la oportunidadde visitar un pequeño museo etnográficodel país; y, sobre todo, de experimentarla alegría de pisar simultáneamentelos dos hemisferios.A las 17H00, los hermanos se dieron citapara evaluar el encuentro. Con muchaconfianza y libertad, indicaron como aspectosmás sobresalientes del encuentro: Laacogida y la disponibilidad de los hermanosde la Provincia de San Francisco de Quito,especialmente de los más jóvenes, que seinvolucraron en su preparación y realizadades;el interés por la calidad de vida; lacolaboración interprovincial (formación,estudios, misiones); la corresponsabilidaden la animación de las Entidades y de lasFraternidades locales; la recuperación delespíritu misionero; y la celebración del VIIICentenario.A las 16:45, se partió para la ciudad deQuito; y, a las 18H00, se tuvo la celebraciónEucarística en la Basílica de San Francisco,presidida por Fr. José Rodríguez Carballo,Ministro general, y concelebrada por todoslos participantes del Encuentro y por la Fraternidadlocal. En esta ocasión, también participóla familia franciscana y una gran multitudde feligreses. Cabe mencionar, además,que el grupo folclórico Jacchigua dio labienvenida a los participantes en la puertadel templo y acompañó tanto en la presentaciónde las ofrendas como en la procesiónque se realizó al finalizar la Misa.Luego de la Eucaristía, los hermanos dela Fraternidad local ofrecieron a los participantesal encuentro una deliciosa cena,mientras el reconocido Ballet Folclórico“Jacchigua” deleitaba con sus cantos y susdanzas típicas utilizando un traje multicolor.Por una deferencia especial, después dela cena, el Ministro provincial, Fr. WaterHeras, invitó a los hermanos a una exposiciónde los objetos de sumo valor artísticodel Convento Máximo de Quito, preparadaen la sala capitular de la Curia provincial.Esta jornada de encuentro fraterno seconcluyó con un paseo nocturno por el Quitocolonial, en donde pudieron apreciar, especialmente,la arquitectura quiteña muybien iluminada.05 de marzoEste nuevo día se inició con la oraciónde Laudes, animada por la Conferenciade Santa María de Guadalupe. Terminado eldesayuno, la Provincia de San Francisco deQuito ofreció una breve presentación de susprincipales acciones pastorales y socialesque desarrolla en todo el país.A continuación, Fr. José Rodríguez Carballo,Ministro general, compartió su reflexión,enmarcada en la celebración del VIIICentenario de la fundación de la Orden, y a


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 174174 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ición; la elección del lugar en función delencuentro; el ambiente fraterno, sereno ygozoso; el contacto con la realidad franciscanade cada una de las entidades; la metodologíadinámica y participativa; la liturgiamuy bien organizada (subsidio); la presenciade los representantes de la Iglesia, de laVida consagrada y de la familia franciscanaen los almuerzos; la simplicidad, hospitalidady cercanía de la gente; y la familiaridadde las hermanas Franciscanas Misionerasde la Inmaculada.El encuentro se clausuró con el agradecimientode Fr. José Rodríguez Carballo,Ministro general. En su saludo final invitó atodos los hermanos a seguir progresando de“lo bueno a lo mejor”, recordando que nadieestá solo en este camino. En la Eucaristía,cada uno de los hermanos elevó su plegariade alabanza y de acción de gracias aDios por la experiencia vivida.Después de la cena, se hicieron presenteslos hermanos del Estudiantado franciscano“Beato Duns Escoto” para deleitar alos presentes con sus danzas y representacionesteatrales.El 06 de marzo, los hermanos pudieronconocer algunos lugares del país, especialmentelos ubicados al norte de Quito, y variasobras pastorales y sociales, como la casapara los enfermos del Sida. Algunos hermanosdel Gobierno general, por su parte,tuvieron la oportunidad de visitar las islasencantadas de Galápagos.Que el Señor bendiga a todos y cada unode los hermanos y, de una manera particular,a los hermanos anfitriones de la Provinciade San Francisco de Quito.LUIS CABRERA, <strong>OFM</strong>11. Visita a la Provincia de san Franciscode QuitoQuito, Ecuador, 06-08.03.2007Fr. José Rodríguez Carballo, Ministrogeneral, acompañado del suscrito, del 06 al08 de marzo, visitó a los hermanos de laProvincia de San Francisco de Quito. Fr.Walter Heras, Ministro provincial, juntocon el Definitorio provincial, preparó laagenda para los diferentes encuentros conlos hermanos y la familia franciscana; comotambién para las celebraciones litúrgicas enlas respectivas ciudades. La coordinacióngeneral estuvo a cargo de los hermanosMarco Tulio Beltrán, Ángel Montoya yCristian Carrillo.06 de marzoLa visita del Ministro general se iniciócon el saludo a las hermanas de los Monasteriosde la Concepción y de Santa Clara, enla ciudad de Quito. En cada uno de estos encuentrosfraternos, Fr. José Rodríguez animóa las hermanas para que sigan siendofieles a su carisma fundacional sin perder devista el amplio horizonte de la familia franciscana.Las hermanas le exteriorizaron suafecto y consideración a través del canto yde unos recuerdos elaborados por ellas mismas.A las 16.30h, la comitiva partió desdeQuito hacia la ciudad de Azogues, ubicada aunos 550 kilómetros al sur de Quito. En elaeropuerto Mariscal Lamar, de la ciudad deCuenca, los hermanos fueron recibidos porvarios representantes de la familia franciscanadel Austro y también por algunas Autoridadesciviles de la región.Acompañados de una caravana motorizada,se dirigieron al Santuario de NuestraSeñora de la Nube. A su arribo, se hicieronpresente los estudiantes, los docentes y lospadres de familia de la Unidad educativafranciscana San Diego de Alcalá; y variosgrupos apostólicos para acogerlos muy alegrey fraternalmente. Después de recorrer lacalle de honor, preparada para tan significativoacontecimiento, Fr. Jorge González, encalidad de Guardián de la Fraternidad deNuestra Señora de la Nube, dio oficialmentesu cordial y fraterno saludo de bienvenidaal Ministro general.A término de este acto, se realizó la celebracióneucarística, presidida por el Ministrogeneral y concelebrada por todos loshermanos sacerdotes, y algunos Obisposfranciscanos. La participación del pueblofue muy emotiva. Los cantos estuvieron acargo del grupo apostólico Juan XXIII; y la


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 175AD CHRONICAM ORDINIS175asimilen de una manera personal y en fraternidad.Se trata, insistió, de redescubrir ladimensión profética de la vida consagradaque implica, a su vez, hacer memoria de lapresencia de Dios en la vida, tener una fe atoda prueba y mantener la paciencia y laperseverancia frente a las adversidades.A las 10.00h, el señor Obispo de la Diócesisde Azogues, Mons. Carlos Altamirano,acompañado de su Vicario general, el P.Remigio Romero, se hizo presente para saludaral Ministro general. Fue un gesto decomunión eclesial y de mutuo aprecio.A las 10.30h, Fr. José Rodríguez Carballodialogó con los hermanos novicios; entreotras cosas, les indicó la necesidad deformarse de una manera integral, dentro deun proceso constante de discernimiento yde acompañamiento. Una formación que,por tanto, les dijo, afecta los cuatro centrosvitales de la existencia: mente, corazón,manos y pies.A las 11.30h, se celebró la solemne Eucaristía,que estuvo presidida por el Ministrogeneral y concelebrada por los Obispos y Sacerdotespresentes. En esta oportunidad, participaronlos estudiantes de los centros educativosde la ciudad, tanto fiscales como confesionales,la familia franciscana, los Corosde la Virgen, la Catequesis, la JUFRA y lasAutoridades de la Ciudad deAzogues y de laProvincia del Cañar, como el Señor Gobernador.Los cantos estuvieron a cargo de losdocentes junto a las ofrendas de los estudiantesde la Unidad educativa franciscanasan Diego de Alcalá. En su homilía, puso derelieve la fe de María y su espíritu de servicio,siempre pronto y generoso para cumplircon la voluntad de Dios en su vida.Durante el ágape fraterno, el Dr. VíctorMolina, Alcalde de la Ciudad, entregó a Fr.José R. Carballo la llave de la Ciudad y lodeclaró huésped ilustre. Igualmente, el Pro-Rector de la Universidad Católica de Cuenca,Dr. Marco Vicuña, condecoró al Ministrogeneral y al suscrito con el botón de oro,que otorga la Universidad en circunstanciasespeciales.Por la tarde, el Ministro general se encontrócon la Familia Franciscana. Concurrierona tal encuentro las hermanas y herpresentaciónde las ofrendas de los hermanosy hermanas de la OFS, de los Coros dela Virgen y de las Catequistas. Esta celebraciónfue transmitida por radio Santa María yradio Misión San Antonio, emisoras quefuncionan al sur del país.Después de la cena, y como parte del homenajede bienvenida, la Unidad educativaSan Diego de Alcalá junto con los Catequistasorganizaron un programa de danzay música con motivos especialmente de lacultura del lugar. También se hizo presenteel Coro del Ilustre Municipio de la Ciudadde Azogues, que interpretó varias cancionesdel folclor ecuatoriano.07 de marzoLuego del desayuno, el Ministro generalfue invitado por el Director de la RadioSanta María, Fr. Manuel García, para queenviara un saludo a todos los radioyentes.En su mensaje, explicó el motivo de su visitaa la Ciudad de Azogues e invitó a todoslos feligreses, incluido a aquellos que poruna razón u otra habían emigrado de su tierra,para que se mantuvieran siempre fielesa sus tradiciones familiares, sociales y religiosas.Concluyó su participación impartiendola bendición del hermano Franciscode Asís, de una manera especial, a los enfermosy a los niños.A las 08.30h, se encontró con los hermanosque habían venido de la Costa, de la Zonasur y del centro del país. Fue muy bienapreciada la presencia de los Obispos franciscanos:Mons. Fausto Trávez, Obispo delVicariato Apostólico de Zamora Chinchipe;Mons. Serafín Cartagena, Obispo eméritodel Vicariato Apostólico de Zamora Chinchipe;Mons. Hugolino Cerasuolo, Obispode Loja; y de Mons. Víctor Maldonado,Obispo auxiliar emérito de Guayaquil.En esta ocasión, el Ministro general recordóa los hermanos las diversa manerasde afrontar la vida religiosa en los momentosde crisis; y les hizo una invitación a reflexionarsobre las diversas llamadas quehace el mundo, el evangelio, la Iglesia y laOrden. Concluyó su mensaje motivando alos hermanos para que retomen con mayordedicación las prioridades de la Orden y las


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 176176AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Imanos de la OFS, de la JUFRA, de las FranciscanasMisioneras de la Inmaculada, delas Franciscanas capuchinas, el personal ylos padres de familia de la Unidad educativafranciscana San Diego de Alcalá, los Corosde la Virgen y los Catequistas. En sumensaje, les recordó la importancia de aunarlos esfuerzos como familia e iglesia enel único compromiso de vivir y anunciar elevangelio a todas las personas con quienesse entra en relación.A las 16.30h, Fr. José Rodríguez Carballovisitó a las hermanas del Monasterio deSanta Clara de la Ciudad y también a lashermanas del Monasterio de la ciudad deLoja, que se habían dado cita a tal lugar. Leimpresionó mucho su espíritu alegre y fraternoy, sobre todo, el número de vocacionesjóvenes. Satisfecho de haber cumplidocon su misión, inmediatamente, partió parala ciudad de Quito.A las 20.15h, el Señor Presidente de laRepública del Ecuador, Economista RafaelCorrea, tuvo la gentileza de invitar al Ministrogeneral a una cena en el Palacio deCarondelet. Estuvieron también presentesel Sr. Vicepresidente de la Republica y suSeñora esposa. Durante la cena, tuvo laoportunidad de abordar, con la más absolutalibertad, respeto y familiaridad, varios delos temas de carácter ético, religioso y socialen los que están comprometidos losfranciscanos en diversas partes del mundoy, de una manera muy particular, en el país.Concluyó su saludo augurándole lo mejoren su gestión administrativa para que, juntocon los otros organismos democráticos, lasiga ejerciendo con la sabiduría, el entusiasmoy el tesón que en este momento serequiere.08 de marzoDespués del desayuno, Fr. José RodríguezCarballo fue entrevistado por RadioFrancisco Stereo. Entraron en cadena nacionallas 8 emisoras de la Provincia, la RadioCatólica del Ecuador y Radio María deQuito. En su intervención, recordó la importanciade seguir profundizando la espiritualidadfranciscana desde cada uno de loscontextos históricos y culturales en que seencuentran los hermanos; y también la necesidadde recuperar los valores humanos,como el respeto, el sentido del buen humory la gratuidad, con el fin de construir día adía una sociedad más humana y cristiana.Alas 08.00h, el Ministro general se encontrócon los docentes de la Facultad Franciscana,Cardenal Echeverría. En su alocución,hizo un llamado a dedicarse al estudio,tanto en la investigación como en la docencia,con todo el rigor científico, pero sinapagar el espíritu de oración. Terminada supresentación, se abrió un animado y fructíferodiálogo con los concurrentes. Para finalizareste momento, los hermanos Postulantespresentaron la obra teatral: “Evangelizaciónde Fr. Jodoco Rique”, escrita porFr. Fernando Peñaherrera.A las 09.00h, Fr. José Rodríguez Carballose reunió con los hermanos que vinierondel centro y del norte del país. En esta oportunidad,les recordó los pilares de la refundaciónde la Orden, como la calidad de vida,que necesariamente pasa por una vidade fe, y el estudio serio y responsable, especialmente,del patrimonio histórico, filosófico,teológico y espiritual, elaborado en losochocientos años de existencia de la Orden.Igualmente, les trajo a al memoria la urgentenecesidad de continuar con el proceso dediscernimiento para afrontar, entre otros temas,la formación permanente, el espíritumisionero y la comunión de bienes, que seconcretiza en el fondo común.A las 11.00h, en la Basílica de San Francisco,se celebró la solemne Eucaristía conla participación de los grupos de la pastoraldel Convento de San Francisco, de la familiafranciscana y de muchos feligreses que,no obstante siendo un día laboral, se dieroncita en un notable número. Los cantos y losdiversos ritos estuvieron animados por losestudiantes, coordinados por su Maestro yVice-Maestro, Fr. Carlos Avendaño y Fr.Patricio Bonilla, respectivamente.En el ágape fraterno, se contó tanto con lapresencia de Mons. Raúl Eduardo Vela, Arzobispode Quito, junto con sus dos Obisposauxiliares, Mons. René Coba y Danilo Echeverría,como también de numerosos representantesde la familia franciscana y de otras


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 177AD CHRONICAM ORDINIS 177personas que colaboran directamente con loshermanos en los diversos campos de la administracióny de la pastoral.Un momento muy emotivo se dio al finaldel ápage fraterno cuando, luego de las palabrasde agradecimiento del Ministro general,Fr. Walter Heras invitó a todos los hermanosa ponerse de rodillas para recibir la bendicióndel seráfico padre y hermano Francisco.Un gestó que realmente conmovió de emocióna más un hermano y hermana.La visita concluyó con las palabras deagradecimiento al Ministro general por supresencia y su mensaje siempre iluminadory motivador, tanto por parte del hermanoGuardián, Fr. Mario L. Ortega, como de Fr.Walter Heras, Ministro provincial.LUIS CABRERA, <strong>OFM</strong>12. Visit to the Province of the NetherlandsAmsterdam, 27-30.03.2007The Minister General, Fr. José R. Carballo,and the Definitor, Fr. Jakab Várnai,visited the Province of the Holy Martyrs ofGorkum in the Netherlands from the 27th to30th of March 2007.They were received at Amsterdam Airportby the Minister Provincial, Jan van denEijnden, and by the Vicar Provincial, FransGerritsma, and taken by car to the communityof Derkinderenstraat. The two communitiesof Amsterdam came together for anopening session at 15.30, during which theMinister Provincial presented the DutchProvince: a brief history, recent developments,statistics (in the past 40 years theirnumber fell from around 1,200 to 185) variouspresences and some of the projects. Aftera short discussion, the local project, the‘La Verna’Franciscan Center for Spirituality,was also presented: it offers about 80programmes yearly with a total of about1,200 participants, which is a good opportunityto propose basic elements of Franciscanspirituality, with a sensitivity to present-dayreligious demand.March 28th started with a Eucharist, thena visit to the city of Amsterdam, a boat tourof the canals, and a short visit to the friary atJodenbreestraat. After lunch the guests weretaken by car to Megen, the novitiate house.Three short sessions were held: about thepastoral programmes for the youth, about thestructure of formation in the Province, andabout the “process of reflection”, a successionof three-year programmes of fraternalcommunication which, since 1998, hashelped greatly to look into the situation of theprovincial fraternity and involve possiblyevery friar in the reflection. Evening prayerand supper were held at the Poor Clares inthe same town.The day of March 29th brought an intensiveprogramme which began by travellingfrom Megen to Delft. About 60 Friars fromall parts of the Province came together tomeet the Minister General in the Franciscanparish church. In his homily, he took theEmmaus story as a starting point to sharethe basic insights of the Extraordinary GeneralChapter with the Friars. He also expressedacknowledgement, in the name ofthe Order, of the rich missionary history ofthe Province, which led to the creation offive entities. A simple buffet service gaveopportunity for personal meeting beforeleaving for Weert, one of the three communitieswhere professional medical care canbe given to elderly Friars. After eveningprayer and supper with the community, thecommission for the care of elderly Friarspresented the efforts of the Province to providenot only physical care, but also spiritualaccompaniment to the elderly Friars. Theday ended with a journey to Utrecht.On March 30th, the guests celebrated theEucharist with the local fraternity, then metwith the Provincial Definitory. The MinisterGeneral appreciated the efforts of theProvince to open up ways towards the future.An open discussion followed to explorepossibilities of collaboration betweenthe Province and the General Curia. Duringthe car trip to Amsterdam Airport, a detourled the guests to admire the flourishingfields of tulips and hyacinths, the pride ofall Dutchmen...FR. JAKAB VÁRNAI


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 178178 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I13. Encuentro del Definitorio general conCONFRESSevilla, 15-18.04.2007Cumpliendo la propuesta del CapítuloGeneral del 2003, el Definitorio general hatenido un encuentro con la Conferencia ibérica(CONFRES) en la ciudad de Sevilla. Eldomingo, día 15, llegábamos, a primera horade la tarde, el Ministro general y la mayoríadel Definitorio general al aeropuertode San Pablo de la ciudad hispalense, procedentesde Roma. Nos esperaban el Ministroprovincial de la Provincia Bética Franciscana,fr. Francisco García, y el Secretarioprovincial, fr. Luis Vicente García Chavesque nos dispensaron una cordial acogida.Acto seguido nos trasladamos al conventode San Antonio, sede de la Curia provincial,donde fuimos recibidos muy fraternalmentepor los hermanos, descansamos y reparamosfuerzas. Tras visitar la iglesia conventualy el precioso ajuar de la Cofradía delBuen Fin y Maria Santísima de la Palma,que reside en ella, dimos un paseo por losalrededores del convento para visitar la basílicamenor del Gran Poder, llamado también“el Señor de Sevilla”.Al atardecer, nos dirigimos hacia la Casade Ejercicios “Betania”, sede de nuestro encuentro,situada en la próxima localidad deSan Juan de Aznalfarache, donde esperabanel resto de los hermanos provinciales y vicariosprovinciales que fueron llegando endiversos medios.Día 16, lunesComenzamos el día con el rezo de Laudesentre ecos pascuales y franciscanos, alconmemorarse el aniversario de la aprobaciónde la Regla. Después de desayunar, seentregó el material para el encuentro, quecomenzamos a las 10 de la mañana. Palabrasde saludo del Ministro general, debienvenida y ambientación del Ministroprovincial del lugar y de presentación delencuentro por parte del Definidor general.A continuación se le dio la bienvenida alponente, el sacerdote claretiano Pedro Belderraín,que nos expuso el marco general dela vida religiosa en el ámbito ibérico. Su exposición,en dos momentos, dio una miradacuantitativa, con unas claves para sopesar laprecariedad, con un diagnóstico y perspectivas,marcando los acentos para una opciónde futuro y algunos retos importantes; eldiálogo con el ponente puso fin al trabajo dela mañana. A medio día llegaron los reciénelegidos Ministro provincial de Portugal, fr.Vitor Melicias, y el Vicario, fr. ArmindoCarvalho.La tarde la dedicamos a las diversas exposicionessobre la realidad del franciscanismohispano-portugués. Abrió la sesión elPresidente de Confres, mostrándonos el organigramade la estructura de la Conferencia,los números globales y su evolución enlos últimos años, los diferentes secretariadosy comisiones y las realidades comunesque se llevan a cabo. Después, los Ministrosprovinciales y el Custodio de San FranciscoSolano expusieron cada una de sus Entidadesmostrándonos sus fortalezas y debilidades,así como la vida y actividades de loshermanos.Al concluir las tareas de la tarde, nostrasladamos al convento de Loreto, casamadre de la Provincia, en la vecina localidadde Espartinas. La fraternidad nos dispensóuna calurosa acogida, con una explicaciónde la historia, el arte de la iglesia yconvento, y el significado de la Virgen deLoreto con su proyección en los pueblos dela comarca. En la visita al convento, nos detuvimosen la celda, hoy capilla, que recuerdala presencia de San Francisco Solanoen el convento en 1578. Después celebramosla Eucaristía presidida por elMinistro general, en la que renovamos laProfesión. La cena fraterna y festiva pusofin a un día muy intenso en actividades y celebraciones.Día 17, martesEl día se abrió con la oración de Laudes,bien preparada para ser rezada en español eitaliano. Después de desayunar, comenzamosla primera sesión con la intervencióndel Ministro general. Situó su mensaje en elmarco del octavo centenario de la Fundaciónde la Orden, resaltando la interacciónentre los pasos que jalonan esta celebra-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 179AD CHRONICAM ORDINIS179ción: discernir, proyectar y celebrar. Despuésde comentar cada uno de estos pasosnos invitó a ponernos en actitud de escuchay constatando los logros de la vida franciscanaen la Conferencia, pero también invitóa mejorar en la vida de oración, en la vidafraterna, en la minoridad y en la evangelización.Terminó señalando los retos en elcuidado pastoral de las vocaciones, en elpasar de la colaboración a la interdependenciay concretando unas pistas de futuro.Después de la pausa, los Ministros y Vicariosse reunieron por grupos, así como elDefinitorio general, para reflexionar sobretodo lo que habíamos oído sobre la realidadde la Conferencia.Después de comer, el Ministro generalacompañado por el Definidor general de zona,el Ministro provincial del lugar, el Asistenteprovincial de las Concepcionistasfranciscanas y fr. José Lucas, se trasladó ala vecina localidad de Mairena del Aljarafe,al convento recién construido para casa federaly donde reside la Presidenta de la Federaciónde las hermanas Concepcionistas.Tras saludar a la comunidad y visitar la nuevacasa, departió con las hermanas fraternamente.Terminada la visita volvimos a laCasa de Espiritualidad para comenzar la sesiónde la tarde.Ésta dio inicio con la puesta en comúnde las reflexiones de los grupos, señalandolos aspectos que podrían ser más urgentesen la vida de la Conferencia. Esto dio lugara un vivo debate en el que afloró la rica variedadde interpretaciones y sugerencias.Terminada esta parte, fuimos a celebrar laEucaristía en la que escuchamos el mensajeevangélico del nuevo nacimiento, lo quenos ayudó a seguir orando el tema que noshabía ocupado durante todo el día, en el esfuerzopor entrever el nacimiento de unfranciscanismo renovado en el futuro.El Cardenal Arzobispo de Sevilla, fr.Carlos Amigo Vallejo, ofm, tuvo la deferenciade venir a compartir la cena con nosotrosdespués de un ajetreado día, pastoralmentehablando. El Ministro general le dirigióunas sencillas y fraternas palabras debienvenida a las que respondió manifestandosu satisfacción por sentirse como un her-mano entre hermanos. Al terminar ésta, elseñor Cardenal, acompañado de su secretarioparticular, se marchó y los hermanoscontinuaron en ambiente festivo. Los hermanosde la Bética nos habían preparadouna muestra del folclore andaluz, pudiendoapreciar el cante y el baile de esta tierra. Ungrupo de “cantaores” nos mostraron lo queson el cante de sevillanas y de algunas buleríasy rumbas, con la colaboración, en undeterminado momento de la exhibición, dealgunos hermanos que intentaron acompañarel cante, arrancándose, unos con buenavoluntad y otros con cierta pericia, por sevillanas.Con este buen rato de confraternizaciónterminó otro día intenso por el trabajo y lasexperiencias.Día 18, miércolesEste día era el dedicado a conocer la ciudadde Sevilla. Lo comenzamos con el rezode Laudes y la celebración de la Eucaristía.Inmediatamente después de desayunar nospreparamos para patear la ciudad y conocerlamás directamente, pues desde la Casade Espiritualidad la veíamos a lo lejos. Comenzamosvisitando la plaza de España, unamplio espacio público de estilo neomudejar,realizado en 1929 con motivo de la exposiciónuniversal celebrada en Sevilla enese año. Después fuimos a visitar el Museode Bellas Artes, una magnífica pinacotecacon obras representativas de los siglos XIV-XIX pero donde se pueden apreciar lasobras maestras de la pintura sevillana deMurillo, Juan de Roelas, Valdés Leal, Zurbarány otros muchos. Con esto se ocupó todala mañana y, paseando por la famosa calleLa Sierpe, llegamos a la plaza de SanFrancisco, y de ahí al convento de San Buenaventura.Después de saludar a la fraternidad,pasamos a la iglesia, donde el Guardiánnos dio la bienvenida y nos explicó lahistoria del convento y el arte que conservael templo conventual. La comida con la comunidad,ambientada en el bonito patioconventual de estilo sevillano, nos llevó unbuen tiempo donde departimos en animadaconversación la sobremesa. Con palabrasde gratitud por parte del Ministro general a


