Il Sacramento dellaRiconciliazione (SdR)Sacramento in crisi: storia, ragioni, nomi ed effetti<strong>di</strong> don Massimo Gaia (4ª parte)La celebrazione del SacramentoAffi<strong>di</strong>amo alle parole essenziali maluci<strong>di</strong>ssime del Catechismo dellaChiesa Cattolica il compito <strong>di</strong> delucidarele modalità della celebrazionedel SdR, della sua struttura fondamentale,delle sue componenti fondamentali.La struttura fondamentaledel SdREssa comporta due elementi ugualmenteessenziali: da una parte, gliatti dell’uomo che si converte sottol’azione dello Spirito Santo: cioè lacontrizione, la confessione e la sod<strong>di</strong>sfazione;dall’altra parte, l’azione<strong>di</strong> Dio attraverso l’intervento dellaChiesa. La Chiesa che, me<strong>di</strong>ante ilvescovo e i suoi presbiteri, concedenel nome <strong>di</strong> Gesù Cristo il perdonodei peccati e stabilisce la modalitàdella sod<strong>di</strong>sfazione, prega anche peril peccatore e fa penitenza con lui.Così il peccatore viene guarito e ristabilitonella comunione ecclesiale(CCC 1448).Le opere del penitenteLa contrizioneTra gli atti del penitente, la contrizioneoccupa il primo posto. Essa è“il dolore dell’animo e la riprovazionedel peccato commesso, accompagnatidal proposito <strong>di</strong> nonpeccare più in avvenire” (CCC1451).Quando proviene dall’amore <strong>di</strong> Dioamato sopra ogni cosa, la contrizioneè detta “perfetta” (contrizione <strong>di</strong>carità). Tale contrizione rimette lecolpe veniali; ottiene anche il perdonodei peccati mortali, qualoracomporti la ferma risoluzione <strong>di</strong> ricorrere,appena possibile, alla confessionesacramentale (CCC 1452).La contrizione detta “imperfetta” (o“attrizione”) è, anch’essa, un dono<strong>di</strong> Dio, un impulso dello SpiritoSanto. Nasce dalla considerazionedella bruttura del peccato o dal timoredella dannazione eterna e dellealtre pene la cui minaccia incombesul peccatore (contrizione datimore). Quando la coscienza vienecosì scossa, può aver inizio un’evoluzioneinteriore che sarà portata acompimento, sottol’azione dellagrazia, dall’assoluzionesacramentale.Da sola,tuttavia, la contrizioneimperfettanon ottiene ilperdono dei pec-7
8cati gravi, ma <strong>di</strong>spone a riceverlonel sacramento della Penitenza(CCC 1453).È bene prepararsi a ricevere questosacramento con un esame <strong>di</strong> coscienzafatto alla luce della Parola <strong>di</strong>Dio. I testi più adatti a questo scoposono da cercarsi nel Decalogo e nellacatechesi morale dei Vangeli edelle lettere degli Apostoli: il Discorsodella montagna, gli insegnamentiapostolici (CCC 1454).La confessione dei peccatiLa confessione dei peccati (l’accusa),anche da un punto <strong>di</strong> vista semplicementeumano, ci libera e facilitala nostra riconciliazione con gli altri.Con l’accusa, l’uomo guarda infaccia i peccati <strong>di</strong> cui si è reso colpevole;se ne assume la responsabilitàe, in tal modo, si apre nuovamente aDio e alla comunione della Chiesaal fine <strong>di</strong> rendere possibile un nuovoavvenire (CCC 1455).La confessione al sacerdote costituisceuna parte essenziale del sacramentodella Penitenza: “È necessarioche i penitenti enumerino nellaconfessione tutti i peccati mortali,<strong>di</strong> cui hanno consapevolezza dopoun <strong>di</strong>ligente esame <strong>di</strong> coscienza, anchese si tratta dei peccati più nascostie commessi soltanto contro i dueultimi comandamenti del Decalogo,[cf Es 20,17; Mt 5,28] perchéspesso feriscono più gravementel’anima e si rivelano più pericolosi<strong>di</strong> quelli chiaramente commessi”:«I cristiani [che] si sforzano <strong>di</strong> confessaretutti i peccati che vengono loro in mente,senza dubbio li mettono tutti davanti alla<strong>di</strong>vina misericor<strong>di</strong>a perché li perdoni.Quelli, invece, che fanno <strong>di</strong>versamente etacciono consapevolmente qualche peccato,è come se non sottoponessero nulla alla<strong>di</strong>vina bontà perché sia perdonato permezzo del sacerdote. “Se infatti l’ammalatosi vergognasse <strong>di</strong> mostrare al me<strong>di</strong>cola ferita, il me<strong>di</strong>co non può curare quelloche non conosce”» (CCC 1456).Secondo il precetto della Chiesa,“ogni fedele, raggiunta l’età della<strong>di</strong>screzione, è tenuto all’obbligo <strong>di</strong>confessare fedelmente i propri peccatigravi, almeno una volta nell’anno”.Colui che è consapevole <strong>di</strong> avercommesso un peccato mortale nondeve ricevere la santa Comunione,anche se prova una grande contrizione,senza aver prima ricevutol’assoluzione sacramentale, a menoche non abbia un motivo grave percomunicarsi e non gli sia possibileaccedere a un confessore. I fanciullidevono accostarsi al sacramentodella Penitenza prima <strong>di</strong> ricevereper la prima volta la Santa Comunione(CCC 1457).Sebbene non sia strettamente necessaria,la confessione delle colpe quoti<strong>di</strong>ane(peccati veniali) è tuttaviavivamente raccomandata dallaChiesa. In effetti, la confessione regolaredei peccati veniali ci aiuta aformare la nostra coscienza, a lotta-