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Piano di Marketing - GAL Venezia Orientale

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assa) e dunque che chiede egli stesso un’offerta più orientata al prezzo che allaqualità.3. EVENTI IN CENTRO STORICOAnche al Group è stato chiesto <strong>di</strong> esprimersi sui tre eventi selezionati come oggettodell’intervento <strong>di</strong> rivitalizzazione del centro storico.Prima <strong>di</strong> affrontarli singolarmente si è però portato il Group a rifletteresull’alternativa: “è preferibile puntare a pochi eventi <strong>di</strong> grande richiamo o ad unaprogrammazione <strong>di</strong> più eventi ben <strong>di</strong>stribuita nell’arco dell’anno?”.La <strong>di</strong>scussione è stata tenuta ferma sull’obiettivo che la valutazione deve essereorientata all’effetto commerciale.La valutazione in questo caso non è arrivata ad una conclusione, rimanendo inbilico tra il valore <strong>di</strong> grande richiamo e immagine che può produrre un grandeevento e la forza <strong>di</strong> creare occasioni <strong>di</strong> appuntamenti attesi <strong>di</strong> una programmazionecostante e <strong>di</strong>ffusa. Si è rilevata alla fine una leggera prevalenza per questa secondamodalità.Relativamente ai tre eventi selezionati, le risposte sono:a) La notte del fuoco: bassa ricaduta commercialeb) La Luna nel pozzo: buona ricaduta e giu<strong>di</strong>zio positivo sull’evento stesso: vaulteriormente valorizzato e ampliato sia per durata che per estensione.c) Luci e colori d’inverno: soffre della concorrenza delle iniziative analoghe nelterritorio circostante. Necessità <strong>di</strong> un impegno maggiore nella elaborazionedei contenuti (soprattutto nella relazione coi negozi) e <strong>di</strong> una più intensa etempestiva opera <strong>di</strong> comunicazione. Andrebbe considerata l’ipotesi <strong>di</strong> unaprogrammazione che “slitti” oltre capodanno, investendo le domeniche <strong>di</strong>gennaio.4. UN APPROFONDIMENTO SULLA QUALITÀLa domanda intendeva ritornare sulla questione della qualità dell’offerta per capiremeglio la valutazione <strong>di</strong> elemento problematico emersa nella seconda domanda.Lì, la <strong>di</strong>scussione aveva rilevato come la qualità offerta non <strong>di</strong>pendesse tanto dauna scelta del commerciante stesso, ma fosse quasi subita dalla quelladell’operatore turistico <strong>di</strong> collocare la sua (quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> attrezzarsi per una tipologia <strong>di</strong>turista che escludeva la fascia alta) sulle fasce me<strong>di</strong>e del mercato.La qualità che si giu<strong>di</strong>ca carente è quella <strong>di</strong> prodotto ed è rappresentata dallapresenza <strong>di</strong> negozi caratterizzati da lay out (interno-esterno) privi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stintività eda un servizio “inesistente”. Il giu<strong>di</strong>zio è dato considerando l’offerta nel suocomplesso, ed in<strong>di</strong>viduando nella <strong>di</strong>somogeneità <strong>di</strong> prodotti e stili d’offerta il trattodel suo abbassamento.Per meglio focalizzare la questione, viene sottolineata la presenza delle eccellenze<strong>di</strong> prodotto e <strong>di</strong> servizio sia del comparto della ristorazione, sia <strong>di</strong> quellocommerciale propriamente detto e l’auspicio che una azione coor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong>commercianti, associazioni ed istituzioni ripensi e riorienti l’offerta globale <strong>di</strong> Caorle,puntando a politiche <strong>di</strong> innalzamento del target turistico ospite nella stagione eincrementi quello domenicale.15

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