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 180180 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ila fraternidad de San Buenaventura, nosdespedimos de ellos para ir caminando aprimeras horas de la tarde hacia los RealesAlcázares. Aquí visitamos los palacios quefueron residencias reales desde el siglo XIhasta nuestros días y los jardines que loscircundan. Seguidamente fuimos a la catedral,impresionante por sus dimensiones yel arte que alberga en sus muros.Al terminar todo este periplo históricocultural,nos acercamos al palacio arzobispaldonde nos esperaba el señor Cardenal,que nos acogió en el salón del trono paradarnos la bienvenida. Después de los saludos,nos ofreció un refrigerio y pudimos visitarlas dependencias del edificio que depor sí ya es un museo. Al final visitamos lacapilla grande del palacio donde compartimosuna oración. El señor Cardenal nosdespidió en la puerta de palacio y poco a poco,cruzando el barrio típico de la judería,fuimos hacia los jardines de Murillo dondenos esperaba el autobús que nos llevó denuevo a la residencia “Betania”. Con la cenaconcluimos un día dedicado a la convivenciay al conocimiento de Sevilla, unaciudad atractiva y abierta, cargada de arte ehistoria.Con las primeras luces del día 19, jueves,los hermanos del Definitorio generalsalieron para el aeropuerto donde tomaronel avión que los llevó hasta Roma.FR. MIGUEL VALLECILLO14. Visita del Ministro general al Santuariode Santo Toribio de Liébana (Cantabria)Santander, 22.04.2007Día 20, viernesProcedente de Sevilla, el Ministro general,acompañado del Definidor general y defr. José María Alonso del Val, llegaba al aeropuertode Loiu (Bilbao) a las 16’00 deldía 20 de abril. Allí nos esperaba el P. Guardiánde la fraternidad de Santander, fr. JoséLuis Idoiaga, que nos llevaría hasta la capitalcántabra, no sin antes pasar por Santurtzipara hacer una visita a los hermanos deesta pequeña fraternidad de inserción, situadaen un barrio obrero de esta localidad,en la bocana del abra del superpuerto deBilbao. Departió con los hermanos, conociendosu actividad apostólica y les animó aseguir esta labor, que ya dura 16 años, estandocerca de los sencillos y los pobres.Siguiendo el itinerario previsto llegamosa Santander sobre las 19’00, y saludamos alos hermanos que nos brindaron una fraternay calurosa acogida. A las 20’00 presidióla Eucaristía en la parroquia conventual“Nuestra Señora de los Ángeles”, concelebradacon los hermanos y con una gran asistenciade feligreses y grupos franciscanos,con motivo de los 50 años de la presenciafranciscana y ministerio apostólico en estaparroquia (1956-2007) y a 750 años de laprimera presencia en la ciudad (1256-1836). Al terminar la misma, se tuvo un animadoencuentro con los seglares, muy interesadospor conocer diversos aspectos de lavida y misión de la Orden y su relación ycolaboración con los laicos. La cena con lafraternidad se prolongó en un animado yameno coloquio donde los hermanos se interesaronpor muchos aspectos de la vida dela Orden, formulando numerosas preguntasy expresando sus variados pareceres.Día 21, sábadoCon las primeras claras del día, que amanecióespléndido y buena temperatura, nospusimos en camino en dirección a Viveda,localidad que pertenece al Ayuntamiento deSantillana del Mar, en la región autónomade Cantabria. Antes fuimos a visitar el cercanotorreón de los Calderones de la Barca(siglo XII-XIII), donde se localiza la leyendadel paso de N.P.S. Francisco, en el caminode la costa, de la ruta jubilar Xacobea yLebaniega. Allí se había reunido un gruponumeroso de la Familia Franciscana, querecibió al Ministro general con muestras deafecto fraterno, para asistir a la inauguracióny bendición de una estatua de SanFrancisco, costeada por el Gobierno Autónomode Cantabria. A las 9’00 horas conasistencia del Presidente de Cantabria, D.Miguel Angel Revilla, acompañado de algunosConsejeros, se procedió a la bendiciónde la estatua de San Francisco de Asís,


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 181AD CHRONICAM ORDINIS181peregrino evangélico de Caminos y Jubileos,por parte del Ministro general. El monumentoes obra de la escultora torrelaveguense,Mercedes Rodríguez Elvira, y estámodelado en bronce. Es una estatua de 2.50metros de altura, sobre un pedestal de 1.50metros y pesa 500 kgs. En la placa figura elsiguiente texto: “Por este lugar, pasó peregrinoel hermano Francisco, poverello deAsís; siendo hospedado –según leyenda- enel Torreón medieval de los Calderones.1214-2007. Ruta jubilar Jacobea y Lebaniega”.Terminado el acto de la inauguración dela estatua en la rotonda de Viveda, nos dirigimosal monasterio de Santo Toribio deLiébana, en plenos Picos de Europa, paracelebrar la Eucaristía del Peregrino a las12’00. Este monasterio del siglo VI estuvohabitado por los monjes benedictinos hastael 1836, pasando por momentos de abandono,hasta que en 1961 la diócesis se lo confióa los franciscanos, que custodian conamor la reliquia más grande del LignumCrucis que se conoce. El Ministro generalpresidió la Eucaristía, muy concurrida defieles, en vísperas de la clausura del AñoSanto Lebaniego. Después de la comidafestiva se hizo una salida para admirar labellísima naturaleza en la que está enclavadoel monasterio y un recorrido por losatractivos lebaniegos al típico pueblo deMogrovejo, patria chica del santo arzobispode Lima (Santo Toribio Alfonso de Mogrovejo),a Fuente De, al pie de los Picos deEuropa, y a Potes, capital de la región deLiébana, donde se nos ofreció una recepciónoficial. Ya entrada la noche se volvió aSantander para pernoctar con la comunidad.El domingo, día 22, fue más sosegado.Después de desayunar con la comunidad,celebramos la Eucaristía y nos preparamospara el viaje de vuelta. A medio día, nosdespedimos de la fraternidad y nos dirigimosal aeropuerto santanderino de Parayas,donde tomamos el avión que nos condujohacia Roma, a donde llegamos a las 15.45de la tarde. Al concluir el viaje dimos graciasa Dios por haber compartido la vida delos hermanos con acontecimientos muy importantes,haber ganado la gracia del jubi-leo lebaniego y ensalzado la figura de SanFrancisco con un monumento en tierrascántabras.FR. MIGUEL VALLECILLO15. Partecipazione al Capitolo delle Stuoiedella Provincia di S. Maria degli Angeli inPoloniaBronowice/Kraków, Polonia, 23-27.04.2007Nei giorni 23-27 aprile si è tenuto a Cracovia,nella Casa di formazione di Bronowice(Kraków), il 2° Capitolo delleStuoie della Provincia di Santa Maria degliAngeli. Come motto del Capitolo erano statescelte le parole: «Verso la grazia delleorigini. Aumenta la nostra fede! (Lc 17, 5)».Il Capitolo è stato presieduto dal Ministrogenerale, Fr. José Rodríguez Carballo, e dalDefinitore generale della Zona, Fr. ŠimeSamac. Hanno partecipato la maggior partedei Frati, provenienti dalle Case della Provinciae dall’estero.Durante le Assemblee generali Fr. Joséha presentato le principali tematiche riguardantile sfide, le problematiche e le possibilitàdella Fraternità universale e delle Fraternitàlocali. Il Ministro si è incontrato anchecon i Parroci, i Custodi dei Santuari, iFormatori, i Frati “Under Ten”, i Frati informazione iniziale, i Guardiani e il Definitoriodella Provincia. I vari momenti dell’incontrocon il Ministro sono stati approfonditinel lavori di gruppo e nel dialogofraterno in Assemblea.Grazie alle conferenze a carattere spirituale,tenute da alcuni Frati della Provincia,e alla partecipazione alla liturgia, preparataappositamente per il Capitolo, si è potutoapprofondire e, soprattutto, sperimentare ladimensione della fede che stava al centrod’interesse di tutto il Capitolo.I partecipanti hanno apprezzato il climafraterno dell’incontro, la presenza del Ministrogenerale e la concretezza dei suoi interventi,la sincerità del dialogo e la bellezzadella liturgia.Il Capitolo si è concluso il 27 aprile allatomba di Servo di Dio Fr. Alojzy Kosiba,


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 182182AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iche rimane per i Frati della Provincia unesempio illustre della semplicità, della generositàdi cuore e della fede.FR. ALOJZY WAROT16. Visita alla Provincia dell’ImmacolataConcezione in PoloniaKalwaria Zebrzydowska, Polonia, 26-30.04.2007Terminata la visita fraterna alla Provinciadi S. Maria degli Angeli in Polonia, ilMinistro generale, sempre accompagnatodal Definitore generale, Fr. Šime Samac, halasciato Cracovia per raggiungere il popolarissimoSantuario di Kalwaria Zebrzydowska,amato da Giovanni Paolo II fin dallasua giovinezza e recentemente visitato daBenedetto XVI.In questo Santuario stava per terminareil Capitolo delle Stuoie della Provinciadell’Immacolata, così che il Ministro generaleha concluso un momento “forte”della vita della Fraternità provinciale edha avuto l’opportunità di incontrare tantiFrati e tanti Frati giovani di questa Provincia,che è una delle più grandi dell’Ordine.In tale circostanza il Ministro ha rivoltola sua parola a tutti i Frati, riuniti in Assemblea,si è incontrato con i Formatori, iGuardiani, i Frati in formazione iniziale, iNovizi e i Postulanti. Fr. José si è intrattenutopure con i membri dell’OFS di quellazona ed ha celebrato per loro l’Eucaristia.È stata questa anche l’occasione per il 1°incontro del Definitorio di questa Provinciacon quello della Provincia di S. Mariadegli Angeli.La visita del Ministro e del Definitoregenerale, ben preparata e svoltasi in unaatmosfera fraterna, si è conclusa il 30 aprilecon un breve incontro con il Cardinaledi Kraków, Stanislao Dziwisz.Oltre che per il Capitolo delle Stuoie ela visita del Ministro generale, la Fraternitàprovinciale dell’Immacolata sta vivendoun momento speciale, perché franon molto, precisamente il 3 giugno 2007,un suo Frate, Fr. Simone da Lipnica (1439-1482), sarà canonizzato da Benedetto XVIsul Sagrato della Basilica vaticana.FR. ŠIME SAMAC2. Incontro con i Ministri provinciali eCustodi eletti recentementeRoma, Curia generale, 15-23.01.2007Dal 15 al 23 gennaio 2007 si è tenuto,presso la Curia generale, l’Incontro dei Ministriprovinciali e dei Custodi eletti di recentecon il Ministro e il Definitorio generale.PartecipantiDefinitorio generaleFr. José Rodríguez Carballo, Min. Gen.;Fr. Francesco Bravi, Vic. Gen. et Proc.Gen.; Fr. Finian McGinn, Def. Gen.; Fr. ŠimeSamac, Def. Gen.; Fr. Miguel J. VallecilloMartín, Def. Gen.; Fr. AmbrogioNguyen Van Si, Def. Gen.; Fr. Amaral BernardoAmaral, Def. Gen.; Fr. Mario Favretto,Def. Gen.; Fr. Luis Gerardo CabreraHerrera, Def. Gen.; Fr. Juan Ignacio MuroAréchiga, Def. Gen.; Fr. Jakab Várnai, Def.Gen.; Fr. Seán Collins, Sec. Gen.Ministri provinciali e CustodiFr. Sebastian Unsner (S. Francisci Prov.,Africa et Madagascaria); Fr. Marconi Linsde Araujo (S. Antonii Patavini Prov., Brasilia);Fr. Francisco Carvalho Neto (S. CrucisProv., Brasilia); Fr. Wanderley Carvalho doCouto (SS. Nominis Jesu Prov., Brasilia);Fr. Angel Dario Carrero Morales (CustodiaFrancisc./Dip. 030, Caribe); Fr. Jan MariaVianney Dohnal (Bohemiae et Moraviae S.Venceslai Prov., Cecha Resp.); Fr. JozoSopta (Dalmatiae S. Hieronymi Prov., Croatia);Fr. Paul Zahner (Christi Regis Cust.Aut., Helvetia); Fr. Pietro Carfagna (ApuliaeS. Michaëlis Archangeli Prov., Italia);Fr. Bruno Bartolini (Bononiensis ChristiRegis Prov., Italia); Fr. Alberto Tosini (LiguriaeSS. Cordis B.V.M. Prov., Italia); Fr.Fiorenzo Locatelli (Tusciae S. FrancisciStigmat. Prov., Italia); Fr. Juan Marìa Huer-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 183AD CHRONICAM ORDINIS 183ta Muro (B. Juniperi Serra Prov., Mexicum);Fr. Emilio Erasmo Carpio Ponce (SS.XII Apostolorum Prov., Peruvia); Fr. LeóPáll (Transsylvaniae S. Stephani RegisProv., Romania); Fr. Larry Dunham (N. Dominaede Guadalupe Prov., USA); Fr. AlexIlunga Mikombe (S. Benedicti AfricaniProv., Congensis Resp.Dem.); Fr. GergelyMagyar (Nostrae Dominae Hungarorum,Hungaria); Fr. Marcelo Benítez <strong>OFM</strong> (CustodiaFranciscana Paraquariae Luis Bolaños/Dip.030); Fr. Baltazar Obico <strong>OFM</strong>(Provincia S. Petri Baptistae, Philipinae).InterpretiFr. Patrick Hudson (inglese), Fr. CesarJavier Orduña (spagnolo), Fr. Stefano Lovato(italiano).AssistentiFr. Philippe Schillings (Verbalista), Fr.Simone Lopata (Assistente computer), Fr.Samuele Portka (Assistente in Aula).SegreteriaFr. Seán Collins (Sec. gen.), Fr. ErnestKarol Siekierka (Vice Sec. gen.), Fr. FranciscoManuel Romero García (Vice Sec.gen.).AgendaL’incontro è iniziato il 15 gennaio nell’Aula“Duns Scoto”. Dopo una breve liturgiadi apertura, il Ministro generale, Fr. JoséR. Carballo, ha rivolto un saluto di benvenutoai Ministri e ai Custodi e ha presentatoil neo eletto Segretario generale dell’Ordine,Fr. Seán Collins, che sostituisce Fr. SandroOverend Rigillo, ritornato alla sua Provincia.I Partecipanti, poi, si sono presentati edhanno descritto brevemente difficoltà, attesee prospettive. Subito dopo ha tenuto laRelazione il Vicario generale, Fr. FrancescoBravi, su «Il cammino dell’Ordine», richiamando,in modo particolare, i contenuti delDocumento del Capitolo generale straordinario,sottolineandone le indicazioni e gliorientamenti. La mattinata si è conclusa conla Concelebrazione eucaristica, presiedutadal Ministro generale. Nel primo pomeriggiosi è avuta la Relazione centrale dell’Incontro.Infatti, il Ministro generale ha tenutoil suo intervento su «L’autorità al serviziodell’animazione», sviluppando i seguentipunti: esercitare l’autorità è servire; esigenzedi questo servizio; finalità del serviziodell’autorità; alcune attenzioni particolaridel servizio dell’autorità, come il progetto divita, la formazione permanente ed iniziale,l’amministrazione economica.Alla Relazionedel Ministro ha fatto seguito il lavoro ingruppi linguistici per approfondire la Relazionedel Vicario generale, tenuta nella mattinata.La prima parte del mattino del 16 gennaioè stata dedicata allo studio della Relazionedel Ministro in gruppo di studio. Laseconda parte è stata destinata all’ascolto diFr. Finian McGinn, Definitore generale, ilquale, coinvolgendo anche la sua esperienzadi educatore e di Ministro provinciale, haparlato su «L’accompagnamento dei Fratiin difficoltà». Nel pomeriggio in Assemblea,prima si è condiviso quanto è emersonei lavori di gruppo a proposito della Relazionedel Vicario generale e, poi, c’è statoun ampio scambio di idee, di proposte osuggerimenti, di testimonianze sulla Relazionedel Ministro, tenendo presente anchel’approfondimento fatto precedentementenei gruppi di studio.Il giorno 17 gennaio è stato particolare.È iniziato con la Celebrazione delle Lodi edell’Eucaristia e si è concluso con l’adorazioneeucaristica. Il resto della giornata èstato lasciato libero per dare la possibilità aiMinistri e ai Custodi di avere un colloquiopersonale con il Ministro generale.Con il giorno 18 gennaio sono iniziati gliincontri con i Responsabili dei Segretariatie degli Uffici della Curia. Nella mattinatahanno parlato il Segretario generale per laFormazione e gli Studi, Fr. Massimo Fusarelli;il Segretario per l’Evangelizzazione,Fr. Nestor Schwerz, e il Moderatore per leMissioni, Fr. Vincenzo Brocanelli; l’Assistenteper l’Ufficio “Giustizia, Pace e Integritàdel Creato”, Fr. Vicente Felipe; l’Assistentegenerale per l’OFS, Fr. Ivan Matić; ilResponsabile dell’Ufficio “Pro Monialibus”,Fr. Rafael Blanco. Alle Relazioni è se-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 184184AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iguito il lavoro in gruppi linguistici. Dato ilgrande materiale offerto ai partecipanti, sonostate date delle indicazioni per facilitareil lavoro nei gruppi. Il pomeriggio è statototalmente dedicato al dialogo con i Relatoridel mattino, anche in base a quanto emersonei lavori di gruppo.Gli incontri con i Responsabili degli Ufficidella Curia sono proseguiti il 19 gennaio.Al mattino hanno parlato il Responsabiledell’Ufficio Comunicazioni, Fr. JohnAbela; l’Economo generale, Fr. GiancarloLati; il Procuratore, Fr. Francesco Bravi, eil Vice Procuratore, Fr. Valentino Menegatti.La mattina si è conclusa con le rispostedel Responsabile dell’Ufficio giuridico, Fr.Francesco Antonelli, alle varie domande rivolteglidai Ministri e dai Custodi. Nel pomeriggioFr. Nikolaus Schöch ha tenuto unaRelazione su «Il Ministro e il suo Definitorionelle Costituzioni e Statuti generali».Dopo la richiesta di alcuni chiarimenti, si èsviluppato in Aula un prolungato ed interessantedialogo anche su ciò che era stato presentatonella mattinata.La mattinata del 20 gennaio, sabato, dopola Celebrazione eucaristica, presiedutadal Vicario generale, nelle Grotte vaticane,è proseguita con una visita guidata al “percorsoarcheologico” della Basilica di SanPietro. Il pomeriggio è stato lasciato libero.I lavori sono ripresi lunedì 22 gennaio conun argomento molto impegnativo: il Progettoprovinciale di vita fraterna. Dopo un’introduzionedel Definitore generale Fr. MiguelVallecillo, che ha illustrato anche la secondafase di preparazione alla celebrazionedell’VIII centenario dell’Ordine, l’Assembleaper tutta la giornata è stata guidata nellariflessione da Fr. Juan María Ilarduia.Il “Progetto” è stato l’argomento anchedella mattinata dell’ultimo giorno dell’Incontro,23 gennaio. Infatti, Fr. J. Ilarduia,proseguendo la sua riflessione, ha parlato di«Metodologia e passi del Progetto provinciale».Al termine della Relazione i Partecipantihanno avuto l’opportunità di dialogarecon il Relatore o di avere chiarimenti sualcuni punti della Relazione.La conclusione dell’Incontro 2007 è avvenutanel pomeriggio. Prima, in Aula conla verifica di tutto il Corso e con il discorsoconclusivo del Ministro generale, «Per cresceree far crescere»; poi, in Chiesa con lasolenne Concelebrazione eucaristica, presiedutada Fr. José R. Carballo. Per volontàdel Ministro generale, grazie anche alla presenzadi Ministri e Custodi provenienti daicinque Continenti, l’Eucaristia del 23 gennaioè stata anche l’inizio ufficiale, dellaseconda tappa del cammino di preparazionealla celebrazione degli 800 anni di fondazionedell’Ordine dei Frati Minori.FR. LUIGI PERUGINI3. Laurea Honoris Causa a Fr. CesareCenciRoma, PUA, 16.01.2007Martedì 16 gennaio 2007 resterà una giornatamemorabile per Fr. Cesare Cenci, maanche per la nostra Università “Antonianum”.Nel giorno in cui si celebrava la Festadella Università, infatti, si è voluto inserireun evento straordinario e piacevole: il conferimentodella Laurea Honoris Causa in Teologiaa Fr. Cesare per i suoi meriti straordinarinel campo della ricerca, dello studio edella pubblicazione di preziosi documentidella storia dell’Ordine. Alla celebrazione,che si è svolta nell’Aula Magna dell’Università,hanno partecipato le autorità accademichedella PUA e dell’Ordine: il Ministro generalee Gran Cancelliere, il Vicario generale,i Definitori ed altri Frati della Curiagenerale, il Rettore Magnifico, il Vice Rettore,i Presidi e un folto gruppo di Docenti eStudenti. Non è mancata la rappresentanzadella Provincia veneta ofm, da cui provieneFr. Cesare, e ovviamente erano presenti docenti,specialisti e personaggi vari che dalungo tempo seguono con attenzione e partecipanoal lavoro di ricerca e pubblicazione dipreziosi documenti della storia dell’Ordine,del Francescanesimo e della Chiesa.Il Rettore Fr. Johannes Frejer, introducendol’avvenimento, ha riferito testimonianzed’oltre oceano che attestavano comela persona di Fr. Cesare praticamente sia giàentrata nella storia. Il Ministro generale ha


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 185AD CHRONICAM ORDINIS 185illustrato i meriti e le qualità scientificheche da lungo tempo distinguono questo Fratelloper l’apporto incomparabile dato allaconoscenza e riscoperta della nostra storia.Non è mancato il riferimento alle qualitàumane di semplicità e cordialità che rendonoFr. Cesare una persona singolare ancheper il carattere, oltre che per l’intensità e laserietà del lavoro.Dopo i vari interventi non poteva mancarequello dello stesso Fr. Cenci che, inuna sorta di “lectio magistralis”, ha illustratolo “status quaestionis” del lavoro che losta assorbendo, descrivendo le recenti scopertee le prospettive future di lavoro e dipubblicazione. Anche nel presentare i datipiù seri e impegnativi della sua vita e dell’attivitàscientifica, a Fr. Cesare non è mancatoil tono gioviale e scherzoso che dasempre lo contraddistingue.Fr. Cenci ha rievocato il mandato ricevutodal Ministro generale, attraverso Fr. R.Mailleux, di dedicarsi alla ricerca e pubblicazionedi tutte le Costituzioni generali peroffrire all’Ordine, in occasione del prossimocentenario della fondazione, una raccoltacompleta. «Il 7 novembre 2004 – ha dettoFr. Cesare – Fr. Romain rispose lietamenteal Ministro generale frate JoséRodriguez Carballo di aver trovato (comemulo da lavoro) come collaboratore Fr. CesareCenci (che si piccava di leggere scritturemedioevali e che aveva già edito Costituzionigenerali e provinciali). Questi peròaveva già fissato di incoronare la sua carrieradi ricercatore occupandosi della biografiadel B. Pietro Pettinaio, perché poi lo introducessenel regno dei cieli».Proseguendo il suo intervento, Fr. Cesareha segnalato le edizioni delle Costituzionigenerali ofm del secolo XIII, fino a questomomento. La nuova edizione, che si stacurando, si compone di otto “Opuscoli”,cioè di corpi di Costituzioni del secoloXIII. Fr. Cenci ha poi spiegato che la nuovaedizione, cominciando dalle CostituzioniNarbonensi, confronta ogni Costituzionecon l’immediata precedente, in modo dafarne risaltare l’identità, le differenze, ilprogresso. Tale capitolo, soprattutto la possibilitàdi distinguere e studiare le “Narbo-nensi” e le “pre-Narbonensi”, consentiràconsiderazioni interessanti sull’operato disan Bonaventura.Il lavoro prospettato è ancora abbondantee richiederà tempo e costanza. Cenci a riguardoha indicato un’ulteriore necessità:«Per avere una completa visione della situazionelegislativa dell’Ordine bisognerebberaccogliere ancora tutti gli atti dei Capitoligenerali, le lettere dei Ministri generali,le Costituzioni provinciali». Dopo taliconsiderazioni, tenendo conto dell’immanelavoro che peserà sulle spalle di Fr. Cesaree dei collaboratori, oltre la riconoscenza perquanto già realizzato, ognuno ha trasmessoal “neo-laureato” l’augurio di tanti anni e dibuona salute per poter proseguire nell’Ordineun servizio singolare, anzi, unico.FR. MARIO FAVRETTO4. La Curia generale <strong>OFM</strong> ha un nuovoArchivio storicoRoma, Curia generale, 26.01.2007La Curia generale dei Frati Minori ha, finalmente,un Archivio storico degno di questonome e dell’Ordine, soprattutto in questomomento storico in cui si appresta a celebrarel’VIII Centenario della suafondazione.Fino a ieri, infatti, l’Archivio non avevaspazi sufficienti e sistemi di sicurezza adeguatia proteggere la storia del nostro Ordine.Oggi, invece, possiamo dire che l’Archivioè il luogo più bello della Curia; ha localicapaci di accogliere la documentazioneper i prossimi cento anni: chi vivrà, vedrà;ha sistemi di sicurezza idonei a proteggere idocumenti di valore in esso conservati. Tuttociò è stato possibile, grazie alla ristrutturazionedell’intero edificio di Via S. MariaMediatrice, particolarmente alla generositàdi alcuni benefattori della Croazia e allaprogettazione dell’Architetto-IngegnereAlessandro Bonuso, secondo criteri di efficienzae insieme di bellezza.Il fatto non poteva passare sotto silenzio.Nel pomeriggio del 26 gennaio 2007, pertanto,c’è stata l’inaugurazione ufficiale del


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 186186 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Inuovo Archivio, intitolato a Fr. Luca Wadding,padre della storiografia moderna delnostro Ordine.L’avvenimento ha avuto due momenti. Ilprimo è stato caratterizzato da un atto “accademico”,nell’Aula S. Chiara, durante ilquale si sono susseguiti vari interventi. IlMinistro generale, Fr. J. R. Carballo, dopoaver brevemente descritto la storia del nostroArchivio, si è soffermato sull’importanzadi un Archivio per l’Ordine e per leProvince, poiché non è possibile avere unpresente e un futuro senza affondare le radicinella nostra storia. La Dott.ssa DanielaFabrizio ha presentato il suo ultimo Volumesu Fascino d’Oriente. Religione e politicain Medio Oriente da Giolitti a Mussolini,frutto della sua frequentazione dell’Archiviodi Gerusalemme e della Curia. Fr. PierbattistaPizzaballa, Custode di Terra Santa,ha illustrato i motivi del fascino della TerraSanta, anche se nella situazione attuale èdifficile scorgerlo, e lo stato degli Archividella Custodia. Infine, Fr. Pedro Gil, Archivista,con il sussidio di diapositive, ha permessoai partecipanti di “vedere” il materialecontenuto nel nostro Archivio.Il secondo momento è consistito nella benedizionedei nuovi locali, da parte del Ministrogenerale, e nella visita guidata dell’Archivio,dove i visitatori hanno potuto ammirarele bellezza e la capacità degli ambienti e,soprattutto, porre gli occhi su alcune “perle”dell’Archivio, come, ad esempio, le Bolle originalidei Papi Gregorio IX e Innocenzo IV.Hanno partecipato al singolare avvenimentoi Frati della Comunità locale, di S.Isidoro, dei Santi Quaranta e alcuni custodie amanti degli Archivi di Roma.FR. LUIGI PERUGINI5. Convegno internazionale di studi perl’VIII centenario della nascita di santaElisabetta d’UngheriaRoma, Pontificia Università Antonianum,23.02.2007UNA VITAA FAVORE DEI POVERIE DEI MALATI SULL’ESEMPIODI FRANCESCO E CHIARALa celebrazione dell’VIII centenariodella nascita di santa Elisabetta d’Ungheria(1207-1231) ha raggiunto uno degli appuntamentipiù impegnativi previsti dalla CommissioneInterfrancescana organizzatricedelle manifestazioni celebrative. Il 23 febbraioha avuto luogo il Convegno di studioa raggio internazionale, sia da parte dei relatorisia da parte dei numerosi uditori.Il Convegno si è svolto nell’Aula s. Antoniodi Padova presso la Pontificia UniversitàFrancescana «Antonianum» in Romaper gentile concessione dei Frati Minori.Dopo il saluto del Rettore Magnifico, PadreJohannes Freyer O.F.M., e l’accoglienzadelle personalità da parte del Padre FernandoScocca, Segretario e animatore del centenario,si sono avvicendati i relatori in programma:la dott.ssa Lori Pieper OFS, provenienteda New York; il prof. MatthiasWerner, dell’Università di Jena in Germania;il p. Savador Cabot Rosseló TOR, provenienteda Palma de Mallorca; il prof. PasqualeMagro <strong>OFM</strong>Conv, direttore del MuseoFrancescano in Assisi. Moderatore dellamattinata è stato il Padre Lino Temperini.La sessione del pomeriggio è stata presiedutadalla dott.ssa Lori Pieper. Hannopresentato i risultati delle loro ricerche i relatori:prof. Lino Temperini TOR, direttoredella rivista internazionale «AnalectaTOR»; il prof. Leonhard Lehmann <strong>OFM</strong>-Capp, dell’Istituto Storico dei Cappucciniin Roma e direttore della rivista «CollectaneaFranciscana»; la prof. Chiara Mercuri,docente a Spoleto.Attraverso l’analisi delle fonti storichedel Duecento e la ricchissima iconografiaelisabettiana i relatori hanno illustrato ampiamentele varie tematiche concernenti lacritica storica dei testi e la spiritualità disanta Elisabetta. Fra altro, è apparsa benfondata la tradizione dell’appartenenza diElisabetta alla famiglia francescana. Lo testimonianole fonti storiche, lo conferma lasintonia spirituale nell’approccio con lo stileevangelico. Dai documenti emerge lascelta totale di Dio come bene primario dell’esistenza,il gusto di amoreggiare con luinella preghiera, l’affetto nuziale per la povertà,la straordinaria varietà delle opere di


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 187AD CHRONICAM ORDINIS187misericordia verso i poveri e i malati, l’attenzioneprivilegiata verso i lebbrosi comeil Poverello di Assisi.Il Papa Gregorio IX (1227-1241), giàCardinale Ugolino, ebbe il privilegio di canonizzareil primo trittico francescano:Francesco di Assisi (Assisi, 16 luglio1228), Antonio di Padova (Spoleto, 30maggio 1232), Elisabetta d’Ungheria (Perugia,27 maggio 1235). Questi primi tresanti figurano già nel «Martirologio per ilcorso dell’anno», libro liturgico francescano,redatto prima del 1250. Chiara di Assisisarà canonizzata da Alessandro IV (15 agosto1255) e il suo nome verrà aggiunto sulmargine del calendario.L’Anonimo Francescano azzarda un paragonetra Francesco di Assisi ed Elisabettad’Ungheria, principessa di Turingia, perquanto riguarda il transito, che segna laconclusione di una esperienza evangelicanel segno della carità. Anche il canto festosodegli uccelli e il gemito dei frati sottolineanol’intensità emotiva e spirituale dell’evento.Il motivo è identico: Francesco erail padre dei Frati minori, Elisabetta era la loromadre (Anonimo Francescano, 129).Come s. Francesco di Assisi e s. Antoniodi Padova, così anche Elisabetta fu una figuraemergente nel suo tempo. Verso il suosepolcro accorrevano folle di devoti per lodareDio e per implorare soccorso nelle difficoltàdella vita. La sua breve e intensa esistenzaterrena ha richiamato l’attenzionedei predicatori e degli studiosi. Subito dopola canonizzazione, sono fiorite graziosebiografie, che si completano a vicenda nelfornirci tante informazioni. Ma Elisabetta èuna privilegiata anche perché sono sopravvissutigli atti processuali per la canonizzazione,che ci offrono notizie fresche e vive,di testimoni oculari e contemporanei. Il suoritratto storico e spirituale è quanto mai garantitodella migliore veridicità.Nella Mostra Iconografica, allestita nelchiostro della Basilica dei Ss. Cosma e Damiano,nel cuore di Roma storica e archeologica,la prof.ssa Maria Prokopp OFS havoluto offrire un saggio della immensa documentazioneiconografica che celebra lavita meravigliosa di santa Elisabetta.Già in sede di Convegno, il Padre SavadorCabot Rosselló e il prof. Pasquale Magroci avevano accompagnato in un percorsodi lettura iconografica attraverso una sequenzadi immagini selezionate. Ma laMostra è stata concepita in un orizzonte piùvasto, anche se non esaustivo per l’impossibilitàdi collezionare tanto materiale. Laprof.ssa Prokopp, nella presentazione dellaMostra, ha introdotto i visitatori alla letturadei simboli che spesso compaiono nelle varieraffigurazioni e ha rievocato i dati storicipiù rilevanti.La Mostra inizia con il pannello che evidenziai parenti più stretti di Elisabetta eLodovico. Tante personalità politiche e soprattuttotanti Beati e Santi. Fra questi, ricordola cugina Agnese di Boemia, clarissadella prima ora.Nel secondo pannello figura l’albero genealogicodella famiglia francescana donatodal Papa Sisto IV (1471-1484) e conservalonel Museo Francescano di Assisi. SantaElisabetta indossa l’abito grigio deipenitenti e cinge il cordone francescano.I pannelli seguenti presentano un excursusattraverso l’Europa: una Pala votiva diVenezia (1339); tavole dell’altare maggiorea Kassa in Ungheria (‘400); vetrata con 32scene nel Castello di Budapest; raffigurazionivariegate in Ulm (Germania) del1474; arazzo nel Museo del Castello diWartburg (1480-1490); dipinto a Disentis(Svizzera); figurazione a Praga (Cecoslovacchia),a Esztergom (Ungheria), a Menziken(Svizzera), a Subotica-Szabadka(Serbia), Budapest (Ungheria), Mélykut(Ungheria).Nel pannello VI figurano opere conservatein Walchwil (Svizzera), Tallinn (Estonia),Siviglia (Spagna), Padova (Italia), Zurigo(Svizzera), Graz (Austria). Segnalo ildipinto di Fritz Kunz (1920): s. Elisabettariceve l’abito dei penitenti dalle mani di s.Francesco.Nel pannello VII sono opere varie, conservatea Vienna (Austria), a Vàc (Ungheria),a Eger (Ungheria). Nel pannello VIII appareil miracolo delle rose (Assisi, bassorilievonel portone della facciata in S. Maria degliAngeli). Vi sono poi opere esistenti a Henley


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 188188 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I(Gran Bretagna), Hilversum (Olanda), Helmond(Olanda), Ginevra (Svizzera), Budapest(Ungheria), Zebegény (Ungheria), Szeged(Ungheria), Jászszentandrás (Ungheria),Ditrau-Ditró (Romania), Gerusalemme(Israele), Schmitten (Svizzera), Giör (Ungheria),Budapest (Ungheria).Di particolare interesse è risultato il Salteriodi santa Elisabetta, eseguito negli anni1201-1208 nello Scriptorium dell’abbaziabenedettina di Reinhardsbrunn in Turingia.È uno dei più antichi «libri d’ore», di caratteredevozionale, artisticamente miniatoper committenza aristocratica laica. In pratica,era il libro per le preghiere quotidianenella corte di Turingia. Per molti anni lo usòanche Elisabetta. È dunque una reliquiapreziosa! Il manoscritto originale (ms 137)si conserva nel Museo Archeologico Nazionaledi Cividale del Friuli. Le splendide immaginisono state concesse per la pubblicafruizione dal Ministero per i beni e le attivitàculturali, Direzione regionale per i beniculturali e paesaggistici del Friuli VeneziaGiulia.Gli altri pannelli offrono uno sguardosull’Ungheria ai tempi di Elisabetta, allasua città natale (Patak), al castello di Wartburgin Turingia, ad alcune raffigurazionipiù significative della santa in Italia, Ungheria,Spagna, ecc.L’esposizione non presenta opere originali,ma la documentazione fotografica diun materiale che spazia a vasto raggio e testimoniala straordinaria risonanza del cultodi santa Elisabetta. Non sono ricordati ititoli delle chiese, delle opere di misericordia,delle istituzioni religiose presenti nelmondo, perché l’elenco sarebbe illimitato.Soltanto negli USA figurano 24 chiesededicate a santa Elisabetta. Ma ogni nazioned’Europa è costellata di opere intitolatealla penitente francescana, straordinariaoperatrice del Vangelo. Anche in molti altriPaesi occhieggiano qua e là iniziative socialie caritative intestate a santa Elisabettad’Ungheria, Principessa di Turingia.La sua testimonianza evangelica, incentratain Dio e dedita con identico amore aibisognosi, rimane un messaggio forte ancheper il nostro tempo, quando nel cuore dell’occidentesi affievolisce il bisogno di Dio,sfumano nell’individualismo i principi morali,è carente la coesione del nucleo familiare,scarseggia gravemente l’attenzioneverso i poveri e gli anziani. Santa Elisabettaparla con la sua vita, ammonisce e ispira.LINO TEMPERINI[L’Osservatore Romano, 2 marzo 2007, p. 6]6. Capitolo delle Stuoie delle Case dipendentidal Ministro generaleRoma, Salesianum, 16-18.03.2007I Frati della Case dipendenti dal Ministrogenerale hanno celebrato il Capitolodelle Stuoie nei giorni 16-18 marzo 2007.Dopo gli arrivi e la sistemazione presso laCasa di accoglienza dei Salesiani, immersanel verde della campagna romana, sulla viadella Pisana, il Capitolo è iniziato alle ore19.30 con la celebrazione dei Vespri, presiedutadal Ministro generale, Fr. José RodríguezCarballo. Nell’omelia, dopo la letturabreve, Fr. José ha indicato la motivazionee gli scopi del Capitolo delle Stuoie.La motivazione sta nella volontà di attuarequanto contenuto nel progetto La graziadelle origini, dove il Definitorio generalechiedeva che in tutte le Entità dell’Ordine sicelebrasse un Capitolo delle Stuoie, o incontrisimilari, per vedere come concretizzaregli orientamenti offerti dal Capitologenerale straordinario con il Documento, IlSignore ci parla lungo il cammino. Gli scopiconsistono nel ritrovarsi insieme per ringraziareil “Padre delle misericordie” per ildono della vocazione francescana e celebraretale dono; per condividere le gioie e ledifficoltà che incontriamo nella sequela diCristo, secondo il carisma di Francesco; pervedere come oggi possiamo vivere il Vangelo,che abbiamo scelto nel giorno dellaProfessione come nostra vita e regola.Iniziata con la celebrazione delle Lodi,presieduta da Fr. V. Rodríguez, la mattinatadel 17 marzo ha avuto due momenti. Nelprimo si sono avute le Relazioni di Fr. Cesa-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 189AD CHRONICAM ORDINIS189re Vaiani, della Provincia lombarda, e di Fr.Massimo Fusarelli, Segretario generale perla Formazione e gli Studi, sul Documentodel Capitolo straordinario, Il signore ci parlalungo il cammino. Fr. C. Vaiani, uno degliestensori del testo, ha proposto all’Assembleauna lettura del Documento capitolare,soffermandosi sulle tre parti principali deltesto (Alla luce del dono, Fraternità e missionealla luce del dono, La metodologia diEmmaus) e concludendo la sua Relazionecon tre osservazioni riguardanti la rifondazione,il primato della vita e il rapporto trafede e Fraternità in base all’esperienza diFrancesco. Fr. M. Fusarelli, invece, ha cercatodi individuare nel Documento capitolarealcuni spunti per una riflessione sulla formazionepermanente, nonostante che il testonon tocchi direttamente il tema. Citando ecommentando i nn. 16.40.56 Fr. Massimoha sottolineato che la formazione permanentedeve farsi carico della struttura fondamentaledella persona e della personalizzazionedella fede, promuovere la condivisionedi ciò che succede “lungo il cammino” erivitalizzare il patrimonio intellettuale dell’Ordinecome sostegno alla nostra missionedi annunciare il Vangelo (cf. anche il n.13). Il secondo momento della mattinata èstato dedicato al lavoro nei gruppi di studio.Ogni gruppo, con l’aiuto di una scheda, avevail compito di confrontarsi con un branodel Vangelo (Gv 20,26-29); condividere lapropria esperienza di fede vissuta in Provinciaed attualmente nella Case dipendenti dalMinistro; formulare una domanda da rivolgereal Ministro generale ed una propostaper facilitare la realizzazione della formazionepermanente nel contesto particolaredelle Case dipendenti.Nel pomeriggio i lavori sono ripresi inAula con la presentazione, da parte dei Segretaridegli otto gruppi di studio, delle domandeal Ministro generale, domande chehanno toccato vari aspetti della vita e dellamissione dei Frati sia delle Case dipendentiche dell’Ordine, come l’internazionalità,l’economia, le scelte prioritarie per le Casee per l’Ordine, le luci e le ombre nella vitadelle Province, il cammino dell’Ordine dalConcilo Vaticano II, la comunicazione, ildialogo... Il Ministro, coadiuvato dal Vicariogenerale, ha risposto con franchezza edovizia di informazioni a tutte le domande,provocando così un ulteriore dialogo in Assemblea.Il dibattito in Aula è stato moderatodal Fr. Lluis Oviedo e da Fr. Ivan Matić.La giornata si è conclusa con la celebrazioneeucaristica, presieduta da Fr. FrancescoBravi ed animata dalla Fraternità della Curiagenerale.Preceduti dalla celebrazione delle Lodi, ilavori del 18 marzo sono ripresi in Aula alleore 9 con la Relazione di Fr. Giacomo Bini,Osiamo vivere i Vangelo. L’ex Ministrogenerale, dopo aver descritto brevementel’avventura umana ed evangelica di Francesco,segnata dalla sua radicale adesione alVangelo, si è soffermato sul nostro progettodi vita, che esige di far ruotare tutto quelloche siamo e facciamo attorno ai valori dellanostra forma vitae, come vengono descrittidalle nostre Costituzioni e sintetizzati dallePriorità per il sessennio. L’intervento di Fr.Giacomo è stato una provocazione salutareall’inizio della seconda tappa del nostro itinerarioverso la celebrazione dell’VIII centenariodella fondazione del nostro Ordine.Alla Relazione di Bini è seguito il lavoroin gruppi di studio con il compito diconfrontarsi con quanto ascoltato; formularedelle domande da porre in Aula a Fr.Giacomo; soprattutto, fare delle proposteper una migliore qualità di vita nelle Casedipendenti.Nel pomeriggio si è tornati in Aula perproseguire la riflessione, stimolata dalle domandedei vari gruppi di studio e dalle rispostedi Fr. Giacomo, il quale, su sollecitazionedell’Assemblea, ha anche parlato delsenso e dei compiti della nuova FraternitàMissionaria Europea, dipendente dal Ministrogenerale, aperta ufficialmente a Palestrina(Roma) il 12 marzo 2007. Inoltre iSegretari dei gruppi hanno letto in Aula anchele proposte riguardanti le relazioni fra leCase dipendenti e la vita interna di ogni Casa.Le proposte sono state, poi, consegnateal Definitorio generale, che, una volta esaminate,le invierà alle varie Case come documentoconclusivo del Capitolo delleStuoie. La Sessione pomeridiana è stata


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 190190 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iguidata da Fr. Vidal Rodríguez Lopez.Il Capitolo si è concluso con la celebrazioneeucaristica alle ore 18, presieduta dalMinistro generale. Nell’Omelia Fr. José haringraziato i numerosi presenti per la loropartecipazione al Capitolo e per il loro servizioall’Ordine, augurandosi che questaesperienza fraterna e gioiosa possa essereper tutti un forte stimolo per passare dalbuono al meglio.Il Capitolo delle Stuoie 2007 era statoconvocato dal Ministro generale con letteradel 13 novembre 2006, prot. n. 097387.Hanno partecipato 104 Frati delle seguentiCase: Curia generale, Collegio InternazionaleS. Antonio (Fraternità S. Antonio eFraternità “Gabriele M. Allegra”), S. Giovanniin Laterano, Collegio S. Bonaventuradi Grottaferrata. Erano presenti, inoltre, iDelegati Case di Istanbul, Bruxelles e diWaterford (USA). Infine, il Capitolo è statopreparato nei minimi dettagli e condotto dauna Commissione “ad hoc”, composta daFr. Francesco Bravi (Presidente), Fr. IvanMatić (Curia generale), Fr. Lluis Oviedo(Fraternità S. Antonio), Fr. Vidal RodríguezLopez (Fraternità “G. Allegra”), Fr. GerardoZapanta (Laterano) e Fr. Dominik Dorfner(Grottaferrata).FR. LUIGI PERUGINI7. Capitulo de las Esteras de la Provinciadel santo Evangelio de MexicoVilla de Tlalpan, México, 16.04.20071. CronicaCon el ánimo de encontrarse en un renovadocaminar con Cristo y de confrontarsecon los desafíos del carisma franciscano, laProvincia del Santo Evangelio de Méxicocelebró su Capítulo de las Esteras (Moratoria)en la Villa de Tlalpan, México, D.F. del16 al 18 de abril de 2007. Para ello, los hermanoshicieron un alto en sus actividadesformativas, educativas y ministeriales.De los 203 hermanos con que cuenta laProvincia, participaron 199, de los cualeseran: 162 profesos solemnes (4 hermanosno pudieron asistir por motivos de enfermedad),24 profesos temporales, 5 novicios y8 postulantes. Tomaron parte, además, otroshermanos de diversas Entidades: fray LuisG. Cabrera, representante y delegado delMinistro general; fray Eulalio Gómez, Ministroprovincial de la Provincia de San Pedroy San Pablo de Michoacán y Presidenteen turno de la Conferencia de Santa Maríade Guadalupe; fray Francisco Guzmán (dominicano)y fray Frank Miki Ulloa (cubano)de la Custodia del Caribe “Nuestra Señorade la Esperanza”; fray Carlos Badilloy fray Guillermo Lancaster-Jones Campero,de la Provincia de los Santos Francisco ySantiago de Jalisco, fray Germán Tax Bulux,de la Provincia de Nuestra Señora deGuadalupe en Centroamérica.En el primer día (16 de abril), después dela Liturgia de apertura, fray Luis G. Cabreracomunicó a los hermanos el mensaje enviadopor el Ministro general en ocasión de esteacontecimiento especial de “meditación, dereflexión y de diálogo”, en el que “sin lugara dudas, tendréis la oportunidad de compartirel don maravilloso de nuestra vocación dehermanos menores”. Además de expresar sucercanía con los hermanos, el Ministro generalvio en este encuentro un signo de la presenciadel Espíritu Santo, “quien ha suscitadoen vosotros la aspiración más ferviente deestar a solas con El y con los hermanos”; hablandode la oportunidad de gracia y de reconciliación,añadió el Ministro general: “Esun kairós para que podáis sanar las heridasque aún os afligen, sabiendo que es el Señorquien nos reconcilia y ‘cura de nuestras enfermedadesy de los lastres heredades’(ShC,18). Es una nueva oportunidad que el Señoros ofrece para que salgáis, de una vez por todas,de la modorra de la rutina y de la mediocridad;para que abandonéis toda forma deindividualismo, de cansancio y de sin sentidode la vida”.Fray Luis G. Cabrera, en nombre propio,agradeció la oportunidad de poder compartireste momento fuerte de encuentro con elSeñor y los Hermanos, y puso de relieve elparticular momento en que se halla la Orden:“Dentro del proceso de preparaciónpara la celebración del jubileo de la Gracia


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 191AD CHRONICAM ORDINIS191ciones de perdón por las faltas cometidas.Al final del rito, el Ministro provincial, enun gesto de olvido de las faltas y como unaoportunidad para un nuevo comenzar, quemópúblicamente los documentos referentesa causas penales de algunos hermanosque previamente lo habían solicitado.Bajo la presidencia de fray Luis G. Cabrera,los hermanos hicieron la renovaciónde la profesión religiosa y recibieron unejemplar de la Regla profesada, artísticamentedispuesto por fray Jesús E. de la Vega;en su homilía, fray Luis exhortó a loshermanos a considerar la renovación comoun “volver al amor primero de nuestras vidas,y también caminar hacia la meta. Entraren las profundidades de nuestra alma ysalir a los caminos del mundo para anunciarlas riquezas de Dios”.En el tercer día (18 de abril), después dela Liturgia de las Horas y del desayuno, lasactividades comenzaron con la memoria,expuesta audiovisualmente bajo el tema“Las misiones: una oportunidad para la refundación”,del trabajo misionero realizadoparticularmente en el siglo pasado por laProvincia del Santo Evangelio. Posteriormenteintervino la hermana Margarita Deliot,fmm, con el tema: “Abiertos a la esperanza”.En este día participaron representantesde la JUFRA y de la OFS en México, tantoa nivel Nacional como Regional, y hermanasrepresentantes de la Orden de SantaClara y de Congregaciones que compartenel carisma franciscano.A las 11.15 a.m. se tuvo la clausura. Ensu mensaje conclusivo de esta Moratoria,fray Luis G. Cabrera se hizo eco de los sentimientosde todos los hermanos de la Provinciadel Santo Evangelio: “En estos tresdías de convivencia fraterna, de alguna manera,hemos recorrido estos caminos: el deldesierto y el de Emaús..., Al término de esteCapítulo de las Esteras, experimentamosen lo más vivo y profundo de nuestra almacómo el entusiasmo y la fuerza se renuevanpara volver a nuestras Fraternidades localesy compartir con tantas hermanas y hermanoslas maravillas que el Señor ha hecho enestos días y que seguirá haciendo en nuesdelos orígenes, y después de habernos interrogado,especialmente, en el año anterior:“Señor qué cosa quieres que haga”, estamosya en la fase del encuentro de lo quebuscábamos y de la proyección o concretizaciónde lo que debemos hacer”; recordó,además, las metas y los diversos medios ygestos que ofrece el documento la Graciade los Orígenes, a fin de lograr redescubrircómo el Evangelio nos interpela y desafía arevisar y reformular nuestra forma de vida,y cómo la Regla, interpretada por las Constitucionesgenerales, nos impulsa a traducirlaen un Proyecto de vida en el contextosocial y eclesial histórico en el que estamos.Acto seguido, el Ministro Provincial,fray Manuel Anaut, hizo la apertura oficialdel Capítulo de las Esteras. La reflexión eneste día se enfocó hacia dos temas capitales:“Cómo discernía San Francisco” (tema expuestoaudiovisualmente por fray ManuelAnaut) y “El Evangelio nos desafía hoy”(tema expuesto por fray Guillermo Lancaster-JonesCampero). Por la tarde, se tuvo elejercicio de la lectio divina “Esto es lo quequiero, esto es lo que deseo”, dirigida porfray Domingo García.En el segundo día (17 de abril), muy grata,emocionante y edificante resultó la presenciade 6 de los 10 hermanos que, por sucondición de salud y ancianidad, no pudierontomar parte en toda la Moratoria.El hno. Alfonso González Vázquez, Ministronacional de la OFS, dirigió la palabraa los hermanos con el tema “Esto es lo quebusco, esto es lo que quiero”, en el que tratósobre la actualidad de la Regla y del carismafranciscano.En tiempo fuerte de desierto, cada hermanoen silencio hizo memoria de su propiavocación y experiencia religiosa en la OrdenFranciscana; posteriormente estos recuerdosse compartieron en trabajo grupal.Los animadores fueron los hermanos JesúsGómez y Luis Manuel García.Como acontecimiento central del Capítulode las Esteras, los hermanos celebraronel rito penitencial e hicieron la renovaciónde su profesión religiosa. En el rito penitencial,se leyó y reflexionó cada capítulo de laRegla, acompañado de las respectivas peti-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 192192 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Itras vidas. Pero no vamos solos. Es el Señorresucitado quien camina con nosotros y nossigue hablando a la mente y al corazónmientras seguimos sus huellas. Más aún, Éles nuestro camino y también nuestra meta.Con Él todas las tentaciones desaparecen,como sucede con la noche cuando llega elamanecer”.Finalmente, intervino el Ministro provincial,quien expresó vivo agradecimientoal Señor, a María, a Francisco y a Clara porcolmar a los hermanos con tantos bienes;expresó sincero reconocimiento a todos loshermanos de la Provincia del Santo Evangeliopor su generosa respuesta y participaciónen esta convivencia fraterna; asimismo,agradeció a quienes de manera directase empeñaron por hacer de este Capítulo unacontecimiento de reconciliación y de renovacióndel caminar desde Cristo por la sendade Francisco. Un agradecimiento y saludocordial dirigió al Ministro General por sucercanía con la Provincia del Santo Evangelio,a fray Luis G. Cabrera y a fray EulalioGómez. Con la celebración de la Eucaristíay la participación de los alimentosconcluyeron las actividades de este Capítulode las Esteras.FR. GUILLERMO RODRÍGUEZ, <strong>OFM</strong>2. Mensaje del Ministro generalRoma, 16 de Abril de 2007Prot. 097833Estimados hermanos¡El Señor os dé la paz!En estos momentos en que iniciáis la celebraciónde vuestro Capítulo de las esteras,y no pudiendo estar presente como me hubiesegustado en otras circunstancias, os envíoa cada uno de vosotros mi más sincero yprofundo saludo fraterno. Contad desde ya,queridos hermanos, con mi cercanía en losdistintos momentos de meditación, de reflexióny de diálogo en los que, sin lugar a dudas,tendréis la oportunidad de compartir eldon maravilloso de nuestra vocación dehermanos menores.Deseo también felicitaros de corazónporque habéis respondido con tanta generosidady decisión a la convocatoria de vuestroMinistro provincial, Fr. Manuel Anaut.El sólo hecho de haberos distanciado porestos tres días de vuestro habitual lugar detrabajo es ya un signo de que ha sido el EspírituSanto quien ha suscitado en vosotrosla aspiración más ferviente de estar a solascon El y con los hermanos. Estoy seguro deque sus frutos serán abundantes y no sólopara vosotros, sino también para la Iglesialocal y, particularmente, para el pueblo deDios que tanto os ama y sigue confiando envuestro testimonio de vida y palabra.Como bien sabéis, vuestro Capítulo delas Esteras está enmarcado en el itinerariode preparación para la celebración del jubileodel VIII centenario de la fundación de laOrden y, de un modo especial, en este segundoaño, en el que estamos profundizandoel tema de la “Osadía de vivir el Evangelio”;reflexión que tiene, por su propio dinamismo,que traducirse en un Proyectoconcreto de vida provincial, local y personal.Para ello, el subsidio La Gracia de losOrígenes nos ofrece unas metas claras, algunosmedios adecuados y unos cuantossignos religiosos y existenciales que, a lavez, nos ponen en comunión con los hermanosde la Orden, la Iglesia y el mundo dehoy (cfr. GdO, 18-19).El documento del Capítulo general extraordinario,El Señor nos habla en el camino,por su parte, y a la luz del icono de Emaús,también nos indica un método “simple ysencillo” y que estoy seguro os servirá enormementeen el encuentro de estos días. Setrata, nos dice el documento mencionado,de “reunirse, hablar sobre lo que nos haocurrido, compartir el Evangelio, releer laRegla, orar y alabar a Dios ‘por todos susdones’, celebrar la comunión fraterna, y regresara nuestros hermanos de fraternidad ya nuestros hermanos y hermanas del mundoentero con la Buena Noticia que ha transformadonuestras vidas” (ShC, 45).El primer paso lo habéis dado: ya estáisreunidos. Es hora, entonces, de que os dispongáispara el encuentro con Dios, con loshermanos y con vosotros mismos. Ha llega-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 193AD CHRONICAM ORDINIS193do el momento para que reconozcáis y alabéisa Dios por todas las maravillas que hahecho y que, por supuesto, seguirá haciendoen vuestras vidas. Es el tiempo de abrirvuestros corazones a los hermanos para quecompartáis, con toda familiaridad y respeto,las alegrías, las inquietudes, las preocupacionesy las aspiraciones que traéis. Eshora de celebrar con gozo el don del hermanoconcreto, con todas sus virtudes y limitaciones.También es la ocasión propicia paraque confrontéis la verdad de vuestras vidascon el Evangelio y la Regla, que un díaprometisteis observarla fielmente y que enestos días la renovaréis. Es un kairos paraque podáis sanar las heridas que aún os afligen,sabiendo que es el Señor quien nos reconciliay “cura de nuestras enfermedades yde los lastres heredades” (ShC, 18). Es unanueva oportunidad que el Señor os ofrecepara que salgáis, de una vez por todas, de lamodorra de la rutina y de la mediocridad;para que abandonéis toda forma de individualismo,de cansancio y de sin sentido dela vida.Es de esta manera, queridos hermanos,cómo os prepararéis para volver a vuestrasFraternidades locales y servicios pastoralesy sociales llenos de alegría y de esperanza.Es así cómo podréis seguir siendo, sin lugara dudas, la Buena Noticia para las personasque encontraréis en vuestro camino y, deuna manera muy especial, para los pobresque os aman y confían en la bondad y en lafuerza de nuestro carisma franciscano.Que estos tres días de convivencia fraternasean realmente un tiempo de graciapara cada uno de vosotros. Que el reencuentrocon la actualidad del Evangelio y dela Regla os llene de esperanza y os dé la sabiduría,la osadía y la creatividad para quepodáis reformular nuestra forma de vidafrente a los grandes desafíos que os planteael contexto socio-eclesial del México dehoy y de toda la Orden.Estimados hermanos, termino este saludofraterno invitándoos a abrir vuestra mentey corazón para que sepáis escuchar y acoger,con renovado empeño, la voz del Señorque continúa a llamaros a esta forma de vida;y también a disponer vuestro espíritupara que tengáis la valentía y la generosidadde responderle desde la fe teniendo presenteque esta “implica todo lo que somos,nuestra historia, nuestro cuerpo, nuestramente, nuestras emociones...” (ShC, 18).En el nombre del Señor y del hermanoFrancisco, os bendigo, hermanos, ahora ysiempre.Fraternalmente,FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro general8. Nuevo volumen de Sinica FranciscanaTras muchas vicisitudes aparece el volumenXI, pars prior-pars altera de SinicaFranciscana.Ha sido preparado por el Fr. AntolínAbad y revisado por Fr. Pedro Gil, Fr. RafaelSanz y Fr. Mariano Acebal Luján. En estevolumen se recogen, transcriben y estudianlas relaciones y Cartas de los misionerosfranciscanos españoles en China en elperíodo comprendido entre 1722 y 1813, laetapa final de la misión franciscana española.Es continuación y complemento de losvolúmenes IX y X que recogían la documentaciondel primer tercio del sigloXVIII.El Fr. Antolín Abad nos presenta en elprólogo el marco geográfico, histórico, socio-políticoy religioso de esta misión. Envísperas de la gran persecución general enChina del 1721, llega a las costas ed Macaoy Cantón un lucido grupo misioneros franciscanos,lo que suponía la nueva primaverade las misiones católicas en la región, segúntestimonio de jesuitas y miembros dePropaganda Fide. En la correspondencia delos misioneros queda reflejada la aventuramisional expuesta a toda clase de peligros,pero cuando menos se alentaban las esperanzasllegaban a cuentagotas, los nuevosrefuerzos que recogían la antorcha; en losdocumentos aparecen también las repercusionesde la cuestión de los ritos chinos despuésde las decisiones de 1715, y la ConstituciónEx illa die de Clemente XI, las Normasdel legado Carlo Antonio Mezzabarba


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 194194 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I(1721), y la Constitución de Benedicto XIV,ex quo singulari, de 11 julio 1742; son contínuaslas referencias a las Normas del SantoOficio y consultas a la Propaganda Fide,sobre las fórmulas de juramento. Otro hechohistórico será recordado frecuentementeen la correspondencia y relaciones: la supresiónde la Compañía de Jesús en Españay Portugal y en los territorios de su influencia.Tal supresión tuvo sus efectos catastróficosen las misiones de China y territoriosvecinos. Y no menor importancia tiene laRevolución francesa de 1789-1790 con lasupresión de Congregaciones religiosas queactuaban en China. De las dificultades quetales hechos suponen para las misiones, delas relaciones difíciles entre los misionerosy los Vicarios - nos dice el P. Abad- nosofrecen estas cartas y relaciones una ampliavisión.Por otra parte, la misión de los franciscanosespañoles, en este período, continuabala herencia del trabajo apostólico del sigloprecedente, afianzando la evangelizaciónen China. Las perspectivas son inmejorables,en poco tiempo se hacen presentes enseis provincias: Kwantung, Kiang-si, Shantung,Fo-kieng, Nanking, Che-kiang, ademásde Macao y Formosa. Gozan de ungran prestigio logrado con su servicio en labotánica (farmacia), enfermerías, hospitalesy casas de salud y sobre todo en la Enfermeríade Cantón. La atención médica apropios y extraños, a nativos y europeos, sindistinción y con óptimos resultados lesgranjea la amistad de pequeños y de grandes,de autoridades y de súbditos, favorecidotodo ello por el Decreto de tolerancia de1692. El único punto de turbación será lacuestión de los ritos chinos y la diferentesopiniones manifestadas por Jesuitas, Franciscanosy Dominicos, una realidad lamentableen aquel mundo de la evangelizaciónde China y que será una referencia constanteen las relaciones. Con la muerte del granemperador K’ang-hsi en 1723, se desata lagran persecución de un modo particularcontra los misioneros que hubieron de refugiarseen Cantón. El desarrollo de los acontecimientosno impidió a los franciscanosseguir atendiendo a sus fieles cristianos, entrandoclandestinamente en el territorio, paraadministrarles Sacramentos y doctrina.Un camino erizado de peligros, pero aun asíllevaron a cabo su ministerio ejemplarmente;mas no pudieron impedir la lenta decadenciade la misión. Si en 1732 atendíancerca de 100.000 cristianos, en 1750 su númerose había reducido a la mitad. La persecuciónde 1784-1785 dará el golpe final ala misión de los franciscanos españoles, comonos dejan ver las cartas del P. Franciscode San Miguel, arrestado y desterrado conotros once misioneros supervivientes y lascartas del P. Manuel del Santísimo Sacramentoque testimonian los momentos finalescon la persecución, escasez de misionerosy decadencia de las Ordenes religiosas.Los Informes y cartas ofrecidas nos dancuenta de todas estas dificultades y trabajos-nos dice el Fr. Abad-, pero también deltesón y de la entrega a una labor evangélicanotable y fruto de tanto sudor y lágrimas.Este volumen recoge la documentacionconservada sobre todo en el Archivo FranciscanoIbero-Oriental (AFIO) de Madrid,con aportaciones de otros archivos civilesy eclesiásticos. La mayor parte de la documentaciónse imprime por primera vez.Tras una nota biográfica se transcriben yestudian las cartas y relaciones de 24 misionerosfranciscanos españoles: Franciscode Valdepeñas, Roque de Alhóndiga,Juan de Albacete, Miguel de Torrejón,Juan de Villena, José Bornay, Francisco delos Santos de Mandayona, Antonio de laMadre de Dios o de Almadén, Miguel Roca,José Sensio, Matías de Santa Teresa yAlcázar, Diego de San José, José de la Encarnacióno de Madrid, Buenaventura delSagrado Corazón de Jesús o de Astorga,Bernardo de los Santos o de León, Juan Gilde Velasco o de Ojebar, Manuel del SantísimoSacramento, Martín Palau, Franciscode San Miguel o de Gascueña, FranciscoSánchez Abad, Joaquín Martínez de lasRosas, Sebastián Medina, Manuel Pedrosa,Tomás del Sacramento, todos ellos hijosde la Provincia de San Gregorio Magno,misioneros en Filipinas.Este volumen y esta presentación quierenser un homenaje de los alumnos a su


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 195AD CHRONICAM ORDINIS195profesor Fr. Antolín Abad, agradeciendo sulabor por dar a conocer la historia y vida denuestros misioneros en Oriente e Iberoamérica,Fr. Mariano Acebal lo hace ya desde lacasa del Padre, Fr. Pedro Gil y Fr. RafaelSanz lo hacen en estas páginas.Con el agradecimiento del Fr. Antolín vatambien el nuestro, a la Provincia de SanGregorio Magno de Castilla, a la SecretaríaGeneral de Evangelización, y SecretaríaGeneral de Misiones, al Colegio de Editoresde San Buenaventura de Grottaferrata(Roma), y a tantas personas que han apoyadola presente edición. Y el deseo de quepronto vea la luz el volumen XII con el testimoniode tantos otros franciscanos misionerosen China.9. Notitiae particularesFR. PEDRO GIL– FR. JOÃO BOSCO BARBOSA DE SOUSA,<strong>OFM</strong>, è stato nominato da BenedettoXVI Vescovo di União da Vitória (Brasile),finora Parroco della Parrocchia “SãoFrancisco de Assis” nell’arcidiocesi diSão Paulo.(L’Osservatore Romano, 4 gennaio 2007)Breve nota biograficaFr. João Bosco è nato l’8 dicembre 1952nella città di Guaratinguetá, arcidiocesi diAparecida, nello stato di São Paulo. È entratonel Noviziato della Provincia dell’ImmacolataConcezione in Brasile il 20 gennaio1971, ha emesso la Professione temporaneail 20 gennaio 1972, quella solenne il4 ottobre 1975 ed è stato ordinato sacerdoteil 7 gennaio 1978.Ha svolto le seguenti attività: Vicarioparrocchiale nella Parrocchia “Santo Antôniodo Pari” (1978-1982) e Parroco dellaParrocchia “São Francisco de Assis” (1983-1987; 1995-1997), entrambe nell’arcidiocesidi São Paulo; Direttore di produzione dell’agenzia“SONOVISO do Brasil”, che realizzaaudiovisivi di carattere formativo ereligioso, nell’arcidiocesi di São Sebastiãodo Rio de Janeiro (1988-1994); Definitoreprovinciale (1998-2000); Parroco della Parrocchia“São Pedro Apóstolo” a Pato Brancoe Presidente della Fondazione “CELI-NAUTA, Radio e TV” nell’arcidiocesi diPalmas, Francisco Beltrão (1998-2003); e,dal 2004, Parroco della Parrocchia “SãoFrancisco de Assis” nell’arcidiocesi di SãoPaulo.– FR. PIETRO SORCI, <strong>OFM</strong>, della Prov. SiciliaeS.s. Nominis Iesu/Italia, è stato nominatodal Card. Tarcisio Bertone, Segretariodi Stato, Membro Ordinario dellaPontificia Accademia di Teologia.(Lettera, Segreteria di Stato: 09.01.2007; Prot. N. 7.582/P)– FR. LEONARDO SILEO, <strong>OFM</strong>, il 1° febbraio2007 è stato nominato Direttoredell’Urbaniana University Press dalCard. Ivan Dias, Prefetto della Congregazioneper l’Evangelizzazione dei Popolie Gran Cancelliere della PontificiaUniversità Urbaniana.– FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, Ministrogenerale dei Frati Minori, è stato invitatoda Benedetto XVI a parteciparealla V Conferenza dell’Episcopato Latinoamericano,che si terrà in Aparecida,Brasile, dal 13 al 31 maggio 2007.(Lettera del Card. Giovanni Battista Re, Pontificia Commissioneper l’America Latina: 15.02.2007; Prot. N. 81/2007)– FR. PHILIPPE SCHILLINGS, Ufficio delletraduzioni della Curia generale, è statonominato Penitenziere Straordinariopresso la Basilica di S. Pietro.( Litterae Iacobi Francisci Card. Stafford, Paenitentiaria Apostolica:28.03.2007, prot. N. 183/07)– FR. SANTIAGOAGRELO MARTÍNEZ, <strong>OFM</strong>, èstato nominato da Benedetto XVI ArcivescovoMetropolita di Tanger (Marocco),Professore all’Istituto Teologico di Compostelae Parroco in parrocchie rurali.(L’Osservatore Romano, 12 aprile 2007)Breve nota biograficaFr. Santiago è nato il 20 giugno 1942. Hacompiuto i suoi studi nel Seminario Minore


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 196196 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ifrancescano di Herbón-Padrón (Coruña); hasvolto la Filosofia e la Teologia nel Teologatofrancescano di Ponteareas (Pontevedra)e all’Università Pontificia di Salamanca.Si è specializzato in Liturgia all’Anselmianodi Roma, ottenendo il Dottorato.Appartiene all’Ordine dei Frati Minori dellaProvincia di Santiago de Compostela,nella quale ha emesso la professione temporaneail 28 agosto 1959 e quella solenneil 23 dicembre1963. È stato ordinato sacerdotea Salamanca il 13 agosto 1966.Per molti anni è stato professore di Liturgiaall’Antonianum di Roma e, dal 1986,è professore di Liturgia e di Teologia Spiritualenell’Istituto Teologico di Santiago deCompostela. È stato Direttore Spirituale delSeminario Minore francescano di Herbón;Maestro-formatore in Santiago; SegretarioProvinciale; Definitore provinciale; Vicarioprovinciale; Moderatore per la formazionepermanente. Inoltre, è stato Visitatore generaledella Provincia francescana del Portogalloe della Pontificia Università Antonianumin Roma. È stato anche Economo dellaProvincia di Santiago. Ultimamente hasvolto il ministero di Parroco in parrocchierurali.– MONS. JEAN-PIERRE GRALLET, <strong>OFM</strong>, èstato nominato da Benedetto XVIArcivescovodi Strasbourg (Francia), finora Vescovotitolare di Dardano edAusiliare dellamedesima circoscrizione ecclesiastica.(L’Osservatore Romano, 22 aprile 2007)– MONS. LUIS MORAO ANDREAZZA, <strong>OFM</strong>,è stato nominato da Benedetto XVI Vescovodi Chalatenango (El Salvador), finoraVescovo titolare di Tullia ed Ausiliaredi Santa Ana (El Salvador).(L’Osservatore Romano, 22 aprile 2007)


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 197AD CHRONICAM ORDINISBIBLIOGRAPHIA1. Libri– BIRINGANINE GERVAIS, Saint Benoît l’Africain.Vie et offices pour la célébrationde sa fête, Ufficio Comunicazioni <strong>OFM</strong>,Rome 2007, pp. 84.– BOGOVIć MILE - JURIšIć HRVATIN GA-BRIEL, Hrvatski mučenici za vjeru i dom,(Martiri croati per la fede e la patria),Verbum, Split-Gospic 2005., pp. 192.– CENCI CESARE E MAILLEUX ROMAIN,Constitutiones Generales Ordinis FratrumMinorum, I, Saeculum III, FratiEditori di Quaracchi, Grottaferrata 2007,pp. 396.– CONCETTI GIUSEPPE, Rosina Citeroni nelprimo centenario della nascita. 1906Grottammare 2006, Fast Edit, AcquavivaPicena 2007, pp. 79.– CORONA RAIMONDO DOMENICO, ContemplareGesù nel cammino della Croce. Ciaccompagna il servo di Dio D. GaetanoTantalo, Tagliacozzo, Santuario Madonnadell’Oriente, 2005, pp. 68.– JURIšIć HRVATIN GABRIEL (Glavni urednik),Sv. Andrija Kretski. Pjesnićki kanonza rođendan našce Gospe Bogorodice,(Canon poëticus S. Andreae cretensisin honorem nativitatis Deiparae Mariae),trad. in croato di Belić Predrag, Kačić,Split 2004, pp. 96.– JURIšIć HRVATIN GABRIEL, Sveti Staš iŽupa Staševica u Splitsko-markarskojnadskupiji, Kačić, Split 2004, pp. 152.– KAPITANOVIć VICKO, Kršćanska Archeologija,Kačić, Split 2006, pp. 285.– KAPITANOVIć VICKO (Priredio/Redatto-re), Crkva i društvo uz Jadran Vrela i rezultatiistraživanja. Chiesa e Società nell’areaadriatica. Fonti e bilancio dellericerche, Atti del Convegno internazinaledi Spli, 21-22.9.2001, Tisak, Split2006, pp. 415.– CHILI ALESSANDRO (a cura di), Dai montidi pietà al microcredito oggi, Atti dellaXXV edizione delle «Giornate dell’Osservanza»,13-14 maggio 2006,Fondazione del Monte, Tipolitografia S.Francesco, Bologna 2006, pp. 98.– MOSCONI ANACLETO, La spiritualitàfrancescana di Papa Giovanni XXIII, 5ªedizione, Stamperia editrice Commerciale,Bergamo 2006, pp.176.– NERI FRANCESCO (a cura di), GiovanniPaolo II. Cari frati cappuccini... Omelie,discorsi, lettere (1978-2005), EdizioniItalia Francescana, Roma 2006, pp. 144.– PAOLAZZI CARLO, Studi su gli «scritti» difrate Francesco, Editiones Collegii S.Bonaventurae ad Claras Aquas, Grotaferrata(Roma) 2006, pp. 225.– PARDILLAÁNGEL, I religiosi ieri, oggi e domani,Editrice Rogate, Roma 2007, 387.– PICCIAFUOCO UMBERTO, Tre grandi francescaniosimani missionari di fede e dicarità. Mons. Antonio M. Sacconi(1741-1785), P. Vincenzo Frontini(1773-1841), P. Leonardo Bellucci(1881-1920), Grafiche Scarponi, Osimo2006, pp. 209.– PIERRI ROSARIO (a cura di), Grammaticaintellectio Scripturae. Saggi filologici diGreco biblico in onore di Lino Cignelli<strong>OFM</strong>, Franciscan Printing Press, Jerusalem2006, pp. 386.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 198198AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I– SCHLOSSER MARIANNE, Saint Bonaventure.La joie d’approcher Dieu, Les Editionsdu CERF- Editions Fraciscaines,Paris 2006, pp. 233.– SERVICIO PARA EL DIÁLOGO (a cura di), Eldiálogo de los creyentes, 3, Curia General<strong>OFM</strong>/I.S.E., Venecia-Roma 2006,pp. 188.– SERVIZIO PER IL DIALOGO (a cura di), Ildialogo dei credenti, 3, Curia generale<strong>OFM</strong>/I..S.E., Roma-Venezia 2006, pp.188.– STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM (acura di), Liber Annuus, LV, 2005, FranciscanPrinting Press, Jerusalem 2006,pp. 584+76 tavole.2. Extr<strong>acta</strong>– CORONA RAIMONDO DOMENICO, Per unaprima lettura dell’Enciclica “Deus Caritasest” di Benedetto XVI, Estratto da “Planus”,Quaderno di studi dell’Istituto TeologicoAbruzzese-Molisano, Chieti 2006, pp. 163-178.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 199NECROLOGIA1. Fr. Bonaventura LionettiFontanarosa (AV), Italia, 31.12.1921Benevento, Italia, 27.01.2007Nato a Fontanarosa (AV), il 31 ottobre1921, da Michele e Rosaria Fabiano, al fontebattesimale gli fu dato il nome di Ciriaco.All’età di tredici anni entrò come aspirantenel Convento di Atripalda e l’8 dicembre1937, nel Convento “S. Maria di Loreto” diPaduli (BN), ricevette l’abito francescano;il 19 novembre 1941, a Vitulano (BN), iniziòl’anno della prova ed il 22 novembre1942 emise la sua prima Professione religiosa.Dopo appena un anno, fu inviato aNola dai superiori, per prestare servizio,con Fr. Giustino Crialese, al confratello VescovoS. Ecc. Mons. Michele Camerlengo.Nella solennità dell’Immacolata Concezionedel 1945, nella Chiesa “SS.ma Annunziata”di Vitulano, nelle mani del R. Fr.Isaia Columbro, Delegato del M.R. Fr. InnocenzoZeppa, Commissario provinciale,consacrò definitivamente la sua vita al Signorenell’Ordine dei Frati Minori.Il 10 settembre 1951, con la morte di S.Ecc. Mons. Camerlengo, dal Rev.mo Fr.Agostino Sépinski, Ministro generale dell’Ordine,fu chiamato a Roma presso la Curiageneralizia come portinaio e addetto alcentralino della casa. Servizi, questi, chepresterà per ben 42 anni, quando, con l’obbedienzadel 17 luglio 1993 del Rev.mo Ministrogenerale Fr. Hermann Schalück, rientreràdefinitivamente in Provincia, assegnatoalla Fraternità “S. Maria delle Grazie”.Il Ministro generale, consegnandoglil’obbedienza, lo accompagnava con questeparole: “[…] compio il dovere di dare testimonianzaa questo fratello, e di ringraziarela Provincia per averlo concesso al serviziodell’Ordine per questi lunghi anni. La testimonianzanon è solo per quella nota del suoservizio di accoglienza ai Fratelli di tutto ilmondo, della sua operosità e creatività nel-l’uso degli strumenti tecnici a beneficio deiCapitoli e degli altri incontri Internazionali,ma quella meno visibile della serenità nellamalattia [ndr: nel dicembre 1992 fu colto daischemia] e nell’accogliere un servizio menogravoso, lasciando la Curia generalizia.Anche in questo, e soprattutto in questo, ciha reso palese cosa significa seguire gli insegnamentie gli esempi del nostro PadreSan Francesco. Sono convinto che Fr. Bonaventurasarà fraternamente accolto nellaProvincia non solo per quello che potrà fare,ma per quello che egli è. La delicatezzadei Fratelli nel riceverlo sarà dono per chi siè posto al servizio dell’Ordine, con le fatichee le gioie, ma è rimasto sempre della«vostra» Famiglia, affettivamente ed effettivamente,come è sempre stato Fr. Bonaventura”.Tornato a Benevento subito si attivò nelmettere a disposizione della Fraternità le suecompetenze. Fu promotore e realizzatoredell’ascensore e del nuovo impianto telefonicoe ben presto si attivò come centralinista,portinaio della Casa e collaboratore della localeBiblioteca provinciale “Le Grazie”.Dal 1993 al 1995 curò la formazione dialcuni aspiranti alla vita religiosa.Il 6 maggio 1995, dal Ministro provincialegli viene conferito l’Ufficio di Ministrostraordinario dell’Eucarestia, insiemead altri sei confratelli non sacerdoti.Il 31 ottobre 1997, con il vivo desideriodi potersi rendere maggiormente utile aifratelli e alla comunità provinciale, chiededi essere ammesso all’Ordine del Diaconatopermanente. Dopo aver ricevuto il Ministerodei Lettori e degli Accoliti il 24 giugno1998, nella Festa delle Stimmate delPadre San Francesco, il 17 settembre 1998,da S. Ecc. Mons. Serafino Sprovieri, ArcivescovoMetropolita di Benevento, venneordinato Diacono.Nel settembre 2001 gli fu affidato ilcompito di coordinare il Progetto missiona-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 200200 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Irio di adozioni a distanza “Betania”, a favoredella nostra Fondazione Missionaria“N.S. das Graças” nel Piauí (Brasile).Dal settembre 2006 si scopre affettoda diversi mali avanzati irreversibili, che lohanno debilitato nel fisico e lentamente preparatoall’incontro con sorella morte.FR. FRANCO PEPEMinistro provinciale2. Fr. Fiorenzo LocatelliS. Pietro in Bagno, Italia, 14.02.1938Firenze, Italia, 19.02.20071. Curriculum vitaeFr. Fiorenzo nasce a S. Piero in Bagno(Forlì) il 14 febbraio 1938. Al battesimo glifu dato il nome di Santi. È il terzo di 4 figli(due fratelli, Mario e Giuseppe e una sorella,Marietta) in una famiglia di fondamentie di pratica profondamente cristiana. La suavocazione francescana nasce all’ombra dellaVerna: a S. Piero risiedeva Fr. Gregorio,questuante della Verna, che aveva in Antonio,babbo di Fiorenzo, un prezioso collaboratore;a S. Piero erano nate altre vocazionireligiose di frati della Provincia Toscana,fra cui anche un biscugino, Fr.Gregorio Battistini, che ci ha lasciati tre annifa e che da ragazzo aveva vissuto nellastessa casa di Fr. Fiorenzo.Nel 1950 entra in seminario: nei CollegiSerafici di Giaccherino e poi di Figline-S.Romolo frequenta la Scuola Media e ilGinnasio.Il 28 luglio 1956 inizia il noviziato allaVerna, che si conclude con la prima professioneil 29 luglio del 1957, fatta insieme adaltri 10 confratelli (quest’anno ricorreva ilcinquantesimo!).Compie gli studi filosofici a Colleviti-Pescia dal 1957 al 1961 e quelli di Teologiaa Fiesole dal 1961 al 1965; oltre al suo impegnonello studio, si fa evidente la sua predisposizionealla musica e al canto: sotto laguida di Fr. Stefano Pallini, dirigeva il corodegli studenti per il servizio liturgico dellanostra Chiesa e per rendere solenni le Festein tanti altri nostri Conventi e Parrocchieche con frequenza invitavano la Corale deigiovani frati. Nel gruppo dei Chierici eraelemento di equilibrio e punto di appoggionelle difficoltà. Gli piaceva il lavoro, per teneredecorosi la chiesa, il convento, il boscoe per costruire il campo sportivo, anche perla sua passione per il gioco del calcio, durataanche negli anni successivi.Il 30 giugno del 1963 a Fiesole fa la professioneSolenne e il 29 giugno viene ordinatoPresbitero dall’allora Vescovo di FiesoleAntonio Bagnoli, nella Chiesa di SanFrancesco a Figline Valdarno, con altri seicompagni. Diodato, Mario, Vincenzo, Nicola,Costanzo, Ugo.Dopo il V anno di Teologia, detto di SacraEloquenza, all’Osservanza di Siena, nel1966 è Viceparroco ad Arezzo-Saione; dal1967 al 1971 è Vicerettore nel collegio diSan Romolo e poi Maestro e incaricato perle Vocazioni.Dal 1971 al 1985 è a Piombino: per pochimesi Viceparroco e poi Parroco. È il periododel grande fervore di rinnovamentopost-conciliare: Fr. Fiorenzo si adopera conenergia, capacità ed equilibrio per il rinnovamentodella vita cristiana in una parrocchiagrande e impegnativa, come quelladell’Immacolata a Piombino: sa assistere econvogliare i tanti fermenti presenti nellacomunità con una catechesi attenta ai valorireligiosi e a quelli sociali, coinvolgendo,secondo lo spirito del Vaticano II, tanti laicinell’impegno ecclesiale. Un amore tuttoparticolare lo riserva sempre per i “bimbi”dell’ orfanotrofio “Giustino Senni” e perquelli della Scuola Materna parrocchiale.Il suo spirito gioviale e il forte senso difraternità si riversa oltre che nei fedeli dellaParrocchia, anche nella comunità dei frati:a Piombino si sta bene e sono tanti i fratidella Provincia e di altre Province, che vi sirecano a trascorrere periodi di riposo.In questo tempo per tre anni è Guardianoe per due trienni a fila è eletto Definitoredella Provincia.Dal 1985 al 1991 passa al Convento-Studentatodi Fiesole, con l’ufficio di Guardiano,Definitore provinciale e incarichi nella promozioneper le vocazioni e nella formazione.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 201NECROLOGIA201Sono anni di grande importanza nellavita della Provincia. Insieme a Fr. Rodolfo,ora Vescovo di Montepulciano, dopoanni di stasi, viene rinnovata tutta laforma e la metodologia della pastorale vocazionale,che darà validi frutti nella Provinciae che sarà accolta anche in altreProvince d’ItaliaDal 1991 inizia il suo impegno allaVerna, durato fino al 2006. Un primotriennio come Vicario, e poi per 12 anniGuardiano. Sarà nuovamente Definitoreper un altro triennio, delegato per la liturgiae la musica e confessore delle clarissedi Sansepolcro.Si può senz’altro affermare che per laVerna Fr. Fiorenzo ha dato il meglio di sé.Amava il santuario in modo tutto particolare,perché era convinto della sua straordinariagratia loci.Ha fatto quanto gli è stato possibile perconservare, migliorare, rinsaldare le strutture;per rendere più visibili e far ammirare leopere d’arte (apertura del bellissimo Museo)e soprattutto per rendere la Verna accoglientee pastoralmente più incisiva per itanti pellegrini che salgono questo Santomonte. Le celebrazioni liturgiche hanno acquistatomaggiore, decoro, solennità e partecipazione.La comunità l’ha seguito, perchélo ha sentito fratello, disponibile, attento,umile nel suo servizio.I tanti frati, oltre ai pellegrini, venuti daogni parte del mondo, hanno percepito conchiara evidenza di essere ben accolti e graditie per cui hanno potuto gustare meglio lameravigliosa esperienza del Francesco poveroe crocifisso della Verna.L’amore di Fiorenzo alla Verna era amoreper Francesco e per i suoi frati.Anche per questo i frati della Toscana,mentre il Ministro generale lo aveva nominatoVisitatore della Provincia di Bologna,pur sapendo quanto rifuggiva questo incarico,nel maggio dell’anno scorso lo hannovoluto loro Ministro provinciale.Non possiamo leggere nella profonditàdel pensiero di Dio, ma l’amore che Fr. Fiorenzoha avuto sempre per tutti, in particolarein questi nove mesi di servizio comeMinistro, ci dice che ha speso la sua vitanell’amare Dio nei suoi fratelli.Grazie Fiorenzo, amico, fratello e padre.2. Telegramma del PapaReverendo Padre Livio ChisciConvento San FrancescoVia Antonio Giacomini, 350132 FIRENZEFR. UGO ROSSIAppresa triste notizia dipartita PadreProvinciale Fiorenzo Locatelli SommoPontefice assicura sua spirituale partecipazioneal lutto che colpisce codesta provinciadell’Ordine dei Frati Minori et ricordandocon animo grato generosa testimonianza sacerdotaleet religiosa compianto figlio diSan Francesco specialmente suo fecondoministero in Convento la Verna implora dalSignore per anima eletta premio eterno promessoai fedeli e servitori del Vangelo etimparte di cuore ai confratelli familiari etpresenti rito funebre speciale confortatricebenedizione apostolica.CARDINALE TARCISIO BERTONESegretario di Stato di Sua Santità3. Lettera del Custode di Terra SantaGerusalemme, 19 febbraio 2007Prot. B.0062/07Carissimo P. Vicario,mi ha raggiunto la notizia della morteimprovvisa di fra Fiorenzo Locatelli <strong>OFM</strong>.In questo momento di dolore ci sentiamopiù vicini che mai ai frati della ProvinciaToscana, che piangono il loro Ministro. IlSignore ha chiamato a sé un servo fedele,privandoci di un fratello che è stato unesempio di vita per tutta la famiglia francescana.Sarà difficile abituarsi alla sua scomparsa.La sua figura serena e gioiosa era diventatafamiliare non solo ai frati minori,ma a tutti coloro che amano san Francesco.In tutti i campi di apostolato che avevaoccupato, fra Fiorenzo aveva lasciato unatraccia indelebile. Come parroco era statoun pastore appassionato ed autorevole, conquistandosila stima e l’affetto dei suoi fe-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 202202 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ideli. Nel campo dell’animazione vocazionalee della pastorale giovanile era statopunto di riferimento per generazioni di giovanialla ricerca del volto di Cristo.Negli uffici di Guardiano e Definitoreprovinciale aveva saputo amare i suoi confratelli,vivendo fino in fondo, prima conl’esempio e poi con la parola, i grandi valoridella vocazione francescana. Ma credoche la sua immagine più originale resteràsempre legata al Santuario della Verna, cheegli ha tanto amato e per il quale ha speso lesue migliori energie. La Verna per fra Fiorenzoera un modo di cogliere il volto piùsegreto e fecondo del carisma francescano.Tra le rocce della Verna egli sapeva ritrovarel’amore appassionato di Francesco perCristo crocifisso, la capacità di amare finoal sacrificio, donandosi senza riserve.Tutti i frati e tutti i pellegrini che sono salitialla Verna, cercando la pace del cuore,l’hanno trovata certamente nel suo sorriso accogliente,nella sua capacità di dire coseprofonde senza atteggiarsi a maestro. AllaVerna tutti si sentivano a casa. Quante volte inovizi all’inizio del loro cammino religioso,hanno fatto ricorso alla sua esperienza, trovandoin lui una guida coerente ed autorevole.Noi frati di Terra Santa lo ricordiamocon particolare gratitudine, avendo sperimentatopiù volte il suo profondo e concretoattaccamento alla Terra di Gesù. In TerraSanta egli ritrovava le radici evangelichedel mistero della croce, di cui fu appassionatocultore.Lo ricorderemo nella preghiera, ringraziandoil Signore di averci dato la grazia diconoscerlo e di averlo avuto compagno dicammino.In unione di preghiera.FR. PIERBATTISTA PIZZABALLA, <strong>OFM</strong>Custode di Terra Santa4. Omelia del Ministro generale nel giornodel funeraleSantuario della Verna, 23.02.2007UN PADRE,UN AMICO ED UN FRATELLORm 14,7-12; Sal 22; Gv 14,1-6Cari fratelli e sorelle,il Signore vi dia Pace!Il Signore Gesù ha visitato nuovamente lanostra Fraternità ed ha portato con sé, nellaCasa del Padre, Fr. Fiorenzo, un vero padreper quanti lo hanno conosciuto. L’Amico èvenuto tra noi ed ha preso con sé un vero egrande amico. Sorella morte è venuta nellanostra casa ed ha preso con sé un vero fratello,un vero frate minore. Tutto questo era Fr.Fiorenzo: un padre, un amico, un fratello.È stata una visita inaspettata. Inaspettata,perché mai ci sembra sia arrivato il momentogiusto per la partenza. Inaspettata,perché un viaggio così importante è avvenutoin un istante, durante il sonno. Inaspettatae non desiderata, perché con frate Fiorenzosi stava bene e posso dire che anchelui si trovava bene con noi.Aveva iniziato, da poco, il suo serviziocome Ministro di questa amata e, in questomomento, provata Provincia di San FrancescoStigmatizzato della Toscana. Non erastato facile per lui accettare questo servizio.Si sentiva inadeguato, me lo ripeteva spesso,e poi, sempre tirava fuori il suo stato disalute. Quando gli feci gli auguri per la suaelezione a Ministro provinciale, mi disse:«Sai, Fr. José? Non ho cercato questo incarico,anzi…; ma se il Signore lo ha permesso,lui mi darà la grazia necessaria. Di questosono sicuro. Io farò del mio meglio, ilSignore farà il resto”. Allorché venne a Roma,nel mese di gennaio, per partecipare all’incontrodei neo Ministri gli domandai:«Allora Fiorenzo, come ti senti nell’esercitarequesto nuovo compito di ministro e servodella tua Fraternità provinciale?». «Ve’–mi rispose – devo dirti, caro Ministro, checerte situazioni non sono facili. Tu le conoscibene: problemi di personale, chiusura dipresenze importanti per la Provincia, aperturadi alcune presenze nuove non facilmentecomprensibili da parte di tutti, alcunesituazioni umane non facili…. Ma devo dirtianche che ho trovato tante cose buone etanta disponibilità nei Frati… in questo modo,anche se non mancano delle spine, nonmancano le rose! Inoltre, devo dirti con veragioia che sono contento di servire i Frati


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 203NECROLOGIA203e lo farò con tutte le mie energie, almenofinché la salute lo permetta. E se un giornoil motore si fermerà, il Signore saprà il perché;meglio, però, che si fermi sul camminoche fermo in garage».In questi giorni era tornato dalla Bolivia.Sabato scorso mi chiamò al telefono, perchiedermi di partecipare al Capitolo spiritualedella Provincia nel prossimo mese dimaggio. In quella occasione mi parlò a lungodi quel viaggio e di quanto di buono e dibello aveva incontrato. Era pieno di entusiasmo.«Tra due giorni avremo un incontroprovinciale – mi disse – ed allora parlerò aimiei Frati di quanto di bello c’è nell’Ordine.Si deve conoscere. Tante volte viviamotroppo chiusi nei nostri Conventi o Provincee non vediamo cosa il Signore fa attraversoi nostri Frati nel mondo». Mi ha accennatoanche di certi progetti che stavamaturando, partendo da quanto aveva vissutonel Capitolo generale straordinario, celebratodi recente, e mi diceva: «Ricorrerò ate. Devi sostenermi. Tanto non è roba mia:lo ha chiesto il Capitolo». E io gli promisidi essergli molto vicino, come sempre.Il Fr. Fiorenzo, che io ho conosciuto eamato come fratello e amico, era un uomoottimista. Di fronte a certe difficoltà, dopoaver ascoltato e riflettuto un po’, diceva:«Ve’, dai, ce la faremo». Era un Frate convinto,amava profondamente la sua vocazionefrancescana e, come conseguenza,amava i suoi Frati. Soffriva, e molto, quandoun Frate, soprattutto se era giovane, nonviveva con entusiasmo la sua vocazione.Più di una volta mi confessò parlando di casiben concreti: «Non posso capire... È cosìbella la nostra vita…». Amava la fraternitàe sapeva creare fraternità. Lo abbiamo sperimentatonei nostri pellegrinaggi qui allaVerna. Riempiva questa Casa e questa montagna,anche se grande. Fiorenzo, poi, eraun giovane con circa 70 anni di età. E perchégiovane amava i giovani, aveva fiducianei giovani e a loro affidava responsabilità.Un giorno, prima del Capitolo provincialeultimo, mi fece questa confessione: «Ministrogenerale, se un giorno dovessi accettarela responsabilità di Ministro provincialelo farei pensando soprattutto ai Frati giova-ni. Non voglio frustrare la loro fiducia inme. E poi, mi sento bene con loro e credoche anche loro si sentano bene con me». MaFiorenzo amava soprattutto il Signore, e lomanifestava nella fedeltà quotidiana e nellaliturgia. Amava Francesco, e lo manifestònella cura di questo Santuario, luogo cosìcaro a Francesco e caro a tutti noi.Grazie, caro Fiorenzo, per la tua testimonianzadi vita come Frate Minore e sacerdotedi Cristo. Grazie per il tuo serviziogeneroso all’Ordine, in questa tua Provinciatoscana, particolarmente come Definitore,animatore della pastorale vocazionale,Guardiano e Ministro provinciale. Grazieper il tuo servizio alla Chiesa, come sacerdotee parroco… Grazie per quello che haifatto, ma particolarmente per quello che seistato per noi: padre, fratello e amico. Quandoverremo alla Verna, la tua e la nostra Verna,ci mancheranno le tue braccia aperte peraccoglierci, ci mancherà il tuo sorriso semprelimpido che ci infondeva serenità e pace,ci mancherà la tua parola equilibrata ematurata nella esperienza della vita. Nonascolteremo più la tua voce nelle Celebrazioniliturgiche e nella processione quotidianaalla Cappella delle Stigmate. Ci mancheràtutto questo e sentiremo il vuoto chehai lasciato in noi, un vuoto difficile dariempire, non soltanto per i confratelli dellatua Provincia, soprattutto per i più giovani,ma anche per tutti coloro che ti hanno conosciutoe amato.Tu continuerai ad essere con noi, nel nostrocuore e nel nostro cammino. E allorasentiremo la presenza misteriosa, ma non perquesto meno reale, di un padre, di un fratelloe di un vero e profondo amico che, dalla casadel Padre, continua a sorriderci e a camminarecon noi incoraggiandoci con una dellesue espressioni caratteristiche: «Dai, avanti,non avere paura, ce la faremo».Cari fratelli e sorelle, siamo sconcertati,tanto è il dolore per la scomparsa del nostrofratello Fiorenzo. Ma il Signore, che trasformal’ombra della morte in aurora di vita eguarda con amore ai suoi figli che gemononella prova, ci viene incontro per dirci: «nonsia turbato il vostro cuore. Abbiate fede inDio e abbiate fede anche in me» (Gv 14,1). I


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 204204 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Inostri occhi, come quelli dei discepoli diEmmaus, in momenti come questi non sempresono pronti a riconoscere il Signore e,sebbene il nostro cuore arda, a volte siamotardi nel credere. In questa situazione di scoraggiamentoil Signore si fa presente nel nostrocammino per dirci: «Che sono questi discorsiche state facendo tra voi? (Lc 24,17);non sapete che «se il chicco di grano cadutoin terra non muore, rimane solo; se invecemuore, produce molto frutto?» (Gv 12,24).Come Maria, sorella di Lazzaro, anche noisiamo tentati di dirgli: «Signore, se tu fossistato qui, mio fratello non sarebbe morto»(Gv 11,32). Ma Gesù ci risponde, prima ancoradi formulare la domanda: «Io sono la risurrezionee la vita...; chiunque vive e credein me, non morrà in eterno» (Gv 11,25-26).Ancora: «non ti ho detto che, se credi [anchein questa situazione], vedrai la gloria diDio?» (Gv 11,40). Spesso ci comportiamocome se dovessimo vivere in questo corpomortale per sempre. Allora Gesù, per boccadell’Apostolo, ci ricorda che «finché abitiamoin questo corpo siamo in esilio lontanodal Signore» (2Cor 5,6), e che solo quandosarà distrutto il corpo in cui abitiamo, «allorariceveremo un’abitazione da Dio, una dimoraeterna... nei cieli» (2Cor 5,1). In circostanzesimili a quella di oggi può sembrarci,come al profeta, che la morte spezzi le nostrevite (cf Is 38,10). A partire dalla fede, la Paroladi Dio di Dio, ancora una volta, ci assicura:«Sia che viviamo, sia che moriamo,siamo dunque del Signore» (Rm 14,8).Avolteesprimiamo al Signore il desiderio di avvisarciper tempo, affinché la morte non ciprenda nel sonno o distratti. Gesù viene incontroa quella che potrebbe sembrare unagiusta richiesta per dirci: «Siate pronti, con lacintura ai fianchi e le lucerne accese; siate similia coloro che aspettano il padrone quandotorna dalle nozze, per aprigli subito, appenaarriva e bussa… tenetevi pronti, perchéil Figlio dell’uomo verrà nell’ora che nonpensate» (cf. Lc 12,35-36.40).Pertanto, dopo questa “catechesi e “purificazione”da parte del Signore della vita, illuminatii cuori e asciugate le nostre lacrime,ripetendo le parole del Padre san Francesco,anche noi, osiamo cantare: «Laudatosi’, mio Signore, per sora nostra Morte corporale,da la quale nullu omo vivente po’skappare” (Cant 27).Cantiamo, fratelli e sorelle, anche se ilnostro cuore sanguina per la scomparsa delpadre, fratello e amico Fr. Fiorenzo. Facciamofesta, anche se i nostri occhi continuanoad essere velati dalle lacrime. Il Signore oggi,come sempre, è buono con noi e nonpossiamo fare a meno di cantare: «Se moriamocon lui, vivremo anche con lui» (2Tm2,11). Sì, non possiamo fare a meno di confessaree gridare la nostra fede: «Noi crediamoinfatti che Gesù è morto e risuscitato;così anche quelli che sono morti, Dio li raduneràper mezzo di Gesù insieme con lui”(1Ts 4,14). Mossi dalla fede in Cristo Risorto,noi non possiamo fare a meno di sfidarela morte: «Dov’è o morte la tua vittoria?Dov’è o morte, il tuo pungiglione?» (1Cor15,-55). Rendiamo grazie a Dio che ci donala vittoria per mezzo del Signore nostro GesùCristo (cf 1Cor 15,57). Benediciamo ilSignore perché sappiamo, con la certezzache ci viene dalla fede, che «le anime deigiusti sono nelle mani di Dio, nessun tormentole toccherà» (Sp 3, 1).Perché siamo convinti di questo, oggi,con profonda tristezza perché si separa danoi, ma allo stesso tempo con profonda gioiaperché torna alla casa del Padre, diciamo addioa Fr. Fiorenzo. Addio non perché non ciincontreremo più, la nostra separazione infattisarà sempre momentanea, ma diciamoaddio perché lo consegniamo a Dio.Signore, sii tu il nostro rifugio e la nostrafortezza, perché dal pianto e dal dolore, giungiamoalla pace della tua presenza. Sii per ilnostro confratello Fiorenzo, come lo sei statoper Francesco proprio qui alla Verna, custodee difensore, sicurezza, giustizia, quiete,gaudio e letizia, la sua vita eterna. Sii ancheil custode e difensore di questa Provinciaminoritica che oggi rimane come orfana.Frate Fiorenzo: riposa nella pace del Signoree con Lui canta per sempre le sue lodi,e, nella tua amata Verna, attendi la risurrezionedel tuo corpo. Amen.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CRABALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 205NECROLOGIA2053. Anno 2006 mortui sunt* 1 febbraio 2006: CHIAZZO FR. GIROLAMO,nato a Conio di Borgomaro (IM), dellaProv. Liguriae Ss. Cordis Mariae, Italia.Fu Definitore, Guardiano, economo, Cappellanod’Ospedale, Assistente nel CollegioSerafico del Monte e Coadiutore parrocchialee Voltri, Sanremo e Bordighera.Di animo buono e discreto, con generositàdedicava il suo tempo all’ascolto e alSacramento della Riconciliazione. Frateesemplare nella vita, nella malattia e nellamorte. È morto nel Convento S. Francescodi Recco all’età di anni 68, di vitafrancescana 50 e di sacerdozio 42.* 11 marzo 2006: ZAMKOVSKý FR. JOSZEF,nato a Toporec, della Prov. Ss. Salvatoris,Slovacchia. È morto all’età di anni56 e di vita francescana 39.* 12 aprile 2006: TORRASSA FR. UGOLINO,nato a Trensasco di Sant’Olcese (GE),della Prov. Liguriae Ss. Cordis Mariae,Italia. Svolse il suo ministero in variiConventi, privilegiando la confessione ela predicazione. Di animo generoso edamicale, fu più volte Assistente dell’OFS,Economo e Guardiano. È mortonel Convento S. Francesco di Recco all’etàdi anni 89, di vita francescana 72 edi sacerdozio 65.* 20 marzo 2006: HILLESHEIM FR. PACIFÍ-CO, CRISÓSTOMO, nato a São Pedro deAlcântara, della Prov. ImmaculataeConceptionis BMV, Brasile. È morto aPetrópolis all’età di anni 87 e di vitafrancescana 70.* 14 maggio 2006: SELL SCHATZINGER FR.CHRISTIAN, PAUL EDMUND, nato a Cleveland,USA, della Prov. Ss. Francisci etIacobi Jalisco, Messico. Si è distinto perla disciplina e l’impegno per vivere iconsigli evangelici. È morto a Guadalajaraall’età di anni 90, di vita francescana69 e di sacerdozio 64.* 12 luglio 2006: ŻWIREK FR. STEFAN,WłADYSłAW, nato a Wólka Gieraszowska,della Prov. Immaculatae ConceptionisBMV, Polonia. È morto a Tarnów all’etàdi anni 89, di vita francescana 60 edi sacerdozio: 57.* 25 luglio 2006: SZWAłEK FR. MAKARY,JAN, nato a Radomirka, della Prov. ImmaculataeConceptionis BMV, Polonia.È morto a Cieszyn all’età di anni 73, divita francescana 54 e di sacerdozio 46.* 29 agosto 2006: AINSWORTH FR. GOD-FREY, nato in Wellington, Nuova Zelanda,della Prov. Sancti Spiritus, Australia.È morto a Sydney all’età di anni 84, divita francescana 58 e di sacerdozio 52(cfr Fasc. III, p. 594).* 17 settembre 2006: CORONADO IBARRAFR. VICENTE, PÍO, nato a Rancho de laBarranca, della Prov. Ss. Francisci et IacobiJalisco, Messico. Si distinse per lasemplicità e lo spirito di lavoro, si presecura delle persone più bisognose, particolarmentedi chi aveva dipendenze dall’alcole dalla droga; promosse lo sporttra i bambini e gli adolescenti. È mortoa Zapopan all’età di anni 91 e di vitafrancescana 63.* 4 novembre 2006: CARROLL FR. PHILIP,EDWARD MARTIN, nato a Auckland, NewZealand, della Prov. Sancti Spiritus, Australia.È morto presso l’Ospedale diAuckland all’età di anni 82 e di vita francescana55.* 6 novembre 2006: JAWOROWSKI FR.FRANCISZEK, MARIAN, nato a GrodziskoDolne, della Prov. Immaculatae ConceptionisBMV in Polonia. È morto aKraków di anni 43 e di vita francescana22.* 7 novembre 2006: GUMIENIAK FR. KA-SJAN, FRANCISZEK, nato a Łętownia, dellaProv. Immaculatae ConceptionisBMV, Polonia. È morto a Łęczyca all’etàdi anni 68, di vita francescana 50 e di sacerdozio40.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 206206AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. I* 11 novembre 2006: OCHOA CHAPULA FR.ERNESTO, nato a Colima, della Prov. Ss.Francisci et Iacobi Jalisco, Messico. Testimoniòil Vangelo attraverso la disciplinae l’impegno ad essere coerente con lasua vita e la sua predicazione. La maggiorparte della vita la dedicò alla formazione,specialmente come professore di latino. Èmorto a Guadalajara all’età di anni 78, divita francescana 57 e di sacerdozio 49.* 2 dicembre 2006, ROSSETTO FR. ENRICO,PIETRO, nato a S. Giovanni Ilarione(VR), della Prov. Venetae S. Antonii Patavini,Italia. Si dedicò con grande amoree zelo al ministero, in modo particolare,della predicazione (quaresimali, tridui,missioni al popolo). Negli ultimianni svolse il ministero della riconciliazionee della consolazione. È morto nelConvento del Frassino, Peschiera delGarda, all’età di anni 79, di vita francescana59 e di sacerdozio 50.* 4 dicembre 2006: INCHAURBE BENGOE-CHEA FR. ANDRES, nato a Bilbao, dellaProv. Franciscanae de Arantzazu, Spagna.È vissuto per 64 anni nella Casa diBilbao. Si è dedicato al culto della chiesa,al conessionale, alle catechesi deipiccoli; anche all’apostolato del mare,come Cappellano sulle navi di lungocorso. Prese il diploma di infermiere, chegli servì per stare vicino agli ammalati.Fu un uomo semplice, cordiale e affabile.È morto a Bermeo all’età di anni 92,di vita francescana 74 e di sacerdozio 66.* 5 dicembre 2006: TOVAR ALHAMA FR.JOSÉ MARÍA, nato a Santa Cruz, dellaProv. Carthaginensis, Spagna. È mortoin Almería all’età di anni 89, di vita francescana58 e di sacerdozio 52.* 15 dicembre 2006: SOLAGUREN FR. BA-SARE, CELESTINO, nato a Gernika, dellaProv. Franciscanae de Arantzazu, Spagna.Si è laureato in Filosofia presso ilPAA in Roma, Fu per 8 anni Direttore eVice Direttore della Rivista “Verdad yVida”, oltre che collaboratore con mol-tissimi articoli. Inoltre ha svolto gli ufficidi Vicario e Definitore provinciale,Prefetto degli studi, Visitatore generale.Per molti anni si è dedicato a scrivere lastoria dei Frati della Provincia nel secoloXIX, opera che portò a termine duemesi prima della morte. È morto a SanSebastian all’età di anni 82, di vita francescana66 e di sacerdozio 58.* 19 dicembre 2006: BRILLI FR. LEOPOL-DO, nato a Rigutino, della Prov. TusciaeS. Francisci Stigmatizati, Italia. Per ladisponibilità e le grandi qualità moraliassunse vari ruoli quali quello di Viceparroco,di Vicario, aiuto del Procuratoreprovinciale, Discreto, Maestro degliaspiranti e dei probandi. I ruoli che lohanno qualificato di più, sono stati quellivissuti alla Verna, prima come Maestrodei Novizi e poi come Procuratore e Santuarista,e quelli vissuti a Figline V.no,dove fu Direttore del Convitto e Vicerettoredel Seminario minore di San Romolo.È morto nell’Infermeria provincialedi Fiesole all’età di anni 89, di vita francescana70 e di sacerdozio 63.* 26 dicembre 2006: ZANELLI FR. LEONAR-DO, NINO, nato a Sinalunga, della Prov.Tusciae S. Francisci Stigmatizati, Italia.Subito dopo l’ordinazione sacerdotalesvolse con entusiasmo e generosità i primiincarichi a Chianciano e a Figline. Nel1952 si ammalò ai polmoni e, dopo alcunecure ospedaliere, fu trasferito all’Infermeriaprovinciale di Fiesole. Non si è piùmosso, servendo e curando i Frati anzianio ammalati con amore fraterno e materno.È morto nell’Infermeria provinciale diFiesole all’età di anni 82, di vita francescana65 e di sacerdozio 57.* 31 dicembre 2006: ČAJA FR. JOšKO, AN-TO, nato a Gorica-Livno, della Prov. S.Crucis, Bosnia/Erzegovina. Ha svolto ilministero parrocchiale, come Parroco eVice Parroco, in varie Parrocchie tenutedalla Provincia. È morto a Gorica-Livnoall’età di anni 88, di vita francescana 66e di sacerdozio 63.


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 207NECROLOGIA 2074. Anno 2007 mortui sunt* 1 gennaio 2007: ZDRZAłEK FR. KAZI-MIERZ, OSWALD, nato a Racibórz, Polonia,della Prov. S. Hedvigis, Polonia. Haservito per 4 anni la Custodia di TerraSanta (1980-1984). Ha lavorato per diversianni nella pastorale in Germania; inProvincia ha svolto compiti in campoformativo e dell’insegnamento. È mortoa Kłodzko, Polonia, all’età di anni 76, divita francescana 52 e di sacerdozio 46.* 4 gennaio 2007: LUCANTONIO FR. BER-NARDINO, ANGELO, nato a Rocca di Mezzo(L’Aquila), della Prov. Aprutiorum S.Bernardini Senensis, Italia. Frate amabile,particolarmente capace di dialogarecon i giovani ed amante della cura degliArchivi e delle Biblioteche. È morto aPenne all’età di anni 74 e di vita francescana27.* 4 gennaio 2007: GODDIJN FR. WALTER,JOHANNES, nato a Leiden, dellla Prov. Ss.Martyrum Gorcomiensium, Olanda. FuDirettore nell’Istituto Pastorale dellaChiesa Cattolica Olandese (Istituto scientificodell’Episcopato olandese) e Segretariodel Consiglio pastorale. Ha svolto unruolo importante nella Chiesa cattolicaolandese negli anni del dopo Concilio.Dal 1972 al 1975 è stato professore di Sociologiadella Chiesa e delle Religioni all’Universitàcattolica di Tilburg. È mortoad Haghorst all’età di anni 85, di vitafrancescana 66 e di sacerdozio 59.* 10 gennaio 2007: NIMAC FR. ZVONIMIR,nato a (Zvonimir ), nato a Lišane, dellaProv. Dalmatiae SS. Redemptoris, Croazia.È morto a Zagreb all’età di anni 55,di vita francescana 37 e di sacerdozio 30.* 12 gennaio 2007: BEUNEN FR. EMMA-NUEL, HENRI, nato a Roosteren, Olanda,della Prov. Ss. Cordis Iesu, USA. Haspeso la maggior parte del suo serviziosacerdotale come Cappellano pressoOspedali, Conventi di Suore e Orfanotrofi.Sarà ricordato sempre per il suosenso di fraternità e per il suo carattereestroverso. È morto presso St. VincentCharity Hospital in Cleveland, Ohio, all’etàdi anni 86, di vita francescana 45 edi sacerdozio 37.* 15 gennaio 2007: HOOTKA FR. AUGUSTI-NE, WILLIAM, nato a Newark, New Jersey,della Prov. S. Barbarae, USA. Èmorto a Santa Barbara, California, all’etàdi anni 92 e di vita francescana 57.* 16 gennaio 2007: MILAVEC FR. PRIMOZ,JOZE, nato a Ljubljana, della Prov. S.Crucis, Slovenia. Ha prestato il suo serviziocome Cappellano, Parroco e Guardianoin varie Fraternità. Dal 1989 si èdedicato al ministero del sacramentodella confessione nel Santuario nazionalesloveno “Marija Pomagal” a Brezje. Èmorto all’età di anni 61, di vita francescana40 e di sacerdozio 35.* 16 gennaio 2007: RADMAN FR. IVO, natoa Šargovac, della Prov. S. Crucis, Bosnia/Erzegovina.È stato Vice Parroco aBusovača e Osova. Soprattutto ha svoltoil suo servizio a Visoko, dove è stato Parroco,guardiano, Maestro degli aspiranti.È morto nell’Ospedale di Zenica all’etàdi anni 52, di vita francescana 27 e di sacerdozio26.* 17 gennaio 2007: JANICKI FR. NEVIN,RAYMOND, nato a Pittsburg, Pensylvania,della Prov. S. Barbarae, USA. È morto aSanta Barbara, California, all’età di anni81 e di vita francescana 47.* 17 gennaio 2007: SVALINA FR. STANKO,JURO, nato a Tešanj, della Prov. S. Crucis,Bosnia/Erzegovina. Ha lavorato nellapastorale parrocchiale in varie Parrocchietenute dalla Provincia. Ha lavoratoanche in Germania e in Slovenia. È mortonell’Ospedale di Nova Bila all’età dianni 74, di vita francescana 51 e di sacerdozio48.* 17 gennaio 2007: BRAVO AGUAGALLO FR.JUAN SEBASTIÁN, JUAN SEGUNDO, nato a


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 208208 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IYaruquíes, della Prov. S. Francisci deQuito, Ecuador. È morto a Riobamba all’etàdi anni 92 e di vita francescana 58.* 21 gennaio 2007: CAPOCCIA FR. LEOPOL-DO, GIUSEPPE, nato ad Onano (VT), dellaProv. Romanae Ss. Petri et Pauli, Italia.Religioso lieto e felice, sin dall’iniziova di porta in porta a bussare alla“mensa del Signore” per i suoi Frati e perdiffondere la devozione alla venerataimmagine del S. Bambino di Aracoeli.Ha donato tutto se stesso alla causa dell’evangelizzazionee della missione tipicamentefrancescana. È morto presso laClinica “Annunziatella” in Roma all’etàdi anni 84, di vita francescana 65 e di sacerdozio35 giorni.* 27 gennaio 2007: GRIESENBROK FR. HE-RIBERT, JOZEF, nato a Arnsberg-Neheim,della Prov. Saxoniae S. Crucis, Germania.Per 24 anni è stato Professore in unGinnasio e poi si è dedicato alla pastorale.Gli ultimi anni sono stati segnati dallamalattia. È morto a Reken all’età dianni 92, di vita francescana 71 e di sacerdozio66.* 27 gennaio 2007: BASSOTTI FR. ANTO-NIO, nato a Ostra (AN), della Prov. PicenaeS. Iacobi de Marchia, Italia. È mortonell’Infermeria provinciale di Grottammare,AP, all’età di anni 72 e di vita francescana54.* 27 gennaio 2007: LIONETTI FR. BONA-VENTURA, CIRIACO, nato a Fontanarosa,della Prov. Samnito-Hirpinae S. MariaeGratiarum, Italia. È morto a Beneventoall’età di anni 86, di vita francescana 65e di diaconato permanente 9.* 29 gennaio 2007: GOSSELIN FR. JAC-QUES, nato a Plessisville (Québec), dellaProv. S. Ioseph Sponsi BMV, Canada.Dopo aver insegnato greco e latino, poimatematica, nel Seminario Saint-Antoinedi Trois-Rivières, ha intrapreso glistudi in psicologia ed in seguito ha esercitatola professione di consulente psicologodal 1968 al 1997. È stato anche Definitoreprovinciale dal 1987 al 1996. Èmorto nell’Infermeria provinciale inMontréal all’età di anni 83, di vita francescana64 e di sacerdozio 56.* 29 gennaio 2007: RAYES FR. JOSEPH, natoa Canton, Ohio, della Prov. S. IoannisBaptistae, USA. Nel suo ministero si èoccupato dell’educazione, della formazionee del ministero della Parola. Hainiziato subito dopo l’ordinazione ad insegnareprima al Sacred Heart CathedralHigh School in Gallup e, poi, per 12 annial Bishop Luers High School in Ft.Wayne. Nel 1971 divenne Maestro deiNovizi e svolse questo servizio per 14anni. Dopo un anno sabbatico si occupòdel ministero della Parola come direttoredel Lumen Christi House in Schriever,Lousiana, e poi a Chicago e Cincinnati.Fu per un anno Direttore delle comunicazioniin Provincia e dal 1996 al 1999fu Definitore provinciale. È morto a Cincinnatiall’età di anni 77, di vita francescana58 e di sacerdozio 50.* 30 gennaio 2007: HUIGENS FR. RAPHAËL,JAN, nato a Elst, della Prov. Ss. MartyrumGorcomiensium, Olanda. Ha svoltopastorale parrocchiale. È morto a ‘s Hertogenboschall’età di anni 86, di vitafrancescana 67 e di sacerdozio 60.* 31 gennaio 2007: KIEFFER FR. KENNETH,nato a Dubuque, della Prov. Ss. CordisIesu, USA. È morto all’età di anni 79, divita francescana 68 e di sacerdozio 52.* 1 febbraio 2007: CAMPBELL FR. JOEL, JO-SEPH, nato a Media, PA, della Prov. Ss.Nominis Iesu, USA. Fu uno dei 30 Francescaniche iniziò l’esperienza della BishopTimon High School. Durante i suoi17 anni di permanenza a Timon, fu Maestro,Direttore spirituale, Animatore, Assistenteed, infine, Direttore dal 1964 al1967. Nel 1967, fu assegnato alla St. BonaventureUniversity come Assistente diReginald Redlon, <strong>OFM</strong>, Rettore dell’Università.Nel 1975 cominciò a lavorare


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 209NECROLOGIA209nell’Ufficio di ammissione dell’Universitàe vi rimase per più di 20 anni. Nel1997, tornato a Buffalo, a servizio, convari ruoli, della rinominata Bishop Timon-St.Jude High School. È morto inEast Aurora, NY, all’età di anni 82, di vitafrancescana 62 e di sacerdozio 57.* 1 febbraio 2007: DEMMERS FR. AL-LOWIN, BERNARDUS, nato a Haarlem, dellaProv. Ss. Martyrum Gorcomiensium,Olanda. Ha lavorato nella pastorale parrocchiale.È morto a ‘s Hertogenboschall’età di anni 82, di vita francescana 62e di sacerdozio 57.* 2 febbraio 2007: PALMIERI FR. THAD-DEUS, nato a New York, della Prov. ImmaculataeConceptionis BMV, USA. Èmorto nel “Florida Medical Center” inLauderdale Lakes, Florida, all’età di anni86, di vita francescana 65 e di sacerdozio59.* 4 febbraio 2007: ACEBO RODRÍGUEZ FR.CONRADO, DAVID, nato a Palacios del Sil,della Prov. Baeticae, Spagna. Religiosolavoratore e fraterno, umile e semplice,donò parte della sua vita alle missioni inBolivia; fino alla fine visse con generositàil carisma francescano. È morto nelConvento di Ntra. Sra. de Loreto inEspartinas, Sevilla, all’età di anni 80 e divita francescana 59.* 5 febbraio 2007: ORTH FR. FRANCISCO,FRANCISCO AUGUSTO, nato a PortoUnião, SC, della Prov. ImmaculataeConceptionis BMV, Brasile. Ha lavoratoper molti anni nel campo della formazionea Luzerna, SC, e a Rio Brilhante, nellaCustodia Aut. Nostrae Dominae SeptemGaudiorum. Negli ultimi anni è statoimpegnato nella pastoraleparrocchiale in Agudos e a Luzerna. Èmorto a Ioaçaba, SC, all’età di anni 64,di vita francescna 39 e di sacerdozio 33.* 6 febbraio 2007: CHIODI FR. EUSEBIO,PANCRAZIO, nato a Campli (TE), dellaProv. Aprutiorum S. Bernardini Senen-sis, Italia. Frate originale, visse quasisempre nel Convento di San Buono, doveha lasciato un ricordo di dedizione pastoralee di senso del sacrificio. Volle ritirarsinella Casa di riposo di San GiovanniRotondo, dove si è prodigato nellacelebrazione del sacramento della riconciliazione.È morto a San Giovanni Rotondoall’età di anni 89, di vita francescana73 e di sacerdozio 64.* 11 febbraio 2007: PAVLIK FR. JEROME,JOSEPH, nato a Clifton, New Jersey, dellaProv. Ioannis Baptistae, USA. La maggiorparte del suo ministero sacerdotalepuò essere facilmente riassunta in tre attività:ministero della Parola e predicatoredelle missioni parrocchiali; Direttoree costruttore del Saint Francis RetreatHouse in Easton, PA; Parroco di Sts.Cyril & Methodius in Clifton, NJ. Èmorto nella The Vincentian Home, Pittsburgh,all’età di anni 89, di vita francescana70 e di sacerdozio 63.* 11 febbraio 2007: MCDONALD FR. GE-RARD, ANTHONY, nato a Palto Alto, PA,della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Dal1946 al 1951, fu Insegnante alla BishopTimon-St. Jude High School, Buffalo,N.Y.; dal 1951 al 1953, al St. Stephen’s,Croghan, N.Y. Fu Vice Parroco dal 1953al 1955 alla St. Francis of Assisi Church,West 31 st Street in New York City. Dal1955 al 1961 fu Assistente della St. AugustineChurch, Thomasville, Ga., eCappellano per un anno del St.Anthony’s Hospital in St. Petersburg,Fla. Nel 1962 tornò ad essere Vice Parrocoalla St. Francis of Assisi Church inNew York City, dove rimase fino al 1agosto 1995, quando si ritirò presso laSt. Anthony Friary in Butler, N.J. È mortoa Butler all’età di anni 90, di vita francescana66 e di sacerdozio 61.* 11 febbraio 2007: ROSAIA FR. MARINO,nato ad Aulla (MS), della Prov. LiguriaeSs. Cordis Mariae, Italia. Esercitò il suoministero sacerdotale come Cappellanomarittimo e in diverse Fraternità, per un


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 210210 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Ilungo tempo nel Convento di Pegli. Èmorto nel Convento S. Francesco diRecco all’età di anni 90, di vita francescana72 e di sacerdozio 65.* 14 febbraio 2007: DJAMA FR. LOUIS, natoa Aboboté, Costa d’Avorio, dellaProv. Verbi Incarnati, Togo/Costa d’Avorio/Benin.Si è diplomato nel Centroprofessionale di Abidjan, sezione Costruzione,nel Centro tecnico superioredi Toulouse, Francia. Ha collaborato nellapastorale parrocchiale; ha lavoratonella Chiesa della Costa d’Avorio comecostruttore di cappelle, presbiteri, sale diriunioni e chiese parrocchiali; amantedel canto è stato membro della Commissioneliturgica della Diocesi di GrandBassam. È morto presso la Clinica “VillaLuisa” in Roma all’età di anni 59 e divita francescana 36.* 14 febbraio 2007: BERTOLDO FR. ZACCA-RIA, ANTONIO, nato a Malo (VI), dellaProv. Venetae S. Antonii Patavini, Italia.Dimostrò amore e passione per la Provincia,per l’Ordine e per la Chiesa. È statodavvero un fratello e un padre al quale laProvincia Veneta deve molto per il trattosereno e accogliente, per il servizio appassionatoed interessato, per la vicinanzae l’incoraggiamento, per la ricchezzadi relazioni e di amicizie. Ricevette variincarichi: Segretario particolare del Ministrogenerale, Fr. Pacifico Perantoni, Visitatoregenerale della Provincia di Bologna,“vocale” eletto dalla Provincia al Capitologenerale di Madrid nel 1973,cappellano dell’Ospedale Fatebenefratelli,per 4 anni a servizio della Casa Leonoridella COMPI in Roma. In Provincia fuDefinitore, Guardiano e Maestro dei postulanti,dimostrando rare capacità di discernimento,delicatezza e attenzione nell’accompagnarei giovani con la premurae l’affetto di un vero padre. Ha trascorsogli ultimi 15 anni presso la Casa di formazionedi Verona S. Bernardino. È mortonel Convento S. Cuore di Saccolongo all’etàdi anni 86, di vita francescana 71 e disacerdozio 62.* 15 febbraio 2007: BERGMANS FR. BENJA-MIN, GUSTAV, nato a Weert, della Prov.Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda.Ha quasi sempre lavorato in Austria, dovesi è occupato, in modo particolare,della pastorale per il turismo. È morto aKlagenfurt, Austria, all’età di anni 83, divita francescana 64 e di sacerdozio 57.* 19 febbraio 2007: LOCATELLI FR. FIOREN-ZO, SANTI, nato a San Piero in Bagno, dellaProv. Tusciae S. Francisci Stigmatizati.È morto a Firenze all’età di anni 79, di vitafrancescana 50 e di sacerdozio 42.* 20 febbraio 2007: VERDICK FR. JAMES,PETER, nato a Winona, Minnesota, dellaProv. Assumptionis BMV, USA. Dal1940, dopo la sua ordinazione sacerdotale,ha lavorato presso la St. BonaventureHigh School and Minor Seminary in Sturtevant,Wisconsin (2 anni), come predicatoreitinerante (2 anni), Maestro dei Novizi(3 anni), insegnante al Seminary in CedarLake, Indiana. Nel 1955 fu trasferitoin Pulaski, Wisconsin, dove insegnò allaSt. Joseph School e prestò servizio comePresidente di Villa Alverna nei mesi estivi.Nel 1961, ritornò a Cedar Lake, dovefu Cappellano presso la St. Anthony RestHome and the County Poor Farm. Per 13anni (1981-94) aiutò i Parroci nell’area diPittsburgh, Pennsylvania. Caduto malato,si ritirò presso la Queen of Peace Friary,Burlington, Wisconsin (1994). Nel 2000,avendo bisogno di cure più specialistiche,fu trasferito presso St. Mary’s Home inManitowoc, Wisconsin. È morto a Manitowoc,Wisconsin, all’età di anni 93, divita francescana 71 e di sacerdozio 67.* 21 febbraio 2007: ALBINI FR. GRAZIANOSEVERINO, SEVERINO BERNARDO, nato aAzzano Mella (BS), della Prov. MediolanensisS. Caroli Borromaei, Italia. Frateappassionato e travolgente, è statoRettore del Collegio Serafico e più volteGuardiano e Parroco in diversi conventi;stimato direttore spirituale, predicatoreitinerante, cultore dell’arte sacra. Al momentodel decesso era Vice Postulatore


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 211NECROLOGIA211per le Cause dei Santi: durante il suomandato si è felicemente conclusa l’InchiestaDiocesana per la beatificazionedel Servo di Dio Fr. Ireneo Mazzotti. Èmorto a Busto Arsizio all’età di anni 75,di vita francescana 55 e di sacerdozio 48.* 21 febbraio 2007: BORCHIO FR. GIOVANNIBATTISTA, GIOVANNI, nato a Valentano(VT), della Prov. Romanae Ss. Petri etPauli, Italia. Ha messo a disposizione ilsuo talento musicale a servizio dell’attivitàliturgica e parrocchiale. È stato unuomo semplice e cordiale, legato profondamentealla nostra vita francescana. Permolti laici e sacerdoti è stato un punto diriferimento per l’amministrazione del Sacramentodella Riconciliazione. Si è preparatoall’incontro con il Signore ricevendola mattina il conforto dei Sacramenti.È morto nell’Infermeria provinciale inRoma all’età di anni 91, di vita francescana74 e di sacerdozio 67.* 24 febbraio 2007: FARLAND FR. ROCH,THEODORE JAMES, nato a Newark, OH,della Prov. S. Ioannis Baptistae, USA.Dedicò i suoi primi 13 anni di ministeroinsegnando in diverse Scuole superiori.Spese il resto della sua vita sacerdotalenel servizio parrocchiale a Cincinnati,Ft. Wayne, Hamilton, Centerville, Oldenburg,Peoria e Southfield. Sorellamorte lo ha preso con sé mentre viaggiavain treno, Wrey (Colorado), all’età dianni 80, di vita francescana 61 e di sacerdozio53.* 24 febbraio 2007: AMBROSI FR. LEON-ZIO, nato a Valnogaredo di Cinto Euganeo(PD), della Prov. Venetae S. AntoniiPatavini, Italia. Il suo carattere giovialee attento seppe creare abbondanza diamicizie con numerose persone che aiutavaspiritualmente e dalle quali ricevevamolti segni di riconoscenza. Con spiritodi fraternità francescana manifestavaatteggiamenti di attenzione aiconfratelli e alle persone, attraverso piccolie semplici gesti, che rivelavano unostile di vita basato sul dono, sul serviziogratuito e disinteressato, sulla restituzionea Dio di ogni bene. Da tutti era conosciutocome “frate Leo”. È morto in unincidente stradale a S. Vito al Tagliamentoall’età di anni 59, di vita francescana35 e di sacerdozio 25.* 25 febbraio 2007: BENEFORTI FR. VITTO-RINO, EGISTO, nato a Pistoia, della Prov.Tusciae S. Francisci Stigmatizati, Italia.Di temperamento mite e sereno aveva uncuore semplice che faceva ricordare i“piccoli” del Vangelo. Frate del popolo,bonario, umile e immediatamente simpaticoa tutti, sapeva stare con qualunquepersona: industriali e operai, dotti e semplici,artigiani e sportivi. Terminati glistudi a Colleviti cominciò la sua“francescana itineranza” nei conventidella Provincia: San Leone, Siena,Bosco ai Frati, San Romano, Fucecchio,il Calvario, Galceti, l’Incontro, Borgo aMozzano, La Verna, Camaiore, Fucecchio,Pisa - Santa Croce, fino ad approdarenuovamente, nel dicembre del1968, a Bosco ai Frati, dove rimase finoal 1999, fin tanto che la salute glielo permise,ricoprendo vari uffici e servizi perla fraternità. Gli ultimi anni vissuti all’Infermeriaprovinciale non hannospento lo spirito accogliente, disponibilee amichevole. Sebbene sofferente erasempre pronto per instaurare una brevema cordiale conversazione con coloroche lo visitavano e a tutti lasciava un sorrisoe una buona parola. È morto nell’Infermeriaprovinciale di Fiesole all’età dianni 91, di vita francescana 70 e di sacerdozio61.* 26 febbraio 2007: LLURIA FR. CARMEL,JOSEPH, nato a Varadero, Cuba, dellaProv. Ss. Nominis Iesu, USA. Poco dopol’ordinazione sacerdotale soffrì di unforte esaurimento, in seguito al quale dovettetrascorre il resto della vita in varieCase di cura. È morto presso il PreaknessHealth Care Center, Paterson, all’etàdi anni 79, di vita francescana 56 edi sacerdozio 51.* 26 febbraio 2007: BURKE FR. EDWARD,


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 212212 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Inato a Philadelphia, PA, della Prov. Ss.Nominis Iesu, USA. Dal 1963 al 1970,fu amministratore parrocchiale e procuratoredelle missioni in Bolivia. Dal1970 al 1973, Vicario parrocchiale allaHoly Cross Parish in the Bronx, N.Y. Dal1973 al 1993, Cappellano del VA Hospitalin Wilkes-Barre, PA. Dal 1993 al1995, Parroco della Holy Cross Parish,Callicoon, N.Y. Dal 1995 al 1996, è statoalla St. Anthony Friary in Butler, N.J.Si è ritirato nel febbraio 1996 presso laSt. Anthony’s Friary in St. Petersburg,Fl. Dal marzo 2001 fino a settembre2001, è ritornato alla St. Anthony Friaryin Butler, da dove è stato trasferito il 1ottobre 2001 alla Holy Name Friary inRingwood, N.J. È morto a Ringwood,NJ, all’età di anni 79, di vita francescana50 e di sacerdozio 44.* 27 febbraio 2007: CABANAS TRASERRAFR. ANTONINO, nato a Berga (Barcellona),della Prov. Catalauniae S. Salvatorisab Horta, Spagna. Ordinato sacerdote,dedicò tutta la sua attività e servizio all’insegnamento,all’apostolato della Parola,al servizio delle Case come Guardianoe Organista. Ha pubblicato, nelcorso degli anni, articoli di formazionereligiosa in varie Riviste popolari dellaProvincia. È morto a Lleida all’età di anni88, di vita francescana 70 e di sacerdozio62.* 28 febbraio 2007: QUINN FR. ALOYSIUS,FRANCIS, nato a Cleveland, della Prov.Ss. Cordis Iesu, USA. È morto all’età dianni 93 e di vita francescana 61.* 4 marzo 2007: BELLIN FR. GIUSEPPE, natoa Sossano (VI), della Prov. Venetae S.Antonii Patavini, Italia. La storia dellasua vita è legata in modo tutto specialealla Fraternità Lonigo, dove dimorò dal1966, dedicandosi soprattutto all’insegnamentoin particolare nella scuola “L.Pavoni”, formando tanti giovani, cercandodi trasmettere loro il gusto dellascienza e l’amore per la natura, insiemeai valori che rendono bella e preziosa lanostra vita. La conclusione dell’insegnamentoal “Pavoni” è stata provvidenzialeper assumere la presidenza della nostrascuola media “A. Melotto”. Ha accoltoquesto compito con forteentusiasmo e grande disponibilità. Èmorto nell’Ospedale di Lonigo all’età dianni 81, di vita francescana 66 e di sacerdozio57.* 5 marzo 2007: CLALENTE FR. IGNAZIO,RUGGERO, nato a Casamaina di Lucoli(AQ), della Prov. Aprutiorum S. BernardiniSenensis, Italia. Vero spirito francescano,disponibile all’obbedienza ed animatoda uno spirito di sincera povertà, siè sempre contraddistinto per un caratteremolto riservato eppure con un cuore generosoverso il popolo di Dio. Amantedegli antichi documenti e dell’arte, nontralasciava la lettura neanche quando lavista era fortemente diminuita. Ha accettatoserenamente e con pazienza la sualunga malattia. È morto a L’Aquila all’etàdi anni 80, di vita francescana 63 edi sacerdozio 53.* 5 marzo 2007: BRUNORI FR. PACIFICO,BERNARDO, nato a Collepepe di Collazzone(PG), della Prov. Seraphicae S.Francisci Assisiensis, Italia. Frate serio erigoroso, sempre disponibile all’obbedienzaanche quando questa risultavagravosa. Più volte Guardiano e Vicario,per dodici anni insegnante dei fratini nelConvento di Montesanto di Todi. Nonostantela salute precaria, ha speso con generositàbuona parte del suo ministerosacerdotale (1966-1999) come pastore indiverse parrocchie dell’Umbria. È mortoa S. Maria degli Angeli all’età di anni 90,di vita francescana 74 e di sacerdozio 68.* 8 marzo 2007: MIDDENDORF FR. EUGE-NE, nato a Quincy, della Prov. Ss. CordisIesu, USA. È morto all’età di anni 89, divita francescana 68 e di sacerdozio 62.* 8 marzo 2007: GONZÁLEZ ROMO FR. TO-RIBIO, ANTONIO, nato a SantaAna de Guadalupe,della Prov. Ss. Francisci et Iacobi


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 213NECROLOGIA213Jalisco, Messico. Spese la sua vita a serviziodella Prelatura del Nayar. È mortoadAguascalientes all’età di anni 79, di vitafrancescana 56 e di sacerdozio 49.* 8 marzo 2007: ERSILIO FR. STANISLAO,GUERINO, nato a Marnate Olona (VA),della Prov. Mediolanensis S. Caroli Borromaei,Italia. Ha trascorso ben cinquant’annia servizio dell’Ordine, dapprimaa Quaracchi (FI), presso il CollegioS. Bonaventura (1947-1971), poi aGrottaferrata (Roma), dove il Collegiovenne trasferito nel 1971. La sua primariaoccupazione è stata la spedizione diriviste e libri, ma ha svolto anche altri ufficisecondo le necessità del Collegio(aiuto economo, sacrestano, cantiniere,ecc.). Frate umile e sensibile, discreto epreciso, ha trascorso gli ultimi anni inuna preghiera assidua pressoché continua,mostrando con l’esempio la suapassione per Cristo e per i fratelli. Èmorto a Sabbioncello di Merate all’età dianni 90 e di vita francescana 70.* 9 marzo 2007: STARZER FR. KARL, nato aSchwertberg, della Prov. B. EngelbertiKolland, Austria/Italia. Dopo gli annidella guerra e della prigionia, ha lavoratonelle carceri, negli ospedali, in Casereligiose e in Parrocchia. È stato Maestrodei Novizi, Guardiano, Vicario. È mortoa Hall in Tirol all’età di anni 94, di vitafrancescana 73 e di sacerdozio 66.* 9 marzo 2007: MASUCCI FR. ALFREDO,MARCO, nato a S. Lucia di Serino (AV),della Prov. Neapolitanae Ss. Cordis Iesu,Italia. Maestro presso il Collegio serafico,Guardiano e Parroco. È morto pressola Casa di riposo in Copersito Cilento,SA, all’età di anni 81, di vita francescana31 e di sacerdozio 54.* 9 marzo 2007: MILI FR. JUDE J., nato aSomerville, MA, della Prov. ImmaculataeConceptionis BMV, USA. Conseguitoil Dottorato a Roma, fece ritorno alMount Alvernia Seminary in WappingersFalls, dove insegnò teologia dal1964 al 1968, quando fu assegnato allaGood Counsel Friary in Morgantown,West Virginia. Qui rimase per 39 anni,finché glielo permise la salute. È mortopresso il “Monogalia General Hospital”di Morgantown, West Virginia, all’età dianni 75, di vita francescana 56 e di sacerdozio48.* 11 marzo 2007: KARCZ FR. LAWRENCE,JOSEPH, nato a Pulaski, Wisconsin, dellaProv. Assumptionis BMV, USA. Dopol’ordinazione, prestò per più di 30 anni ilsuo servizio, come predicatore itinerante,nel gruppo provinciale per le Missioni alpopolo. Predicò ritiri parrocchiali, missionie Quarant’ore lungo tutta la costaorientale degli USA, in Inghilterra e Polonia.Nel 1972, divenne coadiutore dellaParrocchia Sacred Heart in Portage,Pennsylvania. Undici anni dopo, ripresela predicazione, mentre era Guardianodella St. Bernardine Friary in Grand Rapids,Michigan. Accettò, poi, l’invito diaiutare nella Parrocchia St. Michael inFremont, Michigan. È morto a Manitowoc,Wisconsin, all’età di anni 93, divita francescana 72 e di sacerdozio 65.* 12 marzo 2007: MESSINA FR. JOSEPH, natoa West Chester, Pennsylvania, dellaProv. Immaculatae Conceptionis BMV,USA. “Brother Joe”, come veniva chiamato,servì con generosità la Provincia.Fu per 13 anni catechista nella Missionedel Centro America in Olancho, Honduras.Dopo il suo ritorno negli USA, fucuoco in diversi Conventi, servizio per ilquale sarà ricordato con simpatia dai più.Inoltre prestò servizio anche come catechistadella comunità ispanica, mentre sitrovava presso la Fraternità Our Lady ofPity Church nel Bronx, NY. È mortopresso la “Ferncliff Nursing Home” diRhinebeck, New York, all’età di anni 82e di vita francescana 60.* 13 marzo 2007: GIRONI FR. EMANUELE,ROBERTO, nato a Monghidoro, dellaProv. Bononiensis Christi Regis, Italia.Consegue il titolo di “Licenza in Teolo-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 214214 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Igia” e in “Sacra Scrittura” a Roma, rientratoin Provincia nel 1973, si dedica all’insegnamentodella Sacra Scritturapresso lo Studio Teologico “S. Antonio”in Bologna e all’insegnamento delle religione.Per tre anni, dal 1977 è cappellanodella Parrocchia SS. Annunziata diBologna e poi dal 1980 è Guardianopresso il convento di Forlì fino al 1985.Nel 1988 è trasferito al convento di Imolacome Vicario della Fraternità e nel1991 è nominato Guardiano della Casaper nove anni. Ad Imola si dedica allacura pastorale degli ammalati psichiatricie all’Assistenza religiosa degli Scouts.È morto presso l’Ospedale civile di Imolaall’età di anni 67, di vita francescana47 e di sacerdozio 38.* 14 marzo 2007: FERRAI FR. CHERUBINO,ROMANO, nato a Telve Valsugana, dellaProv. Tridentinae S. Vigilii, Italia. Dopoun breve periodo nei conventi dellaProvincia svolse il suo ministero primain Calabria, poi negli Stati Uniti aservizio degli emigranti e, ritornato nel1974, a servizio di ammalati e anziani aBorgo Valsugana. Fu anche Guardiano eCappellano delle Clarisse e poi, a causadella salute provata, è stato trsferitonell’Infermeria provinciale, dove vissenella preghiera, nel silenzio, nellostudio, ma anche con il suo specialecarisma, nell’accoglienza delle personeche ricorrevano a lui desiderosi diconsiglio o di direzione umana espirituale. È morto nell’Infermeria provincialedi Trento all’età di anni 86, divita francescana 70 e di sacerdozio 63.* 21 marzo 2007: D’AMICO FR. SILVE-STRO, VINCENZO, nato a Polla (SA), dellaProv. Salernitano-Lucanae ImmaculataeConceptionis BMV, Italia. Si è distintoper la sua straordinaria generosità nellosvolgere i compiti che man mano l’obbedienzagli affidava. In diverse Fraternitàdella Provincia si è dedicato alla formazione,all’insegnamento, alla pastoraleparrocchiale, alla cura della liturgia,all’assistenza all’OFS, al servizio dellaFraternità come Guardiano, Economo,Bibliotecario, Archivista. È morto nelSantuario S. Maria dei Bagni di Scafatiall’età di anni 93, di vita francescana 76e di sacerdozio 69.* 23 marzo 2007: GARCÍA GUIJARRO FR.FRANCISCO, nato a Puerto Lápice, dellaProv. Castellanae S. Gregorii Magni,Spagna. Ha svolto vari servizi: Professorenei Collegi serafici, Mestrao dei Novizie dei professi semplici, Confessore,Visitatore delle religiose, più volte Guardiano,Definitore e Assistente della Federazionedelle Concezioniste. Nel 1984andò in America Latina (Colombia e Argentina),dove lavorò per 21 anni tra imalati di lebbra ed altri bisognosi. Ammalatosi,tornò in Spagna per inserirsinell’Infermeria provinciale di Guadalajara.È morto a Guadalajara all’età dianni 88, di vita francescana 72 e di sacerdozio63.* 29 marzo 2007: ŽIVKOVIC FR. VITOMIR,AMBROž, nato a Kostrc-Tolisa, Bosnia/Erzegovina,della Prov. S, Crucis,Slovenia. Incardinato nella Prov. di Slovenianel 1965, è stato Guardiano eParrroco a Nova Štifta, Maria Nazaret,Maribor e Parroco per 17 anni aMošnje. Dal 2001 al 2007 è stato Vicariodel Convento e Confessore indefessoe fervente nel Santuario NazionaleSloveno “Marija Pomagaj” a Brezje. Èmorto presso l’Ospedale di Jesenice all’etàdi anni 65, di vita francescana 41 edi sacerdozio 37.* 29 marzo 2007: KORSTJENS FR. OSCAR,WILHELMUS, nato ad Haarlem, dellaProv. Ss. Martyrum Gorcomiensium,Olanda. Ha insegnato economia nellaScuola secondaria francescana di Heerlen.È morto a Heerlen all’età di anni 86,di vita francescana 68 e di sacerdozio 62.* 30 marzo 2007: RONZANO FR. GABRIELE,DONATO, nato a Forenza (PZ), dellaProv. Salernitano-Lucanae ImmacolataeConceptionis BMV, Italia. Ebbe tre pas-


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 215NECROLOGIA215sioni: per la fede cattolica e la vita francescana;per la cultura classica; per laBasilicata, particolarmente per il francescanesimolucano. Ha scritto vari Libri,come “Riflessi di luce”; “Spicilegio”; “IContestatori”; “Fermo e Lucia”; “Maria,rose e spine”. È morto nel convento Ss.Crocifisso di Forenza all’età di anni 92,di vita francescana 77 e di sacerdozio 69.* 30 marzo 2007: KALLEN FR. BERH-NARD, ADALBERT, nato a Königsberg,della Prov. Coloniae Ss. Trium Regum,Germania. È stato Economo provincialeed apprezzato confessore in un Santuariodella Provincia. È morto all’etàdi anni 84, di vita francescana 61 e disacerdozio 55.* 1 aprile 2007: CASSAR FR. HENRY, JO-SEPH, nato a Imsida, Prov. S. Pauli Apostoli,Malta. È morto a Pietà/Gwardamangiaall’età di anni 83, di vita francescana68 e di sacerdozio 58.* 3 aprile 2007: ROCHE FR. FINIAN, SEA-MUS JOSEPH, nato a Tipperary, della Prov.Hiberniae, Irlanda. Nato in Irlanda, fueducato presso il Franciscan College inBuckinghamshire, Inghilterra, ed entrònella Provincia inglese nel settembre1949. Dopo l’ordinazione sacerdotalenel 1956 terminò gli studi nell’Antonianuma Roma e conseguì il Lettorato inTeologia Morale e in Diritto Canonicoall’East Bergholt. Si incardinò nella Provinciairlandese nel 1962 e trascorse lamaggior parte della sua vita e del suo ministeroa Dublin, dove, tra l’altro, resemolto popolare la novena in onore di S,Antonio. È morto a Dublin all’età di anni75, di vita francescana 58 e di sacerdozio51.* 5 aprile 2007: KEMNER FR. GREGORY,RAYMOND, nato a Quincy, Illinois, dellaProv. Ss. Cordis Iesu, USA. È mortopresso St. John’s Hospital di Springfield,Illinois, all’età di anni 79, di vita francescana58 e di sacerdozio 52.* 8 aprile 2007: UNTERHOFER FR. GEROLD,ALOIS, nato a Gries, Bolzano, della Prov.B. Engelberti Kolland, Austri/Italia. Halavorato in diversi campi della pastorale.È stato Bibliotecario e Cappellano delleClarisse. Ha avuto un particolare amoreper la botanica. È morto a Brixen-Bressanoneall’età di anni 88, di vita francescana71 e di sacerdozio 64.* 8 aprile 2007: SCARPETTA FR. GENNARO,AGOSTINO, nato a Salerno, della Prov.Salernitano-Lucanae Immaculatae ConceptionisBMV, Italia. È morto in Araguarí,Brasile, all’età di anni 84, di vitafrancescana 66 e di sacerdozio 58.* 9 aprile 2007: CENTI FR. RAFFAELE, RE-MO, nato a Gavardo, della Prov. TridentinaeS. Vigilii, Italia. I primi anni li passafuori Provincia: a Trieste, in Calabria,a Roma a servizio del TOF e a Toronto aservizio degli emigrati italiani. Rientrato,svolgerà diverse mansioni nei Conventidel Trentino sempre accogliente eaffabile. Ha nutrito un profondo interesseper gli studi di Filosofia e di Storia.Negli ultimi anni ha vissuto nell’Infermeriaserenamente e pur declinando nelleforze e nella memoria sempre ha cercatoil contatto con le persone. È mortonell’Infermeria provinciale di Trento all’etàdi anni 86, di vita francescana 69 edi sacerdozio 62.* 9 aprile 2007: VALMORBIDA FR. LUIZ, natoa Concórdia, della Prov. ImmaculataeConcptionis BMV, Brasile. È morto aCuritiba all’età di anni 71, di vita francescana46 e di sacerdozio 42.* 12 aprile 2007: GEVERS FR. AVELLINUS,ANDREAS, nato a Turnhout, della Prov. S.Ioseph Sponsi BMV, Belgio. È stato Professorenei Collegi serafici di Lokeren,di Anvers e, poi, Cappellano in un Pensionato.Un uomo molto stimato per ilsuo grande cuore e per la sua dedizioneal lavoro. È morto a Antwerten all’età dianni 87, di vita francescana 70 e di sacerdozio63.* 10 aprile 2007: ANTAL FR. REGINALD,


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 216216 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Inato a Hadikfalva, Ungheria, della Prov.Immaculatae Conceptionis BMV, USA.È morto presso la “Assumption VillageNursing Home di Lima, Ohio, all’età dianni 88 e di vita francescana 67.* 12 aprile 2007: CARNICELLI FR. XAVIER,nato in Haverill, Massachussetts, dellaProv. Immaculatae Conceptionis BMV,USA. È morto presso la “St. Cabrini NursingHome” di Dobbs Ferry, New York,all’età di anni 86 e di vita francescana 54.* 14 aprile 2007: KELLET FR. MIGUEL, MI-CHAEL KEVIN, nato a Chicago, USA, dellaCust. Aut. S. Benedicti in Amazonia,Brasile. Dopo l’ordinazione sacerdotale,a Chicago, si recò in Brasile, dove prestòservizio presso le Comunità lungo il Riodelle Amazzoni e il Fiume Tapajos e nellecittà di Santarém, Manaus e Belém.Aiutò anche nella formazione e fu Ministroprovinciale della Custodia di S. Benedettoper 9 anni. Ebbe particolarmentea cuore gli indigeni Munduruku che servìper diversi anni. È morto presso MotherTheresa Home in Franciscan Village diLemont, Illinois, all’età di anni 67, di vitafrancescana 46 e di sacerdozio 40.* 17 aprile 2007: JIMÉNEZ MUÑOZ FR. JA-VIER ALEJANDRO, nato a León, dellaProv. Ss. Petri et Pauli de Michoacán,Messico. Studente di teologia, al 3° anno,con opzione clericale, visse con impegnogeneroso la sua vocazione francescana.È morto a Tlaquepaque all’età dianni 26 e di vita francescana 5.* 20 aprile 2007: KUTZNER FR. ENGEL-HARD, nato a Dortmund, Prov. SaxoniaeS. Crucis, Germania. Ha lavorato comeInsegnante e Prefetto nel Collegio dellaProvincia. È stato Segretario ed Archivistaprovinciale. È morto in Hamm all’etàdi anni 84, di vita francescana 60 e di sacerdozio54.* 23 aprile 2007: PAJKOS FR. JAMES, JO-SEPH, nato a Chicago, Illinois, della Prov.S. Ioannis Baptistae, USA. Nei suoi quarant’annidi ministero sacerdotale fu predicatore,professore, direttore di ritiri eparroco. Inoltre ha servito la Vice Provinciadi S. Salvatore come Vicario e Definitoreprovinciale. Dedicò diciannove annidella sua vita come pastore nella ParrocchiaSts. Cyril & Methodius Rectory, Joliet,dove è morto all’età di anni 74, di vitafrancescana 55 e di sacerdozio 48.* 26 aprile 2007: PIACITELLI FR. CRISTOFO-RO, DANTE, nato a San Giovanni Incarico(FR), della Prov. Romanae Ss. Petri etPauli, Italia. Il campo specifico di Apostolatoè stato quello di curare e formarei fratelli dell’OFS, di cui è stato Assistentepraticamente fino al giorno dellasua morte. Ci piace ricordare le paroleche l’allora presidente COMPI scrisse,al momento del congedo di Fr. Cristoforo,al nostro Ministro Fr. Adalberto Sisti:«Un grazie riconoscente a Fr. Cristoforoper il suo lungo servizio e per aver portatosu di sé la più grande responsabilità.Ha dimostrato una solida formazione eha saputo dare – in comunione con laPresidente Nazionale – una più chiaracoscienza della vocazione del Terz’Ordine,soprattutto nell’aspetto secolare francescano.Inoltre ha intensificato il rapportoe la collaborazione con le Fraternitàdelle altre obbedienze ponendo lepremesse per un ulteriore sviluppo nelfuturo». Non c’è molto da aggiungere aquesta descrizione, se non che seppe vederecon anticipo lo sviluppo dell’OFSunitario, per il quale lavorò fino ai suoiultimi giorni. Nel 2003 pubblicò il suoultimo testo sull’OFS dal titolo: Con SanFrancesco nel mondo e per il mondo, testoche verrà utilizzato da tutte le FraternitàOFS d’Italia. Nella presentazionemi è caro ricordare le parole della MinistraNazionale: «P. Cristoforo è un grandepadre dell’OFS, e soprattutto padre diquesta nostra Regola, che ha accompagnatofin dal suo nascere e per tanti annicurato perché crescesse nel cuore e nellavita dei suoi figli... Grazie di cuore a p.Cristoforo che ha tracciato un pezzettodella nostra storia, camminando con noi


A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 217NECROLOGIA217al nostro fianco; e ancora ci indica consapienza, coraggio ed entusiasmo, il nostrofuturo». Fr. Cristoforo ci lascia ungrande esempio di vita spesa per il Vangelofino alla fine. È morto presso l’OspedaleFatebenefratelli in Roma all’etàdi anni 87, di vita francescana 71 e di sacerdozio65.* 28 aprile 2007: BEAM FR. AMBROSE,GEORGE DAVID, nato a Lousville, Kentucky,della Prov. S. Ioannis Baptistae,USA. Dopo la sua cacciata dalla Cina(1948), è stato per 35 anni a serviziodella Terra Santa: tre anni al Santo Sepolcro,10 anni al Musky (Egitto), tredicianni al Collegio di Amman (Girodania),nove anni a Cipro 13. Religiosoesemplare, uomo di preghiera, modelloper i giovani che lo hanno avvicinato odi cui ha avuto responsabilità nellescuole di Terra Santa. È morto a Washingtonall’età di anni 88 e di vita francescana66.* 28 aprile 2007: MONS. MADERSBACHERBONIFAZ, FRIEDRICH, <strong>OFM</strong>, Vescovoemerito di San Ignacio de Velasco (Bolivia).Nato in Matrei am Brenner, Diocesidi Innsbruck (Austria), l’8 gennaio1919, apparteneva alla Prov. B. EngelbertiKolland, Austria/Italia. Ha emessola Professione temporanea il 25 agosto1935, quella Solenne il 12 agosto 1946ed è stato ordinato Sacerdote il 19 dicembre1947. È stato Professore di Storiadella Chiesa, Formatore e Ministroprovinciale dal 1965 al 1970. Eletto allaChiesa titolare di Bulla e nel contemponominato Vescovo coadiutore con successionedel Vicariato Apostolico di Chiquitos(Bolivia) il 9 aprile, aveva ricevutol’ordinazione episcopale il 30 agostodello stesso anno. Il 21 agosto 1974 erasucceduto per coadiuzione al VicariatoApostolico di Chiquitos. Il 3 novembre1994 con l’elevazione del Vicariato aDiocesi di San Ignacio de Velasco, ne eradivenuto primo Vescovo. Il 29 luglio1995 aveva rinunciato al governo pastoraledella Diocesi. Rientrato in Patria hacontinuato il suo impegno nella pastorale.È stato insignito dalla Repubblicadella Bolivia del riconoscimento “Condorde los Andes”. È morto a Hall, Tirol,all’età di anni 88, di vita francescana 73,di sacerdozio 60 e di episcopato 37.* 30 aprile 2007: HOEHN FR. RODOLFO,nato a Bad Dürkheim, Germania, dellaProv. S. Antonii, Colombia. Giunto inBolivia nel 1952 svolse il ministero pastoralein varie Parrocchie, soprattuttonella Parrocchia di San Antonio in SantaCruz della Sierra, con profonda sensibilitàsociale e grande generosità verso ipiù poveri. A lui si deve la costruzionedi varie chiese, cappelle, case religiose,collegi, scuole rurali, centri medici. Si èdistinto per il tratto rispettoso ed amabile,la fedeltà e costanza negli impegniquotidiani, lo spirito fraterno, la gioia ela pace interiore. È morto all’età di anni86, di vita francescana 61 e di sacerdozio56.


A07Indice 2° e 3° copertinaOK:Indice 2° e 3° copertina 16/5/07 16:45 Page 2SUMMARIUM FASCICULI(An. CXXVI, IANUARII - APRILIS 2007 – Fasc. I)EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS1. Messaggio per la quaresima 2007 ..............................32. Pace e Bene ...............................................................43. Omelia a conclusione della settimana dipreghiera per l’unità dei cristiani ........................54. Messaggio per la xxii Giornata Mondialedella Gioventù del 1° aprile 2007 ......................75 Discorso in occasione della Giornata Mondialedella Vita consacrata .........................................106. Incontro con il Seminario Maggiore di Roma.........127. Discorso ai Penitenzieri delle quattro Basilichepontificie romane .............................................138. Incontro di Benedetto XVI con i Parroci ed ilClero di Roma...................................................149. Discorso ai partecipanti al Congresso promossodalla Commissione degli Episcopati dellaComunità Europea (COMECE) .......................1510. Francesco di Assisi: traduzione del«Beati i poveri in spirito» .................................1711. Carta del Prefecto de la Congregación paralas Iglesias Orientales a los Obispos católicoscon motivo de la colecta “pro Terra Sancta”.....18EX ACTIS MINISTRI GENERALIS1. Encuentro del Definitorio general conlos Obispos <strong>OFM</strong>..............................................212. Informe al encuentro de losnuevos Ministros provinciales ..........................213. Verso l’VIII centenario: iniziodella seconda tappa ...........................................294. Inaugurazione del nuovo Archivio Storico <strong>OFM</strong>....325. Informe al encuentro con las Conferenciasde Ministros provinciales de América Latina ...346. Omelia per la conclusione del Capitolodelle Stuoie delle Case dipendenti dalMinistro generale..............................................417. Carta del Ministro general con motivode la Pascua 2007..............................................438. Lettera a Benedetto XVI in occasionedel suo compleanno .........................................479. Informe al encuentro con la Conferencia deMinistros provinciales de España y Portugal....4810. Lettera per la Canonizzazione di due Frati Minori ....56CAPITULUM GENERALEEXTRAORDINARIUM1. Quelques impressions... .........................................592. Au suivant!..............................................................603. Il Documento del Capitolo generale straordinario.....62E SECRETARIA GENERALI1. Statuta peculiaria de Visitatione canonicadeque Praesidentia Capituli provincialis...........692. Capitulum IntermediumProv. S. Pauli Apostoli in Columbia .................853. Capitulum Prov. S. Casimiri in Lithuania ...............854. Electio extra Capitulum Prov. Ss. Petriet Pauli de Michocán in Mexico .......................865. Capitulum Intermedium Prov. S. MariaeReginae Sinarum in Taivania............................866. Capitulum Prov. S. Petri Baptistaein Philippinis.....................................................867. Cust. «Immculatae Conceptionis BMV»in Madagascaria erectio ....................................868. Capitulum Prov. Assumptionis BMVin Brasilia..........................................................879. Prov. S. Thomae Apostoli in Indianova ordinatio ..................................................8710. Capitulum Prov. ss. Martyrum Marochiensiumin Portugallia.....................................................8811. Visitatores generales ...............................................8812. Notitiae particulares ................................................891. Nuova Fondazione ..............................................892. Delegato generale...............................................893. Fond. della Prov. S. Croce negli USA .................894. Custodie ..............................................................895. Casa dipendente dal Ministro generale ..............896. Commissioni........................................................89E SECRETARIATUPRO FORMATIONE ET STUDIIS1. Apertura del Noviciado Interprovincialde la Conferencia del Cono Sur ........................912. Conferimento del dottoratohonoris causa a Fr. Cesare Cenci ......................923. The XI International Council forFormation and Studies ......................................93Copertina: Vetrata nella Chiesa di San Francesco (Guadalajara, Jalisco - Messico)❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈❈Directio Commentarii«ACTA ORDINIS FRATRUM MINORUM»CURIA GENERALIS O.F.M.Via S. Maria Mediatrie, 2500165 ROMA (Italia)Fax +39.06.68.491.364 / e-mail: <strong>acta</strong>@ofm.orgDISTRIBUTIO GRATUITA – DISTRIBUZIONE GRATUITA FUORI COMMERCIO


A07Indice 2° e 3° copertinaOK:Indice 2° e 3° copertina 16/5/07 16:45 Page 34. Visita alle Prov. in Slovacchia e nella Rep. Ceca..1015. Notitiae particulares ..............................................102E SECRETARIATU PROEVANGELIZATIONE ET MISSIONE1. Statuti Peculiari del Segretariato generale perl’Evangelizzazione e Missioni (SGEM) .........1052. Statuti Peculiari del Consiglio Internazionaleper l’Evangelizzazione (CIE) .........................108E POSTULATIONE GENERALI1. Ponens in Causa Beatae Alfonsaeab Immaculata nominatur................................1112. Iuridica validitas Inq. in Causa SD Miradeia Prov. declaratur.............................................1113. Ponens in Causa SD Cleonildis Guerranominatur........................................................1124. Facultas sepulcra MartyrumFelicis Echevarria et SS. aperiendi .................1125. Facultas Transumptum inq. super miroin Causa Beatae Transitus aperiendi ...............1136. Iuridica validitas declaratur Inquisitionisin Causa SD Petri Pavlicek .............................1137. Facultas Transumptum inquisitionis super miroin Causa Ven. SD Caesaris Guasti aperiendi...1138. Iuridica validitas Inquisitionis super miro inCausa SD Antonii Antic declaratur .................1149. Relator in Causa SD Clarae Ricci nominatur........11410. Relator nominatur in Causa SD Miradeia Providentia ...................................................11511. Facultas Transumptum aperiendi Inq. dioec.super miro in Causa B. Ludovici a Casaurea ..11512. Facultas Transumptum aperiendiInq. dioec. super martyrio SS D Petride Corpa et Sociorum......................................11513. Validitas iuridica declaratur Inq. dioec. supermiro in Causa Ven. Seraphinae Gregoris ........11614. Postulationis generalis vota pro SummiPontificis prosperitate .....................................11615. Notitiae particulares...............................................117STATISTICAORDINIS FRATRUM MINORUM(31 Decembris 2006)I. Relatio de statu personali et locali Ordinis ...........119II. Fratres omnes unicuique Provinciae velCust. Aut. adscripti .............................................123III. Fratres et domus secundum regiones ...................127IV. Status domum et presentia <strong>fratrum</strong> insingulis nationibus ...............................................130V. Provinciae vel Cust. Aut. juxtanumerum <strong>fratrum</strong> et novitiorum ..........................133VI. Incrementum vel decrementum numeri <strong>fratrum</strong> ..136VII. Inter 2006 et 2005 comparatio.............................140VIII. Alumni cursus Philosophiae, Theologiae etad Gradus Academicos.........................................143EX OFFICIO OFS1. Argentina - Visita fraterna e pastorale e Capitoli ..1472. Assisi - Corso per Assistenti spiritualidell’OFS-GiFra d’Italia ..................................1473. Panama - Capitolo nazionale elettivo ...................1484. Roma - Presidenza CIOFS e Benedizionedella Sede........................................................1485. Roma - Assemblea precapitolaredell’OFS d’Italia .............................................1486. Croazia - Corso di formazione per gliAssistenti spirituali dell’OFS e della GiFra....1487. Vietnam - Capitolo nazionale elettivo dell’OFS ...1508. Malesia - II° Congresso dell’OFS-GiFradell’Asia e Oceania ........................................150EX OFFICIO PRO MONIALIBUS1. Lettera alle Clarisse...............................................1532. Carta a las Hermanas Presidentasde las Sederaciones OSC ................................154AD CHRONICAM ORDINIS1. De itineribus Ministri Generalis............................1571. Visit to the “John the Baptist”Custody in Pakistan .......................................1572. Il Ministro generale all’Aracoeli ...................1583. Crónica de la Visita a la Provinciade San Felipe de Jesús, México......................1584. Visita ai Frati della Svizzera e dell’Austria ...1605. Partecipazione all’incontro dei Formatoridella Custodia di Terra Santa ........................1616. Incontro con i Frati veneti..............................1617. Partecipazione ai funerali di Fr. F. Locatelli ....1628. Visita fraterna a la Custodia de lasSiete Alegrías de N.tra S.ra en Brasil ............1639. Encontro do Definitório geral com asConferências do Brasil e do Cone sul ...........16410. Encuentro del Gobierno general conlas Conferencias de Santa María deGuadalupe y de la Bolivariana ......................17111. Visita a la Provincia de san Franciscode Quito..........................................................17412. Visit to the Province of the Netherlands .........17713. Encuentro del Definitorio generalcon CONFRES ...............................................17814. Visita del Ministro general al Santuariode Santo Toribio de Liébana (Cantabria) ......18015. Partecipazione al Capitolo delle Stuoiedella Provincia di S. Maria degli Angeliin Polonia.......................................................18116. Visita alla Provincia dell’ImmacolataConcezione in Polonia ..................................1822. Incontro con i Ministri provinciali e Custodieletti recentemente..........................................1823. Laurea Honoris Causa a Fr. Cesare Cenci.............1844. La Curia generale <strong>OFM</strong> ha un nuovoArchivio storico ..............................................1855. Convegno internazionale di studi per l’VIIIcentenario della nascita di santaElisabetta d’Ungheria .....................................1866. Capitolo delle Stuoie delle Case dipendentidal Ministro generale ......................................1887. Capitulo de las Esteras de la Provinciadel santo Evangelio de Mexico.......................1908. Nuevo volumen de Sinica Franciscana .................1939. Notitiae particulares ..............................................195BIBLIOGRAPHIA1. Libri.......................................................................1972. Extr<strong>acta</strong> .................................................................198NECROLOGIA1. Fr. Bonaventura Lionetti .......................................1992. Fr. Fiorenzo Locatelli............................................2003. Anno 2006 mortui sunt .........................................2054. Anno 2007 mortui sunt .........................................207


A07copertinaOK:4° copertina 16/5/07 16:47 Page 1PAOLAZZI CARLOStudi su gli «scritti» di frate FrancescoEditiones Collegii S. Bonaventurae ad Claras Aquas,Grotaferrata (Roma) 2006, pp. 225.Aperta da uno studio su Nascita degli “Scritti” e costituzione del canone, che trovano nell’edizionedi Esser del 1976 una sistemazione motivata e convincente, la raccolta del Paolazzi,Studi su gli «scritti» di frate Francesco, affronta il problema dell’autenticità, più voltecontestata, di alcuni testi minori (Lettera a frate Antonio, gli scritti di Francesco alle “pauperesdomine” di San Damiano). Ma i risultati più innovativi escono forse dal saggio Gli“scritti” tra Francesco e i suoi scrivani, dove la rigorosa osservanza dei comandi/divietievangelici del parlare documenta l’attento controllo esercitato da Francesco sulle pagine dalui scritte o dettate, mentre il contributo Per gli autografi di frate Francesco, in dialogo congli studi illuminati di Attilio Bartoli Langeli, ha avviato a soluzione qualche scottante interrogativorimasto aperto. Il lettore troverà forse sorprendenti anche le conclusioni del saggioI frati Minori e i libri, che mostra come l’amore di Francesco per il Verbo incarnato, “che èla vera sapienza del Padre”, si è tradotto in equilibrate norme comunitarie sullo studio dellaParola e sull’uso riverente delle carte e dei libri che la contengono.AA.VV.Sinica Franciscana.Misioneros franciscanos españoles en China.Siglos XVIII-XIX (1722-1813).Volumen XI.Pars prior: 3-789+XLVII pp; Pars altera: 790-1590 pp.Editiones Collegii S. Bonaventurae, Grottaferrata (Roma) 2006.Collectio documentorum ad historiam Fratrum Minorum in Sinis spectantium. Relationeset Epistulas collegit et ad fidem manuscriptorum redegit et adnotavit Antolín Abad Pérez,<strong>OFM</strong>. Editionem autem praesentem curaverunt et emendaverunt Marianus Acebal, <strong>OFM</strong> (†),Petrus Gil Muñoz, <strong>OFM</strong>, nunc demum ad prelum curavit Raphael Sanz, <strong>OFM</strong>.SCHLOSSER MARIANNESaint Bonaventure. La joie d’approcher Dieu.Les Editions du CERF- Editions Fraciscaines, Paris 2006, pp. 233.«Goûter et savourer...» sont les mots de saint Bonaventure (1217-1274) pour désigner sonexpérience spirituelle, sa joie d’approcher Dieu.Marianne Schlosser nous fait rencontrer cet éminent théologien du Moyen Âge qui fut leseptième ministre général de l’Ordre franciscain avant d’être nommé cardinal en 1273 et deprendre une part très active à la préparation du concile de Lyon.L’auteur nous introduit aussi à l’œuvre de ce docteur de l’Église dont les écrits s’inspirentde l’expérience évengélique de saint François d’Assise. La vie et l’œuvre de saint Bonaventuremanifestent bien l’unité entre vie intérieure et pensée théologique.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!